(english / srpskohrvatski / deutsch / italiano)
Srebrenica: premiato all'Aia il responsabile dei morti serbi
(rassegne in ordine cronologico inverso)
1) COME VOLEVASI DIMOSTRARE: ASSOLTO ALL'AIA IL MACELLAIO NASER ORIC
TPI: ASSOLUZIONE ORIC, A BELGRADO SDEGNO E AMAREZZA (ANSA)
CRIMINI GUERRA: ASSOLTO COMANDANTE MUSULMANO SREBRENICA (REPUBBLICA)
2) DA BREZANI A KRAVICE PASSANDO PER BRATUNAC:
I SERBI BOSNIACI - E SOLO LORO - RICORDANO LE VITTIME DEI MUJAHEDDIN DI NASER ORIC
Anniversario dell’assassinio di 32 civili serbi vicino a Srebrenica (30 giugno 2008)
MASSACRE OF 49 SERBIAN CIVILIANS FROM KRAVICE MARKED (5. January 2008)
Bratunac Memorial, visited only by the Serbs who come to pay their respects to the irrelevant victims, Srebrenica Serbs (byzantinesacredart.com/ - July 2007)
3) FLASHBACK: STRAGI DI SERBI PRESSO SREBRENICA, 1992-1994
Intenzivirane istrage o ratnim zločinima Orićevih jedinica (8. maj 2007.)
BOSNIA: SREBRENICA, PUBBLICATA LISTA 3000 SERBI UCCISI (ANSA 30/6/2005)
Death Toll. Srebrenica: Opfer auf beiden Seiten (jW 8/6/2005)
BOSNIA: FOSSE COMUNI, ESUMATI RESTI DI 16 CIVILI BRATUNAC (ANSA 26/5/2004)
4) NASER ORIC, UN "EROE" PER QUESTA EUROPA OSCENA
Naser Oric condannato e liberato (IWPR/OB 4.07.2006)
Fearsome Muslim warlord eludes Bosnian Serb forces (The Toronto Star, July 16, 1995)
5) FALSIFICAZIONI E OCCULTAMENTO DEI FATTI NELLA VICENDA DI SREBRENICA
HAAG "TRIBUNAL" BLOCKS EVIDENCE REGARDING SREBRENICA AND ISLAMIC TERRORISM IN THE BALKANS (January 12, 2005)
Srebrenica Manipulations: 954 Bosnian Muslim Fighters Killed Before the End of 1994 Listed as “Srebrenica Victims” (Politika 13.10.2007.) / Под сумњом списак сребреничких жртава (Politika 13.10.2007.)
SULLA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE STRATEGICA LEGATA A SREBRENICA VEDI ANCHE
SUL CARATTERE ILLEGITTIMO, FAZIOSO E CRIMINALE DEL "TRIBUNALE AD HOC" DELL'AIA VEDI ANCHE:
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TPI: ASSOLUZIONE ORIC, A BELGRADO SDEGNO E AMAREZZA
BELGRADO - L'assoluzione da parte del Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia (Tpi) dell'ex comandante delle forze bosniache nella zona di Srebrenica, Naser Oric, e'stata accolta con indignazione, preoccupazione e amarezza in Serbia.
Il presidente Boris Tadic ha parlato oggi di decisione ''scandalosa''. La gente chiede che i criminali siano puniti adeguatamente - ha osservato Tadic - secondo il quale questa ''e' l'unica possibilita' per poter chiudere definitivamente con i conflitti in queste terre e voltare pagina una volta per sempre''.
''Con questo verdetto e' stato compiuto un nuovo crimine ai danni delle vittime innocenti di Naser Oric'' - ha detto il primo ministro uscente serbo Vojislav Kostunica, aggiungendo che con l'assoluzione dei criminali di guerra Ramus Haradinaj (ex primo ministro kosovaro) e Naser Oric, il Tribunale dell'Aja ha perso ogni legittimita'. ''Adesso e' completamente chiaro che questo Tribunale esiste solo per poter condannare i serbi per tutte le atrocita' compiute durante la guerra civile con la quale e' stata distrutta la vecchia Jugoslavia'' - ha affermato Kostunica.
''Il verdetto non contribuira' alla riconciliazione nella regione per la quale il tribunale del'Aja e' stato concepito. Siamo profondamente convinti, secondo i documenti di cui siamo in possesso, che Oric sia responsabile di quello di cui e' stato accusato'' - ha detto all' agenzia Tanjug il portavoce della procura serba per i crimini di guerra Bruno Vekaric. ''Il verdetto lascia una sensazione amara e da' ragione a coloro che sostengono che la giustizia nel Tpi si sta applicando selettivamente. Cio' e' una sconfitta del tribunale e dell'intero sistema di giustizia dell' Onu'' - ha detto da parte sua l'ex ministro della giustizia serbo Vladan Batic.
Oric e' stato il primo musulmano ad essere incriminato dal Tpi, per fatti che risalgono al 1992 e 1993 nella regione di Srebrenica e Bratunac. L'uccisione nel luglio 1995 di circa 8.000 bosniaci da parte delle forze serbo bosniache a Srebrenica e' stato il piu' grave crimine in Europa dalla seconda guerra mondiale. Ma i Serbi dicono che prima di quello che e' successo a Srebrenica le forze al comando di Naser Oric avevano ucciso 3.263 Serbi.
03/07/2008 17:19
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(si noti che Repubblica ha anche sbagliato la data della "strage")
L'Aja, 10:52
CRIMINI GUERRA: ASSOLTO COMANDANTE MUSULMANO SREBRENICA
Il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia ha assolto in appello Naser Oric, l'ex comandante musulmano bosniaco a Srebrenica che in primo grado era stato condannato a due anni di carcere per crimini di guerra. Il verdetto e' stato letto all'Aja dal giudice Wolfgang Schomburg. Oric era stato condannato nel giugno 2006 per non aver impedito che i suoi sottoposti uccidessero sei prigionieri serbo-bosniaci e ne tortutaresero molti altri tra il 1992 e il 1993. Era stato rimesso subito in liberta' perche' aveva gia' scontato la pena nei tre anni di detenzione preventiva ed era tornato cosi' a Sarajevo. Gia' membro di un reparto d'elite dell'esercito jugoslavo e guardia del corpo del presidente Slobodan Milosevic, Oric era diventato una bandiera del nazionalismo bosniaco e della resistenza ai serbi. Srebrenica fu teatro nel luglio 2005, un mese prima che Oric lasciasse il suo incarico, della strage di 8mila musulmani.
(3/7/2008)
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Anniversario dell’assassinio di 32 civili serbi vicino a Srebrenica
30 giugno 2008
Servendo il requiem, posando la ghirlanda di fiori e accendendo le candele sul lapide commemorativo a Brezani, vicino a Srebrenica, è stato segnato il 16-esimo anniversario della strage in questo villaggio, in cui le unità mussulmane hanno assassinato 32 civili serbi. Fra le persone uccise il 30 giugno del 1992 la vittima più giovane aveva 15, e la più anziana 89 anni, e tutte e 80 case serbe sono state incendiate e rase al suolo. Lo scopo delle forze mussulmane di Srebrenica era di pulire etnicamente questi territori uccidendo e scacciando tutti i serbi, e questo lo dimostra anche il fatto che precedentemente è stato dato fuoco anche agli altri villaggi serbi nei dintorni, ha evidenziato il segretario dell’Organizzazione di guerrieri di Srebrenica Milos Milovanovic. Lui ha ricordato che le forze armate mussulmane sotto il comando di Naser Oric, nell’estate del 1992 hanno raso al suolo tutti e 50 i villaggi serbi nel comune di Srebrenica, ed hanno assassinato oltre 500 civili serbi. Oltre ad Orlic che il Tribunale penale internazionale dell’Aja ha condannato a due anni di detenzione, nessuno è stato nemmeno accusato di questi mostruosi crimini.
(fonte: agenzie di stampa della Serbia, trad. e adattamento a cura di Ivan per il CNJ)
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MASSACRE OF 49 SERBIAN CIVILIANS FROM KRAVICE MARKED
05. January 2008. 17:40
The mass in the Church of St Apostles Peter and Paul and laying wreaths at the central monument in Kravice near Bratunac, the Republic of Srpska, marked the killing of 49 Serbs, executed on Christmas, January 7, 1993 by Muslim forces from Srebrenica, who at the time also wounded 86 persons. The attack against Kravice was continuation of the bloody campaign that 28th Muslim Division commenced in May 1992 under Oric’s command. Over the following two years, they killed more than 3.500 civilians and soldiers only because they were Serbs, stated President of the Veteran Organization of the RS Pantelija Curguz addressing the gathering at the monument in Kravice that is under construction in memory of 3.262 Serbs killed in the war in 1992 and 1993. Like in previous years, no international representatives attended the mass. Muslim forces from Srebrenica, under the command of Hague convict Naser Oric, attacked Kravice and neighboring villages from several directions on the dawn of Christmas Day and massacred all villagers who did not manage to escape.
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July 12, 2007
Srebrenica Serbs
Bratunac Memorial, visited only by the Serbs who come to pay their respects to the irrelevant victims, Srebrenica Serbs.
Why Haven’t You Heard of Bratunac?
Have you ever heard of Bratunac? How about any of the non-Serbs you know? Ask them. I’ll bet you nobody has. Now ask those same people if they have heard of Srebrenica.
And there you have it: the accomplishment of 20 years of unrelenting media cleansing and the most brutal propaganda assault since the end of the cold war, designed to emblazon the mind of every single Westerner with the firm belief that Serbs are subhuman villains, deviant monsters who have committed The Holocaust over the European Muslims 50 years after the WWII.
A Very Simple Script
It is a very simple script: archaically nationalistic primitive Serbs [version 1], or mighty powerful SS-like Serbian Borg armada [version 2], led by their own Hitler (Slobodan Milosevic), suddenly decided to replace Yugoslavia with the Greater Serbia, so they launched multiple aggressions on few randomly chosen Yugoslav republics — Slovenia, Croatia, Bosnia-Herzegovina and their own province of Kosovo-Metohija, in order to ethnically cleanse them of all non-Serbs. Thankfully, the “international community,” led by the US and UK, has gotten involved in time to prevent the genocides Serbs would have committed over Slovenes, Croats, Bosnian and Albanian Muslims. The “international community” has, inexplicably, failed in one small place only, the town of Srebrenica, where the Serbian army (controlled by Radovan Karadzic and Ratko Mladic) massacred [version 1] or executed in cold blood [version 2] up to 8,000 Bosnian Muslim men and boys, after, for unspecified reasons, sending their elderly, women and children to safety.
As with every badly written story, the motivations are murky and sketchy, the characters are cartoonishly two-dimensional, there is no context that would help explain any of the alleged events and the inevitable happy-end is resoundingly triumphant: the good guys win and get to punish the bad guys many times over, in a number of ways (sanctions, bombardments, “reversed ethnic cleansing,” “revenge killings,” “revenge destructions” of the churches and monasteries, seizure of the territories, the “International Tribunal” One and the International Tribunal Two, among others). As in every poorly written script, facts, logic, history and laws of gravitation are suspended and even the unresolved problem of no bodies to support the crux of the story — the alleged genocide of 7 or 8,000 Bosnian Muslim men in Srebrenica is glossed over, so as not to confuse the audience.
Atrocious fiction is as abundant in our world as certain type of spores that suffocate trees — one has to wonder why no one has launched an environmental campaign of saving the Rain Forest by prohibiting printing thousands of tons of garbage every year, for decades, that has so far destroyed at least one continent of forests and polluted the untold number of minds.
But there is another problem with this particular script: the propaganda authors are not writing merely another bad story, but the history.
Feast of the Holy Apostles Peter and Paul
Eastern Orthodox Church today celebrates Saints Peter and Paul, Chiefs of the Holy Apostles recognized as pillars of the Church, both martyred by the Roman emperor Nero, a macabre madman and cruel Christian enemy.
Fifteen years ago on the Feast of Ss Peter and Paul, Bosnian mujahedeens based in Srebrenica and led by Naser Oric stormed Serbian villages of Zalazje, Biljaca, Sada and Zagoni in Srebrenica region, massacring and killing 69 Serbian civilians and soldiers, wounding more than 70 men, women and children, while 19 Serbs from these villages are still listed as missing. On the 1992 Feast of Ss Peter and Paul, during the day’s bloody orgy, Bosnian Muslim army has pillaged, destroyed and burned all four Serbian villages. Village Zalazje still hasn’t been rebuilt and, fifteen years later, its sole inhabitants are a frail old Serbian couple, left without electricity and with no means to communicate with the outside world.
During 1992 and 1993 Bosnian mujahedeens under the command of Naser Oric have used Srebrenica “safe haven” to kill in the unimaginably monstrous ways (thus far positively identified) 3,282 Serbian civilians in the region of Srebrenica, Bratunac and Podrinje. Unlike the fictional 8,000 Srebrenica Muslims allegedly executed few years later, in July of 1995, Serbian Srebrenica victims have been identified through the DNA matched with their closest family members, and each has the first and last name, dates of birth and death, physical remains and cause of death determined by an official autopsy.
Unlike the fictional 8,000 Srebrenica Muslims, Srebrenica-Bratunac Serbs are remembered and commemorated by the Serbs alone, in a quiet ceremony neither Western media representatives, nor the “international community” officials have attended.
Like every year, Bosnian Serbs have marked the 15th anniversary of the crimes committed against Serbs, after the entire world joined the commemoration of the fictional 8,000 Srebrenica Muslims with all the pomp, pathos and righteous speeches. Serbs have gathered at the Bratunac Memorial, held a Service, laid their wreaths and flowers and remembered their dead silently, in the shadow of a massively advertised Main Event.
Then again, the Serbs have probably deserved that too.
Posted by Svetlana at 09:36 AM
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08. maj 2007. 10:01
Intenzivirane istrage o ratnim zločinima Orićevih jedinica
Okružna tužilaštva u Bijeljini i Istočnom Sarajevu pokrenula su intenzivne istrage o ratnim zločinima, koje je bošnjačka Armija BiH počinila nad Srbima u regiji Birač, gde su od 1992. do 1995. godine ubijena 3.262 srpska civila. Okružno tužilaštvo u Bijeljini prikuplja dokazni materijal za zločine nad Srbima koje su muslimanske oružane snage iz Srebrenice, pod komandom haškog osuđenika Nasera Orića, počinile tokom 1992. i 1993. godine u srpskim selima kod Srebrenice i Bratunca. Među prvim predmetima istrage, koju vodi Okružno tužilaštvo iz Istočnog Sarajeva, su zločini u Gornjim Šadićima, kod Vlasenice, gde su Orićeve jedinice 15. avgusta 1992. godine ubile 10 srpskih civila. To tužilaštvo radi i na rasvetljavanju još nekoliko ratnih zločina u opštinama Vlasenica i Milići, koji su počinjeni tokom 1992. godine, u selima Neđeljišta, Klješani, Podravanje i Rogosija. Osim Orića, koga je Haški tribunal osudio na dve godine zatvora, za te ratne zločine još ni jedan Bošnjak nije odgovarao.
(maggio 2007: Intensificate le indagini sui crimini commessi nei villaggi serbi vicno a Bratunac e Srebrenica dalle unita' bosgnacche sotto il comando di Naser Oric)
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BOSNIA: SREBRENICA, PUBBLICATA LISTA 3000 SERBI UCCISI
(ANSA) - BELGRADO, 30 GIU - Una lista di 3.287 serbi uccisi dalle forze musulmane nelle vicinance di Srebrenica durante la guerra di Bosnia (1992-1995) e' stata publicata oggi da Vecernje Novosti, un influente quotidiano di Belgrado.
La lista contiene le date di nascita e morte delle vittime, tra qui il piu' giovane, Radisav Dimitrijevic, aveva 9 anni e il piu' vechio, Stanko Mitrovic, 92.
La lista e' stata redatta da diverse organizzazioni dalla Repubblica Srpska (RS, entita' serba in Bosnia). Il quotidiano anuncia che 12 luglio sara' organizata una comemorazione a Bratunac (nelle vicinance di Srebrenica), il giorno dopo la comemorazione del massacro di Srebrenica, perpetrato dalle forze serbe nel luglio del 1995.
Srebrenica, enclave a maggioranza musulmana della Bosnia orientale, protetta dall'Onu, fu circondata da forze serbe durante la guerra. Le forze musulmane basate nell' enclave fecero durante la guerra varie sortite contro villaggi serbi tra cui la piu' sanguinosa fu nel Natale ortodosso del 1993, quando uccisero 46 civili nel villaggio di Kravice.
Le forze serbe nel' enclave di Srebrenica hanno perpetrato il peggiore massacro in Europa dopo la seconda guerra mondiale, uccidendo circa 8.000 musulmani, uomini e ragazzi. (ANSA) COR
30/06/2005 15:38
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Junge Welt, 8/6/2005
Death Toll
Srebrenica: Opfer auf beiden Seiten
Auch nach acht einhalb Jahren Grabungsarbeiten liegt die Zahl der in Srebrenica gefundenen Toten weit unter den behaupteten 7000 bis 8000. Am 16. Januar 2004 machte Dean Manning, ein mit der Leichensuche beauftragter Spezialist der Anklagevertretung des Haager UN-Tribunals, als Zeuge im Prozeß gegen Slobodan Milosevic folgende Angaben: In Srebrenica seien 2541 Leichen gefunden worden, 70 davon konnten bislang identifiziert werden. Daß es sich bei den Toten um Muslime handele, sei allerdings aufgrund der gefundenen persönlichen Utensilien zweifelsfrei.
Die serbische Seite verweist darauf, daß viele dieser Toten bei Gefechten gefallen oder Opfer innermoslemischer Vendettas geworden seien. Das stimmt – und trotzdem bleibt eine traurige Wahrheit, daß die meisten von Serben liquidiert wurden, nachdem sie gefangen und entwaffnet worden waren. Dies ergibt sich zwingend aus den bei den Exhumierungsarbeiten nachgewiesenen Fesselungen und Augenbinden der Leichen - kämpfende Soldaten werden sich diese wohl kaum im Gefecht selbst angelegt haben. Bis November 2001 wurden an 199 Leichen Augenbinden gefunden, 25 dieser Leichen waren zusätzlich gefesselt. In 314 weiteren Fällen hat man Fesselspuren an den Handgelenken nachgewiesen. Weiterhin fanden sich 47 Augenbinden und 29 Fesselungen lose in den Sammelgräbern. Auch von den übrigen Toten könnten viele exekutiert worden sein - man muß Wehrlose nicht fesseln und ihnen die Augen verbinden, um sie zu erschießen. Kurz und schlecht: Serben haben in Srebrenica scheußliche Kriegsverbrechen begangen.
Aber sie waren in Srebrenica auch Opfer scheußlicher Verbrechen. Über die Zahl der serbischen Toten hieß es in der bosnisch-serbische Wochenzeitung “Javnost” am 23. Dezember 1995, “daß in ganz Podrinje - das Gebiet auf der bosnischen Seite der Drna zwischen Zvornik im Norden und Visegrad im Süden - 192 Dörfer verbrannt, 2800 Serben getötet und sechs tausend verletzt worden waren.” Die Zahl der verbrannten Dörfer wird vom in Srebrenica kommandierenden Blauhelm-General Karremans bestätigt. Der serbische Pathologe Zoran Stankovic berichtet: “Wir haben seinerzeit auf ebendiesem Gebiet 1.000 ermordete Serben identifiziert, wovon wir (den damaligen Chefankläger in Den Haag) Richard Goldstone in Kenntnis gesetzt haben, aber für diese Erkenntnisse hat sich niemand interessiert." (je)
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BOSNIA: FOSSE COMUNI, ESUMATI RESTI DI 16 CIVILI BRATUNAC
(ANSA) - SARAJEVO, 26 MAG - Gli esperti della commissione per la ricerca dei dispersi di Sarajevo hanno completato oggi l'esumazione, durata tre giorni, della fossa comune di Jasariste, dalla quale sono stati estratti 16 corpi di abitanti di Bratunac uccisi nel maggio 1992, all'inizio della guerra in Bosnia (1992-95). La fossa, alla cui esumazione hanno partecipato anche gli esperti forensi del Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi), si trova tra Nova Kasaba e Milici, 120 chilometri circa a nordest di Sarajevo, nella Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di Bosnia). Si ritiene che le vittime facessero parte di un gruppo di 32 civili della cittadina di Bratunac che nel maggio 1992 cerco' di raggiungere Tuzla ma fu catturato dalle forze serbe. Sedici di loro furono uccisi. La commissione intende riesumare nella vicina Hrncic Polje anche i resti di Mirsada e Mehida Snderovic, madre e figlia uccise nel marzo 1993. Nelle ultime due settimane gli esperti della Commissione hanno esumato un'altra fossa comune nella zona, a Zaklopaca, dove sono stati trovati 81 corpi, tra cui quelli di dieci donne e di 16 bambini tra i 3 e i 15 anni. La guerra in Bosnia ha provocato 250.000 vittime ed i dispersi registrati e tuttora ricercati dalle famiglie sono oltre 27.000, di cui il 90 per cento civili. Le commissioni bosniache per la ricerca dei dispersi hanno ritrovato ed esumato, in tutto il Paese, circa 16.500 resti umani in 300 fosse comuni e centinaia di fosse singole, ma secondo la commissione di Sarajevo sono ancora da trovare ed esumare 11-12mila salme. (ANSA). COR-GGI
26/05/2004 18:15
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http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5904/1/42/
Naser Oric condannato e liberato
Data pubblicazione: 04.07.2006 09:53
Il Tribunale dell'Aja ha condannato Oric a due anni per la responsabilità nelle morti e torture dei prigionieri serbi a Srebrenica, assolvendolo dalle altre accuse. L’ex comandante bosniaco musulmano è stato subito rilasciato, avendo già scontato la pena. Reazioni nel paese
Di Merdijana Sadovic*, Sarajevo, per IWPR, Tribunal Update, 30 giugno 2006 (titolo originale: “Oric released following conviction”)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta
Naser Oric, comandante militare di Srebrenica durante la guerra, è stato condannato a due anni per non aver impedito le uccisioni e i crudeli maltrattamenti dei detenuti serbi avvenuti nelle prigioni della cittadina tra la fine del 1992 e l’inizio del 1993. [Dopo la lettura della sentenza] è stato immediatamente rilasciato, avendo già trascorso tre anni in custodia preventiva.
Al tribunale dell’Aja l’ufficiale bosniaco musulmano è stato prosciolto da ogni altra accusa che lo riguardava, inclusa quella di non essere riuscito a punire gli autori materiali di questi crimini, perché – come ha spiegato il presidente della giuria, giudice Carmel Agius – l’accusa non ha potuto provare al di là di ogni ragionevole dubbio che egli avesse un effettivo controllo su di loro.
Quando il 30 giugno ha ascoltato la sentenza Oric, vestito in un elegante completo blu scuro, camicia azzurra e cravatta a strisce in tinta, ha sorriso ed ha estratto dalla tasca un sigaro cubano. Non l’ha acceso però, dato che nell’edificio del tribunale è severamente vietato fumare.
Quel gesto era per Oric il modo di celebrare la fine di un processo durato 18 mesi, a causa del quale aveva già passato più di tre anni dietro le sbarre.
Il giudice Agius ha disposto che l’accusato venisse immediatamente rilasciato. Oric era atteso a Sarajevo per il primo di luglio.
La galleria per il pubblico dell’aula principale del tribunale, insolitamente gremita, era piena di amici di Oric, familiari e sostenitori, che hanno tutti emesso un sospiro di sollievo alla lettura della sentenza. Alcuni tra loro hanno rivolto cenni di saluto all’accusato, che ha ricambiato sorridendo attraverso gli spessi cristalli che separano l’aula dalla galleria.
Subito dopo l’udienza centinaia di persone a Tuzla – dove Oric ha vissuto dopo la fine della guerra – si sono riversate nelle strade per festeggiare apertamente. Ci si aspetta che i festeggiamenti continueranno al ritorno di Oric a casa.
"Sono sollevata per il fatto che a Oric abbiano dato solo due anni, perché ciò significa che può uscire immediatamente di prigione", ha detto Almasa Hadzic, una giornalista del quotidiano bosniaco Avaz che fin dal principio ha seguito da vicino il processo.
"Sono particolarmente soddisfatta che sia stato assolto dall’accusa di distruzione deliberata delle proprietà serbe nei villaggi intorno a Srebrenica, perché i serbi hanno spesso sostenuto che quella fosse la ragione principale per il successivo massacro di 8.000 musulmani bosniaci avvenuto in quella cittadina nel luglio 1995", ha detto. "Ora non possono più appellarsi a questo argomento".
Com’era prevedibile, le reazioni in Republika Srpska sono state del tutto opposte.
"E' un oltraggio", ha detto Igor Gajic, capo redattore della rivista Reporter, di Banja Luka. "Si prende di più per un incidente stradale senza vittime. Questo aumenterà solo il senso di sfiducia che i serbi già hanno verso il tribunale".
Vasvija Vidovic, avvocato del consiglio di difesa di Oric, ha detto che il suo team farà appello contro la condanna, perché alla fine delle udienze, nell’aprile di quest’anno, aveva richiesto l’assoluzione da ogni capo d’accusa. Ma è apparsa in ogni caso soddisfatta della sentenza.
I procuratori sembravano meno compiaciuti. Avevano chiesto 18 anni per l’accusato, e molto probabilmente anche loro presenteranno richiesta di appello.
Oric era accusato dell’uccisione di sette serbi detenuti nella prigione di Srebrenica nel 1992 e 1993, e del maltrattamento di 11, come pure del saccheggio e della deliberata devastazione di circa 50 vicini villaggi serbi durante lo stesso periodo.
Il suo rinvio a giudizio inizialmente includeva sei capi d’accusa. Ma due di essi – che si riferivano al presunto saccheggio di proprietà pubbliche e private – sono stati lasciati cadere l’8 giugno, dopo che i giudici hanno convenuto, al termine della fase istruttoria, che non c’erano prove a sostegno della tesi.
All’udienza del 30 giugno, Oric è stato inoltre giudicato non colpevole della premeditata devastazione dei villaggi serbi nei dintorni di Srebrenica. I giudici hanno affermato di non ritenere che Oric fosse in grado di poter fermare le orde di civili affamati che razziavano e distruggevano le proprietà serbe nei villaggi [circostanti Srebrenica].
Nel disporre la condanna a due anni per Oric i giudici hanno affermato di aver tenuto conto di varie circostanze attenuanti, quali "la giovane età dell’accusato" – aveva solo 25 anni quando fu nominato comandante delle forze armate dell’enclave – la mancanza di un "vero e proprio addestramento militare", la "terribile situazione e le disperate condizioni di vita" a Srebrenica, che "peggioravano di giorno in giorno", e l’esistenza di molti gruppi armati i cui capi non sembravano riconoscere la sua autorità".
Parlando delle imputazioni relative agli omicidi ed ai trattamenti crudeli verso i prigionieri serbi, il giudice Agius ha detto che la giuria aveva respinto le tesi della difesa, secondo cui l’accusato non poteva sapere di questi crimini dato che passava la maggior parte del tempo al fronte, combattendo contro le forze armate serbe.
Il giudice ha sostenuto che c’erano prove sufficienti ad indicare che Oric avesse visitato la prigione della città in almeno due occasioni prima che il suo immediato sottoposto fosse nominato capo della polizia militare, e che egli aveva avuto la possibilità di vedere le spaventose condizioni in cui erano tenuti i prigionieri. Perciò, ha proseguito Agius, "aveva modo di sapere che era possibile che nella prigione i maltrattamenti si ripetessero", e avrebbe dovuto vigilare sulla cosa.
"Ma preferì non far nulla, e questa è la sola cosa di cui è stato giudicato colpevole", ha detto Agius.
È comunque sempre stato chiaro che il processo ad Oric sarebbe stato diverso da ogni altro processo svoltosi finora al tribunale.
"Questa non è stata una causa facile", ha affermato il giudice Agius nell’aprile di quest’anno, sintetizzando i 18 mesi di aspri dibattimenti e reciproche accuse scambiate tra procura e difesa, le sorprendenti tortuosità, le deposizioni contraddittorie, le non risolutive prove dell’accusa e la drammatizzazione del dibattimento che hanno caratterizzato questo caso fin dall’inizio.
Considerando il rango relativamente modesto dell’accusato – al tempo era il comandante della Difesa territoriale di Srebrenica, TO – e la portata dei crimini di cui era accusato, aveva sollevato non poche perplessità nel 2003 la decisione del tribunale di processarlo all’Aja invece di trasferire il suo caso alle corti locali.
Dal momento che il tribunale dell'Aja avrebbe dovuto occuparsi solo dei crimini di guerra più gravi e degli imputati di più alto rango, la decisione servì solo ad alimentare i sospetti, espressi dai detrattori del tribunale, che questo fosse un processo politico inteso a dimostrare l’imparzialità della corte. In passato il tribunale era stato spesso accusato di essere anti-serbo, anche per il solo numero di imputati serbi [rispetto agli altri].
Quando fu arrestato Oric, il 10 aprile 2003, solo sei bosniaci musulmani erano stati incriminati fino ad allora – e due di essi furono successivamente assolti.
Ma benché il tribunale abbia ripetutamente respinto le accuse secondo cui l’arresto ed il processo di Oric all’Aja fossero una concessione ai serbi, è sempre stato chiaro che il nome di Oric era carico di significati speciali per i suoi ex nemici.