L’incendio che gli USA con la NATO hanno applicato ai Balcani non è certo giunto inaspettato ed era anzi stato preparato da tempo, come abbiamo spesso denunciato e documentato.
Nonostante la lunga preparazione però - e nonostante il livello da grande industria multinazionale raggiunto dalla propaganda di guerra condotta dai media contro il paese prescelto come obiettivo - la brutalità e il cinismo dell’attacco, il disprezzo totale e sistematico di ogni legalità internazionale, la previsione tutt'altro che irrealistica di scenari ancora più ampi di guerra, sono tali che molta gente - più saggia dei servi degli americani che ci governano - incomincia ad avere veramente orrore e paura della guerra, a sentirla sulla propria pelle, a porsi seriamente il problema di come fermarla prima che travolga ogni cosa.
E’ il momento di trasformare questa iniziale presa di coscienza in opposizione cosciente, convinta, continua e organizzata alla guerra!.
E’ in gioco il senso stesso della nostra identità, l’onore stesso del nostro paese, che un governo collaborazionista e farabutto sta gettando nel fango, come aveva fatto il fascismo, aggredendo altri popoli e tradendo e calpestando la costituzione e la democrazia. "Italiano-Aviano": questo è ormai il modo in cui siamo visti di là dall'Adriatico. Facciamo in modo che si possa dire: Italiano contro la guerra, italiano-partigiano!
Come i partigiani seppero riscattare l’onore del nostro paese dall’abisso in cui lo aveva precipitato il fascismo, così adesso un forte movimento di lotta deve sapersi battere con tutti i mezzi per impedire che il nostro paese continui ad essere complice attivo e devoto degli assassini guerrafondai di oltreoceano.
Uscire dalla guerra subito!
Questa parola d'ordine deve risuonare con forza in tutte le piazze e convincere anche chi si mostra ancora perplesso e titubante.
Per questo bisogna far chiarezza, una volta per tutte, sul ruolo infame della propaganda di guerra che vuole giustificare l'iniziativa bellica senza precedenti in Europa dopo le imprese degli hitleriani con la pretesa di ragioni umanitarie e di soccorso a popolazioni civili ingiustamente attaccate. La escalation della guerra va di pari passo con una escalation della propaganda. Prepariamoci a sentire raccontare le storie più atroci per giustificare l'orrore dei bombardamenti in corso e per preparare l'intervento di truppe di terra. A questo e non altro sono destinate le migliaia di uomini già dislocati in Macedonia, compresi gli italiani che faranno da carne da cannone per le operazioni di terra.
Dobbiamo chiedere che vengano subito riportati in patria, senza perdere un minuto!
Nel mondo c’è oggi una sola vera emergenza umanitaria, che supera e comprende tutte le altre, come la fame e la disperazione diffuse a livello planetario, e non è certo quella del Kosovo. La crisi del Kosovo, come gli altri conflitti che hanno insanguinato la Jugoslavia - è stata in larga misura alimentata e provocata (vedi le armi e i consiglieri militari americani dell’UCK) in modo da offrire un pretesto all'intervento USA-NATO.
La sola vera emergenza umanitaria è quella dell’imperialismo americano e dei suoi alleati che ha già sconvolto e insanguinato il Medio Oriente, commettendo negli ultimi anni atrocità che fanno impallidire quelle commesse in altre epoche, e con ferocia crescente sta facendo ora lo stesso nei Balcani.
Questa follia può incendiare il mondo intero e forse ha già messo nel conto di farlo, perchè le potenze che si ergono a sceriffi del mondo sentono alitare su di sè la prospettiva di una grande crisi che le può mettere in ginocchio.
Fermare questa follia sta diventando ormai un imperativo universale, che unisce uomini e popoli di idee, condizioni, culture e religioni diverse in tutto il mondo.
E’ tempo che tutti i popoli del mondo si levino contro gli Stranamore USA-NATO e i loro sofisticati apparati ultramiliardari di morte, che sono un insulto all'umanità sofferente anche solo per le risorse che consumano anche quando non mietono vittime e alimentano incendi. E' tempo di sollevarsi per metterli in condizione di non nuocere.
E’ tempo che anche nel nostro paese si esca su questo da ogni ambiguità e da ogni finzione. Non si può fare la guerra e pretendere al tempo stesso di mediare e di avere obiettivi di pace. La sola via onorevole per il nostro paese è la cessazione immediata di ogni attività militare italiana e di altri paesi dal suolo italiano, la chiusura delle basi americane, la solidarietà attiva con la popolazione della Jugoslavia.
Roma, 27 marzo 1999
Fondazione Internazionale Nino Pasti