di Ramsey Clark
30 luglio 1999
Si accusano William J. Clinton, il governo degli Stati Uniti, la NATO e altri di crimini internazionali e violazioni delle leggi internazionali e nazionali causando morti, distruzione, ferite e sofferenze.
Questa querela è presentata per porre fine al flagello della guerra, per evitare future violazioni dei diritti umani fondamentali, per proteggere gli organismi internazionali e nazionali, i governi e le istituzioni, e per rendere gli imputati delle presunte violazioni responsabili dei loro atti. I governi, le organizzazioni e gli individui qui citati sono:
per crimini contro la pace, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e altre offese in violazione dei principi del tribunale di Norimberga e della Convenzione di Ginevra e altre leggi internazionali e nazionali;
per gravi violazioni alla Carta delle Nazioni Unite, al Patto nordatlantico, ad altri trattati internazionali, al diritto internazionale, alla costituzione federale e alle leggi nazionali degli Stati Uniti, alle leggi fondamentali di altre nazioni incluse il Regno Unito, la Repubblica federale di Germania, Turchia, Olanda, Ungheria, Italia, Spagna e altri governi membri della Nato e la Repubblica federale di Yugoslavia;
per gravi violazioni alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, al patto internazionale sui diritti civili e politici, al patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, alla convenzione sul genocidio, ed altri patti internazionali, convenzioni, trattati, dichiarazioni e leggi nazionali qui citate.
1. Pianificazione e esecuzione dello smembramento, segregazione e impoverimento della Yugoslavia.
Stati Uniti, Germania, Nato e altri imputati hanno intrapreso una condotta nel 1981 o prima del 1981 tendente a frammentare la Repubblica Federale di Yugoslavia in molte parti, a segregare differenti gruppi etnici, religiosi e altro all'interno di confini nuovamente balcanizzati, ad indebolire slavi, serbi, musulmani ed altre popolazioni causando e prolungando la violenza interna e con attacchi diretti da parte degli Stati Uniti e di alcuni membri Nato. Come conseguenza la Yugoslavia, che aveva 25 milioni di abitanti in una società e un'economia integrata è ora composta di molte piccole nazioni, la più grande delle quali è la Serbia. Gli imputati intendevano dividere la Yugoslavia finché tutte le parti della Yugoslavia avessero meno di 5 milioni di abitanti, ognuna dovendo avere in modo predominante una sola origine etnica e una religione, dovendo avere economie rigidamente ineguali, largamente dominate dagli interessi stranieri, in cui due gruppi, i serbi cristiani ortodossi e i musulmani soffrono i peggiori disastri, il maggiore danno alle proprietà, una rilevante riduzione della produttività ora scesa di 3/4, o più, e una generazione di impoverimento. Carta dell'Onu, Dichiarazione sull'inammissibilità dell'intervento negli affari nazionali degli Stati e la protezione della loro indipendenza e sovranità (Dichiarazione di non intervento), 1965 USGA Risol. 2131.
2. Imposizione, incitazione e intensificazione della violenza tra musulmani e slavi.
Gli Stati Uniti ed altri imputati hanno intrapreso una condotta nel 1981 o prima di esso, tendente a portare i musulmani e gli slavi cristiani ortodossi ad una protratta violenza fratricida, in guerre di logoramento simili ai conflitti in Afghanistan e Cecenia tra musulmani e slavi russi, che ha causato morte, distruzione e divisione in Bosnia, Kosovo e altrove, fra i gruppi, e pericolosi attriti ed inimicizie tra due grandi nemici degli Stati Uniti, i popoli slavi e i musulmani, in altre regioni, indebolendoli entrambi. La tattica comprendeva sia il rifornimento che la privazione, per determinati gruppi di musulmani, di armi per attaccare altri o per difendersi adeguatamente in Bosnia; il motivare, allenare e fornire il KLA di armi per attaccare la polizia e i militari yugoslavi per mantenere il controllo del Kosovo durante l'occupazione della Nato e attaccare Serbi ed altri; I 'impedire che interventi esterni evitassero e controllassero la violenza; il commettere, provocare e condonare la violenza contro persone sfollate in seguito alle bombe Usa e Nato, e dalle azioni di terra del KLA e della polizia e dei militari yugoslavi; il causare ed appoggiare scontri tra gruppi militari/di polizia/civili della Yugoslavia e gruppi del KLA/paramilitari kosovari/civili; il condonare e il non evitare attacchi ai profughi che tornavano in Kosovo e alle persone che vi erano rimaste, tanto prima quanto durante l'occupazione del Kosovo da parte di Nato/Usa. Nel 1999 gli Stati Uniti hanno provocato il più alto numero di morti, ferite e distruzioni con gli attacchi aerei e missilistici contro tutti gli elementi della popolazione e ciò che le serviva per vivere. Carta delle Nazioni Unite, art. 2; Dichiarazione di non intervento; risoluzione sulla definizione di aggressione (Risoluzione sull'aggressione), 1997 UNGA Risol. 3314.
3. Ostacolo e frammentazione dei tentativi di mantenere l'unità, la pace e la stabilità in Yugoslavia.
Dall'inizio dei loro tentativi di concretizzare i loro piani di smembramento e distruzione della Yugoslavia, gli Stati Uniti agirono per evitare ogni interferenza, negoziato, o altro all'interno della Yugoslavia o da parte di altre nazioni, leader o singoli per evitare la realizzazione dei loro propositi. Le loro tecniche comprendevano minacce politiche, militari ed economiche e il controllo di negoziati di pace altamente pubblicizzati come quelli di Dayton, Ohio, durante la guerra in Bosnia, di Rambouillet, in Francia, nel 1988 che crearono un'apparenza di onesti negoziati di pace, ma che offrivano alla Yugoslavia solo due scelte possibili, assentire all'occupazione militare straniera, o attendersi un attacco militare devastante. Carta delle Nazioni Unite; Dichiarazione di non intervento; Risoluzione sull'aggressione; Patto di Parigi 1928, art. I e II.
4. Distruzione del ruolo pacificatore delle Nazioni Unite.
Gli Stati Uniti hanno agito e obbligato altre nazioni ad agire per bloccare l'Onu nel compimento del suo dovere, in base alla Carta delle Nazioni Unite, di evitare il conflitto, controllare la violenza e mantenere la pace in Jugoslavia, violando la Carta stessa e minacciando il suo ruolo di istituzione internazionale in grado di mantenere la pace e di porre fine al flagello della guerra. Carta delle Nazioni Unite: Dichiarazione di non intervento; Risoluzione sull'aggressione; Patto di Parigi 1928, art. I e II.
5. Uso della Nato per aggressione militare contro e occupazione di Paesi poveri non consenzienti.
Gli Stati Uniti hanno agito ed hanno obbligato altri Stati ad agire perché la Nato autorizzasse attacchi militari diretti sulla Jugoslavia, violando la Carta delle Nazioni Unite e il Trattato Nordatlantico facendo affidamento in modo predominante sugli armamenti e sulla tecnologia militare degli Stati Uniti e portando i membri della Nato a fornire e finanziare la maggioranza delle forze militari per l'occupazione del Kosovo per il futuro prevedibile, impiegando le ricchezze e il potere delle potenze ricche ex coloniali d'Europa contro il popolo povero e indifeso della Jugoslavia. Carta delle Nazioni Unite, Trattato nordatlantico 1949, art. 1.
6. Uccisione e danneggiamento di una popolazione indifesa in tutta la Jugoslavia.
A cominciare dal 24 marzo 1999, se non prima, gli Stati Uniti, senza una dichiarazione di guerra da parte del Congresso, aiutati ed appoggiati da alcuni membri della Nato, tra cui Regno Unito, Germania, Turchia, Spagna e Olanda, così come Ungheria, Croazia, Italia, e altri, hanno iniziato una guerra di attacchi aerei e missilistici, spesso indiscriminati nei loro bersagli, contro le popolazioni della Jugoslavia, uccidendo o ferendo intenzionalmente migliaia di serbi, kosovari, rom, musulmani, ortodossi, cristiani, cattolici, stranieri residenti in Jugoslavia con malignità premeditata. L'Aja, art. 22 e 23; Ginevra 1949, art. 19; Norimberga, principio VI a, b e c; Costituzione americana art. 1, sez. 8, comma II.
7. Pianificazione, annuncio e esecuzione di attacchi tesi ad assassinare il capo del governo, altri leader di governo e civili scelti.
Gli Stati Uniti hanno pianificato, annunciato e compiuto attacchi aerei e missilistici tesi ad assassinare il capo di governo della Jugoslavia, membri della sua famiglia, altri membri del governo, e alcuni civili per distruggere l'attuale leadership di governo e terrorizzarla, portando anche il più vicino appoggio personale alla sottomissione. Carta delle Nazioni Unite, art. 2, Convenzione sulla prevenzione e la punizione di crimini contro persone protette a livello internazionale (Convenzione persone protette); U.S. Army Field Manual 27-10; Ordine esecutivo presidenziale Usa 12333 ( Ordine esecutivo 12333); Convenzioni di Ginevra 1977, Protocollo aggiuntivo I (Ginevra 1977, art. 48, 51).
8. Distruzione e danneggiamento delle risorse, delle proprietà e delle strutture economiche, sociali, culturali, sanitarie, diplomatiche e religiose in Jugoslavia.
A partire dal 24 marzo 1999, se non prima, gli Stati Uniti, aiutati ed appoggiati da alcuni membri della Nato, tra cui Regno Unito, Germania, Turchia, Spagna e Olanda, così come Ungheria, Croazia, Italia, hanno cominciato un attacco sistematico missilistico ed aereo sulle risorse, le proprietà e le strutture economiche, sociali, culturali, sanitarie, diplomatiche e religiose distruggendole e danneggiandole intenzionalmente in tutta la Jugoslavia per schiacciare la capacità produttiva, economica, sociale, culturale, diplomatica e religiosa dell'intera società. L'Aja, art. 22 e 23; Ginevra 1949, art. 19; Ginevra 1977, I protocollo aggiuntivo, art. 48, 52, 53; Carta delle Nazioni Unite, art. 2; Convenzione delle persone protette; U.S. Army Field Manual 27-10; Ordine esecutivo 12333; Ginevra 1977, art. 48, 51; ICESCR.
9. Attacco di obiettivi indispensabili alla sopravvivenza della popolazione della Jugoslavia.
A partire dal 24 marzo 1999, se non prima, gli Stati Uniti, aiutati ed appoggiati da altri, con lo scopo specifico di deprivare la popolazione della Jugoslavia di cibo, acqua, energia elettrice, produzione alimentare, medicinali, assistenza medica ed altre cose essenziali alla loro sopravvivenza, si sono impegnati nella distruzione sistematica e nel danneggiamento, con bombardamenti aerei e missilistici, di strutture per la produzione e lo stoccaggio alimentare, acqua potabile e impianti di irrigazione agricola, fertilizzanti, insetticidi, generi farmaceutici, ospedali e strutture per l'assistenza medica, tra gli altri obiettivi essenziali alla sopravvivenza umana. L'Aja 1907, art. 22 e 23; Ginevra 1949, art. 19; Norimberga 1970; Principles Via b e c; Ginevra 1977, art. 48, 54.
10. Attacco di strutture contenenti sostanze ed energie pericolose.
Gli Stati Uniti hanno attaccato impianti chimici e strutture per lo stoccaggio, strutture per la raffinazione, la lavorazione e lo stoccaggio di petrolio e gas naturale, impianti per la fertilizzazione od altre strutture e luoghi con lo scopo specifico di liberare e diffondere sostanze tossiche e radioattive nell'atmosfera, nel suolo, nelle falde acquifere e nella catena alimentare per avvelenare l'ambiente e danneggiare la popolazione. Norimberga, Principio VI, L'Aja art. 22 e 23, protocollo per la proibizione dell'uso in guerra di gas asfissianti, velenosi o altro, Ginevra 1925 (Protocollo sulle sostanze velenose); Ginevra 1977, I Protocollo aggiuntivo, art. 48, 51, 56.
11. Uso di uranio impoverito, bombe a grappolo ed altri armamenti banditi.
Gli Stati Uniti hanno utilizzato armamenti proibiti in grado di provocare una distruzione di massa e di infliggere morte e sofferenza indiscriminata contro la popolazione di tutta la Jugoslavia. Nonostante la conoscenza del suo effetto letale a lungo termine sulla vita e gli avvertimenti della Commissione Statunitense di regolamentazione nucleare, gli Stati Uniti hanno attaccato la Jugoslavia con missili all'uranio impoverito, bombe e proiettili che diffondono materiale radioaKivo nell'atmosfera, nel suolo, nelle falde acquifere, nella catena alimentare e obiettivi solidi colpiti dai missili all'uranio impoverito, bombe e proieKili che espongono la popolazione della Jugoslavia al rischio di morte, danno genetico, cancri, tumori, leucemia, ed altre malattie per generazioni. Sono state ampiamente usate bombe a grappolo, che irraggiano schegge metalliche mortali in ampie aree contro ospedali, chiese, moschee, scuole, zone residenziali e altri luoghi estremamente popolati infliggendo morte, ferite e danno alla proprietà. L'uso di altre armi illegali è sotto continua investigazione. L'Aja, art. 22 e 23, Ginevra 1977, art. 48, 51, 54, 55, Accusa di POONA per la sovversione della scienza e della tecnologia 1978 (Accusa di Poona).
12. Conduzione di una guerra all'ambiente.
Gli attacchi aerei e missilistici degli Stati Uniti hanno intenzionalmente creato un disastro ambientale in Jugoslavia di vasta portata, di lungo termine e gravissimo. L'inquinamento atmosferico per i soli voli aerei ha moltiplicato le normali impurità atmosferiche. Migliaia di tonnellate di esplosivo hanno rilasciato enormi quantità di sostanze chimiche nell'aria, hanno sollevato nubi di polvere e detriti da obiettivi colpiti e hanno causato incendi che spesso sono durati giorni. Impianti chimici, petrolchimici, raffinerie di gas e petrolio, strutture di stoccaggio e trasmissione colpite intenzionalmente nelle vicinanze di Belgrado, Novi Sad, Nis e altre grandi città hanno esposto grandi masse di popolazione ad un inquinamento pericoloso e nocivo. L'uranio impoverito si è disseminato nel Kosovo e i residui della Serbia minacceranno la vita per generazioni. L'Aja, art. 22 e 23; Ginevra 1977, art. 48, 51, 54, 55; dichiarazione di Stoccolma della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente umano 1972; principi I, II (Conferenza Onu sull'ambiente) e altri.
13. Imposizione di sanzioni tramite l'Onu che sono un crimine genocida contro l'umanità per ottenere l'impoverimento e l'indebolimento del popolo della Jugoslavia.
Gli Stati Uniti hanno cominciato un attacco economico alla Jugoslavia teso a indebolirla politicamente e distruggerla economicamente prima del 1989. Hanno portato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ad usare la sua più forte terapia shock per attaccare la produttività yugoslava, in aggiunta al fardello del suo debito estero ed esporre la ricchezza nazionale al capitale straniero obbligando alla rimozione di barriere commerciali e privatizzando la vitale industria pubblica, il commercio, profitti e strutture. Nel maggio 1991 il segretario di Stato Baker ha bloccato tutti i programmi di aiuto degli Usa a tutte e sei le repubbliche yugoslave e ha posto il veto a futuri crediti del FMI, creando un enorme incentivo economico ed un potente argomento politico per l'opposizione politica a Belgrado a separare le altre repubbliche dalla Serbia. Gli Stati Uniti hanno obbligato a sanzioni dell'Onu contro la Jugoslavia, ma hanno aiutato le repubbliche che si separavano dalla Jugoslavia delle sanzioni. Tali sanzioni hanno devastato l'intera economia yugoslava al punto che con un normale tasso di crescita libero dalla coercizione statunitense ci sarebbero voluti 30 anni per riportare la Jugoslavia ai livelli di produttività del 1989. Il valore della produzione pro capite per tutte le sei repubbliche della Jugoslavia era nel 1989 di 6,220 $. Oggi per la Serbia e il Montenegro, le restanti Repubbliche di Jugoslavia, è di 1.510 $. Il 90% di tutto il commercio era interno alle sei repubbliche prima dello smembramento. Tutte le ex repubbliche hanno sofferto economicamente, ma ora la Jugoslavia, con appena il 40% della sua popolazione del 1990, compreso il Kosovo, ha vissuto un declino economicamente ben più grave rispetto alle favorite repubbliche del Nord di Slovenia e Croazia che sono oggi in modo più rilevante cattoliche rispetto a prima della loro secessione. Le sanzioni contro la Jugoslavia continuano e la Serbia, escluso il Kosovo, non può ricevere alcun piano di aggiustamento ed alcun aiuto per la ricostruzione dopo il danno dei bombardamenti e il conflitto economico. Rispetto all'attacco militare, le sanzioni hanno avuto un effetto ben più dannoso sulla vita, la salute, I'economia, e la qualità della vita in Jugoslavia, aumentando il tasso di morte, abbassando l'aspettativa di vita, riducendo la nutrizione e l'assistenza sanitaria e diminuendo la produzione. Come in Iraq e altrove, le sanzioni sono un crimine economico, un crimine contro l'umanità e un genocidio. Norimberga, Principio VI c, Crimini contro l'umanità; Convenzione sul genocidio; Ginevra 1977, art. 48, 54, 55.
14. Creazione di un tribunale criminale ad hoc illegale per distruggere e demonizzare la leadership serba.
Gli Stati Uniti, agendo tramite l'imputata Madeleine Albright, hanno obbligato il Consiglio di Sicurezza dell'Onu a creare tribunali criminali ad hoc per Jugoslavia e Rwanda violando la Carta delle Nazioni Unite per distruggere e demonizzare i leader nemici in questi due Paesi e minacciare altri leader altrove. La Carta delle Nazioni Unite non autorizza la creazione di tribunali criminali. Gli Stati Uniti contraddicono chiaramente il trattato per il Tribunale Criminale internazionale approvato da 120 nazioni a Roma nel luglio 1998 e lo fanno anche ora, nel processo di ratificazione da parte delle nazioni, perché non intendono sottomettere i propri leader o forze militari alla giurisdizione di una corte internazionale indipendente e alla norma della legge internazionale. Individuando singoli nemici in corti ad hoc ed accusandoli di genocidio, gli Usa ottengono il loro isolamento internazionale, fanno pressione ai loro Paesi affinché li rimuovano dal potere, corrompono e politicizzano la giustizia e usano una legge internazionale apparentemente neutra per giudicare e punire i nemici come criminali di guerra e si pongono come campioni innocenti di giustizia. Carta delle Nazioni Unite, Statuto della Corte Internazionale di Giustizia (Statuto ICJ); UDHR; ICCPR.
15. Uso dei media internazionali controllati per creare supporto agli attacchi statunitensi ovunque e per demonizzare la Jugoslavia, gli slavi, i serbi e i musulmani come assassini genocidi.
Gli imputati statunitensi hanno sistematicamente controllato, diretto, manipolato, mal informato e limitato la copertura della stampa e dei media riguardo alla Jugoslavia e gli attacchi statunitensi ad essa per guadagnarsi l'appoggio della pubblica opinione per il massiccio bombardamento di una Jugoslavia indifesa, e ance del Kosovo, come avevano già fato per la Libia, l'Iraq, l'Afghanistan, il Sudan e altri Paesi. I media internazionali hanno appoggiato e celebrato gli obiettivi politici degli Stati Uniti di ulteriore frammentazione della Jugoslavia e di altre aree, segregando ogni regione; demonizzando alcuni rappresentanti di governo, altri leader, generali, ufficiali militari e soldati come assassini genocidi; controllando altre nazioni con la minaccia di attacchi aerei e missilistici appoggiati a livello popolare e sanzioni economiche paralizzanti, stimolando l'accettazione e l'appoggio da parte dell'opinione pubblica statunitense per future operazioni contro altre nazioni e per aumentare i budget militari allo scopo di incentivare l'espansione di un ruolo globale per la presenza e il controllo militare degli Usa.
16. Istituzione dell'occupazione a lungo termine di parti strategiche della Jugoslavia da parte delle forze Nato.
Gli Stati Uniti hanno obbligato membri della Nato imputata e altri a fornire e appoggiare le forze di occupazione militare per l'occupazione del Kosovo, come aveva fatto in Bosnia, allo scopo di controllare fisicamente parti chiave della Jugoslavia per rafforzare la separazione permanente e la segregazione di Stati e popoli, per ferire ulteriormente le popolazioni, per creare barriere all'immigrazione dall'Asia Minore, dagli Stati arabi del Medio Oriente, dal Nordafrica, e da repubbliche del Sud della ex Unione Sovietica e altrove; per fornire uno Stato cuscinetto tra l'Europa e le regioni descritte controllando il territorio di slavi, serbi, cristiani ortodossi, kosovari e altri, divisi, segregati e impoveriti; e per preparare e condizionare i membri Nato per la futura partecipazione contro altre nazioni. Carta dell'Onu; NAT, art. 1; Dichiarazione di non intervento.
17. Tentativo di distruggere la sovranità, il diritto all'autodeterminazione, la democrazia e la cultura degli slavi, musulmani, cristiani ed altri popoli della Jugoslavia.
Gli Stati Uniti hanno tentato di distruggere la sovranità della Jugoslavia, i diritti del suo popolo all'autodeterminazione, le istituzioni democratiche che ha sviluppato e la sua cultura che definisce l'eredità, i valori e le tradizioni del suo popolo. Gli Stati Uniti hanno rovesciato nel 1953 l'amministrazione Mossadegh democraticamente eletta, che sostituirono con lo scià d'Iran che governò con un regime assolutista per 25 anni; il governo Arbenz democraticamente eletto in Guatemala seguito da 40 anni di governi brutali; il governo Lumumba democraticamente eletto in Congo nel 1962, seguito da dittatori violenti fino ad oggi; il governo Allende democraticamente eletto in Cile, che prometteva salute, educazione, giustizia sociale ed economica, che fu sostituito da un regno di terrore e dalla dittatura militare del generale Pinochet, ora perseguito dalla Spagna e da altre nazioni per violazione dei diritti umani; leader eletti dal popolo in Vietnam, Pakistan, Filippine, Panama, Haiti, e altrove sono stati sostituiti da surrogati degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti si è opposta, ha attaccato e ha imposto un embargo a Cuba, e tutto il suo popolo per 40 anni. L'Assemblea generale dell'Onu ha votato con 155 voti a favore e 2 contro la condanna degli Usa per il suo embargo a Cuba nel dicembre 1998. Gli Stati Uniti hanno mantenuto governi repressivi nei cinque continenti in troppi Paesi per contarli; tutti quanti cercavano di distruggere le culture che definivano il popolo, la loro storia, carattere, valori, arti, letteratura, musica, con prodotti commercialmente responsabili di sfruttamento, privi di valore oggettivo e con il solo proposito estenuante di trarre profitto dai poveri. Uno scopo della politica degli Stati Uniti è di convincere che solo un sistema funziona, il capitalismo, che solo una cultura ha valore, quella degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale, e che la storia finirà con la globalizzazione della cultura Usa. UDHR; ICCPR; ICESCR.
18. L'essere l'obiettivo degli Stati Uniti quello di dominare, controllare e sfruttare la Jugoslavia il suo popolo e le sue risorse.
L'obiettivo a lungo termine di tutti gli atti contestati è quello di dominare, controllare e sfruttare le nazioni povere del mondo e i poveri degli Stati Uniti ed altri Paesi ricchi per arricchirsi ulteriormente e rafforzare le concentrazioni di ricchezza e neutralizzare l'intera popolazione dei poveri, sempre più gente dalla pelle nera piena di paura, impotenza, povertà, panem et circenses.
19. L'essere i mezzi degli Stati Uniti la potenza militare e il ricatto economico.
Gli Stati Uniti, avendo praticamente il monopolio delle armi nucleari, dell'aeronautica militare, dei mezzi pesanti, della potenza di fuoco, dell'equipaggiamento, e di tecnologia altamente sofisticata, espande continuamente il suo potere fisico per distruggere, spendendo più per il suo potere militare che il resto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu messo insieme. Quest'anno le spese militari degli Stati Uniti arriveranno quasi a 300 miliardi di dollari. La demonizzata Repubblica popolare della Cina spenderà 34 miliardi di dollari, acquistando, per ogni dollaro, molto meno potere distruttivo. Gli Stati Uniti vendono più armi distruttive ad altri governi e gruppi cercando di rovesciare governi che il resto dei Paesi che esportano armi messi insieme. Spesso l'intenzione è che si uccidano a vicenda, il mezzo preferito per arrivare a dominare. Gli Stati Uniti non vendono armi che non possono distruggere senza incorrere in gravi pericoli. Gli Stati Uniti usano il loro enorme potere economico per costringere i governi stranieri ad armonizzarsi ai loro desideri, trascurando gli interessi del popolo di questi Paesi. La minaccia di sanzioni economiche da sola costringe i Paesi a soddisfare le richieste degli Stati Uniti contrarie alla loro autodeterminazione e ai loro interessi personali.
Una portata più ampia di aiuti e di riforme si può trovare nel capitolo 12 di The Fire This Time. E' tratto dall'esperienza e dalle raccomandazioni della Commissione d'Inchiesta e dal tribunale internazionale per i crimini di guerra che ha ascoltato testimonianze in 20 Paesi riguardo all'attacco in Iraq nel 1991, ai continui attacchi in Iraq dopo quella data e alle sanzioni genocide continuano ancora oggi.
La Commissione d'luchiesta concentrerà la sua attenzione sulla condotta criminale degli Stati Uniti, aiutati e sostenuti dalla Nato, a causa del ruolo dominante statunitense nelle azioni militari e non solo contro la Jugoslavia, senza incorrere in un solo pericolo e causando invece migliaia di morti in Jugoslavia; il pericolo della continuazione di tale condotta degli Stati Uniti per tutto il popolo della Jugoslavia e il rischio di combattimenti aerei e missilistici contro altre nazioni, dato il passato recidivo degli Stati Uniti. La Commissione d'Inchiesta cercherà e accetterà prove di atti criminali da persone e governi, in relazione al conflitto, perché ritiene che la giustizia internazionale debba essere applicata in modo uniforme.
Crede che una "giustizia del vincitore" non sia legge, bensì l'estensione, con la forza, della guerra della parte dominante. La propaganda statunitense e la copertura da parte dei media internazionali hanno demonizzato la Jugoslavia, la sua leadership, i Serbi e i musulmani per adattarli ai loro obiettivi, ma raramente hanno parlato della distruzione criminale della Jugoslavia per mano delle azioni criminali degli Stati Uniti, come detto in questo atto d'accusa. Lo sforzo serio e esauriente di raccogliere e valutare le prove, giudicare obiettivamente ogni condotta che costituisce crimine contro la pace, crimine di guerra e crimine contro l'umanità e presentare questi fatti al giudizio della corte dell'opinione mondiale richiede che ci si concentri sugli Stati Uniti. La Commissione d' Inchiesta ritiene che il suo mettere al centro le azioni criminali degli Stati Uniti sia importante, opportuno, e l'unico modo di portare alla luce tutta la verità, una prospettiva equilibrata e imparziale in applicazione al processo legale a questa immane tragedia umana.
Ramsey Clark
30 luglio 1999
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