Coordinamento
Nazionale per la Jugoslavia
Segnalazione
iniziativa
Aperta a Milano la
mostra
“Jasenovac – tomba di 19432
bambine e bambini”
Nonostante la pioggia, l’orario (alle 18), la posizione semiperiferica della Casa della Pace, e le elezioni nei comuni dell’hinterland milanese, l’inaugurazione della mostra sui bambini di Jasenovac (lunedì, 28 maggio 2007) è andata molto bene e tutti gli organizzatori sono piuttosto soddisfatti della serata.
C’erano una sessantina di persone, alcuni sono andati via prima della fine ed altri sono arrivati tardi.
Presenti tra il pubblico molti della comunità serba di Milano, alcuni appartenenti al CNJ e ad altre associazioni che si occupano dei Balcani, Piero Maestri, il console generale bosniaco, alcuni giovani (forse hanno visto le nostre locandine nelle università)... insomma, qualche persona nuova, rispetto ad altre iniziative di questo tipo.
All’inizio della serata, come previsto, ci sono stati l’introduzione della coordinatrice Jasmina Radivojevic di “Un ponte per...”, i saluti della Provincia (presente l’assessora Dioli) e della console serba Aleksandra Jovanovic.
È seguito l’ottimo intervento di Andrea Catone che, da curatore della mostra e da italiano, ha potuto dire di più, contestualizzando e collegando gli eventi del passato con quelli del presente, e ricordando anche la situazione del Kosovo e Metohija.
L’intervento
centrale, del rappresentante del Museo delle vittime del genocidio di
Belgrado, Jovan Mirkovic, è stato molto interessante, con
molti dati (anche se per la lunghezza della serata ha tralasciato
quegli degli ultimi anni, ma abbiamo tutto il materiale) e con
l’aiuto di immagini proiettate. Mirkovic è una persona
veramente straordinaria e con una storia personale incredibile. Ex
direttore del complesso memoriale di Jasenovac, è vivo per
miracolo, dopo i tragici eventi in Croazia e in Bosnia. Ha
“sopportato” eroicamente e con il sorriso tutti i giri e gli
spostamenti a cui l’abbiamo sottoposto nei 3 giorni in cui è
stato nostro ospite, ed è tornato a Belgrado contentissimo del
soggiorno milanese.
Maurizio Pagani dell’Opera nomadi ha poi ricordato la posizione particolare dei Rom nella Seconda guerra mondiale, la loro persecuzione ed il porrajmos (genocidio).
Il giornalista Giuseppe Zaccaria non ha potuto essere presente, essendo stato inviato lo stesso giorno in Ucraina da “La Stampa”.
Dopo gli interventi, la bravissima attrice Rom jugoslava Dijana Pavlovic, accompagnata dalla fisarmonica struggente di Jovica Jovic, ha letto dei brani del poema “Jama” (“La fossa”) di Ivan Goran Kovacic, strappando perfino lacrime ai presenti.
All’inizio, a metà e alla fine della serata ci sono stati altri interventi musicali, molto apprezzati, di un gruppo di suonatori di musiche balcaniche: oltre ai Muzikanti - Jovica, Marta (violino), Davide (sax soprano) e Matteo (basso) -, hanno partecipato anche Kristina Mirkovic (violino e voce) e Raffaele dei Trimuzike (tromba).
La serata si è chiusa con la visita alla mostra; alcuni ospiti hanno scritto le loro impressioni nel quaderno che abbiamo messo a disposizione. Non c’è stato assolutamente tempo per la discussione: è un po’ un peccato, perché si vedeva che il pubblico avrebbe fatto volentieri delle domande (che infatti ha posto ad alcuni di noi durante la visita all’esposizione), ma il tutto è durato così a lungo che è stato impossibile trattenerci oltre.
Speriamo ora di ottenere una buona affluenza alla mostra, che in effetti è aperta in orari poco convenienti per molti (si veda al sito http://www.unponteper.it/Jasenovac/ lo schema comprendente le aperture serali; per i giorni festivi occorre prenotare al numero 02 847477233). È stata fatta un po' di pubblicità alla radio, i comunicati stampa sono stati mandati a tutti, ed i cataloghi ad alcuni giornalisti. Qualche giornale ha pubblicato l’annuncio il giorno dell’inaugurazione; oggi, 1 giugno 2007, si è recata in visita una scolaresca del vicino liceo “Allende”, mentre domani (2 giugno 2007, verso le 13,45) andrà in onda l’intervista con la sottoscritta, rilasciata alla Radio Popolare.
Durante l’inaugurazione ci siamo fatti tutti i ringraziamenti a
vicenda. Oltre a quelli già fatti in pubblico e in privato (a tutti
gli organizzatori e partecipanti), ci tengo ad aggiungere GRAZIE anche
a Rade Golic, che si è occupato della grafica, ad
Ana Cetkovic, che ha fatto miracoli sfrecciando sulla sua bicicletta
sotto il sole cocente o la pioggia scrosciante, attaccando locandine,
consegnando inviti a praticamente tutta la Milano che conta,
procurando ospiti e appuntamenti importanti al professore (es. al
Centro di documentazione ebraica), alla nostra giovane Natalija
Popovic, che ha fatto da autista al prof. tutti i giorni, a Natasa
Karanovic e la sua famiglia, che l’hanno accolto il giorno del suo
arrivo con certi manicaretti... e soprattutto un enorme GRAZIE ad
Antonio Furlan e a sua moglie Mariella per la loro fantastica,
indescrivibile ospitalità.
Ivana Kerecki, 1 giugno 2007
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