L'azione a Parma, in via Tito, del Comitato
antifascista (documentata con due foto)
A Parma le destre anticomuniste, reazionarie e fasciste, presenti in
Giunta comunale, vogliono togliere dalla toponomastica cittadina la
(piccola) via che il Comune anni fa ha intitolato a Tito.
Già da tempo il cartello stradale indicante la via, ripreso
nella fotografia riportata sotto, ha subìto questa modifica: per
esteso è stato scritto il nome croato “Broz” mentre il nome,
chiaramente ben più noto, di “Tito” è stato lasciato solo
con la lettera iniziale T maiuscola seguita dal puntino.
Domenica mattina 30 aprile
u.s., il giorno dopo la conferenza-dibattito: “ '43-'45, Italia, Jugoslavia: Resistenza
in Europa ” promossa dal Comitato
antifascista di Parma per la verità sulla “vicenda foibe”,
militanti del Comitato stesso si sono recati sul posto e sul cartello
in questione hanno scritto il nome “Tito” per esteso.
Rendendo omaggio così, anche con questo piccolo gesto simbolico,
alla Resistenza jugoslava capeggiata da Tito. Resistenza della
Jugoslavia che è stato uno dei più grandi tributi alla
guerra di liberazione dal nazifascismo.
Nella foto successiva, i militanti del Comitato nell’attiguo Largo
Tito. Il cartello a sinistra, di cui risultano coperte le ultime parole
in basso, ricorda i 20.000 soldati italiani caduti combattendo nelle
fila della Resistenza jugoslava, con la quale si schierarono 40.000
soldati italiani dopo l’8 settembre '43. Questi uomini, accolti come
fratelli dalle popolazioni jugoslave, lavarono l’onta gettata sul
popolo italiano dal fascismo e dal suo esercito che aveva occupato e
aggredito la Jugoslavia, deportato e massacrato decine di migliaia di
civili, distrutto e bruciato centinaia di villaggi, “italianizzato” il
paese.
(a cura di G. Caggiati)
|