Coordinamento
Nazionale per la Jugoslavia



Segnalazione iniziativa

Fonte: http://www2.polito.it/strutture/rsu/v040531.htm



Mercato della guerra: dall’Iraq al Piemonte

Guerra e globalizzazione

 

Lunedì 31 maggio 2004

ore 12:30

Aula Magna Politecnico di Torino,

corso Duca degli Abruzzi 24

 

Programma della conferenza:

 

  • Quale futuro per l’Iraq? - Sherif El Sebaie, redattore di AlJazira.it
  • Conflitti dimenticati - Fulvio Poglio, redattore di Warnews.it
  • Industria bellica e grandi opere: le mani sul denaro pubblico.- Claudio Cancelli, docente Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale- Politecnico di Torino
  • Il mestiere delle armi in Piemonte - Francesco Bonavita, FIOM CGIL Alenia.
  • Ideologia del libero mercato, guerra e movimento per la pace.- Vittorio Agnoletto (Forum Sociale Mondiale)

 

Modera il dibattito: Fulvio Perini- CGIL- Lavoro e società: cambiare rotta

 

Ore 14:30

Proiezione dei film

‘L’arcobaleno e il deserto - Emergency in Iraq’ di Antonio Di Peppo e Guido Morozzi durata 25 minuti

‘Fotoricordo’ di Tamara Bellone e Piera Tacchino durata 35 minuti

con interventi su "Cultura di pace e diritti umani" di collaboratori di
Peacereporter, Emergency, CGIL Lavoro e Società, AlJazera, Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, R.S.U. Polite
cnico.

 

 
Mercato della guerra: dall’Iraq al Piemonte
Guerra e globalizzazione

Guerra e globalizzazione sono processi intimamente correlati. La crisi economica globale, molto precedente agli eventi dell’11 settembre, affonda le proprie radici nelle riforme del “libero mercato” del “nuovo ordine mondiale”. Fin dai giorni della “crisi asiatica” del 1997 abbiamo visto i mercati finanziari crollare, intere economie nazionali franare, la rovina di interi continenti come l’Africa, interi paesi (ricordate l’Argentina?) “distrutti” dalle politiche neoliberiste e milioni di persone impoverite e private di dignità.

«Tra i vinti la povera gente faceva la fame. Tra i vincitori faceva la fame la povera gente. Egualmente», scriveva Bertolt Brecht ne La guerra che verrà. Ed infatti in tutti i Paesi occidentali cala il potere d'acquisto dei salari, i programmi sociali sono tagliati, si tagliano le spese per sanità, istruzione e previdenza, aumentano l'insicurezza sociale delle famiglie in modo speculare alla paura per possibili attentati.

Gli atti di guerra vengono annunciati come “interventi umanitari” volti a restaurare la “democrazia”. L’occupazione militare e l’uccisione di civili sono presentate come operazioni di “peacekeeping”. La limitazione di libertà civili viene ritratta come un mezzo per assicurare la “sicurezza interna” e sostenere la “libertà”. Queste politiche si reggono sulla manipolazione dell’opinione pubblica.

“Guerra e globalizzazione” è un'iniziativa che non solo vuole ribadire il rifiuto totale di tutte e azioni militari in corso, ma cerca anche di affrontare i vari aspetti della guerra odierna e la sua intima correlazione con le politiche di globalizzazione neoliberista.

Un'iniziativa ricca di contenuti e controinformazione per riappropriarci di ciò che è nostro: la nostra consapevolezza, la nostra dignità, il nostro futuro.


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