1 marzo 2009
Un gravissimo fatto è avvenuto in Albania.
Il monumento dedicato agli eroi di Vig, situato nella piazza
centrale di Scutari è stato vigliaccamente e vergognosamente
spostato in una discarica di immondizie. E' un fatto
gravissimo, una grave offesa ai partigiani albanesi caduti per
sconfiggere il nazifascismo.
Non solo, anche la lapide e la via dedicata all'eroico
combattente partigiano italiano Terzilio Cardinali, Medaglia
d'Oro, sono state rimosse!
Sono atti che fanno rabbrividire. Se poi consideriamo quello
che sta avvenendo anche nel nostro Paese con la
ripresentazione della proposta di legge per parificare
repubblicani di Salò alleati con i nazisti e i partigiani
liberatori, oltre a sfregi a lapidi e leggi sempre più
liberticide, abbiamo di che riflettere e prendere posizione.
Poichè entro marzo il Presidente della Repubblica effettuerà
una visita ufficiale in l'Albania si è pensato, insieme alle
figlie di Cardinali e a varie sezioni ANPI, di far pervenire
una lettera in cui si esprima tutto lo sdegno delle forze
sinceramente antifasciste.
Non possiamo restare indifferenti perchè è un insulto non solo
ai partigiani albanesi ma anche ai tantissimi italiani che in
quella terra seppero schierarsi dalla parte giusta costituendo
il "Battaglione Antonio Gramsci" con atti di grande eroismo.
Penso che questo sia il minimo che si debba fare.
Piero Beldì
Segretario ANPI Ovest Ticino
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AGGIORNAMENTI DI APRILE 2009:
La lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica
anche se, e questo si è saputo dopo, che la sua visita in
Albania non è stata ancora programmata.
In allegato alla lettera (dove sono anche elencate le adesioni
pervenute), oltre ad un filmato che documenta lo scempio
avvenuto, è stata trasmessa la lettera aperta dei Veterani
della Lottta di Liberazione Albanese e l'intervento in
Parlamento del depuato e storico Pëllumb Xhufi, già
Ambasciatore in Italia. (PB)
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Egregio Signor Presidente
del Repubblica,
Vogliamo informarLa del grave atto compiutosi, nei giorni
scorsi, a Shkodra (Scutari), dove è stato rimosso il
monumento ai “Cinque Eroi di Vig” dello scultore Sh. Haderi,
spostandolo dal centro della città ad una zona periferica
adiacente ad una discarica.
Il famoso libro “Lettere dei condannati a morte della
Resistenza Europea”, sui cui insegnamenti si sono formate
intere generazioni di giovani, si apre proprio con la
lettera dei Cinque Partigiani albanesi “Eroi del
popolo” Ndoc Deda, Ndoc Mazi, Naim Gjylbeku, Hidajet
Lezha, Ahmet Haxhia, caduti combattendo il 21 Agosto
1944 contro le bande collaborazioniste dei nazisti.
Ecco le loro parole:
«Cari compagni,
siamo accerchiati ed aspettiamo a ogni momento la morte
dalle pallottole dei traditori, ma ormai abbiamo deciso,
meglio morire che tradire la nostra causa. Una volta abbiamo
detto: "Libertà o morte". Compagni, sta a voi oramai
seguitare il nostro lavoro dal punto in cui noi lo lasciamo.
Compagni, dalle montagne della Mirdita, dove il tradimento
s'è insediato, vi mandiamo i nostri saluti inneggiando
tutti: ''Morte al fascismo - Libertà al popolo''.»
La rimozione di questo simbolo della Resistenza, che ha
indignato l'opinione pubblica albanese, è stata compiuta
dagli eredi dei collaborazionisti responsabili
dell'uccisione dei Cinque Martiri di Vig, in dispregio
dell'appello lanciato dall'Organizzazione Nazionale dei
Veterani della Lotta di Liberazione del Popolo Albanese ed
in violazione delle stesse leggi dello Stato Albanese.
Questo grave atto costituisce un affronto ed un'ingiuria nei
confronti non solo dei 28.000 caduti della Lotta di
Liberazione Nazionale contro il nazifascismo in Albania, ma
anche nei confronti degli ideali stessi della Resistenza che
hanno accumunato i popoli europei e che sono ancora oggi
vivi e validi.
Questo grave atto costituisce anche un'offesa ed un insulto
ai partigiani italiani che hanno combattuto in Albania a
fianco dei partigiani albanesi nelle file della Brigata
Gramsci, guidati dall'eroica figura del Comandante Terzilio
Cardinali, Medaglia d'Oro della Resistenza, e si somma
all'affronto con cui il suo nome è stato cancellato dalla
toponomastica della città di Peshkopje, nel cui distretto è
eroicamente caduto in combattimento l' 8 Luglio 1944.
Non solo, ma coloro che oggi hanno sfregiato il monumento
dei Cinque Eroi di Vig sono gli stessi che anche tolto
la lapide ed il cippo partigiano in ricordo di Terzilio
Cardinali, con un atto di oltraggio anche nei confronti
dello Stato Italiano. Sono gli stessi che sempre nel
distretto di Peshkopje hanno eretto recentemente un busto al
criminale collaborazionista Alil Alija.
Come Partigiani italiani, come cittadini italiani ed
albanesi che vivono in Italia, come famigliari di Terzilio
Cardinali e di Ahmet Haxhia (Tigri) Le chiediamo, in
occasione della sua prossima visita ufficiale in Albania, di
farsi interprete della comune indignazione nei confronti di
questi atti, portando un fiore (il fiore simbolico della sua
Alta Parola, quale rappresentante dello Stato e del Popolo
Italiano) al Monumento dei Cinque Eroi di Vig e al Cippo
Partigiano in ricordo di Terzilio Cardinali.
Le figlie
Eliana e Eda di Terzilio Cardinali - Firenze
Ilira Haxhimusai - Nipote di uno dei Eroi - Ahmet
Haxhia , citadina italiana - Milano
Generoso Fiore - partigiano in Albania - fratello di
Annunziata Fiore (partigiana in Albania, Medaglia d’oro)
Maurizio Nocera - Lecce
Piero Beldì - Direttivo Casa della Resistenza di Fondotoce
– Verbania
Petrika Lluka - Ingegnere, cittadino italiano di
nazionalità albanese.
Roland Alikaj - Ingegnere cittadino albanese - Milano
Alberto Spagnoli e Paola Guerra - responsabili della
Biblioteca Albanese “29 Novembre” di Piacenza
Sezione ANPI Ovest Ticino - Oleggio (No)
Sezione ANPI di Marassi “G. Arzani”. - Genova
Sezione ANPI di Sarzana (Sp)
Sezione ANPI di Bussero (Mi)
Sezione ANPI di Cassina de Pecchi Mi
Salvatore Sicuro - (Pres. Anpi di Lecce),
Salvatore Fabrizio - (vice presidente Anpi di Lecce).
Istituto Storico della Resistenza e della Società
contemporanea nel Novarese e nel Verbano- Cusio - Ossola
“Piero Fornara
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - il segretario:
Andrea Martocchia
G.A.MA.DI - Roma
Miriam PELLEGRINI Ferri - Partigiana di Giustizia e
Libertà - Roma
Spartaco FERRI - Partigiano Divisione Garibaldi - Roma
Arben Papa - cittadino italiano di nazionalità albanese
(Milano)
Lindita Papa - cittadina italiana di nazionalità albanese
(Milano)
Irena Alikaj - cittadina albanese (Milano)
Francesco Fiore - Ingegnere, nato in Albania, cittadino
italiano (Bergamo)
Ferdinand Fiore - ingegnere, nato in Albania, cittadino
italiano (Bergamo)
Iliriana Fiore - cittadina italiana
Lulezim Sadikaj - cittadino albanese (Brescia)
Lela Sadikaj - cittadina albanese (Brescia)
Ada Donno - Lecce
Carlo Schiamone - Lecce
Pubblicazione
dell’Organizzazione dei Veterani della Lotta di Liberazione
del Popolo Albanese 3 Ottobre 2008 NR. 42
(840) settimanale
La rimozione del monumento dei Cinque Eroi di Vig dal suo
posto, indipendentemente da dove sarà collocato, è una
negazione dei simboli dei Martiri della Lotta di Liberazione
LETTERA APERTA
a:
Presidente della Repubblica,
signor Bamir Topi
Primo Ministro, signor Sali
Berisha
Ministro degli Interni,
signor Bujar Nishani.
Avvocato del Popolo, signor
Ermir Dobiani
Comitato Albanese di Helsinki
Per conoscenza, a:
Ambasciata USA a Tirana
Rappresentante del Consiglio
d’Europa a Tirana
Rappresentante di OSBE a
Tirana
L’Organizzazione Nazionale dei Martiri della Patria, il
Comitato Nazionale dell’Organizzazione dei Veterani della
Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale e l’Associazione
degli Invalidi della Lotta Antifascista di Liberazione
Nazionale esprimono la preoccupazione e l’indignazione più
profonde in relazione alla decisione del Consiglio Comunale
della città di Scutari di spostare il Monumento agli Eroi di
Vig dal cento della città di Scutari alla periferia.
Consideriamo questa decisione come un altro tentativo,
sulla scia degli atti tesi a delegittimare i valori
della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale del Popolo
Albanese e a denigrare i 28.000 martiri ed eroi di
questa Lotta, grande e gloriosa pagina della nostra storia
nazionale.
Il popolo albanese ha partecipato in massa alla Lotta
Antifascista di Liberazione Nazionale, senza distinzione di
religione, regione e idea, come tutti gli altri popoli di
Europa e del mondo, contro la peste fascista e con la sua
grande lotta, con il sangue dei suoi 28.000 caduti ha meritato
il suo posto nella Grande Coalizione Mondiale dei grandi Stati
democratici.
I martiri e gli eroi di questa lotta sono stati e
rimarranno nei secoli la gloria della nostra nazione. Il
nostro popolo li ha resi eterni nei monumenti ovunque in
Albania. Nella città di Scutari era stato innalzato un
monumento commemorativo dedicato ai Cinque Eroi di Vig, i
quali hanno scritto una delle pagine nazionali più
gloriose, di resistenza, coraggio e audacia di dimensioni
leggendarie. Il monumento a loro dedicato abbelliva
quella piazza e costituiva un onore, prima di tutto, per la
città di Scutari e poi per tutta Albania. La rimozione del
monumento dal suo posto, indipendentemente da dove sarà
collocato, è una negazione di questi eroi e di tutti i simboli
dei martiri della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale.
Questa decisione indigna i famigliari dei martiri di tutta
l'Albania, i veterani, gli invalidi di guerra e le persone
patriote e oneste ovunque si trovino. Prima di tutto indigna i
cittadini di Scutari, i quali, durante i 18 anni di
democrazia, non hanno toccato il monumento, ma l’hanno
conservato come sacro simbolo di patriottismo, come simbolo di
eroismo e del sangue versato per la libertà.
Da un punto di vista legislativo, la rimozione di questo
monumento è in contrasto con la legge nr. 8607 del
27/04/2000, che riguarda lo status del Martire della Patria.
La suddetta legge, all’articolo 12, specifica: “Lo
spostamento dei monumenti, dei cippi, delle lapidi
commemorative e degli altri oggetti, relativi ai Martiri della
Patria, può avvenire solo in casi particolari, quando
richiesto da alti interessi statali. Lo spostamento può
avvenire solo con una decisione apposita del Consiglio della
Regione dove si trova l’oggetto”.
Come si vede, questa legge definisce in modo chiaro ed
inequivocabile che la decisione deve essere presa non dal
Consiglio Comunale, ma da quello Regionale, e solo in casi
specifici, quando “richiesto da alti interessi statali”.
Poniamo la domanda: quali alti interessi statali richiedono la
sostituzione del monumento di questi eroi leggendari con una
fontana?! Ha più valore per la nazione e lo Stato un
monumento che è anche un’opera d’arte o una fontana che getta
l’acqua in alto?!
È chiaro che abbiamo a che fare con una decisione politica
illegittima cinica.
In un contesto più vasto, questa decisione non è casuale e non
è un caso isolato, ma è la continuazione della distruzione dei
valori della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale, dei
suoi simboli, dei cimiteri dei Martiri, della cancellazione
dei loro nomi dalle scuole e dai luoghi pubblici, della
distruzione di lapidi commemorative, cippi e monumenti, così
come di musei, un processo in corso da 18 anni. A Scutari è da
tempo che il Cimitero dei Martiri è in uno stato di abbandono,
coperto dei rifiuti della città. In alcuni altri luoghi, sono
stati gravemente danneggiati da precisi gruppi di vandali. È
notizia di questi giorni che il Consiglio Comunale di
Hudenisht, in totale contrasto con la legge, ha deciso di
distruggere il Monumento dedicato agli Eroi di Pojska nel
distretto di Pogradec. Non è un caso nemmeno la decisione del
rettorato dell’Università di Valona di togliere alla stessa il
nome “Ismail Qemali”, l’Eroe che ha proclamato l’indipendenza
e ha gettato le fondamenta dell'odierno Stato albanese.
Tutta questa ampia attività fa parte della strategia di
discredito e distruzione dei valori nazionali e soprattutto di
quelli legati alla Lotta Antifascista di Liberazione
Nazionale. Questa è opera dei collaborazionisti dei fascisti
di ieri e dei loro discendenti, oggi al potere. Ecco
perché noi chiediamo al Presidente della Repubblica, al Primo
Ministro e alle Istituzioni dello Stato di fermare la mano
agli organismi del potere che prendono decisioni
illegittime e distruggono questi valori. Vogliamo rendere noto
anche alle rappresentanze diplomatiche accreditate nel nostro
Paese, ai rappresentanti dei Paesi alleati durante la
Seconda Guerra Mondiale e delle istituzioni europee di
monitoraggio dell’Albania del grosso pericolo costituito
oggi dai collaborazionisti del fascismo di ieri, di
coloro che si schierarono dalla parte dell’Asse nel corso
della Seconda Guerra Mondiale, contro la Coalizione
Antifascista.
Noi, come organizzazione sociale, in difesa dei valori della
Lotta di Liberazione e della Coalizione Antifascista,
chiediamo che si intervenga presso le istituzioni dello Stato
albanese per fermare la mano alle forze che mirano alla
restaurazione del fascismo in Albania.
Organizzazione Nazionale per
i Martiri della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale
e dei Martiri della Patria
Il presidente
Kadri Shametaj
Comitato Nazionale
dell’Organizzazione dei Veterani della Lotta
Antifascista di Liberazione Nazionale
Il presidente
Adnan Qatipi
Associazione Nazionale degli
Invalidi della Lotta Antifascista di Liberazione
Nazionale
Il presidente
Esat Molla
Tirana,
29.09.2008
P A R T I G I A N I !
Una iniziativa
internazionale ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario
della Liberazione dal nazifascismo
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/index.htm
Per contatti: PARTIGIANI! c/o
CNJ,
C.P. 252 Bologna Centro,
I-40124 BOLOGNA (BO) - ITALIA
partigiani7maggio @ tiscali.it