Ottobre 1944: i giovanissimi
        combattenti che, nelle file della Seconda Brigata Proletaria,
        hanno preso parte ai combattimenti per la liberazione di
        Belgrado, posano soddisfatti per la foto-ricordo (dal libro:
        Pokret!, di A. Clementi, ed. ANPI Roma, 1989)

P A R T I G I A N I !

Roma, 7-8 maggio 2005



Albania oggi:
la memoria della guerra partigiana è gettata nell'immondizia




1 marzo 2009

Un gravissimo fatto è avvenuto in Albania.
Il monumento dedicato agli eroi di Vig, situato nella piazza centrale di Scutari è stato vigliaccamente e vergognosamente spostato in una discarica di immondizie. E' un fatto gravissimo, una grave offesa ai partigiani albanesi caduti per sconfiggere il nazifascismo.
Non solo, anche la lapide e la via dedicata all'eroico combattente partigiano italiano Terzilio Cardinali, Medaglia d'Oro, sono state rimosse!
Sono atti che fanno rabbrividire. Se poi consideriamo quello che sta avvenendo anche nel nostro Paese con la ripresentazione della proposta di legge per parificare repubblicani di Salò alleati con i nazisti e i partigiani liberatori, oltre a sfregi a lapidi e leggi sempre più liberticide, abbiamo di che riflettere e prendere posizione.
Poichè entro marzo il Presidente della Repubblica effettuerà una visita ufficiale in l'Albania si è pensato, insieme alle figlie di Cardinali e a varie sezioni ANPI, di far pervenire una lettera in cui si esprima tutto lo sdegno delle forze sinceramente antifasciste.
Non possiamo restare indifferenti perchè è un insulto non solo ai partigiani albanesi ma anche ai tantissimi italiani che in quella terra seppero schierarsi dalla parte giusta costituendo il "Battaglione Antonio Gramsci" con atti di grande eroismo.
Penso che questo sia il minimo che si debba fare.

Piero Beldì
Segretario ANPI Ovest Ticino

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AGGIORNAMENTI DI APRILE 2009:

La lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica anche se, e questo si è saputo dopo, che la sua visita in Albania non è stata ancora programmata.
In allegato alla lettera (dove sono anche elencate le adesioni pervenute), oltre ad un filmato che documenta lo scempio avvenuto, è stata trasmessa la lettera aperta dei Veterani della Lottta di Liberazione Albanese e l'intervento in Parlamento del depuato e storico Pëllumb Xhufi, già Ambasciatore in Italia. (PB)

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Egregio Signor Presidente del Repubblica,

Vogliamo informarLa del grave atto compiutosi, nei giorni scorsi, a Shkodra (Scutari), dove è stato  rimosso il monumento ai “Cinque Eroi di Vig” dello scultore Sh. Haderi, spostandolo dal centro della città ad una zona periferica adiacente ad una discarica.

Il famoso libro “Lettere dei condannati a morte della Resistenza Europea”, sui cui insegnamenti si sono formate intere generazioni di giovani, si apre proprio con la lettera dei  Cinque Partigiani albanesi “Eroi del popolo” Ndoc Deda, Ndoc Mazi, Naim Gjylbeku, Hidajet Lezha,  Ahmet Haxhia, caduti combattendo il 21 Agosto 1944 contro le bande collaborazioniste dei nazisti.
Ecco le loro parole:

«Cari compagni,
siamo accerchiati ed aspettiamo a ogni momento la morte dalle pallottole dei traditori, ma ormai abbiamo deciso, meglio morire che tradire la nostra causa. Una volta abbiamo detto: "Libertà o morte". Compagni, sta a voi oramai seguitare il nostro lavoro dal punto in cui noi lo lasciamo.
Compagni, dalle montagne della Mirdita, dove il tradimento s'è insediato, vi mandiamo i nostri saluti inneggiando tutti: ''Morte al fascismo - Libertà al popolo''.»

La rimozione di questo simbolo della Resistenza, che ha indignato l'opinione pubblica albanese, è stata compiuta dagli eredi dei collaborazionisti responsabili dell'uccisione dei Cinque Martiri di Vig, in dispregio dell'appello lanciato dall'Organizzazione Nazionale dei Veterani della Lotta di Liberazione del Popolo Albanese ed in violazione delle stesse leggi dello Stato Albanese.
Questo grave atto costituisce un affronto ed un'ingiuria nei confronti non solo dei 28.000 caduti della Lotta di Liberazione Nazionale contro il nazifascismo in Albania, ma anche nei confronti degli ideali stessi della Resistenza che hanno accumunato i popoli europei e che sono ancora oggi vivi e validi.
Questo grave atto costituisce anche un'offesa ed un insulto ai partigiani italiani che hanno combattuto in Albania a fianco dei partigiani albanesi nelle file della Brigata Gramsci, guidati dall'eroica figura del Comandante Terzilio Cardinali, Medaglia d'Oro della Resistenza, e si somma all'affronto con cui il suo nome è stato cancellato dalla toponomastica della città di Peshkopje, nel cui distretto è eroicamente caduto in combattimento l' 8 Luglio 1944.
Non solo, ma coloro che oggi hanno sfregiato il monumento dei Cinque Eroi di Vig sono gli stessi  che anche tolto la lapide ed il cippo partigiano in ricordo di Terzilio Cardinali, con un atto di oltraggio anche nei confronti dello Stato Italiano. Sono gli stessi che sempre nel distretto di Peshkopje hanno eretto recentemente un busto al criminale collaborazionista Alil Alija.
Come Partigiani italiani, come cittadini italiani ed albanesi che vivono in Italia, come famigliari di Terzilio Cardinali e di Ahmet Haxhia (Tigri) Le chiediamo, in occasione della sua prossima visita ufficiale in Albania, di farsi interprete della comune indignazione nei confronti di questi atti, portando un fiore (il fiore simbolico della sua Alta Parola, quale rappresentante dello Stato e del Popolo Italiano) al Monumento dei Cinque Eroi di Vig e al Cippo Partigiano in ricordo di Terzilio Cardinali.


Le figlie Eliana e Eda di Terzilio Cardinali - Firenze
Ilira Haxhimusai - Nipote di uno dei Eroi -  Ahmet Haxhia , citadina italiana - Milano
Generoso Fiore - partigiano in Albania - fratello di Annunziata Fiore (partigiana in Albania, Medaglia d’oro)

Maurizio Nocera - Lecce
Piero Beldì - Direttivo Casa della Resistenza di Fondotoce – Verbania
Petrika Lluka - Ingegnere, cittadino italiano di nazionalità albanese.
Roland Alikaj - Ingegnere cittadino albanese - Milano
Alberto Spagnoli e Paola Guerra - responsabili della Biblioteca Albanese “29 Novembre” di Piacenza

Sezione ANPI Ovest Ticino - Oleggio (No)
Sezione ANPI di Marassi “G. Arzani”. - Genova
Sezione ANPI di Sarzana (Sp)
Sezione ANPI di Bussero (Mi)
Sezione ANPI di Cassina de Pecchi Mi
Salvatore Sicuro - (Pres. Anpi di Lecce),
Salvatore Fabrizio - (vice presidente Anpi di Lecce).

Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nel Novarese e nel Verbano- Cusio - Ossola “Piero Fornara

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - il segretario: Andrea Martocchia

G.A.MA.DI - Roma
Miriam PELLEGRINI Ferri - Partigiana di Giustizia e Libertà - Roma
Spartaco FERRI - Partigiano Divisione Garibaldi - Roma

Arben Papa - cittadino italiano di nazionalità albanese (Milano)
Lindita Papa - cittadina italiana di nazionalità albanese (Milano)
Irena Alikaj - cittadina albanese (Milano)

Francesco Fiore - Ingegnere, nato in Albania, cittadino italiano (Bergamo)
Ferdinand Fiore - ingegnere, nato in Albania, cittadino italiano (Bergamo)
Iliriana Fiore - cittadina italiana

Lulezim Sadikaj - cittadino albanese (Brescia)
Lela Sadikaj - cittadina albanese (Brescia)

Ada Donno - Lecce
Carlo Schiamone - Lecce





Pubblicazione dell’Organizzazione dei Veterani della Lotta di Liberazione del Popolo Albanese 3 Ottobre 2008   NR. 42 (840)  settimanale
La rimozione del monumento dei Cinque Eroi di Vig dal suo posto, indipendentemente da dove sarà collocato, è una negazione dei simboli dei Martiri della Lotta di Liberazione    

LETTERA APERTA

a:
Presidente della Repubblica, signor Bamir Topi
Primo Ministro, signor Sali Berisha
Ministro degli Interni, signor Bujar Nishani.
Avvocato del Popolo, signor Ermir Dobiani
Comitato Albanese di Helsinki

Per conoscenza, a:
Ambasciata USA a Tirana
Rappresentante del Consiglio d’Europa a Tirana
Rappresentante di OSBE a Tirana

L’Organizzazione Nazionale dei Martiri della Patria, il Comitato Nazionale dell’Organizzazione dei Veterani della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale e l’Associazione degli Invalidi della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale esprimono la preoccupazione e l’indignazione più profonde in relazione alla decisione del Consiglio Comunale della città di Scutari di spostare il Monumento agli Eroi di Vig dal cento della città di Scutari alla periferia. Consideriamo questa decisione come un altro tentativo, sulla  scia degli atti tesi a delegittimare i valori della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale del Popolo Albanese e a denigrare i 28.000 martiri ed eroi  di questa Lotta, grande e gloriosa pagina della nostra storia nazionale.
Il popolo albanese ha partecipato in massa alla Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale, senza distinzione di religione, regione e idea, come tutti gli altri popoli di Europa e del mondo, contro la peste fascista e con la sua grande lotta, con il sangue dei suoi 28.000 caduti ha meritato il suo posto nella Grande Coalizione Mondiale dei grandi Stati democratici.
I martiri e gli eroi  di questa lotta sono stati e rimarranno nei secoli la gloria della nostra nazione. Il nostro popolo li ha resi eterni nei monumenti ovunque in Albania. Nella città di Scutari era stato innalzato un monumento commemorativo dedicato ai Cinque Eroi di Vig, i quali hanno scritto una delle pagine nazionali  più gloriose, di resistenza, coraggio e audacia di dimensioni leggendarie. Il monumento a loro dedicato  abbelliva quella piazza e costituiva un onore, prima di tutto, per la città di Scutari e poi per tutta Albania. La rimozione del monumento dal suo posto, indipendentemente da dove sarà collocato, è una negazione di questi eroi e di tutti i simboli dei martiri della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale. Questa decisione indigna i famigliari dei martiri di tutta l'Albania, i veterani, gli invalidi di guerra e le persone patriote e oneste ovunque si trovino. Prima di tutto indigna i cittadini di Scutari, i quali, durante i 18 anni di democrazia, non hanno toccato il monumento, ma l’hanno conservato come sacro simbolo di patriottismo, come simbolo di eroismo e del sangue versato per la libertà.
Da un punto di vista legislativo, la rimozione di questo monumento è in contrasto con la legge nr. 8607  del 27/04/2000, che riguarda lo status del Martire della Patria. La suddetta legge, all’articolo 12, specifica:  “Lo spostamento dei monumenti, dei cippi, delle lapidi commemorative e degli altri oggetti, relativi ai Martiri della Patria, può avvenire solo in casi particolari, quando richiesto da alti interessi statali. Lo spostamento può avvenire solo con una decisione apposita del Consiglio della Regione dove si trova l’oggetto”.
Come si vede, questa legge definisce in modo chiaro ed inequivocabile che la decisione deve essere presa non dal Consiglio Comunale, ma da quello Regionale, e solo in casi specifici, quando “richiesto da alti interessi statali”. Poniamo la domanda: quali alti interessi statali richiedono la sostituzione del monumento di questi eroi leggendari con una fontana?!  Ha più valore per la nazione e lo Stato un monumento che è anche un’opera d’arte o una fontana che getta l’acqua in alto?!
È chiaro che abbiamo a che fare con una decisione politica illegittima cinica.
In un contesto più vasto, questa decisione non è casuale e non è un caso isolato, ma è la continuazione della distruzione dei valori della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale, dei suoi simboli, dei cimiteri dei Martiri, della cancellazione dei loro nomi dalle scuole e dai luoghi pubblici, della distruzione di lapidi commemorative, cippi e monumenti, così come di musei, un processo in corso da 18 anni. A Scutari è da tempo che il Cimitero dei Martiri è in uno stato di abbandono, coperto dei rifiuti della città. In alcuni altri luoghi, sono stati gravemente danneggiati da precisi gruppi di vandali. È notizia di questi giorni che il Consiglio Comunale di Hudenisht, in totale contrasto con la legge, ha deciso di distruggere il Monumento dedicato agli Eroi di Pojska nel distretto di Pogradec. Non è un caso nemmeno la decisione del rettorato dell’Università di Valona di togliere alla stessa il nome “Ismail Qemali”, l’Eroe che ha proclamato l’indipendenza e ha gettato le fondamenta dell'odierno Stato albanese.
Tutta questa ampia attività fa parte della strategia di discredito e distruzione dei valori nazionali e soprattutto di quelli legati alla Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale. Questa è opera dei collaborazionisti dei fascisti di ieri e dei loro discendenti, oggi al potere.  Ecco perché noi chiediamo al Presidente della Repubblica, al Primo Ministro e alle Istituzioni dello Stato di fermare la mano agli organismi  del potere che prendono decisioni illegittime e distruggono questi valori. Vogliamo rendere noto anche alle rappresentanze diplomatiche accreditate nel nostro Paese, ai rappresentanti dei Paesi  alleati durante la Seconda Guerra Mondiale e delle istituzioni europee di monitoraggio dell’Albania del grosso pericolo  costituito oggi dai collaborazionisti del  fascismo di ieri, di coloro che si schierarono dalla parte dell’Asse nel corso della Seconda Guerra Mondiale, contro la Coalizione Antifascista.
Noi, come organizzazione sociale, in difesa dei valori della Lotta di Liberazione e della Coalizione Antifascista, chiediamo che si intervenga presso le istituzioni dello Stato albanese per fermare la mano alle forze che mirano alla restaurazione del fascismo in Albania.

Organizzazione Nazionale per i Martiri della Lotta Antifascista di Liberazione Nazionale e dei Martiri della Patria
Il presidente
Kadri Shametaj

Comitato Nazionale dell’Organizzazione dei Veterani della Lotta Antifascista  di Liberazione Nazionale
Il presidente
Adnan Qatipi

Associazione Nazionale degli Invalidi della Lotta Antifascista  di Liberazione Nazionale
Il presidente
Esat Molla

Tirana, 29.09.2008
 



P A R T I G I A N I !
Una iniziativa internazionale ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo

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