P A R T I G I A N I !
INTERVENTO DI FRANCO ALUNNI
Cari compagni e compagne,
Porto il saluto degli antifascisti romani a questa nostra
manifestazione per il 60.mo della Liberazione dal
nazifascismo.
La mattina del 9 settembre 1943 sono andato con altri
cittadini al carcere di Regina Coeli per cercare di liberare
i detenuti politici. Il carcere era guardato da alcuni
reparti dell'Esercito e dalla polizia dell'Africa (PAI).
Dopo alcune ore di trattative con il responsabile del
servizio militare ed alcuni cittadini che erano responsabili
dei clandestini del PCI, invece di dare una risposta
ordinarono di sgombrare e finire la manifestazione. La
manifestazione seguitò anche nel pomeriggio. Dopo il ritiro
dei soldati il carcere venne aperto e furono liberati i
prigionieri politici e i detenuti comuni.
Io con altri cittadini, sempre nel pomeriggio, andammo a
Porta S. Paolo ad aiutare i soldati che avevano iniziato a
combattere contro i tedeschi.
Ai cittadini che avevano esperienza militare venne dato un
fucile o un mitra. Noi ragazzi (io non avevo 17 anni), altri
poco più grandi ed anche più piccoli (15 - 16 anni)
aiutavano a portare munizioni ed aiutavano i feriti ad
essere evacuati.
I combattimenti furono molto violenti, vi furono morti e
feriti. Alla fine della battaglia per la difesa di Roma
risultarono caduti 450 militari e 200 civili di cui 25
donne.
I Granatieri di Sardegna ed altri soldati con alcuni vecchi
fucili "91" e vecchi cannoni della I Guerra Mondiale tennero
testa ai tedeschi che erano armati con le più moderne armi e
carri armati.
Dopo diversi giorni di combattimento gli italiani si
dovettero ritirare perché i tedeschi avanzavano da tutte le
parti, ormai tutte le difese intorno a Roma erano cadute:
Magliana, Monterotondo, Via Ostiense. I tedeschi già erano
entrati in diversi quartieri di Roma.
Alla battaglia di S. Paolo parteciparono Giorgio Amendola,
Luigi Longo, Antonello Trombadori e altri compagni che ho
riconosciuto nel dopoguerra e nel PCI.
Finisco qui scusandomi se ci sono inesattezze.
Vi elenco per onorarli i partigiani morti sotto tortura:
1735; i 335 delle Fosse Ardeatine; i 10 fucilati a
Pietralata, 6 a Ladispoli, 10 donne al Portuense, 10 donne
al Tiburtino, 80 a Forte Bravetta, 14 a La Storta; i 700
deportati al Quadraro.
Ricordate sempre ed onorate tutti questi caduti per la
Libertà che ci permettono di lavorare per un mondo migliore.
Nel 1944 sono andato volontario nell' Esercito di
liberazione - Divisione Cremona anche per dare un contributo
alla liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
Vi cito un brano di Pietro Calamandrei che dice:
"Più duro di ogni macigno con la roccia di questo patto
giurato tra uomini liberi che volontari si adunarono, per
dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il
terrore nel mondo".
Vi auguro buon lavoro!
Franco Alunni
Impossibilitato a partecipare incarico la compagna Rita
di leggere questo documento per me.
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P A R T I
G I A N I !
Una iniziativa
internazionale ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario
della Liberazione dal nazifascismo
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/index.htm
Per contatti: PARTIGIANI! c/o
CNJ,
C.P. 252 Bologna Centro,
I-40124 BOLOGNA (BO) - ITALIA
partigiani7maggio @ tiscali.it
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