RASSEGNA STAMPA
sulle iniziative di Roma e
Bussoleno, 7-8-9 maggio 2005
da NOVI LIST (Fiume/ Rijeka,
Domenica/Subota, 23.4.2005.)
Pubblicista fiumano ed
autore del libro "La morte bianca", invitato all'iniziativa
"Partigiani", a Roma, 7 e 8 maggio...
RIJEČKI
PUBLICIST
I AUTOR KNJIGE »BIJELA SMRT« POZVAN NA MEĐUNARODNI
ANTIFAŠISTIČKI SKUP U ITALIJI
Uz Vitomira Grpca Hrvatska će biti zastupljena poznatim ratnim
filmovima »Okupacija u 26 slika« Lordana Zafranovića, »Ne okreći
se, sine« Branka Bauera te nastupima Giacoma Scottija koji će
govoriti o pokretu otpora u Istri
DELNICE – Poznati riječki publicist Vitomir Grbac sudjelovat će
od 4. do 8. svibnja ove godine u Rimu na međunarodom skupu
»Partizani!« kojeg organizira Internacionalna inicijativa u
povodu šezdesete godišnjice pokreta otpora. Cilj ovog
višednevnog skupa koji će okupiti povjesničare, sociologe,
književnike, izdavače i sudionike antifašističkog pokreta iz
cijele Europe je prisjećanje na suprotstavljanje fašizmu pri
čemu se, s jedne strane, u prvi plan želi istaći međunarodni
karakter borbi vođenih u tijeku Drugog svjetskog rata (1941. –
1945.), a s druge se strane suprotstaviti sve jačoj desnoj
revizionističkoj propagandi koja na najrazličitije moguće načine
nastoji obezvrijediti antifašizam, zablatiti i baciti u zaborav
partizansku borbu te umanjiti značenje velikog zla kojeg je
fašizam nosio u svojoj srži. Upravo stoga naglasak ovog skupa
bit će na svjedočenjima preživjelih sudionika tih zbivanja kako
bi se i na taj način još jednom svjedočilo o istini.
Sudionici ove manifestacije bit će tijekom
drugog vikenda svibnja upoznati s raznim pisanim, foto i
filmskim materijalima nastalim tijekom antifašističke borbe na
području cijele Europe, a uz prisjećanje na zločine koje su
fašisti činili diljem cijele Europe mjesta će se naći i za
prikaz pokreta otpora u raznim europskim sredinama. Hrvatska će
biti zastupljena poznatim ratnim filmovima »Okupacija u 26
slika« Lordana Zafranovića, »Ne okreći se, sine« Branka Bauera
te nastupima Giacoma Scottija koji će govoriti o pokretu otpora
u Istri te Vitomira Grpca koji će predstaviti svoju nedavno
objavljenu knjigu »Bijela smrt« i konkretnije govoriti o
antifašističkoj borbi na području Primorsko-goranske županije,
ali i o današnjem stanju i odnosu prema ideji antifašizma u
Hrvatskoj. Doprinosa Hrvatske u antifašističkoj borbi sudionici
skupa dotaknut će se još i pri predstavljanju ratnog puta
talijanske brigade »Giusepe Garibaldi« koja je djelovala na
području bivše Jugoslavije, odnosno svjedočenjima o borbi
jugoslavenskih partizana na teritoriju Italije.
Grbac je poziv na ovaj značajan međunarodni
antifašistički skup zaslužio zahvaljujući svojoj posljednjoj
knjizi »Bijela smrt« u kojoj je detaljno opisao antifašističku
borbu na području Gorskog kotara i Hrvatskog primorja, posebnu
pažnju posvetivši legendarnom maršu preko Matić poljane tijekom
kojeg se u veljači 1944. godine 26 boraca smrzlo u sniježnoj
goranskoj oluji. Upravo zbog tog dijela knjige Grpčev i gost
skupa »Partizani!« bit će šezdesetjednogodišnji Ratomir Dolečar
čija je majka Antonija u visokom stupnju trudnoće, noseći upravo
još nerođenog Ratimira, prešla te 1944. godine Matić poljanu!
Grbac i Dolečar zajedno će sve sudionike
rimskog skupa podsjetiti na jedan od najtragičnijih događaja
antifašističke borbe na području Hrvatske, a poziv Vitomiru
Grpcu priznanje je ne samo njemu kao autoru i njegovoj knjizi
kao vrijednom dokumentu povijesti, već i antifašističkoj borbi
Hrvata koja je još uvijek većem dijelu Europe gotovo potpuno
nepoznata i zasjenjena zločinima ustaškog režima. Stoga je
rimski nastup Vitomira Grpca i predstavljanje knjige koju je
prošle godine objavio riječki »Adamić« značajno za cijelu
Hrvatsku jer itekako može pripomoći njenom drugačijem
vrednovanju u europskim okvirima.
Marinko KRMPOTIĆ
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da "La Voce del Popolo", Fiume
- Rijeka, 5 maggio 2005:
«Iniziativa Partigiani» ha promosso una manifestazione
internazionale
Liberazione, istriani e
fiumani a Roma e Torino
ROMA - In occasione del 60.esimo
anniversario della Liberazione dal nazifascismo, che si celebra
il 9 maggio in tutta l'Europa, la "Iniziativa Partigiani"
italiana, con l'adesione di una decina di associazioni
partigiane e antifasciste dell'Italia, Francia, ex Jugoslavia,
Grecia ed Albania ha promosso una manifestazione internazionale
che si svolgerŕ nei giorni 7 e 8 maggio alla Casa delle Culture
di Roma ed il 9 maggio a Bussoleno (Torino).
Tra gli altri, agli incontri parteciperanno con relazioni e
testimonianze gli storici del Friuli-Venezia Giulia Sandi Volk,
Alessandra Kersevan, Giacomo Scotti, Claudia Cernigoi, Nerino
Gobbo (Isola d'Istria) e Vitomir Grbac di Castua-Fiume. Sulla
partecipazione degli italiani alla lotta di liberazione nell'ex
Jugoslavia diranno, attingendo ai ricordi personali, Avio
Clemente che combattč in Bosnia, Vincenzo Giuglar-"Vinko",
piemontese che combattč in varie formazioni croate, serbe e
musulmane in Bosnia e Croazia ed Armando Marras, figlio di
Giuseppe Marras che fu comandante della Divisione Partigiana
Italiana "Italia" dopo aver comandato il battaglione "Mameli"
nei dintorni di Zara e la brigata "Matteotti" in Bosnia e
Serbia.
Lo scrittore e studioso della partecipazione degli italiani alla
LPL nell'ex Jugoslavia Giacomo Scotti, autore fra altre opere,
della voluminosa "Bossa una stella" insieme a Luciano Giuricin
(edizione del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 1975)
presenterŕ una sintesi sul contributo degli italiani dell'Istria
e di Fiume alla lotta di liberazione e sulle vicende del
battaglione "Pino Budicin" in Istria, Gorski Kotar e Lika.
Il programma degli incontri prevede anche dibattiti sui
combattenti partigiani montenegrini, croati e sloveni alla
creazione di unitŕ partigiane in Italia ed alla lotta da essi
condotta per la liberazione dell'Italia dai nazifascisti dopo
essere stati liberati dai numerosi campi di concentramento per
jugoslavi sul territorio italiano.
Completerŕ la manifestazione la proiezione del documentario
britannico "Fascist Legacy" (L'ereditŕ fascista di Ken Kirby sui
crimini compiuti dalle truppe fasciste italiane nelle operazioni
di invasione e occupazione in Abissinia e in Jugoslavia, ed il
film artistico "Ne okreci se sine" (Figlio, non voltarti
indietro) del regista croato Branko Bauer, edizione 1956, sulla
guerra partigiana nell'ex Jugoslavia. Sarŕ inoltre presentato un
nuovo libro del pubblicista croato di Fiume Vitomir Grbac dal
titolo "Bijela smrt" (La morte bianca) scritto in collaborazione
con Ratimir Dovecar. Il volume rievoca la leggendaria marcia di
Matic Poljana nella quale, per il freddo, morirono congelati una
quindicina di partigiani dei dintorni di Fiume. Ne fu
protagonista anche il sedicenne Vitomir Grbac. Questi, uscito
vivo da quell'inferno di ghiaccio, fu successivamente inviato in
Bosnia e aggregato al battaglione di scorta al seguito del
comandante supremo dell'esercito partigiano, Tito.
Terminň la guerra col grado di colonnello. Per quanto riguarda
Ratimir Dovecar, attualmente professore presso la Facoltŕ di
nautica di Portorose in Istria, egli č figlio della partigiana
Antonija-Tonica Dovecar che, incinta, sfuggě agli artigli della
morte bianca con l'aiuto dei suoi compagni che la trasportarono
a braccia sulla neve. Dopo qualche mese diede alla luce il
piccolo Ratimir (nome che significa guerra e pace).
A Bussoleno (Torino), presso il Nuovo Centro Polivalente, si
terrŕ una tavola rotonda sul tema "La Resistenza dentro e fuori
i confini" con interventi di Giacomo Scotti, Fulvio Perini
(sindacalista) e Ugo Berga dell'Anpi. (sg)
da Luna Nuova, bisettimanale
della Val di Susa:
RESISTENZA ITALO-SLAVA A CONVEGNO
"I vostri partigiani erano
considerati fratelli oltreconfine"
BUSSOLENO - La resistenza che ha superato i confini, unendo i
popoli in lotta contro il nazifascismo con uno stretto legame di
fratellanza che non ha guardato alla nazionalitŕ. Questo č stato
l’argomento trattato nella serata di lunedě, al centro
polivalente, cui hanno partecipato il giornalista e scrittore
Giacomo Scotti, il sindacalista della Cgil, Fulvio Perini, e
l’ex partigiano e dirigente Anpi, Ugo Berga. In platea, una
cinquantina di persone.
Scotti, che vanta una lunga bibliografia sul tema della
resistenza oltre che una fruttuosa collaborazione con la testata
“Il manifesto”, ha la doppia cittadinanza italiana e slava e
vive a Rijeka in Croazia. Profondo conoscitore della storia,
Scotti ha voluto introdurre l’argomento attraverso un riepilogo
di ciň che accadde a partire dal ’41:
«Il 6 aprile 1941 l’Italia di Mussolini aggredisce
la Jugoslavia (e i suoi popoli che non avevano fatto nulla) e
nel giro di dieci giorni fa capitolare la monarchia. Entrano
cosě a far parte dell’Italia circa 800mila slavi, gran parte
dei quali giŕ nel giugno e luglio di quegli anni si
ribellarono. Le rivolte furono combattute con il pugno di
ferro. Morirono oltre 250mila persone e ci furono 150mila
internati (per lo piů donne, vecchi e bambini). Mussolini
cancellň cinque secoli di presenza e di amore per l’Italia. A
cancellare quell’onta furono poi gli italiani migliori».
Furono tantissimi i partigiani italiani che si schierarono al
fianco di quelli slavi, 40mila di cui 20mila caduti.
«A seguito del feretro di Tito,
nel giorno dei suoi funerali, c’erano tutte le bandiere delle
brigate partigiane che avevano combattuto in Jugoslavia - ha
proseguito Scotti - 64 erano italiane, una cecoslovacca, una
austriaca e due ungheresi».
Scotti ha raccontato come i partigiani italiani siano sempre
stati trattati come fratelli dagli slavi e, anche molti che in
Italia non vollero combattere a fianco dei partigiani e neppure
a fianco dei fascisti furono nascosti e aiutati dagli slavi.
Inevitabile, parlando di resistenza slava toccare l’argomento
delle foibe.
«Si parla di
genocidio ma questi episodi non vengono mai citati -
ha proseguito Scotti -
certo
dopo l’8 settembre c’č stata una rivolta popolare di quella
gente cui era stato impedito di parlare la loro lingua, cui
erano stati strappati case e terreni e che era stata
calpestata in ogni modo. E come in tutte le insurrezioni
succede di tutto, anche la caccia al fascista o vendette
personali. Ciň non toglie che fiction come “Il cuore nel
pozzo” siano un enorme cumulo di falsitŕ e di errori».
Perini ha ricordato come le parole di Scotti siano state,
nell’ultimo periodo, le piů forti contro l’ondata di
revisionismo storico e che, per questo, il giornalista č stato
tra i piů contestati da parte della destra.
«La resistenza č una lezione
importante - ha concluso - per questo ha subito i peggiori
tentativi di stravolgimento».
Anche Berga ha confermato come tra le file dei partigiani non si
guardasse alla nazionalitŕ.
«C’č
sempre
stata la massima fratellanza - ha detto l’ex
comandante partigiano -
non
abbiamo mai pensato a fare graduatorie o distinzioni. Le
guerre non sono decise dalla gente. Se si facesse un
referendum per fare la guerra non la si farebbe mai».
Durante il dibattito ha anche preso la parola Vincenzo “Vinko”
Giuglar, ex partigiano italiano che ha combattuto a fianco dei
titini dopo essere fuggito da un campo di concentramento
nazifascista.
«Una volta ho
incontrato dei ragazzi slavi che andavano a scuola -
ha raccontato visibilmente commosso -
uno di loro aveva un cipollino e gliel’ho chiesto
per mangiarlo. Il giorno dopo, ognuno di questi stessi ragazzi
(che non avevano neppure loro da mangiare) ha portato un
cipollino al partigiano italiano». Il battaglione di
Giuglar era composto da 400 uomini. Solo tre sono tornati a
casa.
Paola Meinardi
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P A R T I G I
A N I !
Una iniziativa internazionale
ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario della
Liberazione dal nazifascismo
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/index.htm
Per contatti: PARTIGIANI! c/o
CNJ,
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