Fonte:
Patria
Indipendente, periodico ANPI – 18 novembre 2016
La Resistenza senza confini
di un Comandante partigiano
Vojko Hobič
Tra Slovenia e Italia, sui sentieri dei combattenti per
la libertŕ. Una passeggiata per ribadire la comunanza di
sloveni e italiani e per far conoscere Marco Redelonghi,
decorato con la massima onorificenza dalla ex Jugoslavia:
Eroe Nazionale
Una passeggiata partigiana per far
conoscere e ricordare un valoroso combattente della
Resistenza slovena e italiana: Marco Redelonghi, decorato
con la massima onorificenza dalla ex Jugoslavia: Eroe
Nazionale. Un’iniziativa che ha voluto ribadire la comunanza
tra due comunitŕ, la slovena e l’italiana, unite da secoli
di storia e dalla lotta all’occupazione nazifascista, oltre
i confini stabiliti alla fine della seconda guerra mondiale.
Su iniziativa dell’ANPI delle Valli del Natisone e della ZZB
NOB di Kobarid/Caporetto – i Partigiani della vicina
Repubblica di Slovenia – e in collaborazione con le
associazioni alpinistiche della Slavia “Planinska družina
Benečije” e di Kobarid/Caporetto “Planinsko društvo
Kobarid”, lo scorso 15 maggio 2016, si č svolta
un’escursione di 5 ore di cammino da Zapotok/Zapatocco, la
localitŕ di nascita di Marco Redelonghi, e Breginj dove il
Comandante trovň la morte il 5 maggio 1944.
Alla partenza il gruppo iniziale dell’escursione, 25
persone, ha ricordato l’origine del futuro Eroe Nazionale.
Marco Redelonghi era nato il 24 aprile 1912. All’etŕ di 14
anni resta orfano di madre, Aloisia Zorza di Marsin/Mersino
– morta all’ospedale di Cividale del Friuli – e deve aiutare
il padre Bernardo, maniscalco e contadino, a sostenere la
numerosa famiglia, sei persone. Marco svolge lavori saltuari
in varie localitŕ del Friuli fino a quando, nel 1937, si
trasferisce nella zona di Breginj e sposa Maria Kramar di
Podbela. La coppia ha due figli e si trasferisce in
Germania, dove Marco e Maria lavorano in aziende agricole.
Scoppia la guerra. Nel 1942 la polizia tedesca scopre che
Redelonghi ha rapporti con alcuni prigionieri di guerra e lo
estrada in Italia. Marco č richiamato alle armi,
artificiere. Viene allogato nei pressi di Trnov, dove si sta
scavando una galleria sotto Monte Polovnik, per realizzare
una centrale idroelettrica sull’Isonzo. Entra in contatto
con gli attivisti del Fronte di Liberazione, procurando loro
l’esplosivo destinato alle unitŕ partigiane del Soški odred
(Distaccamento Isonzo). La polizia nazifascista lo scopre,
lo arresta e lo deporta a Pisticci.
In gruppo in marcia ha proseguito il tragitto attraversando
le localitŕ di Štupca/Stupizza, valle della
Predolina/Pradolino. Ecco un altro capitolo della storia di
Redelonghi.
Dopo la caduta del fascismo, Redelonghi riesce a fuggire, a
ritornare a Breginj e a prendere contatto con i partigiani.
Organizzerŕ l’insurrezione popolare e nel corso delle
battaglie per la Repubblica di Kobarid diviene comandante di
compagnia della Soška brigada (Brigata Isonzo). Combatte le
battaglie del Ponte San Quirino e sul Monte Stol. In seguito
č vice-comandante del 4ş Battaglione della Bazoviška brigada
(Brigata Basovizza). Il 6 novembre 1943 con la sua
mitragliatrice riesce a trattenere l’avanzata delle forze
nemiche sul Matajur. Verrŕ promosso Comandante del 2ş
Battaglione del Briško-beneški odred (Distaccamento
Collio–Benecia).
Un’altra tappa della marcia resistente italoslovena ha
toccato il villaggio di Podbela, nella Repubblica di
Slovenia. I partecipanti si sono radunati al Monumento
dedicato ai Caduti per la Guerra di Liberazione, attesi da
numerose altre persone del luogo e dei paesi vicini, sloveni
e italiani. Alla cerimonia era presente anche il figlio di
Marco Redelonghi, Marjan, noto professionista residente a
Ljubljana.
Rafforzata dai nuovi partecipanti, la camminata č proseguita
alla volta del cimitero del paese, dove sono stati deposti
dei fiori sulla tomba dell’Eroe Nazionale Marco Redelonghi.
Un breve discorso č stato tenuto da Vera Istenič e un coro
di giovani cantori sloveni ha reso omaggio al Partigiano
intonando alcune canzoni.
Ed ecco come andň avanti la vicenda dell’Eroe Redelonghi.
Nel gennaio ’44, Marco e la sua formazione distruggono il
montacarichi che da Štupca/Stupizza porta alla cima del Črni
Vrh. Il 13 marzo portano a compimento un’altra azione di
grande risonanza: all’aeroporto militare tedesco del
Belvedere nei pressi di Povoletto, nella pedemontana
friulana, riescono a distruggere ben nove velivoli. Per i
tedeschi Marco Redelonghi diviene il piů pericoloso
“bandito” della zona. Per la sua cattura viene fissata una
taglia di ben 150.000 lire.
Intercettato nella zona di Robidišče, il 16 marzo ’44, il
Comandante viene gravemente ferito a una gamba. Č costretto
a nascondersi. I tedeschi lo cercano senza tregua e attuano
ritorsioni contro la sua famiglia: seviziano brutalmente i
suoi cari e uccidono sulla porta di casa l’anziano padre
Bernardo.
Dopo la sosta al cimitero di Podbela, nella Repubblica di
Slovenia, il nutrito il gruppo di marciatori ha proseguito
verso Brdce sopra Berginj, dove una lapide commemorativa
ricorda il sacrificio del Comandante partigiano. Il racconto
continua.
I nazi-fascisti, forse per la delazione di un prete locale,
il 5 maggio 1944, individuano il nascondiglio di Redelonghi.
Per non cadere vivo nelle mani del nemico, Redelonghi
sceglie di togliersi la vita con un colpo di fucile.
Nel 1951 č dichiarato Eroe Nazionale. Nei pressi di Staro,
lungo la strada principale tra Cividale e Caporetto, sorge
un bel monumento che ricorda le sue gesta e lo ritrae in un
busto di bronzo.
A suggellare la fine della manifestazione un forte temporale
ha bagnato i partecipanti rifocillati poi nell’accogliente
borgo del vecchio centro del paese di Breginj restaurato e
conservato dopo il terremoto del 1976.
L’incontro di amicizia tra partigiani italiani e sloveni č
continuato in un clima di festa, allietato dal coro della
Benečija/Valli del Natisone e si č concluso con la promessa
di ripetere l’esperienza l’anno prossimo. La 2Ş edizione
dell’Escursione sui passi di Marco Redelonghi si terrŕ il 7
maggio 2017.
Chi volesse partecipare o avere informazioni puň contattare
la sezione ANPI di Cividale all’indirizzo e-mail: segreteria
@ anpicividale.eu
Vojko Hobič, Presidente della ZZB-NOB di
Kobarid (Caporetto), l’associazione dei partigiani sloveni
18 NOVEMBRE 2016