Ottobre 1944: i giovanissimi
        combattenti che, nelle file della Seconda Brigata Proletaria,
        hanno preso parte ai combattimenti per la liberazione di
        Belgrado, posano soddisfatti per la foto-ricordo (dal libro:
        Pokret!, di A. Clementi, ed. ANPI Roma, 1989)

P A R T I G I A N I !

Roma, 7-8 maggio 2005



INTERVENTO DI RITA RODA



Se la mia conoscenza sulla Resistenza italiana si fosse limitata solo a quello che si studia sui testi scolastici o sull’informazione che passano i media, ne avrei certo un quadro ben misero oltre che scarso e confuso.

C’è stata nel corso degli anni una svalutazione progressiva e una confusione voluta, tacendo su molte cose e travisandone altre, mentre invece si è data sempre troppa importanza all’arrivo degli americani, e oggi pochi sanno che non furono loro i veri liberatori. Lo dimostrarono città come Genova, Milano, Torino, Brescia, ecc., che seppero liberarsi da sole, non aspettando l’arrivo degli alleati che quando arrivarono trovarono i giochi già fatti e non "gradirono" molto la cosa. La liberazione fu merito della capacità organizzativa e di azione dei Comitati di liberazione nazionale che ben integrati nel territorio e tramite azioni mirate destabilizzarono le forze occupanti. Ma ci sono anche altri fatti a cui si è data poca importanza, come le famose "4 giornate" di Napoli che furono una rivolta popolare che insorse compatta e che tra il 28 settembre e il primo ottobre scacciò i nazifascisti, ben più di un mese prima dell’arrivo degli statunitensi che sbarcarono a Salerno il 9 novembre 1943. Del resto l’esercito fascista aveva già subito pesanti sconfitte in tutta Europa e non certo per merito dell’America. Infatti fu l’esercito sovietico che pagando un’altissimo tributo di sangue riportò le più importanti vittorie che segnarono l’esito della guerra. Sarebbe quindi ora di dargli il riconoscimento che merita.

La forza dell’Armata Rossa nasceva dal forte sentimento antifascista e da una grande determinazione di mettere fine ad ogni forma di sopruso, che incarnava il sentimento di tutte quelle popolazioni che erano state aggredite e represse. Tutto questo non dare il giusto valore alle cose, ha lasciato spazio alle più fantasiose e strumentali ricostruzioni storiche di quel periodo, come quando si è cominciato a parlare dei così detti "ragazzi di Salò", equiparandoli con le forze della resistenza. Riteniamo invece che si debba fare una bella distinzione fra chi combatteva per la libertà e la giustizia e chi invece lo faceva per opprimere e sopraffare. Pensiamo che la resistenza sia stata un momento di riscatto per il popolo italiano che ha così dimostrato quanta distanza ci fosse fra la dittatura fascista e il sentimento di tutto il paese. E infatti difficile capire come qui, in Italia, avesse potuto prendere piede un periodo così buio come quello fascista; un periodo così vergognoso per la storia del nostro paese. E solo approfondendo le conoscenze e comprendendo la realtà circostante che si riescono a capire i meccanismi che portarono il fascismo al potere. Una storia che non aveva niente a che fare con le tradizioni più vere del nostro popolo.

Si è così provato che nel momento in cui non solo la libertà e la dignità, ma la vita stessa, vengono negate, come ci si può organizzare e insieme combattere contro ogni forma di ingiustizia e di oppressione, e lottare per il desiderio di un mondo diverso, di una società basata sull’uguaglianza e sui diritti e bisogni reali di tutti, fondata sulla partecipazione dove nessuno venga escluso.

Penso anche alle scelte difficili che molti di loro furono costretti a compiere e che dimostrarono l’intelligenza e la generosità di tante persone semplici come studenti, lavoratori che travolti dagli eventi e dalla realtà del presente si resero conto che dovevano prendersi delle responsabilità. Non restare spettatori passivi ma agire in prima persona e così tanti intellettuali, professori o semplici operai, impiegati, contadini, ecc, si unirono creando le varie formazioni partigiane, come le brigate Garibaldi, "Giustizia e libertà", i GAP, Bandiera rossa" e altre. Penso alle azioni più famose ma anche a quelle meno note come la resistenza di tutti i giorni per la sopravvivenza che portò le donne di Roma alla rivolta contro i nazifascisti che negavano loro il pane e la farina, le quali subirono una violenta reazione da parte delle forze armate occupanti che cercarono di reprimerle sparandogli spietatamente contro e uccidendo alcune di loro. Ci furono gli scioperi che in molte città come Torino, bloccarono le fabbriche, paralizzando di fatto il paese, o anche altre storie, come quelle di chi fu incarcerato e ucciso perché dava ospitalità e assistenza a partigiani, dissidenti ed ebrei ricercati dai nazifascisti. Nella storia della Resistenza ognuno aveva un ruolo e ognuno era importante, e tutti insieme hanno contribuito a realizzare quella opera comune che è stata la lotta di Liberazione.

Uno dei messaggi che restano di questa vasta esperienza e quello che si può e si deve combattere ogni forma di oppressione e credo che resterà nella memoria la voglia di giustizia e di libertà che da sempre anima i grandi movimenti di emancipazione e di liberazione della storia della nostra civiltà.

In una frase molto esplicativa Pietro Secchia, commissario generale delle Brigate Garibaldi diceva: "La guerra partigiana in Italia è stata allo stesso tempo lotta armata e lotta sociale, lotta per l’indipendenza e insieme insurrezione nazionale per la conquista della libertà".


=== * ===

P A R T I G I A N I !
Una iniziativa internazionale ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo

https://www.cnj.it/PARTIGIANI

Per contatti: PARTIGIANI! c/o CNJ,
C.P. 252 Bologna Centro, I-40124 BOLOGNA (BO) - ITALIA

partigiani7maggio @ tiscali.it

=== * ===