Informazione

COMUNICATO STAMPA

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE

Agli Organi di Stampa

LORO SEDI

 

“è nostra opinione che anche senza quegli incidenti Trieste sarebbe
ritornata all’Italia”.

 
Vincenzo Cerceo presenta

il suo studio “Trieste, novembre 1953. Una controlettura”,

pubblicato nella collana “i dossier della Nuova Alabarda”,

lunedì 8 marzo alle ore 17 presso il

Circolo della Stampa di Trieste

Corso Italia 13.

Con la partecipazione del giornalista Tullio Mayer,

autore della prefazione.

Seguirà dibattito, moderato dal

ricercatore storico Patrick Karlsen.

 

Contatti: Tullio Mayer, tel 040/392085

Vincenzo Cerceo, tel. 040/421070.

... dedicato a Milena ...


CHE BRUTTA AVVENTURA!

(Non e' una poesia! Sono fatti avvenuti! La loro descrizione e' priva
di fantasie ed invenzioni gratuite! M.C.)


In gran fretta sono svanite le tue speranze
ed in cenere ridotte le tue ricchezze.
Povero popolo jugoslavo,
ammettiamo il fatto:
TI HANNO INGANNATO.
Qualunque cosa avessi scelto,
chiunque avessi votato,
SARESTI STATO INGANNATO.

Gia' da prima, di nascosto
era ben preparata, per il tuo male,
"DIVIDE ET IMPERA" - la cosa ideale:
con ogni mezzo, cambiare posto
via dai Balcani, in Europa ad ogni costo!

Le Jugo-repubbliche "occidentali"
non volevano rimaner tali,
ma da nuovi arricchiti
e dall'Europa spinti
(compreso il Vaticano),
scoprono quanto schifo fanno
le Jugo-repubbliche "orientali".
E per ottenere simpatie a loro favore
ex-comunisti carrieristi, pure generali,
inventano lo slogan senza pudore:
"Il serbobolscevismo ci fa tanto dolore!"

Dalla Germania - la prima spinta
poi l'AMERICAN HOBBY
e l'ISLAMIC LOBBY.
Sopraggiunge l'Europa "unita"
con in testa un bel pallino:
"Non c'e' piu' il Muro di Berlino!
Approfittate dell'occasione! Rompete!
Chi se ne frega della Jugo-Costituzione!
Per farla finita neghiamo ai serbi
il diritto all'autodeterminazione
e ci sembra semplice e normale:
attaccate le caserme dell'Armata federale!
Adesso, siete contenti?
Ebbene, SIETE DIVENTATI INDIPENDENTI!"

Per poter finalmente ARIA PULITA respirare
scatto' l'ordine: "Scacciate i serbi dal loro podere!"

Ancor prima di questo fatto
non si era scordato
ne' da parte lasciato
che Alija Izetbegovic
la "Dichiarazione Islamica"
aveva pubblicato.
Anche lui si e' ricordato
che la Bosnia come tale
fa parte della "cultura occidentale".
Ma, per convincere l'occidente,
doveva uccidere la propria gente:
li uccideva piu' volte tantum
per elemosinare l'ULTIMATUM
dell'America e della NATO.
Era stato accontentato,
ma la Musulmania
ancora non ha creato.
Era meglio che non fosse mai nato.
Per la sua malignita' non poteva capire
che dalla Jugoslavia non doveva uscire.

I "leader" "macedoni"
la guerra non fanno, ma
per non rimanere indietro
anche se "bizantini"
vanno al Vaticano,
alla basilica di San Pietro,
per toccare l'Occidente
con un dito della mano:
preferiscono fare conversione
anziche' perdere un'occasione:
Evviva la separazione!
Soluzione ideale - non pericolosa
se non ci fosse solo una cosa:
quella freccia minacciosa
dalla Grecia rabbiosa.

Quello che ancora resta
della Jugoslavia onesta
sta nel recinto delle sanzioni.
La gente soffre.
"Ma che e' colpa nostra?" dicono i finti buoni,
"Hanno troppo orgoglio sotto la crosta!
Sono loro, alla fine
che non cambiano il regime!"
Perche' ai Signori della Pace
alle loro ambizioni,
al Consiglio di Sicurezza,
alla sua ebbrezza,
una cosa giusta proprio non piace.
Senza pieta' - per uno il bene, per l'altro il male -
per tutti, una cosa solo vale:
NUOVO ORDINE MONDIALE!

A volerli sentire:
"Jugoslavia nuova, devi marcire!
Kossovo, Sangiaccato, Vojvodina
e (perche' no?) Montenegro,
e' ora di agire!!"

E inoltre, dai vecchi criminali
dopo cinquant'anni
ancora vivi e sani
vengono vecchie e nuove parole geniali:
"Perche' permettete che si ribellino
i serbi di Krajna e di Bosnia?
Se non si lasciano martoriare
come nell'ultima guerra mondiale
bisogna ribaltare, in coro,
i vostri crimini sulla parte loro!
Accusiamo i serbi in carne ed ossa
fissi nella loro fede ortodossa.
Non importa che siano cristiani.
Per i papi vaticani
i serbi sono scismatici dei Balcani.
Con gli islamici - niente a che fare!
La loro religione si deve rispettare!
Accusiamo, dunque, i serbi:

bolscevichi, stupratori,
bizantini, barbari, aggressori,
rogna, cani, cetnici,
zingari balcanici!
Comunisti, fascisti,
egemonisti, nazisti...
Avanti! TUTTI INSIEME! Niente da temere!
Niente da perdere - tutto da ottenere!
Serbobolscevichi, serboaggressori,
serbofascisti, serbonazisti,
serbocetnici, rogne, cani,
zingari balcanici!
Serbocomunisti, serboegemonisti!...
Con queste parole
ed un po' di fantasia
riempite la stampa, tutti i giornali,
tutti i massmedia mondiali!
E cosi' sia!
Fatelo in modo
che non alzi piu' la testa
questo popolo scomodo!"
..................................

A che serve l'ONU,
a che serve la NATO,
a che serve la CARTA dei DIRITTI dell'UOMO?
Cosa fanno gli USA?
Cosa fa l'UNIONE EUROPEA?
A chi fa comodo il NUOVO ORDINE MONDIALE?
Qualcuno lo sa, ma molti lo sentono
sulla propria pelle!
Tuttavia, rimane il fatto:
popolo jugoslavo,
TI HANNO INGANNATO!

(Milena Cubrakovic, luglio 1994)

(english / italiano)

La strana morte del presidente Boris Trajkovski

1. LA MACEDONIA DOVEVA PRESENTARE DOMANDA DI AMMISSIONE ALLA UE LO
STESSO GIORNO
2. "TRAGICA COINCIDENZA" UCCIDE TRAJKOVSKI, LA NATO IMPEDISCE PER 24
ORE L'ACCESSO AI RESTI
3. LE INDAGINI, LE ACCUSE CONTRO LA SFOR

4. IN ENGLISH


--- altri link ---

Sulla situazione nella Repubblica ex-jugoslava di Macedonia (FYROM) ed
in particolare su alcuni retroscena riguardanti il presidente
Trajkovski suggeriamo la ri-lettura dell'articolo apparso su
"L'Ernesto" a fine 2002:
"LA REPUBBLICA EX-JUGOSLAVA DI MACEDONIA DOPO LE ELEZIONI", di A.
Martocchia

http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2006

Per gli aggiornamenti piu' recenti vedi:

http://www.ansa.it/balcani/macedonia/macedonia.shtml

sito da cui sono tratti anche i dispacci ANSA riportati di seguito

Segnaliamo inoltre i materiali segnalati da http://www.exju.org/:

http://www.exju.org/comments/672_0_1_0_C/

"i media macedoni, in merito all’incidente aereo avvenuto vicino a
mostar in cui hanno perso la vita il presidente boris trajkovski e i
membri della sua delegazione, pongono molte domande a riguardo dello
“strano comportamento delle forze della NATO”. si chiedono perché si
sia stati obbligati ad un’attesa di 25 ore prima di poter recuperare i
corpi, ad esempio. la stampa macedone fa notare che i telegrammi di
condoglianze dei diplomatici occidentali sono cominciati ad arrivare a
skoplje persino prima dell’annuncio ufficiale dell’incidente, e che le
bandiere sono state calate a mezz’asta davanti alla sede della NATO a
bruxelles prima che in macedonia..."

Tra i link alla stampa internazionale:

utrinskivesnik
http://int.utrinskivesnik.com.mk/
default1706.html?pBroj=1409&stID=8980&pR=2
pressonline.com.mk
http://www.pressonline.com.mk/default-
en.asp?ItemID=1BC8915700B4D94B93D10246960AF417
dnevnik.com.mk
http://int.dnevnik.com.mk/default0a87.html?pBroj=2391&stID=29856
chroniclesmagazine.org
http://www.chroniclesmagazine.org/News/Trifkovic/NewsViews.htm
itar-tass
http://www.itar-tass.com/eng/level2.html?NewsID=483902&PageNum=0
guardian.uk
http://www.guardian.co.uk/worldlatest/story/0,1280,-3801741,00.html
bbc (na srpskom)
http://www.bbc.co.uk/serbian/news/2004/02/
040227_trajkovskiofficialdeath.shtml
balkanalysis
http://balkanalysis.com/modules.php?name=News&file=article&sid=274
serbianna
http://www.serbianna.com/news/story/240.html
iwpr
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/bcr3/bcr3_200402_482_2_eng.txt
danas
http://www.danas.co.yu/20040228/frontpage1.html
dnevni avaz
http://www.avaz.ba/absolutenm/anmviewer.asp?a=6959&z=7&isasp=
glas javnosti
http://arhiva.glas-javnosti.co.yu/arhiva/2004/02/28/srpski/
B04022701.shtml
nezavisne
http://www.nezavisne.com/dnevne/stav/st02282004-02.php

la SFOR responsabile dell’incidente?
reality macedonia
http://www.realitymacedonia.org.mk/web/news_page.asp?nid=3005
le immagini dell’areo caduto e del lutto:
fena agency
http://www.fena.ba/foto.html
trajkovski visto da un’angolazione differente
balkanalysis
http://www.balkanalysis.com/modules.php?name=News&file=article&sid=272
trajkovski sul weblog di antiwar:
1: http://antiwar.com/deliso/?articleid=2043
2: http://www.antiwar.com/blog/index.php?id=P508
3: http://www.antiwar.com/blog/index.php?id=P507

Vedi infine i nostri due precedenti messaggi sulla morte di Trajkovski:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3260
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3248

(a cura di AM)


=== 1 ===


LA MACEDONIA DOVEVA PRESENTARE DOMANDA DI AMMISSIONE ALLA UE LO STESSO
GIORNO

SEE ALSO:
Macedonia submits its application for joining EU
http://news.ft.com/servlet/ContentServer?pagename=FT.com/StoryFT/
FullStory&c=StoryFT&cid=1077690708599


UE: MACEDONIA CHIEDERA' ADESIONE IN FEBBRAIO, FOCUS

(ANSA) - BERLINO, 1 FEB - La Macedonia presentera' il 26 febbraio la
richiesta ufficiale di adesione all'Unione europea. Lo riferisce il
settimanale tedesco Focus. ''Per un paese piccolo come il nostro
non vi e' alternativa'', ha detto a Focus il vicepremier macedone
Radmila Sekerinska secondo cui ''la Ue e' l'unico mercato'' per il
paese. Prima tra le repubbliche della ex Jugoslavia sara' la
Slovenia a entrare nella Ue il primo maggio prossimo. (ANSA).
QN 01/02/2004 20:37


MACEDONIA: UE, PREMIER DOMANI A DUBLINO PER AMMISSIONE

(ANSA) - SKOPJE, 25 FEB - Il premier macedone Branko Crvenkovski
presentera' domani al collega irlandese Bertie Ahern (in veste di
presidente di turno) la domanda di ammissione all'Unione europea.
Un atto che al momento ha
poco piu' che un valore simbolico, giacche' la stessa ammissibilita'
delle richiesta dovra' essere sottoposta al giudizio preliminare
della Commissione europea. L'importanza politica e' tuttavia enorme:
la richiesta di ammissione all'Unione viene infatti presentata col
nome costituzionale di ''Macedonia'', che la comunita' internazionale
(per via di un lungo contenzioso fra Skopje e Atene) finora non ha
mai riconosciuto. L'ex
repubblica jugoslava viene tuttora citata nei documenti
internazionali con l'acronimo di ''Fyrom'' e il solo atto nel quale
si parla di Macedonia e' l'accordo con gli Stati Uniti sulla
concessione dell'immunita' sul proprio territorio per i cittadini
americani incriminati dal Tribunale penale internazionale.
''La nostra domanda di
ammissione - ha commentato oggi il premier macedone - e' solo
l'inizio di un lungo percorso, ed e' importantissimo che a Dublino
vengano con me anche esponenti dell'opposizione: un evento di questo
tipo non puo' riguardare infatti solo un partito, solo un governo o
solo un'etnia, ma pretende una larga coscienza sociale''. ''Solo
pochi anni fa - ha aggiunto Crvenkosvki - nessuno avrebbe mai creduto
che la Macedonia potesse chiedere l' ammissione nell'Unione europea
che invece oggi rappresenta il nostro futuro''. La Macedonia ha
sottoscritto l'accordo di associazione e stabilita' con l'Unione
europea, e la sua domanda di ammissione giunge a pochi mesi dallo
storico allargamento dell'Unione a nuovi dieci paesi membri. (ANSA).
BLL-COR 25/02/2004 17:26


=== 2 ===


"TRAGICA COINCIDENZA" UCCIDE TRAJKOVSKI , LA NATO IMPEDISCE PER 24 ORE
L'ACCESSO AI RESTI


> http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/esteri/macedonia/macedonia/
> macedonia.html

ESTERI - Boris Trajkovski era diretto a Mostar per un vertice balcanico
Con il capo dello Stato rimaste uccise 8 persone del suo staff

Bosnia, si schianta l'aereo, muore il presidente macedone

Per una tragica coincidenza il leader macedone è morto nel giorno in
cui la Macedonia chiedeva l'adesione alla Ue

SKOPJE - Il leader della Macedonia Boris Trajkovski è morto, insieme a
otto suoi collaboratori, nello schianto dell'aereo presidenziale nei
pressi di Stolac, sul monte Hrdog nel sud della Bosnia. Il capo dello
Stato macedone era atteso in Bosnia per un vertice balcanico ed era
decollato verso le 6.30 dall'aeroporto Petrovec di Skopje con il "Beach
King 200", piccolo aereo a turboelica dono delle forze armate
americane, destinato alla presidenza della Repubblica.
All'improvviso, l'aereo, mentre volava su una zona montuosa della
Bosnia Erzergovina, è scomparso dai radar e per diversi minuti non si è
capito cosa fosse successo. Poi dalla capitale macedone è giunta una
prima notizia: l'aereo con a bordo il presidente è precipitato e in
seguito si è capito che per Trajkovski e le altre otto persone a bordo
dell'aereo non c'era più nulla da fare.
La zona è stata raggiunta da prime unità della Forza di stabilizzazione
della Nato (Sfor) e della polizia locale, mentre gli elicotteri sui
quali dovranno essere caricati i corpi senza vita non sono riusciti
finora ad atterrare.
Oltre a nebbia e pioggia le operazioni sono ulteriormente ostacolate
dalla presenza nell'area di vasti campi minati. L'aeroporto di Mostar è
stato chiuso al traffico per facilitare il movimento degli elicotteri
per i soccorsi. Per questo motivo non sono potuti arrivare né il
presidente croato Stipe Mesic, né quello di Serbia e Montenegro,
Svetozar Marovic.
La sciagura ha bloccato anche il processo di adesione della Macedonia
all'Unione europea. Infatti mentre l'aereo presidenziale precipitava in
Bosnia il capo del governo macedone Branko Crvenkoski era a Dublino
impegnato in una riunione con il premier irlandese Bertie Ahern,
attuale presidente dell'Unione.
Crvenkovski, secondo un'agenda fissata da tempo, avrebbe dovuto
presentare la documentazione al primo ministro irlandese nella sua
qualità di presidente di turno del Consiglio europeo. La Macedonia ha
sottoscritto l'accordo di associazione e stabilità con l'Unione europea
e ora ha deciso di fare il passo successivo per entrare a far parte dei
paesi candidati. Ma la riunione è stata interrotta a causa della
tragedia e Crvenkoski è tornato d'urgenza in patria dove sono state
adottate speciali misure di sicurezza.
I vertici dell'Unione europea sono stati i primi a esprimere il loro
cordoglio per la morte del presidente macedone che Javier Solana,
ministro degli Esteri dell'Unione, ha definito "un grande uomo e un
amico dell'Europa".
"Un giorno triste per l'Europa, per i Balcani, per la Macedonia", ha
detto molto colpito il presidente della Commissione europea Romano
Prodi prima di esprimere la speranza che "la visione di Trajkovski sul
futuro della Macedonia e la sua determinazione a portarla nelle
istituzioni europee sia portata avanti dal suo successore. E' questo il
miglior modo per onorare la sua memoria".
"Il presidente Trajkovski - ha detto invece Solana - era un grand'uomo,
un uomo pieno di passione, un uomo che ha fatto progredire il proprio
Paese non soltanto sulla via delle riforme, ma altresì per renderlo il
più vicino possibile all'Europa".
(26 febbraio 2004)


MACEDONIA: TRAJKOVSKI; PRODI, GIORNO TRISTE PER EUROPA

(ANSA) - BRUXELLES, 26 FEB - ''Questo e' un giorno molto triste per
l'Europa''. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Romano Prodi
riferendosi alla morte del presidente della Macedonia Boris Trajkovski.
Prodi e' intervenuto personalmente in sala stampa al briefing di
mezzogiorno della Commissione per ricordare il leader macedone,
deceduto in un incidente aereo, che ha definito ''un leader saggio ed
equilibrato''.
''Questo e' un giorno molto triste - ha esordito Prodi - un giorno
molto triste per la Macedonia che perde un leader saggio ed
equilibrato. Un giorno molto triste per la regione dei Balcani per la
cui integrazione aveva fatto cosi' tanti sforzi. E un giorno molto
triste per l'Europa che perde un amico e un sostenitore dei valori di
tolleranza su cui la nostra unione e' basata''.
Prodi ha rilevato che il sentimento e' anche piu' amaro perche'
oggi avrebbe dovuto essere ''un giorno di gioia per la Macedonia e per
Boris Trajkovski: il giorno in cui la Macedonia sottoponeva la sua
candidatura per diventare membro dell'Unione europea''.
Con il volto teso e la voce triste il presidente della Commissione
ha ricordato che ''ci sono stati pochi uomini in Macedonia che hanno
fatto piu' di quello che il presidente Trajkosvski ha fatto per
raggiungere questo obbiettivo. Lui e' stato l'architetto ed il garante
della vocazione europea del suo paese e certamente ha sostenuto al suo
meglio questa causa nella comunita' internazionale. La sua azione
durante gli anni del suo mandato e' stata sempre cruciale per tenere la
bussola nella direzione dell'Europa''.
Prodi si e' augurato che ''la sua visione sia una eredita' per
tutti i macedoni e che rafforzera' anche di piu' la loro determinazione
a entrare nelle istituzioni europee al piu' presto. Questo - ha
rimarcato - sarebbe il modo migliore per onorare la memoria di un uomo
che ha dedicato la sua vita intera al servizio ed al benessere del suo
paese e del suo popolo''.
Il presidente della Commissione ha concluso esprimendo le sua
profonda partecipazione al lutto al governo ed al popolo macedone, ai
familiari, ai membri del suo staff ed all'equipaggio dell'aereo
precipitato. (ANSA).
OS 26/02/2004 15:46


MACEDONIA: TRAJKOVSKI;SKOPJE OGGI AVREBBE CHIESTO ADERIRE UE

(ANSA) - BRUXELLES, 26 FEB - Il primo ministro della Macedonia Branko
Crvenkovski ha appreso dell'incidente aereo nel quale ha perso la vita
il presidente Boris Trajkovski a Dublino dove era prevista la
presentazione, da parte del suo paese, della domanda di adesione
all'Unione europea.
Crvenkovski, secondo un'agenda fissata da tempo, avrebbe dovuto
presentare la documentazione al primo ministro irlandese Bertie Ahern
nella sua qualita' di presidente di turno del Consiglio europeo.
La Macedonia ha sottoscritto l'accordo di associazione e stabilita'
con l'Unione europea ed ora ha deciso di fare il passo successivo per
entrare a far parte dei paesi candidati. Sara' il secondo paese dei
Balcani a fare la richiesta, dopo la Croazia che l'ha presentata un
anno fa.
Infatti mentre a Dublino era in programma la cerimonia con il
premier macedone - rientrato immediatamente in patria a seguito della
morte del presidente - a Bruxelles il primo ministro della Croazia
Stepan Mesic ha partecipato alla plenaria del Parlamento europeo dove
ha ribadito la ferma volonta' del suo Paese di entrare a far parte
quanto prima dell'Unione. Ieri Mesic era stato ricevuto dal presidente
della Commissione Romano Prodi per fare il punto del processo di
avvicinamento della Croazia alle regole europee. (ANSA).
VS 26/02/2004 15:51


MACEDONIA: TRAJKOVSKI, PRIMO MINISTRO RIENTRATO A SKOPJE

(ANSA) - SKOPJE, 26 FEB - Il primo ministro macedone, Branko
Crvenkovski, e' giunto all'aeroporto di Skopje proveniente da
Dublino, dove si trovava oggi per consegnare la domanda di ammissione
della Macedonia all' Unione Europea. Il primo ministro,
accompagnato da una larga delegazione, e' rientrato d' urgenza in
patria in seguito alla tragedia aerea nella quale e' morto il capo
dello Stato, Boris Trajkovski. La cerimonia di Dublino e' stata
annullata. (ANSA). BLL/ARS 26/02/2004 17:17


=== 3 ===


LE INDAGINI, LE ACCUSE CONTRO LA SFOR


MACEDONIA: TRAJKOVSKI; SI INDAGA SU COMBUSTIBILE AEREO

(ANSA) - SKOPJE, 27 FEB - La Procura generale macedone, che ieri ha
formalmente aperto un'inchiesta preliminare sulla tragedia aerea
costata la vita al presidente della Repubblica, Boris Trajkovski, ha
annunciato oggi di avere disposto accertamenti sul combustibile
utilizzato dall'aereo durante il tragico volo. La stessa Procura ha
ordinato il sequestro dell'hangar presso l'aeroporto di Skopje,
all'interno del quale il velivolo era parcheggiato fino a ieri
mattina, quando e' poi avvenuta la partenza. Nella serata di ieri
la stessa autorita' giudiziaria ha posto i sigilli all'ufficio del
presidente Trajkovski, acquisendo tutta la documentazione tecnica
riferita all'organizzazione del viaggio che l'avrebbe dovuto portare
ad un vertice balcanico a Mostar, in Bosnia. (ANSA).
BLL-COR/ARS 27/02/2004 15:41


MACEDONIA: TRAJKOVSKI, UN PAESE SOTTO SHOCK/ANSA

(dell' inviato Carlo Bollino) (ANSA) - SKOPJE, 27 FEB - Le bandiere
sventolano a mezz' asta nel cuore della capitale,mentre migliaia di
persone si affollano davanti al parlamento per accendere candele in
ricordo del loro presidente. La Macedonia ha perso ieri il suo leader
ed oggi il Paese appare sotto shock. Il corpo del presidente
della repubblica Boris Trajkovski e' stato ritrovato questa mattina
poche ore dopo la localizzazione dei resti del velivolo, avvenuta
intorno alle 8.00 (ora locale e italiana): esattamente 24 ore prima
il piccolo aereo di Stato era scomparso dai radar, apparentemente
dissolto dentro le nebbie della Bosnia meridionale. La zona della
tragedia e' vicina al villaggio di Huskovici, 15 chilometri a sud
dell' aeroporto di Mostar, verso il quale il presidente macedone e la
sua delegazione erano diretti per partecipare a un vertice
balcanico. Che i resti di Trajkovski siano fra quelli dei nove
corpi ritrovati sul luogo dell'impatto non esiste alcune dubbio,
anche se per il riconoscimento ufficiale bisogna ancora attendere. La
sola vittima identificata finora e' uno degli agenti della scorta,
riconosciuto da un frammento di camicia a quadretti rossi. Gli altri
corpi, ridotti a brandelli dallo schianto, sono completamente
carbonizzati: per poterli identificare, da Skopje sono state inviate
informazioni sugli oggetti personali come anelli o orologi che
Trajkosvki, i suoi consiglieri e il resto dell'equipaggio indossavano
al momento dell'imbarco. In serata il ministro della Difesa Vlado
Buckovski, che e' in contatto continuo con l'equipe investigativa
macedone giunta sul luogo della tragedia, ha detto che due cadaveri
si trovano ancora sotto la lamiere contorte dell'aereo, e che le
operazioni di identificazione potranno concludersi non prima di
domani sera. Le salme potrebbero rientrare in Macedonia domenica
mentre per martedi' sono previsti solenni funerali di Stato. Insieme
alla carcassa dell' aereo sono state recuperate anche le due scatole
nere che dovranno essere inviate presso un centro specializzato a
Parigi per la loro decodifica. Si spera che i risultati di questa
perizia possano far luce sulla causa di una tragedia che presenta
ancora molti lati oscuri. ''Dalle prime informazioni di cui
disponiamo possiamo escludere che la causa del disastro sia da
imputare all'aereo'' ha dichiarato con tono sicuro il Ministro della
Difesa, Buckovski, forse solo per prevenire le accuse di chi gli
contesta di aver mantenuto in servizio un velivolo vecchio di 25 anni
e che aveva gia' subito lo scorso anno un altro incidente.
Un' affermazione che tuttavia contrasta con la
scena apparsa agli occhi dei soccorritori: l'aereo non si e'
schiantato contro una montagna, come finora si era creduto. I resti
del velivolo sono invece sparsi per un raggio di circa 150 metri in
una zona pianeggiante a 550 metri d'altitudine, come se avesse
tentato un atterraggio d'emergenza.
La Procura generale macedone, che ha inviato due procuratori in
Bosnia, ha disposto curiosamente indagini sul carburante impiegato
dall'aereo di Trajkovski; poi ha fatto sigillare l' hangar dell'
aeroporto di Skopje dove il velivolo era stato parcheggiato prima
della partenza ed ha posto sotto sequestro l'ufficio del presidente e
l'intera documentazione relativa all'organizzazione del tragico
viaggio. Scoprendo, ad esempio, che la partenza era stata fissata in
un primo momento per il pomeriggio di mercoledi' alle 16.30, e che
per ragioni ancora da chiarire era stata invece spostata a giovedi'
mattina alle 6.45. Anche la composizione della delegazione
all'ultimo momento era cambiata. Dettagli che forse non nascondono
alcun mistero, ma che in questo Paese ancora in preda ai fantasmi del
passato vengono raccolti e ricuciti, nell' esasperato tentativo di
trovare una spiegazione ad una tragedia che la gente non vuole
ancora accettare. A portare la solidarieta' dell'Unione europea per
una perdita che preoccupa anche la comunita' internazionale, oggi e'
giunto in Macedonia Javier Solana. Ma intanto alla gente non puo' non
tornare in mente l' attentato compiuto il 4 ottobre del 1995 contro
il predecessore di Trajkosvki, Kiro Gligorov, un altro presidente
amatissimo scampato miracolosamente ad un' autobomba fatta esplodere
nel centro della capitale. Trajkovski, pastore protestante in un
Paese a maggioranza ortodossa, stava gia' tessendo le alleanze in
vista delle elezioni presidenziali previste per il prossimo autunno.
Aveva chiesto, e in parte gia' ottenuto, il sostegno dei partiti
albanesi, decisivi anche nella sua prima elezione. Ora che e' morto
gli scenari cambiano, e le forze politiche hanno appena 40 giorni di
tempo per accordarsi sul suo successore. Una guerra di candidature
che tuttavia esplodera' solo la prossima settimana, dopo i funerali,
quando Trajkovski sara' ormai sepolto nel cimitero ''Butel'' della
capitale, accanto agli eroi della patria. (ANSA). COR-BLL
27/02/2004 20:20


MACEDONIA: TRAJKOVSKI;MISTERO SU TRAGEDIA,ACCUSE A SFOR/ANSA

(dell'inviato Carlo Bollino) (ANSA) - SKOPJE, 28 FEB - E'
mistero fitto sul tragico incidente aereo in cui giovedi' mattina ha
perso la vita il presidente macedone Boris Trajkovski. Mentre gli
esperti medico-legali dall'aumento delle importazioni e dalla debole
crescita delle esportazioni hanno deciso di ricorrere all'esame del
Dna per tentare di identificare i resti carbonizzati di otto delle
nove vittime, dalle indagini trapelano i primi sospetti che chiamano
in causa i controllori aerei del contingente francese della Forza di
stabilizzazione della Nato in Bosnia (Sfor). La torre di
controllo dell'aeroporto di Mostar presso il quale il piccolo aereo
di Stato macedone si apprestava ad atterrare al momento dell'impatto,
e' nelle mani dei militari. Gli stessi che, secondo le autorita'
bosniache, avrebbero ritardato il ritrovamento dei resti del velivolo
impedendo oltretutto agli elicotteri dell'aviazione di Sarajevo di
partecipare alle ricerche: ''Ci hanno autorizzato al decollo solo
otto ore dopo l'allarme - ha denunciato il premier bosniaco Adnan
Terzic - ma ormai era quasi buio e non si poteva fare piu' nulla''.
Nel frattempo la Sfor aveva comunicato alle autorita' bosniache il
ritrovamento dei resti dell'aereo, versione pero' successivamente
ritrattata. Di fatto i resti sono stati raggiunti dalle squadre
soccorso solo alle 8:00 di venerdi' mattina, cioe' 24 ore dopo la
tragedia. Secondo dati ufficiali l'aereo con a bordo il presidente
Trajkovski perse il contatto radio con la torre di controllo di
Mostar alle 8:01 di giovedi' mattina. Quattordici minuti dopo i
militari francesi lanciarono l'allarme all'aeronautica civile
bosniaca. Nel frattempo il piccolo Beechcraft King Air 200 si era
schiantato al suolo a meno di tre minuti di volo dall'aeroporto: i
resti sono stati ritrovati a 550 metri d'altitudine su una radura
coperta solo da arbusti, e questo rende difficile capire come mai gli
elicotteri della Sfor abbiano impiegato un giorno interno per
localizzarli. Tanto piu' che al momento dell'impatto al suolo si e'
verificata una potente esplosione e un enorme incendio che ha
lettaralmente sciolto i corpi delle vittime: ''Come mai nessuno ha
visto neppure il fumo?'' si chiedono i giornalisti a Skopje.
''L'aereo volava 650 metri al di sotto della quota di sicurezza -
aggiunge un funzionario del ministero dell'interno della Bosnia
citato dal quotidiano Dnevni Avaz - e si trovava ad appena 15
chilometri dallo scalo di Mostar, quindi ormai sotto la guida della
torre di controllo della Sfor che attraverso la strumentazione di cui
dispone poteva individuare agevolmente il luogo dell'impatto''. La
conclusione del funzionario e' categorica: ''Se non dovesse risultare
dalle perizie un cedimento dell'aereo, la responsabilita' non potra'
che ricadere sui controllori francesi che evidentemente hanno fornito
ai piloti coordinate sbagliate nelle fasi di avvicinamento allo
scalo''. Le conversazioni radio fra aereo e torre di controllo sono
state ascoltate oggi dagli investigatori, che tuttavia non hanno
fornito nessuna informazione ai giornalisti. Al momento della
tragedia imperversava nella zona il maltempo, pioveva e la
visibilita' era ridotta da nuvole basse. La situazione atmosferica,
la presenza di militari nella torre di controllo e i ritardi nel
ritrovamento dei resti sono circostanze terribilmente simili a quelle
in cui avvenne la tragedia dell'aereo del Pam, partito da Roma e
precipitato in Kosovo il 12 novembre 1999 provocando la morte di 24
persone. ''Il controllore militare britannico - scrisse nel suo
rapporto conclusivo l'ufficio d'inchiesta francese (Bea) - poco
abituato all'ambiente montagnoso dell'aeroporto e a prevenire le
collisioni con il rilievo, pare abbia dimenticato l'Atr-42 sulla sua
traiettoria. La mancanza di rigore e di vigilanza dell'equipaggio,
che credeva che il controllore lo tenesse lontano dalle montagne,
hanno poi fatto il resto''. Per garantire una perizia indipendente
le due scatole nere del Beechcraft macedone non saranno piu' inviate
per la decodifica a Parigi, come annunciato ieri, ma in Germania.
Evidentemente alla luce dei sospetti che stanno emergendo, il premier
Branko Crvenkovski nel pomeriggio di oggi ha deciso di partire
d'urgenza per Mostar accompagnato dal ministro dell'interno Hari
Kostov: ''Il primo ministro intende ottenere garanzie su indagini che
siano rapide ma accurate'' ha spiegato una fonte del governo. La
corte costituzionale nel frattempo ha fatto sapere che senza
un'identificazione certa del corpo di Trajkovski, non potra' avviare
le procedure per le nuove elezioni. Per questo le perizie sul Dna
verranno svolte simultaneamente a Skopje, Zagabria e Sarajevo. Il
timore e' che la Macedonia possa finire nella paradossale situazione
di aver perso il proprio presidente ma non avere il diritto di
eleggere il suo successore.(ANSA). BLL-COR
28/02/2004 19:58


MACEDONIA: TRAJKOVSKI, PREMIER CHIEDE A NATO DI INDAGARE

(ANSA) - SKOPJE, 1 MAR - Il premier macedone Branko Crvenkovski ha
chiesto oggi alla Nato di investigare al suo interno al fine di
fornire ''ogni elemento'' che sia utile a chiarire le cause della
tragedia aerea in cui ha perso la vita il presidente Boris
Trajkovski. L'incidente e' avvenuto mentre l'aereo di Stato
macedone si apprestava ad atterrare all'aereoporto di Mostar, nella
Bosnia meridionale: la torre di controllo dello scalo era affidata ai
militari francesi della forza di stabilizzazione della Nato (Sfor).
Dopo una prima ricostruzione della tragedia, da piu' parti sono
stati avanzati dubbi sull'operato dei controllori di volo militari, e
sulla possibilita' che abbiano potuto fornire ai piloti dell'aereo
coordinate di avvicinamento alla pista sbagliate. ''Noi - ha
scritto Crvenkovski al segretario generale dell'Alleanza Jaap De Hoop
Scheffer - chiediamo alla Nato e a lei personalmente di impegnarvi
nella ricerca di ogni dato o informazione rilevante da inserire nelle
indagini. L'accertamento della verita' su quanto accaduto - ha
concluso il premier - e' interesse della Macedonia come della
Nato''.(ANSA) BLL-COR 01/03/2004 17:39


MACEDONIA: TRAJKOVSKI; TV BOSNIACA ACCUSA SFOR

(ANSA) - SKOPJE/SARAJEVO, 2 MAR - La radio televisione bosniaca ha
accusato il contingente francese della Forza di stabilizzazione della
Nato (Sfor) di responsabilita' nella tragedia aerea avvenuta giovedi'
scorso, che ha provocato la morte del presidente macedone Boris
Trajkovski e della sua delegazione.
Nel programma ''60 minuti'', il cui contenuto e' stato riferito
oggi dall'agenzia di stampa macedone Mia, i giornalisti bosniaci
hanno sostenuto che il radar dell'aeroporto di Mostar presso cui il
velivolo con Trajkovski si apprestava ad atterrare ''era rotto da tre
giorni'' e che i controllori di volo della Sfor si sarebbero rivolti
ai piloti in lingua francese e non in inglese, cosi' come previsto
dalle convenzioni aeronautiche internazionali. Stando alla stessa
inchiesta televisiva, che ha citato fonti anonime della polizia
bosniaca, i controllori di volo presenti nella torre di controllo al
momento della tragedia sarebbero stati immediatamente rimpatriati in
Francia.
Lo spazio aereo bosniaco e l'aeroporto di Mostar sono sotto la
responsabilita' della Sfor. Il portavoce della forza Nato, Dan
Sullivan, ha reagito smentendo: secondo Sullivan ''il controllo radar
non copre l'avvicinamento degli aerei alla pista di Mostar, quindi la
torre di controllo conosce solo l'ultima posizione dell'aereo
comunicata dai piloti mentre l'atterraggio avviene con l'ausilio del
radiofaro''. Sullivan ha aggiunto che gli impianti tecnici
dell'aeroporto ''sono sottoposti a manutenzione quotidiana anche
nell'interesse della Sfor che usa regolarmente questo aeroporto'' e
ha negato che i controllori in servizio al momento dell'incidente
abbiano lasciato la Bosnia.(ANSA). BLL-VD 02/03/2004 15:02


MACEDONIA: TRAJKOVSKI, E' POLEMICA SUL RUOLO DELLA SFOR

(di Carlo Bollino e Angela Virdo')
(ANSA) - SKOPJE/SARAJEVO, 2 MAR - E' ormai polemica aperta sulle
presuente responsabilita' dei controllori di volo del contingente
Nato in Bosnia nell'incidente aereo in cui giovedi' scorso ha perso
la vita il presidente macedone Boris Trajkovski. Una polemica che
Parigi ha gia' definito ''fuori luogo'' ma che la televisione della
federazione bosniaca rilancia presentando pesantissime accuse.
In un reportage trasmesso nel corso del programma ''60 minuti''
il giornalista Zvonimr Jukic, corrispondente da Mostar, elenca una
serie di inadempienze che il portavoce della Forza di stabilizzazione
della Nato (Sfor), Dan Sullivan, ha in parte smentito.
Secondo la televisione bosniaca, il radar dell'aereoporto di
Mostar era in avaria da tre giorni; quella mattina in cui l'aereo di
Stato macedone arrancava fra vento, nebbia e pioggia alla ricerca
della pista, i due controllori di volo della Sfor fornirono ai piloti
indicazioni in francese invece che in inglese come prescritto dalle
convenzione aeronautiche, e subito dopo la tragedia (mentre i
militari della Nato tardavano a trovare i resti dell'aereo e delle
nove vittime) i due militari sarebbero stati frettolosamente
rispediti in patria.
''C'e' un'inchiesta in corso e prima della sua conclusione
qualunque illazione e' prematura'' ha detto a Parigi Cecile Pozzo di
Bordo, portavoce del ministero degli Esteri. Mentre Sullivan
puntualizzava: ''Il controllo radar non copre l'avvicinamento degli
aerei alla pista di Mostar, quindi la torre di controllo conosce solo
l'ultima posizione dell'aereo comunicata dai piloti mentre
l'atterraggio avviene con l'ausilio del radiofaro''.
Secondo la Nato, gli impianti tecnici dell'aereoporto ''sono
sottoposti a manutenzione quotidiana, anche nell'interesse della Sfor
che usa regolarmente questo aereoporto''. E infine smentita secca
sulla presunta fuga dei due controllori: ''Si trovano ancora in
Bosnia - ha assicurato Sullivan - e sono stati regolarmente ascoltati
dagli investigatori''.
Nessun accenno invece, da parte del portavoce militare, alla
conversazione fra torre di controllo e piloti avvenuta in francese,
lingua che i due piloti macedoni comprendevano a stento. Il nastro
della conversazione e' stato ascoltato dalla commissione
investigativa inviata da Skopje, ed e' proprio da uno dei suoi
componenti che sarebbe partita l'indiscrezione. Fra le poche
certezze emerse dalle indagini, c'e' che l'aereo di Stato del
presidente Trajkovski volava almeno 600 metri al di sotto della quota
di sicurezza. Il quotidiano Oslobodjenje ha pubblicato oggi un
frammento della conversazione avvenuta fra piloti e torre di
controllo: ''State volando troppo in basso, salite immediatamente di
quota'' avrebbe detto il controllore francese. ''Va bene'' avrebbe
risposto il pilota. Non e' chiaro quanti minuti prima dell'impatto
sia avvenuto lo scambio di battute. Certo e' che il piccolo
Beechcraft 200 aveva gia' aperto i carrelli e verosimilmente si
apprestava ad atterrare quando invece della pista si e' trovato a
planare su una radura a 550 metri d'altitudine. La visibilita' era
scarsa a causa di nuvole basse, ma le autorita' macedoni sostengono
che l'aereo era stato revisionato in Germania appena un mese prima, e
quindi la strumentazione di bordo teoricamente doveva essere
funzionante. Quanto alla competenza di piloti, il comandante
dell'aereo (ex pilota della compagnia di bandiera Jugoslava) aveva
preso il diploma proprio a Mostar e quindi conosceva perfettamente la
zona.
E' anche su queste contraddizioni che sembra basarsi l'ipotesi di
un errore di comunicazione da parte della torre di controllo che dal
1995 e', come tutto lo spazio aereo bosniaco, sotto la
responsabilita' della Sfor. A chiarire definitivamente i dubbi
potrebbe contribuire la lettura delle due scatole nere che per
prudenza la procura di Sarajevo si appresta ad inviare per la
decodifica in Germania invece che in Francia come previsto.
Domani, intanto, e' atteso a Skopje l'arrivo della salma del
presidente Trajkovski e di quelle dei sei membri della sua
delegazione e dei due piloti. Venerdi' si svolgeranno i funerali di
Stato.
La televisione di Skopje Sitel ha infine rivelato questa sera che
il premier Branko Crvenkosvki, che sabato era volato d'urgenza in
Bosnia per accertarsi sull'andamento delle indagini, avrebbe
rischiato anch'egli di restare vittima di un incidente aereo: il
velivolo della compagnia serbo-monetengrina ''Jat'' che si era
offerta di accompagnarlo, a causa di un vuoto d'aria ha
improvvisamente perso quota per 600 metri; il pilota e' poi riuscito
a riprenderne il controllo.(ANSA) BLL-VD 02/03/2004 19:37


=== 4 : IN ENGLISH ===


http://www.b92.net/english/news/index.php?order=priority
B92 - Beta, Reuters, AFP
February 28, 2004

Crash probe could fall on SFOR, reports Beta

SARAJEVO -- Saturday – If a probe into the causes of
the plane crash in which Macedonian President Boris
Trajkovski died shows that the engine did not cut out,
then “direct responsibility” for its fall lies with
French air-traffic controllers of the NATO-led
Stabilisation Force (SFOR) in Mostar, Beta reports,
citing a source close to the Bosnian investigative
team.
“At the point of hitting the mountain, the plane was
flying some 650 metres below the minimum allowed
height,” said the police source on condition of
anonymity. “At the moment it fell, the Macedonian
government plane was just 15 kilometres from the
runway at the airport in Mostar, where it was to land.
Its movements were under the direct control of the
SFOR navigation team.”
Bosnian and Macedonian officials have confirmed the
Mostar control tower was manned at the time by SFOR
military controllers, Reuters reports, adding that the
US government has said it will send a team of experts
to assist in the investigation.
The Macedonian president, six aides and two crew
members lost their lives when the ageing executive jet
slammed into a mountainside on Thursday morning in
thick fog and driving rain.
Investigators were preparing today to analyse a
recording of the last conversations between the pilot
and the air-traffic controllers in Mostar. Macedonia’s
deputy state prosecutor said the pilot “was aware of
bad weather conditions and it could not be the sole
cause of the crash.” However, Roksanda Krstevska
excluded the possibility of “any hostile activity to
bring down the plane.”
All the bodies have been taken to a morgue in Mostar
and are expected to be transferred to the Macedonian
capital Skopje on Sunday.


Reuters - February 29, 2004

NATO mishandled communication after crash: Macedonian
PM

SARAJEVO -- Sunday – Macedonian Prime Minister Branko
Crvenkovski on Sunday accused NATO-led peacekeepers in
Bosnia of mishandling communication after Thursday's
plane crash that killed President Boris Trajkovski.
But an SFOR spokesman rejected the complaint and said
the peacekeepers were not in charge of communication
at the time.
The criticism follows a complaint from Bosnian
authorities that the Stabilisation Force (SFOR)
hampered the rescue mission itself by monopolising the
aerial search.
"Prime Minister Crvenkovski has expressed his
conviction that from the first day of the
investigation immediately after the crash until now it
was accompanied by mistakes from SFOR in the
communication with the public," his office said ahead
of a tour of the crash site near the southern Bosnian
town of Mostar.
Crvenkovski met with a senior SFOR official in
Sarajevo late on Saturday to discuss the complaint and
the prime minister's office said the peacekeepers
acknowledged the criticism.
But SFOR said the interior ministry (MUP) of Bosnia's
Muslim-Croat federation had been in charge of
communication.
"We, SFOR, were there to support the federation MUP,"
SFOR spokesman Dave Sullivan told Reuters in Sarajevo.

Crvenkovski's office did not elaborate on the
criticism, but it seemed to refer to confusion during
the day of the crash.
The first word of Trajkovski's death came from Irish
Prime Minister Bertie Ahern in Dublin, after
Crvenkovski had informed him that their meeting to
hand over Macedonia's application to join the European
Union would have to be cancelled.
A Bosnian official later announced wreckage had been
located but no survivors, saying he had received the
information from SFOR. But several hours later, the
peace force denied it had found any wreckage, and
Sullivan said on Sunday SFOR was not the source of the
information from the Bosnian official.
Bosnian officials have also complained that SFOR did
not let the national rescue and recovery units take
part in the search until late on Thursday, following
several wild goose chases in the hills by convoys of
ambulances and SFOR vehicles.
They pointed out ruefully the following day that it
was a Bosnian team that eventually found the wreck
early on Friday, more than 24 hours after it went
missing in bad weather.
The Mostar control tower was manned at the time by
French SFOR military controllers. Macedonian officials
have ruled out foul play in the crash.

BOMBE INTELLIGENTI:
150 MORTI, MILIONI DI LOBOTOMIZZATI
 
Chi è impegnato a contrastare l'occupazione militare sul suo territorio
compie operazioni di guerra contro obiettivi militari, non azioni
"simboliche": la guerriglia irachena è, con ogni evidenza, una
struttura militare che ha l'obiettivo di combattere e sconfiggere le
forze di occupazione sul territorio irakeno. Qualsiasi distrazione di
uomini e mezzi dalle operazioni contro obiettivi militari e strutture
(intelligence, logistica ecc..) che li spalleggiano, porrebbe quesiti
in merito alla lucidità dei capi della guerriglia stessa, tenuto conto
che le risorse non devono essere illimitate e che tutti gli attentati
orientati contro obiettivi civili (moschee sciite, morti civili non
collaborazionisti, iraniani ecc...) indebolirebbero il fronte
anti-occupazione.
Non c'è molto altro da dire: le stragi sono americane (o
anglo-americane-israeliane, fa lo stesso)quelle alla moschea in
Turchia, come quelle di "sciiti" o contro la Croce Rossa in Iraq.
Non abbiamo le prove? Le avremo, quando non ci sarà più bisogno di
imbonire un'opinione pubblica che, anche se non sa esprimere altro che
pacifismo acritico e irresponsabile, potrebbe coltivare nel suo seno la
serpe dell'intelligenza, quella che produce il germe culturale del
dubbio e, a seguire, della resistenza al capitalismo. Le avremmo, le
prove, se i giornalisti facessero il loro mestiere. Le avremo, come le
abbiamo avute - a molti anni di distanza -  per la corazzata Maine,
Pearl Harbour, l'incidente del Golfo del Tonchino, le incubatrici di
Kwait City, le stragi del mercato di Sarajevo, quella di Racak: tutti
falsi d'autore, falsi riportati, ripetuti, reiterati dall'informazione
di regime, falsi che sono stati e sono armi di guerra, di distruzione
di massa.
Basta la logica: fomentare guerre civili è pratica delle potenze
capitaliste, i popoli fanno le rivoluzioni.
 
Valeria e Licia
dei Comitati contro la Guerra - Milano
<vale.po@...>