Informazione
Cari compagni vi invio questa mia traduzione di un documento messo
qualche giorno f� in diffusione.
Curzio di Soccorso Popolare di Padova
La RFJ verso una "dolorosa" sottomissione?
IL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE YUGOSLAVA
NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE
(ANSA-AFP) - BELGRADO, 29 MAGGIO - Nessuna intesa tra i membri
del governo
della Federazione jugoslava in una prima sessione di colloqui che
aveva
l'obiettivo di discutere il testo della legge che dovrebbe
permettere l'estradizione
di
cittadini jugoslavi, la legge che in pratica consentirebbe la
consegna al
Tribunale dell'Aja dell'ex presidente Slobodan Milosevic.
''Abbiamo cercato di trovare un'intesa e cerchiamo ancora una
soluzione'',
ha detto il leader del Partito socialista del Montenegro, Predrag
Bulatovic,
riconoscendo cosi' implicitamente che l'accordo non c'e' ancora.
Ai colloqui hanno partecipato rappresentanti del Psm e della Dos
(Opposizione democratica della Serbia), la coalizione di 18
partiti raggruppata
intorno al presidente Vojislav Kostunica. Della Dos fa parte
anche il primo
ministro
serbo Zoran Djindjic.
Il governo jugoslavo sta esaminando un progetto di legge sulla
cooperazione
con il Tribunale penale internazionale (Tpi), che dovrebbe aprire
la strada
alla estradizione
di Milosevic. Il Psm e' contrario alla estradizione e la Dos non
ha i numeri,
in Parlamento,
per imporre questa legge contro il parere dell'alleato. La Dos sa
pero'
anche che
un consistente pacchetto di aiuti americani dipende
dall'accoglimento da
parte di Belgrado
delle richieste del Tpi.
(ANSA-AFP) TF
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105291
32764638.shtml
29/05/2001 13:27
GLI USA INASPRISCONO LE SANZIONI CONTRO I CITTADINI
JUGOSLAVI LEGATI ALL'EX GOVERNO DELLE SINISTRE
IL PRESIDENTE DEGLI USA INASPRISCE LE SANZIONI CONTRO
LE PRECEDENTI AUTORITA' YUGOSLAVE
NEW YORK, 25 Maggio (Tanjug) Il Presidente George Bush ha
informato
il Congresso degli Stati Uniti intorno all'inasprimento di
misure, che se
non attivate
porterebbero al blocco degli aiuti alla Yugoslavia, e sulle
sanzioni, cosiddette
severe,
da applicare nei riguardi delle precedenti autorit� di Governo
Yugoslave.
In una lettera al Congresso, Bush dichiara che sanzioni aspre,
applicate
su funzionari
del Governo precedente e su loro collaboratori, devono essere
mantenute,
in quanto il problema della cooperazione della Yugoslavia con il
Tribunale
dell'Aja
per i Crimini di Guerra non � stato risolto.
Le pi� dure sanzioni includono l'interdizione dal lavoro per i
funzionari
del Governo precedente e sui loro collaboratori, e limitazioni su
operazioni
commerciali
e finanziarie con quelli e con tutti gli altri sospetti di
crimini di guerra,
indicati dal Tribunale dell'Aja.
Bush, inoltre, ha deciso di inasprire il blocco dei controversi
aiuti, fino
alla definizione
del loro status, legata alle discussioni di successione fra le
Repubbliche
della ex-Yugoslava o in qualche altra maniera.
Bush afferma che le misure, imposte nel 1992 e nel 1998, devono
rimanere
in forza
dopo il 30 maggio 2001 e il 9 giugno 2001.
DJINDJIC PREME PER ACCONTENTARE GLI USA
CONCEDENDO L'ESTRADIZIONE DI MILOSEVIC
"ALTRIMENTI LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO SONO PROPRIO MISERE"
DJINDJIC PRETENDE SUBITO UNA LEGGE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA ( ICTY )
BELGRADE, 26 Maggio (Beta) - Il Premier Serbo Zoran Djindjic
dichiara il
26 maggio
di pretendere dal governo Yugoslavo e dal parlamento che venga
adottata
una legge di
cooperazione con il Tribunale Internazionale sui Crimini di
Guerra nella
ex-
Yugoslavia (ICTY), aggiungendo che il partner della coalizione
dell'Opposizione
Democratica
di Serbia (la DOS ), il Partito Socialista del Popolo, esige che
venga presa
una decisione
entro i prossimi due o tre giorni.
In un'intervista a BETA, Djindjic afferma che l'adozione di una
legge di
collaborazione
con il ICTY era nella giurisdizione del governo Federale, che "in
accordo
con la Costituzione,
non esiste una via per trasferire la questione dal Federale ad un
altro
livello," e che "ogni tipo
di indugio risulta privo di significato."
"Io esigo che una legge sia adottata poich�, se questo non fosse,
le nostre
prospettive per il futuro
sarebbero veramente tristi. Io non sto parlando solo tenendo in
considerazione
la conferenza
degli elargitori dei prestiti, ma anche dell'ordinamento che deve
essere
impostato, per rescindere
e ridurre i nostri debiti, ed inoltre per migliorare le relazioni
future
con le nazioni democratiche.
Questo problema della legge pu� creare tensioni sulle nostre
relazioni con
le nazioni Europee."
Djindjic dichiara quindi che la crisi riguardante l'adozione
della legge
potrebbe porre la buona
fede dell' Yugoslavia, in rapporto alla cooperazione con le
organizzazioni
internazionali,
"in un'atmosfera di sospetto."
Djindjic aggiunge che, se la legge non fosse adottata, "il
governo Federale
e la stessa Federazione
entrerebbero in una crisi," che non potrebbe essere risolta
perfino con
l'annuncio
di nuove elezioni federali, "se il Partito Democratico dei
Socialisti non
dovesse
partecipare alle elezioni."
ANCHE KOSTUNICA CAMBIA POSIZIONE E CONSIDERA NECESSARIA
LA COLLABORAZIONE CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA
KOSTUNICA RACCOMANDA LEGGI APPROPRIATE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA (ICTY)
BELGRADO, 26 maggio (Tanjug) Leggi opportune devono essere
approvate
per definire la cooperazione con il Tribunale Internazionale per
i Crimini
di Guerra
nella ex-Yugoslavia (ICTY), cos� che "questa corte non dovrebbe
esistere
al di l� della legge
e dovrebbe essere considerata legale sia per le accuse, cos� come
per le
relative condanne";
questo afferma sabato 26 maggio il Presidente Yugoslavo Vojislav
Kostunica.
"E' per questo che noi continuiamo ad insistere sulla Risoluzione
ONU 1244
e sull'urgenza che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU implementi
questo
in pieno, principalmente dove tutto ci� riguarda tanto il ritorno
dei profughi
e la loro sicurezza,
quanto le garanzie legali per la protezione dei Serbi e degli
altri non
Albanesi in Kosovo",
questo afferma Kostunica alla convention del Partito Democratico
di Serbia
(DSS),
che egli ha presieduto.
>
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105121
94231873532_ass.html
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC; POSSIBILE CONSEGNA
Al TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE (TPI); KOSTUNICA RIBADISCE
(ANSA) - BERLINO, 12 maggio- Il presidente jugoslavo Vojislav
Kostunica
ha
ribadito in un'intervista ad un settimanale tedesco che il suo
governo
potrebbe accogliere la richiesta di estradizione del suo
predecessore
Slobodan Milosevic presentata dal Tribunale penale dell'Aja per i
crimini
di guerra.
''A Washington ho espresso la mia massima disponibilit� a
collaborare con il Tribunale'', ha detto Kostunica in
un'intervista a Focus,
lunedi in edicola.
''Mi impegner�, ha aggiunto, affinch� il governo prepari
l'apposita legge
entro la fine del mese per presentarla poi al parlamento''.
E alla domanda se Milosevic verrebbe estradato subito dopo, ha
risposto:
''Prima bisogna
approvare la legge''. Una anticipazione dell'intervista e' stata
diffusa
oggi da Focus.
Kostunica - che e' stato nei giorni scorsi negli Stati Uniti -
giunger�
in visita marted� a
Berlino. A questo riguardo egli ha assicurato che non verr� data
in alcun
modo esecuzione alla sentenza emessa da un tribunale di Milosevic
contro
il cancelliere Gerhard Schroeder - condannato a 20 anni di
carcere per
responsabilit� negli attacchi aerei della Nato contro la Serbia.
''Schroeder non verra' arrestato quando si recher� per la sua
prima
visita a Belgrado. ''Il signor Schroeder sar� da noi il
benvenuto'', ha
detto il Presidente.
(ANSA) QN 12/05/2001 19:42
---
CONSEGNARE MILOSEVIC ALL'AJA - CHE COSA NE GUADAGNEREBBE LA
JUGOSLAVIA?
1. ULTERIORI PRESSIONI DI CARATTERE POLITICO-ECONOMICO
2. RICONOSCIMENTO DEL TRIBUNALE DELL'AJA DA PARTE JUGOSLAVA
3. MILOSEVIC "CAPRO ESPIATORIO" DEI BOMBARDAMENTI DEL 1999
4. LA NATO NON DOVREBBE PIU' PAGARE PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA
5. SBLOCCO DEI PRESTITI, DA USURA, DA PARTE DI USA E FMI...
---
Data: 26/05/2001 23:08
da: David Morgan
Oggetto: Sottomissione della Yugoslavia
26 maggio 2001 David Morgan, Vancouver
La situazione in Yugoslavia: Milosevic � completamente isolato.
La "Comunit� Internazionale" (cio� gli USA), essendo ben conscia
della
necessit�
della legittimazione dei bombardamenti sulla Yugoslavia, avverte
il governo
di Belgrado:
"Consegnare Milosevic e solo allora mettere le mani sopra il
denaro (a prestito)
per la riparazione
dei danni provocati dalle nostre bombe. Questo � il patto: Niente
Milosevic,
niente denaro"
Il Presidente Kostunica deve allora spiegare al pubblico perch� �
necessario
trasferire Milosevic
a quella "corte" dell'Aja., cos� completamente priva di credito.
Questo � il linguaggio usato da Kostunica per giustificare la
sottomissione
agli USA
come opportuna:
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
L'effettiva "comunit� internazionale," gli stati membri
dell'Organizzazione
delle
Nazioni Unite, devono meglio svegliarsi prima di trovarsi ancora
di pi�
soggetti ad una
"legge," interna ed internazionale fatta a & per conto di
Washington.
David Morgan
************
---
KOSTUNICA FAVOREVOLE AD UNA LEGGE PER ESTRADARE MILOSEVIC:
"SAREBBE UN DOLOROSO COMPROMESSO"
---
Boston Globe
Il Presidente Yugoslavo: Una legge di estradizione - un 'doloroso
compromesso'
di Katarina Kratovac, Associated Press, 5/26/2001 11:12
BELGRADO, Yugoslavia (AP). Sabato, il Presidente della
Yugoslavia,
pro-democrazia, Kostunica
ha affermato che un progetto di legge che consenta l'estradizione
di Slobodan
Milosevic
al Tribunale dell'ONU per i Crimini di Guerra � una necessit� e
un ''doloroso
compromesso,''.
Parlando alla convention del suo Partito Democratico di Serbia,
il Presidente
Vojislav Kostunica
ha dichiarato che una legislazione che dia significato ai termini
della
collaborazione Yugoslava con
il tribunale era necessaria per aiutare la nazione cos� a lungo
sottoposta
ad ostracismo internazionale
ad uscire dal suo stato di paria.
Secondo questa nuova legge, Milosevic dovrebbe essere estradato
alla Corte
dell'Aja, in Olanda,
dopo che il suo caso fosse riesaminato legalmente in patria.
Si prevede che il governo riveda il progetto di legge al massimo
entro la
settimana prossima, e dovrebbe
essere portato al dibattito in Parlamento per met� giugno.
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
,compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Dopo aver soppiantato Milosevic lo scorso ottobre, le nuove
autorit� pro-democrazia
di Belgrado hanno esitato a consegnare l'ex presidente Yugoslavo
e gli altri
sospettati
di crimini di guerra al Tribunale dell'ONU, adducendo
un'interdizione costituzionale
relativa all'estradizione di cittadini Yugoslavi.
Molti Serbi, incluso Kostunica, un forte critico del Tribunale,
accusano
la Corte di pregiudizio
in quanto molti dei sospettati accusati erano Serbi.
Milosevic e quattro collaboratori di vecchia data sono stati
accusati di
crimini contro
l'umanit� nel 1999 per atrocit� commesse dalle truppe Serbe
contro le etnie
Albanesi in Kosovo.
L'Occidente desidera che Milosevic sia tradotto all'Aja, e gli
Stati Uniti
hanno minacciato di
boicottare la conferenza internazionale sui prestiti alla
Yugoslavia del
29 giugno, se non vengono fatti progressi verso una pi� attiva
collaborazione
con la Corte dell'ONU.
Milosevic � stato arrestato a Belgrado il 1 Aprile con l'accusa
di abuso
di potere durante
i 13 anni del suo governo, e il Governo Yugoslavo desidera
processarlo
su una serie di accuse
che includono i capi di accusa per crimini di guerra in patria.
Nell'incitare l'adozione della nuova legge, i magistrati pro
democrazia
si trovano di fronte
l'opposizione dei loro partners della coalizione nella Repubblica
Yugoslava
del Montenegro.
Inoltre i deputati Montenegrini in parlamento sono alleati con
Milosevic
ed hanno finora
respinto la sua estradizione. Il loro appoggio risulta necessario
perch�
la legge sia approvata.
Zoran Djindjic, il primo ministro della Serbia, repubblica che ha
il predominio
nella Yugoslavia,
ha dichiarato sabato che i politici Serbi, i ministri e i
magistrati del
Ministero della Giustizia
del Gabinetto Yugoslavo e Serbo dovevano incontrare luned� i
legislatori
Montenegrini
per discutere il progetto di legge, e quindi i Montenegrini
dovranno prendere
una ferma decisione
su questa legge fra pochi giorni.
''Io esigo che la legge sia approvata. Le prospettive contrarie a
questa
sono semplicemente
troppo macabre da considerare,'': questo Djindjic ha affermato
alla agenzia
stampa Beta di Belgrado.
Con una sensazionale rivelazione, venerd� la polizia Serba ha
accusato Milosevic
di aver
personalmente ordinato la sistematica distruzione delle prove di
atrocit�
durante la guerra del
Kosovo, incluso lo scarico di corpi contenuti in un container
frigorifero,
presumibilmente di civili di etnia Albanese, nel fiume Danubio,
nella primavera
del 1999.
Gli ufficiali di Polizia hanno dichiarato di considerare questo
come un
caso particolare di un
tentativo su larga scala di rimuovere ogni traccia delle migliaia
di civili,
secondo quanto si asserisce,
ammazzati dalle truppe di Milosevic in Kosovo.
I membri del Partito Socialista di Milosevic hanno criticato le
affermazioni
della Polizia come
''orribile disinformazione lanciata in modo deliberato'' in
concomitanza
con il
dibattito parlamentare sulla legge di collaborazione con il
Tribunale dell'Aja.///
---
...OPPURE QUELLA DEI PRESTITI USA E' ANCH'ESSA UNA TRUFFA?
---
Data: 27/05/2001 01:23
Da: JaredI@... (Jared Israel.)
Oggetto: QUESTA CONFERENZA DEI DONATORI E' UN'ESCA PER I GONZI-
LA "RICOMPENSA" E' UNA RIUNIONE PER GENERARE UN FALLIMENTO!
<< ''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,''
Kostunica ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
>>
NO NO NO NO NO NO!!!!!
Non esistono finanziamenti offerti n� dagli USA n� da altri!
Proprio
NULLA!
Chossudovsky ha spiegato tutto questo - tutto ci� � una
messinscena!
(consulta: http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco.htm)
La "conferenza di donatori" risulta essere un convegno di
creditori,
simile
a una riunione per una bancarotta.
Vi sono stati segnali di questo, che inoltre non sono mai stati
emessi sporadicamente,
per qualche caso e in qualche tempo. Questo � successo di
continuo.
Essi progettano come vendere a se stessi, per quattro soldi,
tutte le industrie
della nazione bersaglio, in cambio dei dollari per pagare i
debiti,
(oltre 12 miliardi di $ nel caso della Yugoslavia - generalmente
caricati
di interessi
mentre le sanzioni erano ancora in corso e i creditori stavano
bombardando
e uccidendo!).
Quando i dollari saranno finiti, la nazione non possiede pi�
industrie,
ma sicuramente
ha un debito massiccio - che ora ha promesso di pagare!
Perch� non dovrebbe capitare alla Yugoslavia?
Questo � noto a Kostunica, a meno che egli non sia criminalmente
indifferente:
che far credere al popolo Yugoslavo che attualmente possa
ottenere qualsiasi
cosa
in cambio della consegna di Milosevic sia cosa da nulla, o non
una proditoria
menzogna.
La ricompensa � questa: la rovina della industria Yugoslava-
quelli OGNI
VOLTA
comprano a basso prezzo e chiudono quello che pu� risultare
competitivo,
cos� come
hanno acquistato la General Electric e chiuso la grande fabbrica
Light Bulb
in Ungheria.
Con estrema afflizione,
Jared Israel.
Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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qualche giorno f� in diffusione.
Curzio di Soccorso Popolare di Padova
La RFJ verso una "dolorosa" sottomissione?
IL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE YUGOSLAVA
NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE
(ANSA-AFP) - BELGRADO, 29 MAGGIO - Nessuna intesa tra i membri
del governo
della Federazione jugoslava in una prima sessione di colloqui che
aveva
l'obiettivo di discutere il testo della legge che dovrebbe
permettere l'estradizione
di
cittadini jugoslavi, la legge che in pratica consentirebbe la
consegna al
Tribunale dell'Aja dell'ex presidente Slobodan Milosevic.
''Abbiamo cercato di trovare un'intesa e cerchiamo ancora una
soluzione'',
ha detto il leader del Partito socialista del Montenegro, Predrag
Bulatovic,
riconoscendo cosi' implicitamente che l'accordo non c'e' ancora.
Ai colloqui hanno partecipato rappresentanti del Psm e della Dos
(Opposizione democratica della Serbia), la coalizione di 18
partiti raggruppata
intorno al presidente Vojislav Kostunica. Della Dos fa parte
anche il primo
ministro
serbo Zoran Djindjic.
Il governo jugoslavo sta esaminando un progetto di legge sulla
cooperazione
con il Tribunale penale internazionale (Tpi), che dovrebbe aprire
la strada
alla estradizione
di Milosevic. Il Psm e' contrario alla estradizione e la Dos non
ha i numeri,
in Parlamento,
per imporre questa legge contro il parere dell'alleato. La Dos sa
pero'
anche che
un consistente pacchetto di aiuti americani dipende
dall'accoglimento da
parte di Belgrado
delle richieste del Tpi.
(ANSA-AFP) TF
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105291
32764638.shtml
29/05/2001 13:27
GLI USA INASPRISCONO LE SANZIONI CONTRO I CITTADINI
JUGOSLAVI LEGATI ALL'EX GOVERNO DELLE SINISTRE
IL PRESIDENTE DEGLI USA INASPRISCE LE SANZIONI CONTRO
LE PRECEDENTI AUTORITA' YUGOSLAVE
NEW YORK, 25 Maggio (Tanjug) Il Presidente George Bush ha
informato
il Congresso degli Stati Uniti intorno all'inasprimento di
misure, che se
non attivate
porterebbero al blocco degli aiuti alla Yugoslavia, e sulle
sanzioni, cosiddette
severe,
da applicare nei riguardi delle precedenti autorit� di Governo
Yugoslave.
In una lettera al Congresso, Bush dichiara che sanzioni aspre,
applicate
su funzionari
del Governo precedente e su loro collaboratori, devono essere
mantenute,
in quanto il problema della cooperazione della Yugoslavia con il
Tribunale
dell'Aja
per i Crimini di Guerra non � stato risolto.
Le pi� dure sanzioni includono l'interdizione dal lavoro per i
funzionari
del Governo precedente e sui loro collaboratori, e limitazioni su
operazioni
commerciali
e finanziarie con quelli e con tutti gli altri sospetti di
crimini di guerra,
indicati dal Tribunale dell'Aja.
Bush, inoltre, ha deciso di inasprire il blocco dei controversi
aiuti, fino
alla definizione
del loro status, legata alle discussioni di successione fra le
Repubbliche
della ex-Yugoslava o in qualche altra maniera.
Bush afferma che le misure, imposte nel 1992 e nel 1998, devono
rimanere
in forza
dopo il 30 maggio 2001 e il 9 giugno 2001.
DJINDJIC PREME PER ACCONTENTARE GLI USA
CONCEDENDO L'ESTRADIZIONE DI MILOSEVIC
"ALTRIMENTI LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO SONO PROPRIO MISERE"
DJINDJIC PRETENDE SUBITO UNA LEGGE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA ( ICTY )
BELGRADE, 26 Maggio (Beta) - Il Premier Serbo Zoran Djindjic
dichiara il
26 maggio
di pretendere dal governo Yugoslavo e dal parlamento che venga
adottata
una legge di
cooperazione con il Tribunale Internazionale sui Crimini di
Guerra nella
ex-
Yugoslavia (ICTY), aggiungendo che il partner della coalizione
dell'Opposizione
Democratica
di Serbia (la DOS ), il Partito Socialista del Popolo, esige che
venga presa
una decisione
entro i prossimi due o tre giorni.
In un'intervista a BETA, Djindjic afferma che l'adozione di una
legge di
collaborazione
con il ICTY era nella giurisdizione del governo Federale, che "in
accordo
con la Costituzione,
non esiste una via per trasferire la questione dal Federale ad un
altro
livello," e che "ogni tipo
di indugio risulta privo di significato."
"Io esigo che una legge sia adottata poich�, se questo non fosse,
le nostre
prospettive per il futuro
sarebbero veramente tristi. Io non sto parlando solo tenendo in
considerazione
la conferenza
degli elargitori dei prestiti, ma anche dell'ordinamento che deve
essere
impostato, per rescindere
e ridurre i nostri debiti, ed inoltre per migliorare le relazioni
future
con le nazioni democratiche.
Questo problema della legge pu� creare tensioni sulle nostre
relazioni con
le nazioni Europee."
Djindjic dichiara quindi che la crisi riguardante l'adozione
della legge
potrebbe porre la buona
fede dell' Yugoslavia, in rapporto alla cooperazione con le
organizzazioni
internazionali,
"in un'atmosfera di sospetto."
Djindjic aggiunge che, se la legge non fosse adottata, "il
governo Federale
e la stessa Federazione
entrerebbero in una crisi," che non potrebbe essere risolta
perfino con
l'annuncio
di nuove elezioni federali, "se il Partito Democratico dei
Socialisti non
dovesse
partecipare alle elezioni."
ANCHE KOSTUNICA CAMBIA POSIZIONE E CONSIDERA NECESSARIA
LA COLLABORAZIONE CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA
KOSTUNICA RACCOMANDA LEGGI APPROPRIATE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA (ICTY)
BELGRADO, 26 maggio (Tanjug) Leggi opportune devono essere
approvate
per definire la cooperazione con il Tribunale Internazionale per
i Crimini
di Guerra
nella ex-Yugoslavia (ICTY), cos� che "questa corte non dovrebbe
esistere
al di l� della legge
e dovrebbe essere considerata legale sia per le accuse, cos� come
per le
relative condanne";
questo afferma sabato 26 maggio il Presidente Yugoslavo Vojislav
Kostunica.
"E' per questo che noi continuiamo ad insistere sulla Risoluzione
ONU 1244
e sull'urgenza che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU implementi
questo
in pieno, principalmente dove tutto ci� riguarda tanto il ritorno
dei profughi
e la loro sicurezza,
quanto le garanzie legali per la protezione dei Serbi e degli
altri non
Albanesi in Kosovo",
questo afferma Kostunica alla convention del Partito Democratico
di Serbia
(DSS),
che egli ha presieduto.
>
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105121
94231873532_ass.html
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC; POSSIBILE CONSEGNA
Al TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE (TPI); KOSTUNICA RIBADISCE
(ANSA) - BERLINO, 12 maggio- Il presidente jugoslavo Vojislav
Kostunica
ha
ribadito in un'intervista ad un settimanale tedesco che il suo
governo
potrebbe accogliere la richiesta di estradizione del suo
predecessore
Slobodan Milosevic presentata dal Tribunale penale dell'Aja per i
crimini
di guerra.
''A Washington ho espresso la mia massima disponibilit� a
collaborare con il Tribunale'', ha detto Kostunica in
un'intervista a Focus,
lunedi in edicola.
''Mi impegner�, ha aggiunto, affinch� il governo prepari
l'apposita legge
entro la fine del mese per presentarla poi al parlamento''.
E alla domanda se Milosevic verrebbe estradato subito dopo, ha
risposto:
''Prima bisogna
approvare la legge''. Una anticipazione dell'intervista e' stata
diffusa
oggi da Focus.
Kostunica - che e' stato nei giorni scorsi negli Stati Uniti -
giunger�
in visita marted� a
Berlino. A questo riguardo egli ha assicurato che non verr� data
in alcun
modo esecuzione alla sentenza emessa da un tribunale di Milosevic
contro
il cancelliere Gerhard Schroeder - condannato a 20 anni di
carcere per
responsabilit� negli attacchi aerei della Nato contro la Serbia.
''Schroeder non verra' arrestato quando si recher� per la sua
prima
visita a Belgrado. ''Il signor Schroeder sar� da noi il
benvenuto'', ha
detto il Presidente.
(ANSA) QN 12/05/2001 19:42
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CONSEGNARE MILOSEVIC ALL'AJA - CHE COSA NE GUADAGNEREBBE LA
JUGOSLAVIA?
1. ULTERIORI PRESSIONI DI CARATTERE POLITICO-ECONOMICO
2. RICONOSCIMENTO DEL TRIBUNALE DELL'AJA DA PARTE JUGOSLAVA
3. MILOSEVIC "CAPRO ESPIATORIO" DEI BOMBARDAMENTI DEL 1999
4. LA NATO NON DOVREBBE PIU' PAGARE PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA
5. SBLOCCO DEI PRESTITI, DA USURA, DA PARTE DI USA E FMI...
---
Data: 26/05/2001 23:08
da: David Morgan
Oggetto: Sottomissione della Yugoslavia
26 maggio 2001 David Morgan, Vancouver
La situazione in Yugoslavia: Milosevic � completamente isolato.
La "Comunit� Internazionale" (cio� gli USA), essendo ben conscia
della
necessit�
della legittimazione dei bombardamenti sulla Yugoslavia, avverte
il governo
di Belgrado:
"Consegnare Milosevic e solo allora mettere le mani sopra il
denaro (a prestito)
per la riparazione
dei danni provocati dalle nostre bombe. Questo � il patto: Niente
Milosevic,
niente denaro"
Il Presidente Kostunica deve allora spiegare al pubblico perch� �
necessario
trasferire Milosevic
a quella "corte" dell'Aja., cos� completamente priva di credito.
Questo � il linguaggio usato da Kostunica per giustificare la
sottomissione
agli USA
come opportuna:
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
L'effettiva "comunit� internazionale," gli stati membri
dell'Organizzazione
delle
Nazioni Unite, devono meglio svegliarsi prima di trovarsi ancora
di pi�
soggetti ad una
"legge," interna ed internazionale fatta a & per conto di
Washington.
David Morgan
************
---
KOSTUNICA FAVOREVOLE AD UNA LEGGE PER ESTRADARE MILOSEVIC:
"SAREBBE UN DOLOROSO COMPROMESSO"
---
Boston Globe
Il Presidente Yugoslavo: Una legge di estradizione - un 'doloroso
compromesso'
di Katarina Kratovac, Associated Press, 5/26/2001 11:12
BELGRADO, Yugoslavia (AP). Sabato, il Presidente della
Yugoslavia,
pro-democrazia, Kostunica
ha affermato che un progetto di legge che consenta l'estradizione
di Slobodan
Milosevic
al Tribunale dell'ONU per i Crimini di Guerra � una necessit� e
un ''doloroso
compromesso,''.
Parlando alla convention del suo Partito Democratico di Serbia,
il Presidente
Vojislav Kostunica
ha dichiarato che una legislazione che dia significato ai termini
della
collaborazione Yugoslava con
il tribunale era necessaria per aiutare la nazione cos� a lungo
sottoposta
ad ostracismo internazionale
ad uscire dal suo stato di paria.
Secondo questa nuova legge, Milosevic dovrebbe essere estradato
alla Corte
dell'Aja, in Olanda,
dopo che il suo caso fosse riesaminato legalmente in patria.
Si prevede che il governo riveda il progetto di legge al massimo
entro la
settimana prossima, e dovrebbe
essere portato al dibattito in Parlamento per met� giugno.
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
,compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Dopo aver soppiantato Milosevic lo scorso ottobre, le nuove
autorit� pro-democrazia
di Belgrado hanno esitato a consegnare l'ex presidente Yugoslavo
e gli altri
sospettati
di crimini di guerra al Tribunale dell'ONU, adducendo
un'interdizione costituzionale
relativa all'estradizione di cittadini Yugoslavi.
Molti Serbi, incluso Kostunica, un forte critico del Tribunale,
accusano
la Corte di pregiudizio
in quanto molti dei sospettati accusati erano Serbi.
Milosevic e quattro collaboratori di vecchia data sono stati
accusati di
crimini contro
l'umanit� nel 1999 per atrocit� commesse dalle truppe Serbe
contro le etnie
Albanesi in Kosovo.
L'Occidente desidera che Milosevic sia tradotto all'Aja, e gli
Stati Uniti
hanno minacciato di
boicottare la conferenza internazionale sui prestiti alla
Yugoslavia del
29 giugno, se non vengono fatti progressi verso una pi� attiva
collaborazione
con la Corte dell'ONU.
Milosevic � stato arrestato a Belgrado il 1 Aprile con l'accusa
di abuso
di potere durante
i 13 anni del suo governo, e il Governo Yugoslavo desidera
processarlo
su una serie di accuse
che includono i capi di accusa per crimini di guerra in patria.
Nell'incitare l'adozione della nuova legge, i magistrati pro
democrazia
si trovano di fronte
l'opposizione dei loro partners della coalizione nella Repubblica
Yugoslava
del Montenegro.
Inoltre i deputati Montenegrini in parlamento sono alleati con
Milosevic
ed hanno finora
respinto la sua estradizione. Il loro appoggio risulta necessario
perch�
la legge sia approvata.
Zoran Djindjic, il primo ministro della Serbia, repubblica che ha
il predominio
nella Yugoslavia,
ha dichiarato sabato che i politici Serbi, i ministri e i
magistrati del
Ministero della Giustizia
del Gabinetto Yugoslavo e Serbo dovevano incontrare luned� i
legislatori
Montenegrini
per discutere il progetto di legge, e quindi i Montenegrini
dovranno prendere
una ferma decisione
su questa legge fra pochi giorni.
''Io esigo che la legge sia approvata. Le prospettive contrarie a
questa
sono semplicemente
troppo macabre da considerare,'': questo Djindjic ha affermato
alla agenzia
stampa Beta di Belgrado.
Con una sensazionale rivelazione, venerd� la polizia Serba ha
accusato Milosevic
di aver
personalmente ordinato la sistematica distruzione delle prove di
atrocit�
durante la guerra del
Kosovo, incluso lo scarico di corpi contenuti in un container
frigorifero,
presumibilmente di civili di etnia Albanese, nel fiume Danubio,
nella primavera
del 1999.
Gli ufficiali di Polizia hanno dichiarato di considerare questo
come un
caso particolare di un
tentativo su larga scala di rimuovere ogni traccia delle migliaia
di civili,
secondo quanto si asserisce,
ammazzati dalle truppe di Milosevic in Kosovo.
I membri del Partito Socialista di Milosevic hanno criticato le
affermazioni
della Polizia come
''orribile disinformazione lanciata in modo deliberato'' in
concomitanza
con il
dibattito parlamentare sulla legge di collaborazione con il
Tribunale dell'Aja.///
---
...OPPURE QUELLA DEI PRESTITI USA E' ANCH'ESSA UNA TRUFFA?
---
Data: 27/05/2001 01:23
Da: JaredI@... (Jared Israel.)
Oggetto: QUESTA CONFERENZA DEI DONATORI E' UN'ESCA PER I GONZI-
LA "RICOMPENSA" E' UNA RIUNIONE PER GENERARE UN FALLIMENTO!
<< ''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,''
Kostunica ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
>>
NO NO NO NO NO NO!!!!!
Non esistono finanziamenti offerti n� dagli USA n� da altri!
Proprio
NULLA!
Chossudovsky ha spiegato tutto questo - tutto ci� � una
messinscena!
(consulta: http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco.htm)
La "conferenza di donatori" risulta essere un convegno di
creditori,
simile
a una riunione per una bancarotta.
Vi sono stati segnali di questo, che inoltre non sono mai stati
emessi sporadicamente,
per qualche caso e in qualche tempo. Questo � successo di
continuo.
Essi progettano come vendere a se stessi, per quattro soldi,
tutte le industrie
della nazione bersaglio, in cambio dei dollari per pagare i
debiti,
(oltre 12 miliardi di $ nel caso della Yugoslavia - generalmente
caricati
di interessi
mentre le sanzioni erano ancora in corso e i creditori stavano
bombardando
e uccidendo!).
Quando i dollari saranno finiti, la nazione non possiede pi�
industrie,
ma sicuramente
ha un debito massiccio - che ora ha promesso di pagare!
Perch� non dovrebbe capitare alla Yugoslavia?
Questo � noto a Kostunica, a meno che egli non sia criminalmente
indifferente:
che far credere al popolo Yugoslavo che attualmente possa
ottenere qualsiasi
cosa
in cambio della consegna di Milosevic sia cosa da nulla, o non
una proditoria
menzogna.
La ricompensa � questa: la rovina della industria Yugoslava-
quelli OGNI
VOLTA
comprano a basso prezzo e chiudono quello che pu� risultare
competitivo,
cos� come
hanno acquistato la General Electric e chiuso la grande fabbrica
Light Bulb
in Ungheria.
Con estrema afflizione,
Jared Israel.
Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
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GLAS JAVNOSTI
05. Jun 2001 16:55 (GMT+01:00)
Stavovi
Spor oko Haga
Pise: Kosta Cavoski
Jedno ozbiljno drzavno pitanje preti da uzdrma, a mozda i razbije,
vladajucu koaliciju u Saveznoj vladi i Skupstini. Rec je, naravno, o vec
mesecima sastavljanom i predlaganom zakonu o saradnji SRJ s Medunarodnim
krivicnim sudom. A spor je u sledecem: dok DOS uporno zahteva da se
donese samo savezni zakon, Socijalisticka narodna partija Crne Gore
predlaze da se donese samo okvirni zakon u materiji koja predstavlja
saveznu nadleznost, a da potom republike donesu svoje zakone u materiji
koja je njihova rezidualna nadleznost.
Sa ustavnopravnog stanovista, crnogorski politicari su ovog puta u
pravu. Prema Ustavu SRJ i vazecem zakonodavstvu, krivicno-pravna
materija je tako podeljena da su postupak pred sudovima, odgovornost i
sankcija za povredu sloboda i prava i saveznih zakona u saveznoj
nadleznosti, dok je preostala materija krivicnog prava u republickoj
nadleznosti. A kad je u pitanju eventualno izrucenje optuzenih Haskom
sudu, treba posebno istaci da su materija izvrsenja krivicnih sankcija i
postupak za davanje uslovnog otpusta u iskljucivoj republickoj
nadleznosti.
Kako se, pak, eventualnim izrucenjem bilo kog optuzenog Haskom sudu
ustupa i izvrsenje izrecene kazne i njeno eventualno smanjenje davanjem
uslovnog otpusta (kao u slucaju Drazena Erdemovica, kome je oprostena
jedna petina kazne), time bi se tom sudu ustupila ne samo savezna nego i
rezidualna republicka nadleznost u materiji krivicnog prava. A to se
ocigledno ne moze uciniti bez izricitog pristanka obeju republika.
Otuda je zahtev SNP da se, pored saveznog, donesu i odgovarajuci
republicki zakoni u materiji saradnje s Haskim sudom, i te kako opravdan
i na saveznom Ustavu zasnovan.
Pored ustavne, ovaj spor oko Haga ima i mnogo vazniju politicku
dimenziju. Kad SNP zahteva da i crnogorska skupstina donese svoj zakon o
saradnji s Haskim sudom, ona zeli da Mila Dukanovica i njegove glavare
istera na cistinu. Oni vec odavno tvrde da ce rado saradivati s Haskim
sudom i izruciti svakog optuzenog crnogorskog drzavljanina, a da dosad
nisu uhapsili a kamoli izrucili nijednog optuzenog. A to jos nisu cinili
ne zato sto nisu hteli, nego zbog toga sto nisu smeli.
Drugim recima, SNP pokusava da pred crnogorskom javnoscu na Mila
Dukanovica prevali odgovornost za sramno izrucivanje vlastitih gradana,
dok bi Dukanovic zeleo da to cini Savezna vlada, kako bi kasnije mogao
da je optuzi da izrucivanjem crnogorskih drzavljana narusava crnogorsku
drzavnost i suverenost.
U Srbiji je potpuno obrnuto. Kad Zoran Dindic i Vladan Batic zahtevaju
da se iskljucivo donosi savezni zakon o saradnji s Haskim sudom, iako
dobro znaju da su materija izvrsenja sankcija i uslovni otpust u
republickoj nadleznosti, oni to cine da bi omrazenost, koja ce snaci
svakoga ko potpise odluku o izrucenju vlastitih drzavljana, unapred
skinuli sa sebe i prevalili na Vojislava Kostunicu i druge celnike u
saveznom vrhu. Zato Dindic onako cinicno veli da ce se, prilikom
donosenja ovog zakona, i on licno i ceo DOS svrstati iza predsednika
Kostunice, da bi odbranili njegov kredibilitet.
Zaboravio je samo da objasni kako su on i Dusan Mihajlovic mogli da, bez
ikakve sudske odluke za samo sat i po od trenutka hapsenja izruce Hagu
nesrecnog dr Milomira Stakica, a da predsednika Kostunicu nisu ni
obavestili, a kamoli pitali za savet i odobrenje.
Posredi je, dakle, sledeca Dindiceva nimalo naivna igra: da pred mocnim
stranim ciniocima sebe predstavi kao coveka koji sve konce drzi u svojim
rukama i kome, kao "kooperativnom", iskljucivo treba davati obecanu
pomoc, a da se u isti mah odijum za sramni zakon i jos poganije
izrucenje vlastitih drzavljana prevali na Vojislava Kostunicu.
---
> http://www.lalkar.org/
Yugoslavia - Milosevic's arrest is an attempt
at legitimising NATO's criminal war
Step by step, the imperialists appear to be very close to realising
their goal
of breaking up the Federal Republic of Yugoslavia (FRY) and dominating,
militarily and economically, its constituent parts. As Nato's criminal
war,
with its 78 days of ceaseless bombardment and 36,000 sorties, had not
been
able to dislodge the Milosevic regime, which had become a symbol of
Yugoslav national resistance to the diktat of war-mongering NATO
imperialism, led by US imperialism, the most urgent task facing the
latter
was to somehow get rid of that regime. Without the accomplishment of
this
task, without the replacement of Milosevic regime by a regime of
outright
traitors prepared to sell their country in return for paltry sums of
dollars
and act as servile lackeys to the imperialist powers, NATO would have
nothing to show for its genocidal war.
Ousting of the Milosevic regime
The first hurdle in the attainment of NATO's goal was crossed when on
October 5, 2000, imperialism succeeded, through a mixture of
ballot-rigging and bribery, thuggery and intimidation, media blitz and
vast
infusion of dollars, in replacing Milosevic with Kostunica as the
president
of the FRY (see LALKAR, Nov-Dec 2000). The US authorities have
admitted to bankrolling the then Yugoslav opposition to the tune of $120
million, in addition to the �6 million given by Germany, not to speak of
the
unaccounted suitcases full of dollars handed over at the border. To
realise
the scale of these sums, one must remember that George W. Bush and Al
Gore raised $177 million and $126 million respectively for their
presidential campaigns. Considering that Yugoslavia's population is a
mere
4% of that of the US, and taking into account the difference in per
capita
income in these two countries, the sums handed over by the US are,
according to one well-informed source, "comparable � to a $30 billion
donation from a foreign enemy to a US presidential candidate" (Sara
Flounders, Workers World, 12 Oct. 2000). Even that colossal sum was not
enough by itself; it had to be supplemented with intimidation, threats
and a
ceaseless media campaign - and finally the storming of the institutions
of
the regime, including parliament and the television, by the most
rabidly-reactionary goons hired by imperialism.
Why arrest and indict Milosevic?
The removal of Milosevic as President was, however, not sufficient, as
long
as Milosevic's Socialist Party of Serbia (SPS) continued to have a
majority
in the Serbian Parliament, for that is where the real power lay, for it
is the
Serbian Government which controls the police, judiciary, media and
taxation. It was only after the victory of DOS - the 18-party
reactionary
alliance of the puppets of imperialism - in the elections to the Serbian
Parliament on 23 Dec 2000 that Yugoslav agents of US imperialism, led by
Zoran Djindjic, truly succeeded in getting their hands on the levers of
power
and got on with the job of purging the judiciary, the police, the armed
forces, industrial enterprises and the civil service, of the members of
the old
regime or anyone harbouring sympathy with that regime or hostility to
the
NATO warmongers.
The aim of imperialism for quite some time has been not only to oust the
Milosevic regime, but to bring the leading representatives of that
regime for
trial before the so-called International Criminal Tribunal (ICT) - a
Kangaroo Court set up, and paid for, by NATO. The purpose of this trial
is
two-fold. First, to serve as a warning to leaders of other small nations
as to
the dire consequences of their resistance to imperialist demands,
however
outrageous and unreasonable such demands be. Second, to legitimise
NATO's criminal war against the people of Yugoslavia by putting on trial
the leaders of the very country which was the victim of NATO's
aggression.
Nothing less will do. And the contemptible leaders of DOS are willing to
oblige.
Not surprisingly, then, no sooner had the DOS won the Serbian
parliamentary election (with the help of imperialist funds, media
intervention on a massive scale and threats of continued sanctions
unless the
SPS were voted out), than its leaders announced plans to launch an
investigation with the purpose of forcing Milosevic and his close
associates
to stand trial. Milosevic must answer "for all the terrible things he
has done
- starting from corruption, crime, election fraud and ordering murders",
said Zoran Djindjic as he and his reactionary cohorts toasted their
electoral
triumph.
Arresting Milosevic and putting him on trial was a somewhat tricky
affair,
for not only does he command strong support among significant sections
of
the Yugoslav population but, in addition, such a course of action on the
part
of the new government would be seen by the Yugoslavs at large for what
it
really is, namely, a dirty hangman's job by DOS at the behest of US
imperialism - a job to appease the very blood-thirsty criminals who
waged
a genocidal war of aggression against the innocent Yugoslav people and
subjected Yugoslavia to the worst bombardment in Europe since the end of
the Second World War. To get over this difficulty the imperialist, as
well as
the Yugoslav media (the latter now controlled by DOS ) went into
overdrive, spewing out day in and day out, material about the alleged
corruption and crimes of the ousted Milosevic regime. In addition, to
put
further pressure (not that they needed any) on the Yugoslav authorities,
the
US Congress set 31st March as the deadline by which the US
administration
was required to judge whether Belgrade was co-operating or not with the
War Crimes Tribunal.
Surprise, surprise. Just by pure coincidence, hours before this deadline
expired on the midnight of 31st March, Milosevic was arrested by a posse
of
gun-toting gangsters wearing masks. The following Monday morning, the
Financial Times, one of the most important organs of British finance
capital, reported with shameless satisfaction that by arresting and
putting
behind bars Mr Milosevic, "Serbia's new rulers have taken a big new step
towards their country's political and economic rehabilitation". (1st
April
2001).
Imperialism welcomes Milosevic's arrest
The Financial Times went on to say that although the US and the EU still
insist on Milosevic being handed over to Nato's Kangaroo Court (Lalkar's
description - not the FT's), they were likely "� to accept that in
detaining
Mr Milosevic, albeit on charges of abuse of power and financial
wrongdoing, Belgrade has done enough to secure further support".
The same issue of the Financial Times reported Javier Solana, that
disgusting Spanish Social Democrat and war criminal, as greeting the
news
of Milosevic's arrest thus: "Serbia and Yugoslavia have taken today
another
step towards the consolidation of democracy and the rule of law".
The execrable Tony Blairs, Robin Cooks and other war criminals too have
greeted Milosevic's arrest with similar glee. So as not to lag behind,
Kofi
Annan, nominally the UN Secretary General, commented on Milosevic's
arrest in these unctuous terms: "The arrest of Slobodan Milosevic is an
important step in the process of healing after the tragic events in the
Balkans since 1991" (reported in the Financial Times, 2/4/01).
Considering
that his job as the Secretary General is to safeguard the UN Charter,
knowing as he must do that NATO activities aimed at the break-up of
Yugoslavia throughout the 1990s, and culminating in Nato's criminal war
against Yugoslavia, were in violation of international law in general
and the
UN Charter in particular, Kofi Annan's above statement, which blames the
victim for Nato's crimes, is truly breathtaking in it shamelessness and
audacity. No wonder the UN these days is rightly held in contempt and
regarded as the colonial office of imperialism, with the Annans of this
world doing imperialism's dirty work in return for large salaries and
prancing about on the international arena. Their wallets stuffed with
dollars,
they dare not defend the truth.
Corruption charges
The present Belgrade regime has charged Milosevic with corruption, when
in fact the money diverted from federal customs was spent on supporting
the Bosnian Serb Republic Army and the Croatian Serb Republic Army, at
a time when both these armies were under attack from imperialism. "Those
expenditures", as Milosevic has correctly stated, "could not, for
reasons of
state secrecy, be presented in the budget". Further, as Yugoslavia was
subjected to draconian UN sanctions from May 1992 (at the start of the
war
in Bosnia) until the Dayton accords in mid-1996, money was spent on oil
imports and other sanctions busting transactions. The UN, EU and NATO
members then imposed a second round of sanctions in 1998, in connection
with the Kosovo conflict, which lasted until after the removal of Mr
Milosevic from the presidency on 5th October last year. Lastly, money
was
spent on funding state pensions, medicines, hospital equipment and
subsidising state industries and enterprises. Undoubtedly some
unscrupulous
individuals may have made small fortunes out of the troubles through
which
the Yugoslav republic had to negotiate its way, but it hardly points to
corruption on the part of Milosevic - especially considering that the
regime
had one or two rather urgent problems to attend to, namely, how to deal
with the US-led aggression against its country, which imperialism was
determined to break up and, sadly, succeeded in breaking up. In view of
this,
it is not unreasonable of Milosevic to say: "I don't mind any
investigation of
any aspect of my life, but it bothers me to be treated as a criminal for
what I
have done for my state" (quoted in Financial Times, 5/4/1).
Colossal economic problems
The new rulers of Yugoslavia confront devastating economic problems.
Thanks to imperialist sanctions over the past decade, the per capita
income
in Serbia has fallen from $3,000 (�2,140) annually to about $1,300. The
cumulative loss of production of the same period and destruction wrought
by NATO bombing runs into more than $100 billion. The country has a
huge debt of $1,218 billion, owed mostly to the creditors belonging to
the
Paris and London clubs, which needs to be re-negotiated. Production
needs
to be organised in earnest for the population, persuaded as it has been
to
have high expectations, will not brook delay. The regime is under
extreme
pressure from imperialism to press ahead with market-oriented reforms -
a
massive programme of privatisation, price and labour deregulation and
closure of unprofitable plants. To undertake this risky programme, which
is
sure to provoke widespread strikes and social unrest, the new regime
needs
imperialist financial help, which it will not get without first
subjecting Mr
Milosevic to a show trial in Belgrade, but only as a prelude to handing
him
over to Nato's Kangaroo Court at the Hague - the ICTY. Not without
reason, the Financial Times of 2nd April observed that "� Belgrade's
negotiating path will probably be easier in each case now that the
former
President is in jail" (FT, 2/4/1, Serb rules hope arrest will secure
support).
Since the removal of Milosevic, Yugoslavia has received $250 million
from
imperialist quarters. The new regime estimates that it needs a further
$600
million to get through 2001. Its hope is that the arrest of Mr Milosevic
will
speed up the disbursement of these funds. In view of the fact that a
tiny
group of imperialist countries, led by US imperialism, have inflicted
upwards of $100 billion of damage on Yugoslavia, what despicable
flunkeys
must the new regime be composed of that they are prepared to cringe
before, and sell their country to, imperialism for paltry sums of money!
Criminals trying their victims
If Mr Milosevic and his close associates are handed over to Nato's
Court, as
appears increasingly likely at the moment, it will be a case of the
criminal
trying the victim of his crime and a total travesty of justice as
understood by
any reasonable person. It is the leaders of NATO who should be tried by
a
Nuremberg-style tribunal for war crimes, for it is they who broke up the
Federal Republic of Yugoslavia, helped the Croatian regime in the
latter's
successful ethnic cleansing and massacre of Serbs. It is they who,
during the
1999 war against Yugoslavia, killed 2,000 civilians and wounded another
7,000. It is they who devastated the Yugoslav economy with the
destruction
of 82 bridges and 422 educational establishments, including schools and
universities; 48 health institutions, including hospitals; power
stations, oil
facilities and other infrastructure facilities. It is they who bombed 74
television transmission and relay facilities, including the television
station
in Belgrade, which caused such an uproar even in the imperialist
countries,
and which the thoroughly unscrupulous (don't laugh) Development
Secretary (should be called the secretary for death and destruction),
among
others of this corrupt government, had the temerity to describe as a
"legitimate target". Serbian television's only sin was that it broadcast
a film
of the NATO massacre of refugees the week prior to being itself bombed
by
the same 'humanitarian' outfit. It is they - the leaders of NATO, both
civilian and military - who, when the bombardment ended, left behind 2.5
million people in Yugoslavia without the barest means of subsistence.
Instead, those who led the resistance to Nato's barbarism will be hauled
before a tribunal (which is neither international, nor tries criminals
nor
dispenses justice) in which NATO acts as prosecutor, judge and jury.
The nature of the Hague Tribunal
There is no international treaty establishing this tribunal, which
substitutes
private justice in place of public justice. It was set up by a
resolution of the
Security Council of the UN - in complete violation of the UN Charter,
one
of whose fundamental principles is the sovereignty of nations. Former US
Secretary of State, Madeleine Albright - the same who in answer to a
question as to whether it was correct to maintain sanctions against Iraq
even
if they had killed 1.5 million innocent Iraqis, replies: "It was well
worth it"
- was the mother of this tribunal and Bill Clinton (another
'humanitarian'
of Yugoslav, Iraq and Sudan notoriety) was the father. Its funding comes
from the US government, US monopolist corporations, NGOs linked with
the Soros Foundation of American billionaire financier George Soros, the
Carnegie Foundation, the Rockefeller Foundation. The tribunal also
receives
assistance from the Coalition For International Justice (CIJ), funded
and
founded by George Soros' Open Society Institute, and from CEELI (Central
and East European Law Institute) formed by the American Bar Association
and lawyers with close connections to the US administration. CEELI was
formed to further the cause of the replacement of socialist legal
systems
with capitalist legal systems. There is no scope for taking real war
criminals
- the Clintons, Albrights, Wesley Clarkes, Blairs, Cooks, Robertsons,
Schro?ders, Chiracs, D'Alenias and Solanas - to this tribunal. In fact
the
governments of the imperialist countries (sorry, the international
community) vehemently oppose the establishment of a real permanent
International War Crimes Tribunal with jurisdiction to try war
criminals,
not only from small and weak nations, but also to try the leaders of the
blood-sucking imperialist fraternity (beg your pardon, leaders of
Western
democracies).
At the Hague, the NATO Kangaroo Court judges play an active part in
laying charges; there is no provision for bail; the accused is denied
the
presumption of innocence until proved guilty, denied trial by jury,
denied a
counsel of his/her choice; further, under its rules witnesses are
allowed to
maintain their anonymity; the accused can be kept in detention for up to
90
days, and all confessions by the accused - made even during such a
prolonged period of incarceration - are presumed to have been made
freely
and voluntarily.
In the words of Christopher Black, from whose article the information in
the preceding two paragraphs is drawn, "No citizen of any country in the
world would consider themselves fairly tried before a court that was
paid
for, staffed and assisted by private citizens or corporations which had
a
direct stake in the outcome of the trial and who were, themselves, in
practical terms, immune from that court. It is a well established
principle of
law that a party in a legal action, whether civil or criminal, is
entitled to
ask for the removal of any judge sitting on the case when there exists a
reasonable apprehension of bias. In this instance, a compelling argument
can be made that the bias is not only apprehended, it is real, that it
is not of
one judge but of the entire tribunal, that this is not a judicial body
worthy of
international respect but a kangaroo court, a bogus court, with a
political
purpose serving very powerful and identifiable masters. To be consistent
with my thesis I will go further and say that as a political instrument
designed to violate, to destroy, the integrity and sovereignty of a
country, its
creation is a crime against peace under the Nuremberg Principles.
Instead
of resolving conflict as it claims, it is used to justify conflict,
instead of
creating peace, it is used to justify war and therefore is an instrument
of
war" ('An Impartial Tribunal? Really?' from www.Swans. com, and
reproduced in Yugoslavia and the Politics of Intervention, a pamphlet
published by the NW region of the Socialist Labour Party).
No evidence of Genocide
In any case, what will this tribunal find, which has not already been
discovered by a number of bodies, none of which can be suspected of
harbouring an iota of sympathy for the erstwhile Milosevic regime. All
the
horror stories spread by NATO governments in the period leading up to,
and
during, the war against Yugoslavia about the alleged genocide committed
by
the Yugoslav forces have been proved to be what they always were - lies
pure and simple, and the creation of the fertile imagination of the NATO
lying machine, doled out to the servile journalist fraternity employed
by the
imperialist media monopolies, who obediently spread these lies far and
wide. The ICTY's own investigators, eager to discover any evidence that
could be the basis of an indictment against Milosevic, found nothing,
with
all their special excavation equipment and forensic experts, when they
dug
up the Trebca lead and zinc mine near Mitrovica, which was supposed to
have been the site of a mass grave of 700 ethnic Albanians murdered by
the
Yugoslav forces. The FBI's investigations in June and August, 1999,
found
no mass graves; nor did a team of Spanish investigators. During the war,
Nato's propaganda machine splashed satellite images around the world of
what it claimed were mass graves in Pusto Selo - a place where the Serb
forces were alleged to have killed 106 men. Not a single body was
discovered at that site. No bodies, or traces of removal, were
discovered at
Izbica, where 150 ethnic Albanians were supposed to have been killed in
Mach 1999.
What was the war about?
In the end we must conclude that this war was not fought for reasons of
humanitarianism. It was fought for oil and to extend imperialist
hegemony
into the former Soviet republics. Yugoslavia was not only important in
itself but, also for the access that it gave to the oil-rich Black Sea
and
Caspian Sea territories and states. Nato's war against Yugoslavia was an
opening shot in its new strategy of intervening in the internal affairs
of
other countries on the pretext of defending "human rights" and
"democratic
values", that is, in the affairs of any country that resists imperialist
attempts
at exploitation and domination, for there is only one truly "human" and
"democratic" value in the lexicon of capitalist imperialism - the
exploitation of one human being by another and one nation by another
nation. Imperialism, emboldened by the collapse of the former Soviet
Union
and the East European socialist countries, its appetite whetted by the
dazzling prospect of gaining control of the vast territory of the
Peoples
Republic of China (PRC), with its more than a billion people, and
constantly driven by its incurable economic crisis to find new markets,
sources of raw materials and avenues of export of capital, is limbering
up
for new and unprecedentedly dangerous ventures. It wants to subjugate
Russia - hence the extension of NATO right up to the Russian borders and
the Nuclear Missile Defence programme, in violation of the
Anti-Ballistic
Missile treaty (ABM) of 1972 between the US and the former Soviet Union.
It wants to overwhelm the PRC - hence its enhanced military alliance
with
Japan and Taiwan (see the article on the US EP-3 spy plane incident
elsewhere in this issue). US imperialism wants to use NATO as an
instrument of aggression both in Europe and in Asia in order to gain
world
domination by trampling under foot the fundamental rules governing
conduct among independent and sovereign nations.
US imperialists will end up as the Nazis did
But US imperialism will never be able to achieve this aim anymore than
was the Hitlerite regime able to in the 30s and 40s of the last century.
By its
aggression, oppression and exploitation, Nazi Germany aroused the anger
and hostilities of peoples throughout the world, especially in Europe.
Its
conduct even forced other imperialist countries, who had built up Nazi
Germany not only for the suppression of the German proletariat, but also
as
a battering ram for destroying the Soviet Union and Soviet socialism, to
join the very state that they most hated - the USSR - in defeating and
smashing fascist Germany. What guarantee is there that the US will fare
any better? On the contrary, there is every indication that the same
fate
awaits US imperialism as was met by Nazi Germany. If the vanishing of
the
Soviet Union has emboldened US imperialism, it also brought into the
open
all the inter-imperialist contradictions that lay under the surface
prior to
the demise of the Soviet Union. No longer is European imperialism, or
Japanese for that matter, as compliant to the US as during earlier times
when the Soviet Union existed and was a force to be reckoned with, and
against which could be united all the imperialist gangsters. Gone are
the
days when the other imperialist powers accepted unquestioningly US
imperialism's ukase. By riding roughshod everywhere, US imperialism is
helping to intensify to an unprecedented degree all the contradictions
in the
world - between labour and capital, between imperialism and the
oppressed
peoples and countries (Middle East, Latin-America), between imperialism
and the socialist countries (China, DPRK, Cuba, etc.), between it and
other
imperialist countries.
Sure as the Nazis of yore, US imperialism is travelling at breakneck
speed
towards the buffers. The people in the world will give it and other
imperialisms a joyous burial. The proletariat in the imperialist
countries has
a bounden duty to give fraternal support to the peoples in the oppressed
countries in the latter's struggle for liberation from imperialist
oppression
and exploitation. It has a duty to fight for the disbandment of NATO, to
fight against foreign military bases and against all war-mongering and
war
preparations. It has, above all, a duty to fight for the overthrow of
imperialism, which has for too long drenched humanity in blood.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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05. Jun 2001 16:55 (GMT+01:00)
Stavovi
Spor oko Haga
Pise: Kosta Cavoski
Jedno ozbiljno drzavno pitanje preti da uzdrma, a mozda i razbije,
vladajucu koaliciju u Saveznoj vladi i Skupstini. Rec je, naravno, o vec
mesecima sastavljanom i predlaganom zakonu o saradnji SRJ s Medunarodnim
krivicnim sudom. A spor je u sledecem: dok DOS uporno zahteva da se
donese samo savezni zakon, Socijalisticka narodna partija Crne Gore
predlaze da se donese samo okvirni zakon u materiji koja predstavlja
saveznu nadleznost, a da potom republike donesu svoje zakone u materiji
koja je njihova rezidualna nadleznost.
Sa ustavnopravnog stanovista, crnogorski politicari su ovog puta u
pravu. Prema Ustavu SRJ i vazecem zakonodavstvu, krivicno-pravna
materija je tako podeljena da su postupak pred sudovima, odgovornost i
sankcija za povredu sloboda i prava i saveznih zakona u saveznoj
nadleznosti, dok je preostala materija krivicnog prava u republickoj
nadleznosti. A kad je u pitanju eventualno izrucenje optuzenih Haskom
sudu, treba posebno istaci da su materija izvrsenja krivicnih sankcija i
postupak za davanje uslovnog otpusta u iskljucivoj republickoj
nadleznosti.
Kako se, pak, eventualnim izrucenjem bilo kog optuzenog Haskom sudu
ustupa i izvrsenje izrecene kazne i njeno eventualno smanjenje davanjem
uslovnog otpusta (kao u slucaju Drazena Erdemovica, kome je oprostena
jedna petina kazne), time bi se tom sudu ustupila ne samo savezna nego i
rezidualna republicka nadleznost u materiji krivicnog prava. A to se
ocigledno ne moze uciniti bez izricitog pristanka obeju republika.
Otuda je zahtev SNP da se, pored saveznog, donesu i odgovarajuci
republicki zakoni u materiji saradnje s Haskim sudom, i te kako opravdan
i na saveznom Ustavu zasnovan.
Pored ustavne, ovaj spor oko Haga ima i mnogo vazniju politicku
dimenziju. Kad SNP zahteva da i crnogorska skupstina donese svoj zakon o
saradnji s Haskim sudom, ona zeli da Mila Dukanovica i njegove glavare
istera na cistinu. Oni vec odavno tvrde da ce rado saradivati s Haskim
sudom i izruciti svakog optuzenog crnogorskog drzavljanina, a da dosad
nisu uhapsili a kamoli izrucili nijednog optuzenog. A to jos nisu cinili
ne zato sto nisu hteli, nego zbog toga sto nisu smeli.
Drugim recima, SNP pokusava da pred crnogorskom javnoscu na Mila
Dukanovica prevali odgovornost za sramno izrucivanje vlastitih gradana,
dok bi Dukanovic zeleo da to cini Savezna vlada, kako bi kasnije mogao
da je optuzi da izrucivanjem crnogorskih drzavljana narusava crnogorsku
drzavnost i suverenost.
U Srbiji je potpuno obrnuto. Kad Zoran Dindic i Vladan Batic zahtevaju
da se iskljucivo donosi savezni zakon o saradnji s Haskim sudom, iako
dobro znaju da su materija izvrsenja sankcija i uslovni otpust u
republickoj nadleznosti, oni to cine da bi omrazenost, koja ce snaci
svakoga ko potpise odluku o izrucenju vlastitih drzavljana, unapred
skinuli sa sebe i prevalili na Vojislava Kostunicu i druge celnike u
saveznom vrhu. Zato Dindic onako cinicno veli da ce se, prilikom
donosenja ovog zakona, i on licno i ceo DOS svrstati iza predsednika
Kostunice, da bi odbranili njegov kredibilitet.
Zaboravio je samo da objasni kako su on i Dusan Mihajlovic mogli da, bez
ikakve sudske odluke za samo sat i po od trenutka hapsenja izruce Hagu
nesrecnog dr Milomira Stakica, a da predsednika Kostunicu nisu ni
obavestili, a kamoli pitali za savet i odobrenje.
Posredi je, dakle, sledeca Dindiceva nimalo naivna igra: da pred mocnim
stranim ciniocima sebe predstavi kao coveka koji sve konce drzi u svojim
rukama i kome, kao "kooperativnom", iskljucivo treba davati obecanu
pomoc, a da se u isti mah odijum za sramni zakon i jos poganije
izrucenje vlastitih drzavljana prevali na Vojislava Kostunicu.
---
> http://www.lalkar.org/
Yugoslavia - Milosevic's arrest is an attempt
at legitimising NATO's criminal war
Step by step, the imperialists appear to be very close to realising
their goal
of breaking up the Federal Republic of Yugoslavia (FRY) and dominating,
militarily and economically, its constituent parts. As Nato's criminal
war,
with its 78 days of ceaseless bombardment and 36,000 sorties, had not
been
able to dislodge the Milosevic regime, which had become a symbol of
Yugoslav national resistance to the diktat of war-mongering NATO
imperialism, led by US imperialism, the most urgent task facing the
latter
was to somehow get rid of that regime. Without the accomplishment of
this
task, without the replacement of Milosevic regime by a regime of
outright
traitors prepared to sell their country in return for paltry sums of
dollars
and act as servile lackeys to the imperialist powers, NATO would have
nothing to show for its genocidal war.
Ousting of the Milosevic regime
The first hurdle in the attainment of NATO's goal was crossed when on
October 5, 2000, imperialism succeeded, through a mixture of
ballot-rigging and bribery, thuggery and intimidation, media blitz and
vast
infusion of dollars, in replacing Milosevic with Kostunica as the
president
of the FRY (see LALKAR, Nov-Dec 2000). The US authorities have
admitted to bankrolling the then Yugoslav opposition to the tune of $120
million, in addition to the �6 million given by Germany, not to speak of
the
unaccounted suitcases full of dollars handed over at the border. To
realise
the scale of these sums, one must remember that George W. Bush and Al
Gore raised $177 million and $126 million respectively for their
presidential campaigns. Considering that Yugoslavia's population is a
mere
4% of that of the US, and taking into account the difference in per
capita
income in these two countries, the sums handed over by the US are,
according to one well-informed source, "comparable � to a $30 billion
donation from a foreign enemy to a US presidential candidate" (Sara
Flounders, Workers World, 12 Oct. 2000). Even that colossal sum was not
enough by itself; it had to be supplemented with intimidation, threats
and a
ceaseless media campaign - and finally the storming of the institutions
of
the regime, including parliament and the television, by the most
rabidly-reactionary goons hired by imperialism.
Why arrest and indict Milosevic?
The removal of Milosevic as President was, however, not sufficient, as
long
as Milosevic's Socialist Party of Serbia (SPS) continued to have a
majority
in the Serbian Parliament, for that is where the real power lay, for it
is the
Serbian Government which controls the police, judiciary, media and
taxation. It was only after the victory of DOS - the 18-party
reactionary
alliance of the puppets of imperialism - in the elections to the Serbian
Parliament on 23 Dec 2000 that Yugoslav agents of US imperialism, led by
Zoran Djindjic, truly succeeded in getting their hands on the levers of
power
and got on with the job of purging the judiciary, the police, the armed
forces, industrial enterprises and the civil service, of the members of
the old
regime or anyone harbouring sympathy with that regime or hostility to
the
NATO warmongers.
The aim of imperialism for quite some time has been not only to oust the
Milosevic regime, but to bring the leading representatives of that
regime for
trial before the so-called International Criminal Tribunal (ICT) - a
Kangaroo Court set up, and paid for, by NATO. The purpose of this trial
is
two-fold. First, to serve as a warning to leaders of other small nations
as to
the dire consequences of their resistance to imperialist demands,
however
outrageous and unreasonable such demands be. Second, to legitimise
NATO's criminal war against the people of Yugoslavia by putting on trial
the leaders of the very country which was the victim of NATO's
aggression.
Nothing less will do. And the contemptible leaders of DOS are willing to
oblige.
Not surprisingly, then, no sooner had the DOS won the Serbian
parliamentary election (with the help of imperialist funds, media
intervention on a massive scale and threats of continued sanctions
unless the
SPS were voted out), than its leaders announced plans to launch an
investigation with the purpose of forcing Milosevic and his close
associates
to stand trial. Milosevic must answer "for all the terrible things he
has done
- starting from corruption, crime, election fraud and ordering murders",
said Zoran Djindjic as he and his reactionary cohorts toasted their
electoral
triumph.
Arresting Milosevic and putting him on trial was a somewhat tricky
affair,
for not only does he command strong support among significant sections
of
the Yugoslav population but, in addition, such a course of action on the
part
of the new government would be seen by the Yugoslavs at large for what
it
really is, namely, a dirty hangman's job by DOS at the behest of US
imperialism - a job to appease the very blood-thirsty criminals who
waged
a genocidal war of aggression against the innocent Yugoslav people and
subjected Yugoslavia to the worst bombardment in Europe since the end of
the Second World War. To get over this difficulty the imperialist, as
well as
the Yugoslav media (the latter now controlled by DOS ) went into
overdrive, spewing out day in and day out, material about the alleged
corruption and crimes of the ousted Milosevic regime. In addition, to
put
further pressure (not that they needed any) on the Yugoslav authorities,
the
US Congress set 31st March as the deadline by which the US
administration
was required to judge whether Belgrade was co-operating or not with the
War Crimes Tribunal.
Surprise, surprise. Just by pure coincidence, hours before this deadline
expired on the midnight of 31st March, Milosevic was arrested by a posse
of
gun-toting gangsters wearing masks. The following Monday morning, the
Financial Times, one of the most important organs of British finance
capital, reported with shameless satisfaction that by arresting and
putting
behind bars Mr Milosevic, "Serbia's new rulers have taken a big new step
towards their country's political and economic rehabilitation". (1st
April
2001).
Imperialism welcomes Milosevic's arrest
The Financial Times went on to say that although the US and the EU still
insist on Milosevic being handed over to Nato's Kangaroo Court (Lalkar's
description - not the FT's), they were likely "� to accept that in
detaining
Mr Milosevic, albeit on charges of abuse of power and financial
wrongdoing, Belgrade has done enough to secure further support".
The same issue of the Financial Times reported Javier Solana, that
disgusting Spanish Social Democrat and war criminal, as greeting the
news
of Milosevic's arrest thus: "Serbia and Yugoslavia have taken today
another
step towards the consolidation of democracy and the rule of law".
The execrable Tony Blairs, Robin Cooks and other war criminals too have
greeted Milosevic's arrest with similar glee. So as not to lag behind,
Kofi
Annan, nominally the UN Secretary General, commented on Milosevic's
arrest in these unctuous terms: "The arrest of Slobodan Milosevic is an
important step in the process of healing after the tragic events in the
Balkans since 1991" (reported in the Financial Times, 2/4/01).
Considering
that his job as the Secretary General is to safeguard the UN Charter,
knowing as he must do that NATO activities aimed at the break-up of
Yugoslavia throughout the 1990s, and culminating in Nato's criminal war
against Yugoslavia, were in violation of international law in general
and the
UN Charter in particular, Kofi Annan's above statement, which blames the
victim for Nato's crimes, is truly breathtaking in it shamelessness and
audacity. No wonder the UN these days is rightly held in contempt and
regarded as the colonial office of imperialism, with the Annans of this
world doing imperialism's dirty work in return for large salaries and
prancing about on the international arena. Their wallets stuffed with
dollars,
they dare not defend the truth.
Corruption charges
The present Belgrade regime has charged Milosevic with corruption, when
in fact the money diverted from federal customs was spent on supporting
the Bosnian Serb Republic Army and the Croatian Serb Republic Army, at
a time when both these armies were under attack from imperialism. "Those
expenditures", as Milosevic has correctly stated, "could not, for
reasons of
state secrecy, be presented in the budget". Further, as Yugoslavia was
subjected to draconian UN sanctions from May 1992 (at the start of the
war
in Bosnia) until the Dayton accords in mid-1996, money was spent on oil
imports and other sanctions busting transactions. The UN, EU and NATO
members then imposed a second round of sanctions in 1998, in connection
with the Kosovo conflict, which lasted until after the removal of Mr
Milosevic from the presidency on 5th October last year. Lastly, money
was
spent on funding state pensions, medicines, hospital equipment and
subsidising state industries and enterprises. Undoubtedly some
unscrupulous
individuals may have made small fortunes out of the troubles through
which
the Yugoslav republic had to negotiate its way, but it hardly points to
corruption on the part of Milosevic - especially considering that the
regime
had one or two rather urgent problems to attend to, namely, how to deal
with the US-led aggression against its country, which imperialism was
determined to break up and, sadly, succeeded in breaking up. In view of
this,
it is not unreasonable of Milosevic to say: "I don't mind any
investigation of
any aspect of my life, but it bothers me to be treated as a criminal for
what I
have done for my state" (quoted in Financial Times, 5/4/1).
Colossal economic problems
The new rulers of Yugoslavia confront devastating economic problems.
Thanks to imperialist sanctions over the past decade, the per capita
income
in Serbia has fallen from $3,000 (�2,140) annually to about $1,300. The
cumulative loss of production of the same period and destruction wrought
by NATO bombing runs into more than $100 billion. The country has a
huge debt of $1,218 billion, owed mostly to the creditors belonging to
the
Paris and London clubs, which needs to be re-negotiated. Production
needs
to be organised in earnest for the population, persuaded as it has been
to
have high expectations, will not brook delay. The regime is under
extreme
pressure from imperialism to press ahead with market-oriented reforms -
a
massive programme of privatisation, price and labour deregulation and
closure of unprofitable plants. To undertake this risky programme, which
is
sure to provoke widespread strikes and social unrest, the new regime
needs
imperialist financial help, which it will not get without first
subjecting Mr
Milosevic to a show trial in Belgrade, but only as a prelude to handing
him
over to Nato's Kangaroo Court at the Hague - the ICTY. Not without
reason, the Financial Times of 2nd April observed that "� Belgrade's
negotiating path will probably be easier in each case now that the
former
President is in jail" (FT, 2/4/1, Serb rules hope arrest will secure
support).
Since the removal of Milosevic, Yugoslavia has received $250 million
from
imperialist quarters. The new regime estimates that it needs a further
$600
million to get through 2001. Its hope is that the arrest of Mr Milosevic
will
speed up the disbursement of these funds. In view of the fact that a
tiny
group of imperialist countries, led by US imperialism, have inflicted
upwards of $100 billion of damage on Yugoslavia, what despicable
flunkeys
must the new regime be composed of that they are prepared to cringe
before, and sell their country to, imperialism for paltry sums of money!
Criminals trying their victims
If Mr Milosevic and his close associates are handed over to Nato's
Court, as
appears increasingly likely at the moment, it will be a case of the
criminal
trying the victim of his crime and a total travesty of justice as
understood by
any reasonable person. It is the leaders of NATO who should be tried by
a
Nuremberg-style tribunal for war crimes, for it is they who broke up the
Federal Republic of Yugoslavia, helped the Croatian regime in the
latter's
successful ethnic cleansing and massacre of Serbs. It is they who,
during the
1999 war against Yugoslavia, killed 2,000 civilians and wounded another
7,000. It is they who devastated the Yugoslav economy with the
destruction
of 82 bridges and 422 educational establishments, including schools and
universities; 48 health institutions, including hospitals; power
stations, oil
facilities and other infrastructure facilities. It is they who bombed 74
television transmission and relay facilities, including the television
station
in Belgrade, which caused such an uproar even in the imperialist
countries,
and which the thoroughly unscrupulous (don't laugh) Development
Secretary (should be called the secretary for death and destruction),
among
others of this corrupt government, had the temerity to describe as a
"legitimate target". Serbian television's only sin was that it broadcast
a film
of the NATO massacre of refugees the week prior to being itself bombed
by
the same 'humanitarian' outfit. It is they - the leaders of NATO, both
civilian and military - who, when the bombardment ended, left behind 2.5
million people in Yugoslavia without the barest means of subsistence.
Instead, those who led the resistance to Nato's barbarism will be hauled
before a tribunal (which is neither international, nor tries criminals
nor
dispenses justice) in which NATO acts as prosecutor, judge and jury.
The nature of the Hague Tribunal
There is no international treaty establishing this tribunal, which
substitutes
private justice in place of public justice. It was set up by a
resolution of the
Security Council of the UN - in complete violation of the UN Charter,
one
of whose fundamental principles is the sovereignty of nations. Former US
Secretary of State, Madeleine Albright - the same who in answer to a
question as to whether it was correct to maintain sanctions against Iraq
even
if they had killed 1.5 million innocent Iraqis, replies: "It was well
worth it"
- was the mother of this tribunal and Bill Clinton (another
'humanitarian'
of Yugoslav, Iraq and Sudan notoriety) was the father. Its funding comes
from the US government, US monopolist corporations, NGOs linked with
the Soros Foundation of American billionaire financier George Soros, the
Carnegie Foundation, the Rockefeller Foundation. The tribunal also
receives
assistance from the Coalition For International Justice (CIJ), funded
and
founded by George Soros' Open Society Institute, and from CEELI (Central
and East European Law Institute) formed by the American Bar Association
and lawyers with close connections to the US administration. CEELI was
formed to further the cause of the replacement of socialist legal
systems
with capitalist legal systems. There is no scope for taking real war
criminals
- the Clintons, Albrights, Wesley Clarkes, Blairs, Cooks, Robertsons,
Schro?ders, Chiracs, D'Alenias and Solanas - to this tribunal. In fact
the
governments of the imperialist countries (sorry, the international
community) vehemently oppose the establishment of a real permanent
International War Crimes Tribunal with jurisdiction to try war
criminals,
not only from small and weak nations, but also to try the leaders of the
blood-sucking imperialist fraternity (beg your pardon, leaders of
Western
democracies).
At the Hague, the NATO Kangaroo Court judges play an active part in
laying charges; there is no provision for bail; the accused is denied
the
presumption of innocence until proved guilty, denied trial by jury,
denied a
counsel of his/her choice; further, under its rules witnesses are
allowed to
maintain their anonymity; the accused can be kept in detention for up to
90
days, and all confessions by the accused - made even during such a
prolonged period of incarceration - are presumed to have been made
freely
and voluntarily.
In the words of Christopher Black, from whose article the information in
the preceding two paragraphs is drawn, "No citizen of any country in the
world would consider themselves fairly tried before a court that was
paid
for, staffed and assisted by private citizens or corporations which had
a
direct stake in the outcome of the trial and who were, themselves, in
practical terms, immune from that court. It is a well established
principle of
law that a party in a legal action, whether civil or criminal, is
entitled to
ask for the removal of any judge sitting on the case when there exists a
reasonable apprehension of bias. In this instance, a compelling argument
can be made that the bias is not only apprehended, it is real, that it
is not of
one judge but of the entire tribunal, that this is not a judicial body
worthy of
international respect but a kangaroo court, a bogus court, with a
political
purpose serving very powerful and identifiable masters. To be consistent
with my thesis I will go further and say that as a political instrument
designed to violate, to destroy, the integrity and sovereignty of a
country, its
creation is a crime against peace under the Nuremberg Principles.
Instead
of resolving conflict as it claims, it is used to justify conflict,
instead of
creating peace, it is used to justify war and therefore is an instrument
of
war" ('An Impartial Tribunal? Really?' from www.Swans. com, and
reproduced in Yugoslavia and the Politics of Intervention, a pamphlet
published by the NW region of the Socialist Labour Party).
No evidence of Genocide
In any case, what will this tribunal find, which has not already been
discovered by a number of bodies, none of which can be suspected of
harbouring an iota of sympathy for the erstwhile Milosevic regime. All
the
horror stories spread by NATO governments in the period leading up to,
and
during, the war against Yugoslavia about the alleged genocide committed
by
the Yugoslav forces have been proved to be what they always were - lies
pure and simple, and the creation of the fertile imagination of the NATO
lying machine, doled out to the servile journalist fraternity employed
by the
imperialist media monopolies, who obediently spread these lies far and
wide. The ICTY's own investigators, eager to discover any evidence that
could be the basis of an indictment against Milosevic, found nothing,
with
all their special excavation equipment and forensic experts, when they
dug
up the Trebca lead and zinc mine near Mitrovica, which was supposed to
have been the site of a mass grave of 700 ethnic Albanians murdered by
the
Yugoslav forces. The FBI's investigations in June and August, 1999,
found
no mass graves; nor did a team of Spanish investigators. During the war,
Nato's propaganda machine splashed satellite images around the world of
what it claimed were mass graves in Pusto Selo - a place where the Serb
forces were alleged to have killed 106 men. Not a single body was
discovered at that site. No bodies, or traces of removal, were
discovered at
Izbica, where 150 ethnic Albanians were supposed to have been killed in
Mach 1999.
What was the war about?
In the end we must conclude that this war was not fought for reasons of
humanitarianism. It was fought for oil and to extend imperialist
hegemony
into the former Soviet republics. Yugoslavia was not only important in
itself but, also for the access that it gave to the oil-rich Black Sea
and
Caspian Sea territories and states. Nato's war against Yugoslavia was an
opening shot in its new strategy of intervening in the internal affairs
of
other countries on the pretext of defending "human rights" and
"democratic
values", that is, in the affairs of any country that resists imperialist
attempts
at exploitation and domination, for there is only one truly "human" and
"democratic" value in the lexicon of capitalist imperialism - the
exploitation of one human being by another and one nation by another
nation. Imperialism, emboldened by the collapse of the former Soviet
Union
and the East European socialist countries, its appetite whetted by the
dazzling prospect of gaining control of the vast territory of the
Peoples
Republic of China (PRC), with its more than a billion people, and
constantly driven by its incurable economic crisis to find new markets,
sources of raw materials and avenues of export of capital, is limbering
up
for new and unprecedentedly dangerous ventures. It wants to subjugate
Russia - hence the extension of NATO right up to the Russian borders and
the Nuclear Missile Defence programme, in violation of the
Anti-Ballistic
Missile treaty (ABM) of 1972 between the US and the former Soviet Union.
It wants to overwhelm the PRC - hence its enhanced military alliance
with
Japan and Taiwan (see the article on the US EP-3 spy plane incident
elsewhere in this issue). US imperialism wants to use NATO as an
instrument of aggression both in Europe and in Asia in order to gain
world
domination by trampling under foot the fundamental rules governing
conduct among independent and sovereign nations.
US imperialists will end up as the Nazis did
But US imperialism will never be able to achieve this aim anymore than
was the Hitlerite regime able to in the 30s and 40s of the last century.
By its
aggression, oppression and exploitation, Nazi Germany aroused the anger
and hostilities of peoples throughout the world, especially in Europe.
Its
conduct even forced other imperialist countries, who had built up Nazi
Germany not only for the suppression of the German proletariat, but also
as
a battering ram for destroying the Soviet Union and Soviet socialism, to
join the very state that they most hated - the USSR - in defeating and
smashing fascist Germany. What guarantee is there that the US will fare
any better? On the contrary, there is every indication that the same
fate
awaits US imperialism as was met by Nazi Germany. If the vanishing of
the
Soviet Union has emboldened US imperialism, it also brought into the
open
all the inter-imperialist contradictions that lay under the surface
prior to
the demise of the Soviet Union. No longer is European imperialism, or
Japanese for that matter, as compliant to the US as during earlier times
when the Soviet Union existed and was a force to be reckoned with, and
against which could be united all the imperialist gangsters. Gone are
the
days when the other imperialist powers accepted unquestioningly US
imperialism's ukase. By riding roughshod everywhere, US imperialism is
helping to intensify to an unprecedented degree all the contradictions
in the
world - between labour and capital, between imperialism and the
oppressed
peoples and countries (Middle East, Latin-America), between imperialism
and the socialist countries (China, DPRK, Cuba, etc.), between it and
other
imperialist countries.
Sure as the Nazis of yore, US imperialism is travelling at breakneck
speed
towards the buffers. The people in the world will give it and other
imperialisms a joyous burial. The proletariat in the imperialist
countries has
a bounden duty to give fraternal support to the peoples in the oppressed
countries in the latter's struggle for liberation from imperialist
oppression
and exploitation. It has a duty to fight for the disbandment of NATO, to
fight against foreign military bases and against all war-mongering and
war
preparations. It has, above all, a duty to fight for the overthrow of
imperialism, which has for too long drenched humanity in blood.
---
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ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
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opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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Subject: [CdS] Il governo D'Alema nacque per rispettare gli
impegni Nato
Date: Thu, 7 Jun 2001 10:47:44 +0200
From: Marco Trotta
Reply-To: pck-pace@...
To: Rete NoOcse-Bologna <This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.>,
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.,
pck-pace@..., This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Se qualcuno aveva ancora dubbi sulle colpe del centro-sinistra per la
sua
sconfitta e su quelle pi� gravi della subalternit� coltivata ed
ostentata
(che ha trovato in D'Alema un "ottimo" interprete), la lettera di oggi
di
Carlo Scognamiglio pubblicata dal Corriere della Sera, scioglie ogni
dubbio.
Un ulteriore spunto di riflessione per la sinistra che vuole fare
autocritica rispettosa ed intransigente sugli sbagli di questi anni.
Unica nota: sul fatto che la guerra sia "stata vinta", dissento da
Scognamiglio al quale ricordo di essere stato denunciato di nuovo, e con
tutti i membri del suo ex-governo, per reati contro la costituzione
visto
che si continua a parlare di "guerra" laddove non hanno avuto neanche il
coraggio politico ed istituzionale di dichiararla formalmente a termine
di
legge. Il dopo, fatto di uranio impoverito e spaventose menzogne ormai
svelate a difesa del concetto "umanitario", sono solo l'ultimo ed il pi�
pesante dei giudizi morali nei confronti di chi questa guerra l'ha
voluta e
sostenuta, per calcolo politico e tornaconto personale.
MT.
--
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert�
degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali" (Costituzione Italiana, Art. 11)
_[Ripostato da: Corriere della Sera - http://www.corriere.it
]____________
[http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=COMMENTI&doc=SCOGNA]
Gioved� 7 Giugno 2001
COMMENTI
LA LETTERA
�Il governo D'Alema nacque per rispettare gli impegni Nato'
di CARLO SCOGNAMIGLIO PASINI*
Nel dibattito sulla caduta del governo Prodi pubblichiamo l'intervento
di
Carlo Scognamiglio Pasini, ministro della Difesa nel successivo
esecutivo
guidato da D'Alema .
Caro Direttore,
forse in conseguenza dell'esito elettorale, la pi� autorevole stampa
italiana ha pubblicato numerose interviste a protagonisti ed articoli
autorevoli che qualificano la formazione del Governo presieduto dall'on.
D'Alema (22 ottobre 1998) come la conseguenza dei peggiori vizi del
machiavellismo minore, cio� il complotto, il tradimento e l'ambizione.
Avendo avuto una parte non secondaria in quella vicenda desidero
testimoniare che una simile ricostruzione non corrisponde affatto alla
verit� storica, e costituisce invece il frutto di una percezione della
politica che vede soltanto le questioni interne e non conosce, o non
comprende, le ragioni della politica internazionale che talvolta sono
ben
pi� forti e rilevanti di quelle domestiche.
Il Governo D'Alema non fu formato in conseguenza di questioni interne,
poich� - per quanto io sappia - il protagonista avrebbe volentieri
differito l'appuntamento, ma da ragioni di politica internazionale che
derivavano dalla pi� grave crisi che il Paese si trov� ad affrontare
negli
oltre 50 anni della Repubblica.
Questi sono i fatti. Il Governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto
di
fiducia alla Camera il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac
(North Atlantic Council, cio� la Nato) deliber� l'Activation Order
contro
il dittatore serbo Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della
procedura di attacco militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica,
passo
che affida al Segretario Generale e al comandante militare (Supreme
Allied
Commander in Europe - Saucer) il mandato, irrevocabile senza una nuova
procedura di voto, di premere il grilletto, cio� di scatenare l'attacco
che
verr� compiuto dalle forze alleate, gi� schierate per questo scopo.
La delibera del 12 ottobre prevedeva una sospensiva di 96 ore, cio� fino
al
16 ottobre, nell'esecuzione, per dare modo al Governo jugoslavo di
dimostrare la propria disponibilit� a riprendere il negoziato con la
comunit� internazionale. Questo fu, infatti, quanto si percep�, per cui
alla scadenza la sospensiva fu protratta per ulteriori 96 ore, cio� fino
al
20 ottobre, data alla quale l'Act Ord fu definitivamente sospeso, ma non
revocato. Alla data del 20 ottobre 1998, cio� allo spegnersi
dell'allarme
rosso, la procedura per la risoluzione della crisi di governo italiana
si
era compiuta, avendo il Presidente della Repubblica concluso le
consultazioni ed affidato all'on. D'Alema l'incarico di formare il
Governo.
Rammentando questi fatti, � impensabile che qualcuno ritenga che vi
possa
essere stato un solo rappresentante politico o istituzionale che nel
corso
delle consultazioni non si sia espresso per un Governo istituzionale,
cio�
senza maggioranza parlamentare, oppure per lo scioglimento anticipato
del
Parlamento (e per votare, quando: a Natale?).
In quelle circostanze n� il Presidente Scalfaro, n� l'on. D'Alema,
avevano
altra scelta se non tentare di formare un governo politico, cio�
sostenuto
da una propria maggioranza parlamentare, ancorch� formata da una
coalizione
(i governi di coalizione sono la norma non l'eccezione nelle situazioni
di
guerra) diversa da quella formatasi con le elezioni politiche del 1996,
un
governo che garantisse alle Forze Armate italiane la possibilit� di
assolvere con dignit� i propri compiti nell'Alleanza di fronte alla
imminenza di un conflitto che di necessit� avrebbe visto l'Italia nel
ruolo
di protagonista.
Sono testimone all'on. D'Alema di aver mantenuto i propri impegni con
scrupolo e determinazione. Nel mese di novembre acconsent� alla
richiesta
di far partecipare l'Italia alla costituzione dello Kfor in Macedonia,
che
sarebbe poi divenuto il corpo di spedizione in Kosovo, su basi
paritetiche
con le maggiori potenze europee, Francia e Inghilterra.
Nel mese di gennaio acconsent� al conferimento di una rilevante forza
aerea
italiana di 40 (poi 50) aerei da combattimento al comando Nato. Il 24
marzo
1999 si assunse la responsabilit� di acconsentire l'inizio delle
ostilit�,
nel corso delle quali pur impegnandosi - come era suo dovere - nella
ricerca di una soluzione diplomatica, non ostacol� l'azione militare
dell'Alleanza. Verso la fine del conflitto autorizz� l'eventuale
partecipazione dell'Italia alla formazione di un corpo di invasione, con
una imponente aliquota di forze.
L'Italia usc� da questa drammatica vicenda avendo conquistato il
rispetto e
la considerazione degli Alleati in una misura che mai si era espressa in
passato, e avendo offerto un contributo insostituibile all'azione
militare.
Queste furono le ragioni della formazione del Governo D'Alema e della
maggioranza che lo sostenne.
E' possibile che prima e dopo la conclusione vittoriosa della guerra nel
Kosovo si siano compiuti errori nella politica interna. Ma questa �
questione diversa dalle vicende che si svolsero nell'ottobre 1998, e
sulla
quale non saprei esprimermi per difetto di competenza.
*Ex ministro della Difesa
__________________________________________________________________________
---
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impegni Nato
Date: Thu, 7 Jun 2001 10:47:44 +0200
From: Marco Trotta
Reply-To: pck-pace@...
To: Rete NoOcse-Bologna <This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.>,
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.,
pck-pace@..., This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Se qualcuno aveva ancora dubbi sulle colpe del centro-sinistra per la
sua
sconfitta e su quelle pi� gravi della subalternit� coltivata ed
ostentata
(che ha trovato in D'Alema un "ottimo" interprete), la lettera di oggi
di
Carlo Scognamiglio pubblicata dal Corriere della Sera, scioglie ogni
dubbio.
Un ulteriore spunto di riflessione per la sinistra che vuole fare
autocritica rispettosa ed intransigente sugli sbagli di questi anni.
Unica nota: sul fatto che la guerra sia "stata vinta", dissento da
Scognamiglio al quale ricordo di essere stato denunciato di nuovo, e con
tutti i membri del suo ex-governo, per reati contro la costituzione
visto
che si continua a parlare di "guerra" laddove non hanno avuto neanche il
coraggio politico ed istituzionale di dichiararla formalmente a termine
di
legge. Il dopo, fatto di uranio impoverito e spaventose menzogne ormai
svelate a difesa del concetto "umanitario", sono solo l'ultimo ed il pi�
pesante dei giudizi morali nei confronti di chi questa guerra l'ha
voluta e
sostenuta, per calcolo politico e tornaconto personale.
MT.
--
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert�
degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali" (Costituzione Italiana, Art. 11)
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]____________
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Gioved� 7 Giugno 2001
COMMENTI
LA LETTERA
�Il governo D'Alema nacque per rispettare gli impegni Nato'
di CARLO SCOGNAMIGLIO PASINI*
Nel dibattito sulla caduta del governo Prodi pubblichiamo l'intervento
di
Carlo Scognamiglio Pasini, ministro della Difesa nel successivo
esecutivo
guidato da D'Alema .
Caro Direttore,
forse in conseguenza dell'esito elettorale, la pi� autorevole stampa
italiana ha pubblicato numerose interviste a protagonisti ed articoli
autorevoli che qualificano la formazione del Governo presieduto dall'on.
D'Alema (22 ottobre 1998) come la conseguenza dei peggiori vizi del
machiavellismo minore, cio� il complotto, il tradimento e l'ambizione.
Avendo avuto una parte non secondaria in quella vicenda desidero
testimoniare che una simile ricostruzione non corrisponde affatto alla
verit� storica, e costituisce invece il frutto di una percezione della
politica che vede soltanto le questioni interne e non conosce, o non
comprende, le ragioni della politica internazionale che talvolta sono
ben
pi� forti e rilevanti di quelle domestiche.
Il Governo D'Alema non fu formato in conseguenza di questioni interne,
poich� - per quanto io sappia - il protagonista avrebbe volentieri
differito l'appuntamento, ma da ragioni di politica internazionale che
derivavano dalla pi� grave crisi che il Paese si trov� ad affrontare
negli
oltre 50 anni della Repubblica.
Questi sono i fatti. Il Governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto
di
fiducia alla Camera il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac
(North Atlantic Council, cio� la Nato) deliber� l'Activation Order
contro
il dittatore serbo Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della
procedura di attacco militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica,
passo
che affida al Segretario Generale e al comandante militare (Supreme
Allied
Commander in Europe - Saucer) il mandato, irrevocabile senza una nuova
procedura di voto, di premere il grilletto, cio� di scatenare l'attacco
che
verr� compiuto dalle forze alleate, gi� schierate per questo scopo.
La delibera del 12 ottobre prevedeva una sospensiva di 96 ore, cio� fino
al
16 ottobre, nell'esecuzione, per dare modo al Governo jugoslavo di
dimostrare la propria disponibilit� a riprendere il negoziato con la
comunit� internazionale. Questo fu, infatti, quanto si percep�, per cui
alla scadenza la sospensiva fu protratta per ulteriori 96 ore, cio� fino
al
20 ottobre, data alla quale l'Act Ord fu definitivamente sospeso, ma non
revocato. Alla data del 20 ottobre 1998, cio� allo spegnersi
dell'allarme
rosso, la procedura per la risoluzione della crisi di governo italiana
si
era compiuta, avendo il Presidente della Repubblica concluso le
consultazioni ed affidato all'on. D'Alema l'incarico di formare il
Governo.
Rammentando questi fatti, � impensabile che qualcuno ritenga che vi
possa
essere stato un solo rappresentante politico o istituzionale che nel
corso
delle consultazioni non si sia espresso per un Governo istituzionale,
cio�
senza maggioranza parlamentare, oppure per lo scioglimento anticipato
del
Parlamento (e per votare, quando: a Natale?).
In quelle circostanze n� il Presidente Scalfaro, n� l'on. D'Alema,
avevano
altra scelta se non tentare di formare un governo politico, cio�
sostenuto
da una propria maggioranza parlamentare, ancorch� formata da una
coalizione
(i governi di coalizione sono la norma non l'eccezione nelle situazioni
di
guerra) diversa da quella formatasi con le elezioni politiche del 1996,
un
governo che garantisse alle Forze Armate italiane la possibilit� di
assolvere con dignit� i propri compiti nell'Alleanza di fronte alla
imminenza di un conflitto che di necessit� avrebbe visto l'Italia nel
ruolo
di protagonista.
Sono testimone all'on. D'Alema di aver mantenuto i propri impegni con
scrupolo e determinazione. Nel mese di novembre acconsent� alla
richiesta
di far partecipare l'Italia alla costituzione dello Kfor in Macedonia,
che
sarebbe poi divenuto il corpo di spedizione in Kosovo, su basi
paritetiche
con le maggiori potenze europee, Francia e Inghilterra.
Nel mese di gennaio acconsent� al conferimento di una rilevante forza
aerea
italiana di 40 (poi 50) aerei da combattimento al comando Nato. Il 24
marzo
1999 si assunse la responsabilit� di acconsentire l'inizio delle
ostilit�,
nel corso delle quali pur impegnandosi - come era suo dovere - nella
ricerca di una soluzione diplomatica, non ostacol� l'azione militare
dell'Alleanza. Verso la fine del conflitto autorizz� l'eventuale
partecipazione dell'Italia alla formazione di un corpo di invasione, con
una imponente aliquota di forze.
L'Italia usc� da questa drammatica vicenda avendo conquistato il
rispetto e
la considerazione degli Alleati in una misura che mai si era espressa in
passato, e avendo offerto un contributo insostituibile all'azione
militare.
Queste furono le ragioni della formazione del Governo D'Alema e della
maggioranza che lo sostenne.
E' possibile che prima e dopo la conclusione vittoriosa della guerra nel
Kosovo si siano compiuti errori nella politica interna. Ma questa �
questione diversa dalle vicende che si svolsero nell'ottobre 1998, e
sulla
quale non saprei esprimermi per difetto di competenza.
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Il manifesto, 03 Giugno 2001
Corridoi di guerra
Petrolio e gas: L'approvvigionamento energetico dell'occidente � stato
alle
orgini delle guerre balcaniche. La regia � statunitense
MICHEL COLLON*
Sinistra ripetizione? Dopo che i separatisti dell'Uck hanno attaccato i
villaggi della Valle di Presevo nella Serbia del sud, dai quali per
concessione della Nato si sono ritirati - forse - e dopo che per due
anni
sono stati uccisi in Kosovo civili serbi, moderati albanesi, rom
e persone di altra etnia, le milizie albanesi dell'Uck, ecco che hanno
portato la guerra nella vicina Macedonia. E, nuovamente, ecco che
ricompaiono litanie di profughi lungo le strade. Finisce o ricomincia
nei
Balcani?
Comunque sia sono avvenimenti che permettono di capire meglio quanto �
successo nel 1999.
1. Macedonia regione strategica?
S�, lo spieghiamo su Solidaire e nel nostro libro Monopoli citando il
Generale Michael Jackson, allora comandante delle truppe della
Nato a Pristina: "Noi resteremo qui, certamente, molto tempo al fine di
garantire la sicurezza dei corridoi energetici che attraversano la
Macedonia".
Corridoi energetici? Abbiamo presentato le carte geografiche che
dimostrano i progetti dell'Europa (una rete completa di oleodotti e
gasdotti che la uniscono, attraverso i Balcani, alle enormi fonti di
petrolio e gas del Caucaso ex Sovietico) e quelli degli Stati Uniti (un
oleodotto Bulgaria-Macedonia-Albania-Adriatico che assicurerebbe alle
multinazionali petrolifere statunitensi il controllo di questa
stessa via del petrolio e del gas). Progetti rivali, in effetti. Ecco
perch� tutte le grandi potenze cercano da dieci anni il controllo della
Jugoslavia. La via del petrolio e del gas passa di l�. Noi
sottolineiamo
anche che, dal 1992, � in Macedonia - anche se molto lontano
dalle zone di conflitto - e da nessuna altra parte che Washington aveva
inviato un battaglione.
Siamo franchi: anche a sinistra, alcuni trovavano esagerato sospettare
di
Washington di disegni cos� neri... come il petrolio. Ma
proprio recentemente, il rispettabilissimo quotidiano britannico
Guardian
ha confermato: "Un progetto chiamato "Trans-Balkan
Pipeline" non � mai stato menzionato dalla stampa europea o americana.
Questa linea partir� da Burgas (Mar Nero) per raggiungere
l'Adriatico a Vlore (Valona), passando per la Bulgaria, la Macedonia e
l'Albania. Per l'Occidente sar� probabilmente la principale via
verso il petrolio ed il gas attualmente estratti in Asia centrale,
750.000
barili al giorno. Un progetto necessario, secondo l'Agenzia
americana del Commercio e dello Sviluppo, perch� "fornir� una fonte
costante di greggio alle raffinerie americane, attribuir� un ruolo
chiave alle compagnie americane nello sviluppo di questo corridoio
vitale
est-ovest e far� progredire nella regione la volont� di
privatizzazione del governo americano. Chiaro, no?
Inoltre, il segretario americano all'energia Bill Richardson ha
dichiarato
nel 1998, quindi prima della guerra: "Si tratta della sicurezza
energetica dell'America". Un discorso radicalmente copiato, indurito e
approfondito dalla nuova amministrazione Bush. Quando gli
Stati uniti parlano di "sicurezza energetica", bisogna sapere cosa vuol
dire: preservare il dominio mondiale e i superprofitti delle loro
multinazionali petrolifere. E Richardson prosegue: "Vorremmo vedere
questi
paesi nuovamente indipendenti appoggiarsi su interessi
commerciali e politici dell'Ovest, piuttosto che rivolgersi in un'altra
direzione. Noi abbiamo effettuato un'importante investimento
politico nella regione del Caspio ed � importante per noi che sia il
tracciato degli oleodotti che la politica siano corretti".
E il Guardian aggiunge questo, essenziale: "Il 9 dicembre '98 (prima
della
guerra, ndr) il presidente dell'Albania ha assistito ad una
riunione su questo argomento a Sofia: "A mio parere personale, nessuna
soluzione che si trovi in seno alle frontiere serbe porter�
una pace durevole". Il messaggio poteva difficilmente essere pi�
chiaro:
se voi volete l'accordo con gli albanesi per l'oleodotto
Trans-Balcanico, dovete togliere il Kosovo ai serbi.
2. L'offensiva dell'Uck � una sorpresa?
Gli Stati uniti si sono messi in combutta con il diavolo allora. Perch�
numerosi rapporti diplomatici americani attestavano: l'Uck
separatista assassinava non soltanto i poliziotti e i civili serbi, ma
anche albanesi sposati a serbe o semplicemente per aver accettato
di vivere nello stato jugoslavo. E l'inviato speciale di Washington nei
Balcani, Robert Gelbard, aveva lui stesso affermato in tre riprese
alla stampa internazionale, all'inizio del '98: "Vi dico che questi
dell'Uck sono terroristi". Ma tre mesi pi� tardi questi terroristi si
erano
trasformati miracolosamente in "combattenti per la libert�" e la Nato
sarebbe ben presto diventata la loro forza aerea.
Oggi, gli Stati uniti fingono sorpresa davanti alla "violenza
estremista"
che attacca la Macedonia. Bella ipocrisia! Dal giugno '98, l'Uck
diffondeva fra i suoi simpatizzanti europei una carta della "Grande
Albania". In Monopoli (pag.69), riproduciamo questa carta con il
commento: "Oltre al Kosovo questa Grande Albania toglierebbe vasti
territori alla Macedonia, al Montenegro e alla Grecia. Le guerre
sono quindi inevitabili se l'Uck riesce a realizzare i suoi piani".
Questa Albania implica non soltanto l'espansionismo, ma anche la
pulizia
etnica. Oggi, sotto gli occhi e con il tacito accordo della
Nato, 350.000 non Albanesi sono gi� stati espulsi dal Kosovo: serbi, ma
anche rom, goranci, turchi eccetera. Il Kosovo � quasi "puro".
Una sorpresa? Veramente no, poich� gi� il 12 luglio 1982 il New York
Times
intervistava un responsabile jugoslavo del Kosovo,
d'origine albanese: "I nazionalisti albanesi hanno un programma di due
punti: inizialmente creare una repubblica albanese
etnicamente pura, e in seguito la fusione con l'Albania per formare una
Grande Albania". D'altra parte, al tempo della insurrezione
anti-jugoslava del 1981, i nazionalisti albanesi avevano gi� stabilito
una
stretta collaborazione fra le loro unit� di Macedonia, Serbia e
Montenegro.
Tutto questo non ha impedito all'influente senatore americano Joseph
Lieberman di dichiarare nell'aprile '99: "Gli Stati uniti e l'Armata
di Liberazione del Kosovo difendono gli stessi valori umani, gli stessi
principi. Battersi per l'Uck, � battersi per i diritti umani e i valori
americani". In breve: Usa-Uck, stesso combattimento. D'altra parte,
chiunque viaggi in Kosovo pu� vedere un po' dappertutto, per
esempio sopra le stazioni di benzina, le bandiere albanese e americane
strettamente associate.
3. La versione della Nato sta in piedi?
Cosa ci diceva la Nato per giustificare i suoi bombardamenti mortali?
Che
la sua guerra era umanitaria. Falso: era per il petrolio e per
spezzare un'economia che resisteva alle multinazionali occidentali e al
Fmi. Che aveva tentato tutto per trovare una soluzione
negoziata. Ugualmente falso: sappiamo adesso che non c'� mai stato un
negoziato a Rambouillet, soltanto una commedia per
giustificare una guerra gi� decisa. Che era una guerra pulita. Falso
ancora: 2000 civili jugoslavi uccisi, innumerevoli fabbriche e
infrastrutture distrutte. Pi� l'uso di armi proibite e criminali come
bombe a frammentazione (cluster bomb) o munizioni all'uranio. Con
pi� vittime di quelle addebitate al perfido Milosevic.
Al momento, si sta sciogliendo anche il poco che rimane della versione
ufficiale. Ci avevano detto: "I problemi del Kosovo provengono
da Milosevic". Il Kosovo non funziona meglio con Kostunica.
Ci dicevano che bisognava intervenire per fermare un genocidio serbo e
stabilire un Kosovo multietnico. Ma il generale tedesco Heinz
Loquai ha dimostrato che il preteso documento "Piano ferro-di-cavallo",
presentato dal ministro tedesco Scharping per giustificare
l'intervento armato, era un falso, e che il genocidio era una menzogna
mediatica. Ci� rende la guerra ingiustificata e rende la Nato
colpevole di aver provocato due catastrofi umanitarie: un esodo
massiccio
di albanesi, poi un altro di serbi. E il generale Michael Rose,
che comandava le forze Onu in Bosnia, rimprovera alla Nato "di aver
introdotto una cultura di violenza".
Infine, per tentare di scusare l'attuale pulizia etnica in Kosovo, i
sostenitori della Nato e dell'Uck hanno preteso di descriverla come
una sequenza di "vendette per ci� che hanno fatto i Serbi". E ora,
nella
Macedonia dove non � successo nulla, con quale pretesto
giustificare l'aggressione dell'Uck? E' tempo di riconoscere la sola
spiegazione possibile: l'Uck mira a creare uno stato etnicamente
puro e non pu� realizzare questo programma che con l'escalation
dell'odio
e con il terrorismo.
4. Washington fa il doppio gioco?
Gli Stati uniti fanno finta d'indignarsi per le attuali violenze
dell'Uck.
Ma bisogna far rimarcare diverse cose. Non hanno alzato un dito
quando l'Uck � uscita dal Kosovo per attaccare la regione di Presevo in
Serbia centrale. Peggio: l'infiltrazione si � prodotta a partire
dalla zona di occupazione americana del Kosovo. Washington e la Nato
pretendono oggi "di cercare di fermare il flusso d'armi e di
combattenti verso la Serbia del Sud e verso la Macedonia". Ma chiunque
si
rechi in Kosovo pu� osservare barriere e controlli della Kfor
ogni cinque chilometri. Soltanto, questa stessa Kfor lavora con
interpreti
e altro personale uscito dall'Uck. Che si �, d'altra parte,
trasformato nel molto ufficiale "Corpo di Protezione del Kosovo". In
breve, chi non cerca le armi dell'Uck, non le trover�.
D'altra parte, il maggiore Jim Marshall, portavoce della Kfor
americana,
ha dichiarato il 6 marzo scorso: "Abbiamo identificato fra 75 e
150 ribelli a Tanusevci (Macedonia), li abbiamo fatti entrare e uscire
dal
Kosovo, e sbarazzarsi del loro equipaggiamento e delle loro
armi prima di passare la frontiera". Una domandina stupida: cosa vi
impediva di arrestarli? 45.000 soldati Nato occupano il Kosovo e
non possono arrestare 150 terroristi? Ora quei pochi "fermati"
stazionano
nella grande base Usa di Bondsteel (Urosevac) costruita in
dispregio degli accordi di Kumanovo (dove ora si combatte).
5. L'Uck scatener� un'altra guerra?
Cosa succeder�? Dopo aver giocato su diversi tavoli, gli Stati uniti
possono trovarsi all'angolo. Da un lato, continuano a utilizzare l'Uck
per ottenere maggiori concessioni in Serbia: la privatizzazione totale
e
l'eliminazione del principale partito di opposizione, il Sps
(inviandone il presidente al tribunale dell'Aja). Ma, dall'altro lato,
se
lasciano che l'Uck vada troppo oltre, si metteranno contro alcuni
alleati preziosi: il governo macedone e la Grecia, paesi ugualmente
minacciati dalle rivendicazioni dell'Uck. E anche Kostunica, che non
pu� presentare alla sua opinione pubblica alcun bilancio positivo sul
Kosovo, anzi - tranne forse nella Valle di Presevo, nella Serbia
del sud ora ricontrollata dalle truppe di Belgrado, ma settori dell'Uck
(Ucpmb) non hanno intenzione di deporre le armi nemmeno l�.
Ma se Washington mollasse l'Uck e rovesciasse le sue alleanze, potrebbe
succedere che la sua alleata (in realt� rivale) Germania si
metta nuovamente a sostenere clandestinamente l'Uck. La quale ha quindi
interesse a spingere oltre le sue provocazioni.
Rovesciare le alleanze? Abbiamo gi� visto cose di questo tipo da parte
degli Stati uniti, per esempio fra Iran, Iraq e Siria. Ma lo scopo
degli americani � di assicurarsi nei Balcani uno stato (o staterelli, o
stati-mafie) "portaerei". Per fare ci�, la scelta numero uno resta
uno stato fantoccio albanese che dovrebbe tutto a Washington. Solo le
potenze europee rifiutano una modifica delle frontiere nei
Balcani. Queste provocherebbero nuove guerre tra i piedi dell'Europa e
destabilizzerebbero i progetti di "corridoi" descritti pi� sopra.
Una cosa � sicura: l'intervento della Nato, per interessi nascosti, non
ha
portato e non porter� la pace.
* Giornalista belga
esperto di Balcani
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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Il manifesto, 03 Giugno 2001
Corridoi di guerra
Petrolio e gas: L'approvvigionamento energetico dell'occidente � stato
alle
orgini delle guerre balcaniche. La regia � statunitense
MICHEL COLLON*
Sinistra ripetizione? Dopo che i separatisti dell'Uck hanno attaccato i
villaggi della Valle di Presevo nella Serbia del sud, dai quali per
concessione della Nato si sono ritirati - forse - e dopo che per due
anni
sono stati uccisi in Kosovo civili serbi, moderati albanesi, rom
e persone di altra etnia, le milizie albanesi dell'Uck, ecco che hanno
portato la guerra nella vicina Macedonia. E, nuovamente, ecco che
ricompaiono litanie di profughi lungo le strade. Finisce o ricomincia
nei
Balcani?
Comunque sia sono avvenimenti che permettono di capire meglio quanto �
successo nel 1999.
1. Macedonia regione strategica?
S�, lo spieghiamo su Solidaire e nel nostro libro Monopoli citando il
Generale Michael Jackson, allora comandante delle truppe della
Nato a Pristina: "Noi resteremo qui, certamente, molto tempo al fine di
garantire la sicurezza dei corridoi energetici che attraversano la
Macedonia".
Corridoi energetici? Abbiamo presentato le carte geografiche che
dimostrano i progetti dell'Europa (una rete completa di oleodotti e
gasdotti che la uniscono, attraverso i Balcani, alle enormi fonti di
petrolio e gas del Caucaso ex Sovietico) e quelli degli Stati Uniti (un
oleodotto Bulgaria-Macedonia-Albania-Adriatico che assicurerebbe alle
multinazionali petrolifere statunitensi il controllo di questa
stessa via del petrolio e del gas). Progetti rivali, in effetti. Ecco
perch� tutte le grandi potenze cercano da dieci anni il controllo della
Jugoslavia. La via del petrolio e del gas passa di l�. Noi
sottolineiamo
anche che, dal 1992, � in Macedonia - anche se molto lontano
dalle zone di conflitto - e da nessuna altra parte che Washington aveva
inviato un battaglione.
Siamo franchi: anche a sinistra, alcuni trovavano esagerato sospettare
di
Washington di disegni cos� neri... come il petrolio. Ma
proprio recentemente, il rispettabilissimo quotidiano britannico
Guardian
ha confermato: "Un progetto chiamato "Trans-Balkan
Pipeline" non � mai stato menzionato dalla stampa europea o americana.
Questa linea partir� da Burgas (Mar Nero) per raggiungere
l'Adriatico a Vlore (Valona), passando per la Bulgaria, la Macedonia e
l'Albania. Per l'Occidente sar� probabilmente la principale via
verso il petrolio ed il gas attualmente estratti in Asia centrale,
750.000
barili al giorno. Un progetto necessario, secondo l'Agenzia
americana del Commercio e dello Sviluppo, perch� "fornir� una fonte
costante di greggio alle raffinerie americane, attribuir� un ruolo
chiave alle compagnie americane nello sviluppo di questo corridoio
vitale
est-ovest e far� progredire nella regione la volont� di
privatizzazione del governo americano. Chiaro, no?
Inoltre, il segretario americano all'energia Bill Richardson ha
dichiarato
nel 1998, quindi prima della guerra: "Si tratta della sicurezza
energetica dell'America". Un discorso radicalmente copiato, indurito e
approfondito dalla nuova amministrazione Bush. Quando gli
Stati uniti parlano di "sicurezza energetica", bisogna sapere cosa vuol
dire: preservare il dominio mondiale e i superprofitti delle loro
multinazionali petrolifere. E Richardson prosegue: "Vorremmo vedere
questi
paesi nuovamente indipendenti appoggiarsi su interessi
commerciali e politici dell'Ovest, piuttosto che rivolgersi in un'altra
direzione. Noi abbiamo effettuato un'importante investimento
politico nella regione del Caspio ed � importante per noi che sia il
tracciato degli oleodotti che la politica siano corretti".
E il Guardian aggiunge questo, essenziale: "Il 9 dicembre '98 (prima
della
guerra, ndr) il presidente dell'Albania ha assistito ad una
riunione su questo argomento a Sofia: "A mio parere personale, nessuna
soluzione che si trovi in seno alle frontiere serbe porter�
una pace durevole". Il messaggio poteva difficilmente essere pi�
chiaro:
se voi volete l'accordo con gli albanesi per l'oleodotto
Trans-Balcanico, dovete togliere il Kosovo ai serbi.
2. L'offensiva dell'Uck � una sorpresa?
Gli Stati uniti si sono messi in combutta con il diavolo allora. Perch�
numerosi rapporti diplomatici americani attestavano: l'Uck
separatista assassinava non soltanto i poliziotti e i civili serbi, ma
anche albanesi sposati a serbe o semplicemente per aver accettato
di vivere nello stato jugoslavo. E l'inviato speciale di Washington nei
Balcani, Robert Gelbard, aveva lui stesso affermato in tre riprese
alla stampa internazionale, all'inizio del '98: "Vi dico che questi
dell'Uck sono terroristi". Ma tre mesi pi� tardi questi terroristi si
erano
trasformati miracolosamente in "combattenti per la libert�" e la Nato
sarebbe ben presto diventata la loro forza aerea.
Oggi, gli Stati uniti fingono sorpresa davanti alla "violenza
estremista"
che attacca la Macedonia. Bella ipocrisia! Dal giugno '98, l'Uck
diffondeva fra i suoi simpatizzanti europei una carta della "Grande
Albania". In Monopoli (pag.69), riproduciamo questa carta con il
commento: "Oltre al Kosovo questa Grande Albania toglierebbe vasti
territori alla Macedonia, al Montenegro e alla Grecia. Le guerre
sono quindi inevitabili se l'Uck riesce a realizzare i suoi piani".
Questa Albania implica non soltanto l'espansionismo, ma anche la
pulizia
etnica. Oggi, sotto gli occhi e con il tacito accordo della
Nato, 350.000 non Albanesi sono gi� stati espulsi dal Kosovo: serbi, ma
anche rom, goranci, turchi eccetera. Il Kosovo � quasi "puro".
Una sorpresa? Veramente no, poich� gi� il 12 luglio 1982 il New York
Times
intervistava un responsabile jugoslavo del Kosovo,
d'origine albanese: "I nazionalisti albanesi hanno un programma di due
punti: inizialmente creare una repubblica albanese
etnicamente pura, e in seguito la fusione con l'Albania per formare una
Grande Albania". D'altra parte, al tempo della insurrezione
anti-jugoslava del 1981, i nazionalisti albanesi avevano gi� stabilito
una
stretta collaborazione fra le loro unit� di Macedonia, Serbia e
Montenegro.
Tutto questo non ha impedito all'influente senatore americano Joseph
Lieberman di dichiarare nell'aprile '99: "Gli Stati uniti e l'Armata
di Liberazione del Kosovo difendono gli stessi valori umani, gli stessi
principi. Battersi per l'Uck, � battersi per i diritti umani e i valori
americani". In breve: Usa-Uck, stesso combattimento. D'altra parte,
chiunque viaggi in Kosovo pu� vedere un po' dappertutto, per
esempio sopra le stazioni di benzina, le bandiere albanese e americane
strettamente associate.
3. La versione della Nato sta in piedi?
Cosa ci diceva la Nato per giustificare i suoi bombardamenti mortali?
Che
la sua guerra era umanitaria. Falso: era per il petrolio e per
spezzare un'economia che resisteva alle multinazionali occidentali e al
Fmi. Che aveva tentato tutto per trovare una soluzione
negoziata. Ugualmente falso: sappiamo adesso che non c'� mai stato un
negoziato a Rambouillet, soltanto una commedia per
giustificare una guerra gi� decisa. Che era una guerra pulita. Falso
ancora: 2000 civili jugoslavi uccisi, innumerevoli fabbriche e
infrastrutture distrutte. Pi� l'uso di armi proibite e criminali come
bombe a frammentazione (cluster bomb) o munizioni all'uranio. Con
pi� vittime di quelle addebitate al perfido Milosevic.
Al momento, si sta sciogliendo anche il poco che rimane della versione
ufficiale. Ci avevano detto: "I problemi del Kosovo provengono
da Milosevic". Il Kosovo non funziona meglio con Kostunica.
Ci dicevano che bisognava intervenire per fermare un genocidio serbo e
stabilire un Kosovo multietnico. Ma il generale tedesco Heinz
Loquai ha dimostrato che il preteso documento "Piano ferro-di-cavallo",
presentato dal ministro tedesco Scharping per giustificare
l'intervento armato, era un falso, e che il genocidio era una menzogna
mediatica. Ci� rende la guerra ingiustificata e rende la Nato
colpevole di aver provocato due catastrofi umanitarie: un esodo
massiccio
di albanesi, poi un altro di serbi. E il generale Michael Rose,
che comandava le forze Onu in Bosnia, rimprovera alla Nato "di aver
introdotto una cultura di violenza".
Infine, per tentare di scusare l'attuale pulizia etnica in Kosovo, i
sostenitori della Nato e dell'Uck hanno preteso di descriverla come
una sequenza di "vendette per ci� che hanno fatto i Serbi". E ora,
nella
Macedonia dove non � successo nulla, con quale pretesto
giustificare l'aggressione dell'Uck? E' tempo di riconoscere la sola
spiegazione possibile: l'Uck mira a creare uno stato etnicamente
puro e non pu� realizzare questo programma che con l'escalation
dell'odio
e con il terrorismo.
4. Washington fa il doppio gioco?
Gli Stati uniti fanno finta d'indignarsi per le attuali violenze
dell'Uck.
Ma bisogna far rimarcare diverse cose. Non hanno alzato un dito
quando l'Uck � uscita dal Kosovo per attaccare la regione di Presevo in
Serbia centrale. Peggio: l'infiltrazione si � prodotta a partire
dalla zona di occupazione americana del Kosovo. Washington e la Nato
pretendono oggi "di cercare di fermare il flusso d'armi e di
combattenti verso la Serbia del Sud e verso la Macedonia". Ma chiunque
si
rechi in Kosovo pu� osservare barriere e controlli della Kfor
ogni cinque chilometri. Soltanto, questa stessa Kfor lavora con
interpreti
e altro personale uscito dall'Uck. Che si �, d'altra parte,
trasformato nel molto ufficiale "Corpo di Protezione del Kosovo". In
breve, chi non cerca le armi dell'Uck, non le trover�.
D'altra parte, il maggiore Jim Marshall, portavoce della Kfor
americana,
ha dichiarato il 6 marzo scorso: "Abbiamo identificato fra 75 e
150 ribelli a Tanusevci (Macedonia), li abbiamo fatti entrare e uscire
dal
Kosovo, e sbarazzarsi del loro equipaggiamento e delle loro
armi prima di passare la frontiera". Una domandina stupida: cosa vi
impediva di arrestarli? 45.000 soldati Nato occupano il Kosovo e
non possono arrestare 150 terroristi? Ora quei pochi "fermati"
stazionano
nella grande base Usa di Bondsteel (Urosevac) costruita in
dispregio degli accordi di Kumanovo (dove ora si combatte).
5. L'Uck scatener� un'altra guerra?
Cosa succeder�? Dopo aver giocato su diversi tavoli, gli Stati uniti
possono trovarsi all'angolo. Da un lato, continuano a utilizzare l'Uck
per ottenere maggiori concessioni in Serbia: la privatizzazione totale
e
l'eliminazione del principale partito di opposizione, il Sps
(inviandone il presidente al tribunale dell'Aja). Ma, dall'altro lato,
se
lasciano che l'Uck vada troppo oltre, si metteranno contro alcuni
alleati preziosi: il governo macedone e la Grecia, paesi ugualmente
minacciati dalle rivendicazioni dell'Uck. E anche Kostunica, che non
pu� presentare alla sua opinione pubblica alcun bilancio positivo sul
Kosovo, anzi - tranne forse nella Valle di Presevo, nella Serbia
del sud ora ricontrollata dalle truppe di Belgrado, ma settori dell'Uck
(Ucpmb) non hanno intenzione di deporre le armi nemmeno l�.
Ma se Washington mollasse l'Uck e rovesciasse le sue alleanze, potrebbe
succedere che la sua alleata (in realt� rivale) Germania si
metta nuovamente a sostenere clandestinamente l'Uck. La quale ha quindi
interesse a spingere oltre le sue provocazioni.
Rovesciare le alleanze? Abbiamo gi� visto cose di questo tipo da parte
degli Stati uniti, per esempio fra Iran, Iraq e Siria. Ma lo scopo
degli americani � di assicurarsi nei Balcani uno stato (o staterelli, o
stati-mafie) "portaerei". Per fare ci�, la scelta numero uno resta
uno stato fantoccio albanese che dovrebbe tutto a Washington. Solo le
potenze europee rifiutano una modifica delle frontiere nei
Balcani. Queste provocherebbero nuove guerre tra i piedi dell'Europa e
destabilizzerebbero i progetti di "corridoi" descritti pi� sopra.
Una cosa � sicura: l'intervento della Nato, per interessi nascosti, non
ha
portato e non porter� la pace.
* Giornalista belga
esperto di Balcani
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
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I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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