RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC
Viaggio del 12-15 marzo 2004

(resoconto di viaggio a cura di Gilberto Vlaic del gruppo ZASTAVA
Trieste)

Questa relazione e’ suddivisa in cinque parti:
1. Un salto quali-quantitativo importante
2. Introduzione
3. Materiale trasportato, cronaca del viaggio, assemblea con i
lavoratori
4. Il microprogetto artigianato
5. Stato attuale della Zastava e situazione generale in Serbia


1. Un salto quali- quantitativo importante

Prima di iniziare la relazione di questo viaggio, credo sia necessario
descrivere un evento che ha permesso di ampliare notevolmente il numero
delle adozioni aperte, e che probabilmente apre delle potenzialita'
nuove su altri possibili fronti di intervento, quali ad esempio
assistenza sanitaria a bambini affetti da gravi patologie e fornitura
di grossi quantitativi di materiale scolastico.
Nel viaggio di maggio 2003 la COOP Consumatori Nordest del distretto
sociale di Sacile aveva aperto con noi due adozioni. Due rappresentanti
di questo movimento cooperativo avevano partecipato al viaggio di
dicembre 2003, ed avevano potuto constatare personalmente le modalita'
dell'azione di solidarieta' materiale con i lavoratori della Zastava di
Kragujevac.
A seguito di questo viaggio, da parte delle COOP consumatori Nordest
sono state aperte nuove adozioni, intestate a vario titolo ai seguenti
distretti: Sacile, Pordenone Nord, San Vito al Tagliamento, Pordenone
Sud, Azzano Decimo, Cervignano, Oderzo, Mogliano Veneto, Maniago, La
salute di Livenza-Caorle, Jesolo, Cordenons, Concordia
Sagittaria-Portogruaro, per un totale di 18; alcuni di questi distretti
ne hanno aperta piu' di una.
Inoltre e' stata sottoscritta una adozione dalla COOP Adriatica
consiglio di zona Veneto 3.


2. Introduzione

Vi inviamo un resoconto del viaggio appena concluso alla Zastava di
Kragujevac per consegnare le adozioni a distanza, fatto dal
Coordinamento Nazionale RSU, dal Gruppo Zastava di Trieste e dalla
Associazione Most Za Beograd di Bari.

Questo resoconto si lega alle altre relazioni scritte con cadenza
praticamente trimestrale.
Sono tutte reperibili su diversi siti, tra i quali

- il sito del coordinamento RSU, all’indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
seguendo il link: Solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia:
http://www.ecn.org/coord.rsu/guerra.htm
dove sono anche descritte in dettaglio tutte le iniziative in corso, e
riportati i resoconti anche di altre associazioni; tra queste segnalo
come molto interessanti quelle di maggio 2003 a cura di ABC - Pace e
Solidarieta' di Roma, di luglio 2003 di ALJ Bologna, di ottobre 2003
di SOS Jugoslavia di Torino.

Questi resoconti sono presenti anche sul sito del Coordinamento
Nazionale per la Jugoslavia, all'indirizzo:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
che contiene inoltre centinaia di articoli sulla situazione nei Balcani
difficilmente reperibili sulla stampa nazionale.


3. Materiale trasportato e cronaca del viaggio

Siamo partiti da Trieste venerdi’ 12 marzo 2004 maggio alle 9 di
mattina, con un pullmino a 9 posti messoci a disposizione gratuitamente
dal Comune di Caneva (Pordenone).
La delegazione era formata da 7 persone: Gaetano da San Dona' di Piave,
Michele da San Giorgio di Nogaro, Gilberto, Igor e Marvida da Trieste,
Giorgio da Sacile e Gino da Montereale Valcellina.
Avevamo complessivamente una ventina di scatole di vestiario usato
(soprattutto per neonati), due scatoloni di giocattoli ed una decina
pacchi di regali alle famiglie jugoslave da parte delle famiglie
adottanti italiane. A completare il carico tre grandi scatoloni
contenenti 120 uova di cioccolato, regalo delle COOP ai nostri bambini.
Da ricordare che il vestiario per neonati e I giocattoli erano frutto
di una colletta tra i bambini di una Scuola materna di Trieste.

Una nostra sostenitrice aveva chiesto ai propri colleghi di lavoro, in
occasione del suo matrimonio, di trasformare in sottocrizione a noi il
regalo di nozze. Con il ricavato abbiamo acquistato medicinali per due
fratelli di uno e quattro anni, affetti da una gravissima patologia
della pelle.

Inoltre portavamo come di consueto alcuni medicinali urgenti,
provenienti da un donatore privato, per il reparto sterile
dell'Ospedale pediatrico di Belgrado.

Le adozioni da distribuire erano piu' di 100, di cui ben 31 nuove, per
un valore complessivo di 11.300 euro comprensivi di alcune centinaia di
euro come regali a singoli bambini.

L'associazione Most Za Beograd di Bari ci aveva chiesto inoltre di
distribuire per loro conto 15 quote di adozioni per un totale di 1500
euro.

Infine avevamo 258 euro frutto della vendita dei prodotti di uncinetto
di otto operaie licenziate e una delle ragazze adottate, che ci avevano
affidato i loro lavori in conto vendita a settembre e dicembre scorsi,
all’interno del microprogetto artigianato.

Ricordiamo che le spese di viaggio sono state direttamente sostenute
dai partecipanti, senza alcuno storno dai fondi ricevuti per le quote
di adozione a distanza da distribuire (come del resto in tutti i
precedenti viaggi effettuati). Il viaggio e' costato complessivamente,
compresi i pernottamenti, poco meno di 1000 euro.

Siamo arrivati a Kragujevac alle 8 di sera, senza alcun problema
durante il viaggio e con passaggi rapidissimi alle frontiere da
attraversare. Tempo bello sia durante il viaggio che durante i due
giorni trascorsi a Kragujevac.
Dopo lo scarico del furgone, cena con Rajka e Milja dell'ufficio
adozioni del Sindacato Samostanli, e con Delko e Rajko, rispettivamente
segretario e vicesegretario dello stesso Sindacato.

Il mattino del sabato abbiamo verificato le liste delle adozioni e
preparato le buste con il denaro.

A pranzo abbiamo incontrato anche la segretaria ZZO (Zastava
Zaposljvanje i Obrazovanje); per intenderci meglio questo ufficio del
Sindacato gestisce i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, che
percepiscono una indennita’ di 50 euro al mese. Era presente anche
Rusica, ex Segretaria del Samostalni.

Subito dopo pranzo abbiamo visitato, come facciamo spesso quando il
tempo lo permette, il bellissimo Parco della Rimembranza di Kragujevac,
dove il 21 ottobre 1941 furono sterminate per rappresaglia dai nazisti
7300 persone, tra le quali 2500 operai della Zastava e gli studenti del
locale liceo, insieme ai loro professori. Molti monumenti costruiti con
pietre provenienti dalle varie Repubbliche che costituivano la
Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia ricordano quell'eccidio.
E' un luogo di straordinaria intensita'.

Pomeriggio dedicato alla vista di tre famiglie; due di queste vivono in
condizioni difficilissime, in un quartiere estremamente degradato;
hanno appena ricevuto l'ingiunzione di pagamento di bollette della luce
arretrate per 100.000 dinari (circa 1500 euro) con ingiunzione di
sequestro e taglio della corrente; ma cosa c'e' da sequestrare in una
casa formata da due stanze dove vivono sei persone e dove manca tutto?
La terza famiglia ha appena dovuto cambiare abitazione per la richiesta
d'aumento dell'affitto; da tre stanze precedenti a due attualmente; e
si tratta di una famiglia relativamente fortunata, poiche' il padre e'
ancora al lavoro.

Il mattino di domenica abbiamo distribuito le quote delle adozioni
delle nostre associazioni; la presenza delle uova di cioccolato ha reso
l'atmosfera piu' allegra del solito. Durante l’assemblea, a cui hanno
partecipato alcune centinaia di persone, c’e’ stato il solito scambio
di regali tra famiglie italiane e jugoslave e viceversa.

Alla fine dell’assemblea abbiamo consegnato il ricavato della vendita
dei prodotti di artigianato nel periodo dicembre-marzo e prelevato
tutto il materiale che le donne avevano preparato (alcune valigie);
come sempre ci e' stato consegnato in conto vendita.

Lunga intervista della televisione della regione di Sumadija a Gilberto
e Igor, integralmente trasmessa nel telegiornale regionale della sera.

Durante il pranzo abbiamo raccolto i dati aggiornati sulla fabbrica e
alcune informazioni generali della situazione economica e sociale
complessiva del Paese; sono riportate di seguito.

Nel pomeriggio abbiamo visitato altre tre famiglie; infine abbiamo
sautato i nostri amici con la promessa di rivederci al prossimo viaggio
che si svolgera' dal 2 al 5 luglio prossimi.

Lunedi' durante il viaggio di ritorno ci siamo fermati a Belgrado dove
abbiamo consegnato i farmaci all'ospedale pediatrico.
Abbiamo poi attraversato il viale delle ambasciate, che ospita tutta
una serie di ministeri completamente distrutti dai bombardamenti del
1999.
Abbiamo anche visitato il parco di Tasmaidan, dove sono eretti il
monumento in ricordo delle 16 persone uccise dal bombardamento della
sede della televisione e quello ai bambini vittime dei bombardamenti
sulla Jugoslavia; e' una semplicissima stele di marmo nero dove, su due
ovali, in Serbo e in Inglese, e' incisa la frase "Eravamo solo bambini".

Siamo ripartiti per Trieste, dove siamo arrivati verso le 8 di sera di
lunedi' 15 marzo.


4. Il microprogetto artigianato

Questo progetto e' iniziato nel maggio 2003 e coinvolge al momento
circa una decina di operaie licenziate.
Su prezzi decisi dalle donne, noi riportiamo in Italia lavori di ricamo
e li poniamo in vendita.
Purtroppo la vendita di questi prodotti avviene nelle forme a noi
consuete, attraverso rapporti personali con gli acquirenti, nelle sagre
e nelle feste a cui partecipiamo con i nostri banchetti e quindi le
possibilita' sono scarse.
Si tratta comunque di un salto di qualita' all'interno della campagna
di solidarieta'. Nel campo delle adozioni infatti c'e' inevitabilmente
la differenza tra chi da' e chi riceve; qui invece c'e' un rapporto
assolutamente paritario tra chi produce una merce e chi la compra.

Questa volta abbiamo consegnato 258 euro. In totale fino ad ora abbiamo
consegnato alle donne 1117 euro.
La presenza delle COOP puo' probabilmente far decollare questo
progetto, in quanto si allargano notevolmente i canali di vendita; per
questo motivo abbiamo riportato con noi in Italia tutto il materiale
che era presente.
Al momento in cui redigo questa relazione (sera del 21 marzo) molto di
questo materiale e' stato gia' venduto, tanto che ne abbiamo ordinato
altri 100 pezzi per un valore di circa 1000 euro, che ci sara' portato
a Trieste falla prossima delegazione italiana che si rechera' a
Kragujevac, probabilmente agli inizi di maggio (Camera del Lavoro di
Lecco).


5. Stato attuale della Zastava e situazione generale in Serbia

Nelle relazioni dei nostri viaggi precedenti, a partire da ottobre
2002, sono state fornite ampie e dettagliate informazioni sulla
situazione occupazionale, salariale e sindacale dei lavoratori della
Zastava, aggiornate ogni tre mesi. Di tanto in tanto sono stati anche
forniti dati aggregati per l'intero Paese.
Gli indirizzi a cui ritrovare queste relazioni sono riportati
nell’introduzione di questo documento.
Non si registrano significative variazioni rispetto ai dati contenuti
nella relazione di dicembre 2003. Riporto i dati piu' significativi.

Il cambio attuale euro/dinaro e' salito a 1 a 70.

La popolazione totale del Paese e' di 10.5 milioni circa, di cui circa
3 milioni in Kosovo.
Il numero totale degli occupati in Serbia (escluso Kosovo) e' di 1.8
milioni.
Di questi almeno 400.000 lavoratori ricevono solo saltuariamente il
salario.
Il salario medio pesato su tutte le categorie e' di 12.432 dinari;
nell'industria e' di 11.580 dinari (165 euro).
Il rapporto lavoratori/pensionati e' ora di 1.21; era di 5 nel 1980.
I disoccupati ufficiali sono 944.900; la disoccupazione e' salita del
4.5% nello scorso anno.
La privatizzazione ha interessato fino ad ora circa 1000 aziende con
40.000 dipendenti.

Lo stato attuale dei lavoratori Zastava e' il seguente:
• circa 17.000 lavoratori occupati suddivisi in 38 unita' produttive
indipendenti.
Le realta' piu' importanti sono:
- Zastava automobili con circa 4300 lavoratori (a fronte di 13500 prima
dei bombardamenti); i due terzi sono impiegati ed un terzo operai;
- Zastava camion con circa1500 lavoratori.
Il piano di produzione per il 2004 e' di circa 20.000 vetture (modelli
Florida e Yugo) e 1100 camion.
Ricordiamo che venivano prodotte prima dei bombardamenti 220.000
vetture/anno.
• circa 9300 lavoratori in cassa integrazione a zero ore, con
indennita’ mensile di circa 50/60 euro (45% del salario della categoria
di appartenenza); la cassa scade il 31/8/2005 e non si ha alcuna
previsione sul destino di questi lavoratori.

Il piano di privatizzazioni a Kragujevac citta’ ha interessato al
momento 8 fabbriche con complessivi 722 lavoratori.
Per quanto riguarda la Zastava, dopo la privatizzazione del reparto
Jugomedica (12 lavoratori) e’ stato recentemente privatizzato il
reparto Zastava Engineering (27 lavoratori); questo reparto e’ stato
acquistato dall’editore dei due giornali serbi piu’ diffusi: Glas e
Blic.

Al momento non ci sono in vista ipotesi di collaborazione con altre
fabbriche di produzione automobili; si e' definitivamente rivelata un
bluff l'ipotesi del faccendiere americano Briklin di comperare l'intera
fabbrica; l’ipotesi di importare motori Peugeot e' definitivamente
tramontata.

Abbiamo fatto un giro in un supermercato ed in un mercato all’aperto; I
prezzi delle merci sono risultati pressoche’ identici nelle due
situazioni.
Riporto alcuni prezzi rilevati in dinari; ricordo il tasso attuale di
cambio euro/dinaro pari a 1/70; se non diversamente specificato devono
intendersi al kilo.

Bottiglia vino Merlot 75 cl 126.90 dinari
Birra Heineken 33 cl 67.90 dinari
Mele da 25.90 a 35 dinari a seconda della qualita’
Banane 58.90 dinari
Limoni 59.90 dinari
Pomodori 129.90 dinari
Cipolle 44.90 dinari
Cavolfiore 89.90 dinari
Peperoni 234.90 dinari
Cetrioli 179.90 dinari
Fagioli 100 dinari
Pane da 600 gr. 25 dinari
Carne macinata 190 dinari
Fesa di manzo 244 dinari
Ricordiamo che una famiglia media di 4 persone ha bisogno di almeno 250
euro contando solo i generi di primissima necessita'.
I dati ufficiali affermano che circa i 2/3 della popolazione serba
spende meno di 1 euro al giorno pro-capite, e che un terzo spende meno
di mezzo euro al giorno; il 60% della spesa e’ per il cibo.


La classe lavoratrice jugoslava è oggi in condizioni di oggettiva
debolezza e deve fare i conti con la necessità di una ricostruzione
post-bombardamenti che ha ormai da due anni assunto una chiara
direttrice iper-liberista.
Lo Stato, governato da una coalizione di centro destra e fortemente
allettato e subordinato alle promesse di aiuto occidentali, ha lasciato
al libero mercato ogni decisione. Così i prezzi aumentano, le scuole e
la sanità diventano prestazioni disponibili solo per i più ricchi, le
fabbriche, le zone industriali sono all’asta di profittatori
occidentali che comprano tutto a prezzi bassi e ponendo condizioni di
lavoro inaccettabili.
Le famiglie che aiutiamo materialmente esprimono la loro gratitudine
per questi aiuti che sono indispensabili per la loro sopravvivenza; una
delle loro grandi preoccupazioni e’ di non rimanere soli, abbandonati
ed invisibili al resto del mondo.

Dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinche’ giunga a loro la
nostra solidarieta’ e fratellanza materiale e politica.

---

INTERVENTO,
a nome del coordinamento RSU-CGIL, del gruppo ZASTAVA Trieste, e
dell’Associazione”Non bombe ma solo Caramelle” –ONLUS, svolto da
Gilberto Vlaic all’assemblea dei lavoratori della Zastava di Kragujevac
il 15 marzo 2004 in occasione della consegna delle adozioni a distanza


Care lavoratrici e cari lavoratori della Zastava, carissime bambine,
carissimi bambini, vi porto il piu’ affettuoso saluto delle
associazioni che qui rappresentiamo:
il gruppo Zastava Trieste
il coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della CGIL
l’associazione Non bombe ma solo Caramelle
le Cooperative dei lavoratori del nord-est.
Vi portiamo anche il fraterno saluto della Associazione di Bari Most Za
Beograd, non sono potuti venire di persona.

Questo viaggio, come tutti gli altri, non si sarebbe potuto realizzare
senza la generosa partecipazione di tanti lavoratori, di tante famiglie
italiane che non hanno dimenticato cio’ che la NATO ed il governo del
mio Paese hanno fatto a voi e alla Jugoslavia nel 1999.
Voglio ribadire ancora una volta che questa solidarieta’ non ha niente
di caritatevole ma e’ un esempio concreto della solidarieta’
internazionale tra lavoratori, perche’ i nostri interessi materiali
come classe sociale sono gli stessi indipendentemente dal Paese dove
abitiamo.

In questa occasione abbiamo con noi circa 90 quote di adozioni; poco
piu’ di 70 sono dei rinnovi mentre ce ne sono 16 completamente nuove.

Inoltre ne abbiamo 15 provenienti da Bari.

Questo viaggio si svolge in un periodo tristemente simbolico: cinque
anni fa la NATO aggrediva la Jugoslavia; un anno fa gli Stati Uniti ed
i loro alleati invadevano l’Iraq.

Ad ognuna di queste aggressioni hanno dato dei nomi diversi, per
cercare di confondere i popoli.
Ma allora dove sono per esempio le armi di distruzione di massa che
avrebbero dovuto trovarsi in Iraq?

La realta’ e’ sotto gli occhi di tutti, basta volerla vedere: queste
aggressioni servono per scardinare sistemi sociali e politici invisi
all’Occidente, per determinare nuovi controlli di territori, per
impadronirsi delle materie prime.
Se in Iraq si coltivassero solo patate e non ci fosse il petrolio
possiamo stare sicuri che il popolo iracheno potrebbe scegliere
liberamente il proprio futuro, senza esse occupato militarmente.

Un anno fa il 15 febbraio piu’ di 100 milioni di persone, la parte piu’
cosciente del mondo intero, manifestarono contro la guerra imperialista
in centinaia di citta’ del mondo.
Il prossimo 20 marzo scenderemo di nuovo in piazza in tutto il mondo
con lo stesso obbiettivo.
Il nostro NO alle guerre di aggressione dell'imperialismo deve essere
senza condizioni, non solo perche' portano lutti, distruzioni,
incertezza per il futuro, ma perche' i loro scopi sono assolutamente
opposti ai nostri interessi come classe.
E l'arma piu' forte che abbiamo e' la solidarieta' internazionalista
tra i lavoratori.


Poche parole sulla situazione sociale in Italia.
Saprete forse che alcuni mesi fa 19 militari italiani sono stati uccisi
in Iraq.
Sono stati presentati come eroi della pace; in realta' credo che la
loro morte servira' solo a qualche ricco padrone italiano per riempire
ancora di piu' il suo portafoglio, partecipando alla spartizione delle
ricchezze di quel Paese.

Il governo di destra che abbiamo in Italia attacca i nostri diritti di
lavoratori ogni giorno: ha recentemente varato una legge sul lavoro che
lo rende sempre piu' precario, senza certezze per il futuro, con salari
sempre piu' bassi.
In questo momento poi e' partito un pesante attacco alle pensioni, con
il proposito di aumentare di cinque anni la vita lavorativa.
La scuola e la sanita’ pubbliche sono nel mirino, nel tentativo di
renderle sempre piu’ inefficienti per favorire le strutture private.
Contro questi attacchi alle condizioni materiali di vita dei lavoratori
ci sono stati scioperi imponenti, ed il prossimo 26 marzo effettueremo
uno sciopero generale di tutto il Paese.

Ma torniamo alla nostra assemblea.
Care bambine, cari bambini tra poco riceverete le buste contenenti gli
aiuti materiali dei vostri amici italiani.
Vi prego di scrivere a queste persone, specialmente quelli di voi che
riceveranno adozioni nuove.
Infatti nel mio Paese si parla poco di voi, molti sono convinti che vi
abbiamo portato democrazia, liberta’ e benessere e che comunque la
vostra situazione e’ migliorata dalla fine dell’aggressione.
Noi sappiamo che non e’ cosi’. Noi cerchiamo in tutti i modi di
mantenere vivo il ricordo della primavera del 1999 e di descrivere la
vostra attuale situazione, ma le vostre parole, le vostre testimonianze
valgono piu’ di mille dei nostri discorsi e dei nostri dibattiti.
Un’ultima cosa voglio dirvi:
Siate fieri dei vostri genitori. Non potevate averne di migliori.
E siate fieri della storia del vostro grande Paese. La Jugoslavia e’
stata un punto di riferimento per milioni di persone e per molti popoli
per decenni.

Voglio concludere questo intervento con alcune parole di una canzone
operaia italiana della fine dell’ottocento, che ricorda le lotte
sociali di operai e contadini di quel periodo:

NOSTRA PATRIA E’ IL MONDO INTERO, NOSTRA LEGGE LA LIBERTA’


SVE VAS VOLIM

Kragujevac, 15-3-2004