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Il Forum contro la guerra al WSF di Mumbai

(report)

 
- L’Assemblea nazionale costitutiva del Forum contro la guerra (FCG),
svoltasi a Milano l’11 gennaio 2004, nel suo documento conclusivo “ha
invitato tutti gli aderenti al FCG che parteciperanno a vario titolo al
prossimo Forum Sociale Mondiale (WSF) di Mumbay (16-21 gennaio 2004) a
rappresentare il FCG, portando in quella sede l’appello e le sue
proposte di iniziativa. In particolare :

1) lancio di una campagna mondiale per il ritiro di tutte le truppe di
occupazione dall’Iraq e, in generale, da tutti i teatri di guerra;

2) lancio di una campagna mondiale (“ un miliardo di firme? ”) per un
Trattato internazionale di messa al bando di tutte le armi di
sterminio, a partire da quelle nucleari;

3) sostegno alla campagna internazionale promossa dal coordinamento con
sede a Giakarta, contro la presenza delle basi militari USA in ogni
parte del mondo”.

- Sono stati diversi i promotori del FCG che hanno partecipato al WSF
di Mumbai. Essi vi hanno diffuso in 5.000 copie l’appello costitutivo
del Forum (tradotto in inglese) tra gli attivisti di ogni continente
del movimento mondiale contro la guerra presenti al WSF; e hanno
partecipato ai principali seminari e incontri sul tema della pace e
della guerra, trovando piena sintonia con gli orientamenti e la
piattaforma su cui si è concluso il WSF di Mumbai.

L’impegno svolto a in India ha fatto sì che il Forum contro la guerra
fosse parte integrante di quel centinaio di organizzazioni e movimenti
pacifisti di ogni parte del mondo che hanno promosso la giornata
internazionale di mobilitazione del 20 marzo.

- Il FCG è stato quindi tra i promotori italiani della manifestazione
del 20 marzo a Roma, mettendo in evidenza, nel proprio comunicato di
adesione, l’obiettivo della “cessazione dell’occupazione militare e
coloniale in Iraq, ma anche in Palestina;…il diritto
all’autodeterminazione del popolo iraqueno; il diritto alla riconquista
della sua piena sovranità; il ritiro delle truppe di occupazione - a
cominciare da quelle inviate dal governo italiano - in Iraq, ma anche
in altre aree come i Balcani e l’Afghanistan”; la necessità di dare
battaglia contro il complesso dei meccanismi su cui si regge il sistema
di guerra : le basi militari straniere; gli automatismi dei Trattati
militari che coinvolgono l’Italia e la coinvolgono nelle guerre; le
spese militari; la ricerca, lo stoccaggio, la produzione delle nuove e
vecchie armi di distruzione di massa”. Il comunicato ricorda che “su
questi temi, proprio nel WSF di Mumbai è nata la rete internazionale
contro le basi militari USA a cui abbiamo aderito e si è aperta la
discussione sull’attivazione di una campagna mondiale tesa allo
smantellamento delle armi di distruzione di massa”.

- Il FCG rileva con soddisfazione che l’appello finale del WSF di
Mumbai, evidenzia una molteplicità di contenuti qualificanti, quali ad
esempio “l’impegno di lotta contro la globalizzazione neo-liberista,
l’imperialismo, la guerra”; la lotta “contro ogni forma di terrorismo,
compreso il terrorismo di Stato”; denuncia “l’utilizzo della ‘lotta
contro il terrorismo’ per criminalizzare i movimenti popolari e gli
attivisti sociali”, e il fatto che “le cosiddette leggi contro il
terrorismo stanno restringendo i diritti civili e le libertà
democratiche in tutto il pianeta”. Viene inoltre evidenziato che : “il
capitalismo, in risposta alla sua crisi di legittimità, ricorre all’uso
della forza e della guerra per mantenere un ordine economico
antipopolare. Esigiamo ai governi di mettere fine al militarismo, alla
guerra e di cancellare le spese militari e chiediamo la chiusura delle
basi militari USA in tutto il mondo…seguendo l’esempio della lotta del
popolo portoricano che ha obbligato a chiudere la base Usa a Vieques”.

Chiediamo, dice ancora l’appello finale di Mumbai “il ritiro immediato
delle truppe di occupazione dall’Iraq ed appoggiamo il diritto del
popolo iracheno alla libera autodeterminazione e sovranità, così come
al diritto a che si riparino i danni causati dall’embargo e dalla
guerra. La ‘lotta contro il terrorismo’ non deve agire come pretesto
per mantenere la guerra e l’occupazione in Iraq e in Afghanistan, e
viene usata per minacciare e aggredire altri popoli”, mentre “nel
frattempo si mantengono il blocco criminale contro Cuba e la strategia
di destabilizzazione in Venezuela… Appoggiamo con forza la
mobilitazione del popolo palestinese, il diritto dei rifugiati al
ritorno e contro la costruzione del muro. Denunciamo l’imperialismo che
stimola i conflitti religiosi, etnici, razziali e tribali a proprio
vantaggio, accrescendo l’odio, la violenza e la sofferenza dei popoli”.

- I rappresentanti del FCG presenti a Mumbai, in un incontro con una
rappresentanza del Forum Sociale Indiano, hanno sottolineato - con
reciproca e piena identità di vedute - che nella piattaforma del WSF è
ancora assente, o carente, il riferimento puntuale alla necessità di
rilanciare nel movimento mondiale contro la guerra l’obbiettivo del
disarmo, a partire da quello nucleare, e l’approvazione di un Trattato
contro la proliferazione nucleare che non codifichi lo Status quo e la
superiorità degli USA e delle maggiori potenze nucleari, ma al
contrario preveda – contestualmente alla non proliferazione – un piano
scadenzato che vincoli le maggiori potenze ad un progressivo
riequilibrio al ribasso, fino alla totale messa al bando e distruzione
di tutte le armi di sterminio di massa. Si è convenuto che tale
obiettivo dovrà essere oggetto di attenta discussione e valutazione
nelle diverse articolazioni (nazionali, continentali, internazionali)
del movimento per la pace, affinchè esso possa trovare piena
cittadinanza e valorizzazione nella piattaforma del prossimo Forum
Sociale Mondiale che si terrà l’anno prossimo a Porto Alegre e su di
esso venga lanciata una campagna mondiale permanente.

 
Forum contro la guerra

(febbraio 2004)