Jugoinfo

L'AFTA EPIZOOTICA NON RIENTRA TRA LE COLPE DI MILOSEVIC!

Infatti e' colpa di Saddam: dall'amico Gian riceviamo e volentieri
diffondiamo:

Non sembra possibile. Può un giornalista definire
"leggenda metropolitana" una fantasia e dopo dieci
giorni la redazione definirla "notizia" piena?
Ecco come una leggenda metropolitana utile al Re
diventa storia per il suo scriba.

Gian.
ps. Gli esilaranti neretti sono ovviamente miei...e
secondo me è stato Prodi.


27 marzo - la repubblica p.29
La notizia è ancora leggenda...

La piaga dell'afta?
E' colpa di Saddam
Leggende metropolitane inglesi per giustificare
l'emergenza
il racconto
ANTONIO POLITO


LONDRA - Evidentemente noi italiani non siamo gli
unici appassionati di «dietrologia». Alle prese con un
disastro economico, con gli agricoltori in lacrime, con
le fosse comuni per le pecore e i campi di sterminio
per mezzo milione di animali, anche gli inglesi non
resistono alla tentazione di affidarsi alle "leggende
metropolitane", nel disperato tentativo di trovare
"l'untore", una qualche misteriosa entità diabolica
responsabile del Male. L'unica differenza è che non
possono cavarsela a buon mercato come noi con i
"servizi segreti deviati", essendo i loro servizi troppo
segreti e poco deviati. Così sono costretti a uno sforzo
maggiore di fantasia. E si vede.
La più fantasiosa delle teorie che circolano nelle
campagne, viaggia nel curioso tamtam via email che fa
compagnia ai contadini isolati nelle loro fattorie, e
vengono riprese da stampa e televisione punta il dito
contro un nemico mitico, lontano e cattivissimo:
Saddam Hussein. Potrebbe aver assoldato delle spie
per spruzzare con l'areosol il virus sulle bestie. Del
resto, il rais è un maestro della guerra batteriologica,
per questo gli inglesi ogni tanto vanno a bombardarlo.
Niente di più facile che abbia coltivato e incubato il
male per vendicarsi dell'odiata Albione. Chissà come
mai, visto che c'era, non ha spruzzato anche la
metropolitana di Londra con il micidiale antrace. Odia
forse le pecore inglesi più che gli inglesi stessi?
Subito dopo Saddam, nella graduatoria dei nemici
mortali che tramano contro l'Inghilterra, non potevamo
trovare che Romano Prodi. Pare che 34 giorni prima
che l'afta epizootica venisse scoperta in un macello
dell'Essex, la Commissione di Bruxelles abbia ordinato
un test di validità su tutto lo stock di vaccini a sua
disposizione. Vuoi vedere che già sapevano tutto e
hanno taciuto, e intanto si preparavano a difendere il
Continente incuranti delle sorti d'oltre Manica? Che il
test sia avvenuto esattamente in quella data non è
chiaro, ma è noto che la Commissione conduce queste
prove con regolarità annuale per essere pronta in caso
di epidemia.
Scartato dunque Prodi, chi altri potrebbe aver ordito la
cospirazione? Ma gli amici degli animali, ovviamente.
Il temibile «Animal Liberation Front» e tutto
quell'arcipelago di estremisti che non si fermano
neanche di fronte ad atti di terrorismo pur di
combattere lo sfruttamento dell'uomo sull'animale. Qui
la logica si fa ardita: i militanti sarebbero stati infatti
pronti a sacrificare centinaia di migliaia di povere
bestie, che in teoria dovrebbero proteggere, pur di
punire i contadini, rei di metodi di allevamento
inumani, di ostinata difesa della caccia alla volpe e di
altri orribili misfatti. Per comminare la loro biblica
punizione, gli "untori" avrebbero agito infiltrandosi nei
laboratori e procurandosi così dei campioni di virus; o
avrebbero aggiunto della carne infetta, col favore delle
tenebre, al pastone delle bestie in una fattoria.
Infine, il classico «piove governo ladro». Se si esclude
il musulmano, l'europeo e il terrorista, non restano che
i politici.
Le leggende in questo caso sono due. La prima
sostiene che Downing Street fu informata, nel corso
dell'inchiesta sulla «mucca pazza», dei rischi connessi
con l'abitudine di dar da mangiare ai porci i resti delle
mense scolastiche, dei pasti sui treni e sugli aerei. Gli
scienziati avrebbero chiesto al governo di proibirli, il
governo non l'avrebbe fatto per difendere le tasche
degli allevatori, e un sandwich andato a male avrebbe
innescato la crisi. In realtà, la quasi totalità dei maiali
inglesi viene già da tempo cibata senza far ricorso ai
resti dei fast food, e quei pochi allevatori che lo fanno
(per un totale di soli 80mila animali) devono ottenere
una licenza speciale e sottoporsi a rigorose verifiche
periodiche. Questa teoria, almeno, ha il vantaggio di
avvicinarsi più delle altre alla probabile verità: non è
da escludere che siano stati proprio dei rifiuti non
correttamente sterilizzati ad aver infettato la prima
fattoria. E invece, la cospirazione politica più
gettonata è un'altra: una machiavellica operazione di
copertura. Quel diavolo di un Blair avrebbe saputo del
primo caso di afta già dal dicembre dello scorso anno.
Tanto è vero che, senza dir niente all'opinione
pubblica e ai contadini, avrebbe contattato
segretamente commercianti di legname e carbone per
approvvigionarsi in tempo e preparare le pire
inceneritorie. Quale sarebbe il vantaggio per un primo
ministro di lasciar esplodere un'epidemia che rischia di
fargli sfuggire una facile vittoria elettorale a maggio,
non è spiegato. Ma bisogna avere comprensione per la
scarsa logica degli inglesi. Non è facile inventare una
decente teoria cospiratoria senza avere un Andreotti a
portata di mano.


10 aprile - la repubblica p.18
La stessa notizia è già realtà...


"L'afta diffusa da Saddam"


BERLINO - Il virus dell'afta che sta sconvolgendo la
vita nelle campagne britanniche, sarebbe stato fatto
arrivare in Gran Bretagna da Saddam Hussein per
vendicarsi sia della sconfitta nella Guerra del Golfo sia
per l'embargo internazionale al quale continua ad
essere sottoposto l'Iraq. Questa congettura è stata
ripetuta con rilievo dal quotidiano tedesco Bild, che
cita i servizi segreti britannici, "è stato forse Saddam
a mandarci l'epidemia dell'afta?", titola il giornale
popolare. "I servizi segreti britannici hanno un
sospetto folle: il dittatore Saddam Hussein avrebbe
fatto esportare l'epidemia per la guerra del Golfo persa
e per l'embargo contro l'Iraq" scrive la Bild, secondo
cui agenti (britannici) sarebbero impegnati a cercare le
prove di tale congetttura. A dimostrazione della pista
Saddam il giornale cita tre circostanze: l'afta
epizootica è scoppiata effettivamente per prima in
Gran Bretagna, e i sudditi di Sua Maestà sono tra i
nemici più accaniti del dittatore iracheno. "Se in Iraq
cadono le bombe, l'aviazione britannicaè sempre
presente". In secondo luogo il virus presente in Europa
è una variante di un altro agente che imperversa in
Asia. Terzo elemento: due mesi prima che scoppiasse
l'epidemia, da un laboratorio chimico segreto
dell'esercito britannico a Porton Down (Wiltshire)
era scomparso un tubicino per esperimenti
contenente virus dell'afta.

---

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RELAZIONE MANDELLI: SCIENZIATI O GIULLARI DI SUA MAESTA'?

Il testo completo della relazione della commissione governativa
sull'Uranio Impoverito, guidata dal prof. Mandelli, si puo' scaricare
dal sito del ministero della Difesa oppure, in formato PDF, alla URL:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/904

Di seguito riportiamo alcune note di Luca Nencini dell'ENEA sul metodo
ridicolo di analisi del campione usato dalla commissione Mandelli.
Chiunque puo' verificare direttamente dalle tabelle contenute nella
relazione che Mandelli e compagnia non si sono nemmeno presi la briga di
verificare i nomi delle localita' indicate come destinazione dei
militari-campione, che in vari casi risultano trascritte male. Inoltre,
molte di esse (circa un terzo) non hanno niente a che fare con i
bombardamenti della NATO, essendo situate addirittura in Croazia e
Macedonia.

---

1. Conteggio incompleto dei malati.
Come ammettono gli stessi estensori della relazione, i casi presi in
considerazione "provengono in parte da segnalazioni spontanee". Inoltre
sono stati esclusi dal conteggio i casi ritenuti carenti di una
"diagnosi
documentata". Se ne deduce che i) l'esercito italiano non possiede i
dati
sanitari completi dei propri soldati e ii) il conteggio dei casi fatto
dalla commissione e' incompleto.

2. La durata delle missioni in Jugoslavia non viene presa in
considerazione. Infatti non e' stato adottato nessun criterio per
eliminare
(o pesare di meno) i casi di militari che hanno svolto missioni molto
brevi. Come risulta dal testo e dalla Tab. 10, militari che hanno svolto

missioni di un solo giorno (nessuno dei quali ovviamente si e'
ammalato!)
sono stati trattati alla stessa stregua di militari con tre anni di
permanenza in Jugoslavia.

3. Vengono presi in considerazione anche i casi di militari mandati in
missione in zone non contaminate.
Il problema della discriminazione fra aree bombardate dalla Nato e aree
non
bombardate non e' nemmeno discusso. Particolarmente scandalose appaiono
le
inclusioni nella lista delle missioni avvenute a Mostar, mai bombardata
perche' posta nella zona di conflitto croato-bosniaco, e Podgorica,
capitale del Montenegro!

4. Discussione evasiva dei risultati.
Non viene discusso il dato piu' appariscente che emerge dal loro lavoro:

il
contrasto fra i) il basso numero di tumori solidi conteggiati, pari a un

terzo di quelli attesi e ii) l'alto numero di leucemie e linfomi di
Hodgkin, pari a quasi il triplo di quelli attesi. Queste ultime due
patologie costituiscono da sole il 64% dei tumori osservati fra i
militari
italiani, mentre dovrebbero ammontare a meno del 10% (cfr. Tab. 9)! Per
quanto riguarda il basso numero di tumori solidi osservati, la
commissione
fa due ipotesi: i) il miglior stato di salute dei militari rispetto alla

popolazione civile e ii) la loro provenienza dalle regioni meridionali,
dove l'incidenza di tumori è minore (1). La possibilità che, come
abbiamo
visto all'inizio, questa discrepanza dipenda da un incompleto conteggio
dei
malati, non viene nemmeno presa in considerazione.

5. Tautologie.
Siccome il dato sui linfomi e' troppo appariscente per poter essere
eluso,
nella seconda parte della relazione la commissione cita una serie di
lavori
scientifici che escluderebbero la possibilità di correlare questa
malattia
con le radiazioni alfa. Il loro ragionamento e' una lampante tautologia:

i)
la commissione ha lo scopo dichiarato di accertare "i casi emersi e
venuti
all'attenzione in questi ultimi tempi di patologie tumorali nel
personale
militare", per verificare "se esista correlazione con il munizionamento
all'uranio impoverito"; ii) malgrado tutte le omissioni discusse la
commissione riscontra un'incidenza abnorme di linfomi; iii) di fronte a
questo dato la commissione cita la letteratura preesistente per negare
cio'
che essa stessa ha appena dimostrato, e cioe' la correlazione fra
linfomi
ed uranio.

Note

1) Consultando l'archivio delle cause di mortalita' dell'ISS
(http://web.iss.it/cmicd/Scripts/selcause.asp) e' possibile farsi
un'idea
di quanto pesi questa differenza Nord/Sud. Ad esempio, negli anni 90-94
fra
la Lombardia e la Sicilia c'e' stata una differenza di mortalita' per
tumore, nella classe di eta' 25-29 anni, pari a circa il 10% , molto
meno
della discrepanza osservata dalla commissione mandelli!


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PARTITO SOCIALISTA DELLA SERBIA
Belgrado, 11 aprile 2001

DICHIARAZIONE

Il Partito Socialista della Serbia e' sempre stato ed e' tuttora
fermamente impegnato a favore della salvaguardia e per lo sviluppo della
Repubblica Federale di Jugoslavia come Stato federale comune delle
eguali repubbliche Serbia e Montenegro, delle loro genti e dei loro
cittadini.

La conservazione della Jugoslavia e' cruciale per la pace, per la
stabilita' e per lo sviluppo nei Balcani. La sua sopravvivenza e
sviluppo sono in armonia con il processo di integrazione europea e sono
la migliore barriera contro tutti i separatismi che minacciano la pace e
la stabilita' del sudest europeo e di tutto il continente.

La fondazione della Jugoslavia ottantatre' anni fa non e' stato un
errore dell'Europa - come sostengono alcuni partiti membri della
coalizione DOS per attestare la loro lealta' a coloro i quali hanno
ordinato la distruzione della Jugoslavia - bensi' e' stata la piu'
grande conquista dell'Europa. In quanto fattore di stabilita' e di
equilibrio per piu' di otto decadi in una parte dell'Europa di estrema
importanza dal punto di vista strategico, oggi come nel futuro essa
dovra' svolgere un ruolo ancor piu' importante di unita' e di
prevenzione del separatismo e del terrorismo.

La diffusione della sfiducia e le nuove divisioni hanno lo scopo di
indebolire la Serbia ed il Montenegro, di rallentare il loro sviluppo e
di rafforzare gli appetiti dei loro nemici. La Jugoslavia e' simbolo di
pace, di dignita' e di cooperazione paritaria. Essa non ha mai
minacciato nessuno, ed ha sempre accettato come partner tutti quelli che
si sono dimostrati pronti a collaborare per la pace, per la sicurezza,
per lo sviluppo. Ecco perche' la salvaguardia e lo sviluppo della
Jugoslavia rappresentano l'interesse comune delle sue genti e dei suoi
cittadini, l'interesse delle genti dei Balcani, dell'Europa e di tutto
il mondo.

Il Partito Socialista della Serbia appoggia tutte le forze politiche
patriottiche del Montenegro schierate per la salvaguardia della
Repubblica Federale di Jugoslavia e si augura il loro successo nelle
prossime elezioni parlamentari nella convinzione che la Jugoslavia
vincera'.


SOCIALIST PARTY OF SERBIA
Belgrade, April 11, 2001

STATEMENT

The Socialist Party of Serbia has always been and today is firmly
committed
for preservation and development of the Federal Republic of Yugoslavia
as
common federal state of the equal republics Serbia and Montenegro, their
peoples and all citizens.

Preservation of Yugoslavia is a key for peace, stability and development
in
the Balkans. Her survival and development are in harmony with European
integrational processes and are the best barrier for all separatisms
threathening to the peace and stability of South East Europe and of
whole
continent.

Foundation of Yugoslavia eighty three years ago was not a mistake of
Europe,
as some DOS member parties and leaders claim in order to express loyalty
to
those who ordered destruction of Yugoslavia - but greatest achievement
of
Europe. Being for more than eight decades factor of stability and
balance in
a strategically extremely important part of Europe, today and in the
future
she must play even more important role of linking and of preventing any
separatism and terrorism.

Spreading of inconfidence and new divisions have a goal to weaken Serbia
and
Montenegro, slow down their development and strengthen the appetites of
their enemies. Yugoslavia is a symbol of peace, dignity and equal
cooperation. She never threatened to anyone, accepting always as partner
everyone ready to cooperate on peace, security, development. That's why
preservation and development of Yugoslavia represent common interest of
her
people and citizens, interest of the peoples of Balkans, of Europe and
of
whole world.

Socialist Party of Serbia supports all political, patriotic forces in
Montenegro standing for preservation of Federal Republic of Yugoslavia
and
wishes them success in the forthcoming parliamentary elections with
conviction that Yugoslavia will win.

To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of equals)
http://www.24casa.co.yu/ (the only free daily newspaper in Yugoslavia)

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Subject: Kostunica "regrets" Milosevic's detention
Date: Tue, 10 Apr 2001 16:11:06 +0200
From: global reflexion <office@...>
To: office@...


The Global Reflexion Foundation contributes, according to its ability,
to
the distribution of information on international issues that in the
media
does not recieve proper attention or is presented in a distorted way. We
receive information from different sources, that does not necessary
reflect
our opinion. If you don't want to receive it, please send us an e-mail.

*********************************************
Tuesday, april 10, 2001

1. Kostunica "regrets" Milosevic's detention
2. Freedom for Slobodan! - Big rally in Belgrade
3. "Only a Humiliated Servant is Loyal"
4. Albanians protected by international community

**********************************************

KOSTUNICA "REGRETS" MILOSEVIC'S DETENTION

The Hague Tribunal is an institution which applies the international law
selectively, predominantly accusing political and military leaders of
one
people, namely, those of Serbs, Yugoslav President Voijislav Kostunica
has
told the Belgrade's BK television network. At that, Mr. Kostunica
emphasized it with compunction that the US administration's ultimatum to
arrest former Yugoslav President Slobodan Milosevic before March 31st
should not have been carried out "since times of the language of
ultimatums
are gone."
Speaking of future relations between Serbia and Montenegro and a likely
secession of Montenegro from Yugoslavia, Mr. Kostunica has expressed
hope
the Federal Republic of Yugoslavia will continue to exist. Should it
come
to secession, the decision taken by the people of Montenegro, will be
honoured, President Kostunica added. One can gather from Mr. Kostunica's
latest statements that he can hardly be noted for much firmness of
consistency.

SERGEI STEPHANOV
PRAVDA.RU
2001-04-09

*************************************************

FREEDOM FOR SLOBODAN! - BIG RALLY IN BELGRADE

Belgrade, April 7, 2001, SOCIALIST PARTY OF SERBIA - Head Committee of
the
Socialist Party of Serbia met today in Belgrade after the end of the
massive rally of support to SPS President Slobodan Milosevic, who was
detained a week ago. Head Committee stated that the rally in front of
Government of Serbia buildings was big success.

Several speakers, young socialists, members of the Party leadership and
guests from Montenegro were cheered and applauded by more than 20.000
citizens. The key demand to the authorities was freeing Milosevic from
detention immediately, letting him defend his innocence from freedom and
stop politically motivated detentions. Proclamation read at the meeting
asked the authorities to answer who were the masked armed men, bearing
neither official insignia nor the authorization of a judge investigator,
who attacked Mr. Milosevic's residence.

Proclamation underlined that the DOS regime is fulfilling only one of
its
promises: it is releasing Albanian terrorists and putting Serbian
patriots
in jails. It trades away national and state interests. It sells the
dignity
of Serbia "for a handful of dollars". In the middle of Belgrade, the DOS
officials roll out the red carpet for Solana, Cook and other war
criminals.
While they show off their "international support", the separatists in
Montenegro, Vojvodina and Raska organize further attempts to break up
Yugoslavia and Serbia. In everyday life misery and poverty rule.

Delegation of protesters went to the Central jail in Belgrade to visit
Slobodan Milosevic and present him the Proclamation, but was denied to
do
so by responsible authorities. This provoked another protest because
Serbian authorities were officially requested for permission to visit
Milosevic 24 hours in advance.


*****************************************

"ONLY A HUMILIATED SERVANT IS LOYAL"

Comments on the Miloshevich arrest by a etired Yugoslav Diplomat

[posted at Emperor's Clothes, 10 April 2001]

[The name of the author, a distinguished Yugoslav
diplomat, is known to Emperor's Clothes but has been
withheld because of the current authoritarian climate in
Belgrade]

By their six-month political and media campaign of unprecedented
proportions, the current authorities of the Federal Republic of
Yugoslavia
have demonstrated a greater concern for the elimination of any influence
whatsoever of the Socialist Party of Serbia as a national political
force
and its removal from the scene, than any interest in their own
accomplishments.

The sensational arrest of Mr. Slobodan Miloshevich, former President of
the
Federal Republic of Yugoslavia and the President of the Socialist Party
of
Serbia, based on extremely unconvincing and hasty accusations, shows
that
the current authorities have discarded any pretense that their policy is
independent.

Conscientiously meeting the strict US deadline, that Mr. Slobodan
Miloshevich must be arrested by 31 March 2001, the current authorities
have
admitted urbi et orbi [to Belgrade and to the world, see footnote 1]
that
they are mere protagonists of US and NATO policy. The United States and
NATO desperately need the removal of Mr. Slobodan Miloshevich from the
political and public scene and his incrimination for unsubstantiated
crimes, in order to shelter themselves from their guilt for numerous war
and other crimes committed against the Federal Republic of Yugoslavia
and
the Serbian people during their 1999 aggression.

There is no doubt that by setting the above deadline and insisting on
its
observance, the US intended to discredit the government of the
Democratic
Opposition of Serbia and to tie it to US policy. For only a humiliated
servant is loyal.

The current Yugoslav authorities, by agreeing to stage a political
process
against Mr. Miloshevich and other prominent members of the Socialist
Party
of Serbia, definitely conceded to the US and NATO the right to define
and
spearhead not only their foreign policy, but their internal policy as
well.
In this way, the current Serbian and Yugoslav authorities have reduced
themselves to simple instruments for implementing US and NATO strategy
and
policy in the region. The dignity of the Federal Republic of Yugoslavia
has
been grossly trampled and its independence has been seriously brought
into
question.

Footnotes and Further Reading

1) Concerning the impossibility for people in target nations of
achieving
personal security by trying to satisfy Washington's hunger for
servility,
see "For Whom the Bell Tolls" by Jared Israel at
http://emperors-clothes.com/articles/jared/tolls.htm

2. URBI ET ORBI is: "A Latin phrase meaning 'To the City and to the
World'
that is a blessing given by the Holy Father. Normally, the first Urbi et
Orbi delivered by a pontiff is immediately after his election by the
College of Cardinals. This is a blessing accompanied by a short address
to
the crowds in St. Peter's Square and to the world; frequently, as with
Pope
John Paul II in 1978, it is delivered in as many languages as possible.
The
pope also delivers an Urbi et Orbi each year at Christmas and at
Easter."
>>From the Catholic Word Book,'
http://www.kofc.org/faith/cis/371/wordbook21.cfm

http://emperors-clothes.com/docs/serv.htm

*******************************************

ALBANIANS PROTECTED BY INTERNATIONAL COMMUNITY

The Albanian extremists have been wreaking havoc in the Balkans since
they
were funded, clothed, trained and armed by pernicious foreign powers,
the
USA being first and foremost in this attempt to subvert Eastern European
stability. However, they continue to be the darlings of western European
powers, despite a continuing history of acts of savagery.
As Macedonian police arrest 18 suspected members of the Ushtria
Clirimtare
Kombatetur (NLA in Macedonia), in possession of large numbers of arms,
the
Albanian political parties in the country threaten to react by leaving
the
government coalition. This comes days after Robin Cook, the British
Foreign
Minister, visited Skopje, where he stated that the Macedonian
authorities
had to agree to the legitimate demands of the Albanians.
The Party of Democratic Prosperity, for instance, said it would "freeze
its
relations with the government. The young Albanians, members of the
National
Liberation Army, or merely its supporters, should not have been
arrested,
but fully integrated into the system". Integrating heavily armed
terrorists into a system must evidently only happen in Albania, a
country
whose state systematically breaks down into chaos. The Mayor of Tetovo
even
accused the Macedonian police of heavy-handedness.
However incredible it may seem, the Albanians continue to enjoy the
protection of the international community. The International Crisis
Group
has issued a report entitled "The Macedonian Issue - Reform or
Rebellion?"
in which it requests the Slavic majority in Macedonia to integrate the
Albanians into their society.
PRAVDA.Ru recently revealed the great degree of autonomy that the
Albanians
have in Macedonia, namely their own schools, cultural institutions and
political parties. This report goes on to reveal the continuing
intrusive
nature of the western countries behind it. It puts in question the
legitimacy of recent elections in Macedonia, claims that the recent
population census is inaccurate and complains about the corruption in
the
Macedonian political system. It is inconceivable that this report can
have
been elaborated by balanced and objective observers. Once again, it is a
shameful admission by western countries that all they have to offer the
world is arrogance and ignorance. Reports such as this one written by
the
ICG are not worth the paper they are written on because they are biased,
badly written and inaccurate.

2001-04-09
TIMOTHY BANCROFT-HINCHEY
PRAVDA.Ru
LISBON

********************


Global Reflexion - Amsterdam - The Netherlands
Ph. ++ 31 20 615 1122 - Fax: ++ 31 20 615 1120

RECOMMENDED WEBSITES

For news on international affairs (dutch and english)
see TARGETS at: http://www.targets.org/

For news and special reports on Cuban affairs (english and spanish)
see CUBAN REVIEW at: http://www.globalreflexion.org/cubanrev/

For special reports on the developments concerning Yugoslavia
see BELGRADE FORUM (forum for the world of equals) AT
http://www.belgrade-forum.org/

Critical webside to expose media lies and US-policy
see THE EMPEROR'S NEW CLOTHS at: http://emperors-clothes.com/

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