Jugoinfo

GIORNALE DI BELGRADO - LUNEDI' 9 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Le violenze di cui non si parla. Verso una nuova prova di forza?


Si va senza dubbio verso una nuova manifestazione di piazza, senza dubbio pi� piccola. Il parlamento di Serbia si riunisce oggi e l'opposizione del DOS ha lanciato un ultimatum: se la legge sulle Universit� non sar� abolita (una legge che mirava ad impedire l'organizzazione delle attivit� d'opposizione utilizzando l'Universit�), allora ci sar� una manifestazione ed il parlamento potrebbe essere di nuovo occupato, in tutti i casi circondato e bloccato.


Ma il vero scopo � un altro. Il DOS ha ottenuto il presidente, ma nessun governo. N� quello della Jugoslavia dove ci si aspetta un governo dei socialisti serbi (Milosevic) e montenegrini (Bulatovic), n� quello di Serbia che � in carica da qualche anno ed ha davanti a s� ancora un anno in teoria, e che riflette i vecchi rapporti di forza elettorali.


Quale maggioranza nel parlamento serbo? L'imbroglio totale.


Nel parlamento serbo, il partito pi� forte (83 seggi su 255), sono i radicali (la destra nazionalista) di Seselj alleato di Milosevic. Ma questo partito � stato ridimensionato alle ultime elezioni, ha rischiato di scomparire ed i suoi dirigenti cercano disperatamente di salvarlo. Per mantenere l'alleanza attuale, hanno formulato una serie di richieste giudicate non realiste da un dirigente del SPS che io ho incontrato. Per esempio, la legge elettorale dovrebbe essere rivista per fare del paese una sola grande circoscrizione, cosa che assicurerebbe ai radicali delle possibilit� maggiori di essere rieletti. Da questo governo il SPO di Draskovic (anche lui in via di sparizione) si � ritirato e non vuole pi� sostenerlo. In realt�, questi due partiti sono obbligati: visto come il DOS li ha sostituiti nelle preferenze dell'elettorato, sarebbero definitivamente liquidati in caso di elezioni. Allora, il SPO ed i radicali sono tentati di formare insieme un governo serbo - senza nuove elezioni e senza i socialisti - che potrebbe durare un anno.


Ma d'altra parte, questi due partiti avanzano le loro pretese soprattutto per far crescere il loro prezzo nelle negoziazioni con il DOS e con il SPS. Senza nessun principio, cercano solamente di ottenere il potere, in un modo o nell'altro.


Le grandi manovre politiche ruotano anche intorno al nuovo governo federale. Il partner indispensabile e fortemente corteggiato � il partito socialista montenegrino. Il DOS gli ha immediatamente fatto delle proposte. Solo che entro un anno avranno luogo le elezioni nella repubblica del Montenegro che in questo paese sono ancora pi� importanti in termini di competenze e di budget. I socialisti montenegrini hanno il vento in poppa e potrebbero vincere contro la destra filoamericana di Djukanovic. Ma se andassero con la destra serba del DOS, che ha esattamente lo stesso programma stile-FMI di Djukanovic, la loro immagine sarebbe deteriorata. Ecco perch� essi hanno scelto piuttosto il SPS di Milosevic come alleato. Tutto � stato frutto di negoziati. Non rimane che un ostacolo. Messo fuori gioco, il DOS ha cominciato a contestare il mandato di 18 deputati socialisti.


Lontano dalle telecamere, le violenze di Djindjic


E' forse proprio per questo che il DOS mantiene la pressione. Quali sono i metodi impiegati? Minacce di manifestazioni e di blocchi delle istituzioni legali, violenze fisiche e minacce contro i membri del partito socialista e di diverse istituzioni dello Stato, messa sotto controllo con la forza di alcune imprese pubbliche. Dietro la figura simbolica di Kostunica che occupa la scena, � Zoran Djindjic che organizza tutto. Venduto da tempo agli interessi tedeschi, in seguito americani, come ognuno qui sa bene, Djindjic, fortemente disprezzato, si � servito di Kostunica per battere Milosevic ed ora si avventa sul potere reale. Con la violenza. La sede belgradese del partito socialista � stata completamente distrutta. Kostunica ha inviato un fotografo sul posto, che si � mostrato indignato. Alcune case di membri del SPS sono state date alle fiamme. Numerose imprese, ad es. la fabbrica di tabacco DIN - sono state prese di forza da uomini di Djindjic. In questo momento il DOS sta espellendo con la forza il direttore dell'ospedale dei bambini, Scepanovic, molto competente, ma colpevole di essere membro del partito socialista. Altri eventi di questo genere non possono ancora essere pubblicizzati perch� le vittime hanno troppa paura. Ma i fatti sono stati riportati e se accadesse qualcosa, sarebbero diffusi. Ed in provincia le aggressioni terroristiche sono ancora pi� gravi che a Belgrado dove bisogna conservare un'immagine presentabile.


Non � evidentemente per questo che il popolo ha votato. Ha votato per vivere meglio e per il fatto che la maggioranza aveva perso la fiducia in Milosevic. E per impedire che questi fatti siano conosciuti dall'opinione pubblica, tutti i media sono stati messi sin dall'inizio sotto controllo del DOS, pi� precisamente di Djindjic. E' il DOS e l'Occidente che hanno instaurato il controllo sui mezzi d'informazione! E' Djindjic, non Kostunica, ad aver organizzato molto efficacemente l'occupazione dei media pubblici: RTS, l'agenzia di stampa Tanjug, il quotidiano Politika. Con la complicit� di alcuni responsabili di questi media, ed escludendo di forza gli altri giornalisti o sottoponendoli a fortissime pressioni.


Risultato: quando oggi accendete la TV, vedrete la stessa cosa dappertutto: Kostunica ed il DOS, oppure il DOS e Kostunica. Nient'altro. Mai un punto di vista dell'altro schieramento. Era quello che si rimproverava prima a Milosevic. Ma, sotto Milosevic, anche se vi sono state delle sospensioni in certi periodi, l'opposizione aveva tre volte pi� mezzi di informazione del potere e cinque volte di pi� a livello di comunicazione elettronica. Ed anche le proprie televisioni. La popolazione riceveva costantemente quelle opinioni che l'hanno del resto fortemente influenzata. Adesso tutta l'informazione � controllata da un solo partito, e questa la chiamano "democrazia".


Con metodi psicologico-mediatici modernissimi, da cui si vede che sono stati preparati da tempo. I dollari di Washington (vedere i nostri precedenti articoli) sono stati investiti per preparare questi media moderni.


Cosa accadr�? Il DOS cercher� di mantenere la pressione per impedire il funzionamento di governi che non controllerebbe. Sia con delle manifestazioni e con degli scontri, ma la maggior parte delle persone qui desiderano la fine delle violenze ed il ritorno alla calma. Sia con delle ostruzioni istituzionali come quelle descritte precedentemente. Pi� il tempo passa , meno potranno usare la forza. O almeno � quello che molti sperano. Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@t...




GIORNALE DI BELGRADO - MARTEDI' 10 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Nuove elezioni il 19 dicembre. Le istituzioni sono ancora paralizzate dalle violenze e le minacce
In simili momenti storici, gli eventi si susseguono di ora in ora, e la verit� della mattina � gi� superata nel pomeriggio. Sotto la pressione dell'opposizione e delle violenze che si svolgono qui, con uno Stato e delle istituzioni completamente paralizzati, il Parlamento serbo si � appena autodisciolto. Le prossime elezioni avranno luogo il 19 dicembre.
Con un nuovo sistema elettorale: proporzionale, ed una sola circoscrizione per tutto il paese. Ci� che dovrebbe favorire i radicali del DOS, ma anche i socialisti di Milosevic. Non si sa ancora se anche il presidente serbo Milutinovic dar� le dimissioni.


Gli stessi risultati? Una situazione di doppio potere? Quali potrebbero essere i risultati tra due mesi? Probabilmente gli stessi, non avendo la gente ancora avuto l'esperienza di ci� che significher� concretamente un governo DOS per l'occupazione ed i loro stipendi. Certamente, le violenze e le attivit� mafiose perseguite da Djindjic hanno colpito persino una parte dei sostenitori di Kostunica. Ma l'euforia per la vittoria e la persistenza delle illusioni "si vivr� meglio, si guadagneranno 5.000 dollari come ci ha promesso l'opposizione", questi fattori ed anche la perdita di prestigio dell'uomo forte Milosevic, cos� come l'indebolimento del suo partito, tutti questi elementi prefigurano un risultato favorevole del DOS. I partiti di Seselj e di Draskovic - che hanno entrambi violentemente criticato le violenze mafiose - potrebbero riprendere un po' di fiato, ma non � del tutto certo. Allora ci si trover�, nei prossimi anni, in una situazione di "doppio potere" con un governo jugoslavo sotto il controllo di Milosevic ed un governo serbo sotto l'autorit� di Djindjic e dell'Occidente? Sarebbe una situazione storica assai originale ed esplosiva. Ma non � sicuro. Il DOS fa pressione per le sue soluzioni: o un governo minoritario del DOS, o un governo cosiddetto "tecnico" di esperti, o un'alleanza DOS-SNP montenegrino. Si dice anche che il SPS- attualmente sotto una pressione terribile - potrebbe accettare di far entrare il DOS nel governo jugoslavo; si avrebbe allora un governo d'unit� nazionale SPS-DOS-Radicali-SPO (Draskovic). In ogni caso, le schermaglie dovrebbero continuare. Una divisione dei poteri non � mai soltanto una soluzione temporanea, e gli appetiti attuali sono troppo forti.


La partita non � conclusa, ma il margine d'azione � ristretto. In ogni caso, per i progressisti del mondo intero, sar� importante seguire questa situazione attentamente ed aprire gli occhi su questi partiti jugoslavi cosiddetti "democratici" ma il cui programma � effettivamente quello del FMI. I mesi a venire saranno di grande importanza, e la situazione non � ancora completamente definita. Come abbiamo gi� detto, una buona parte degli elettori di Kostunica resta anti-Nato: "Sono contento che Milosevic � caduto, mi ha detto Darko, giurista. Perch� non ha condotto fino in fondo la battaglia per difendere i serbi in Croazia, poi in Bosnia. Ed ha trascurato tutti quei giovani che furono vittime di queste guerre. Ma con questo nuovo regime, avremo un problema ancora pi� grave. E' la NATO che sta arrivando qui. Non dovremo permetterglielo."


Le cinque ragioni della disfatta


Come spiegare la vittoria di Kostunica? Con un insieme di fattori di cui la maggior parte � stata trattata negli articoli precedenti. 1. La violenza della NATO. 2. Dieci anni di privazioni con lo strangolamento economico del paese. 3. Il denaro della CIA che � piovuto a fiotti e che ha causato ovviamente delle defezioni. 4. Una campagna mediatico-psicologica intelligente attorno all'uomo nuovo e credibile Kostunica. 5. Gli errori del regime di Milosevic.


D'accordo, fondamentalmente, � una vittoria della Nato, una vittoria della violenza. Nella primavera del '99, durante i pi� intensi bombardamenti contro gli obiettivi civili (installazioni elettriche, depositi di benzina, strade, ponti...), il generale USA Michael Short dichiarava: "Sono convinto che se la gente non ha la corrente per far funzionare i frigoriferi, il gas per la cucina, se non possono andare al lavoro perch� i ponti sono distrutti e se non smettono di pensare alle bombe che possono cadere in ogni momento, arriveranno i tempi in cui vorranno veder finire tutto questo". Tutto questo, era il regime di Belgrado. Ecco quello che la Nato chiama "elezioni democratiche". Proprio come la signora Carla Del Ponte, sedicente magistrato internazionale imparziale, in realt� semplice arma di Washington nello stesso modo che un Tomahawk o un volgare spione della CIA. Questa tizia ha dichiarato: "E' giusto da parte mia esprimere il mio stupore davanti agli avvenimenti drammatici che si svolgono a Belgrado, io auguro loro (al DOS ndr) un successo pieno con tutta la loro nuova democrazia." (Comunicato del 6 ottobre) Curioso magistrato, curioso tribunale, quelli che chiudono gli occhi sul regno di terrore e di mafia in Kosovo e osano applaudire la "democrazia", tutto continuando dedicarsi al loro lavoro sporco di satanizzazione dei Serbi!


Al momento, noi non svilupperemo qui gli altri fattori della disfatta (trattati precedentemente), ma arriviamo al quinto fattore, sul quale ci poniamo molte domande. "Perch� non ci sono state contromanifestazioni nelle strade?" "Che pensano i lavoratori?" "Perch� l'esercito non si � mosso?"


Perch� il regime ha perso il suo sostegno


Ieri, ho incontrato dei sindacalisti di provincia, venuti a trovarmi per parlare del mio libro "La Nato alla conquista del mondo" ed invitarmi tenere una conferenza davanti ai loro militanti ed affiliati. La loro organizzazione - che si definisce "indipendente" ma che � molto vicina al partito socialista - conta 35.000 membri. Io li ho ovviamente interrogati sulla situazione attuale. Ho ascoltato le loro risposte veramente vaghe e confuse. Penoso. Finalmente, uno dei responsabili mi ha detto: "Io ho attaccato tutti i manifesti di Milosevic che ho ricevuto, ma ho votato Kostunica." Eccoci di fronte ad un chiaro esempio di perdita Domenica, sono andato a Novi Sad come osservatore al secondo turno delle elezioni regionali della Vojvodina. In un intervista (da pubblicare) il segretario del partito socialista della regione Dusan Bajatovic mi ha detto: "Noi siamo un partito molto grande, con un gran numero di quadri, e dieci anni al potere, � molto. Cosa che ha provocato uno scontro tra i quadri. Molta gente non si trovava nel nostro partito per ragioni serie, ma per interesse. Ed in un paese povero, essere in un partito stimola gli appetiti. Il popolo ha visto gente arricchirsi dall'oggi al domani e senza valide ragioni. Ci sono molti casi. Da dove veniva questo denaro? E la gente ha pensato che era la posizione del SPS che provocava questi privilegi. La grande maggioranza dei membri sono tuttavia onesti e devoti al loro paese, e loro stessi giudicano severamente questi casi. Ci sono state anche delle false accuse contro i dirigenti del SPS e dello Stato, ma in queste condizioni, i suoi membri non hanno potuto rispondere adeguatamente a questi attacchi." Confessione interessante. Resta evidentemente da sapere perch� questi arricchimenti e questi privilegi non sono stati combattuti. Perch� i beneficiari erano in posti troppo in alto?


"Non resta che il SPS, mi spiega Branko, ingegnere. Anche il partito della YUL, che si dichiara di posizioni ancora pi� a sinistra del SPS, ha perso la sua credibilit�. Questo contava nelle sue fila su numerosi padroni molto ricchi. Non si pu� avere una teoria di sinistra ed una pratica di destra." Ma aggiunge: "Non � per questo che bisogna buttarsi tra le braccia della destra. Sono passati dieci anni, le stesse promesse occidentali sono state fatte ai rumeni. Ma io conosco questo paese, poich� il mio lavoro mi ci porta spesso. Oggi, la situazione in questo paese � talmente catastrofica che voi potete trovare persino dei lavoratori rumeni occupati nei campi, qui, in Jugoslavia, a Pojurevac! E loro non hanno delle sanzioni." Un altro intellettuale progressista, Darko, pensa lo stesso e aggiunge: "Milosevic dovrebbe fare come Castro. Quello l� lo si vede sempre a discutere con la gente semplice, con i contadini, per capire come va, quello che pensano, i loro problemi. Cuba anche � sotto attacco, ma si difende bene."


Quando si prova a valutare il peso rispettivo di questi diversi elementi, bisogna mostrarsi prudenti. I fatti che abbiamo esaminato sono molto importanti e ci torneremo sopra. Ma non sono una novit�, la gente ne era a conoscenza da molto tempo. E nessuno ha grande fiducia nell'onest� dell'opposizione sul piano della corruzione. Bisogna comprendere che a queste elezioni, in effetti, il SPS ha sfruttato un poco l'onda delle elezioni precedenti. Il fattore nuovo, � l'affermazione del DOS. Anche su questo ci torneremo sopra.

Traduzione a cura del
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 14 OTTOBRE


MICHEL COLLON


"Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


- Kostunica, Djindjic, Perisic, V. Ilic
- Nuova strategia del SPS - Visita della CIA a Belgrado - Le sensazioni della gente ordinaria: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


Kostunica ora sembra avere un atteggiamento pi� fermo nel provare ad avere un controllo pi� stretto sul resto dei suoi alleati del DOS... Per questo sta accusando Djindjic & Co. di scavalcare la sua autorit� (in relazione all'illegale cambio di gestione nelle imprese e nelle istituzioni). Gira la voce che le lotte nel DOS siano gi� iniziate, che Kostunica abbia chiesto a Vuk Obradovic (di cui si fida di pi�, cos� come di Perisic) di arrestare questi cambi di gestione illegali ed Obradovic sembra abbia rifiutato, affermando che tutto questo era necessario. Su questo Obradovic probabilmente ha informato il resto dei leaders in una riunione del DOS dove Kostunica non era presente... Velja Ilic (questo tizio di Cacak) sembra fosse arrabbiato con Kostunica, ed avrebbe detto "Non si vergogna?! Abbiamo fatto tutto questo lavoro, abbiamo allestito la sua campagna, lo abbiamo messo sulla poltrona presidenziale, ed ora ancora vuole trattare con loro (il SPS suppongo) con i guanti!" Perisic e Djindjic stanno facendo pressione su Kostunica per rimuovere il generale Pavkovic; Djindjic ha persino chiesto a Djukanovic di fare pressione su Kostunica per cambiare tutti i generali (poich� Kostunica non lo ascolterebbe). Stanotte il SPS ed il DOS avranno una riunione alle 22 per continuare a discutere su un governo di transizione. E' stato proposto che il SPS, il DOS, il SPO ed il SRS ne facciano parte. A mezzanotte incontreranno Milutinovic. La sessione della Repubblica Skupstina avr� luogo probabilmente sabato o domenica... Il problema � che i radicali stanno ancora pi� o meno rifiutandosi di cooperare... Il G17 � naturalmente assai contrario a questo tipo di governo di transizione, loro vogliono un governo d'esperti (e loro sarebbero gli ESPERTI, suppongo!).


La nuova strategia del SPS


Da parte del SPS, si prova a far partire l'operazione "rinnovamento". Una nuova leadership � stata formata, unendo il "vecchio" Milutinovic, che � stato presidente della Serbia, ed il "giovane" Zoran Andjelkovic. Ho incontrato personalmente quest'ultimo quando ho fatto un reportage in Kosovo, lo scorso febbraio. Come animatore del Centro per la Pace e la Tolleranza, stava prendendosi cura degli interessi delle vittime serbe dell'attuale pulizia etnica in Kosovo. Ha scritto un libro molto ben documentato su quei, cosiddetti, "Giorni del Terrore". Ora sta dando l'impressione di qualcuno molto interessato all'approccio umano ed al contatto con la gente comune. Nel SPS indubbiamente c'era qualcosa che non andava molto negli anni scorsi, provocando il suo declino com'� stato spiegato nella mia intervista con Jivadin Jovanovic. La discussione continua sul ruolo futuro di Milosevic nel partito.


La visita della CIA a Belgrado


Al domanda del mio articolo "Chi arriver� a Belgrado?", scritto marted� scorso, sulla visita di Hubert V�drine (ed altri) a Belgrado, potete rispondere: "l'uomo-chiave". L'ambasciatore degli Stati Uniti a Budapest, che visiter� anche Belgrado, � l'uomo-chiave perch� ha organizzato tutta questa manovra della CIA dall'Ungheria. Ora sta arrivando per incontrare i suoi subalterni.


Le sensazioni della gente comune


La gente comune pensa principalmente cose come questa: "Sostengo Kostunica, lui � onesto, ed il resto del DOS sono tutti i ladri e bastardi, particolarmente Djindjic." Dopo la prima ondata d'euforia passata, la gente � attualmente sbalordita nel vedere come i leaders del DOS (a parte Kostunica!) non stanno facendo esattamente ci� che era previsto dai programmi e stanno usando la forza anzich� la legge... Cos� ora i sostenitori del DOS si stanno chiedendo: "E' questo quello per cui ci siamo battuti? E qual'� la differenza fra gli ex ladri (SPS, YUL) ed i ladri attuali?" La gente oltretutto � confusa perch� avverte che ci sono delle dichiarazioni molto conflittuali tra Kostunica, il G17 e Djindjic da un lato e poi i socialisti del Montenegro e Djukanovic dall'altro, per non parlare delle dichiarazioni della NATO e dei funzionari della UE che sono sempre pi� attente e limitate... Nel frattempo, la gente sta vedendo pure che le sanzioni non sono state tolte tutte (solo i voli ed il petrolio, ma il petrolio non � mai arrivato dall'occidente e la JAT, le linee aeree jugoslave, ha gi� molti voli attivi da Belgrado, cos� che tutto questo non fa una grande differenza). Il G17 sta promettendo l'entrata nel FMI e, alla fine, l'entrata nella UE (che � una enorme, mostruosa bugia e la maggior parte dei serbi lo sa!), Djindjic sta assicurando il ritorno dell'esercito e della polizia in Kosovo, cosa che Kouchner continua a rifiutare, i prezzi delle merci nei negozi sono schizzati alle stelle in un paio di giorni... Cos� il popolo, vedendo tutto questo, si chiede: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"

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Giornale da Belgrado - luned� 16 ottobre


MICHEL COLLON


Il DOS in una coalizione contro natura con il SNP e senza elezioni?



* I negoziati tra DOS e SNP
* Vojvodina: iniziano le tensioni etniche. Un'altra divisione? * Danubio: per quali tasche?


I rappresentanti del DOS (Djindjic, Korac, Batic) ed il presidente Kostunica (in questo ordine) hanno discusso oggi con il Partito Nazionale Socialista del Montenegro della questione del governo federale. Erano concordi su alcune questioni principali. Quindi, possiamo concludere che il SNP sta per formare una coalizione con il DOS, e non con la sinistra serba, a livello federale. � vero che il SNP sta chiedendo di includere i rappresentanti di SPS nel governo federale, e che ricorda continuamente di far parte di una coalizione "etnica" con la sinistra serba, ma il DOS continua a rifiutarsi. C'� una questione molto importante: il popolo del Montenegro che ha votato per il SNP e per il presidente Milosevic, non per il DOS. Comunque non hanno votato per una coalizione tra DOS e SNP. Come abbiamo scritto precedentemente, questo potrebbe essere comunque politicamente suicida per i montenegrini del SNP di Bulatovic. Loro hanno rivinto le ultime elezioni schierandosi contro la destra e contro il partito filo-occidentale di Djukanovic. Come spiegheranno, il prossimo anno, il fatto che si schierano contro l'Occidente ed i partiti di destra alle elezioni in Montenegro e si alleano con lo stesso genere di partiti in Jugoslavia? Ci sarebbe ancor meno legalit� e legittimit� a livello di Repubblica di Serbia. Il DOS, anche senza elezioni e ovviamente ricattando il SPS, sta per impossessarsi del governo della Repubblica ancor prima delle elezioni di questo dicembre. Uno dei partiti pi� forti nell'attuale Parlamento della Repubblica - il Partito Radicale Serbo - si rifiuta di partecipare a questa soluzione. Pensano che darebbero legittimit� a tutte le attivit� illegali del DOS (assumendo la direzione di molte istituzioni e di altro...) tramite la partecipazione a questo governo. E, ancor di pi�, vogliono denunciare le responsabilit� della politica del DOS fino alle elezioni. Inoltre non pensano neppure che le prossime elezioni siano necessarie poich� il governo della Repubblica ha la maggioranza nel Parlamento. Il SPS ha accettato le trattative come unico modo mantenere la pace nelle strade. O ci possono essere altre idee?


Tensione etniche in Vojvodina


Ci sono alcune notizie di un peggioramento della situazione etnica in Vojvodina. Ci sono molte pi� bandiere croate e ungheresi, contrassegnate sulle case dei serbi nei villaggi multietnici, pi� minacce verso gli ungheresi che sono membri dei partiti ungheresi non nazionali, maggiore ostilit� verso i profughi serbi che vivono l�. Ho sentito che ci sono dei tentativi "per trattenere in Vojvodina i soldi della Vojvodina", ad esempio di non inviare le tasse per il budget comune della Repubblica Federale. Precedentemente, abbiamo scritto che il programma del DOS � completamente contraddittorio, mescolando insieme partiti unitaristi e quelli separatisti. Ma le prove stanno arrinvando ancora prima del previsto. Maggiori informazioni sulla Vojvodina nelle prossime edizioni, poich� ho avuto delle riunioni a Novi Sad alcuni giorni fa.


Danubio: per quali tasche?


Fino a questo momento c'� soltanto un'assicurazione della UE di rimanere sul posto dopo tutte le promesse di un mucchio di soldi per la pulizia del Danubio. Ma, nuovo attacco alla nostra indipendenza, un francese � stato scelto come presidente della Commissione per questo lavoro. Non c'� dubbio che un'azienda occidentale otterr� la commessa per quel lavoro.


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VESNA PESIC:
BISOGNA DISTRUGGERE L'SPS E SPARTIRE IL
KOSOVO IN ZONE ETNICAMENTE DISTINTE


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I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.

Saluti

Guido Carpi

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Dopo l'intervento dell'ex Presidente macedone K. Gligorov, contrassegnato
da un'appassionata denuncia alle pressioni internazionali contro la stessa
esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".

Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.

Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".

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Bollettino di controinformazione del
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 7 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Questi prossimi dodici mesi saranno quelli che decideranno le sorti
della Jugoslavia


Delle novit� importanti sono ci sono state ieri sera. Quella di cui
parlano tutti i media occidentali. Milosevic ha riconosciuto la
vittoria di Kostunica alle presidenziali.


E quella di cui invece non parlano ma che potrebbe rivelarsi ancora pi�
importante negli otto mesi cruciali che verranno. Il tentativo
dell'opposizione di corrompere alcuni parlamentari montenegrini per
formare una maggioranza di governo di ricambio � fallito.


Ancora con il beneficio del dubbio, il prossimo governo jugoslavo
dovrebbe dunque essere formato dal SPS, il partito di Milosevic, il suo
alleato tradizionale YUL ed i deputati montenegrini del SNP di Momir
Bulatovic. Ci troveremmo in una situazione quindi di doppio potere? No,
perch� quello del presidente � meno importante di quello del governo
jugoslavo, e meno importante ancora di quello del governo serbo che
dispone della maggioranza del budget economico.


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro?


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro? Questo scenario
surrealista che abbiamo prefigurato da qualche giorno, questo scenario
sarebbe l'incubo di Washington. Ed � per questo che l'Occidente si
prepara a fare di tutto per eliminare definitivamente dalla vita
politica Milosevic ed il suo partito.


Da Belgrado, ho visto la BBC, la CNN e una TV tedesca. Tutte
presentavano un'immagine caricaturale: un popolo intero unito contro un
dittatore. La realt� � differente. Milosevic conserva un sostegno
importante - l'opposizione non contesta i risultati delle elezioni
parlamentari - e ci si trova piuttosto di fronte ad un paese diviso in
due campi, dopo mesi di pressioni e di campagne estere enormi.


Come ho scritto ieri, i dirigenti dell'opposizione hanno tentato di
creare una "sindrome di Bucarest". Milosevic ha fatto di tutto per
evitare di cadere in questa trappola, ha atteso in una guerra di
logoramento, una guerra di nervi, come ai tempi dei precedenti scontri
lanciati dall'opposizione ('91 e '96-'97) ai quali era
sopravvissuto: "In ogni caso, noi non intendiamo inviare l'esercito e
provocare un bagno di sangue", m'hanno detto dei responsabili del
governo.


Non sarebbe stato meglio riconoscere da subito la vittoria di
Kostunica? Molti, anche nel suo schieramento, lo pensano: "La gente ha
creduto che si stesse tentando qualche manovra e questo non gli �
piaciuto", mi spiega Ivana, che ha comunque votato Milosevic.


Ma sullo schieramento di Kostunica, ci si pu� porre un'altra domanda:
perch� hanno rifiutato il secondo turno che sembravano sicuri di
vincere? Noi pensiamo che Washington ed i dirigenti dell'opposizione
hanno cercato di provocare la "sindrome di Bucarest" per tentare di
eliminare definitivamente Milosevic dalla scena politica.


Ma si tratta solamente di Milosevic? No. Si tratta di tutta una
corrente della societ� jugoslava che resiste alla presa del controllo
delle multinazionali. Il 17 novembre '98, l'agenzia ufficiale
britannica Reuter menzionava un sondaggio su circa 300 societ�, secondo
il quale "la privatizzazione non suscita entusiasmo in Serbia, i
lavoratori hanno paura di licenziamenti di massa. Alcune compagnie non
sono ancora state privatizzate dopo la nuova legge di privatizzazione
adottata da un mese."


Inoltre, la volont� di eliminare Milosevic non riguarda solamente la
Jugoslavia. Perch� Milosevic � la bestia nera di Washington?


"Perch� simbolizza la resistenza al Nuovo Ordine Mondiale e potrebbe
dare delle cattive idee ad altre forze nei Balcani, mi spiega
Ljliljana, funzionaria in ministero. Agli occhi di Washington,
Milosevic � un virus pericoloso che pu� contagiare i Balcani."


Clinton e la demonizzazione dei Serbi


Al momento, Kostunica si trova di fronte a due problemi. Uno immediato:
l'incendio del parlamento non � stato approvato e compreso neanche dai
suoi stessi sostenitori. "La stessa Nato aveva risparmiato questo
simbolo, � indegno questo. Hitler aveva incendiato il Reichstag come
provocazione prima della Seconda Guerra Mondiale. E la televisione RTS
era stata bombardata dalla Nato: 16 vittime. Queste ferite sono ancora
fresche. E' indegno."


Secondo problema: le ingombranti felicitazioni degli USA. Ieri sera,
stavo ascoltando il discorso di Bill Clinton. In sintesi: "Questa
vittoria � la nostra, � la consacrazione delle battaglie degli Stati
Uniti in questi dieci anni. Noi abbiamo impedito a Milosevic di
continuare ad attaccare la Croazia, la Bosnia ed altri paesi. Con la
manifestazione di Belgrado, abbiamo messo fine alla minaccia di un uomo
che aveva fatto centinaia di migliaia di vittime."


Ah, si? Milosevic avrebbe ucciso tanta gente? Ah, lui tutto da solo?
Clinton pu� essere rassicurato che nessun serbo pensa questo.
Praticamente tutti continuano a pensare che il loro paese � stato
attaccato dalle grandi potenze che hanno sostenuto degli estremisti
come Tudjman ed Izetbegovic e si sono dimostrate ingiuste contro i
Serbi. Alcuni - anche tra gli elettori dell'opposizione - rimproverano
a Milosevic persino di non essere stato troppo fermo fino in fondo.


Comunque sia, questo discorso di Clinton mira alla demonizzazione dei
Serbi presentati come dei mostri poich� � evidente che se ci
sono "delle centinaia di migliaia di vittime", un gran numero di Serbi
sono criminali, e la caccia alle streghe prosegue con tutta la
selettivit� e l'arbitrariet� di cui Washington � capace.


Inoltre, Washington non pensa assolutamente a dare giustizia ai Serbi,
per esempio in Kosovo. Bernard Kouchner ha appena annunciato che
bisogner� rimanere laggi� una generazione e che le truppe americane ci
resteranno "almeno dieci anni." (Washington Times, 30 settembre)


Con lo stesso Kostunica, i Serbi non vedranno il colore della pace
perch� gli USA hanno bisogno di una situazione di conflitto di "bassa
intensit�" permanente. Una situazione che gli permette di mantenere la
tensione in questa regione, e la pressione contro un paese. Credere che
gli USA siano in Kosovo per ristabilire la pace ed aiutare gli
Albanesi, � come credere che Hitler era andato ad occupare la
Cecoslovacchia per amore delle minoranze sudete tedesche. Pretesti,
pretesti...Tutto quello che conta per le grandi potenze, � di occupare
delle regioni strategiche.


I dodici mesi che verranno, prima delle elezioni in Serbia, saranno
decisivi. La Jugoslavia diventer� o no una colonia del FMI e della
Nato? Se vorranno ribaltare la tendenza elettorale attuale -
soprattutto tra i giovani - Milosevic ed i suoi alleati dovranno
condurre una politica ancora pi� attenta alle problematiche sociali,
una lotta pi� ferma contro i privilegi. Ed una strategia di
comunicazione pi� efficace, soprattutto verso i giovani. Ma le forze
progressiste del mondo intero avranno anche loro un ruolo da giocare
per smascherare l'azione di Washington dietro queste elezioni veramente
poco libere.


Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
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