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Date sent: Fri, 7 Sep 2001 17:00:30 +0200
Subject: [JUGOINFO] North Atlantic Terrorists
Organization (1)
From: "jugocoord@..."<jugocoord@...>
To: jugoinfo@...
Subject: COAT: 24 Reasons To Oppose NATO
Date: Wed, 5 Sep 2001 23:33:54 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...
saluti :-)), yure
---------------------------------
C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla
N.A.T.O.?
" Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo.
Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione
egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra
vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*)
Perchè nessuno dica "non sapevo":
24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.
1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che
andrebbe abolita, anzichè ampliata.
2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a
sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante
nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso,
o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo
colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di
armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato
contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la
Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa
l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione
civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il
rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto
planetario dell'"inverno nucleare". La politica
dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al
Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri
N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato
di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare.
Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia)
possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio
attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale.
Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della
N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei
conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le
200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale.
L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso
sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente
verso gli Stati che non possiedono tale armamento.
3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO
(Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e
Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo,
di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie
di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono
le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di
anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le
compagnie multinazionali guidate da interessi economici
collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di
queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale
che oggi possiamo definire "globalizzazione delle
multinazionali"
4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace
di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa
il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella
"top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran
Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70%
alla produzione di armi complessiva in tale anno.
5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di
Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha
avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La
NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre
etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità
per i suoi interventi militari nella regione. Gli
interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono
stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i
confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di
espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati
membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.
6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la
Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa
Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi
internazionali.
7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli
in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato
sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000
tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi
internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili,
compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza
militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti,
strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media,
monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie
e impianti petrolchimici.
8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha
avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione
civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi,
almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente
bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici.
9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti
NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e
nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.
10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha
impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di
Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come
ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma
radiattiva e altamente tossica di lungo periodo,
comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e
la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate
per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro
contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri,
poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo
impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi
proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre
future.
11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la
NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del
Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla
risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha
convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione
del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel
Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi
vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi
U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000
persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche
numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante
l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed
altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in
Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e
devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e
distruzioni di proprietà.
12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come
criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione
del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto
l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò
etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in
Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse
l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi,
metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...
13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO
hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati
elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo
spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche
sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici
che si sono rifiutati di collaborare con essa.
14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono
un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento
propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO
hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia
che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO
(ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe
ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in
condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la
loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i
coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il
personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma
contro di essi nessun procedimento penale è mai stato
intrapreso.
15. La NATO è stata una delle fonti primarie della
destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta
assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times"
di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il
referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim
Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per
sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso
giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei
combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni
stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I
notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che
l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito
della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani
e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i
terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di
pressione diplomatici per far cedere il governo macedone
alle richieste albanesi.
16. La politica aggressiva di espansione della NATO in
Europa Orientale minaccia severamente la stabilità
internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica
Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate,
Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro
interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha
inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor
maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza
sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia,
Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare
lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è
una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto
aperto con la Russia.
17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e
Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di
tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte
USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze
armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle
richieste di standardizzazione dell'attività militare,
degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La
richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro
equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO
costituisce un tremendo regalo all'industria economico-
militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale
espansione dei mercati di esportazione.
18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di
perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle
loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo,
comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi
rischiano di essere sottomessi agli auspici della
standardizzazione NATO.
19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in
larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il
controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le
grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le
risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar
Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e
dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal
controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le
catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con
le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-
Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega
l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere
ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia
Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di
dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi
verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie
petrolifere Occidentali.
(20) NATO's growth is not only a provocation to Russia, it
also threatens the security of China and other Asian states
that may respond in kind by increasing their military
spending, thus diverting resources from the essential needs
of their citizens. NATO's expansion may eventually provoke
an anti-NATO alliance in Asia, further destabilizing peace
and leading to possible future wars.
20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla
Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e
degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire
incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai
bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione
della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare
anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace
e portando ad una possibile futura guerra.
21. Come parte della "NATO Defence Capabilities
Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè
stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione
militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo
richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese
militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro
spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel
frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada
hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio
militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa
militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$,
circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali
priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del
mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della
salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione
ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando
il suo bilancio militare in vista di futuri interventi
anche "fuori area".
22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in
preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti
negativi sulle popolazioni e sull'ambiente.
L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di
piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di
addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni
militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano
il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della
Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e
Labrador stanno diventando le discariche militari dei test
di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose
attività addestrative di bombardamento sull'isola di
Vieques, presso Portorico.
23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito"
e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla
creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in
almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata
Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe
guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee
in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata
nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del
Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa
(Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E.
["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO.
Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e
condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22
dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo
quarantennale di supervisione di questa operazione
"coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto
dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste
organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute
attive almeno fino al 1990, sono state accusate di
interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche
di aver condotto operazioni terroristiche e di aver
attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di
altri gravi crimini.
24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito
in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi.
Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania
fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione
di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al
voto), il Segretario Generale NATO George Robertson
dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in
quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente
che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il
partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella
coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata
"bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come
membro dell'Unione Europea.
----- -----
(*) Richard Sanders, Coordinatore della Coalizione Contro
il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms
Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace
sostenuta da singli e organizzazioni canadesi.
541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada
Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614
Email: <ad207@...> Web site: http://www.ncf.ca/coat
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le posizioni ufficiali o condivise da tutto il CNJ, ma
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Date sent: Fri, 7 Sep 2001 17:00:30 +0200
Subject: [JUGOINFO] North Atlantic Terrorists
Organization (1)
From: "jugocoord@..."<jugocoord@...>
To: jugoinfo@...
Subject: COAT: 24 Reasons To Oppose NATO
Date: Wed, 5 Sep 2001 23:33:54 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...
saluti :-)), yure
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C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla
N.A.T.O.?
" Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo.
Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione
egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra
vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*)
Perchè nessuno dica "non sapevo":
24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.
1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che
andrebbe abolita, anzichè ampliata.
2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a
sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante
nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso,
o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo
colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di
armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato
contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la
Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa
l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione
civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il
rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto
planetario dell'"inverno nucleare". La politica
dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al
Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri
N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato
di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare.
Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia)
possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio
attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale.
Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della
N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei
conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le
200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale.
L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso
sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente
verso gli Stati che non possiedono tale armamento.
3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO
(Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e
Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo,
di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie
di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono
le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di
anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le
compagnie multinazionali guidate da interessi economici
collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di
queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale
che oggi possiamo definire "globalizzazione delle
multinazionali"
4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace
di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa
il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella
"top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran
Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70%
alla produzione di armi complessiva in tale anno.
5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di
Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha
avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La
NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre
etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità
per i suoi interventi militari nella regione. Gli
interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono
stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i
confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di
espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati
membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.
6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la
Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa
Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi
internazionali.
7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli
in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato
sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000
tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi
internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili,
compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza
militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti,
strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media,
monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie
e impianti petrolchimici.
8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha
avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione
civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi,
almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente
bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici.
9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti
NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e
nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.
10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha
impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di
Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come
ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma
radiattiva e altamente tossica di lungo periodo,
comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e
la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate
per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro
contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri,
poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo
impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi
proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre
future.
11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la
NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del
Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla
risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha
convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione
del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel
Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi
vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi
U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000
persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche
numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante
l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed
altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in
Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e
devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e
distruzioni di proprietà.
12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come
criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione
del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto
l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò
etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in
Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse
l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi,
metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...
13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO
hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati
elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo
spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche
sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici
che si sono rifiutati di collaborare con essa.
14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono
un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento
propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO
hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia
che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO
(ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe
ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in
condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la
loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i
coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il
personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma
contro di essi nessun procedimento penale è mai stato
intrapreso.
15. La NATO è stata una delle fonti primarie della
destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta
assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times"
di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il
referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim
Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per
sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso
giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei
combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni
stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I
notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che
l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito
della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani
e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i
terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di
pressione diplomatici per far cedere il governo macedone
alle richieste albanesi.
16. La politica aggressiva di espansione della NATO in
Europa Orientale minaccia severamente la stabilità
internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica
Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate,
Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro
interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha
inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor
maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza
sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia,
Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare
lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è
una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto
aperto con la Russia.
17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e
Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di
tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte
USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze
armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle
richieste di standardizzazione dell'attività militare,
degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La
richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro
equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO
costituisce un tremendo regalo all'industria economico-
militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale
espansione dei mercati di esportazione.
18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di
perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle
loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo,
comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi
rischiano di essere sottomessi agli auspici della
standardizzazione NATO.
19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in
larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il
controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le
grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le
risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar
Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e
dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal
controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le
catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con
le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-
Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega
l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere
ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia
Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di
dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi
verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie
petrolifere Occidentali.
(20) NATO's growth is not only a provocation to Russia, it
also threatens the security of China and other Asian states
that may respond in kind by increasing their military
spending, thus diverting resources from the essential needs
of their citizens. NATO's expansion may eventually provoke
an anti-NATO alliance in Asia, further destabilizing peace
and leading to possible future wars.
20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla
Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e
degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire
incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai
bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione
della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare
anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace
e portando ad una possibile futura guerra.
21. Come parte della "NATO Defence Capabilities
Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè
stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione
militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo
richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese
militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro
spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel
frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada
hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio
militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa
militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$,
circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali
priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del
mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della
salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione
ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando
il suo bilancio militare in vista di futuri interventi
anche "fuori area".
22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in
preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti
negativi sulle popolazioni e sull'ambiente.
L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di
piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di
addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni
militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano
il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della
Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e
Labrador stanno diventando le discariche militari dei test
di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose
attività addestrative di bombardamento sull'isola di
Vieques, presso Portorico.
23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito"
e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla
creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in
almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata
Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe
guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee
in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata
nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del
Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa
(Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E.
["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO.
Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e
condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22
dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo
quarantennale di supervisione di questa operazione
"coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto
dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste
organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute
attive almeno fino al 1990, sono state accusate di
interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche
di aver condotto operazioni terroristiche e di aver
attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di
altri gravi crimini.
24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito
in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi.
Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania
fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione
di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al
voto), il Segretario Generale NATO George Robertson
dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in
quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente
che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il
partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella
coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata
"bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come
membro dell'Unione Europea.
----- -----
(*) Richard Sanders, Coordinatore della Coalizione Contro
il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms
Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace
sostenuta da singli e organizzazioni canadesi.
541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada
Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614
Email: <ad207@...> Web site: http://www.ncf.ca/coat
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5-8, 2001!
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