Subject: 25 aprile d'occupazione a trieste
Date: Thu, 25 Apr 2002 19:31:47 +0200
From: "Gian Che Dice?"


l'assessore Menia: «Qui la storia è stata diversa: chi
combatteva nella X Mas, difendeva i confini orientali»

http://digilander.iol.it/nvg/IlPiccolo_steleRSI_a_TS.html


*** 25 aprile d'occupazione a Trieste ***

Da cosa iniziare? Probabilmente dai 39.620 (13) triestini
che hanno scelto Roberto Menia come loro parlamentare.
L'uomo politico girava per la città in camper, incontrava
italiani, incoraggiava l'irredentismo, difendeva l'identità
di una città di frontiera e lo hanno votato. Roberto Menia ha
molti incarichi. E' parlamentare, è responsabile nazionale per
l'organizzazione di AN, è assessore alla cultura di Trieste,
è il responsabile della gestione del patrimonio storico della
risiera di San Sabba, l'unico campo di sterminio in Italia.
In questi giorni si è spinto a chiedere la soppressione
della cerimonia della liberazione, che vorrebbe sostituire
con una cerimonia "per i caduti della libertà". Ma chi sono
questi caduti per l'assessore?
Per capirlo serve una ricostruzione storico politica del
personaggio e dell'ambiente della destra radicale triestina.

Buona lettura
Giancarlo


*** Menia e company ***

Menia è un assessore dalle idee chiare, fin dal 2000 chiede
l'abrogazione della festa della liberazione (1) ora nel nome
dell'onestà storiografica, ora nel nome della riconciliazione,
ora nel nome dell'irredentismo triestino. Ma Menia non è uno
che si scopre facilmente, non è un estremista di destra col
gagliardetto o almeno non lo dà a vedere. Ogni tanto si lascia
un pò andare, come all'ultimo congresso di alleanza nazionale
durante il quale afferma "Ormai si è al punto che per essere
politicamente corretti, bisogna essere gay, culo" (2), oppure
nel lontano 1997 quando si fa denunciare dall'ex fidanzata per
averla inseguita e molestata (3), ma il maschio assessore
spesso mette una maschera più ambigua, bipartisan,
conciliazionista.

Ma di quale conciliazionismo si fa portavoce la giunta comunale
di Trieste? Valgano le parole del presidente della Provincia
Fabio Scoccimarro, anch'egli in linea coi provvedimenti comunali
del 5 aprile "che non si cantino più canzoni di parte (l'anno
scorso "Bella ciao" fu intonata dal Coro partigiano assieme ai
ragazzi del Collegio del Mondo unito, ndr) ma l'Inno nazionale",
che "«si dovrà dare lettura delle testimonianze lasciateci da un
martire della Risiera, da un martire della Foiba di Basovizza
e da un combattente a San Giusto, tralasciando interventi di
rappresentanti politici in luoghi di preghiera e di memoria»",
infine che "l'intervento in lingua slovena di un amministratore
dei Comuni minori, dovrebbe essere cancellato a
favore di un solo saluto del sindaco di Trieste" (4)
Proposte nell'orbita della pacificazione Violantiana, inaugurata
proprio a Trieste? Proposte del tutto simili a quelle del sindaco
di centro sinistra Illy (4.1)? Sembra. Ma anche questa antistorica
pacificazione (tantopiù poichè avviene in un momento di sviluppo
impetuoso di forze reazionare di connotazione fascista) è solo una
mascherata. Davanti alle resistenze del Comitato per la Resistenza
di Trieste, Menia taglia corto e ne esce un altra verità
"[il comitato] è nato dalla logica degli anni Settanta e che
oggi, a mio avviso, si può anche chiudere" (5). Ad avviso del
camerata Menia, il comitato per la resistenza si può chiudere...

Ma torniamo a Trieste.
La giunta di destra si caratterizza da subito per le sue posizioni
estreme, il ritratto del podestà Cesare Pagnini viene recuperato ed
esposto (5.01).
Nel novembre 2001, il comune finanzia un convegno "Atmosfere in nero"
promosso dall'associazione "1900" finanziata dal comune l'anno
precedente con 50 milioni. Il convegno dal nome infausto invita in
qualità di relatore Jean Mabire, ex volontario delle SS francesi
insieme a tanti altri nomi della destra estrema europea. Davanti
allo scandalo l'assessore Menia che fa? Dichiara:
"«L'associazione 1900 ci ha chiesto il patrocinio, noi l'abbiamo
dato. Ma sapevamo solo che si trattava di un convegno letterario,
e che i relatori erano tre, tutti italiani. Di appendici con Ss non
ci avevano detto nulla. Se l'avessimo saputo, non avremmo certo
legittimato l'evento» [anche] il nuovo sindaco, Roberto Dipiazza,
pure di An: «Questa storia è una puttanata. Qua mi arrivano ogni
settimana venti, trenta richieste di patrocinio, e io firmo.
Chi vuole che immaginasse che questi mi portavano le Ss!
Non abbiamo proprio bisogno di questi casini. Siamo tutti rimasti
spiazzati». " (5.01). Spiazzati. Ok.
Negli ultimi mesi si susseguono altre iniziative revisionistiche, una
tra tutte la "mozione presentata dal consigliere circoscrizionale di
Alleanza nazionale Giuseppe Portale, nella quale si chiedeva al
sindaco Roberto Dipiazza di erigere in una piazza rionale, nello
spirito della riconciliazione, un monumento ai caduti della
Repubblica sociale italiana".(5.1)
Per finire un convegno dall'impronta revisionista <<"Il futuro di
Dio. Le religioni nell'era della globalizzazione", organizzato dal
20 al 22 settembre, a Trieste, all'Auditorium Revoltella, dalla
Fondazione Liberal e promosso dal Comune di Trieste, dalla Regione
Autonoma del Friuli-Venezia Giulia in collaborazione con la
Fondazione CRT.">> (5.2) Nel quale è relatore d'eccellenza Ernst
Nolte, noto storico revisionista del quale vale la pena di
citare un pensiero sul nazismo "Il nazismo avrebbe voluto essere la
"terza via" tra capitalismo e comunismo. Una "terza via" capace "di
bilanciare un alto grado di movimento e differenziazione economici
con l'esistenza di uno spirito comune guidato dall'alto. Il progetto
restò irrealizzato, poiché Hitler credeva che esso potesse essere
realizzato solo dopo l'annientamento della potenza bolscevica e
dopo la conquista dello spazio vitale dell'Est, ma è nondimeno
ammissibile attribuire al nazionalsocialismo non solo una
resistenza disperata contro uno sviluppo mondiale preponderante, ma
anche l'anticipazione di possibilità positive del futuro" (5.3)
Eravate Spiazzati. ok.

Nell'ultimo mese a Trieste si sono susseguiti episodi teppistici.
Aggressioni, minacce, devastazioni notturne dell'iconografia
antifascista. Un episodio di rilievo è stata senz'altro la
distruzione del monumento a Srecko Kosovel avvenuto l'8 aprile.
Kosovel era un poeta sloveno che cantava la dignità e la fratellanza
tra i popoli, morto a 22 anni nel 1926, in suo nome venne creata
una brigata partigiana italo-slovena nel 1944. Questa la
terribile colpa attribuita al busto dello sloveno colpito dai
soliti ignoti martellatori notturni. Il commento dell'assessore
alla cultura è salomonico "«Condanno il gesto vandalico compiuto
perchè atti simili sono gravi, indipendentemente dai monumenti
presi di mira. Non nego, peraltro, di essere stato tra i
principali oppositori all'iniziativa della giunta Illy di
collocare un'erma di Kosovel accanto ai padri triestini della
patria. Era più opportuno sistemarlo alla casa dello studente
sloveno»." (7) Il cuor di leone del maschio assessore batte
ancora sotto il doppiopetto parlamentare ed il suo
spiazzamento in questo caso sembra assai rarefatto... egli
infatti è reduce da una lotta quadriennale contro il bilinguismo
sloveno (8) non poteva sopportarlo di suo quel busto d'uno
sloveno in un parco cittadino, e qualche scagnozzo di sicura
provenienza ha provveduto a rimuoverlo nottetempo.
Amen.
Ma il progetto di questa piccola giunta è ben più ambizioso, e
vale la pena di leggere integralmente un articolo del Piccolo
di Trieste inerente la nomina di un manager di indiscussa fede,
militanza e spirito coloniale al vertice della società a gestione
mista, l'Acegas di Trieste (9), l'autonominatosi "il più
destro tra gli esuli", Guido Cace.

Ma una parvenza di legalità bisogna pur darsela. Ma non regge.
Durante i febbrili tentativi di conciliazione tra la cerimonia
comunale e quella degli eredi dei resistenti, si raggiungono
vette di razzismo incredibili contro la minoranza slovena
"Tra i motivi che hanno portato alla rottura, la proposta
avanzata dal vicesindaco di Duino Aurisina Marisa Skerk d'accordo
con gli esponenti degli altri Comuni minori: se il 25 Aprile
si deve andare anche alla Foiba di Basovizza e a San Giusto,
l'omaggio della riconciliazione - ha detto Skerk - si allarghi
allora pure al monumento eretto ai quattro antifascisti sloveni
fucilati a Basovizza nel 1930. «Menia ha risposto che il
presidente Casini non può recarsi a un monumento innalzato a
dei terroristi», annota Skerk." (10)
Dato il clima, lo stesso sindaco ritira il 14 aprile l'invito
alla partecipazione al presidente Casini e annuncia una cerimonia
separata, ammettendo nella stessa sede che contrariamente a
quanto affermato dalla stampa nei giorni precedenti il 25 aprile
la cerimonia principale sarà alla Foiba di Basovizza
e non alla risiera di San Sabba.
Il 15 aprile emerge nella stampa la dissociazione del comune
di Muggia dalla programmazione Triestina del 25 aprile (11)
La notte del 16 aprile si ripetono le scritte fasciste sui ceppi
partigiani, interessato specialmente il cippo ad Alma Vivoda, la
prima caduta della Resistenza nella provincia di Trieste e una
delle prime in Italia. Particolarmente attiva nei contatti con
gli sloveni. La brigata partigiana di Muggia prendeva il suo nome.
Anche la digos è spiazzata...

Il 25 aprile di quest'anno doveva essere scoperta una targa
nell'atrio della stazione di Trieste a ricordo di "«Uomini, donne,
bambini deportati iniziarono da qui il viaggio verso i campi nazisti
(settembre 1943 - febbraio 1945)". Il progetto voluto e finanziato
da una associazione di reduci e autorizzato dalle ferrovie dello
stato è stato bloccato il 23 aprile dal comune per "superare i
«problemi» - come li definisce Dipiazza [sindaco] - evidentemente
sorti nel frattempo, si è reso necessario un leggero slittamento
dei tempi". Il 25 aprile i deportati non avranno la loro targa.

Il 23 aprile escono le locandine del comune. La rappresentanza comunale
andrà alle 10 a Basoviza, alle 11 a San Sabba, alle 13 San Giusto (prima
guerra mondiale). Il comitato per la difesa dei valori della resistenza
"ha ufficializzato il programma della «propria» cerimonia che alla
Risiera avrà inizio alle 12 (dopo i riti religiosi ai quali sarà
presente) con la deposizione di una corona d'alloro. Oratori ufficiali
Giovanni Miccoli, direttore del Dipartimento di Storia e di Storia
dell'arte all'Università cittadina, e il sindaco di Monrupino Alessio
Krizman che parlerà in lingua slovena. Presente il Coro partigiano
Pinko Tomazic, il duo composto da Alfredo Lacosegliaz e Edy Meola
interpreterà «Fuma el camin» di Carolus Cergoly; a Maurizio
Zacchigna, Matejka Grgic e Esma Beslagic sarà affidata la lettura di
testi- Il Comitato «invita la cittadinanza a partecipare massicciamente
a questa iniziativa e a portare un fiore che sulle note della canzone
partigiana "Bella ciao" alla fine della celebrazione verrà deposto
nel luogo dove sorgeva il forno crematorio»."

A Trieste, oggi, "Il Fronte Sociale Nazionale, plaudendo «alla
strepitosa vittoria elettorale» del leader della destra xenofoba
francese Jean-Marie Le Pen, manifesterà giovedì «a ricordo dei
propri caduti e contro le falsificazioni della Storia, che i
vincitori hanno da sempre effettuato per perpetrare la
schiavitù dei nostri popoli ai potentati economici di qua e di là
dell'Atlantico»."

- Conclude Menia che «poteva essere un 25 Aprile di riconciliazione.
Sarà diverso». Ma le responsabilità» sono «di una parte sola», cioè di
quella «sinistra miope, retrograda, ideologizzata e incapace di
guardare avanti» -

http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_12/trieste/tr04/isti.html



(1) Il 25 aprile a Trieste non ha più nessun significato - sottolinea il
deputato triestino di An Roberto Menia - semmai per la città la vera
festa della liberazione è il 12 giugno, quando se ne andarono le
truppe titine. Una ricostruzione storica faziosa e di parte, invece,
ci voleva addirittura insegnare che il 1° maggio, giornata d'ingresso
in città dei titini era una ricorrenza da onorare, tanto che c'è una
scuola a Trieste intitolata proprio al 1° maggio - aprile 2000
http://www.oltreconfine.de/Aprile00/interrogazioni.htm

(2) http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ mercoledì 10 aprile 2002

(3) http://www.eudifitalia.it/archivi/Repubblica.htm

(4)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_06/trieste/tr01/risi.html

(4.1) http://www.oltreconfine.de/Aprile00/interrogazioni.htm

(5)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_06/trieste/tr01/tost.html

(5.01) http://www.pieroruzzante.it/primopiano/291101.htm

(5.1) http://digilander.iol.it/nvg/IlPiccolo_steleRSI_a_TS.html

(5.2) http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/010923m.htm

(5.3) http://www.cronologia.it/mondo24p.htm

(6)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_08/trieste/tr01/diba.html

(7)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_08/trieste/tr01/zakk.html

(8) [...] IDENTITA' ITALIANA DI TRIESTE

Ha difeso l'unità linguistica, i diritti degli italiani di Trieste e
l'identità nazionale della città, conducendo una lunga e fruttuosa
opposizione - durata quattro anni e fatta di migliaia di emendamenti -
ad una legge che rischiava di balcanizzare Trieste: il testo approvato
è ancora ingiusto, perché concede una serie di privilegi ai cittadini
di lingua slovena, ma non prevede più né la toponomastica né i documenti
bilingui. Anzi, grazie ad un suo emendamento, finalmente gli italiani
dei comuni dell'altipiano potranno ricevere la carta d'identità nella
sola lingua italiana, cosa fino ad oggi loro negata.

http://www.robertomenia.it/programma.html


(9) Il nuovo presidente ha sessant'anni, viene da Sebenico ma vive a
Roma «Sono il più a destra degli esuli»

Sessantenne, uomo di Alleanza nazionale, esule da Sebenico ma residente
sin dall'infanzia a Roma, presidente dell'Associazione nazionale
dalmata.
Questo il biglietto da visita di Guido Cace, il nuovo presidente
dell'Acegas nominato ieri pomeriggio. Gradito al vicepremier Gianfranco
Fini, Cace non ha mai nascosto la sua militanza politica, tanto che
in un'occasione pubblica disse : «Sono il più a destra degli esuli».
Nel suo curriculum Cace ci tiene a evidenziare di essere laureato in
legge, nonché di avere lavorato come vicedirettore commerciale della
«Dalmine», azienda che produce tubi in acciaio, dove si è occupato
del settore metano. Il neopresidente è inoltre consigliere delegato
di Sogesid, una società per azioni che opera direttamente per conto
del governo e che controlla in sostanza tutti gli acquedotti dismessi
del Sud Italia. Da questa e altre cariche (meno quella di Federgasacqua)
Cace ha annunciato di volersi dimettere.
Sul fronte politico, nel 1997, Cace è stato nominato dal centrodestra
quale rappresentante delle Regioni del Polo meridionali nel cda della
Sogesid.
Un'ultima annotazione: Cace è ufficiale in congedo dell'esercito, nonché
consulente della Rai sulle foibe. «Sono stato io - spiega - a scoprire
delle pellicole inedite su quella tragedia».
Tra i progetti del nuovo presidente dell'Acegas c'è lo «sbarco» in
Dalmazia delle ex municipalizzate, per la fornitura di acqua e energia
elettrica.
«Sbloccherò immediatamente anche il rapporto tra l'Acegas e Slovenia e
Croazia. Basti pensare che Capodistria viene gestita dall'Amga di
Genova: come mai non c'è Trieste?».
a.r.
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_10/trieste/tr01/nose.html

(10)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_12/trieste/tr04/libe.html

(11)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_15/trieste/tr02/bbbb.html

(12)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_17/trieste/tr03/vivo.html

(13) Vittoria!
Grazie ai 40.000 Triestini che mi hanno votato.
Il mio impegno per Trieste, con la Destra al governo della nazione,
prosegue al Parlamento, nel segno della coerenza, della libertà,
dell'Italianità.
Roberto Menia

Collegio Trieste 1 - Camera Uninominale

Candidati Lista Votanti Percentuale
Roberto Menia Casa delle Libertà 39.620 49,44 %
Roberto Damiani L'Ulivo - Lista Illy 33.790 42,16 %
Renato Manara Lista Bonino 2.811 3,51 %
Enrico Conte L'Italia dei Valori 2.372 2,96 %
Silvana Mergiani Terzo Polo per l'Aut. 1.546 1,93 %