Indice:
1. Il pericolo viene dall'aria (Politika)
2. Controversy on Depleted Uranium Weapons Resurfaces in Italy
(Xinhuanet)

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Ecco la versione ridotta in italiano dell'articolo uscito sul giornale
'Politika' in merito alla relazione UNEP sulle conseguenze ambientali
dei bombardamenti Nato all'uranio impoverito nel sud della Serbia, in
Montenegro e in Kosovo.

(a cura di Zivkica Nedanovska)

1.FONTE: Politika.
2.TITOLO: Il pericolo viene dall'aria.
3.INDICE: In conferenza stampa, il 29 aprile, a Belgrado, è stata
presentata la relazione dell'UNEP sulle conseguenze dei bombardamenti
della NATO con le munizioni all'uranio impoverito.
4. SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2002/0430/01_19.htm
5.AUTORE: S.Beara.
6.NUMERO DI PAGINE: 2.
7. DATA: 30/04/02.

Secondo la recente relazione dell'UNEP sulle conseguenze dei
bombardamenti della NATO con le munizioni all'uranio impoverito, che è
stata presentata ieri ai giornalisti, sono state bombardate cinque
località nel sud della Serbia, una località in Montenegro e circa 112
località nel Kosmet. Dopo tre anni dai bombardamenti della NATO, si
notano nuovi momenti nell'azione dell'uranio impoverito nelle località
sopracitate.
"Gli esperti dell'UNEP, insieme agli esperti jugoslavi, hanno notato due
nuovi momenti nelle reazioni prodotte dall'uranio impoverito. Uno di
essi è quello della corrosione velocissima dei penetratori che, allo
stesso tempo, creano la polvere e la lasciano sulla superficie del
suolo. Così si genera innanzitutto il pericolo indiretto
dell'inquinamento delle acque sotterranee. Il secondo pericolo è quello
che le particelle dell'uranio impoverito, rilevate dopo tre anni dai
bombardamenti, si possono trasportare attraverso l'aria su altre
località" - dice Pekko Haavisto, il capo della Missione dell'UNEP.
"Vuol dire che queste particelle si possono trasmettere a distanze
impensabili attraverso l'aria, il che potrebbe minacciare l'ambiente e
la salute umana. Questa scoperta è una ragione in più per cominciare,
quanto prima, la decontaminazione del suolo minacciato."
Il capo del Settore per l'ambiente presso il Segretariato federale per
il lavoro, la salute e la protezione sanitaria, Miroslav Nikcevic, alla
conferenza stampa, ha dichiarato che già nel corso del mese prossimo gli
esperti di questo Segretariato, insieme agli esperti militari e a quelli
dell'Istituto di Vinca, cominceranno a decontaminare il terreno a
Bratoselce, dopodichè si ha già in progetto la decontaminazione del
terreno a Pljackovica.
"Su 112 località nel Kosmet sono state seminate molte munizoni
all'uranio impoverito e noi insisteremo sulla pulizia di questa regione
perchè potrebbe essere micidiale per la salute della popolazione che ci
vive. Visto che abbiamo scoperto le particelle di D.U.nell'aria, si pone
la questione di quanto è sicuro tutto l'ambiente in Jugolavia. Per
adesso, le nostre relazioni dimostrano che i problemi cruciali sono nel
sud della Serbia e in una località sul promontorio Arza in Montenegro,
mentre, nelle altre parti della Serbia e Montenegro, non si registra una
concentrazione elevata di particelle radioattive" - ha detto il capo
della Missione dell'UNEP. Alla domanda se gli autori di questo delitto
saranno puniti, ha risposto che l'uso di munizioni all'uranio impoverito
è tema di molte discussioni e dibattiti nelle N.U. e nel Consiglio di
sicurezza, ma purtroppo non è proibito, anche se l'uranio impoverito in
ambito civile viene trattato come scarto pericoloso.

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http://news.xinhuanet.com/english/2002-05/08/content_383471.htm

Controversy on Depleted Uranium Weapons Resurfaces in Italy

Xinhuanet 2002-05-08 04:43:46

ROME, May 7 (Xinhuanet) -- Italian Defence Minister Antonio Martino said
on Tuesday that a scientific committee's report on the unusually high
number of cancer cases, widely believed to have been related to the use
of depleted uranium weapons, among Italian soldiers who took part in
NATO peace-keeping operations in Bosnia and Kosovo would be made known.
This will be the third time the committee reports to the Italian
government on the issue.
The controversy over the use of depleted uranium (DU) weapons resurfaced
in Italy last week after a state-run radio show revealed that a number
of children fathered by Italian soldiers who served in the Balkans and
Somalia had been born with genetic malformations.
The program said it had found seven cases of genetically malformed
children born to troops who had served on peacekeeping missions in which
DU weapons were deployed.
The fathers, who preferred to remain anonymous, said their children
suffered from the same sort of illnesses found among many of the
offspring of soldiers who took part in the 1991 Gulf War operation
Desert Storm and numerous children in Iraq. In particular, they cited
bone deformations.
RAI-News 24 produced evidence showing that Italy possessed DU munitions
from 1985 on and that these weapons were used by Italian peacekeeping
forces serving in Somalia in 1992-94 and were even used on some Italian
firing ranges up until 2001.
Senator Lorenzo Forcieri, who is head of Italy's parliamentary
delegation at NATO, called for an immediate parliamentary inquiry into
the allegations.
"This isn't a question of creating alarm but of taking courageous action
in a bid to find out the truth ... Our troops cannot be treated like
cannon fodder," he said.
The DU controversy exploded early in 2001 after Italy, Belgium, Spain,
Portugal and the Netherlands reported a spate of cancer cases among
soldiers who took part in peace-keeping operations in Bosnia and Kosovo.
During the 1999 Kosovo war, U.S. planes were reported to have fired
about 31,000 rounds of DU ammunition at Serbian targets while in 1995,
U.S. bombers fired 10,800 rounds of the same type of ammunition in
Bosnia.
But an Italian government report issued in March last year said there
was no evidence of a link between DU weaponry and the 25 or so cases of
cancer encountered in Italian Balkan veterans.
Because of its density, depleted uranium is put on the end of shells and
bullets which are then more effective and can even pierce armour-plating
on tanks.