> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529194632236688.html
INDAGATO DJUKANOVIC: CACCIA AL TESORO DEL PRESIDENTE/ANSA
(ANSA) - BARI, 29 MAG - (di Roberto Buonavoglia) - Ora, con le
rogatorie internazionali, si apre la 'caccia al tesoro' di Milo
Djukanovic. Dopo aver iscritto il nome del presidente della Repubblica
montenegrina nel registro degli indagati per associazione mafiosa e
contrabbando internazionale di sigarette, il pm inquirente della Dda di
Bari, Giuseppe Scelsi, e' convinto che si possa dare la caccia a
ricchezze del capo di Stato montenegrino. Il magistrato ha firmato,
infatti, una serie di rogatorie dirette in Svizzera, in alcuni Stati
dell' Unione europea, e a Cipro: secondo numerosi elementi raccolti
dalla Dia di Bari, nella Repubblica elvetica e a Cipro il presidente
Djukanovic potrebbe aver nascosto ricchezze. Notizie che gli inquirenti
stanno verificando e sulle quali e' attesa la risposta degli Stati
esteri interessati. A consentire l' avvio del filone d' indagine a
carico di Djukanovic sarebbero state le dichiarazioni rese al pm Scelsi
dall' imprenditore Srencko Kestner, arrestato nel novembre scorso al
confine italo-svizzero di Chiasso e detenuto per un breve periodo a
Como. Kestner e' uno degli 'uomini d' oro' dei Balcani perche' negli
anni '90 avrebbe commercializzato sigarette tra Albania, Kosovo, Serbia
e Bosnia assieme al serbo Vladimir Bokan, detto 'Vanja' (ucciso, nell'
estate del 2000, in un agguato avvenuto in Grecia), titolare fino
al '95 dell' unica licenza per l' importazione dei tabacchi in
Montenegro. Kestner - a quanto si e' saputo - avrebbe confermato in
parte al pm quanto aveva gia' dichiarato nell' aprile dello scorso anno
al giornale dell' ex Jugoslavia 'National'. E cioe' che ''Djukanovic e'
il principale protettore politico del contrabbando di sigarette''.
Tramite una serie di indicazioni e di accertamenti gli inquirenti
sarebbero poi risaliti a una serie di nomi di banche svizzere e
cipriote e ad una raffica di numeri di conti correnti sui quali
sarebbero state movimentate grosse somme di danaro per pagare le
forniture di sigarette. Su questi conti - sospetta il pm Scelsi -
sarebbe stato anche riciclato il danaro sporco. All' attenzione del
magistrato c' e' poi il deposito di una voluminosa informativa firmata
dal capo centro della Dia di Bari, col.Franco Fontanarosa, nella quale
sono ricostruiti gli ultimissimi scenari del contrabbando
internazionale. Secondo la Dda di Bari, il presidente Djukanovic
sarebbe stato il socio occulto della ''Mtt'', la Montenegro tobacco
transit, e tramite questa societa' avrebbe preso parte al traffico di
sigarette di contrabbando nell' Europa comunitaria e nell' Est europeo.
La base operativa del business - secondo quanto sta tentando di
accertare la Dda di Bari - sarebbe stata l' isola di Cipro dove le
sigarette arrivavano a bordo di grosse navi e da dove i tabacchi
sarebbero stati acquistati da due compagnie off-shore. Tramite un'
altra societa' cipriota - sospetta l' accusa - le sigarette sarebbero
state poi inviate a Capodistria. Da qui, tramite un' altro intreccio di
societa', le 'bionde' sarebbero state spedite a Bar a bordo di una
motonave. In questo modo i tabacchi sarebbero stati inviati, tramite i
canali internazionali del contrabbando, in parte in Italia, da dove
avrebbero 'invaso' l' Europa comunitaria, e in parte verso l' Est
Europa. Dagli atti giudiziari emerge che la Dda ha avviato anche
accertamenti su ex collaboratori di Djukanovic e sul businessman serbo
con passaporto croato, Stanko Subotic, detto Cane, il cui nome non
risulta iscritto nel registro degli indagati. Subotic sarebbe stato
molto vicino al presidente Djukanovic. (ANSA). KLP
29/05/2002 19:46
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529190232236602.html
DJUKANOVIC: E' A LONDRA, SALTA INCONTRO CON STRAW
(ANSA) - LONDRA, 29 MAG - Il Presidente del Montenegro Milo Djukanovic
si trova a Londra, apparentemente per una serie di impegni privati.
Peraltro e' stato annullato, a quanto si e' appreso da fonti
governative, un incontro che l'uomo politico montenegrino doveva avere
domani con il ministro degli esteri britannico Jack Straw. Straw e'
impegnato in una missione che lo ha portato oggi in Pakistan. (ANSA).
BI
29/05/2002 19:02
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529195032236697.html
DJUKANOVIC: MONTENEGRO SMENTISCE MA OPPOSIZIONE PLAUDE /ANSA
(di Beatrice Ottaviano e Branka Novakovic) (ANSA) - BELGRADO, 28 MAG -
Stava iniziando una lenta rimonta politica dopo la crisi di governo che
ha sconquassato la sua maggioranza: ma l'accusa da parte della
magistratura di Bari ha assestato un nuovo colpo alla leadership del
presidente montenegrino Milo Djukanovic. La notizia che Djukanovic e'
indagato per associazione mafiosa finalizzata al traffico
internazionale di sigarette di contrabbando e' arrivata a Podgorica
direttamente dall'Ansa, con una richiesta di commenti. E' stata accolta
con costernazione nei palazzi del potere, come una doccia fredda:
Djukanovic era fra l'altro impegnato in quella che il suo staff
definisce una visita ufficiale in Gran Bretagna. Dopo frenetiche
consultazioni, e' arrivata una dura reazione da parte della
responsabile delle relazioni pubbliche Vinka Jovovic: ''Smentiamo
decisamente che Djukanovic sia stato mai coinvolto in qualunque tipo di
attivita' illegale - ha detto all'Ansa - si tratta di speculazioni che
appaiono nei media ogni volta che si vogliono discreditare le politiche
del Montenegro e la persona del presidente''. La portavoce ha
sottolineato che nessuna informazione ufficiale e' arrivata al
gabinetto presidenziale. Ha poi ricordato la cooperazione stabilita fra
Roma e Podgorica nella lotta alla criminalita', ''in passato apprezzata
dalle autorita' italiane: solo ieri il responsabile del commercio
estero Adolfo Urso, in visita in Montenegro, ha espresso la sua
gratitudine al paese e a Djukanovic per il contributo nel fermare la
criminalita' alle frontiere''. In una dichiarazione alla locale
radio 'Antena M', il cancelliere presidenziale Miodrag Vukovic si e'
detto ''non sorpreso dalla vicenda: terremo duro per tutto il tempo
necessario. A lungo, fin dal '97, ho messo in guardia sulla
possibilita' che l'Italia volti le spalle al Montenegro in nome
dell'interesse di alcuni alti funzionari di Roma. Nel '97 quei
funzionari erano con Slobodan Milosevic'', l'ex presidente jugoslavo
deposto il 5 ottobre 2000 dalla folla a Belgrado. Mentre i fedelissimi
fanno quadrato attorno al loro leader, l'opposizione del Partito
socialista montenegrino (Snp, in minoranza a Podgorica, ma nel governo
federale grazie al boicottaggio voluto da Milo nelle elezioni del
settembre 2000) gioisce. Il passo, ''atteso da tempo'' secondo Vuksan
Simonovic, membro della direzione del Snp, ''conferma quanto era stato
scritto dal quotidiano croato Nacional'', che l'anno scorso aveva
additato Djukanovic, in una inchiesta a puntate, come uno dei capi
supremi del contrabbando di tabacco fra le due sponde dell'Adriatico.
Gli articoli di 'Nacional' avevano creato uno scandalo di vaste
proporzioni e costretto la maggioranza ad autorizzare la formazione di
una commissione parlamentare di indagine, tutt'ora
attiva: ''l'inchiesta italiana - ha sottolineato Simonovic, che
presiede quella commissione - potra' darci una mano a fare luce''.
L'impatto che la nuova puntata della saga 'tabacco e potere' avra'
sulla fragile coalizione di maggioranza (peraltro ancora tutta da
verificare) sara' visto nei prossimi giorni, quando il reincarico al
premier uscente Filip Vujanovic verra' messo ai voti. Il clima politico
in Montenegro fa pensare che non solo l'opposizione, ma gli stessi
alleati di Djukanovic cercheranno di trarre vantaggio da questa
vicenda: in termini di poltrone ministeriali, dato che il voto
dell'aprile 2001, confermato dalle elezioni locali tenutesi nel paese
il 15 maggio, non offre alternative agli attuali equilibri. (ANSA). OT
29/05/2002 19:50
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529210332236779.html
DJUKANOVIC: CONTRABBANDO, DA ANNI SOSPETTI SU MONTENEGRO
(ANSA) - ROMA, 29 MAG - L'iscrizione nel registro degli indagati della
Procura distrettuale antimafia di Bari del nome del presidente del
Montenegro Milo Djukanovic consentira' ai magistrati di approfondire
l'ipotesi secondo cui il traffico internazionale di tabacchi di
contrabbando e' gestito anche da personaggi politici di primo piano.
Diukanovic sarebbe il primo vero nome di rilievo politico estero
coinvolto in una indagine sul contrabbando internazionale, a conferma
di quanto da tempo sostengono investigatori e magistrati, e che negli
anni scorsi aveva portato l'allora presidente della commissione
antimafia Ottaviano Del turco a definire i paesi balcanici, a
cominciare proprio dal Montenegro, ''la Tortuga d'Europa, non solo come
centro di instabilita' politico-militare, ma anche come potente fattore
di contaminazione criminale''. Nella relazione della commissione
bicamerale del luglio 1999 dedicata alla criminalita' organizzata in
provincia di Brindisi, esplicitamente si citava il Montenegro come una
delle basi dei grandi contrabbandieri internazionali di tabacchi, e
rifugio di molti latitanti italiani, da dove poi venivano gestiti i
traffici illeciti in Italia. ''E' da ritenere inoltre - si legge nella
relazione - che la difficolta' di ottenere assistenza da parte delle
autorita' montenegrine nella repressione dei traffici illeciti derivino
anche dal coinvolgimento di importanti personaggi istituzionali di
quello Stato. Anche se non vi sono elementi per generalizzare un tale
coinvolgimento di tutti gli apparati statuali, si deve pero' riferire
di un episodio abbastanza sintomatico. Nel corso del dibattimento nel
procedimento contro l'organizzazione di Ciro Mazzarella,(uno dei boss
del traffico internazionale di tabacchi n.d.r.) dinanzi al tribunale di
Napoli, uno degli imputati, Branko Perovic, che dagli atti processuali
risultava dipendente della compagnia aerea Jat e all'interno dell'
organizzazione criminale si occupava della gestione dei depositi del
tabacco, - afferma la commissione antimafia - ha eccepito l' immunita'
diplomatica per il suo incarico istituzionale nel Montenegro: esperite
da parte della procura della Repubblica di Napoli le necessarie
verifiche presso le autorita' montenegrine, la circostanza ha trovato
piena conferma e l'imputato-autorita' e' uscito indenne dal processo''.
E sempre nella relazione della commissione antimafia del luglio del
1999 si sottolinea come ''il tutto e' ulteriormente aggravato sia dalla
rilevanza economica che le attivita' illecite, contrabbando, traffico
di stupefacenti e immigrazione clandestina innanzitutto, hanno per quei
paesi, estremamente poveri, che dalla loro inadeguata organizzazione
della polizia e del potere giudiziario: vi e' di conseguenza, una
deleteria combinazione tra fattori negativi, quale la scarsa volonta'
politica di contrastare tali fenomeni e la quasi totale assenza di
strutture idonee a fare da supporto ad una efficace azione di
contrasto''. Del Montenegro come base del traffico internazionale di
tabacchi si parlava poi anche nella relazione, sempre della commissione
antimafia del 1995 presieduta dall' on. Parenti. Si sosteneva
che ''l'esplosiva situazione della ex Jugoslavia e in particolare del
Montenegro, aveva dato nuova vitalita' sia alla Sacra Corona Unita, che
alle bande di contrabbandieri''. (ANSA). CAV
29/05/2002 21:03
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530123032237155.html
DJUKANOVIC: SU PRIME PAGINE GIORNALI JUGOSLAVI
(ANSA) - BELGRADO, 30 MAG - Occupa tutte le prime pagine dei giornali
jugoslavi la notizia che il presidente del Montenegro Milo Djukanovic
e' indagato per associazione mafiosa da parte dei magistrati di Bari.
La stampa montenegrina, per la maggior parte di orientamento filo-
presidenziale, esprime con titoli a tutta pagina l'indignazione di
Podgorica per la vicenda, definita dal quotidiano 'Vijesti' ''Uno sparo
sul voto del paese''. Per 'Vijesti', ''si tratta comunque di uno sparo
nel vuoto: Djukanovic non e' stato minimamente toccato da quelle
insinuazioni''. 'Pobijeda' sottolinea come l'incontro a Londra -
previsto per oggi- fra Djukanovic e il ministro degli esteri britannico
Jack Straw, improvvisamente cancellato ieri, ''Non avra' conseguenze
nei rapporti fra Podgorica e il Regno unito'': come a voler precisare
che la posizione della magistratura italiana e' isolata in Europa. I
giornali dell'opposizione socialista montenegrina (Snp) preferiscono
non attaccare direttamente il presidente e si limitano a riproporre i
fatti: la soddisfazione per l'indagine e' stata d'altro canto espressa
subito ieri dal responsabile della commissione parlamentare di
inchiesta sul traffico illegale di tabacco Vuksan Simonovic. In Serbia,
i politici tacciono: secondo alcuni analisti, perche' considerano
l'episodio una nuova pressione sul riottoso Montenegro per accelerare
l'applicazione dell'accordo sull'unione serbo-montenegrina, lo
stile 'bastone e carota' spesso usato nei Balcani; altri perche'
ricordano le passate inchieste di stampa (soprattutto quella del
quotidiano croato 'Nacional') che puntavano il dito anche sulle
autorita' di Belgrado. I mezzi di informazione serbi hanno dato
anch'essi vastissimo rilievo alla vicenda, ma senza entrare in
commenti, limitandosi a fornire i dettagli emersi. Tutti titoli sobri
(''Djukanovic indagato in Italia per associazione
mafiosa'', 'Glas'; ''Avviate indagini in Italia su Djukanovic per
contrabbando di sigarette'', 'Blic'; ''Indagini contro
Djukanovic'', 'Danas') tranne lo scandalistico 'Express', sul quale
campeggia ''Djukanovic in affari con la mafia del tabacco''. (ANSA). OT
30/05/2002 12:30
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530140932237267.html
DJUKANOVIC: FARNESINA, NON INTERPELLATI SU IMMUNITA'
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - La Farnesina non è stata interpellata sulla
questione dell'immunita' del Presidente del Montenegro Milo Djukanovic.
Ne', si fa notare in ambienti del Ministero degli Esteri, ha ricevuto
alcuna comunicazione ufficiale circa i capi di accusa formulati dalla
magistratura nei confronti del Presidente Djukanovic. In materia di
immunita' il governo italiano si attiene comunque rigorosamente alle
convenzioni internazionali in vigore. Nei rapporti con il Montenegro
l'Italia ha seguito e continua a seguire la linea concordata in seno
all'Unione Europea. In questo quadro l'Italia ha apprezzato il ruolo
positivo svolto da ultimo dalle autorita' di Podgorica in vista della
riforma della Federazione Jugoslava sulla base dell'accordo tripartito
(Federazione Jugoslava-Serbia-Montenegro) firmato a Belgrado il 14
marzo. (ANSA). DG
30/05/2002 14:09
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530155732237458.html
DJUKANOVIC: DDA BARI VAGLIA IPOTESI SOLDI ALL'ESTERO
(ANSA) - BARI, 30 MAG - L'ipotesi al vaglio della Dda di Bari e' tutta
da verificare: parte dei proventi del traffico internazionale di
sigarette rastrellati in Montenegro sarebbero stati inviati in Svizzera
e a Cipro con la copertura del contrassegno diplomatico. Il danaro
sarebbe stato caricato a bordo di aerei privati e trasportato
nei 'forzieri' esteri. E' quanto emerge nell' ambito delle indagini del
pm inquirente della Dda di Bari, Giuseppe Scelsi, che ha iscritto nel
registro degli indagati il presidente della Repubblica del Montenegro,
Milo Djukanovic, con le accuse di associazione mafiosa finalizzata al
contrabbando internazionale di sigarette. In questi giorni il pm Scelsi
e gli uomini della Dia di Bari hanno avviato una serie di accertamenti
(e di rogatorie) per verificare le dichiarazioni rese dal testimone
Srencko Kestner, che avrebbe accusato Djukanovic assieme ad alcuni
collaboratori di giustizia. Kestner e' uno degli 'uomini d' oro' dei
Balcani perche' negli anni '90 avrebbe commercializzato sigarette tra
Albania, Kosovo, Serbia e Bosnia assieme al serbo Vladimir Bokan,
detto 'Vanja' (ucciso, nell' estate del 2000, in un agguato avvenuto in
Grecia), titolare dell' unica licenza per l' importazione dei tabacchi
in Montenegro. Nel '95 la licenza fu affidata dal governo montenegrino
al cittadino svizzero Franco Della Torre, ritenuto il 're europeo' del
contrabbando di sigarette. Delle indagini sul presidente montenegrino
avviate dal pm Scelsi sono a conoscenza, per la conseguente attivita'
di coordinamento investigativo, la Direzione distrettuale antimafia di
Napoli e la Direzione nazionale antimafia. Nell' ambito di queste
indagini il pm Scelsi, circa un mese fa, si e' recato a Belgrado per
compiere un interrogatorio per rogatoria; nella citta' serba e' stato
successivamente raggiunto dal procuratore nazionale Piero Luigi Vigna
che a Belgrado aveva altri impegni. (ANSA). KLP
30/05/2002 15:57
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020531175032239040.html
DJUKANOVIC: IN CUPOLA CONTRABBANDO ANCHE EREDE 'TIGRE ARKAN'
(ANSA) - BARI, 31 MAG - Anche un presunto boss di Belgrado, l' erede
del serbo Zeliko Raznatovic, conosciuto come il comandante 'Arkan' e
ucciso nel gennaio 2000, sarebbe coinvolto nelle indagini della Dda di
Bari a carico del presidente della Repubblica del Montenegro, Milo
Djukanovic. Sul nome del presunto boss non si sono avute conferme: si
sa solo che nella scala gerarchica della cupola mafiosa del
contrabbando internazionale di sigarette occuperebbe il 'quarto posto'.
Almeno cosi' sospetta il pm inquirente, Giuseppe Scelsi, che coordina
le indagini della Divisione investigativa antimafia (Dia) di Bari. Il
magistrato ritiene che l' associazione mafiosa - che tra il 1996 e il
2000 avrebbe trafficato mille tonnellate al mese di sigarette di
contrabbando tra il Montenegro e la Puglia, e da qui nell' Europa
comunitaria - avesse quattro livelli, tutti collegati tra loro. Il
primo livello e' quello politico-istituzionale, riconducibile, per l'
accusa, al presidente Djukanovic che avrebbe - secondo il pm - avuto il
ruolo di ''promotore'' del sodalizio mafioso; il secondo e'
quello 'imprenditoriale' legato ai broker che si occupavano dell'
importazione dei tabacchi in Montenegro; il terzo livello farebbe
riferimento ai capiclan pugliesi e campani che si nascondevano nella
Repubblica montenegrina e che da li' avrebbero introdotto, via mare, le
sigarette di contrabbando in Puglia; l' ultimo livello - secondo l'
accusa - sarebbe stato occupato dal presunto erede del
comandante 'Arkan', sul ruolo del quale non si sono appresi
particolari. Tra i broker figura il presunto 're del contrabbando',
Franco Della Torre, di 59 anni, di Mendrisio (Svizzera), titolare dell'
unica licenza rilasciata nel '95 dalle autorita' montenegrine per
importare in quel Paese ingenti quantitativi di sigarette. E i quattro
subconcessionari di Della Torre: Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano
(Napoli), il cittadino francese Patrick Monnier, di 49 anni, residente
in Svizzera, Michele Antonio Varano, di 50, originario di Centranche
(Catanzaro) e il suo socio Gilbert Llorens, di 61, di Aix en Provence
(Francia), che sarebbe morto, e un cittadino spagnolo,
soprannominato 'Manolo', che la Dda ha recentemente identificato.
(ANSA). KLP
31/05/2002 17:50
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020604174632242343.html
DJUKANOVIC: CUOMO A BARI, CONOSCIUTO PER PROGETTO TURISTICO
(ANSA) - BARI, 4 GIU - Ha detto di aver conosciuto l' allora premier
montenegrino, Milo Djukanovic, nel 1996, per un investimento che egli
aveva intenzione di fare nel settore turistico in Montenegro; ha detto
ancora di averlo incontrato complessivamente due o tre volte, anche
quando Djukanovic era gia' stato eletto presidente della Repubblica del
Montenegro. Ha riferito di aver incontrato il leader montenegrino anche
nel suo ufficio di presidente della Repubblica e di aver parlato con
lui di un paio di questioni. E' quanto ha detto oggi, deponendo nel
processo a suo carico, il presunto boss del contrabbando internazionale
di sigarette, Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano (Napoli). Cuomo ha
deposto dinanzi al gup del Tribunale di Bari Chiara Civitano che lo
processa con rito abbreviato per associazione mafiosa finalizzata al
contrabbando internazionale di tabacchi e al riciclaggio di danaro in
Svizzera. Djukanovic - si e' appreso nei giorni scorsi - e' indagato
dalla Dda di Bari per associazione mafiosa finalizzata al traffico
internazionale di sigarette di contrabbando quale presunto promotore
del sodalizio criminale che - secondo l' accusa - avrebbe trafficato,
anche in concorso con Cuomo, mille tonnellate al mese di sigarette di
contrabbando tra il Montenegro e la Puglia. Cuomo ha detto che
Djukanovic gli fu presentato da Ratzo M. Knezevic, capo della missione
commerciale del Montenegro negli Stati Uniti. Di diverso avviso e' il
presidente Djukanovic che, nei giorni scorsi, riferendosi anche a
Cuomo, ha detto: ''non ho mai incontrato quelle persone, non so chi
siano''. Stando alle dichiarazioni di Cuomo, in occasione del primo
incontro con Djukanovic, egli avrebbe parlato con lui di un
investimento che aveva intenzione di fare in Montenegro, nel campo
turistico; nel secondo, invece, avrebbe chiesto al presidente di
rilasciargli l' unica licenza per importare sigarette in Montenegro.
Questa licenza, tuttavia, nel '95 era gia' stata rilasciata dal governo
montenegrino allo svizzero Franco Della Torre, ritenuto dalla Dda un
boss del contrabbando di sigarette. Della Torre, sempre secondo le
dichiarazioni di Cuomo, appena apprese della proposta che egli aveva
fatto a Djukanovic si presento' dicendogli che la licenza era ''solo
sua, e chi voleva importare sigarette in Montenegro doveva pagare a lui
la tassa di 50 dollari a cassa''. Nell' udienza di oggi Cuomo ha
risposto alle domande del suo difensore, avv.Vittorio Faccioli; nella
prossima udienza, fissata per il 20 settembre prossimo, sara'
controesaminato dal pm inquirente della Dda di Bari, Giuseppe Scelsi.
Nel corso dell' esame, Cuomo ha detto di essersi
occupato ''lecitamente'' della compravendita di sigarette nell' ambito
della sua attivita' imprenditoriale che si svolgeva - ha detto - in
Svizzera. Ha riferito di aver acquistato i tabacchi direttamente dai
broker della Philip Morris nei 'porti franchi' di Olanda, Belgio e
Svizzera. E ha affermato di aver rivenduto le ''bionde'' a Ciro
Armento, di 39 anni, di Napoli, e che questi avrebbe pagato le
forniture tramite regolari rimesse bancarie. Ha infine aggiunto che
dopo aver venduto le sigarette al suo acquirente egli non si e' piu'
interessato della destinazione finale dei tabacchi. (ANSA). KLP
04/06/2002 17:46
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020604182132242433.html
DJUKANOVIC: CUOMO DESCRIVERA' UFFICIO PRESIDENTE A PM NAPOLI
(ANSA) - BARI, 4 GIU - La descrizione dell' ufficio di Podgorica del
presidente della Repubblica del Montenegro, Milo Djukanovic, sara' al
centro di un interrogatorio a cui sara' sottoposto dalla procura presso
il Tribunale di Napoli, Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano
(Napoli). Lo si e' appreso oggi a Bari in occasione dell' udienza del
processo a carico di Cuomo. A quanto si e' saputo, Cuomo sara'
interrogato prossimamente dal sostituto procuratore del Tribunale
partenopeo Luciano D' Angelo, che indaga Cuomo per associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sigarette di contrabbando nell'
ambito di un' indagine relativa all' attivita' esercitata dai
contrabbandieri pugliesi e campani in Montenegro. Secondo le notizie
apprese, le dichiarazioni di Cuomo serviranno anche a fornire elementi
utili alla valutazione dell' attendibilita' dell' indagato che avrebbe
gia' reso dichiarazioni alle procure di Bari e Napoli sui suoi presunti
incontri con Djukanovic. (ANSA). KLP
04/06/2002 18:21
INDAGATO DJUKANOVIC: CACCIA AL TESORO DEL PRESIDENTE/ANSA
(ANSA) - BARI, 29 MAG - (di Roberto Buonavoglia) - Ora, con le
rogatorie internazionali, si apre la 'caccia al tesoro' di Milo
Djukanovic. Dopo aver iscritto il nome del presidente della Repubblica
montenegrina nel registro degli indagati per associazione mafiosa e
contrabbando internazionale di sigarette, il pm inquirente della Dda di
Bari, Giuseppe Scelsi, e' convinto che si possa dare la caccia a
ricchezze del capo di Stato montenegrino. Il magistrato ha firmato,
infatti, una serie di rogatorie dirette in Svizzera, in alcuni Stati
dell' Unione europea, e a Cipro: secondo numerosi elementi raccolti
dalla Dia di Bari, nella Repubblica elvetica e a Cipro il presidente
Djukanovic potrebbe aver nascosto ricchezze. Notizie che gli inquirenti
stanno verificando e sulle quali e' attesa la risposta degli Stati
esteri interessati. A consentire l' avvio del filone d' indagine a
carico di Djukanovic sarebbero state le dichiarazioni rese al pm Scelsi
dall' imprenditore Srencko Kestner, arrestato nel novembre scorso al
confine italo-svizzero di Chiasso e detenuto per un breve periodo a
Como. Kestner e' uno degli 'uomini d' oro' dei Balcani perche' negli
anni '90 avrebbe commercializzato sigarette tra Albania, Kosovo, Serbia
e Bosnia assieme al serbo Vladimir Bokan, detto 'Vanja' (ucciso, nell'
estate del 2000, in un agguato avvenuto in Grecia), titolare fino
al '95 dell' unica licenza per l' importazione dei tabacchi in
Montenegro. Kestner - a quanto si e' saputo - avrebbe confermato in
parte al pm quanto aveva gia' dichiarato nell' aprile dello scorso anno
al giornale dell' ex Jugoslavia 'National'. E cioe' che ''Djukanovic e'
il principale protettore politico del contrabbando di sigarette''.
Tramite una serie di indicazioni e di accertamenti gli inquirenti
sarebbero poi risaliti a una serie di nomi di banche svizzere e
cipriote e ad una raffica di numeri di conti correnti sui quali
sarebbero state movimentate grosse somme di danaro per pagare le
forniture di sigarette. Su questi conti - sospetta il pm Scelsi -
sarebbe stato anche riciclato il danaro sporco. All' attenzione del
magistrato c' e' poi il deposito di una voluminosa informativa firmata
dal capo centro della Dia di Bari, col.Franco Fontanarosa, nella quale
sono ricostruiti gli ultimissimi scenari del contrabbando
internazionale. Secondo la Dda di Bari, il presidente Djukanovic
sarebbe stato il socio occulto della ''Mtt'', la Montenegro tobacco
transit, e tramite questa societa' avrebbe preso parte al traffico di
sigarette di contrabbando nell' Europa comunitaria e nell' Est europeo.
La base operativa del business - secondo quanto sta tentando di
accertare la Dda di Bari - sarebbe stata l' isola di Cipro dove le
sigarette arrivavano a bordo di grosse navi e da dove i tabacchi
sarebbero stati acquistati da due compagnie off-shore. Tramite un'
altra societa' cipriota - sospetta l' accusa - le sigarette sarebbero
state poi inviate a Capodistria. Da qui, tramite un' altro intreccio di
societa', le 'bionde' sarebbero state spedite a Bar a bordo di una
motonave. In questo modo i tabacchi sarebbero stati inviati, tramite i
canali internazionali del contrabbando, in parte in Italia, da dove
avrebbero 'invaso' l' Europa comunitaria, e in parte verso l' Est
Europa. Dagli atti giudiziari emerge che la Dda ha avviato anche
accertamenti su ex collaboratori di Djukanovic e sul businessman serbo
con passaporto croato, Stanko Subotic, detto Cane, il cui nome non
risulta iscritto nel registro degli indagati. Subotic sarebbe stato
molto vicino al presidente Djukanovic. (ANSA). KLP
29/05/2002 19:46
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529190232236602.html
DJUKANOVIC: E' A LONDRA, SALTA INCONTRO CON STRAW
(ANSA) - LONDRA, 29 MAG - Il Presidente del Montenegro Milo Djukanovic
si trova a Londra, apparentemente per una serie di impegni privati.
Peraltro e' stato annullato, a quanto si e' appreso da fonti
governative, un incontro che l'uomo politico montenegrino doveva avere
domani con il ministro degli esteri britannico Jack Straw. Straw e'
impegnato in una missione che lo ha portato oggi in Pakistan. (ANSA).
BI
29/05/2002 19:02
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529195032236697.html
DJUKANOVIC: MONTENEGRO SMENTISCE MA OPPOSIZIONE PLAUDE /ANSA
(di Beatrice Ottaviano e Branka Novakovic) (ANSA) - BELGRADO, 28 MAG -
Stava iniziando una lenta rimonta politica dopo la crisi di governo che
ha sconquassato la sua maggioranza: ma l'accusa da parte della
magistratura di Bari ha assestato un nuovo colpo alla leadership del
presidente montenegrino Milo Djukanovic. La notizia che Djukanovic e'
indagato per associazione mafiosa finalizzata al traffico
internazionale di sigarette di contrabbando e' arrivata a Podgorica
direttamente dall'Ansa, con una richiesta di commenti. E' stata accolta
con costernazione nei palazzi del potere, come una doccia fredda:
Djukanovic era fra l'altro impegnato in quella che il suo staff
definisce una visita ufficiale in Gran Bretagna. Dopo frenetiche
consultazioni, e' arrivata una dura reazione da parte della
responsabile delle relazioni pubbliche Vinka Jovovic: ''Smentiamo
decisamente che Djukanovic sia stato mai coinvolto in qualunque tipo di
attivita' illegale - ha detto all'Ansa - si tratta di speculazioni che
appaiono nei media ogni volta che si vogliono discreditare le politiche
del Montenegro e la persona del presidente''. La portavoce ha
sottolineato che nessuna informazione ufficiale e' arrivata al
gabinetto presidenziale. Ha poi ricordato la cooperazione stabilita fra
Roma e Podgorica nella lotta alla criminalita', ''in passato apprezzata
dalle autorita' italiane: solo ieri il responsabile del commercio
estero Adolfo Urso, in visita in Montenegro, ha espresso la sua
gratitudine al paese e a Djukanovic per il contributo nel fermare la
criminalita' alle frontiere''. In una dichiarazione alla locale
radio 'Antena M', il cancelliere presidenziale Miodrag Vukovic si e'
detto ''non sorpreso dalla vicenda: terremo duro per tutto il tempo
necessario. A lungo, fin dal '97, ho messo in guardia sulla
possibilita' che l'Italia volti le spalle al Montenegro in nome
dell'interesse di alcuni alti funzionari di Roma. Nel '97 quei
funzionari erano con Slobodan Milosevic'', l'ex presidente jugoslavo
deposto il 5 ottobre 2000 dalla folla a Belgrado. Mentre i fedelissimi
fanno quadrato attorno al loro leader, l'opposizione del Partito
socialista montenegrino (Snp, in minoranza a Podgorica, ma nel governo
federale grazie al boicottaggio voluto da Milo nelle elezioni del
settembre 2000) gioisce. Il passo, ''atteso da tempo'' secondo Vuksan
Simonovic, membro della direzione del Snp, ''conferma quanto era stato
scritto dal quotidiano croato Nacional'', che l'anno scorso aveva
additato Djukanovic, in una inchiesta a puntate, come uno dei capi
supremi del contrabbando di tabacco fra le due sponde dell'Adriatico.
Gli articoli di 'Nacional' avevano creato uno scandalo di vaste
proporzioni e costretto la maggioranza ad autorizzare la formazione di
una commissione parlamentare di indagine, tutt'ora
attiva: ''l'inchiesta italiana - ha sottolineato Simonovic, che
presiede quella commissione - potra' darci una mano a fare luce''.
L'impatto che la nuova puntata della saga 'tabacco e potere' avra'
sulla fragile coalizione di maggioranza (peraltro ancora tutta da
verificare) sara' visto nei prossimi giorni, quando il reincarico al
premier uscente Filip Vujanovic verra' messo ai voti. Il clima politico
in Montenegro fa pensare che non solo l'opposizione, ma gli stessi
alleati di Djukanovic cercheranno di trarre vantaggio da questa
vicenda: in termini di poltrone ministeriali, dato che il voto
dell'aprile 2001, confermato dalle elezioni locali tenutesi nel paese
il 15 maggio, non offre alternative agli attuali equilibri. (ANSA). OT
29/05/2002 19:50
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020529210332236779.html
DJUKANOVIC: CONTRABBANDO, DA ANNI SOSPETTI SU MONTENEGRO
(ANSA) - ROMA, 29 MAG - L'iscrizione nel registro degli indagati della
Procura distrettuale antimafia di Bari del nome del presidente del
Montenegro Milo Djukanovic consentira' ai magistrati di approfondire
l'ipotesi secondo cui il traffico internazionale di tabacchi di
contrabbando e' gestito anche da personaggi politici di primo piano.
Diukanovic sarebbe il primo vero nome di rilievo politico estero
coinvolto in una indagine sul contrabbando internazionale, a conferma
di quanto da tempo sostengono investigatori e magistrati, e che negli
anni scorsi aveva portato l'allora presidente della commissione
antimafia Ottaviano Del turco a definire i paesi balcanici, a
cominciare proprio dal Montenegro, ''la Tortuga d'Europa, non solo come
centro di instabilita' politico-militare, ma anche come potente fattore
di contaminazione criminale''. Nella relazione della commissione
bicamerale del luglio 1999 dedicata alla criminalita' organizzata in
provincia di Brindisi, esplicitamente si citava il Montenegro come una
delle basi dei grandi contrabbandieri internazionali di tabacchi, e
rifugio di molti latitanti italiani, da dove poi venivano gestiti i
traffici illeciti in Italia. ''E' da ritenere inoltre - si legge nella
relazione - che la difficolta' di ottenere assistenza da parte delle
autorita' montenegrine nella repressione dei traffici illeciti derivino
anche dal coinvolgimento di importanti personaggi istituzionali di
quello Stato. Anche se non vi sono elementi per generalizzare un tale
coinvolgimento di tutti gli apparati statuali, si deve pero' riferire
di un episodio abbastanza sintomatico. Nel corso del dibattimento nel
procedimento contro l'organizzazione di Ciro Mazzarella,(uno dei boss
del traffico internazionale di tabacchi n.d.r.) dinanzi al tribunale di
Napoli, uno degli imputati, Branko Perovic, che dagli atti processuali
risultava dipendente della compagnia aerea Jat e all'interno dell'
organizzazione criminale si occupava della gestione dei depositi del
tabacco, - afferma la commissione antimafia - ha eccepito l' immunita'
diplomatica per il suo incarico istituzionale nel Montenegro: esperite
da parte della procura della Repubblica di Napoli le necessarie
verifiche presso le autorita' montenegrine, la circostanza ha trovato
piena conferma e l'imputato-autorita' e' uscito indenne dal processo''.
E sempre nella relazione della commissione antimafia del luglio del
1999 si sottolinea come ''il tutto e' ulteriormente aggravato sia dalla
rilevanza economica che le attivita' illecite, contrabbando, traffico
di stupefacenti e immigrazione clandestina innanzitutto, hanno per quei
paesi, estremamente poveri, che dalla loro inadeguata organizzazione
della polizia e del potere giudiziario: vi e' di conseguenza, una
deleteria combinazione tra fattori negativi, quale la scarsa volonta'
politica di contrastare tali fenomeni e la quasi totale assenza di
strutture idonee a fare da supporto ad una efficace azione di
contrasto''. Del Montenegro come base del traffico internazionale di
tabacchi si parlava poi anche nella relazione, sempre della commissione
antimafia del 1995 presieduta dall' on. Parenti. Si sosteneva
che ''l'esplosiva situazione della ex Jugoslavia e in particolare del
Montenegro, aveva dato nuova vitalita' sia alla Sacra Corona Unita, che
alle bande di contrabbandieri''. (ANSA). CAV
29/05/2002 21:03
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530123032237155.html
DJUKANOVIC: SU PRIME PAGINE GIORNALI JUGOSLAVI
(ANSA) - BELGRADO, 30 MAG - Occupa tutte le prime pagine dei giornali
jugoslavi la notizia che il presidente del Montenegro Milo Djukanovic
e' indagato per associazione mafiosa da parte dei magistrati di Bari.
La stampa montenegrina, per la maggior parte di orientamento filo-
presidenziale, esprime con titoli a tutta pagina l'indignazione di
Podgorica per la vicenda, definita dal quotidiano 'Vijesti' ''Uno sparo
sul voto del paese''. Per 'Vijesti', ''si tratta comunque di uno sparo
nel vuoto: Djukanovic non e' stato minimamente toccato da quelle
insinuazioni''. 'Pobijeda' sottolinea come l'incontro a Londra -
previsto per oggi- fra Djukanovic e il ministro degli esteri britannico
Jack Straw, improvvisamente cancellato ieri, ''Non avra' conseguenze
nei rapporti fra Podgorica e il Regno unito'': come a voler precisare
che la posizione della magistratura italiana e' isolata in Europa. I
giornali dell'opposizione socialista montenegrina (Snp) preferiscono
non attaccare direttamente il presidente e si limitano a riproporre i
fatti: la soddisfazione per l'indagine e' stata d'altro canto espressa
subito ieri dal responsabile della commissione parlamentare di
inchiesta sul traffico illegale di tabacco Vuksan Simonovic. In Serbia,
i politici tacciono: secondo alcuni analisti, perche' considerano
l'episodio una nuova pressione sul riottoso Montenegro per accelerare
l'applicazione dell'accordo sull'unione serbo-montenegrina, lo
stile 'bastone e carota' spesso usato nei Balcani; altri perche'
ricordano le passate inchieste di stampa (soprattutto quella del
quotidiano croato 'Nacional') che puntavano il dito anche sulle
autorita' di Belgrado. I mezzi di informazione serbi hanno dato
anch'essi vastissimo rilievo alla vicenda, ma senza entrare in
commenti, limitandosi a fornire i dettagli emersi. Tutti titoli sobri
(''Djukanovic indagato in Italia per associazione
mafiosa'', 'Glas'; ''Avviate indagini in Italia su Djukanovic per
contrabbando di sigarette'', 'Blic'; ''Indagini contro
Djukanovic'', 'Danas') tranne lo scandalistico 'Express', sul quale
campeggia ''Djukanovic in affari con la mafia del tabacco''. (ANSA). OT
30/05/2002 12:30
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530140932237267.html
DJUKANOVIC: FARNESINA, NON INTERPELLATI SU IMMUNITA'
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - La Farnesina non è stata interpellata sulla
questione dell'immunita' del Presidente del Montenegro Milo Djukanovic.
Ne', si fa notare in ambienti del Ministero degli Esteri, ha ricevuto
alcuna comunicazione ufficiale circa i capi di accusa formulati dalla
magistratura nei confronti del Presidente Djukanovic. In materia di
immunita' il governo italiano si attiene comunque rigorosamente alle
convenzioni internazionali in vigore. Nei rapporti con il Montenegro
l'Italia ha seguito e continua a seguire la linea concordata in seno
all'Unione Europea. In questo quadro l'Italia ha apprezzato il ruolo
positivo svolto da ultimo dalle autorita' di Podgorica in vista della
riforma della Federazione Jugoslava sulla base dell'accordo tripartito
(Federazione Jugoslava-Serbia-Montenegro) firmato a Belgrado il 14
marzo. (ANSA). DG
30/05/2002 14:09
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020530155732237458.html
DJUKANOVIC: DDA BARI VAGLIA IPOTESI SOLDI ALL'ESTERO
(ANSA) - BARI, 30 MAG - L'ipotesi al vaglio della Dda di Bari e' tutta
da verificare: parte dei proventi del traffico internazionale di
sigarette rastrellati in Montenegro sarebbero stati inviati in Svizzera
e a Cipro con la copertura del contrassegno diplomatico. Il danaro
sarebbe stato caricato a bordo di aerei privati e trasportato
nei 'forzieri' esteri. E' quanto emerge nell' ambito delle indagini del
pm inquirente della Dda di Bari, Giuseppe Scelsi, che ha iscritto nel
registro degli indagati il presidente della Repubblica del Montenegro,
Milo Djukanovic, con le accuse di associazione mafiosa finalizzata al
contrabbando internazionale di sigarette. In questi giorni il pm Scelsi
e gli uomini della Dia di Bari hanno avviato una serie di accertamenti
(e di rogatorie) per verificare le dichiarazioni rese dal testimone
Srencko Kestner, che avrebbe accusato Djukanovic assieme ad alcuni
collaboratori di giustizia. Kestner e' uno degli 'uomini d' oro' dei
Balcani perche' negli anni '90 avrebbe commercializzato sigarette tra
Albania, Kosovo, Serbia e Bosnia assieme al serbo Vladimir Bokan,
detto 'Vanja' (ucciso, nell' estate del 2000, in un agguato avvenuto in
Grecia), titolare dell' unica licenza per l' importazione dei tabacchi
in Montenegro. Nel '95 la licenza fu affidata dal governo montenegrino
al cittadino svizzero Franco Della Torre, ritenuto il 're europeo' del
contrabbando di sigarette. Delle indagini sul presidente montenegrino
avviate dal pm Scelsi sono a conoscenza, per la conseguente attivita'
di coordinamento investigativo, la Direzione distrettuale antimafia di
Napoli e la Direzione nazionale antimafia. Nell' ambito di queste
indagini il pm Scelsi, circa un mese fa, si e' recato a Belgrado per
compiere un interrogatorio per rogatoria; nella citta' serba e' stato
successivamente raggiunto dal procuratore nazionale Piero Luigi Vigna
che a Belgrado aveva altri impegni. (ANSA). KLP
30/05/2002 15:57
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020531175032239040.html
DJUKANOVIC: IN CUPOLA CONTRABBANDO ANCHE EREDE 'TIGRE ARKAN'
(ANSA) - BARI, 31 MAG - Anche un presunto boss di Belgrado, l' erede
del serbo Zeliko Raznatovic, conosciuto come il comandante 'Arkan' e
ucciso nel gennaio 2000, sarebbe coinvolto nelle indagini della Dda di
Bari a carico del presidente della Repubblica del Montenegro, Milo
Djukanovic. Sul nome del presunto boss non si sono avute conferme: si
sa solo che nella scala gerarchica della cupola mafiosa del
contrabbando internazionale di sigarette occuperebbe il 'quarto posto'.
Almeno cosi' sospetta il pm inquirente, Giuseppe Scelsi, che coordina
le indagini della Divisione investigativa antimafia (Dia) di Bari. Il
magistrato ritiene che l' associazione mafiosa - che tra il 1996 e il
2000 avrebbe trafficato mille tonnellate al mese di sigarette di
contrabbando tra il Montenegro e la Puglia, e da qui nell' Europa
comunitaria - avesse quattro livelli, tutti collegati tra loro. Il
primo livello e' quello politico-istituzionale, riconducibile, per l'
accusa, al presidente Djukanovic che avrebbe - secondo il pm - avuto il
ruolo di ''promotore'' del sodalizio mafioso; il secondo e'
quello 'imprenditoriale' legato ai broker che si occupavano dell'
importazione dei tabacchi in Montenegro; il terzo livello farebbe
riferimento ai capiclan pugliesi e campani che si nascondevano nella
Repubblica montenegrina e che da li' avrebbero introdotto, via mare, le
sigarette di contrabbando in Puglia; l' ultimo livello - secondo l'
accusa - sarebbe stato occupato dal presunto erede del
comandante 'Arkan', sul ruolo del quale non si sono appresi
particolari. Tra i broker figura il presunto 're del contrabbando',
Franco Della Torre, di 59 anni, di Mendrisio (Svizzera), titolare dell'
unica licenza rilasciata nel '95 dalle autorita' montenegrine per
importare in quel Paese ingenti quantitativi di sigarette. E i quattro
subconcessionari di Della Torre: Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano
(Napoli), il cittadino francese Patrick Monnier, di 49 anni, residente
in Svizzera, Michele Antonio Varano, di 50, originario di Centranche
(Catanzaro) e il suo socio Gilbert Llorens, di 61, di Aix en Provence
(Francia), che sarebbe morto, e un cittadino spagnolo,
soprannominato 'Manolo', che la Dda ha recentemente identificato.
(ANSA). KLP
31/05/2002 17:50
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020604174632242343.html
DJUKANOVIC: CUOMO A BARI, CONOSCIUTO PER PROGETTO TURISTICO
(ANSA) - BARI, 4 GIU - Ha detto di aver conosciuto l' allora premier
montenegrino, Milo Djukanovic, nel 1996, per un investimento che egli
aveva intenzione di fare nel settore turistico in Montenegro; ha detto
ancora di averlo incontrato complessivamente due o tre volte, anche
quando Djukanovic era gia' stato eletto presidente della Repubblica del
Montenegro. Ha riferito di aver incontrato il leader montenegrino anche
nel suo ufficio di presidente della Repubblica e di aver parlato con
lui di un paio di questioni. E' quanto ha detto oggi, deponendo nel
processo a suo carico, il presunto boss del contrabbando internazionale
di sigarette, Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano (Napoli). Cuomo ha
deposto dinanzi al gup del Tribunale di Bari Chiara Civitano che lo
processa con rito abbreviato per associazione mafiosa finalizzata al
contrabbando internazionale di tabacchi e al riciclaggio di danaro in
Svizzera. Djukanovic - si e' appreso nei giorni scorsi - e' indagato
dalla Dda di Bari per associazione mafiosa finalizzata al traffico
internazionale di sigarette di contrabbando quale presunto promotore
del sodalizio criminale che - secondo l' accusa - avrebbe trafficato,
anche in concorso con Cuomo, mille tonnellate al mese di sigarette di
contrabbando tra il Montenegro e la Puglia. Cuomo ha detto che
Djukanovic gli fu presentato da Ratzo M. Knezevic, capo della missione
commerciale del Montenegro negli Stati Uniti. Di diverso avviso e' il
presidente Djukanovic che, nei giorni scorsi, riferendosi anche a
Cuomo, ha detto: ''non ho mai incontrato quelle persone, non so chi
siano''. Stando alle dichiarazioni di Cuomo, in occasione del primo
incontro con Djukanovic, egli avrebbe parlato con lui di un
investimento che aveva intenzione di fare in Montenegro, nel campo
turistico; nel secondo, invece, avrebbe chiesto al presidente di
rilasciargli l' unica licenza per importare sigarette in Montenegro.
Questa licenza, tuttavia, nel '95 era gia' stata rilasciata dal governo
montenegrino allo svizzero Franco Della Torre, ritenuto dalla Dda un
boss del contrabbando di sigarette. Della Torre, sempre secondo le
dichiarazioni di Cuomo, appena apprese della proposta che egli aveva
fatto a Djukanovic si presento' dicendogli che la licenza era ''solo
sua, e chi voleva importare sigarette in Montenegro doveva pagare a lui
la tassa di 50 dollari a cassa''. Nell' udienza di oggi Cuomo ha
risposto alle domande del suo difensore, avv.Vittorio Faccioli; nella
prossima udienza, fissata per il 20 settembre prossimo, sara'
controesaminato dal pm inquirente della Dda di Bari, Giuseppe Scelsi.
Nel corso dell' esame, Cuomo ha detto di essersi
occupato ''lecitamente'' della compravendita di sigarette nell' ambito
della sua attivita' imprenditoriale che si svolgeva - ha detto - in
Svizzera. Ha riferito di aver acquistato i tabacchi direttamente dai
broker della Philip Morris nei 'porti franchi' di Olanda, Belgio e
Svizzera. E ha affermato di aver rivenduto le ''bionde'' a Ciro
Armento, di 39 anni, di Napoli, e che questi avrebbe pagato le
forniture tramite regolari rimesse bancarie. Ha infine aggiunto che
dopo aver venduto le sigarette al suo acquirente egli non si e' piu'
interessato della destinazione finale dei tabacchi. (ANSA). KLP
04/06/2002 17:46
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020604182132242433.html
DJUKANOVIC: CUOMO DESCRIVERA' UFFICIO PRESIDENTE A PM NAPOLI
(ANSA) - BARI, 4 GIU - La descrizione dell' ufficio di Podgorica del
presidente della Repubblica del Montenegro, Milo Djukanovic, sara' al
centro di un interrogatorio a cui sara' sottoposto dalla procura presso
il Tribunale di Napoli, Gerardo Cuomo, di 55 anni, di Gragnano
(Napoli). Lo si e' appreso oggi a Bari in occasione dell' udienza del
processo a carico di Cuomo. A quanto si e' saputo, Cuomo sara'
interrogato prossimamente dal sostituto procuratore del Tribunale
partenopeo Luciano D' Angelo, che indaga Cuomo per associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sigarette di contrabbando nell'
ambito di un' indagine relativa all' attivita' esercitata dai
contrabbandieri pugliesi e campani in Montenegro. Secondo le notizie
apprese, le dichiarazioni di Cuomo serviranno anche a fornire elementi
utili alla valutazione dell' attendibilita' dell' indagato che avrebbe
gia' reso dichiarazioni alle procure di Bari e Napoli sui suoi presunti
incontri con Djukanovic. (ANSA). KLP
04/06/2002 18:21