http://www.ansa.it/balcani/kosovo/20020806134532299263.html
KOSOVO: VOLONTARI TRENTINI FONDANO GRUPPO ALPINISTICO
(ANSA) - TRENTO, 6 AGO - Recuperare un clima di
pace anche attraverso la promozione di attivita'
di cui ormai si era quasi persa la memoria: e' con
questo obiettivo che il ''Tavolo trentino con il
Kosovo'' ha favorito la nascita di un Club
alpinistico, i 'Ragni della val Rugova', a Pec-Peja,
nella zona occidentale del paese. Il progetto e' unico
in tutti i Balcani. E' nato per promuovere sia
l'aggregazione sia la tutela ambientale, e vede
25 ragazzi ritrovarsi piu' volte alla settimana
per allenarsi. Il fine settimana e' poi interamente
dedicato alle uscite in Val Rugova.
Il gruppo si e' gia' dato un nome: ''Marimangat'',
i ragni. ''Ma non abbiamo copiato i piu' famosi 'Ragni
di Lecco' - spiegano i ragazzi - il nome e' nato
spontaneamente da una discussione interna al gruppo''.
L'ambizione del progetto non e' solo di creare un
gruppo di alpinisti che poi possa essere primo garante
della salvaguardia della Val Rugova (questo anche
grazie ad uno sforzo per far conoscere alla cittadinanza
le attivita' dei 'Ragni' ed aprire questa esperienza al
maggior numero di persone possibile) ma intende
anche di favorire l'apertura di un dialogo tra i
vari gruppi etnici. Si sta cercando infatti di fare
in modo che ragazzi di tutti i gruppi etnici (serbo,
rom, albanese) possano prendere parte alle attivita'
del Club alpino.
''Attraverso la passione per la montagna si
inizia a parlare di problemi ambientali e non
solo'', racconta Mauro Barisone, rappresentante a
Pec/Peja del Tavolo e promotore del progetto.
''Inoltre avvicinare piu' giovani possibile alla
pratica sportiva e al contatto con la natura li
stimola e aiuta ad uscire dai soliti problemi
quotidiani. In un paese dove praticamente non
esistono gruppi che fanno e propongono delle
iniziative anche sociali - continua -, andare in
montagna insieme, progettare e proporre delle
iniziative, lavorare e decidere in gruppo, essere
legati su di una parete di roccia insieme,
responsabilizza l'individuo e fa comprendere
che con il lavoro di squadra si possono ottenere
grossi risultati''. ''E' particolare, ad esempio -
spiega Mauro Barisone - come alcuni dei ragazzi
con i quali lavoriamo si siano dimostrati molto
attenti a problemi bellici o post bellici al di
fuori del Kossovo: il conflitto in Pakistan-India,
in Tibet, in Afghanistan, in Sierra Leone. Forse
provare ad analizzare una situazione di crisi lontana
da loro (e quindi che non li coinvolga cosi'
intensamente dal punto di vista emotivo), ma
simile a quella in Kossovo, potrebbe aiutarli a
capire meglio anche la realta' che stanno
vivendo''. Sono molte le attivita' previste per i
prossimi mesi. E' gia' iniziato un corso di primo
soccorso tenuto dal personale dell'Ospedale
civile di Pec/Peja. E poi sono previsti brevi corsi
formativi di meteorologia, preparazione atletica,
tutela ambientale e naturalmente tutto cio' che e'
direttamente legato all'alpinismo: progressione su
roccia, tecniche generali di sicurezza in montagna,
tecniche di attrezzatura e disgaggio di pareti
rocciose, ecc. Questa prima fase formativa verra'
realizzata interamente attraverso la collaborazione
di associazioni, enti e professionisti locali ed
internazionali del settore alpinistico reperibili
in loco. ''Sono sicuro che vedere un gruppo di ragazzi
albanesi, rom e serbi promuovere e realizzare insieme
iniziative volte al miglioramento delle condizioni
generali della zona avra' un impatto notevole e
positivo sulla popolazione locale '' - ribadisce
Mauro, aggiungendo che tra qualche mese ''il miglioramento
della situazione ambientale della Val Rugova sara'
gia' visibile e documentabile''. Di Pec-Peja si
ricordano le immagini trasmesse in Italia mentre vi
entravano i militari italiani poco dopo la firma
degli Accordi di Kumanovo. Le strade ingombre di
macerie, la maggior parte delle case distrutte o
severamente danneggiate. Anche il paesaggio attorno
era pesantemente segnato dalla guerra. Eppure il
paesaggio attorno alla citta', benche' deturpato
dalla guerra e da anni di incuria, e' bello. Come
la Val Rugova, la valle che s'incunea nel massiccio
montuoso che separa il Kossovo dal Montenegro e alla
cui entrata vi e' ancora, intatto e difeso dai
militari della Kfor, uno dei patrimoni artistici
piu' rilevanti della cristianita' ortodossa, il
Patriarcato di Pec/Peja. Si tratta di una valle
ricca di corsi d' acqua, foreste, montagne, pareti
rocciose, flora e fauna particolari. La grande affluenza
nella valle, la mancanza di educazione ambientale,
la forte deforestazione stanno rovinando questo
patrimonio naturale unico.
Esiste un ente forestale ed e' in progetto l'istituzione
di un parco naturale. Tutto pero' rimane per ora a
livello teorico. La prima azione e' quella dei
''Marimangat''. (ANSA). DEC 06/08/2002 13:45
KOSOVO: VOLONTARI TRENTINI FONDANO GRUPPO ALPINISTICO
(ANSA) - TRENTO, 6 AGO - Recuperare un clima di
pace anche attraverso la promozione di attivita'
di cui ormai si era quasi persa la memoria: e' con
questo obiettivo che il ''Tavolo trentino con il
Kosovo'' ha favorito la nascita di un Club
alpinistico, i 'Ragni della val Rugova', a Pec-Peja,
nella zona occidentale del paese. Il progetto e' unico
in tutti i Balcani. E' nato per promuovere sia
l'aggregazione sia la tutela ambientale, e vede
25 ragazzi ritrovarsi piu' volte alla settimana
per allenarsi. Il fine settimana e' poi interamente
dedicato alle uscite in Val Rugova.
Il gruppo si e' gia' dato un nome: ''Marimangat'',
i ragni. ''Ma non abbiamo copiato i piu' famosi 'Ragni
di Lecco' - spiegano i ragazzi - il nome e' nato
spontaneamente da una discussione interna al gruppo''.
L'ambizione del progetto non e' solo di creare un
gruppo di alpinisti che poi possa essere primo garante
della salvaguardia della Val Rugova (questo anche
grazie ad uno sforzo per far conoscere alla cittadinanza
le attivita' dei 'Ragni' ed aprire questa esperienza al
maggior numero di persone possibile) ma intende
anche di favorire l'apertura di un dialogo tra i
vari gruppi etnici. Si sta cercando infatti di fare
in modo che ragazzi di tutti i gruppi etnici (serbo,
rom, albanese) possano prendere parte alle attivita'
del Club alpino.
''Attraverso la passione per la montagna si
inizia a parlare di problemi ambientali e non
solo'', racconta Mauro Barisone, rappresentante a
Pec/Peja del Tavolo e promotore del progetto.
''Inoltre avvicinare piu' giovani possibile alla
pratica sportiva e al contatto con la natura li
stimola e aiuta ad uscire dai soliti problemi
quotidiani. In un paese dove praticamente non
esistono gruppi che fanno e propongono delle
iniziative anche sociali - continua -, andare in
montagna insieme, progettare e proporre delle
iniziative, lavorare e decidere in gruppo, essere
legati su di una parete di roccia insieme,
responsabilizza l'individuo e fa comprendere
che con il lavoro di squadra si possono ottenere
grossi risultati''. ''E' particolare, ad esempio -
spiega Mauro Barisone - come alcuni dei ragazzi
con i quali lavoriamo si siano dimostrati molto
attenti a problemi bellici o post bellici al di
fuori del Kossovo: il conflitto in Pakistan-India,
in Tibet, in Afghanistan, in Sierra Leone. Forse
provare ad analizzare una situazione di crisi lontana
da loro (e quindi che non li coinvolga cosi'
intensamente dal punto di vista emotivo), ma
simile a quella in Kossovo, potrebbe aiutarli a
capire meglio anche la realta' che stanno
vivendo''. Sono molte le attivita' previste per i
prossimi mesi. E' gia' iniziato un corso di primo
soccorso tenuto dal personale dell'Ospedale
civile di Pec/Peja. E poi sono previsti brevi corsi
formativi di meteorologia, preparazione atletica,
tutela ambientale e naturalmente tutto cio' che e'
direttamente legato all'alpinismo: progressione su
roccia, tecniche generali di sicurezza in montagna,
tecniche di attrezzatura e disgaggio di pareti
rocciose, ecc. Questa prima fase formativa verra'
realizzata interamente attraverso la collaborazione
di associazioni, enti e professionisti locali ed
internazionali del settore alpinistico reperibili
in loco. ''Sono sicuro che vedere un gruppo di ragazzi
albanesi, rom e serbi promuovere e realizzare insieme
iniziative volte al miglioramento delle condizioni
generali della zona avra' un impatto notevole e
positivo sulla popolazione locale '' - ribadisce
Mauro, aggiungendo che tra qualche mese ''il miglioramento
della situazione ambientale della Val Rugova sara'
gia' visibile e documentabile''. Di Pec-Peja si
ricordano le immagini trasmesse in Italia mentre vi
entravano i militari italiani poco dopo la firma
degli Accordi di Kumanovo. Le strade ingombre di
macerie, la maggior parte delle case distrutte o
severamente danneggiate. Anche il paesaggio attorno
era pesantemente segnato dalla guerra. Eppure il
paesaggio attorno alla citta', benche' deturpato
dalla guerra e da anni di incuria, e' bello. Come
la Val Rugova, la valle che s'incunea nel massiccio
montuoso che separa il Kossovo dal Montenegro e alla
cui entrata vi e' ancora, intatto e difeso dai
militari della Kfor, uno dei patrimoni artistici
piu' rilevanti della cristianita' ortodossa, il
Patriarcato di Pec/Peja. Si tratta di una valle
ricca di corsi d' acqua, foreste, montagne, pareti
rocciose, flora e fauna particolari. La grande affluenza
nella valle, la mancanza di educazione ambientale,
la forte deforestazione stanno rovinando questo
patrimonio naturale unico.
Esiste un ente forestale ed e' in progetto l'istituzione
di un parco naturale. Tutto pero' rimane per ora a
livello teorico. La prima azione e' quella dei
''Marimangat''. (ANSA). DEC 06/08/2002 13:45