Nel periodo 11-14 ottobre 2002 una delegazione ha portato rinnovi di
adozioni (e adozioni nuove) alle famiglie dei lavoratori della Zastava
di Kragujevac.
Alleghiamo:
1. la relazione del viaggio redatta da Gilberto Vlaic (Gruppo ZASTAVA
Trieste).
2. l'intervento, a nome del coordinamento RSU e del gruppo ZASTAVA
Trieste, svolto da Gilberto Vlaic all'assemblea dei lavoratori della
Zastava di Kragujevac l'11 ottobre 2002.
Nel prossimo messaggio trasmettiamo invece la traduzione in lingua
italiana di alcuni articoli, da noi gia' distribuiti su questo
bollettino JUGOINFO, riguardanti l'inglobamento della ditta Zastava di
Kragujevac in una impresa statunitense.
Altre informazioni sulle adozioni a distanza e sui viaggi di
solidarieta' si trovano sul sito del coordinamento Rsu:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
Infine una informazione importante:
Delegati del sindacato "Samostalni" della Zastava saranno presenti
(invitati dalle RSU e da alcune strutture territoriali della Cgil) ai
lavori del Firenze Social Forum, che si terrà dal 6 al 10 novembre
prossimo. In particolare sono già fissati due appuntamenti la mattina ed
il pomeriggio del 7 novembre. Informazioni a riguardo ci perverranno
prossimamente.
=== 1 ===
RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC
Viaggio dell'ottobre 2002
(resoconto di viaggio a cura di un compagno del gruppo ZASTAVA Trieste)
Questa relazione e' suddivisa in quattro parti:
A) Cronaca del viaggio
B) Alcune considerazioni generali
C) Informazioni supplementari
D) Situazione occupazionale, livelli salariali, necessita' vitali e
sindacalizzazione: i dati attuali
Cronaca del viaggio
Vi inviamo un resoconto del viaggio appena concluso alla Zastava di
Kragujevac per consegnare le adozioni a distanza, fatto dal
Coordinamento Nazionale Rsu e dal Gruppo Zastava di Trieste.
Per i titolari delle nuove adozioni: stiamo procedendo ad organizzare
la spedizione delle schede relative ai bambini adottati.
Siamo partiti da Trieste venerdi' 11 ottobre alle 17, con un pulmino a
nove posti. La delegazione era formata da 8 persone: Angelo e Vittorio
da Lodi, Gilberto, Giorgio e Marvida da Trieste, Marco da Roma, Enzo da
Padova e Laura da Milano.
Il pulmino ci e' stato prestato (gratuitamente) da un associazione di
solidarieta' internazionale Triestina e così ci siamo potuti accollare
le sole spese del viaggio.
Da segnalare inoltre che parte delle spese di viaggio sono state
coperte con un generoso contributo del personale della Trattoria
Sociale di Contovello-Trieste.
Avevamo una trentina di scatole di aiuti, soprattutto alimentari e
molto materiale scolastico. Quest'ultimo in gran parte e' stato fornito
da una associazione Udinese, nell'ambito di una loro campagna di
solidarieta' "Dammi una penna per scrivere".
Ricordiamo che le spese di viaggio sono state direttamente sostenute
dai partecipanti, senza alcuno storno dai fondi ricevuti per le quote
di adozione a distanza da distribuire in questa occasione (come del
resto in tutti i precedenti viaggi effettuati).
Siamo arrivati a Kragujevac alle 8 del mattino di sabato, senza alcun
problema durante il viaggio. Dopo un primo incontro con i delegati
della Zastava, abbiamo pranzato da una delle famiglie in cui e' in
corso una adozione. Cibo eccellente, in quantita' pantagrueliche,
ospitalita' calorosissima.
Nel pomeriggio abbiamo visitato due delle famiglie adottate. In una di
queste abbiamo potuto verificare con mano gli effetti nefasti sulle
condizioni materiali di vita dei lavoratori jugoslavi e delle loro
famiglie del nuovo corso in atto dall'ottobre del 2000: di fronte a una
gravissima patologia cerebrale di una delle figlie la sanita' pubblica
si lava le mani e costringe al pagamento delle medicine e delle visite
specialistiche (ultima, una TAC a 200 euro). In questo caso i membri
della delegazione hanno coperto la spesa con una colletta immediata.
Il mattino di domenica abbiamo distribuito le quote delle adozioni.
Erano 43, di cui 7 nuove, provenienti da lavoratori italiani che fanno
riferimento alla campagna del coordinamento RSU e di ZASTAVA Trieste.
Durante l'assemblea c'e' stato il solito scambio di regali tra famiglie
italiane e jugoslave e viceversa.
Alla fine il bagagliaio del pulmino risulta pieno, quasi quanto alla
partenza.
Nel pomeriggio di domenica abbiamo visitato il parco della rimembranza,
eretto a ricordo della piu' feroce strage di civili che i nazisti hanno
perpetrato in Europa: il 21 ottobre 1941, in risposta ad una azione
partigiana, sono stati trucidati piu' di 7000 abitanti di Kragujevac,
tra cui gli studenti del locale liceo insieme ai loro professori e
circa 300 bambini rom.
Il mattino dopo siamo partiti; a Belgrado abbiamo consegnato un farmaco
necessario a curare una bambina ricoverata nel locale ospedale
pediatrico; la sera tardi siamo arrivati a Trieste.
I resoconti di tutti i viaggi precedenti sono reperibili su diversi
siti.
Il piu' completo e' il sito del coordinamento RSU, all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
seguendo il link Solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia:
http://www.ecn.org/coord.rsu/guerra.htm
Alcune considerazioni generali
Quello che abbiamo potuto verificare è, purtroppo come nei viaggi
precedenti, un peggioramento continuo della situazione materiale in cui
versano le famiglie in relazione ad un continuo inarrestabile aumento
dei prezzi, soprattutto delle tariffe e degli affitti, ma anche una
tenuta della capacità di iniziativa da parte del sindacato in difesa
dei diritti dei lavoratori e per conquistare prospettive produttive per
la fabbrica.
La grande difficolta' dei lavoratori rispetto alle forniture di servizi
essenziali (soprattutto l'elettricita') risiede nel fatto che l'attuale
Governo aveva promesso una sanatoria rispetto alle bollette non pagate
nel passato; ora invece passa all'incasso di cifre astronomiche
relativamente ai redditi disponibili, e per chi non paga sono pronte le
forbici.
Per quanto riguarda la scuola, una volta sostanzialmente gratuita, sono
state introdotte tasse di iscrizione che nulla hanno da invidiare alle
nostre; e' tutto un proliferare di nuove scuole e Universita' private;
si nega cosi' l'accesso all'istruzione superiore ad un popolo che
vantava in passato un altissimo tasso di scolarita'.
I dati ufficiali affermano che circa i 2/3 della popolazione serba
spende meno di 1 euro al giorno pro-capite, e che un terzo spende meno
di mezzo euro al giorno; il 60% della spesa e' per il cibo.
Per quanto riguarda le abitazioni, il continuo aumento dei prezzi
costringe le famiglie in affitto a cercare case sempre piu' piccole,
oppure alla coabitazione, in ambienti fatiscenti, spesso privi di
riscaldamento e con servizi igienici pessimi, se non addirittura
mancanti.
Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli, abbandonati e invisibili, i
lavoratori jugoslavi e le loro famiglie.
Dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinche' giunga a loro la
nostra solidarieta' e fratellanza materiale e politica.
Informazioni supplementari
Durante il nostro soggiorno sono avvenute due cose importanti:
- il mancato raggiungimento del quorum nell'elezione del Presidente
della Repubblica serba, che avra' sicuramente ripercussioni politiche
abbastanza significative nel futuro del Paese;
- l'annuncio da parte del Ministro dell'Economia e delle
Privatizzazioni Vlahovic della firma di un pre-accordo tra i
rappresentanti del gruppo "Zastava Automobili" di Kragujevac e quelli
di una societa' statunitense guidata da un tale di nome Malcom
Bricklin. I termini essenziali del pre-accordo sono recuperabili dal
sito:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1992
Ne riporto di seguito alcuni passi, purtroppo in Inglese non avendo
avuto il tempo per la traduzione
The pre-agreement signed on Oct. 4, 2002, which is valid as from today,
envisages signing of the final agreement not later than March 1, 2003,
when the new company ZMW would start functioning.
New Jersey-based Nucarco brought the Yugo to the US market in the
1980s, but also Subaru, Alpha Romeo, Ferrari and Fiat.
Nucarco would own 80 percent, whereas Zastava Automobili would have the
20 percent stake in the new ZMW. Production of old models as well as
new ones is expected to reach annual level of 220,000 cars in five
years' time. Nucarco will invest $150 million over the next three
years, whereas Zastava Automobili will provide real estates and
technologies for current models Skala, Yugo, and Florida. The joint
venture would put at least 75 percent of the vehicles on the markets of
the United States, the European Union and developing countries.
Vehicles will be manufactured according to standards Euro 3 and Euro 4.
"From the very beginning the joint venture ZMW will employ at least
4,500 of workers, the number of current employees in Zastava
Automobili, but this number will grow gradually to 9,000 over the five
years," Vlahovic said. Zastava Automobili workers have not yet been
consulted on this business, though no problems are expected since the
signed agreement will fully implement plans on restructuring of
Zastava.
After one year, production would grow to 5,000 vehicles per month,
after the second year monthly production is expected to increase to the
level of 7,500 vehicles, while after three years from now it is
expected that the company would reach the level of 10,000 vehicles per
month.
According to the pre-agreement, obligation of the US partner is to
provide the investment and maintain their stake in the company as well
as to prevent bankruptcy over the next five years. Zastava on its side
will provide real estates, main and additional buildings, know-how,
machines and equipment. The government freed the joint venture from
paying the income tax in the next ten years.
Situazione occupazionale, livelli salariali, necessita' vitali
e sindacalizzazione: i dati attuali
Quelli che seguono sono dati raccolti in una conversazione con il
vice-presidente del Sindacato dei lavoratori Zastava Jedinstvene
Sindakalna Organizacija Zastava.
Ricordiamo che Kragujevac e' una citta' di circa 250.000 abitanti, sita
in una zona collinare a circa 120 Km. a sud-ovest di Belgrado.
I suoi abitanti sono distribuiti in una ventina di diversi gruppi
linguistici e sono presenti tutte le religioni balcaniche; non si sono
mai verificati scontri inter-etnici.
E' stata sede di importanti industrie, specialmente metalmeccaniche, a
partire dalla seconda meta' dell'800.
Il gruppo Zastava attuale nasce nel secondo dopoguerra, quando nel 1952
inizia l'autogestione e in collaborazione con la FIAT parte la
produzione di automobili e camion.
Nel 1999 la Zastava di Kragujevac aveva 36.000 dipendenti.
E' stata bombardata molto pesantemente dagli aerei NATO il 9 e il 12
aprile 1999, con la distruzione pressoche' totale dei reparti di
produzione delle auto, dei camion, della centrale termica (che forniva
il riscaldamento a molti complessi abitativi della citta') ed il
danneggiamento del centro sanitario, che era uno dei punti di
riferimento ospedaliero per tutta la regione.
I reparti di produzione sono stati distrutti per circa l'80%. Il centro
di calcolo e progettazione e' stato raso al suolo. Il bombardamento
dello stabilimento è alla base di una grave contaminazione ambientale
dovuta a varie tonnellate di PCB che si sono sparse sul terreno finendo
nelle numerose falde acquifere sottostanti e nei canali.
Ricordiamo che la NATO ha bombardato le fabbriche Zastava malgrado
fosse nota la presenza al suo interno di numerosissimi lavoratori, 120
dei quali sono rimasti feriti.
Dopo la fine dell'aggressione militare della NATO, nell'estate del 1999
e' iniziata la ricostruzione, suddivisa in tre fasi:
- rimozione delle macerie; sono stati necessari 3 mesi di lavoro e
l'impiego di centinaia di mezzi tra camion e ruspe.
- ricostruzione dei reparti e degli impianti; tanto per dare un'idea
dei danni subiti e' stato necessario ricostruire vetrate per 186.000
metri quadrati;
- ripresa della produzione.
In realta' ci si e' fermati alla seconda fase, poiche' dopo il 5
ottobre 2000 (data delle elezioni che portarono al governo la DOS e
Kustuniza alla presidenza della Repubblica) sono cessati i
finanziamenti del governo centrale.
Il gruppo Zastava di Kragujevac e' costituito da 38 unita' distinte
(viene ad esempio chiamata unita' anche il servizio mensa od il centro
medico).
Di queste 14 fanno parte della holding Zastava vetture, le altre 24
sono del tutto autonome e solo due sono completamente in funzione: la
Zastava utensili (800 lavoratori) e la Fucina (450 lavoratori).
Anche la centrale termica e' una unita' indipendente; nel piano di
ricostruzione era stata in priorita' uno, anche perche' fornisce
riscaldamento a molti complessi abitativi di Kragujevac.
Le piu' importanti unita' del gruppo sono Zastava automobili (13.500
lavoratori) e Zastava-Iveco camion (3.500 lavoratori).
Va ricordata anche l'esistenza di una fabbrica Zastava in Voivodina
(citta' di Sombor) che produce vetture speciali e che occupa circa 500
lavoratori.
La situazione occupazionale non si discosta al momento
significativamente dai dati riportati nelle relazioni scritte dopo i
viaggi di marzo e luglio 2002.
I lavoratori attualmente impiegati in totale sono circa 17.000 ma non
lavorano tutti i giorni. Sono praticamente in una sorta di cassa
integrazione a rotazione che li impegna nei pochi reparti attivi. La
produzione di auto e camion è praticamente simbolica ed a oggi non ha
prospettive di ripresa anche perchè con le nuove leggi del Governo è
stata liberalizzata l'importazione di auto nuove ed usate. (noi stessi
abbiamo incontrato ad ogni viaggio alla frontiera e lungo l'autostrada
decine di Tir carichi di auto che venivano sopratutto dall'Italia e
dalla Germania).
Il livello medio salariale per questi lavoratori e' di 8.100 dinari (1
euro = 60 dinari all'ottobre 2002), corrispondente a circa 130 euro,
con punta massima a 150.
Oltre a questi, per effetto della ristrutturazione in corso, altri
9.200 lavoratori sono stati collocati in esubero presso l'ufficio di
collocamento Zastava (quindi pur mantenendo la titolarità del posto di
lavoro non sono mai chiamati a lavorare e rimangono in una situazione
paragonabile alla nostra cassa integrazione a zero ore). I'indennità
percepita da questi lavoratori e' di 50 euro al mese, fino a che
rimarrò aperta la lista di mobilità.
Al momento della stesura di queste note circa 2.000 di questi
lavoratori si sono dimessi a causa dei problemi che vengono posti dalla
direzione o perché hanno optato per la strada della emigrazione.
Ne restano quindi circa 7.000, di cui 4.500 residenti a Kragujevac e
dintorni, gli altri sparsi un po' dovunque in Serbia e Montenegro.
A titolo di esempio della situazione di questo gruppo di lavoratori
riportiamo il caso di una lavoratrice, che ricopriva la mansione di
collaudatrice di automobili. Ha trovato (ovviamente in nero) un lavoro
in un baracchino di vendita di pesce fritto per 50 euro al mese;
proprio durante la nostra permanenza la direzione aziendale l'ha
richiamata per due mesi per guidare l'ambulanza del centro medico.
Tornerebbe quindi a guadagnare circa 150 euro al mese, ma solo per due
mesi. Se rifiuta, e' automaticamente licenziata, se accetta deve
rinunciare definitivamente al lavoro di vendita del pesce.
Circa 8400 sono stati licenziati definitivamente nell'agosto 2001, e
sono quindi nelle liste di collocamento pubblico. Hanno ricevuto una
indennita' di licenziamento di circa 100 euro per anno di lavoro
svolto.
A questi si aggiungono gli oltre 800 lavoratori della Zastava di Pec
(in Kosovo) che, in quanto di nazionalità serba, sono stati allontanati
con vari sistemi (anche violenti) dalla fabbrica di Pec oggi occupata
dal contingente Italiano in Kosovo (che ha trasformato la fabbrica in
una caserma) e che, per le poche attività rimaste, occupa oggi solo
lavoratori di etnia albanese, ed è controllata da un sindacato "etnico"
direttamente controllato dall'UCK.
Oggi questi lavoratori (praticamente senza reddito) sono assistiti dal
sindacato Zastava di Kragujevac e dalla nostra campagna di solidarietà.
Le adozioni oggi attive in tutta Italia sono 1.200 (in certi periodi
siamo arrivati a 1.500) e sono spesso l'unica fonte di sostentamento
per molte famiglie che grazie a queste adozioni possono sperare almeno
di resistere, rimanendo legati alla fabbrica ed al sindacato, nella
speranza di conquistare (grazie anche alle lotte in corso) una
prospettiva di lavoro e di ripresa di attività della loro fabbrica.
Una speranza a qui sono legati anche i destini dell'intera popolazione
di Kragujevac. Kragujevac è infatti una tipica città operaia dove tutto
dipendeva dall'unica grande fabbrica e dall'indotto che questa
favoriva, dal salario che i lavoratori percepivano. Il bombardamento
della Zastava ha portato alla chiusura di molte altre piccole e medie
attività industriali ed alla crisi del commercio in città e nei
dintorni.
Una famiglia media ha bisogno di circa 200-220 euro al mese per
sopravvivere, contando solo i generi di primissima necessita', senza
includere le bollette per le varie utenze. Il livello di inflazione
ufficiale attuale e' del 5%; va pero' ricordata una violentissima
impennata del prezzi che si è generata tra il 1999 e il 2001 che
tutt'ora pesa sull bilancio delle famiglie e sulla loro disponibilità
all'acquisto.
Riportiamo a questo proposito alcuni dati dei prezzi di prima
necessita' espressi in dinari e rilevati al mercato di Nis
dall'associazione ABC Solidarieta' e Pace nel novembre 2001, comparati
con i prezzi delle stesse merci a dicembre 1999 (riportati in
parentesi).
patate 1 Kg 12 (7)
zucchero 1 Kg 50 (25)
carne bovina 1 Kg 300 (60-150)
olio di mais al litro 70 (30),
scarpe 1.500 - 2.500 (850 - 1000)
Un elenco molto piu' dettagliato sulla dinamica dei prezzi
nell'immediato dopoguerra puo' essere trovato all'indirizzo
http://digilander.libero.it/zastavatrieste/Documenti/Resoconto_viaggio_
marzo2002.html
A questo proposito vorrei riflettere sul fatto che, quando la campagna
delle adozioni a distanza parti' tre anni fa, la quota mensile versata
dagli adottanti permetteva di coprire le necessita' vitali di una
famiglia per circa 15 giorni; oggi non basta che per qualche giorno.
Per quanto riguarda i livelli di sindacalizzazione dei lavoratori,
ricordiamo innanzitutto che le campagne da noi condotte sono in
collaborazione con il sindacato dei lavoratori metalmeccanici jugoslavi
Jedinstvena Organizacija Samostalnog Sindikata, noto anche come
Samostalni Sindikat (Sindacato Autonomo).
Un altro piccolo sindacato presente in Zastava è Nesavisnost
(Indipendenza).
Dopo il 5 ottobre 2000 (elezioni che portarono al governo la DOS e
Kustuniza alla presidenza della Repubblica), vi fu tutto un fiorire di
piccoli sindacati, emanazioni delle varie anime della DOS, tra i quali
il più attivo è l'ASNS Nevavisni (Associazione dei sindacati
Indipendenti) di chiara ispirazione filogovernativa, infatti il
segretario generale di quest'ultimo e' l'attuale ministro del lavoro!
Nel loro ultimo congresso (il mese scorso) questo sindacato ha aperto
una discussione al suo interno sulla possibilità di trasformarsi anche
in partito politico legato alle componenti liberiste dell'attuale
coalizione di Governo.
Il tasso di sindacalizzazione nelle diverse unita' produttive e' del
97% dei lavoratori; In occasione della recente verifica sulla
rappresentatività l'85% dei lavoratori sindacalizzati ha riconfermato
l'adesione al Samostalni facendo di questo sindacato il più
rappresentativo dei lavoratori Zastava. Per questo motivo, e per la
condivisione che abbiamo potuto verificare del loro modo di fare
sindacato e della loro piattaforma sindacale abbiamo sin da subito
costruito relazioni forti con Samolstalni.
Per quanto riguarda i lavoratori collocati a zero ore presso l'ufficio
di collocamento Zastava, la loro iscrizione al sindacato era stata
cancellata e quindi dovevano operare una re-iscrizione. Molti
lavoratori precedentemente iscritti al Samostalni hanno scoperto,
tramite le buste paga, di essere stati a loro insaputa iscritti al
sindacato filogovernativo Nevavisni. E' attualmente in corso una
vertenza legale da parte di questi lavoratori per cancellare questa
arbitraria iniziativa che ha il sapore di essere stata progettata nei
palazzi del Ministero del Lavoro a sostegno di un sindacato che ha come
segretario proprio il Ministro del Lavoro in carica.
La situazione sindacale in Jugoslavia è ovviamente molto problematica.
Oltre alla Zastava sono centinaia le fabbriche bombardate e sono oggi
oltre 600.000 i lavoratori licenziati a causa delle bombe della NATO.
La Classe lavoratrice Jugoslava è quindi oggi in condizioni di
oggettiva debolezza e deve fare i conti con la necessità di una
ricostruzione post-bombardamenti che assume ormai una chiara direttrice
iper-liberista.
Lo Stato, governato da una coalizione di centro destra e fortemente
allettato e subordinato alle promesse di aiuto occidentali, ha lasciato
al libero mercato ogni decisione. Così i prezzi aumentano, le scuole e
la sanità diventano prestazioni disponibili solo per i più ricchi, le
fabbriche, le zone industriali sono all'asta di profittatori
occidentali che comprano tutto a prezzi bassi e ponendo condizioni di
lavoro inaccettabili.
=== 2 ===
Intervento, a nome del coordinamento RSU e gruppo ZASTAVA Trieste,
svolto da Gilberto Vlaic di ZASTAVA Trieste all'assemblea dei
lavoratori della Zastava di Kragujevac l'11 ottobre 2002 in occasione
della consegna delle adozioni a distanza raccolte a favore delle
famiglie dei lavoratori tutt'ora senza lavoro e senza salario a causa
dei bombardamenti delle fabbriche della Jugoslavia.
Cari lavoratori della Zastava, porto a voi, alle vostre famiglie, ai
vostri figli il piu' fraterno e caloroso saluto del coordinamento RSU,
del gruppo ZASTAVA di Trieste e di quelle lavoratrici e quei
lavoratori italiani che con la loro solidarieta' materiale hanno
permesso che si svolgesse questo viaggio.
Oggi portiamo con noi piu' di 40 adozioni; 7 sono nuove, le altre sono
dei rinnovi.
Provengono dalle citta' di Trieste, Lodi, Milano, Padova, Firenze,
Venezia, Pistoia, Roma, Udine e Siena.
Ad agosto siamo riusciti a mandare un camion di detersivi e medicinali,
frutto del lavoro dei delegati RSU della Unilever di Lodi, di Monza e
di ZASTAVA Trieste.
Verso la fine di ottobre e' previsto l'arrivo di un camion con un forno
per preparare il pane (puo' produrne fino a 20 quintali al giorno),
dono dell'associazione "Il nido del cuculo" di Rimini.
Tre anni e mezzo fa la NATO bombardava il vostro Paese; dopo
quell'aggressione, ed in parte come sua conseguenza, vi e' stata in
Europa una netta avanzata dei governi di destra.
Alcune settimane fa in Germania ci sono state le elezioni, con la
vittoria di una coalizione di centro-sinistra. Ma non dobbiamo farci
trarre in inganno: ricordo che Joshka Ficher, uno dei vincitori delle
elezioni in Germania, era in prima linea nello spargere vergognose
menzogne sul vostro popolo per giustificare quella aggressione.
E in Italia abbiamo forse il peggior governo di destra di tutta Europa,
nel quale sono presenti forze ultra-liberiste, razziste ed addirittura
fasciste.
Questo governo sta cercando di determinare la sconfitta dei lavoratori
italiani e la distruzione dei nostri diritti: il diritto al lavoro, ad
una scuola e ad una sanita' pubbliche dignitose, il diritto ad una
giusta pensione.
E tutto questo con l'appoggio di frange sindacali che non hanno il
concetto di uguaglianza, solidarieta' e fratellanza tra i lavoratori
come primo fondamentale punto della loro azione.
Proprio in questo periodo la FIAT ha avviato lo smantellamento di
interi settori di produzione, con la chiusura di diversi stabilimenti;
ci sono almeno 8000 lavoratori che saranno espulsi dalla produzione,
senza contare l'indotto.
Noi continuiamo a lottare; il 18 ottobre prossimo ci sara' in Italia un
grande sciopero generale; siate vicini a noi nella nostra lotta, cosi'
come noi siamo stati e saremo vicini alle vostre.
Negli ultimi 10 anni il mondo ha subito molte guerre imperialiste: nel
1991 la guerra all'Irak, nel 1999 l'aggressione alla Jugoslavia, poi
l'Afghanistan nel 2001, senza dimenticare il popolo palestinese
massacrato da decenni dall'imperialismo israeliano.
Ed ogni volta sono state giustificate come guerre necessarie per
sconfiggere i governi non graditi (invariabilmente paragonati a Hitler)
o il terrorismo, mentre noi sappiamo bene che sono sempre state guerre
per la sottomissione di popoli non ancora allineati economicamente,
politicamente e culturalmente, guerre per la conquista di nuove fonti
di energia e di materie prime, guerre per il controllo di territori
strategici. E tutto questo viene pagato da popoli innocenti con lutti e
devastazioni.
Voglio citare una frase di Gino Strada, un medico italiano che ha
fondato l'associazione Emergency, attiva in molte situazioni di guerra
e di sofferenza:
"Le guerre non sono mai una necessita', le guerre sono sempre una
scelta."
Ricordo la frase che disse il segretario di stato americano Madeleine
Albright a commento dei bambini morti in Irak a causa dell'embargo;
essa disse: "Ne e' valso il prezzo". Parole ignobili e disumane.
E dopo la giustificazione della "ingerenza umanitaria" usata per
aggredire il vostro Paese, si giunge all'assurdo di invocare la guerra
preventiva contro il popolo irakeno, per "liberarlo" dal suo
presidente, ma in realta' per appropriarsi del petrolio.
In Italia il movimento contro la guerra si sta estendendo, e noi siamo
in prima fila in questo movimento; sabato scorso 5 ottobre molte decine
di migliaia di persone hanno preso parte a manifestazioni in tante di
citta'; altre manifestazioni sono indette per il 26 di ottobre.
Vi sono anche forze politiche che, dopo essersi schierate in buona o
cattiva fede (io penso in cattiva fede) con la NATO nel 1999 contro il
vostro Paese, sotto la pressione popolare stanno finalmente cambiando
posizione si dichiarano contro la follia di questa nuova guerra
imperialista degli Stati Uniti d'America. E queste forze politiche
dovranno chiedere perdono al popolo jugoslavo.
Dobbiamo tutti lottare con tutte le nostre forze contro questa
possibile nuova guerra, ne va del destino di tutti i popoli.
Non mi stanchero' mai di ricordare il vero senso dell'internazionalismo
dei lavoratori: il mondo non si divide in Italiani, Jugoslavi ecc., ma
si divide in lavoratori e padroni, in chi rivendica la giustizia
sociale e chi pone il profitto capitalista sopra tutto.
E questi nostri incontri periodici sono secondo me uno degli esempi
piu' belli e significativi della solidarieta' e dell'amicizia tra
lavoratori di paesi diversi.
Termino questo breve intervento rivolgendomi alle ragazze e ai ragazzi
che tra poco riceveranno le quote dei loro amici italiani; mi
raccomando, scrivete a queste famiglie. Una sola vostra parola serve
piu' di mille discorsi.
Un abbraccio a tutti voi.
Kragujevac, 13 ottobre 2002
adozioni (e adozioni nuove) alle famiglie dei lavoratori della Zastava
di Kragujevac.
Alleghiamo:
1. la relazione del viaggio redatta da Gilberto Vlaic (Gruppo ZASTAVA
Trieste).
2. l'intervento, a nome del coordinamento RSU e del gruppo ZASTAVA
Trieste, svolto da Gilberto Vlaic all'assemblea dei lavoratori della
Zastava di Kragujevac l'11 ottobre 2002.
Nel prossimo messaggio trasmettiamo invece la traduzione in lingua
italiana di alcuni articoli, da noi gia' distribuiti su questo
bollettino JUGOINFO, riguardanti l'inglobamento della ditta Zastava di
Kragujevac in una impresa statunitense.
Altre informazioni sulle adozioni a distanza e sui viaggi di
solidarieta' si trovano sul sito del coordinamento Rsu:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
Infine una informazione importante:
Delegati del sindacato "Samostalni" della Zastava saranno presenti
(invitati dalle RSU e da alcune strutture territoriali della Cgil) ai
lavori del Firenze Social Forum, che si terrà dal 6 al 10 novembre
prossimo. In particolare sono già fissati due appuntamenti la mattina ed
il pomeriggio del 7 novembre. Informazioni a riguardo ci perverranno
prossimamente.
=== 1 ===
RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC
Viaggio dell'ottobre 2002
(resoconto di viaggio a cura di un compagno del gruppo ZASTAVA Trieste)
Questa relazione e' suddivisa in quattro parti:
A) Cronaca del viaggio
B) Alcune considerazioni generali
C) Informazioni supplementari
D) Situazione occupazionale, livelli salariali, necessita' vitali e
sindacalizzazione: i dati attuali
Cronaca del viaggio
Vi inviamo un resoconto del viaggio appena concluso alla Zastava di
Kragujevac per consegnare le adozioni a distanza, fatto dal
Coordinamento Nazionale Rsu e dal Gruppo Zastava di Trieste.
Per i titolari delle nuove adozioni: stiamo procedendo ad organizzare
la spedizione delle schede relative ai bambini adottati.
Siamo partiti da Trieste venerdi' 11 ottobre alle 17, con un pulmino a
nove posti. La delegazione era formata da 8 persone: Angelo e Vittorio
da Lodi, Gilberto, Giorgio e Marvida da Trieste, Marco da Roma, Enzo da
Padova e Laura da Milano.
Il pulmino ci e' stato prestato (gratuitamente) da un associazione di
solidarieta' internazionale Triestina e così ci siamo potuti accollare
le sole spese del viaggio.
Da segnalare inoltre che parte delle spese di viaggio sono state
coperte con un generoso contributo del personale della Trattoria
Sociale di Contovello-Trieste.
Avevamo una trentina di scatole di aiuti, soprattutto alimentari e
molto materiale scolastico. Quest'ultimo in gran parte e' stato fornito
da una associazione Udinese, nell'ambito di una loro campagna di
solidarieta' "Dammi una penna per scrivere".
Ricordiamo che le spese di viaggio sono state direttamente sostenute
dai partecipanti, senza alcuno storno dai fondi ricevuti per le quote
di adozione a distanza da distribuire in questa occasione (come del
resto in tutti i precedenti viaggi effettuati).
Siamo arrivati a Kragujevac alle 8 del mattino di sabato, senza alcun
problema durante il viaggio. Dopo un primo incontro con i delegati
della Zastava, abbiamo pranzato da una delle famiglie in cui e' in
corso una adozione. Cibo eccellente, in quantita' pantagrueliche,
ospitalita' calorosissima.
Nel pomeriggio abbiamo visitato due delle famiglie adottate. In una di
queste abbiamo potuto verificare con mano gli effetti nefasti sulle
condizioni materiali di vita dei lavoratori jugoslavi e delle loro
famiglie del nuovo corso in atto dall'ottobre del 2000: di fronte a una
gravissima patologia cerebrale di una delle figlie la sanita' pubblica
si lava le mani e costringe al pagamento delle medicine e delle visite
specialistiche (ultima, una TAC a 200 euro). In questo caso i membri
della delegazione hanno coperto la spesa con una colletta immediata.
Il mattino di domenica abbiamo distribuito le quote delle adozioni.
Erano 43, di cui 7 nuove, provenienti da lavoratori italiani che fanno
riferimento alla campagna del coordinamento RSU e di ZASTAVA Trieste.
Durante l'assemblea c'e' stato il solito scambio di regali tra famiglie
italiane e jugoslave e viceversa.
Alla fine il bagagliaio del pulmino risulta pieno, quasi quanto alla
partenza.
Nel pomeriggio di domenica abbiamo visitato il parco della rimembranza,
eretto a ricordo della piu' feroce strage di civili che i nazisti hanno
perpetrato in Europa: il 21 ottobre 1941, in risposta ad una azione
partigiana, sono stati trucidati piu' di 7000 abitanti di Kragujevac,
tra cui gli studenti del locale liceo insieme ai loro professori e
circa 300 bambini rom.
Il mattino dopo siamo partiti; a Belgrado abbiamo consegnato un farmaco
necessario a curare una bambina ricoverata nel locale ospedale
pediatrico; la sera tardi siamo arrivati a Trieste.
I resoconti di tutti i viaggi precedenti sono reperibili su diversi
siti.
Il piu' completo e' il sito del coordinamento RSU, all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
seguendo il link Solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia:
http://www.ecn.org/coord.rsu/guerra.htm
Alcune considerazioni generali
Quello che abbiamo potuto verificare è, purtroppo come nei viaggi
precedenti, un peggioramento continuo della situazione materiale in cui
versano le famiglie in relazione ad un continuo inarrestabile aumento
dei prezzi, soprattutto delle tariffe e degli affitti, ma anche una
tenuta della capacità di iniziativa da parte del sindacato in difesa
dei diritti dei lavoratori e per conquistare prospettive produttive per
la fabbrica.
La grande difficolta' dei lavoratori rispetto alle forniture di servizi
essenziali (soprattutto l'elettricita') risiede nel fatto che l'attuale
Governo aveva promesso una sanatoria rispetto alle bollette non pagate
nel passato; ora invece passa all'incasso di cifre astronomiche
relativamente ai redditi disponibili, e per chi non paga sono pronte le
forbici.
Per quanto riguarda la scuola, una volta sostanzialmente gratuita, sono
state introdotte tasse di iscrizione che nulla hanno da invidiare alle
nostre; e' tutto un proliferare di nuove scuole e Universita' private;
si nega cosi' l'accesso all'istruzione superiore ad un popolo che
vantava in passato un altissimo tasso di scolarita'.
I dati ufficiali affermano che circa i 2/3 della popolazione serba
spende meno di 1 euro al giorno pro-capite, e che un terzo spende meno
di mezzo euro al giorno; il 60% della spesa e' per il cibo.
Per quanto riguarda le abitazioni, il continuo aumento dei prezzi
costringe le famiglie in affitto a cercare case sempre piu' piccole,
oppure alla coabitazione, in ambienti fatiscenti, spesso privi di
riscaldamento e con servizi igienici pessimi, se non addirittura
mancanti.
Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli, abbandonati e invisibili, i
lavoratori jugoslavi e le loro famiglie.
Dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinche' giunga a loro la
nostra solidarieta' e fratellanza materiale e politica.
Informazioni supplementari
Durante il nostro soggiorno sono avvenute due cose importanti:
- il mancato raggiungimento del quorum nell'elezione del Presidente
della Repubblica serba, che avra' sicuramente ripercussioni politiche
abbastanza significative nel futuro del Paese;
- l'annuncio da parte del Ministro dell'Economia e delle
Privatizzazioni Vlahovic della firma di un pre-accordo tra i
rappresentanti del gruppo "Zastava Automobili" di Kragujevac e quelli
di una societa' statunitense guidata da un tale di nome Malcom
Bricklin. I termini essenziali del pre-accordo sono recuperabili dal
sito:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1992
Ne riporto di seguito alcuni passi, purtroppo in Inglese non avendo
avuto il tempo per la traduzione
The pre-agreement signed on Oct. 4, 2002, which is valid as from today,
envisages signing of the final agreement not later than March 1, 2003,
when the new company ZMW would start functioning.
New Jersey-based Nucarco brought the Yugo to the US market in the
1980s, but also Subaru, Alpha Romeo, Ferrari and Fiat.
Nucarco would own 80 percent, whereas Zastava Automobili would have the
20 percent stake in the new ZMW. Production of old models as well as
new ones is expected to reach annual level of 220,000 cars in five
years' time. Nucarco will invest $150 million over the next three
years, whereas Zastava Automobili will provide real estates and
technologies for current models Skala, Yugo, and Florida. The joint
venture would put at least 75 percent of the vehicles on the markets of
the United States, the European Union and developing countries.
Vehicles will be manufactured according to standards Euro 3 and Euro 4.
"From the very beginning the joint venture ZMW will employ at least
4,500 of workers, the number of current employees in Zastava
Automobili, but this number will grow gradually to 9,000 over the five
years," Vlahovic said. Zastava Automobili workers have not yet been
consulted on this business, though no problems are expected since the
signed agreement will fully implement plans on restructuring of
Zastava.
After one year, production would grow to 5,000 vehicles per month,
after the second year monthly production is expected to increase to the
level of 7,500 vehicles, while after three years from now it is
expected that the company would reach the level of 10,000 vehicles per
month.
According to the pre-agreement, obligation of the US partner is to
provide the investment and maintain their stake in the company as well
as to prevent bankruptcy over the next five years. Zastava on its side
will provide real estates, main and additional buildings, know-how,
machines and equipment. The government freed the joint venture from
paying the income tax in the next ten years.
Situazione occupazionale, livelli salariali, necessita' vitali
e sindacalizzazione: i dati attuali
Quelli che seguono sono dati raccolti in una conversazione con il
vice-presidente del Sindacato dei lavoratori Zastava Jedinstvene
Sindakalna Organizacija Zastava.
Ricordiamo che Kragujevac e' una citta' di circa 250.000 abitanti, sita
in una zona collinare a circa 120 Km. a sud-ovest di Belgrado.
I suoi abitanti sono distribuiti in una ventina di diversi gruppi
linguistici e sono presenti tutte le religioni balcaniche; non si sono
mai verificati scontri inter-etnici.
E' stata sede di importanti industrie, specialmente metalmeccaniche, a
partire dalla seconda meta' dell'800.
Il gruppo Zastava attuale nasce nel secondo dopoguerra, quando nel 1952
inizia l'autogestione e in collaborazione con la FIAT parte la
produzione di automobili e camion.
Nel 1999 la Zastava di Kragujevac aveva 36.000 dipendenti.
E' stata bombardata molto pesantemente dagli aerei NATO il 9 e il 12
aprile 1999, con la distruzione pressoche' totale dei reparti di
produzione delle auto, dei camion, della centrale termica (che forniva
il riscaldamento a molti complessi abitativi della citta') ed il
danneggiamento del centro sanitario, che era uno dei punti di
riferimento ospedaliero per tutta la regione.
I reparti di produzione sono stati distrutti per circa l'80%. Il centro
di calcolo e progettazione e' stato raso al suolo. Il bombardamento
dello stabilimento è alla base di una grave contaminazione ambientale
dovuta a varie tonnellate di PCB che si sono sparse sul terreno finendo
nelle numerose falde acquifere sottostanti e nei canali.
Ricordiamo che la NATO ha bombardato le fabbriche Zastava malgrado
fosse nota la presenza al suo interno di numerosissimi lavoratori, 120
dei quali sono rimasti feriti.
Dopo la fine dell'aggressione militare della NATO, nell'estate del 1999
e' iniziata la ricostruzione, suddivisa in tre fasi:
- rimozione delle macerie; sono stati necessari 3 mesi di lavoro e
l'impiego di centinaia di mezzi tra camion e ruspe.
- ricostruzione dei reparti e degli impianti; tanto per dare un'idea
dei danni subiti e' stato necessario ricostruire vetrate per 186.000
metri quadrati;
- ripresa della produzione.
In realta' ci si e' fermati alla seconda fase, poiche' dopo il 5
ottobre 2000 (data delle elezioni che portarono al governo la DOS e
Kustuniza alla presidenza della Repubblica) sono cessati i
finanziamenti del governo centrale.
Il gruppo Zastava di Kragujevac e' costituito da 38 unita' distinte
(viene ad esempio chiamata unita' anche il servizio mensa od il centro
medico).
Di queste 14 fanno parte della holding Zastava vetture, le altre 24
sono del tutto autonome e solo due sono completamente in funzione: la
Zastava utensili (800 lavoratori) e la Fucina (450 lavoratori).
Anche la centrale termica e' una unita' indipendente; nel piano di
ricostruzione era stata in priorita' uno, anche perche' fornisce
riscaldamento a molti complessi abitativi di Kragujevac.
Le piu' importanti unita' del gruppo sono Zastava automobili (13.500
lavoratori) e Zastava-Iveco camion (3.500 lavoratori).
Va ricordata anche l'esistenza di una fabbrica Zastava in Voivodina
(citta' di Sombor) che produce vetture speciali e che occupa circa 500
lavoratori.
La situazione occupazionale non si discosta al momento
significativamente dai dati riportati nelle relazioni scritte dopo i
viaggi di marzo e luglio 2002.
I lavoratori attualmente impiegati in totale sono circa 17.000 ma non
lavorano tutti i giorni. Sono praticamente in una sorta di cassa
integrazione a rotazione che li impegna nei pochi reparti attivi. La
produzione di auto e camion è praticamente simbolica ed a oggi non ha
prospettive di ripresa anche perchè con le nuove leggi del Governo è
stata liberalizzata l'importazione di auto nuove ed usate. (noi stessi
abbiamo incontrato ad ogni viaggio alla frontiera e lungo l'autostrada
decine di Tir carichi di auto che venivano sopratutto dall'Italia e
dalla Germania).
Il livello medio salariale per questi lavoratori e' di 8.100 dinari (1
euro = 60 dinari all'ottobre 2002), corrispondente a circa 130 euro,
con punta massima a 150.
Oltre a questi, per effetto della ristrutturazione in corso, altri
9.200 lavoratori sono stati collocati in esubero presso l'ufficio di
collocamento Zastava (quindi pur mantenendo la titolarità del posto di
lavoro non sono mai chiamati a lavorare e rimangono in una situazione
paragonabile alla nostra cassa integrazione a zero ore). I'indennità
percepita da questi lavoratori e' di 50 euro al mese, fino a che
rimarrò aperta la lista di mobilità.
Al momento della stesura di queste note circa 2.000 di questi
lavoratori si sono dimessi a causa dei problemi che vengono posti dalla
direzione o perché hanno optato per la strada della emigrazione.
Ne restano quindi circa 7.000, di cui 4.500 residenti a Kragujevac e
dintorni, gli altri sparsi un po' dovunque in Serbia e Montenegro.
A titolo di esempio della situazione di questo gruppo di lavoratori
riportiamo il caso di una lavoratrice, che ricopriva la mansione di
collaudatrice di automobili. Ha trovato (ovviamente in nero) un lavoro
in un baracchino di vendita di pesce fritto per 50 euro al mese;
proprio durante la nostra permanenza la direzione aziendale l'ha
richiamata per due mesi per guidare l'ambulanza del centro medico.
Tornerebbe quindi a guadagnare circa 150 euro al mese, ma solo per due
mesi. Se rifiuta, e' automaticamente licenziata, se accetta deve
rinunciare definitivamente al lavoro di vendita del pesce.
Circa 8400 sono stati licenziati definitivamente nell'agosto 2001, e
sono quindi nelle liste di collocamento pubblico. Hanno ricevuto una
indennita' di licenziamento di circa 100 euro per anno di lavoro
svolto.
A questi si aggiungono gli oltre 800 lavoratori della Zastava di Pec
(in Kosovo) che, in quanto di nazionalità serba, sono stati allontanati
con vari sistemi (anche violenti) dalla fabbrica di Pec oggi occupata
dal contingente Italiano in Kosovo (che ha trasformato la fabbrica in
una caserma) e che, per le poche attività rimaste, occupa oggi solo
lavoratori di etnia albanese, ed è controllata da un sindacato "etnico"
direttamente controllato dall'UCK.
Oggi questi lavoratori (praticamente senza reddito) sono assistiti dal
sindacato Zastava di Kragujevac e dalla nostra campagna di solidarietà.
Le adozioni oggi attive in tutta Italia sono 1.200 (in certi periodi
siamo arrivati a 1.500) e sono spesso l'unica fonte di sostentamento
per molte famiglie che grazie a queste adozioni possono sperare almeno
di resistere, rimanendo legati alla fabbrica ed al sindacato, nella
speranza di conquistare (grazie anche alle lotte in corso) una
prospettiva di lavoro e di ripresa di attività della loro fabbrica.
Una speranza a qui sono legati anche i destini dell'intera popolazione
di Kragujevac. Kragujevac è infatti una tipica città operaia dove tutto
dipendeva dall'unica grande fabbrica e dall'indotto che questa
favoriva, dal salario che i lavoratori percepivano. Il bombardamento
della Zastava ha portato alla chiusura di molte altre piccole e medie
attività industriali ed alla crisi del commercio in città e nei
dintorni.
Una famiglia media ha bisogno di circa 200-220 euro al mese per
sopravvivere, contando solo i generi di primissima necessita', senza
includere le bollette per le varie utenze. Il livello di inflazione
ufficiale attuale e' del 5%; va pero' ricordata una violentissima
impennata del prezzi che si è generata tra il 1999 e il 2001 che
tutt'ora pesa sull bilancio delle famiglie e sulla loro disponibilità
all'acquisto.
Riportiamo a questo proposito alcuni dati dei prezzi di prima
necessita' espressi in dinari e rilevati al mercato di Nis
dall'associazione ABC Solidarieta' e Pace nel novembre 2001, comparati
con i prezzi delle stesse merci a dicembre 1999 (riportati in
parentesi).
patate 1 Kg 12 (7)
zucchero 1 Kg 50 (25)
carne bovina 1 Kg 300 (60-150)
olio di mais al litro 70 (30),
scarpe 1.500 - 2.500 (850 - 1000)
Un elenco molto piu' dettagliato sulla dinamica dei prezzi
nell'immediato dopoguerra puo' essere trovato all'indirizzo
http://digilander.libero.it/zastavatrieste/Documenti/Resoconto_viaggio_
marzo2002.html
A questo proposito vorrei riflettere sul fatto che, quando la campagna
delle adozioni a distanza parti' tre anni fa, la quota mensile versata
dagli adottanti permetteva di coprire le necessita' vitali di una
famiglia per circa 15 giorni; oggi non basta che per qualche giorno.
Per quanto riguarda i livelli di sindacalizzazione dei lavoratori,
ricordiamo innanzitutto che le campagne da noi condotte sono in
collaborazione con il sindacato dei lavoratori metalmeccanici jugoslavi
Jedinstvena Organizacija Samostalnog Sindikata, noto anche come
Samostalni Sindikat (Sindacato Autonomo).
Un altro piccolo sindacato presente in Zastava è Nesavisnost
(Indipendenza).
Dopo il 5 ottobre 2000 (elezioni che portarono al governo la DOS e
Kustuniza alla presidenza della Repubblica), vi fu tutto un fiorire di
piccoli sindacati, emanazioni delle varie anime della DOS, tra i quali
il più attivo è l'ASNS Nevavisni (Associazione dei sindacati
Indipendenti) di chiara ispirazione filogovernativa, infatti il
segretario generale di quest'ultimo e' l'attuale ministro del lavoro!
Nel loro ultimo congresso (il mese scorso) questo sindacato ha aperto
una discussione al suo interno sulla possibilità di trasformarsi anche
in partito politico legato alle componenti liberiste dell'attuale
coalizione di Governo.
Il tasso di sindacalizzazione nelle diverse unita' produttive e' del
97% dei lavoratori; In occasione della recente verifica sulla
rappresentatività l'85% dei lavoratori sindacalizzati ha riconfermato
l'adesione al Samostalni facendo di questo sindacato il più
rappresentativo dei lavoratori Zastava. Per questo motivo, e per la
condivisione che abbiamo potuto verificare del loro modo di fare
sindacato e della loro piattaforma sindacale abbiamo sin da subito
costruito relazioni forti con Samolstalni.
Per quanto riguarda i lavoratori collocati a zero ore presso l'ufficio
di collocamento Zastava, la loro iscrizione al sindacato era stata
cancellata e quindi dovevano operare una re-iscrizione. Molti
lavoratori precedentemente iscritti al Samostalni hanno scoperto,
tramite le buste paga, di essere stati a loro insaputa iscritti al
sindacato filogovernativo Nevavisni. E' attualmente in corso una
vertenza legale da parte di questi lavoratori per cancellare questa
arbitraria iniziativa che ha il sapore di essere stata progettata nei
palazzi del Ministero del Lavoro a sostegno di un sindacato che ha come
segretario proprio il Ministro del Lavoro in carica.
La situazione sindacale in Jugoslavia è ovviamente molto problematica.
Oltre alla Zastava sono centinaia le fabbriche bombardate e sono oggi
oltre 600.000 i lavoratori licenziati a causa delle bombe della NATO.
La Classe lavoratrice Jugoslava è quindi oggi in condizioni di
oggettiva debolezza e deve fare i conti con la necessità di una
ricostruzione post-bombardamenti che assume ormai una chiara direttrice
iper-liberista.
Lo Stato, governato da una coalizione di centro destra e fortemente
allettato e subordinato alle promesse di aiuto occidentali, ha lasciato
al libero mercato ogni decisione. Così i prezzi aumentano, le scuole e
la sanità diventano prestazioni disponibili solo per i più ricchi, le
fabbriche, le zone industriali sono all'asta di profittatori
occidentali che comprano tutto a prezzi bassi e ponendo condizioni di
lavoro inaccettabili.
=== 2 ===
Intervento, a nome del coordinamento RSU e gruppo ZASTAVA Trieste,
svolto da Gilberto Vlaic di ZASTAVA Trieste all'assemblea dei
lavoratori della Zastava di Kragujevac l'11 ottobre 2002 in occasione
della consegna delle adozioni a distanza raccolte a favore delle
famiglie dei lavoratori tutt'ora senza lavoro e senza salario a causa
dei bombardamenti delle fabbriche della Jugoslavia.
Cari lavoratori della Zastava, porto a voi, alle vostre famiglie, ai
vostri figli il piu' fraterno e caloroso saluto del coordinamento RSU,
del gruppo ZASTAVA di Trieste e di quelle lavoratrici e quei
lavoratori italiani che con la loro solidarieta' materiale hanno
permesso che si svolgesse questo viaggio.
Oggi portiamo con noi piu' di 40 adozioni; 7 sono nuove, le altre sono
dei rinnovi.
Provengono dalle citta' di Trieste, Lodi, Milano, Padova, Firenze,
Venezia, Pistoia, Roma, Udine e Siena.
Ad agosto siamo riusciti a mandare un camion di detersivi e medicinali,
frutto del lavoro dei delegati RSU della Unilever di Lodi, di Monza e
di ZASTAVA Trieste.
Verso la fine di ottobre e' previsto l'arrivo di un camion con un forno
per preparare il pane (puo' produrne fino a 20 quintali al giorno),
dono dell'associazione "Il nido del cuculo" di Rimini.
Tre anni e mezzo fa la NATO bombardava il vostro Paese; dopo
quell'aggressione, ed in parte come sua conseguenza, vi e' stata in
Europa una netta avanzata dei governi di destra.
Alcune settimane fa in Germania ci sono state le elezioni, con la
vittoria di una coalizione di centro-sinistra. Ma non dobbiamo farci
trarre in inganno: ricordo che Joshka Ficher, uno dei vincitori delle
elezioni in Germania, era in prima linea nello spargere vergognose
menzogne sul vostro popolo per giustificare quella aggressione.
E in Italia abbiamo forse il peggior governo di destra di tutta Europa,
nel quale sono presenti forze ultra-liberiste, razziste ed addirittura
fasciste.
Questo governo sta cercando di determinare la sconfitta dei lavoratori
italiani e la distruzione dei nostri diritti: il diritto al lavoro, ad
una scuola e ad una sanita' pubbliche dignitose, il diritto ad una
giusta pensione.
E tutto questo con l'appoggio di frange sindacali che non hanno il
concetto di uguaglianza, solidarieta' e fratellanza tra i lavoratori
come primo fondamentale punto della loro azione.
Proprio in questo periodo la FIAT ha avviato lo smantellamento di
interi settori di produzione, con la chiusura di diversi stabilimenti;
ci sono almeno 8000 lavoratori che saranno espulsi dalla produzione,
senza contare l'indotto.
Noi continuiamo a lottare; il 18 ottobre prossimo ci sara' in Italia un
grande sciopero generale; siate vicini a noi nella nostra lotta, cosi'
come noi siamo stati e saremo vicini alle vostre.
Negli ultimi 10 anni il mondo ha subito molte guerre imperialiste: nel
1991 la guerra all'Irak, nel 1999 l'aggressione alla Jugoslavia, poi
l'Afghanistan nel 2001, senza dimenticare il popolo palestinese
massacrato da decenni dall'imperialismo israeliano.
Ed ogni volta sono state giustificate come guerre necessarie per
sconfiggere i governi non graditi (invariabilmente paragonati a Hitler)
o il terrorismo, mentre noi sappiamo bene che sono sempre state guerre
per la sottomissione di popoli non ancora allineati economicamente,
politicamente e culturalmente, guerre per la conquista di nuove fonti
di energia e di materie prime, guerre per il controllo di territori
strategici. E tutto questo viene pagato da popoli innocenti con lutti e
devastazioni.
Voglio citare una frase di Gino Strada, un medico italiano che ha
fondato l'associazione Emergency, attiva in molte situazioni di guerra
e di sofferenza:
"Le guerre non sono mai una necessita', le guerre sono sempre una
scelta."
Ricordo la frase che disse il segretario di stato americano Madeleine
Albright a commento dei bambini morti in Irak a causa dell'embargo;
essa disse: "Ne e' valso il prezzo". Parole ignobili e disumane.
E dopo la giustificazione della "ingerenza umanitaria" usata per
aggredire il vostro Paese, si giunge all'assurdo di invocare la guerra
preventiva contro il popolo irakeno, per "liberarlo" dal suo
presidente, ma in realta' per appropriarsi del petrolio.
In Italia il movimento contro la guerra si sta estendendo, e noi siamo
in prima fila in questo movimento; sabato scorso 5 ottobre molte decine
di migliaia di persone hanno preso parte a manifestazioni in tante di
citta'; altre manifestazioni sono indette per il 26 di ottobre.
Vi sono anche forze politiche che, dopo essersi schierate in buona o
cattiva fede (io penso in cattiva fede) con la NATO nel 1999 contro il
vostro Paese, sotto la pressione popolare stanno finalmente cambiando
posizione si dichiarano contro la follia di questa nuova guerra
imperialista degli Stati Uniti d'America. E queste forze politiche
dovranno chiedere perdono al popolo jugoslavo.
Dobbiamo tutti lottare con tutte le nostre forze contro questa
possibile nuova guerra, ne va del destino di tutti i popoli.
Non mi stanchero' mai di ricordare il vero senso dell'internazionalismo
dei lavoratori: il mondo non si divide in Italiani, Jugoslavi ecc., ma
si divide in lavoratori e padroni, in chi rivendica la giustizia
sociale e chi pone il profitto capitalista sopra tutto.
E questi nostri incontri periodici sono secondo me uno degli esempi
piu' belli e significativi della solidarieta' e dell'amicizia tra
lavoratori di paesi diversi.
Termino questo breve intervento rivolgendomi alle ragazze e ai ragazzi
che tra poco riceveranno le quote dei loro amici italiani; mi
raccomando, scrivete a queste famiglie. Una sola vostra parola serve
piu' di mille discorsi.
Un abbraccio a tutti voi.
Kragujevac, 13 ottobre 2002