il manifesto - 02 Marzo 2003
LETTERA ALL'ON. BERSELLI

A Pristina. E Decani?

GIOVANNI RUSSO SPENA *

Il sottosegretario alla Difesa Berselli, domani andrà in Kossovo a
salutare i duecento aviatori che da più di due anni garantiscono
l'aeroporto di Pristina. C'è ormai una corsa a tornare in Kossovo,
forse per il grande silenzio che circonda le tragedie - la
contropulizia etnica - che vi sono state consumate nei tre anni di
dopoguerra. Così vorremmo che Berselli mettesse anche il naso
fuori dai fili spinati per proseguire verso Decani ed andare a vedere
il Kossovo vero, non solo quello delle ufficialità e delle trombe.
Perché le sue ri-assicurazioni dei giorni scorsi sulla tutela del
prezioso monastero del XIV secolo non ci hanno convinto affatto. Ha
dichiarato che i militari italiani non abbandoneranno la protezione
del monastero, parlando di una compagnia che continuerà a svolgere le
sue funzioni di tutela e protezione. Ma anche noi, seppur meno
addentro a cose militari, sappiamo che un reggimento, ossia la Task
Force Sauro da tre anni basata lì, è composto da varie compagnie. E
pertanto, che ne sarà delle altre? Rimarranno a Decani o, come
anticipato dalla rivista 30 giorni si sposteranno a Pec al nuovo Camp
Italy (o Campo Inutility, come l'ha ribattezzato Battistini sul
Corriere della Sera), lasciando la collina sovrastante il monastero
aperta ai tanti, troppi, malintenzionati, gli stessi che hanno fatto
scempio del patrimonio ortodosso finora? E la stessa compagnia
assegnata alla sicurezza risiederà a Decani o, come più probabile,
farà piuttosto la spola da Pec, con gli addetti di turno al simbolico
e del tutto insufficiente ceck-point? Chi darà sicurezza alle
migliaia e migliaia di profughi serbi dell'area di Decani che prima o
poi dovranno tornare, promette l'Onu? Troppi interrogativi che rendono
impensabile la partenza - dopo il danno della guerra «umanitaria» -
dei nostri soldati da Decani. Il ministero della Difesa, sull'orlo di
una nuova guerra annunciata, deve chiarire e speriamo che Berselli
veda con i suoi occhi - la sua ultima visita risale a un anno fa, a
tanti «monasteri fa».

Non è una battaglia di parte. E' in gioco il futuro di queste terre,
martoriate anche per nostra responsabilità, sono in gioco i valori
della multietnicità e della tolleranza religiosa. Attendiamo risposte
chiare, perché più di 100 chiese ortodosse e monasteri sono state
distrutte negli ultimi tre anni, e migliaia sono state le vittime del
nuovo terrore etnico: dov'era la protezione della Kfor-Nato secondo
gli accordi di pace. Berselli, dopo la parata, dovrà pure pensare alle
cose più serie.

*Senatore Prc