Intellettuali di servizio: Adriano Sofri
3: Un'anima candida al servizio dei potenti
Visto che qualcuno (ad esempio su "Liberazione" di questi giorni) ha
pensato bene di riaprire il dibattito sulla grazia da accordare per
decreto ad Adriano Sofri, e solamente a lui, ci vediamo costretti a
ritornare su questo personaggio per rinfrescare la memoria di qualcuno.
Su Sofri si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2069
Grazie all'"Elogio dello sceriffo globale", cioe' ai pronunciamenti di
Sofri in favore della aggressione contro l'Iraq, autorevoli
personalita' (a partire dal Berlusca) sono scese in campo per chiedere
la grazia in suo favore...
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2010
Caro Adriano Sofri...
Non ti vergogni ad appoggiare tutte le guerre degli USA?
---
http://www.carmillaonline.com/archives/
2003/04/000161.html#000161
Aprile 09, 2003
Un'anima candida al servizio dei potenti
di Nico Maccentelli
In queste ore in cui si sta consumando del tutto il dramma di una
popolazione, quella irachena, stretta tra le bombe feroci di un
aggressore che non fa distinzioni e la farsa di un regime
ultradecennale che fucila alla schiena chi cerca scampo nella fuga,
spicca per l'ennesima volta un notista che non è in prima linea. Parlo
di Adriano Sofri. La guerra vista da una cella dovrebbe portar
consiglio. E invece il nostro Adriano, già arruolato tra le file degli
opinion leader guerrafondai durante quel macello (che ancora qualcuno
ha il coraggio di chiamare
intervento umanitario) che è stata la guerra dei Balcani si ripropone
con quella patina di "buon senso" che gli è propria a bacchettare un
movimento contro la guerra e una sinistra che continuano ad opporsi
all'intervento Usa in Iraq.
I "polpettoni" di Sofri non sono mai stati particolarmente lineari.
Sono mattonate che presuppongono riletture di periodi e frasi a piè
sospinto. Ma di fondo il tono è buonista. Va riconosciuto che non è mai
sprezzante con coloro che critica, ma per dire cosa? Per affermare,
come nel suo articolo apparso su La Repubblica il 3 aprile, che
l'Occidente porta la democrazia e l'Islam è barbaro, per giustificare
la guerra come evento ineluttabile, come a dire "non è mai buona cosa
la guerra, ma si doveva fare... sì gli Usa usano le maniere forti, ma
dobbiamo semmai augurarci che vincano, che si ridisegni un dopo Saddam
democratico".
Un'anima candida insomma. Che insieme a personaggi con l'elmetto in
testa, che calcano le scena dei media con livore sanguinario (Vespa,
Ostellino, Ferrara, persino quella burzigona della Venier), ripetono il
ritornello della guerra giusta, perché portatrice di civiltà. Una
litania fatta di cartine, soldatini, guasti meccanici, fuoco amico,
iracheni che si autobombardano nei mercati e tutte le stronzate che
cercano di farci mandare giù, manco fossimo tutti dei cretini.
Caro Sofri, c'è un dato di fatto immediato che vanifica i tuoi
equilibrismi da falso sofferente dei mali altrui: questa guerra è una
corsa forsennata a controllare l'Iraq, che non risparmia niente e
nessuno. I soldati dello Zio Sam sparano su tutto quello che si muove.
Persino sugli alleati britannici e curdi e sui diplomatici russi.
Figuriamoci le popolazioni irachene!
Caro Sofri cosa c'entrano le bombe Cluster con la guerra? Che funzione
hanno sul piano militare? Perché ci racconti cazzate sul valore
"umanitario" dell'esercito degli States, quando di fatto una delle
ragioni forti di questa guerra e che la rendono una delle più perfide è
la sperimentazione e il consumo di ordigni e armi d'ogni tipo? Devono
dimostrare e provare una tecnologia sofisticata e che dura nel tempo:
quella che fa saltare le mani o il corpo d'un bambino che raccoglierà
una bella bambolina tra qualche anno- il che significa più soldi e più
commesse per chi ha depositato il brevetto e la realizza. È questa la
civiltà di cui gli USA sono portatori? Che significa anche un regime di
terrore preventivo sulle future generazioni di paria.
Ma c'è di più. Questa guerra, nella sua perfidia, nel suo cinismo più
ignobile, è perfettamente lucida. È un progetto di ridefinizione dei
rapporti tra paesi, attraverso la potenza militare e la guerra
preventiva. Cianci tanto di ONU nella fase post-bellica, caro Sofri (e
su questo sei uguale a Fassino e D'Alema), ma lo scopo della guerra è
precisamente l'opposto: ridisegnare una gerarchia del dominio e del
controllo delle risorse, un colpo tirato anche all'Europa, per
mantenere il primato di una moneta "gonfiata" come il dollaro. Far
passare la guerra preventiva e il diritto del più forte come l'unico
elemento regolatore dei rapporti tra stati e popoli.
Ma quale civiltà, allora? Dall'inizio di questa operazione sporca, sono
stati ridotti i diritti civili e democratici in tanti paesi, USA in
primo luogo. Come la legge che vogliono far passare in Oregon, che
paragona i pacifisti ai terroristi, e prevede addirittura l'ergastolo
per reati connessi alla manifestazione delle proprie opinioni.
Caro Sofri, gli USA in realtà non hanno mai brillato per democrazia.
Il milione di morti tra comunisti e sindacalisti in Indonesia negli
anni '60, i colonnelli greci, il Cile di Pinochet e l'Argentina di
Videla (la lista è chilometrica e te la risparmio), la dicono lunga su
come questi signori trattano da sempre le questioni di politica estera
(do you remember? "lotta continua sarà" ...). Solo che prima agivano
per lo più indirettamente, attraverso
forze fasciste e autoritarie. Oggi vanno tranquilli con carrarmati,
missili e proiettili con uranio impoverito.
Vogliamo parlare della loro "democrazia", tanto decantata da te, da
Feltri come da Veltroni? Allora fai una banale constatazione se ne sei
capace (dovresti essere sensibile a questo argomento): quanti Stati
dell'Unione hanno riattivato la pena di morte, facendo a gara tra chi
gasa, siringa, frigge più condannati, con processi e riesami farsa,
perché quello che conta sono le condanne eseguite, grande fabbrica di
consenso e quindi di voti?
Oggi negli States c'è una destra eletta con esiti elettorali molto
dubbi, che se ne fotte. Che è nata su questo consenso forcaiolo, che ha
alimentato come in un film hollywoodiano le peggiori paure d'una grande
provincia tenuta all'oscuro di tutto. E che unisce i peggiori
pregiudizi razziali e religiosi al pragmatismo neoliberista, quello di
chi ha già spudoratamente il contratto in tasca sulle rovine fumanti
d'un paese e su migliaia di morti.
Caro Sofri, al contrario: questi signori vanno fermati. Perché sono una
bestemmia a secoli di storia, perché ci stanno riportando indietro alla
barbarie più atavica, perché il benessere e la tecnologia, soprattutto
se a senso unico, non sono uguali a civiltà. Perché la democrazia la si
"esporta"
semmai con la tolleranza e il dialogo, con le regole di una convivenza
civile tra popoli e un organismo meno farsa dell'ONU che le faccia
rispettare. Ma, soprattutto, la democrazia non la può esportare chi la
democrazia non ce l'ha.
Ma caro Sofri, ti dirò di più. Tu e tutti quelli che accusano il
movimento pacifista di non stare né con Bush, né con Saddam, sappiate
che c'è un sentimento diffuso in chi manifesta la propria opposizione a
questo crimine infame. Qualcosa spesso più vicino alla percezione che a
ragionamenti precisi. Una consapevolezza del fatto che Saddam è
certamente un macellaio che lavora in piccolo, uno dei tanti dittarori
usati da questa o quella potenza imperialista, uno finanziato e armato
(finché era utile) dagli stessi che oggi lo stanno aggredendo. Ma Bush
e il suo establishment lavorano in grande.
Molto in grande.
Su scala planetaria. E questo ricorda qualcuno che ha segnato di grandi
atrocità il ventesimo secolo. Noo, dirai, non si può paragonare
addirittura Bush a Hitler. Certo che no, caro Sofri, cara anima bella,
non si può paragonare Bush a Hitler. Per il semplice motivo che Bush è
peggio di Hitler perché, a differenza del grande dittatore, ha
l'atomica. Perché ha armi di
distruzione di massa e le usa per fini opposti a quelli umanitari.
Perché ha mezzi di manipolazione del consenso sofisticatissimi.
Questo è ciò che di tragico e orrido sta affiorando col nuovo
millennio. Questo è ciò che tu e tutti gli occidentalisti da salotto,
tutti gli arruolati dell'ultima ora, commentatori delle guerre altrui,
fate finta di non capire. Presi ormai da un delirio di onnipotenza, in
una visione di un "occidente civile" che se prima faceva acqua, ora
proprio non funziona più.
Sai dov'è il vero "occidente civile"? È altrove. È in chi non
ha perso le dimensioni di ciò che sta accadendo, in chi non è disposto
a giustificare con alcun argomento la ferocia sanguinaria dei predoni
ipertecnologizzati del terzo millennio.
Un pensiero mi rallegra, in mezzo a questa grande tragedia
che state incensando, mitizzando e appoggiando con falsificazioni
mediatiche, con una rappresentazione ribaltata della realtà. Ci
penseranno altri a riportare un po' di ragione e di buon senso. Una
coscienza collettiva che trascende qualsiasi "cella" ideologica o
chiave di lettura riduttiva e
strumentale. Non riuscirete ad imbrigliarci perché siamo la società
civile, quella vera. Non quella raccontata nelle vostre veline e nei
vostri studi televisivi. Quella vera, caro Sofri. Siamo consapevoli di
essere solo all'inizio. Ma ormai è inevitabile... per riprendere un
leit motiv che hai gettato nel fango, lotta continua sarà.
www.carmillaonline.com - Articolo pubblicato da
Redazione, 9 Aprile 2003
3: Un'anima candida al servizio dei potenti
Visto che qualcuno (ad esempio su "Liberazione" di questi giorni) ha
pensato bene di riaprire il dibattito sulla grazia da accordare per
decreto ad Adriano Sofri, e solamente a lui, ci vediamo costretti a
ritornare su questo personaggio per rinfrescare la memoria di qualcuno.
Su Sofri si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2069
Grazie all'"Elogio dello sceriffo globale", cioe' ai pronunciamenti di
Sofri in favore della aggressione contro l'Iraq, autorevoli
personalita' (a partire dal Berlusca) sono scese in campo per chiedere
la grazia in suo favore...
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2010
Caro Adriano Sofri...
Non ti vergogni ad appoggiare tutte le guerre degli USA?
---
http://www.carmillaonline.com/archives/
2003/04/000161.html#000161
Aprile 09, 2003
Un'anima candida al servizio dei potenti
di Nico Maccentelli
In queste ore in cui si sta consumando del tutto il dramma di una
popolazione, quella irachena, stretta tra le bombe feroci di un
aggressore che non fa distinzioni e la farsa di un regime
ultradecennale che fucila alla schiena chi cerca scampo nella fuga,
spicca per l'ennesima volta un notista che non è in prima linea. Parlo
di Adriano Sofri. La guerra vista da una cella dovrebbe portar
consiglio. E invece il nostro Adriano, già arruolato tra le file degli
opinion leader guerrafondai durante quel macello (che ancora qualcuno
ha il coraggio di chiamare
intervento umanitario) che è stata la guerra dei Balcani si ripropone
con quella patina di "buon senso" che gli è propria a bacchettare un
movimento contro la guerra e una sinistra che continuano ad opporsi
all'intervento Usa in Iraq.
I "polpettoni" di Sofri non sono mai stati particolarmente lineari.
Sono mattonate che presuppongono riletture di periodi e frasi a piè
sospinto. Ma di fondo il tono è buonista. Va riconosciuto che non è mai
sprezzante con coloro che critica, ma per dire cosa? Per affermare,
come nel suo articolo apparso su La Repubblica il 3 aprile, che
l'Occidente porta la democrazia e l'Islam è barbaro, per giustificare
la guerra come evento ineluttabile, come a dire "non è mai buona cosa
la guerra, ma si doveva fare... sì gli Usa usano le maniere forti, ma
dobbiamo semmai augurarci che vincano, che si ridisegni un dopo Saddam
democratico".
Un'anima candida insomma. Che insieme a personaggi con l'elmetto in
testa, che calcano le scena dei media con livore sanguinario (Vespa,
Ostellino, Ferrara, persino quella burzigona della Venier), ripetono il
ritornello della guerra giusta, perché portatrice di civiltà. Una
litania fatta di cartine, soldatini, guasti meccanici, fuoco amico,
iracheni che si autobombardano nei mercati e tutte le stronzate che
cercano di farci mandare giù, manco fossimo tutti dei cretini.
Caro Sofri, c'è un dato di fatto immediato che vanifica i tuoi
equilibrismi da falso sofferente dei mali altrui: questa guerra è una
corsa forsennata a controllare l'Iraq, che non risparmia niente e
nessuno. I soldati dello Zio Sam sparano su tutto quello che si muove.
Persino sugli alleati britannici e curdi e sui diplomatici russi.
Figuriamoci le popolazioni irachene!
Caro Sofri cosa c'entrano le bombe Cluster con la guerra? Che funzione
hanno sul piano militare? Perché ci racconti cazzate sul valore
"umanitario" dell'esercito degli States, quando di fatto una delle
ragioni forti di questa guerra e che la rendono una delle più perfide è
la sperimentazione e il consumo di ordigni e armi d'ogni tipo? Devono
dimostrare e provare una tecnologia sofisticata e che dura nel tempo:
quella che fa saltare le mani o il corpo d'un bambino che raccoglierà
una bella bambolina tra qualche anno- il che significa più soldi e più
commesse per chi ha depositato il brevetto e la realizza. È questa la
civiltà di cui gli USA sono portatori? Che significa anche un regime di
terrore preventivo sulle future generazioni di paria.
Ma c'è di più. Questa guerra, nella sua perfidia, nel suo cinismo più
ignobile, è perfettamente lucida. È un progetto di ridefinizione dei
rapporti tra paesi, attraverso la potenza militare e la guerra
preventiva. Cianci tanto di ONU nella fase post-bellica, caro Sofri (e
su questo sei uguale a Fassino e D'Alema), ma lo scopo della guerra è
precisamente l'opposto: ridisegnare una gerarchia del dominio e del
controllo delle risorse, un colpo tirato anche all'Europa, per
mantenere il primato di una moneta "gonfiata" come il dollaro. Far
passare la guerra preventiva e il diritto del più forte come l'unico
elemento regolatore dei rapporti tra stati e popoli.
Ma quale civiltà, allora? Dall'inizio di questa operazione sporca, sono
stati ridotti i diritti civili e democratici in tanti paesi, USA in
primo luogo. Come la legge che vogliono far passare in Oregon, che
paragona i pacifisti ai terroristi, e prevede addirittura l'ergastolo
per reati connessi alla manifestazione delle proprie opinioni.
Caro Sofri, gli USA in realtà non hanno mai brillato per democrazia.
Il milione di morti tra comunisti e sindacalisti in Indonesia negli
anni '60, i colonnelli greci, il Cile di Pinochet e l'Argentina di
Videla (la lista è chilometrica e te la risparmio), la dicono lunga su
come questi signori trattano da sempre le questioni di politica estera
(do you remember? "lotta continua sarà" ...). Solo che prima agivano
per lo più indirettamente, attraverso
forze fasciste e autoritarie. Oggi vanno tranquilli con carrarmati,
missili e proiettili con uranio impoverito.
Vogliamo parlare della loro "democrazia", tanto decantata da te, da
Feltri come da Veltroni? Allora fai una banale constatazione se ne sei
capace (dovresti essere sensibile a questo argomento): quanti Stati
dell'Unione hanno riattivato la pena di morte, facendo a gara tra chi
gasa, siringa, frigge più condannati, con processi e riesami farsa,
perché quello che conta sono le condanne eseguite, grande fabbrica di
consenso e quindi di voti?
Oggi negli States c'è una destra eletta con esiti elettorali molto
dubbi, che se ne fotte. Che è nata su questo consenso forcaiolo, che ha
alimentato come in un film hollywoodiano le peggiori paure d'una grande
provincia tenuta all'oscuro di tutto. E che unisce i peggiori
pregiudizi razziali e religiosi al pragmatismo neoliberista, quello di
chi ha già spudoratamente il contratto in tasca sulle rovine fumanti
d'un paese e su migliaia di morti.
Caro Sofri, al contrario: questi signori vanno fermati. Perché sono una
bestemmia a secoli di storia, perché ci stanno riportando indietro alla
barbarie più atavica, perché il benessere e la tecnologia, soprattutto
se a senso unico, non sono uguali a civiltà. Perché la democrazia la si
"esporta"
semmai con la tolleranza e il dialogo, con le regole di una convivenza
civile tra popoli e un organismo meno farsa dell'ONU che le faccia
rispettare. Ma, soprattutto, la democrazia non la può esportare chi la
democrazia non ce l'ha.
Ma caro Sofri, ti dirò di più. Tu e tutti quelli che accusano il
movimento pacifista di non stare né con Bush, né con Saddam, sappiate
che c'è un sentimento diffuso in chi manifesta la propria opposizione a
questo crimine infame. Qualcosa spesso più vicino alla percezione che a
ragionamenti precisi. Una consapevolezza del fatto che Saddam è
certamente un macellaio che lavora in piccolo, uno dei tanti dittarori
usati da questa o quella potenza imperialista, uno finanziato e armato
(finché era utile) dagli stessi che oggi lo stanno aggredendo. Ma Bush
e il suo establishment lavorano in grande.
Molto in grande.
Su scala planetaria. E questo ricorda qualcuno che ha segnato di grandi
atrocità il ventesimo secolo. Noo, dirai, non si può paragonare
addirittura Bush a Hitler. Certo che no, caro Sofri, cara anima bella,
non si può paragonare Bush a Hitler. Per il semplice motivo che Bush è
peggio di Hitler perché, a differenza del grande dittatore, ha
l'atomica. Perché ha armi di
distruzione di massa e le usa per fini opposti a quelli umanitari.
Perché ha mezzi di manipolazione del consenso sofisticatissimi.
Questo è ciò che di tragico e orrido sta affiorando col nuovo
millennio. Questo è ciò che tu e tutti gli occidentalisti da salotto,
tutti gli arruolati dell'ultima ora, commentatori delle guerre altrui,
fate finta di non capire. Presi ormai da un delirio di onnipotenza, in
una visione di un "occidente civile" che se prima faceva acqua, ora
proprio non funziona più.
Sai dov'è il vero "occidente civile"? È altrove. È in chi non
ha perso le dimensioni di ciò che sta accadendo, in chi non è disposto
a giustificare con alcun argomento la ferocia sanguinaria dei predoni
ipertecnologizzati del terzo millennio.
Un pensiero mi rallegra, in mezzo a questa grande tragedia
che state incensando, mitizzando e appoggiando con falsificazioni
mediatiche, con una rappresentazione ribaltata della realtà. Ci
penseranno altri a riportare un po' di ragione e di buon senso. Una
coscienza collettiva che trascende qualsiasi "cella" ideologica o
chiave di lettura riduttiva e
strumentale. Non riuscirete ad imbrigliarci perché siamo la società
civile, quella vera. Non quella raccontata nelle vostre veline e nei
vostri studi televisivi. Quella vera, caro Sofri. Siamo consapevoli di
essere solo all'inizio. Ma ormai è inevitabile... per riprendere un
leit motiv che hai gettato nel fango, lotta continua sarà.
www.carmillaonline.com - Articolo pubblicato da
Redazione, 9 Aprile 2003