Ultime notizie dal paradiso dei contrabbandieri

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<< ... Il nuovo Presidente del Montenegro, Filip Vujanovic -
ultraliberista rappresentante della cricca di mafiosi e contrabbandieri
al potere in Montenegro dal 1996 - promette il referendum per
l'indipendenza (Beta/Tanjug, 4 maggio 2003).

Vujanovic è stato eletto l'11 maggio 2003 in elezioni cui ha
partecipato meno della meta' del  corpo elettorale sia a causa del
boicottaggio da parte dell'opposizione sia per il sentimento
generalizzato di disaffezione e disprezzo, imperante nell'opinione
pubblica. Nonostante vari tentativi di insabbiamento, proseguono le
inchieste italiane sulla mafia del contrabbando di sigarette, che
vedono implicati tra gli altri l'ex presidente Djukanovic (pure lui
secessionista) ed il camorrista Francesco Prudentino (già residente in
Montenegro). All‘inizio di luglio i PM della Procura della Repubblica
di Napoli hanno chiesto l‘arresto di Djukanovic, che è oggi Primo
Ministro, per “associazione per delinquere  finalizzata al contrabbando
di tabacchi lavorati esteri  (articoli 416 e 291 quater)“ (ANSA
4/7/2003). Questa inchiesta può essere anche vista come parte di una
più ampia azione intrapresa dalla UE contro certe multinazionali
statunitensi come la Philip Morris e la RJ Reynolds che si sono giovate
del contrabbando (vedi: IWPR's Balkan Crisis Report, No. 446). Un
contrasto USA/UE dunque emerge in questa vicenda, come pure nella
differenza di posizioni riscontrabile a molti livelli sul problema
dello sfascio annunciato della “Unione“ serbomontenegrina... >>

(dall'articolo: LA RIMOZIONE DELLA JUGOSLAVIA
https://www.cnj.it/documentazione/rimozione.html )

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CONTRABBANDO: LEGALE LASCIA,RISCHIO SCARCERAZIONE PRUDENTINO

(ANSA) - BARI, 17 NOV - Rischia di essere scarcerato il 20 novembre
prossimo, per scadenza dei termini di custodia cautelare, il presunto
boss del contrabbando internazionale di sigarette Albino Prudentino,
di 52 anni, di Ostuni (Brindisi), arrestato in Grecia su disposizione
della Dda di Bari e successivamente estradato in Italia. Fonti della
Dda non hanno saputo precisare se a carico di Prudentino pendano
tuttora misure restrittive emesse da altri uffici giudiziari
italiani. La scarcerazione sara' disposta se entro giovedi'
prossimo non sara' emessa nei confronti dell' imputato sentenza di
condanna al processo con rito abbreviato che si celebra dinanzi al
gup del Tribunale di Bari Marco Guida. Oggi era prevista la
discussione del processo ma il legale di fiducia del presunto boss,
il penalista romano Alfredo Gaito, pochi giorni fa, ha rinunciato al
mandato per ''sovrapposizione di impegni professionali''; gli e'
quindi subentrato l' avvocato del foro di Nicosia (Enna), Vito
Felici. Quest' ultimo ha chiesto ed ottenuto oggi un termine a difesa
per esaminare gli atti contenuti nel voluminoso fascicolo
processuale: quindi il processo e' stato rinviato a domattina.
Prudentino, per il quale nel novembre 2001 fu emessa misura cautelare
dal gip di Bari, e' accusato di aver promosso, costituito,
organizzato, diretto e preso parte ad un' associazione per delinquere
(con l' aggravante di aver agevolato associazioni mafiose)
finalizzata al contrabbando di sigarette che avrebbe agito a Bari e
in provincia, in altre citta' italiane, in Grecia, Montenegro e Gran
Bretagna dal marzo '99 fino a novembre 2001. Secondo il pm
inquirente della Dda di Bari Giuseppe Scelsi, Prudentino per
trafficare i tabacchi nel Sud Italia, si sarebbe avvalso dell'
appoggio del clan mafioso barese di Savino Parisi, del clan di
Sebastiano Nardo della Sicilia orientale, del clan Pillera di
Catania, di Cosa Nostra nella Sicilia occidentale (per questo
avrebbero avuto contatti con uomini vicini all' imprendibile boss di
Cosa Nostra Bernardo Provenzano), e del clan calabrese di Santo
Carelli. Sempre secondo l' accusa, l' organizzazione cui faceva capo
Prudentino avrebbe introdotto illegalmente in Italia oltre un milione
e 100mila chilogrammi di sigarette ricavando dai traffici oltre 266
miliardi di lire in 18 mesi. I proventi illeciti - sempre secondo l'
accusa - sono stati riciclati in parte in Grecia, in parte attraverso
i circuiti bancari della triangolazione Italia, Russia e Svizzera.
(ANSA). BU
17/11/2003 16:51

http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20031117165132758282.html