Car* compagn*,
 
di seguito trovate l'appello di convocazione dell'assemblea nazionale
che si terrà a Roma il 21 marzo 2004.
 
Come potrete leggere dall'appello tale assemblea vuole essere un primo
momento di confronto sull'esigenza di dare continuità al movimento
contro la guerra italiano, anche e sopratutto dopo l'importante
appuntamento del 20 marzo e su una piattaforma molto avanzata.
 
Sarebbe importante se in divers* compagn* si potessero fermare a Roma
anche nella giornata di Domenica e partecipare a questo primo momento
di confronto che, come potrete leggere dalle prime adesioni, vedrà la
partecipazione di una pluralità di soggetti.
 
L'assemblea si terrà al CENTRO CONGRESSI CAVOUR, in Via Cavour 50/a
alle ore 10 di Domenica 21 marzo 2004 (Via Cavour parte dalla stazione
Termini).
 
Un caro saluto
 
Fosco Giannini
Bruno Steri
Stefano Franchi
 
 
21/03/2004
GRANDE ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA PER DOMENICA
21 MARZO A ROMA

E' decisivo che questo movimento di massa non si disperda nuovamente e
non dichiari esaurita la sua azione dopo la giornata del 20 marzo. Ad
aprile dello scorso anno, troppi avevano prematuramente ritenuto che la
guerra in Iraq fosse finita. A dimostrare il contrario sono state le
contraddizioni seguite all'occupazione militare della coalizione
guidata dagli Stati Uniti (Italia inclusa) e la sorprendente resistenza
popolare che in Iraq si sta opponendo a questa occupazione.
La realtà ci ha dimostrato che la guerra permanente e preventiva
continua ad essere lo snodo drammatico delle relazioni internazionali e
dello loro ripercussioni interne ad ogni paese, incluso il nostro.

La giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra del 20 marzo,
raccoglie l'appello del movimento pacifista statunitense, rilanciato e
fatto proprio al Forum di Parigi e del Forum Sociale Mondiale di
Mumbay. L'obiettivo della mobilitazione del 20 marzo è la cessazione
immediata dell'occupazione coloniale dell'Iraq, il ritiro delle truppe
straniere, l'autodeterminazione del popolo iracheno. Questo è quanto
affermano le piattaforme ed documenti dei movimenti sociali e contro la
guerra in tutto il mondo - a partire da quelli statunitensi - e questo
è quanto emerso chiaramente nel recente Forum Sociale Mondiale di
Mumbay.
Se questa piattaforma è chiara da New York a Mumbay, non capiamo perché
questa chiarezza debba pagare un prezzo alla politica bipartizan solo
qui in Italia, utilizzando strumentalmente un presunto ruolo risolutore
dell'ONU in contrapposizione alla richiesta del movimento di ritiro
incondizionato delle truppe italiane dall'Iraq.

Anche per questo riteniamo che il movimento per la pace debba aprire
una riflessione di programma capace di dare continuità alla sua
iniziativa e che lo renda autonomo dalle ipoteche della governabilità e
delle compatibilità internazionali che vincolano tuttora il nostro
paese.

1) La partita del ritiro del contingente militare italiano in Iraq va
giocata fino in fondo. Anche se il Parlamento ha approvato il
rifinanziamento della missione militare, sarebbe inaccettabile ritenere
questa partita come conclusa. Milioni di persone sono a favore del
rientro dei militari italiani. Spetta al movimento dare espressione
politica a questa domanda.

2)  Il contesto internazionale vede ormai avviarsi una corsa al riarmo
a livello globale. Le spese militari stanno ormai aumentando non solo
negli Stati Uniti ma anche in Europa. Le richieste di scorporo delle
spese per la difesa dai vincoli di bilancio degli Stati, è indicativo.
Che ciò non possa che avvenire a scapito delle spese sociali è
diventato evidente agli occhi di tutti. Le risorse sottratte alle spese
sociali servono a finanziare l'economia di guerra e l'apparato militare
statunitense, ma non possiamo nasconderci che servono anche a
finanziare il progetto di esercito europeo la cui dottrina militare si
ispira alla medesima logica della guerra e della proiezione offensiva
sui teatri di crisi. Non  possiamo neanche nasconderci che insieme alle
spese militari stanno aumentando le spese per la "sicurezza", una
categoria intesa ormai come fronte interno della guerra preventiva che
tende a rafforzare la repressione dei movimenti sociali e la
militarizzazione della società.

3) Negli ultimi dieci anni i governi italiani hanno mascherato le loro
ambizioni geopolitiche nei Balcani e in Iraq dietro gli automatismi
previsti dai trattati internazionali per trascinare l'Italia in guerra
contro altri paesi. Basi militari, corridoi di sorvolo, porti e
aeroporti sono stati spesso resi funzionali alla guerra senza alcun
mandato. Si ripone con forza la questione dello smantellamento delle
basi militari straniere in Italia. Gli Stati Uniti e la NATO stanno
allargando le basi militari della Maddalena, di Camp Darby, stanno
costruendo nuove basi militari a Taranto e Brindisi, stanno stoccando
segretamente le scorie nucleari in diversi siti.  E' decisivo
coordinare il movimento nel nostro paese con la rete internazionale
contro le basi che si è costituita al Forum Sociale Mondiale di Mumbay.

Per porre con forza la discussione e l'azione su questi contenuti
saremo in piazza unitariamente il prossimo 20 marzo  ma  proponiamo
anche una assemblea nazionale, unitaria e di movimento, per domenica 21
marzo per discutere e decidere come dare continuità alla mobilitazione
contro la guerra. La guerra non è finita. Questa volta la mobilitazione
non deve finire il 20 marzo.


Primi firmatari:

Stefano Chiarini (giornalista del Manifesto)
Piergiorgio Tiboni (Cood. Naz. CUB)
Pierpaolo Leonardi (coord.naz. CUB)
Maurizio Scarpa (segr.Filcams CGIL)
Sergio Tanzarella (teologo, Caserta)
Sergio Piro(psichiatra, Napoli)
Mauro Bulgarelli (deputato Verdi)
Paolo Cento (deputato Verdi)
Luciano Pettinari (Socialismo 2000)
Maurizio Musolino (Dip. Esteri del PdCI)
Franco Grisolia (AMR Progetto Comunista-sinistra PRC)
Mauro Casadio (Rete dei comunisti)
Sergio Cararo (giornalista, Contropiano)
Fosco Giannini (direttore de L'Ernesto)
Germano Monti (Forum Palestina)
Valter Lorenzi (Ass.culturale Agorà, Pisa)
Marco Santopadre (giornalista, Radio Città Aperta)

Per adesioni e informazioni: cpiano@...


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