(srpskohrvatski / italiano)

Kosmet : quadro riassuntivo della pulizia etnica in Kosovo e Metohija
dal giugno 1999 fino a marzo 2004


http://www.glas-javnosti.co.yu/danas/srpski/R04032101.shtml

(traduzione di Dragomir Kovacevic, che ringraziamo; revisione a cura di
AM.
Le mappe che illustrano questo articolo si possono consultare al sito:
http://www.glas-javnosti.co.yu/danas/srpski/R04032101.shtml)


dal giornale belgradese “Glas javnosti”

Poiche' i lettori avevano espresso un grande interessamento per questo
tema, il giornale “Glas javnosti" ripubblica la mappa dell'esodo: il
quadro della pulizia etnica in Kosovo e Metohija dal giugno 1999 fino a
marzo 2004.

COME SONO SCOMPARSI 250MILA SERBI

In meno di cinque anni gli albanesi hanno scacciato più di 250.000
serbi da Kosovo e Metohija e quasi tutti beni dei serbi sono stati
usurpati, distrutti o bruciati. Fino a metà giugno di 1999 in Kosmet
vivevano più di 350.000 serbi, che detenevano più del 70 percento di
tutti i terreni, inclusi i metoh (i poderi dei monasteri) della Chiesa
Ortodossa Serba.

Fino al 10 giugno del suddetto anno (vedi mappa N° 1) nell'area di Pec,
Istok e Klina, dove c'era una maggioranza di villaggi etnicamente solo
serbi, nella provincia di Pec, vivevano più di 50.000 serbi, mentre un
numero minore di loro vivevano nei comuni di Decani e Djakovica. Un
numero quasi identico di albanesi ha vissuto nelle città e villaggi
della provincia di Prizren - Prizren, Velika Hoca, Orahovac, Suva Reka,
Sredacka e Sirinicka zupa, Strbac, sulla montagna di Brezovica...

La popolazione serba aveva la sua più grande concentrazione nell'area
del Kosmet centrale e nel Pomoravlje kosovaro. Circa 200.000 serbi
vivevano a Pristina, Kosovo Polje, Obilic, Lipljan, Gnjilane, Kosovska
Kamenica, Novo Brdo, Stimlje, ed in altri luoghi, con varie decine dei
villaggi completamente di etnia serba. Nell'area del Kosmet del nord
erano più di 50.000, e vivevano a Kosovska Mitrovica, Zvecan, Zubin
Potok, Leposavic e Vucitrn, con un numero di abitanti serbi abbastanza
rilevante nei villaggi vicini.

Dal momento della firma dell'accordo militare-tecnico in una taverna di
Kumanovo [accordo "di pace", fine maggio 1999] e dall'entrata delle
forze NATO in poi è stato espulso più del 70 percento della popolazione
serba (vedi mappa N° 2). Con l'eccezione dei villaggi di Gorazdevac e
Crkolez nei comuni di Pec, di Istok, e di alcuni monasteri e chiese
nelle quali sono rimaste soltanto poche persone, i serbi sono stati
espulsi da tutti e cinque i comuni della provincia di Pec. Pec è stata
abbandonata dai serbi, come ugualmente lo sono state Klina, Decani,
Djakovica... Tutti i villaggi serbi sono stati cancellati dalla faccia
della terra. Non sono state soltanto scacciate le persone, ma anche le
loro abitazioni sono state bruciate, ed il residuo materiale edilizio
asportato altrove.

Una situazione un po' migliore era quella dell'area della provincia di
Prizren, dove erano rimaste alcune migliaia di persone. Anche in questa
zona le città sono state quasi pulite etnicamente; i serbi si erano in
seguito concentrati attorno a Velika Hoca, Orahovac, Strbac, e sulla
montagna di Brezovica.

Inoltre, i serbi sono stati espulsi da svariate città nel centro e
nell'est del Kosmet. Non c'erano più serbi-kosovari a Pristina, nè ad
Urosevac, Srbica, Kacanik, Podujevo. Per via delle condizioni di vita
insopportabili, delle uccisioni frequenti, dei pestaggi e di svariati
tipi di intolleranza, l'esodo massiccio è continuato, cosicche' a
rimanere erano sempre meno serbi, a Gnjilane come a Lipljan, Kosovo
Polje, Obilic, Kosovska Kamenica, Novo Brdo... Nel nord della regione
sono stati etnicamente ripuliti Vucitrn e la maggior parte dei
villaggi di quest'area, mentre i serbi sono quasi completamente
riusciti a rimanere nei comuni confinanti con la frontiera
amministrativa della Serbia - Kosovska Mitrovica, Leposavic, Zvecan e
Zubin Potok.

Il bilancio

Nell'arco degli ultimi cinque anni, più di 2.000 serbi sono stati
uccisi. Svariate migliaia i feriti, mentre circa 1.500 di loro sono
scomparsi o sono stati rapiti. Sono stati usurpati più di 70.000
appartamenti e case, tutti beni immobili dei serbi. Sui territori così
etnicamente ripuliti, gli albanesi hanno usurpato tutte le proprietà:
quella statale, quella privata serba, ed i beni della Chiesa Serba
Ortodossa.

Durante questi anni la situazione etnica è peggiorata di giorno in
giorno, ed i serbi nel Kosmet vivevano sempre peggio. L'aiuto
umanitario, che di fatto era l'unico mezzo di sopravvivenza, veniva
assottigliato di anno in anno, rispetto a quello destinato alla
popolazione albanese che nel frattempo cominciava ad organizzarsi come
una comunità autonoma funzionante. I serbi sono stati isolati dalla
vita economica della regione ed in tal modo è stato loro impedito di
lavorare per sè come per le loro famiglie. Sebbene molti risiedessero
negli appartamenti, nelle case e sui terreni di loro proprietà, sono
diventati consapevoli che non vi era alcun futuro per loro, serbi, in
Kosovo. Privi di occupazione, sempre sotto la mira di qualcuno, sotto
il giogo dello stress quotidiano che li accompagnava ormai da anni, i
serbi-kosovari se ne andavano, portando con se anche un messaggio per
tutti quelli intenzionati a ritornare: che non ci sono, cioè, le
condizioni per qualcosa che almeno possa assomigliare ad una vita
normale.
Perciò, l'emigrazione è continuata.

Dopo quattro anni, la comunità internazionale è riuscita a far
ritornare meno dell'un percento dei serbi profughi: circa 2.000
persone. Con molta fatica, sudore e tante notti insonni, i serbi
ritornati sono riusciti a costruire alcune decine di case ma solo nei
villaggi dove qualche ritorno è stato veramente possibile. (vedi i
luoghi segnati sulla mappa N° 3). Non vi è stato alcun ritorno di
serbi nelle città che furono ripulite etnicamente nel 1999. Il ritorno
è cominciato nel villaggio di Belo Polje nei pressi di Pec, e nei
villaggi di Bica, Osojane, Grabac, Suvi Lukavac, Sajinovica i Tucep,
tra Klina e Istok. Nelle vicinanze di Pristina, il ritorno è cominciato
a Novo Selo e nei villaggi di Ljestar e Klobukar, vicino a Kosovska
Kamenica. Nel territorio di Gnjilane i serbi sono ritornati al
villaggio di Podgorce, mentre attorno a Strbac e Prizren i rientrati
hanno incominciato a popolare i villaggi di Drajcici, Sredska,
Musnikovo, Gornje Selo, Lanjane e Novake.

Nella recente pulizia etnica sistematica nei confronti dei serbi di
Kosovo-Metohija, che è durata tre giorni e che è stata anticipatamente
pianificata da parte dei terroristi albanesi, tutti i villaggi popolati
da persone ritornate - con l'eccezione di Osojane - sono stati bruciati
e rasi al suolo. Il quadro etnico è ulteriormente peggiorato a scapito
dei serbi presenti anche in altri comuni (vedi mappa N° 4). In soli tre
giorni sono stati scacciati più di 3.500 serbi, mentre il numero
preciso delle persone uccise o ferite non è ancora stabilito
definitivamente. Più di 350 case serbe e 26 monasteri e chiese sono
stati bruciati. Oltre a tutte le colonie di persone ritornate, i
terroristi albanesi in modo particolare hanno preso di mira le enclaves
rimaste, strappando pezzo per pezzo dei territori e distruggendo tutto
ciè che appartiene ai serbi.

La pulizia etnica ora è indirizzata verso Kosovo Polje, Obilic,
Gnjilane, Lipljan, Kosovska Kamenica, Novo Brdo, Kosovska Mitrovica, e
verso tutti i villaggi serbi che sono rimasti, con l'obiettivo di
spezzettare ancora di più le zone del centro e del nord del Kosovo e
Kosovsko Pomoravlje. In questo momento, in totale, in Kosovo e Metohija
vivono circa 100.000 serbi.

Petar Pasic


--- testo originale ---


http://www.glas-javnosti.co.yu/danas/srpski/R04032101.shtml

Zbog velikog interesovanja citalaca, "Glas javnosti" ponovo objavljuje
karte ekzodusa: pregled etnickog cisˇcenja na Kosovu i Metohiji od juna
1999. do marta 2004.


Kako je nestalo 250.000 Srba


Za manje od pet godina, Albanci su sa Kosova i Metohije proterali visˇe
od 250.000 srba, a gotovo sva srpska imovina uzurpirana je, unisˇtena
ili spaljena. Sve do sredine juna 1999. godine, na Kosmetu je zˇivelo
visˇe od 350.000 Srba u cijem je posedu bilo preko 70 odsto ukupne
povrsˇine zemljisˇta u Pokrajini, racunajuci i metohe (manastirska
imanja) srpske pravoslavne crkve.

Do 10. juna pomenute godine (mapa broj 1), na podrucju Peci, Istoka i
Kline, sa visˇe etnicki cistih srpskih sela, u Peckom okrugu zˇivelo je
visˇe od 50.000 Srba, dok je mali broj zˇiveo u opsˇtinama Decani i
Djakovica. Gotovo isti broj Kosovaca zˇiveo je i u gradovima i selima
Prizrenskog okruga - Prizrenu, Velikoj Hoci, Orahovcu, Suvoj Reci,
Sredackoj i Sirinickoj Zˇupi, Sˇtrpcu, na Brezovici...

Najveca koncentracija srpskog stanovnisˇtva bila je na podrucju
centralnog Kosmeta i Kosovskog Pomoravlja. Oko 200.000 Srba zˇivelo je
u Prisˇtini, Kosovu Polju, Obilicu, Lipljanu, Gnjilanu, Kosovskoj
Kamenici, Novom Brdu, Sˇtimlju i drugim mestima, sa visˇe desetina
cisto srpskih sela. Na podrucju severnog Kosmeta, Srba je bilo preko
50.000 i zˇiveli su u Kosovskoj Mitrovici, Zvecanu, Zubinom Potoku,
Leposavicu i Vucitrnu, sa takode velikim brojem stanovnika u okolnim
selima.

Od potpisivanja vojno-tehnickog sporazuma u Kumanovskoj krcmi i ulaska
snaga NATO pakta, prognano je preko 70 odsto srpske populacije (mapa
broj 2). Osim u selima Gorazˇdevac i Crkolez u peckoj, odnosno istockoj
opsˇtini, i nekoliko manastira i crkava u koima je ostalo po nekoliko
osoba, Srbi su potpuno proterani iz svih pet opsˇtina Peckog okruga.
Pec je ostala bez Srba, ali i Klina, Decani, Djakovica... Sva srpska
sela zbrisana su sa lica zemlje. Ne samo da su ljudi proterani, vec su
i kuce spaljene, ili ciglu po ciglu raznosˇene za gradevinski materijal.

Nesˇto bolja situacija bila je na podrucju Prizrenskog okruga, gde je
ostalo nekoliko hiljada ljudi. I ovde su gradovi gotovo etnicki
ocisˇceni, a Srbi su se grupisali oko Velike Hoce, Orahovca, Sˇtrpca i
na Brezovici.

Srbi su prognani i iz mnogih gradova u centralnom i istocnom Kosmetu.
Kosovaca visˇe nije bilo u Prisˇtini, Urosˇevcu, Srbici, Kacaniku,
Podujevu. Zbog nepodnosˇljivih uslova zˇivota, ucestalih ubistava,
premlacivanja i netrpeljivosti raznih vrsta, masovno iseljavanje je
nastavljeno i Srba je sve manje bilo i u Gnjilanu, Lipljanu, Kosovu
Polju, Obilicu, Kosovskoj Kamenici, Novom Brdu... Na severu Pokrajine
etnicki su ocisˇceni Vucitrn i vecina sela oko ovog podrucja, a Srbi su
uspeli da gotovo u potpunosti opstanu u opsˇtinama koje se nalaze na
administrativnoj granici sa Srbijom - Kosovskoj Mitrovici, Leposavicu,
Zvecanu i Zubinom Potoku.

Bilans

Tokom proteklih pet godina, ubijeno je preko 2.000 Srba. Visˇe hiljada
je ranjeno, a oko 1.500 je nestalo i kidnapovano. Uzurpirano je,
spaljeno ili potpuno unisˇteno visˇe od 70.000 stanova ili kuca kao i
sva srpska pokretna imovina. Na etnicki ocisˇcenim podrucjima Albanci
su uzurpirali svu drzˇavnu, srpsku i imovinu Srpske pravoslavne crkve.

Tokom narednih godina, etnicka slika se pogorsˇavala iz dana u dan, jer
su kosmetski Srbi zˇiveli sve tezˇe. Humanitarna pomoc, koja je
najcesˇce bila jedino sredstvo prezˇivljavanja, tanjila se iz godine u
godinu, a za razliku od albanskog stanovnisˇtva, koje se organizovalo u
kako-tako funkcionalno drusˇtvo, Srbi su izolovani od ekonomskog
zˇivota pokrajine i tako spreceni da privreduju za sebe i svoje
porodice. Iako su mnogi bili u svojim stanovima, kucama, a neki i na
svojoj zemlji, bilo im je jasno da buducnosti za Srbe na Kosovu nema.
Bez posla, stalno na necijem nisˇanu, optereceni svakodnevnim,
visˇegodisˇnjim stresom, Kosovci su odlazili, i sa sobom nosili
informaciju za eventualne povratnike: uslovi za bilo sˇta sˇto podseca
na normalan zˇivot, gotovo da i ne postoje.
Tako se iseljavanje nastavilo.

Tek posle pune cetiri godine, medunarodna zajednica uspela je da vrati
manje od jedan odsto prognanih Srba (oko 2.000). Uz mnogo muka, znoja i
neprospavanih noci, Srbi povratnici uspeli su da izgrade nekoliko
desetina kuca u selima gde je povratka jedino i bilo (zaokruzˇeno na
mapi broj 3). Naseljavanja Srba i dalje nije bilo ni u jednom gradu
koji je etnicki ocisˇcen 1999. godine. Povratak je zapoceo u selu Belo
Polje kod Peci i selima Bica, Osojane, Grabac, Suvi Lukavac,
Sˇajinovica i Tucep, izmedu Kline i Istoka. Oko Prisˇtine, povratak je
zapocet u Novom Selu kao i u selima Ljesˇtar i Klobukar, oko Kosovske
Kamenice. Na podrucju Gnjilana, Srbi su se vratili u selo Podgorce, a
oko Sˇtrpca i Prizrena povratnici su poceli da naseljavaju sela
Drajcici, Sredska, Musˇnikovo, Gornje Selo, Lanjane i Novake.

U najnovijem trodnevnom, unapred planiranom i sistematskom etnickom
cisˇcenju koje su albanski teroristi sproveli nad kosovsko-metohijskim
Srbima, sva povratnicka sela, osim Osojana, spaljena su i do temelja
porusˇena. Etnicka slika dodatno se pogorsˇala na sˇtetu Srba i u
drugim opsˇtinama (mapa broj 4). Za samo tri dana proterano je preko
3.500 Srba, a josˇ se ne zna tacan broj ubijenih i ranjenih. Spaljeno
je preko 350 srpskih kuca i 26 manastira i crkava. Pored svih
povratnickih naselja, albanski teroristi posebno su se okomili na
preostale enklave, otkidajuci deo po deo teritorija i unisˇtavajuci sve
sˇto je srpsko.

Etnicko cisˇcenje sada je bilo usmereno na Kosovo Polje, Obilic,
Gnjilane, Lipljan, Kosovsku Kamenicu, Novo Brdo, Kosovsku Mitrovicu i
sva preostala okolna srpska sela, s ciljem da josˇ visˇe rasparcaju
centralno i severno Kosovo i Kosovsko Pomoravlje. U ovom trenutku, na
Kosovu i Metohiji zˇivi ukupno oko 100.000 Srba.

Petar Pasˇic