EDGARDO SOGNO

Un golpista onorato con
funerali di stato da Giuliano Amato l'8 agosto del 2000

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EDGARDO SOGNO
Loggia P2
FASCICOLO 786
- note - attivo.

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EDGARDO SOGNO HA SCRITTO TRA L'ALTRO:
La Seconda Repubblica,
Sansoni, Firenze,
1° edizione 1974, pagg. 256;
4° edizione 1976, prefazione di Manlio Brosio, pagg. 464

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DA: Tiscalinet- almanacco - I Misteri D'Italia
6 agosto - Edgardo Sogno, in uno scritto dell' 11 luglio scorso,
probabilmente l' ultimo, inviato ad amici e ad intellettuali, nel
segnalare
numerosi articoli usciti "contro" di lui, afferma di "essersi battuto
per 50
anni per la distruzione dello Stato" che i comunisti "con i loro amici e
alleati sono riusciti a creare". "Non c'e' soluzione - scrive Sogno
riferendosi in modo particolare ai "comunisti" - al di fuori della
distruzione totale di questa realta' perche' le alternative sono
soltanto la
nostra sottomissione o il loro annientamento. Il Pc e' riuscito a
rendere
ovvia all' opinione comune delle Sinistre la nozione storica che io sono
un
mostro antidemocratico e totalitario". In una altro passo, Sogno
sostiene
che "sarebbe ridicolo pensare che i comunisti usino qualche obiettivita'
per
me che sono un loro nemico, ma e' ugualmente ridicolo ed assurdo
continuare
come voi fate ad illudersi che i comunisti accettino un qualche
compromesso
di ragionamento obiettivo quando non serva ad una loro poltica". Tra i
destinatari della lettera vi sono Gianni Baget Bozzo, Marcello Dell'
Utri,
Mario Cervi, Giorgio Forattini, Paolo Guzzanti, Marcello Pera, Maurizio
Belpietro, il "Foglio", Radio Radicale.



DA: COMMISSIONE STRAGI
relazione Giovanni Pellegrino Cap I - Il quadro storico-politico nel
dopoguerra

[...] E' da rilevare che nel fascicolo concernente "Pace e libertà"
presso
la Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno vi è una
"riservatissima" priva di firma nella quale si afferma tra l'altro:
"elemento fiduciaro riferisce che nel corso di un lungo colloquio col
Conte
Sogno (...) il predetto gli ha esposto le sue idee politiche. Convinto
che
il popolo italiano ama la forza e persuaso inoltre che il primo
squadrismo
fascista del 19 e del '20 sia degno di encomio, in quanto fu capace di
rintuzzare la tracotanza rossa, Sogno tenta di rimettere in piedi uno
squadrismo "democratico", capace di difendere gli ideali cristiani e
democratici contro l'assolutismo comunista [...]. Egli ha detto che nel
1948, l'onorevole Scelba gli offrì la direzione della "Difesa civile",
egli
rifiutò perché la "Difesa civile" doveva entrare in azione soltanto nel
caso
che i comunisti tentassero un'azione di forza e (secondo le sue
opinioni)
non si possono galvanizzare gli uomini soltanto per un'occasione sola,
che
anche non potrà verificarsi. Occorre uno squadrismo risoluto e
attaccabrighe, capace di prendere l'iniziativa e non di servire da
semplice
reazione (50). Di questa offerta vi è traccia anche in una lettera di
Sogno
al ministro Carlo Sforza del 1949, nella quale egli dice: "Come Ella sa
il
ministro Scelba mi ha recentemente manifestato il desiderio di chiedere
il
mio distacco presso l'amministrazione dell'interno allo scopo di
affidarmi
un incarico alle sue dipendenze. L'onorevole Scelba mi ha parlato in
proposito della carica di prefetto di Firenze o di quella di capo del
costituendo Servizio per la Difesa civile" (51).
[...] Nella citata lettera di Sogno all'onorevole Moro vi è infatti un
passaggio che appare assai significativo "Nel luglio del 1953, per
iniziativa della Presidenza del Consiglio (governo Scelba) mi veniva
nuovamente proposto un incarico di carattere eccezionale e riservato
(organizzazione della difesa psicologica delle istituzioni democratiche)
in
ripresa di una operazione avviata nel 1948 per iniziativa del ministro
Sforza nel quadro dell'attività svolta in base al piano Marshall.
Accettai
tale incarico [...] l'azione volta per il tramite del comitato da me
organizzato ebbe tre fasi principali: in un primo periodo (fino
all'ottobre
1954) essa si concretò nella realizzazione del progetto che gli
onorevoli De
Gasperi e Pella evavano ripetutamente sostenuto in Consiglio atlantico e
consistente nel contrapporre l'azione degli organi promotori e
coordinatori
della propaganda occidentale alla costante iniziativa sovietica nel
campo
della informazione. Nel secondo periodo (ottobre 1954 - giugno 195) il
Comitato assolse funzioni specifiche nel quadro dei provvedimenti
adottati
dal governo Scelba per la difesa delle istituzioni, assumendo compiti di
punta che non potevano essere affidati ad organi governativi. Nel terzo
periodo (dopo il giugno 1955) il Comitato ridusse progressivamente
l'azione
esterna per concentrarsi su compiti di carattere riservato sempre nel
campo
della difesa psicologica. Durante questo servizio prestato alle dirette
dipendenze della Presidenza del Consiglio ed in collaborazione con i
Ministeri dell'interno e della difesa, rimasi nei ruoli del Ministero
esteri
[...] (57). E' da rilevare che nel corso dell'interrogatorio del
generale
Allavena dinanzi alla Commissione d'inchiesta Lombardi (di cui si
tratterà
in prosieguo) egli afferma che l'istituzione, al Servizio, di una
rubrica
"E" (estremisti), avvenuta nel 1953 "derivava dalla circostanza che si
era
costituito presso il Ministero dell'interno un Comitato anticomunista"
(58).
L'affermazione di Allavena sembra offrire una conferma delle parole di
Sogno. L'attività di Pace e Libertà può inserirsi in questo contesto ma
non
certo esaurire le iniziative di questo Comitato. Sogno, peraltro, nella
lettera a Moro, opera una precisa periodizzazione, mostrando che il suo
incarico assume, nel volgere degli anni, un carattere sempre più
riservato.
Una conferma di tale affermazione potrebbe rilevarsi nella "relazione
sull'attività svolta dal Comitato Nazionale "Pace e Libertà" dal 1º
gennaio
al 31 dicembre 1956" redatta presumibilmente dalla Direzione del
Movimento e
contenuta tra gli atti del fascicolo esistente alla Divisione Affari
riservati del Ministero dell'interno: "Agli inizi del 1956 gli sviluppi
internazionali e nazionali della politica della coesistenza e della
distensione consigliavano una parziale rinunzia alla propaganda di tipo
diretto e aggressivo e rendevano necessaria una più o meno rigorosa
mimetizzazione dell'azione anticomunista. In conformità a tale esigenza,
il
Comitato Difesa Nazionale sottrasse una parte considerevole dei mezzi
disponibili al Comitato Nazionale "Pace e Libertà" per destinarli ad
altri
organismi" (59). E' ipotizzabile, dunque, l'esistenza di altre strutture
non
note a questa Commissione. Contatti con i servizi di sicurezza della
Nato
non adombrati in una relazione contenuta nel fascicolo dedicato a Pace e
Libertà presso la Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno
(60). In un altro appunto, sempre nel predetto fascicolo, c'è la
conferma
del rapporto tra Sogno e Pièche (61): "Dal dottor Sogno stesso si è
appreso
che il generale di Corpo d'Armata Giuseppe Pièche fa parte attiva della
sua
organizzazione. E' da ritenere, quindi, che tale alta personalità possa
agire con funzioni di guida e di controllo" (62). Nel più volte citato
fascicolo della Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno vi
è
infine una relazione anonima, che l'Ufficio invia in copia al Capo della
polizia, di una non precisata "fonte fiduciaria militante nel PSI",
nella
quale si afferma: "approfittando del soggiorno a Milano ho ritenuto
opportuno, prendere contatti concreti e conclusivi con il dottor Sogno
Edgardo [...] già addetto al Defence College della Nato [...]. L'opera
di
propaganda e di forza del Movimento "Pace e Libertà" esorbita dalle
limitazioni osservate da analoghe organizzazioni [...] ponendosi su un
piano
di lotta aperta ed a oltranza, con organizzazione paramilitare. [...] Il
"centro sicurezza" raccoglie gruppi di ex partigiani autonomi, nonché di
giovani volontari di "Pace e Libertà", organicamente costituiti in
reparti
da impiegarsi in azione controrivoluzionaria, qualora il potere dovesse
passare in mano alle sinistre, anche se ci ò dovesse malauguratamente,
avvenire attraverso consultazioni elettorali. [...] L'accesso ai locali
è
inibito a chicchessia. Essendo accompagnato dal Sogno, ho potuto
personalmente rendermi conto della elevata efficienza della
organizzazione.
Presso la Direzione ho preso visione di [...] carteggio riservato. Da
esso
si è rilevato:
a) che il Sogno ha preso diretto contatto, recentemente, con il
Presidente
del Consiglio, onorevole Scelba. Dell'esito di tale contatto egli ha
trasmesso una succinta, ma delicata, relazione alle autorità dalle quali
dipende (non esattamente definite) (sottolineato nel testo, n.d.r.)
b) che il Sogno opera con la piena autorizzazione del Ministero degli
esteri
italiano dal quale direttamente dipende [...]
c) che la organizzazione "Pace e Libertà" è validamente sostenuta da
potenti
erogazioni finanziarie provenienti da gruppi industriali del Nord
d) che il Sogno gode di un certo appoggio di elementi dell'Ambasciata
americana (segreteria Signora Luce) [...] (63). Il dato più rilevante di
questa informativa riguarda certamente l'affermata esistenza di reparti
da
impiegarsi in non meglio specificate "azioni contro rivoluzionarie"
qualora
il potere fosse passato alle sinistre, anche in seguito a libere
consultazioni elettorali. Dal complesso di informazioni a disposizione
di
questa Commissione appare evidente il carattere di "Pace e Libertà" come
organizzazione con doppio livello di attività, una palese e legale,
l'altra
occulta e illegale. Questo doppio livello si appalesa anche nella forma
societaria, privata nella forma e ufficiale nella sostanza. Resta oscuro
il
senso delle affermazioni contenute nella lettera di Sogno a Moro, nella
quale egli accenna ad una attività più riservata che egli stesso avrebbe
svolto - non è chiaro se all'interno di Pace e Libertà o a prescindere
da
essa - dopo il giugno 1955. Di rilevante interesse sono anche gli
accenni
fatti da Sogno alla "difesa civile", che - come già accennato nelle
pagine
precedenti - lascia intuire la possibile esistenza di una struttura
segreta
di intervento anticomunista fin dal dopoguerra in seno al Ministero
dell'interno, probabilmente nell'ambito della direzione generale dei
Servizi
antincendi.



DA: Luigi Cipriani - Scritti di controinformazione -
http://members.planet.it/freewww/cipriani/indice.html

[...] Agnelli, la massoneria, i golpisti bianchi e neri
Roberto Fabiani, giornalista de L'Espresso (massone di Giustizia e
Libertà,
confidente di Licio Gelli e dell'ingegner Siniscalchi, massone
avversario
della P2) esperto di servizi segreti e massoneria, ha scritto in un
libro, I
massoni in Italia del 1978 che Gianni Agnelli, assieme ad altri
industriali,
faceva parte della massoneria, nella quale fu introdotto da Valletta, e
della P2 prima che venisse sciolta nel 1974.
Al di là di confermare o meno questi dati, quel che è certo (lo ha
dichiarato lo stesso Agnelli ai giudici) è che la Fiat ha finanziato
abbondantemente la massoneria di Lino Salvini che, non dimentichiamolo,
fu
messo sotto inchiesta per il golpe Borghese, per l'assassinio del
giudice
Occorsio e per l'Italicus. Sappiamo anche che attraverso Edgardo Sogno,
iscritto alla P2, i finanziamenti finirono anche alla loggia di Gelli.
Dall'inchiesta del giudice Catalani emerse che la Fiat nel periodo fra
il
1971 e il 1976, tramite la Banca popolare di Novara, emise circa 3.000
assegni per un valore di allora di circa 15 miliardi, una cifra enorme,
tale
da giustificare ben altri obiettivi che non il semplice finanziamento
alla
massoneria. Tramite un prestanome, a riscuotere gli assegni presso la
Cassa
di risparmio di Firenze era un industriale farmaceutico, Piero Cerchiai,
gran tesoriere aggiunto della massoneria di palazzo Giustiniani (Grande
Oriente). La conferma dell'emissione degli assegni venne anche dalle
deposizioni di Luciano Macchia, condirettore dell'IFI della famiglia
Agnelli
e di Maria Cantamessa, cassiera generale della Fiat e inquisita per il
tentativo di golpe attribuito a Edgardo Sogno e Luigi Cavallo.
[...] Altri finanziamenti giunsero a Sogno dalla Fiat (400 milioni del
1974)
per mezzo del consigliere particolare di Giovanni Agnelli, l'attuale
deputato europeo della Dc Vittorino Chiusano, che dal 1966 svolge la
funzione di collegamento della Fiat con la Dc. La Fiat aveva anche altri
canali di collegamento con l'area del golpismo bianco e della destra Dc.
Nel 1972 venne alla luce il caso di Ubaldo Scassellati, direttore della
fondazione Agnelli, che aveva dato al piano "cinque per cinque" legato
al
movimento della destra Dc "Europa 70" cospicui finanziamenti in vista di
un
piano presidenzialista simile a quello di Pacciardi e Sogno. Scoperto,
Ubaldo Scassellati venne scaricato dalla Fiat che lo sostituì con
Vittorino
Chiusano per il medesimo scopo. Compagno di cordata dell'allora
segretario
della fondazione Agnelli era il democristiano Bartolo Ciccardini,
esperto
Nato, fautore della seconda repubblica, militarista folle; ha più volte
chiesto che anche l'Italia si doti di una forza nucleare autonoma.
Finanziamenti della Fiat finirono quasi sicuramente anche alla Cisal, un
sindacato autonomo attorno al quale lavoravano elementi legati al Fronte
di
Borghese (il dentista torinese Salvatore Francia) ed il solito Edgardo
Sogno. Quest'ultimo, ambasciatore leader della destra liberale, massone
P2
(assieme al repubblicano Pacciardi anch'egli massone) ha rappresentato
negli
anni della strategia della tensione una sorta di crocevia attraverso il
quale si incontravano le varie facce del golpismo e del
presidenzialismo. Ex
partigiano bianco, il Sogno era legato ai servizi segreti alleati
(anglo-Usa) e successivamente alla Nato e alla Cia: in quanto
ambasciatore,
poteva godere dell'immunità diplomatica per le sue trame. Sogno teneva
contatti con tutte le aree del golpismo bianco (Mar di Fumagalli, Rosa
dei
venti, Europa 70) e nero (Fronte di Borghese, Ordine nuovo, eccetera) ed
agiva in proprio, in stretto rapporto con l'esercito e i carabinieri.
Ma soprattutto Sogno era uomo della Fiat e non si limitava ad agire
nell'ombra, emarginato tra bombaroli ed agenti dei servizi. Nel 1973,
come
documenta Gianni Flamini, Edgardo Sogno organizzò a Firenze sotto
l'egida
del suo "Comitato di resistenza democratica" nei locali della "Nazione"
del
golpista Attilio Monti un convegno sulla "rifondazione dello stato". Al
convegno non intervennero nostalgici golpisti suonati, ma personaggi con
cariche pubbliche importanti, come il giudice costituzionale Vezio
Crisafulli il quale aprì i lavori affermando "il tema delle
modificazioni
costituzionali pone i seguenti problemi: repubblica presidenziale,
abolizione dell'assurdo, ingombrante bicameralismo, delimitazioni delle
competenze parlamentari, con conferimento di poteri normativi propri al
governo, unificazione della figura del presidente del consiglio con
quella
del segretario del partito di maggioranza".
Tra gli altri intervennero sul medesimo tono Aldo Sandrelli, Domenico
Fisichella, il componente del consiglio superiore della magistratura
Gianni
Di Benedetto, Valerio Zanone, Antonio Patuelli. Intervenne anche il
consigliere speciale di Fanfani Antonio Lombardo, ex appartenente a
Ordine
nuovo il quale pose il problema: costituzione antifascista o
anticomunista.
Al convegno di Sogno parteciparono anche i democristiani del movimento
Europa 70 Pietro Giubilo, Celso De Stefanis, Maurizio Gilardi i quali
affermarono: "il periodo di centrosinistra ha prodotto più disastri nel
nostro paese di una guerra e ha generato germi di dissoluzione, forze ed
energie altamente incontrollabili. C'è la consapevolezza molto più
diffusa
di quanto non si possa pensare che la prima repubblica è finita". Nel
concludere i lavori Edgardo Sogno, soddisfatto della generale
accoglienza
avuta dalla sua proposta di seconda repubblica presidenziale, mandò un
messaggio a Giovanni Leone perché intervenisse anticipando i tempi,
aggiungendo nella sua qualità di ambasciatore che ciò era auspicato
anche
negli Usa.
Il 22 agosto 1974 il PM di Torino Violante ordinò una perquisizione
nella
casa di Sogno (che ebbe tempo di sparire) ritenendo che "Edgardo Sogno
agisce per la costituzione di una organizzazione intesa a riunire tutti
i
gruppi di estrema destra, tra i quali Ordine nuovo in epoca successiva
al
suo scioglimento". Nello stesso periodo, con un comunicato di stampa
congiunto, il Mar di Fumagalli, le Sam, Avanguardia nazionale, Potere
nero
dichiararono guerra allo stato.
Il 28 luglio 1974 durante il congresso del Pli, Sogno denunciò il
pericolo
di un golpe marxista e propose di attuare un colpo di stato liberale per
prevenire i tempi. Poco dopo, il 4 agosto 1974, avvenne la strage
dell'Italicus.
[...]Nell'ottobre 1974 il golpe Sogno è nell'aria, il partito americano
si è
messo in moto. Il presidente Giovanni Leone è tornato da poco dagli Usa,
il
ministro delle finanze Tanassi con un durissimo attacco ha provocato la
caduta del governo Rumor ed afferma trionfante che il centrosinistra è
morto! Anche la stampa estera si rende conto di quanto avviene in
Italia,
tra gli altri Le Monde scrive: "il modo con cui si è aperta la nuova
crisi
ministeriale italiana ravviverà i sospetti di chi imputa agli Usa
interventi
e pressioni occulte nella vita politica dei loro alleati".
In quei giorni Edgardo Sogno si incontrò a Roma con l'ammiraglio
Birindelli
ex comandante Nato, ex presidente del Msi, per concordare l'intervento
di
militari in occasione di un nuovo attentato che si stava preparando.
Accadde
però che il genovese Pietro Benvenuto, uomo di fiducia del dirigente
della
Rosa dei venti De Marchi, mentre stava preparando la bomba ebbe un
incidente
"sul lavoro" col detonatore e, ferito, fu costretto a fuggire
all'estero.
Successivamente il giudice Vitalone scagionerà Edgardo Sogno e Pacciardi
perché i sospetti iniziali sul tentativo di golpe mai sono assurti a
dignità
di prova. Nell'aprile 1975 Giovanni Agnelli incontrò il presidente della
repubblica Leone, al quale chiese di intervenire contro gli scioperi e
per
ripristinare la governabilità del paese. [...]



DA: NUOVA REPUBBLICA
Anno III (nuova serie) - Nr. 3 - Marzo 1997
(quotidiano dei liberali mazziniani di ravenna associati a forza italia
-
http://www.agora.stm.it/nuova.repubblica/)
[...]Ci ha provato anche Edgardo Sogno, ex ambasciatore ed ex capo
partigiano, medaglia d'oro della Resistenza, che ha avuto un suo momento
di
notorietà a metà degli anni Settanta, quando fu incriminato per
"cospirazione contro le istituzioni dello Stato". Nei giorni scorsi
Sogno ha
voluto ritagliarsi un altro piccolo spazio sulla ribalta della cronaca,
"rivelando" che "sì, in effetti nel 1974 era tutto pronto per effettuare
un
golpe democratico per difendere l'Italia dal pericolo di una conquista
del
potere da parte dei comunisti". Non solo: Sogno, con un colpo di scena,
ha
tirato fuori dalla tasca un foglio di carta con l'elenco dei ministri
del
"gabinetto di salute pubblica". In cima alla lista, il nome di Randolfo
Pacciardi, cui sarebbe stato assegnato l'incarico di capo del governo
(Sogno, più modestamente, aveva riservato per sé il ministero della
Difesa).
A seguire, una sequela di nomi prestigiosi con l'indicazione di un
dicastero. Un asterisco contrassegnava le persone che, a suo tempo,
erano
state messe a conoscenza del progetto di colpo di Stato. Gli altri sono
stati definiti da Sogno "presunti consenzienti". Tra questi ultimi il
presidente attuale di Nuova Repubblica, Antonio de Martini, e uno dei
più
assidui e autorevoli collaboratori del nostro mensile, il professor
Mauro
Mita. Entrambi erano, anche nel 1974, stretti collaboratori di Pacciardi
e
Sogno li "gratifica" ora indicandoli rispettivamente come
sottosegratario
alla presidenza del Consiglio e ministro dell'Informazione. [...]




Da: Stragi di stato http://www.strano.net/stragi/
ipertesto a cura di Stefano Sansavini dell'Associazione sTRANO nETWORK

Sogno Edgardo
Nell'inverno del 1944 il tenente Edgardo Sogno e' a capo
dell'"Organizzazione Franchi" (rete spionistica collegata all'IS, il
servizio segreto inglese, si tratta di una delle formazioni partigiane
bianche, foraggiate dagli alleati che agiscono in molte citta' citta'
del
nord.
Nel 1947 risulta collaborare con i servizi segreti USA alla
riorganizzazione
di un servizio informativo militare in Italia.
Nel Luglio 1953, dopo aver seguito a Parigi i corsi del "Defense
College"
per la guerra psicologica, torna in Italia per organizzare il movimento
"Pace e Liberta'", che fondera'nell'Ottobre dello stesso anno, con
l'appoggio totale della CIA, anche dal punto di vista finanziario. La
nascita dell'organizzazione inoltre era stata voluta dall'allora
presidente
del consiglio Scelba e dal ministero della difesa guidato da Randolfo
Pacciardi, lo rivela lo stesso Sogno in una lettera a Francesco Silj,
direttore generale del personale del ministero degli affari esteri, del
3/3/1960 in cui dice: "...L'interesse politico di non far sapere
all'opinione pubblica che dietro Pace e Liberta' stavano il governo
Scelba,
il ministero della difesa e vari complessi industriali privati e' ormai
talmente irrilevante che possiamo lavarcene le mani?...". Al gruppo
aderisce
anche Luigi Cavallo; nel 1954 Il gruppo, che ottiene anche finanziamenti
dalla FIAT e dalla Pirelli, inizia una intensa attivita' contro gli
operai
di sinistra nelle fabbriche del nord, frequenti saranno anche le
pubblicazioni di falsi documenti del PCI. In un appunto del SIFAR datato
16/10/1953 si legge a proposito di Pace e Liberta' "...Il Movimento si
dovrebbe persino sostituire alla polizia, specie nello schedare gli
attivisti del PCI e le maestranze comuniste...". Il gruppo aveva inoltre
carattere internazionale, la sua origine risale infatti al 1951, quando
l'ex
funzionario della NATO, Jean Paul David fonda a Parigi una agenzia
informativa anticomunista che chiamera' "Paix et liberte'". In un'altro
appunto del SIFAR datato 25/5/1954 si legge "...Il David e il Sogno si
sono
recati a Roma per far visita all'Ambasciatore degli USA, Luce, ed al
presidente del consiglio Scelba, per ottenere un congruo finanziamento
per
la intensificazione della propaganda anticomunista in Italia. Oltre che
in
Italia, analoghe organizzazioni furono fondate in Belgio, Olanda e
Germania.
Nel 1954 i rapporti fra Cavallo e Sogno si guastano, in un appunto del
SIFAR
del 2/12/1954 viene scritto "...Viene riferito che il conte Sogno in
data 20
Novembre u.s. ha allontanato dal movimento Pace e Libeta'...Luigi
Cavallo...".
Il 4 Novembre 1956 truppe sovietiche invadono l'Ungheria. Sogno giunge
nel
paese per salvare alcuni esponenti del deposto governo Nagy. Si instaura
un
fitto rapporto epistolare per la riuscita dell'impresa fra Sogno e il
ministro Taviani.
Nel Febbraio 1971 Sogno fonda i Comitati di Resistenza Democratica , cui
aderisce fra gli altri, l'ex comandante dei partigiani bianchi Enrico
Martini-Mauri. In questo periodo riprende i contatti con Luigi Cavallo,
da
questo rinato sodalizio ne ricava, fra il Giugno '71 e il Luglio '74 ben
187
milioni di finanziamento dalla FIAT, per la sua nuova organizzazione
anticomunista. Sogno e Cavallo non si limitano a intascare finanziamenti
dalle grandi industrie ma lavorano in questo periodo alla preparazione
di un
"golpe bianco", che Cavallo cosi' definisce "...un golpe di destra con
un
programma avanzato di sinistra che divida lo schieramento antifascista e
metta i fascisti fuori gioco...". Tale progetto vedra' il sostanzioso
appoggio del gen. Maletti, capo dell'ufficio D del SIFAR.
Nell'agosto del '74, il ministro della difesa Giulio Andreotti parla
dell'esistenza di piu' di un tentativo di colpo di stato. Edgardo Sogno,
contemporaneamente, lancia un appello per un "...colpo di stato
liberale...". Il golpe, si sapra' poi, avrebbe dovuto scattare in piena
estate, durante la chiusura delle fabbriche e gode dell'appoggio degli
USA e
della loggia P2 di Licio Gelli a cui Sogno e' iscritto.
In tutto questo periodo Sogno svolge le funzioni di ambasciatore della
repubblica italiana presso vari paesi esteri.
Il 23 Agosto 1974 la magistratura di Torino scopre il complotto facente
capo
a Edgardo Sogno , Randolfo Pacciardi ed altri fra cui il braccio destro
di
Junio Valerio Borghese. Il golpe era previsto per ferragosto e aveva
come
obiettivo di forzare l'intervento dei militari a favore di una
repubblica
presidenziale.
Il 27/1/1975 il giudice Violante aveva valutato necessario acquisire
agli
atti il carteggio riguardante Sogno, esistente negli archivi del SID. Il
successivo 12 Febbraio il SID invia poche pagine piene di "omissis",
affermando che "...le parti mancanti non potevano essere trasmesse,
perche'
si riferivano a materia connessa a specifica attivita' di
controspionaggio...". Il 4/6/1975, il presidente del consiglio Moro,
afferma
che "...i documenti non consegnati rientravano nella materia connessa a
specifica attivita' di controspionaggio in relazione a dati formali
soggettivi (nomi di personaggi stranieri e di agenti informatori, sigle
di
operazioni di controspionaggio, denominazione di uffici addetti alle
operazioni ed altri elementi analoghi) che dovevano essere mantenuti
segreti
a tutela di interessi politici e militari...".
Il 5/5/1976 Violante emette mandato di arresto contro Sogno e Cavallo.
Il 24 Maggio 1976 la magistratura romana conferma le accuse del giudice
Violante di Torino, ed emette altri due mandati di cattura per Sogno e
Cavallo. Il 19 Giugno pero', il giudice istruttore Filippo Fiore, su
conforme parere del pubblico ministero poneva i due imputati in liberta'
provvisoria, il p.m. quindi chiedeva il proscioglimento di Sogno e
Cavallo
per insufficienza di prove e degli altri imputati per non aver commesso
il
fatto. Il 12 Settembre 1978 il giudice istruttore Francesco Amato emette
una
sentenza di proscioglimento per tutti gli imputati "...perche' il fatto
non
sussiste...".
Le Brigate Rosse sequestreranno documenti riservati e gli elenchi degli
iscritti all'organizzazione di Sogno, ma, gli autori del sequestro,
verranno
immediatamente arrestati e la documentazione viene fatta scomparire dai
carabinieri.
Nel Dicembre 1990 Sogno ha rilasciato un'intervista a Panorama nella
quale
ha rivelato che i suoi comitati di resistenza democratica avevano preso
"...l'impegno di sparare contro coloro che avessero fatto il governo con
i
comunisti...".

Alcune delle note richiamate dal documento sulle stragi
49) Lettera di Edgardo Sogno al ministro degli esteri Aldo Moro del 12
agosto 1969. Archivio storico Camera dei deputati.
62) "Aggiornamento notizie sull'organizzazione Sogno: "Pace e Libertà".
Doc.
datato 12 maggio 54 in: Ministero dell'interno, Divisione AA.RR. fasc.
cit.


--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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