Da: Gilberto Vlaic <gilberto.vlaic @...>
Data: Lun 27 Dic 2004 14:19:39 Europe/Rome
Oggetto: Relazione viaggio a Kragujevac

Care amiche, cari amici, vi invio la relazione del viaggio concluso
lunedi' scorso per la consegna delle quote di adozione a distanza.

con i miei piu' sinceri saluti e auguri per un felice 2005

Gilberto Vlaic
Gruppo Zastava Trieste
e
Associazione Non bombe ma solo caramelle - ONLUS

---

RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC

Viaggio del 17-20 dicembre 2004
(resoconto di viaggio a cura Gilberto Vlaic del gruppo ZASTAVA Trieste)

Questa relazione e’ suddivisa in nove parti:

1. Introduzione
2. Allargamento della struttura dell'associazione in Veneto
3. Si costruiscono nuovi ponti di solidarieta'
4. Materiale trasportato
5. Cronaca del viaggio
6. Il sostegno a un gruppo di profughi da Pec (Kosovo)
7. Il microprogetto artigianato
8. Informazioni generali sulla Serbia e particolareggiate sulla
Zastava; cenni sullo stato di salute in Serbia
9. Conclusioni



Introduzione

Vi invio un resoconto del viaggio appena concluso alla Zastava di
Kragujevac per consegnare le adozioni a distanza che fanno capo al
Gruppo Zastava di Trieste, alla nostra nuova sezione del Veneto e al
Coordinamento Nazionale RSU CGIL.
Questo resoconto si lega alle altre relazioni scritte con cadenza
praticamente trimestrale.

Sono tutte reperibili su diversi siti, tra i quali
- il sito del coordinamento RSU, all’indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
seguendo il link: Solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia:
http://www.ecn.org/coord.rsu/guerra.htm
dove sono anche descritte in dettaglio tutte le iniziative in corso.
L'ultima relazione relativa al viaggio di settembre 2004 si trova
all'indrizzo
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2004/2004_0913_zastava_rel.htm

Nello stesso sito segnalo un interessanti articolo di Enrico Vigna,
della associazione SOS Jugoslavia di Torino, che ha incontrato a marzo
scorso Cedomir Pajevic, vice segretario del Sindacato Samostalni della
Zastava, e Ruzica Milosavljevic, che dello stesso sindacato della
Zastava è stata segreteria generale. Ne è uscita fuori una vasta
intervista che descrive in dettaglio il drammatico quadro della realtà
serba post bellica.
Segnalo inoltre come molto interessante la relazione del viaggio svolto
a maggio scorso dall'associazione di Roma ABC, solidarieta' e pace
all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2004/2004_0527_abc.zip

Segnalo inoltre sullo stesso sito un recente contributo di John Pilger
dal titolo:
"Nonostante il fallimento in Iraq, i promotori della guerra
"umanitaria" devono ancora rendere conto della loro crociata in Kosovo"
all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2004/2004_1216_kosovo.htm

Vorrei anche consigliarvi, per le emozioni che riesce a trasmettere,
la lettura dl resoconto del viaggio di dicembre 2003 scritta da
Riccardo di Zastava Brescia sul sito della loro associazione
all'indirizzo:
http://digilander.libero.it/zastavabrescia

Tutti i nostri resoconti sono presenti anche sul sito del Coordinamento
Nazionale per la Jugoslavia, all'indirizzo:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
che contiene inoltre centinaia di articoli sulla situazione nei Balcani
difficilmente reperibili sulla stampa nazionale.





Allargamento della struttura dell'associazione in Veneto

La campagna di adozioni in Veneto era stata iniziata da Enzo, che ne e'
rimasto il centro motore fino a pochi mesi fa. Dopo il suo
trasferimento in Piemonte, abbiamo deciso di incaricare Barbara,
Ilaria, Luisa e Mario di seguire questa regione, per evitare di perdere
questo prezioso patrimonio di solidarieta', che vede molte decine di
adozioni attive.
Tutti i sottoscrittori del Veneto sono stati avvisati per posta
elettronica o per lettera; per facilitare i versamenti delle quote
abbiamo aperto un nuovo conto corrente postale che si affianca al conto
corrente bancario gia' operante da tempo.
Il nuovo conto corrente postale e':
C.C.P. 000058419953
Intestato all’Associazione Non bombe ma solo Caramelle – ONLUS
sul quale potete versare anche tramite bonifico bancario usando le
seguenti coordinate
IT-71-E-07601-02000-000058419953

Si affianca al conto corrente bancario gia’ attivo da molto tempo:
c.c. 010000021816
CIN E ABI 08928 CAB 02202
presso Banca di Credito Cooperativo del Carso, Filiale di Basovizza,
Via Gruden 23 Basovizza-Trieste
intestato all'Associazione "Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus"



Si costruiscono nuovi ponti di solidarieta’

Ricorderete che abbiamo preso in carico da marzo scorso due fratellini
colpiti da una malattia assai rara alla pelle (epidermiolisi bollosa),
ai quali forniamo periodicamente le bende per coprire le piaghe di cui
sono ricoperti (vedi relazione di marzo 2004, al paragrafo Materiale
trasportato e cronaca del viaggio).
Non e’ purtroppo una malattia curabile, si possono solo lenire le loro
sofferenze.
Una ONLUS di Catania, che ci ha gia' sostenuto in passato, ci ha
aiutato anche per questo viaggio fornendoci bende e pomate per piu' di
1000 euro.

Nel periodo settembre-dicembre abbiamo ricevuto sottoscrizioni per piu'
di 3500 euro (oltre alle quote di adozione) e una importante quantita'
di medicinali. Tra le sottoscrizioni piu' significative vorrei citare
500 euro di Venanzio da Sant'Elena (che ha gia' sei adozioni attive a
suo nome), 250 euro provenienti dal Circolo Cuba 59 di Santa
Croce-Trieste e 700 euro dal Circolo di Rifondazione Comunista di Valle
Elvo (Biella) in memoria del loro compagno Piero Falcone.
Inoltre riceviamo continuamente vestiario e scarpe, in quantita'
decisamente superiori a quelle che riusciamo a trasportare nel pullmino.

Si tratta di ingenti quantita' di denaro, medicinali e merci per le
quali ringraziamo vivamente tutte le persone e le associazioni che si
sono impegnate per reperirle; il nostro impegno a Kragujevac e' pero'
cresciuto di molto nell'ultimo anno e quindi continuiamo a invitare
tutti a contribuire con generosita'.


Materiale trasportato

La delegazione era costituita da Gabriella e Gilberto da Trieste, Matej
da Gorizia, Giampiero da Monfalcone, Giuseppina da Biella, Gino da
Montereale Valcellina, Filippo da Dronero, Renato e Marco da Caraglio;
questi ultimi rappresentavano la Croce Rossa di Caraglio, in vista di
un possibile intervento del loro Ente a sostegno delle nostre
iniziative.

Per il viaggio abbiamo utilizzato un pullmino fornitoci gratuitamente
dalla Associazione Triestina di Solidarieta' Internazionale.
Ricordo che le spese di viaggio sono state direttamente sostenute dai
partecipanti, senza alcuno storno dai fondi ricevuti per le quote di
adozione a distanza da distribuire (come del resto in tutti i
precedenti viaggi effettuati). Il viaggio e' costato complessivamente
(tra gasolio, pedaggi autostradali, pernottamenti e pasti) 1041 euro.

Avevamo circa quindici colli tra scatole e valigie di vestiario usato e
piu' di una ventina di pacchi di regali alle famiglie jugoslave da
parte delle famiglie adottanti italiane.
Inoltre una valigia con i medicinali (soprattutto antibiotici) per un
valore complessivo di circa 2000 euro.

Infine bende e garze per circa 1000 euro.

Le adozioni da distribuire erano 145, di cui 9 nuove, per un valore
complessivo di 14330 euro. La maggior parte erano quote trimestrali da
75 euro.

Avevamo anche 1923 euro frutto della vendita dei prodotti di uncinetto
di 15 donne che ci avevano consegnato i loro lavori in conto vendita a
luglio e settembre scorsi, all’interno del microprogetto artigianato.

Avevamo già acquistato a Kragujevac materiale per igiene personale (che
ci era stato chiesto dalle 45 famiglie profughe da Pec, Kosovo, che
aiutiamo) e dolciumi per i ragazzi in affido e per i 65 bambini
presenti nel campo profughi.

Si trattava di
135 saponette
90 spazzolini da denti
90 confezioni di dentifricio
225 confezioni da 5 rasoi
45 flaconi di schiuma da barba
45 pacchi di assorbenti
45 flaconi di gel doccia
45 deodoranti maschili
90 deodoranti femminili
45 flaconi da un litro di shampoo
45 confezioni di fazzoletti di carta
45 confezioni di bastoncini per orecchie
45 confezioni di detersivo per pavimenti
45 confezioni da 3 chili di detersivo per biancheria
per una spesa complessiva di 934.20 euro.

Con questo materiale sono stati preparati 45 pacchi, uno per famiglia.

Abbiamo inoltre acquistato
130 pacchi di biscotti da 1 Kg
65 barre di cioccolarta da 300 grammi
65 giochi
per una spesa di 325.65 euro; sono stati confezionati 65 pacchetti da
distribuire ai 65 bambini di Pec.

Per quanto riguarda i ragazzi in affido, abbiamo acquistato
180 pacchi di biscotti da 1 Kg
180 barre di cioccolarta da 300 grammi
180 sacchetti di caramelle
per una spesa di 487.80 euro; sono stati confezionati 180 pacchetti da
distribuire nell'assemblea di consegna delle quote di adozione, i pochi
pacchetti restanti sono stato consegnati all'Ufficio Adozioni per una
successiva distribuzione alle famiglie con piu' bisogno. Si tratta di
una ben poca cosa rispetto alle reali necessita' dei lavoratori e delle
loro famiglie, ma e' stato il massimo che potevamo fare.


Cronaca del viaggio

Siamo partiti da Trieste alle 9 del mattino e siamo arrivati a
Kragujevac alle 8 di sera, senza alcun problema durante il viaggio.
Niente neve, solo un po' di pioggia a tratti e temperature decisamente
superiori alla media stagionale. Traffico scarsissimo.

Dopo lo scarico del furgone, abbiamo verificato le liste delle adozioni
e preparato le buste per l'assemblea del sabato mattina; cena veramente
allegra con musica e canti con Rajka e Milja dell'ufficio adozioni del
Sindacato Samostanli, e con Delko e Rajko, rispettivamente segretario e
vicesegretario dello stesso Sindacato; era presente anche la Segretaria
del Sindacato degli operai in cassa integrazione (ZZO, sigla di Zastava
Zaposljvanje i Obrazovanje).

Vorrei sottolineare che questi viaggi di dicembre sono assai diversi
dagli altri tre che compiamo ogni anno; e' in questa stagione che
riusciamo di piu' a percepire le grandi difficolta' a sopravvivere di
questi lavoratori e delle loro famiglie; il clima rigido, spesso la
mancanza di riscaldamento nelle abitazioni, gli spostamenti resi piu'
complicati dal fango o dalla neve o dal ghiaccio rendono tutto piu'
precario e difficile.

Il mattino di sabato abbiamo distribuito le quote delle adozioni delle
nostre associazioni; la grande sala della direzione dove avvengono
questi incontri era al suo limite di capienza (alcune centinaia di
persone). L'atmosfera era piu' festosa del solito, siamo stati
sommersi di bottiglie di rakja fatta in casa, di marmellate, di miele,
di prodotti tessili, doni che riporteremo con noi in Italia e che, pur
con qualche difficolta' di tipo geografico, consegneremo alle famiglie
italiane.

Alla fine dell’assemblea abbiamo consegnato il ricavato della vendita
dei prodotti di e prelevato ulteriore materiale che le donne avevano
preparato; come sempre ci e' stato consegnato in conto vendita.

La sera la televisione cittadina trasmette un lungo pezzo
sull'incontro, insieme ad una intervista a Gilberto, a cui il Sindacato
ha fatto la bella sorpresa di consegnargli la tessera di membro
onorario.

Pomeriggio dedicato alla visita di varie famiglie con figli adottati
dai membri della delegazione; le condizioni di queste famiglie sono
sempre difficili, e non si vedono prospettive per il futuro, ma questi
incontri si svolgono sempre in un clima di grande dignita', di festa e
di vera amicizia. Dobbiamo sempre stare attenti a non esagerare con gli
squisiti dolci che ci offrono.

Negli spostamenti tra una famiglia e l'altra abbiamo attraversato il
suggestivo Parco della Rimembranza di Kragujevac, dove il 21 ottobre
1941 furono sterminate per rappresaglia dai nazisti 7300 persone, tra
le quali 2500 operai della Zastava e gli studenti del locale liceo,
insieme ai loro professori. Molti monumenti costruiti con pietre
provenienti dalle varie Repubbliche che costituivano la Repubblica
Federativa Socialista di Jugoslavia ricordano quell'eccidio. Abbiamo
deposto sul monumento centrale i fiori che Gabrielle e Giuseppina
avevano ricevuto in dono durante l'assemblea del mattino.

La sera abbiamo discusso con i rappresentanti del sindacato i possibili
progetti di solidarieta' futuri e abbiamo definito la data del prossimo
viaggio che si svolgera' dal 18 al 21 marzo 2005.

La mattina di domenica abbiamo incontrato i profughi di Pec (vedi
sotto); anche a questo incontro la televisione reginale ha dedicato un
pezzo del proprio telegiornale.
Al pomeriggio visite ad altre famiglie.
La sera abbiamo salutato i nostri amici del Sindacato con la promessa
di rivederci a marzo. E’ stata una cena piena di malinconia, per la
lettura delle cose che Giampiero aveva scritto sulle impressioni tratte
da questi due densissimi giorni, e conclusa con un forte discorso di
Delko.

Lunedi',durante il viaggio di ritorno, ci siamo fermati alcune ore a
Belgrado.
Abbiamo attraversato il viale delle ambasciate, che ospita tutta una
serie di edifici pubblici completamente distrutti dai bombardamenti del
1999, e poi visitato il parco di Tasmajdan, dove sorgono due monumenti
simbolo: quello ai giornalisti morti nel bombardamento della sede della
televisione e quello, struggente, dedicato ai bambini uccisi dalle
bombe della NATO, che sue due semplicissimi ovali in marmo nero riporta
in Serbo e in Inglese la scritta
"Eravamo solo bambini”.
Dopo una brevissima visita al centro della citta', siamo ripartiti
verso Trieste, dove siamo arrivati verso le 11 di sera di lunedi' 20
dicembre.


L'incontro con profughi di Pec

Dobbiamo ricordare che in Serbia vivono circa un milione di profughi
provenienti dalle varie repubbliche (nate dopo la dissoluzione della
RFSJ) e dal Kosovo; la loro è una situazione disperata, senza aiuti,
senza prospettive. Sono invisibili a tutto il mondo.

Gia' a luglio scorso avevamo incontrato un gruppo di famiglie profughe
da Pec e Pristina.
Sono ammassate nella periferia di Kragujevac in un piccolo centro
commerciale; con tramezzi di legno sono state ricavate "stanze" di
circa 20 metri quadrati dove sopravvivono 45 famiglie, in totale circa
200 persone tra cui 65 bambini; ciascuna stanza è occupata da una
famiglia, spesso allargata a nonni e zii.
Un solo bagno a disposizione di tutti, senza riscaldamento, in
condizioni alimentari igieniche e sanitarie tragiche.
Manca tutto, ma proprio tutto quello che dovrebbe salvaguardare almeno
i diritti minimi, l'essenziale per la sopravvivenza.
Grazie soprattutto alle insistenze di Barbara, che aveva partecipato al
viaggio di luglio, e a un inatteso finanziamento, avevamo deciso di
mantenere in piedi questo rapporto, incontrandoli anche a settembre.

Questa volta abbiamo distribuito il materiale che avevamo acquistato su
loro specifica richiesta.
L'incontro e' avvenuto in strada; sul tetto sventolava la bandiera
della pace che avevamo loro regalato a settembre.

Un breve saluto da parte nostra e loro, seguito dalla consegna dei
pacchi alle famiglie e ai bambini.

Dopo la consegna dei pacchi, la gente vuole che entriamo nell'edificio,
e con molta dignità ci mostra le proprie condizioni di vita, che sono
decisamente peggiori di quelle che avevamo visto nelle visite
precedenti; la mancanza di riscaldamento e l'umidita' rendono veramente
malsano e tristissimo questo luogo.
Le barriere linguistiche cadono di fronte agli sguardi, e si capisce
tutta l'impotenza di questi genitori, fino a ieri operai che potevano
sperare in un futuro per i loro figli, ed ora senza alcuna prospettiva
per il domani.


Il microprogetto artigianato

Questo progetto e' iniziato nel maggio 2003; il numero di donne
coinvolte (operaie licenziate o casalinghe) e' di circa 20.
Esse ci forniscono prodotti di ricamo e di uncinetto e li poniamo in
vendita.
Si tratta di un salto di qualita' all'interno della campagna di
solidarieta'. Nel campo delle adozioni infatti c'e' inevitabilmente la
differenza tra chi da' e chi riceve; qui invece c'e' un rapporto
assolutamente paritario tra chi produce una merce e chi la compra.
Purtoppo sembra che questo progetto stia andando verso la sua fine;
malgrado l'allargamento del numero delle persone coinvolte abbiamo in
pratica esaurito le nostre possibilita' di vendita e non siamo riusciti
ancora ad inventare nuovi meccanismi che ci permettano la vendita di
questi prodotti, fatto salvo il principio dell'assenza di intermediari.

In questo viaggio abbiamo consegnato alle donne la cifra di 1923 euro,
Il totale generale del denaro consegnato fino ad ora è giunto quindi a
5870,50 euro.

Molti membri della delegazione hanno acquistato vari prodotti di queste
donne, per piu' di 200 euro.

Anche questa volta abbiamo comunque riportato in Italia una
significativa quantita' di materiali, poiche' avevamo ordinativi
specifici .


Informazioni generali sulla Serbia e particolareggiate sulla Zastava;
cenni sullo stato di salute in Serbia

Gli ultimi dati statistici che vi abbiamo inviato sono contenuti nella
relazione del viaggio di luglio 2004, presente all’indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2004/
2004_0704zastava_relazione.htm

I dati che seguono sono relativi alla fine di novembre 2004.


Informazioni generali sulla Serbia

Il cambio attuale dinaro/euro e’ di salito a 78.5
L’inflazione nel 2004 e’ stata di circa il 12%.
Noi consegnamo le nostre quote in euro, e quindi mantengono pressoche’
inalterato il loro potere di acquisto.

Il numero di occupati in tutta la Serbia e’ di 1.800.000 (su una
popolazione totale di circa 7.5 milioni); in questo numero sono pero’
compresi anche i lavoratori in cassa integrazione.
A 1.384.000 lavoratori vengono versati i contributi per la sanita’ e la
pensione, agli altri no.
Il 55% dei lavoratori e’ iscritto al Jedinstvena Organizacija
Samostalnog Sindikata, noto anche come Samostalni Sindikat (Sindacato
Autonomo), il 45% non e’ sindacalizzato o iscritto ad altri sindacati,
nati soprattutto dopo l’ottobre 2000.

Il numero ufficiale di disoccupati e’ 946.000, pari al 28% della
popolazione potenzialmente attiva.

Il salario medio nazionale, tutte le categorie di lavoratori comprese,
e’ di 14444 dinari, corrispondente a circa 185 euro; nei settori
industriali tale dato e’ di 174 euro, mentre sale a 219 euro per gli
occupati nei settori pubblici (istruzione, sanita’, trasporti, ecc.).
Da notare che su 180 distretti amministrativi (corrispondenti piu’ o
meno alle nostre Provincia) 26 hanno salari medi inferiori ai 100 euro.

I pensionati sono attualmente 1.244.500 con pensione media di 9108
dinari al mese, che corrisponde a circa 145 milioni di euro al mese;
solo il 40% di questa cifra viene coperto dal fondo pensioni, mentre il
resto proviene direttamente dal bilancio della Repubblica.

Tre categorie di pensione:
Anzianita’ (10902 dinari di media)
Invalidita’ (8476 dinari di media)
Reversibilita’ (6634 dinari di media)


Informazioni su Kragujevac e la Zastava

A Kragujevac citta’ il salario medio (tutti i settori) e’ di 147 euro.
A livello cittadino il rapporto lavoratori/pensionati e’ attualmente di
1.29 a 1.
37.500 persone sono al lavoro, e per esse vengono pagati i contributi
29.070 sono i pensionati
25.000 sono disoccupati
Le privatizzazioni hanno interessato fino ad ora 9 aziende, per circa
800 lavoratori complessivi.
Nella relazione di luglio questa cifra era stata indicata in 10 unita’
per complessivi 950 lavoratori.
Una di queste privatizzazioni e’ stata dichiarata illegittima e
l’azienda interessata e’ tornata in mano pubblica.
Nel frattempo a novembre e’ stata privatizzata la centrale del latte,
per 3 milioni di euro, acquistata da un privato serbo. Si tratta della
prima privatizzazione significativa.

Per quanto riguarda la Zastava, non ci sono significative variazioni
sui numeri dei lavoratori.
Circa 17.000 sono in produzione, suddivisi in 38 unita’ produttive
indipendenti.
Circa 6.500 sono in cassa integrazione.
La parte piu’ significativa e’ la Zastava Holding, che raggruppa gli
stabilimenti di produzione delle auto e dei camion, piu’ gli uffici
amministrativi, con un totale di 8.137 occupati (4564 lavoratori nel
settore auto, 1545 nel settore camion ed il resto uffici).

La produzione del 2004 e’ stata di 13.500 vetture e di 523 camion,
almeno 15 volte inferiore alle potenzialita’ produttive e nettamente
inferiore anche alle previsioni stabilite a maggio 2004, che indicavano
la produzione di 18.000 vetture e 800 camion.
Gli stabilimenti ora chiuderanno per circa due mesi, stanti le
difficolta’ di garantire il riscaldamento.

Alla Zastava il salario medio degli occupati e’ di 205 euro; questo
dato e’ apparentemente migliore della media cittadina poiche’ vi sono
alcuni reparti, con meno di 1000 addetti in totale (Zastava ALATI,
costruzione di utensili e Zastava DELOVI, pezzi di ricambio per auto)
dove il salario medio sale a circa 300 euro.

Ovviamente peggiore e’ la situazione degli oltre 6000 lavoratori in
cassa integrazione, che percepiscono una indennita’ mensile di circa il
45% del salario della categoria di appartenenza (per la maggior parte
di loro 50 - 70 euro al mese).
La cassa integrazione era iniziata nel settembre 2001, per una durata
di 4 anni.
Scadra’ dunque nel settembre 2005, e nessuno al momento azzarda
previsioni. L’accordo prevedeva il reintegro al lavoro, ma questa non
e’ una previsione realistica.
Probabilmente si andra’ verso una ondata di pensionamenti (per chi ne
ha maturato le condizioni) e di licenziamenti con una indennita’ di 100
euro per anno lavorato, come e’ successo per i circa 10.000 licenziati
nel 2001 e per i circa 2000 cassaintegrati che hanno scelto questa
strada nel corso di questi ultimi quattro anni.

La FIAT si e’ dichiarata disponibile ad azzerare l’80% dei debiti della
Zastava, ma richiede il pagamento del restante 20% entro il 2005.

Il tasso di sindacalizzazione tra i lavoratori del gruppo Zastava
arriva all’80%.
Di questi il 71% sono iscritti al Samostanli.


Cenni sullo stato di salute in Serbia

Studi specifici e indagini mediche hanno rilevato che in Serbia lo
stato di salute è preoccupante ed in continuo peggioramento. Ciò è
dovuto alle conseguenze della guerra, della povertà e dalla vita poco
sana che ne deriva.
L’Ente serbo per la lotta ai tumori prevede nei prossimi 10 – 15 anni
un forte aumento delle malattie maligne. Riferendosi al periodo
attuale, il numero degli ammalati è già aumentato del 200%. A questo
riguardo è stato lanciato un monito anche dall’Organizzazione Mondiale
per la Salute.
I dati mostrano che una persona su tre soffre di problemi cardiaci e
cardiovascolari. Queste malattie sono dovute spesso a problemi di
stress (ne soffre il 37% della popolazione serba), ad una alimentazione
non equilibrata (il pesce è quasi assente, la frutta e verdura è
scarsa, prevale un’alimentazione ricca di grassi) ed al fumo.
Le malattie renali, sempre più frequentemente presenti, sono legate
soprattutto all’inquinamento delle acque di certe zone (Zrenjani,
Kikinda, Kraljevo, Vranje, Loznica). Di conseguenza un sempre maggior
numero di persone è sottoposto a dialisi (attualmente 3500 persone, con
1200 casi nuovi all’anno e con 700 morti all’anno; dati
dell’Associazione dei Nefrologi).
Un’altra grave incidenza dello stato di salute della Serbia è data dai
problemi psichici. Si è riscontrata una forte impennata dei casi di
depressione, dei suicidi, dei disturbi mentali, dovuti in primis alle
condizioni di vita. La ricerca scientifica di “Batut” dimostra che il
44% della popolazione ha sintomi depressivi, il 24% soffre d’insonnia,
il 62% soffre di nevrosi. L’Ente per i dati statistici della Serbia
dichiara che l’anno scorso i suicidi erano 1381, con una media di tre
al giorno. Non sorprende l’aumento del consumo dei sedativi,
dell’alcool e delle sostanze stupefacenti.
Purtroppo - a detta dei medici – in conseguenza alla povertà, alla
guerra ed ai disagi sociali, l’esplosione vera e propria delle
patologie sopra elencate e di altre malattie dovrebbe ancora venire.

Conclusioni

In modo generale possiamo dire che lavoratori jugoslavi continuano ad
essere in condizioni di oggettiva debolezza e devono fare i conti con
la necessità di una ricostruzione post-bombardamenti che ha ormai da
quattro anni assunto una chiara direttrice iper-liberista.
Lo Stato, fortemente allettato e subordinato alle promesse di aiuto
occidentali, ha lasciato al libero mercato ogni decisione. Così i
prezzi aumentano, le scuole e la sanità diventano prestazioni
disponibili solo per i più ricchi, le fabbriche, le zone industriali
sono all’asta di profittatori occidentali che comprano tutto a prezzi
bassi e ponendo condizioni di lavoro inaccettabili. Sono evidenti e
stridenti le contraddizioni tra una estrema poverta' diffusa nella
quasi totalita' della popolazione e una ricchezza esibita attraverso i
suoi tipici simboli, soprattutto le auto di lusso.

Le famiglie che aiutiamo materialmente esprimono la loro gratitudine
per questi aiuti che sono indispensabili per la loro sopravvivenza; una
delle loro grandi preoccupazioni e’ di non rimanere soli, abbandonati
ed invisibili al resto del mondo, il che giustifica pienamente la
frequenza dei nostri viaggi.

Dobbiamo continuare i nostri sforzi affinche’ giunga a loro la nostra
solidarieta’ e fratellanza materiale e politica.

---

Intervento

a nome del del gruppo ZASTAVA Trieste, del coordinamento RSU-CGIL,
dell’Associazione ”Non bombe ma solo Caramelle” – ONLUS svolto da
Gilberto Vlaic all’assemblea dei lavoratori della Zastava di Kragujevac
il 18 dicembre 2004 in occasione della consegna delle adozioni a
distanza

Care lavoratrici e cari lavoratori della Zastava,
care compagne e cari compagni,
carissime bambine, carissimi bambini,
prima di tutto vi porto il piu’ affettuoso e fraterno saluto delle
associazioni che qui rappresentiamo:
il gruppo Zastava Trieste
il coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della CGIL
l’associazione Non bombe ma solo Caramelle
le COOP del nord-est
la Croce Rossa di Cuneo.
Per quanto riguarda me, essere qui con voi ancora una volta mi fa
sentire a casa, insieme alle mie sorelle e ai miei fratelli jugoslavi,
qui a Kragujevac che considero ormai la mia seconda citta'.

In questo viaggio portiamo piu' di 150 adozioni, di cui 9 sono nuove;
queste ultime sono la prova che molti lavoratori, molte famiglie
italiane non hanno dimenticato e non dimenticheranno mai che il mio
Paese, insieme agli altri Paesi della NATO, ha aggredito brutalmente la
Repubblica Federale di Jugoslavia.

Dopo l'ingerenza umanitaria, abbiamo visto le guerre preventive.
La tecnica e' sempre la stessa: demonizzare un popolo, la sua
dirigenza, convincere la propria oponione pubblica nazionale e poi
aggredire.
E la verita' e' sotto gli occhi di tutti, basta volerla vedere; si
tratta di guerre imperialiste per la sottomissione di popoli, per il
controllo geopolitico di territori strategici (quale e' per esempio il
Kosovo), per impadronirsi delle materie prime.
Se gli Stati Uniti non avessero ora incontrato la coraggiosa resistenza
del popolo irakeno, altri Paesi avrebbero gia' dovuto sopportare una
nuova aggressione.

Noi siamo qui insieme perche’ crediamo nell’uomo e nella dignita'
dell'uomo.
E per noi dignita' dell'uomo vuol dire
Lavoro, Pace, Liberta' e Solidarieta' internazionalista.
E le idee di liberta', di pace, di lavoro e di pacifica convivenza tra
i popoli non si possono annientare con i cannoni.

Noi dobbiamo essere uniti e decisi a respingere l'idea che sia
possibile per una potenza economica imporre a tutto il mondo, a tutti
i popoli, le sue leggi e i suoi interessi, attraverso le sue guerre con
cui sta insanguinando il mondo.

Noi vogliamo un mondo di giustizia e di pace; una pace per la quale
sara' necessario lottare ancora, con grande decisione e convinzione.
E' una lotta che ha nei lavoratori una forza insostituibile e decisiva
perche' al di la' delle differenze di lingua, religione e territorio i
nostri interessi cole classe sociale sono gli stessi.

Ma torniamo alla nostra assemblea.
Care ragazze e cari ragazzi, tra poco riceverete le buste contenenti
gli aiuti materiali dei vostri amici italiani.
Vi rinnovo l'invito di scrivere a queste persone, specialmente quelli
di voi che riceveranno adozioni nuove.
Infatti nel mio Paese si parla poco di voi, molti sono convinti che vi
abbiamo portato democrazia, liberta’ e benessere e che comunque la
vostra situazione e’ migliorata dalla fine dell’aggressione.
Noi sappiamo che non e’ cosi’. Noi cerchiamo in tutti i modi di
mantenere vivo il ricordo della primavera del 1999 e di descrivere la
vostra attuale situazione, ma le vostre parole, le vostre testimonianze
valgono piu’ di mille dei nostri discorsi e dei nostri dibattiti.
Care ragazze e cari ragazzi, siate fieri dei vostri genitori. Non
potevate averne dei migliori.
Siate orgogliosi della storia del vostro grande Paese. Non dimenticate
mai che la Jugoslavia si e' liberata da sola dall'oppressione
nazifascista, anche se molti oggi vogliono riscrivere la storia.
Auguro a tutti voi un2005 piu' felice dell'anno che sta finendo
SVE VAS VOLIM
Kragujevac, 18-12-2004