(italiano / francais)
La svendita dell'esercito serbomontenegrino
1. Le condizioni poste dalla NATO alla Serbia per l'entrata nella Partnership
for Peace
(da www.resistenze.org)
2. Dispacci ANSA/Manifesto (in ordine cronologico inverso):
- SERBIA: PIU' DELLA META' DEI SERBI RIFIUTA SERVIZIO MILITARE
- NATO: SERBIA-MONTENEGRO, MINISTRO INCONTRA AMBASCIATORI
- SERBIA-MONTENEGRO: CHIEDE ACCESSO A PARTENARIATO CON NATO
- VOLO «JUGOSLAVO» PER I SOLDATI ITALIANI
- ITALIA-SERBIA: A BELGRADO CAPO STATO MAGGIORE DI PAOLA
- SERBIA: PRINCIPE KARAGIORGEVIC ENTRA IN FORZE ARMATE
- MONTENEGRO: SMANTELLATO SISTEMA DIFESA AEREA
LINKS (EN FRANCAIS):
L?armée de Serbie-Monténégro aux portes de l?OTAN
(16 juin 2003) - L?armée de la nouvelle Union de Serbie et Monténégro piaffe
devant la porte de l?OTAN. Entretien avec le ministre de la Défense, Boris
Tadic, qui explique les raisons de ce rapprochement, et fait part de son
optimisme sur les réformes de l?amée et l?avenir du nouvel État...
http://www.balkans.eu.org/article3239.html
---
Après son retrait de Bosnie, l?OTAN se cherche de nouvelles missions
dans les Balkans
(5.12.2004) - Avec le retrait de la Force de Stabilisation de l?OTAN en
Bosnie-Herzégovine (SFOR), et son remplacement par la mission EUFOR de
l?Union européenne, le 2 décembre, une phase importante de l?engagement
de l?Alliance atlantique est révolue. Cependant, l?OTAN n?a pas encore
quitté les Balkans, et le Partenariat pour la Paix (PfP) attire tous les
pays de la région, notamment la Serbie...
http://www.balkans.eu.org/article4869.html
---
Aide financière et partenariat militaire des USA pour la Serbie et Monténégro
(11 juin 2005) - Le Département d?État a confirmé le déblocage financier
de l?aide américaine à la Serbie-Monténégro pour l?année 2005. De très importants
accords militaires sont également en vue, prévoyant une forte coopération
avec l?armée américaine. C?est un signal de la normalisation des relations
entre les deux pays...
http://www.balkans.eu.org/article5565.html
=== 1 ===
http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm
www.resistenze.org - popoli resistenti - serbia - 21-06-05
La Nato verso l'occupazione della Serbia
Il 10 giugno 1999, cessavano i bombardamenti sulla Repubblica Federale
Jugoslava e la criminale aggressione contro il suo popolo; venivano
stipulati gli accordi di pace a Kumanovo, e dopo 6 anni ecco che la
verità faticosamente si fa largo anche a livello ufficiale:...Altro
che "genocidi e fosse comuni mai trovate", "diritti umani negati" e
"pulizie etniche" mai avvenute, se non dopo l'occupazione della Nato,
e compiuta dalle bande criminali dell'UCK nei confronti di serbi, rom
e di tutte le minoranze non albanesi, oltre che contro gli albanesi
jugoslavisti.
A sei anni dalla fine dell'aggressione la verità lentamente emerge,
altro che "ingerenza umanitaria", ECCO a cosa miravano i criminali
bombardamenti "terapeutici" sulla Repubblica Federale Jugoslava. Erano
semplicemente mire imperialiste, soltanto che ora non lo diciamo solo
più noi, come facciamo dal 1999, adesso ci sono le prove e le
dimostrazioni.
Sotto trovate una cartina
[http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm%5d della Serbia
Montenegro, con indicati gli obiettivi e gli interessi che la Nato ha
richiesto all'attuale governo, docile vassallo dell'occidente, come
condizione per entrare nella lista d'attesa per la Partnership per
l'organizzazione atlantica e per poter aspirare ad entrare un giorno,
nell'Europa dei padroni.
La cartina vale forse più che tutte le analisi, ipotesi, disquisizioni
teoriche fin qui fatte, nella sua fredda sinteticità è come
l'esibizione dell'arma del delitto, tutte le menzogne, le falsità, gli
alibi degli aggressori, crollano come un castello di carte.
La cartina [http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm%5d (
per l'Italia è quasi uno scoop giornalistico ) è su ciò che si discute
tra i vertici Nato e il governo serbo montenegrino, in questi mesi;
rappresenta quelli che sono gli obiettivi e gli interessi ritenuti
"necessari" dall'Alleanza atlantica e dagli USA: porti, aeroporti,
caserme, siti logistici per installazioni radar, zone considerate
strategiche per basi, ecc. ecc.
Nella regione balcanica, ora che sono state portate la libertà e la
democrazia?occidentali, ovviamente, la situazione di agibilità e
sovranità, per i popoli e stati è sinteticamente questa:
in Ungheria l'ex base sovietica di Tasar è ora la principale base
militare americana fino alla Russia;
in Albania sono state posizionate le basi navali più grandi, oltre
all'aeroporto vicino a Tirana;
in Macedonia sono state occupate dalle truppe Nato le due più grandi
caserme del paese a Tetovo e a Kumanovo, oltre all'aeroporto di
Petrovac, Skoplije e al poligono militare di Krivolak;
la Bosnia Erzegovina è stata adibita per l'aviazione: l'aeroporto di
Dubrovac, Tuzla è diventato base aerea Nato, così come a Brcko e
Bratulac, sono state messe due basi terrestri;
i maggiori porti della Croazia sono stati adibiti per le unità navali,
mentre all'aeroporto vicino Pula c'è ora una base dell'Alleanza oltre
al poligono di Slunj vicino Djakova.
Dalla Romania è stata presa la base navale di Costanza, l'aeroporto
militare vicino a Bucarest, le basi terrestri vicino Timisoara, a
Costanza, Kluza e Vlaskoj, ma ne sono richieste altre tre per ultimare
il dislocamento delle truppe nella regione.
In Bulgaria è stata collocata una base navale a Varna e una terrestre
a Sarafovo Infine in Kosovo vi è Camp Bondstel a Urosevac e un'altra
base a Gnjlane.
Da questo scenario geo-militare dei Balcani una cosa salta
immediatamente all'occhio, in quest'elenco manca solamente un paese,
che ancora non risulta "occupato" da basi straniere, ed è la Serbia
Montenegro, ex Repubblica Federale Jugoslava; ecco svelato l'arcano
dei mille contorcimenti mass mediatici, inventati per giustificare
l'aggressione e lo smantellamento di quell'ultmo pezzo di Jugoslavia,
che aveva una gravissima colpa per questi tempi: quella di pretendere
e difendere la propria indipendenza e sovranità e quella di non volere
truppe straniere a casa propria. E questo nel ventunesimo secolo è una
colpa gravissima, perché si diventa un ostacolo "de facto" ai piano
geo-strategici dell'imperialismo americano, e non può essere ammesso.
O si accetta o si viene spazzati via, certo le motivazioni pro forma
vengono trovate e pianificate attraverso la disinformazione
strategica, c'è sempre un buono e sacro motivo democratico per
aggredire un popolo o un paese " non asservibile" con pressioni o
dollari. Qui come in Iraq, come in Palestina, Libano, Siria, Iran,
Cuba, Corea del Nord, Bielorussia, Zimbabwe ecc. ecc perché la lista è
continuamente suscettibile di cambiamenti o aggiornamenti, a seconda
degli eventi che accadono.
E così si può tranquillamente capire come, nelle trattative tra un
nuovo governo serbo montenegrino, creato, sponsorizzato e finanziato
per arrivare al potere, scalzando un governo di unità nazionale che
impediva questi scenari in terra serba, la discussione è come fosse
una riunione amministrativa di riscossione di quanto dovuto. Ai
"Quisling" locali il governo amministrativo, alla Nato ed agli Usa il
potere di decidere e comandare, a casa di altri.
Il ministro della difesa della SCG, P. Davinic nei colloqui di Londra
per poter entrare nella Partnership Nato ha ricevuto le seguenti
richieste, ritenute necessarie per "armonizzare" le relazioni tra la
nuova Serbia e l'occidente:
la stazione radar di Kopaonik, la più avanzata tecnologicamente
dell'esercito serbo ed anche strategica per qualsiasi minima
concezione difensiva del paese e quella di Pesterska;
basi aeree a Batajnica vicino Belgrado, Zlatibor, Kraljevo, Nis e
Visoravan:
basi terrestri a Novi Sad, Pancevo, e Nis;
le basi navali di Herceg Novi e Bar sulla costa montenegrina.
Oltre alla richiesta di una consistente riduzione degli effettivi
dell'esercito federale, a cui l'ossequiente nuovo governo "libero" ha
già risposto con una proposta di passare dagli attuali circa 70.000
militari a circa 35.000. Quindi trasformare quello che era l'esercito
più forte e organizzato di tutti i Balcani, in una poco più di milizia
territoriale, debole e quindi sottomessa e ubbidiente.
Già, perché una delle clausole presuppone anche la presenza di
"esperti militari" statunitensi nei vertici degli Stati Maggiori serbo
montenegrini.
E qualcuno osa chiamare tutto questo?libertà !?
Queste trattative e richieste sono la dimostrazione che le aggressioni
ai popoli e paesi "renitenti o resistenti", non cessano con il rumore
dei bombardamenti "intelligenti", ma proseguono con la distruzione
degli stati sociali, delle condizioni di vita dei lavoratori e della
popolazione, con le politiche di privatizzazioni e svendite delle
ricchezze nazionali, nell'immiserimento che investe la stragrande
maggioranza della società, ed ora con l'asservimento militare, ultimo
passaggio per annientare completamente qualsiasi inversione di
tendenza politica, essendo coscienti che il malessere e il disagio
sociali, prima o poi si trasformeranno in lotte e conflittualità.
Così saranno garanti della pace sociale e degli interessi di coloro,
che nel frattempo parallelamente, si sono formati ed arricchiti : le
borghesie "compradore" locali, veri e propri pirati e banditi in
doppiopetto, ma legati a doppio filo con gli interessi del capitale
straniero; che sono altro da quella borghesia nazionale che perlomeno,
aveva trovato un alleanza con le forze patriottiche e popolari, per
resistere all'invasione e asservimento economico, politico e sociale
del paese, in un ottica di interesse nazionale.
Questi gli obiettivi e le richieste della Nato, al governo della
Serbia Montenegro, per diventare ancora un po' di più? "democratici,
liberi ed europei":
http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm
Enrico Vigna ? Forum di Belgrado, Italia ? SOS Yugoslavia
=== 2 ===
(in ordine cronologico inverso)
SERBIA: PIU' DELLA META' DEI SERBI RIFIUTA SERVIZIO MILITARE
(ANSA) - BELGRADO, 4 LUG - Piu' del 50% dei coscritti serbi in giugno hanno
rifiutato di fare il servizio militare per scegliere quello civile o non
hanno risposto all'appello: lo scrive oggi il quotidiano belgradese 'Blic'
citando fonti del ministero della difesa. Nei ultimi tempi l'esercito serbo-montenegrino
e' stato colpito da una serie crisi finanziaria e da una serie di incidenti
nei quali una decina di soldati di leva hanno perso la vita. L'incidente
piu' serio e' accaduto nell'ottobre del 2004, quando due militari sono stati
uccisi in una caserma a Belgrado. Le circostanze della loro morte ancora
non sono state chiarite. Anche il dato del livello di fiducia nell'esercito,
in Serbia tradizionalmente sempre molto alto, ultimamente e' in costante
calo: secondo i sondaggi dal 72,2 % nel 2001 e' caduto a 44% nel 2005. (ANSA).
COR
04/07/2005 14:28
NATO: SERBIA-MONTENEGRO, MINISTRO INCONTRA AMBASCIATORI
(ANSA) - BRUXELLES, 4 MAG - Il ministro della difesa della Serbia-Montenegro,
Prvoslav Davinic, ha avuto avuto oggi un incontro bilaterale con il segretario
generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, e ha informato il Consiglio atlantico
sulla situazione nel suo paese. Davinic, secondo quanto si e' appreso da
fonti Nato, ha incassato un ''ampio sostegno'' per la riforma della sistema
della difesa del Paese intrapresa dal suo governo e una valutazione positiva
per l' ''accresciuta cooperazione'' con il Tribunale penale per la ex-Jugoslavia
(Tpi). ''Bisogna fare fare di piu''', e' stato pero' anche il messaggio degli
ambasciatori rappresentanti permanenti, alcuni dei quali hanno detto di voler
vedere presto Serbia-Montenegro nel programma di Partnership per la pace
(Pfp) e ''un giorno'' all'interno della Nato. ''La priorita''', ''l'imperativo'',
e' comunque constatare una ''piena cooperazione col tribunale dell'Aja''.
Il ministro, a questo proposito, ha sottolineato che ''il governo e unito
e sostiene in pieno una completa cooperazione'' con il Tpi. (ANSA). CAL
04/05/2005 20:11
SERBIA-MONTENEGRO: CHIEDE ACCESSO A PARTENARIATO CON NATO
(ANSA) - BRUXELLES, 2 MAG - La Serbia-Montenegro ha chiesto oggi all'Aja
l'ingresso ''immediato e senza condizioni'' nel Partenariato per la pace
della Nato, facendo leva sulla sua rinnovata collaborazione con il Tribunale
penale internazionale (Tpi) per la ex-Yugoslavia. ''Ci siamo avvicinati alle
esigenze europee, ma ora vogliamo un gesto supplementare di incoraggiamento,
l'integrazione immediata e senza condizioni nel Partenariato per la pace
della Nato'', ha detto il ministro degli esteri serbo-montenegrino, Vuk Draskovic,
dopo un incontro con il suo collega olandese Ben Bot. Draskovic ha chiesto
agli europei e alla Nato di sostenere la trasformazione dei servizi segreti
serbi nel quadro del partenariato, facendo capire che questo facilitera'
la cattura delle persone ancora ricercate dal Tpi. ''Sara' una condizione
che ci permettera' di adempiere agli obblighi rimanenti nei confronti dell'Aja'',
ha spiegato Draskovic. (ANSA). FEN
02/05/2005 18:44
VOLO «JUGOSLAVO» PER I SOLDATI ITALIANI
da Il Manifesto del 22/12/2004
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/22-Dicembre-2004/art22.html
È partito ieri dall'aeroporto di Napoli Capodichino l'aereo DC10 civile delle
Jugoslav Airlines diretto in Iraq con a bordo 214 persone, tra militari della
Brigata Garibaldi di stanza a Caserta e alcuni giornalisti e fotoreporter
accreditati. Il volo era programmato per lunedì, ma un guasto tecnico ad
una delle ruote del carrello e il diniego a sorvolare i cieli dell'Arabia
saudita avevano fatto slittare la partenza. A bordo dell'aereo c'era anche
il generale Usa Joseph Weber, comandante operativo delle forze di coalizione
in Iraq. E' il primo passo per portare soldati serbi in Iraq, come chiesto
a Belgrado dal Dipartimento di stato Usa?
ITALIA-SERBIA: A BELGRADO CAPO STATO MAGGIORE DI PAOLA
(ANSA) - BELGRADO, 1 NOV - Un segnale della forte attenzione e dell'incoraggiamento
con cui l'Italia guarda al processo di democratizzazione e di stabilizzazione
in Serbia e Montenegro e in generale nei Balcani: cosi' il capo di stato
maggiore della difesa italiana amm. Giampaolo Di Paola ha definito la sua
visita odierna a Belgrado, su invito del collega Branko Krga. Di Paola ha
incontrato fra gli altri il ministro della difesa Prvoslav Davinic, col quale
ha discusso di cooperazione bilaterale in campo militare e del processo di
riforma delle forze armate ex jugoslave, che proprio nei prossimi giorni,
ha sottolineato Davinic, verra' portato all'attenzione del parlamento. Belgrado
ha fra i suoi obiettivi prioritari l'ingresso in tempi brevi nel programma
Partnership for Peace della Nato. ''Nodi politici esistono a livello internazionale
- ha sottolineato Di Paola, alludendo a problemi come il Kosovo, il tormentato
rapporto di Belgrado con il Tribunale penale internazionale per i crimini
di guerra nella ex Jugoslavia o la causa che ancora oppone la Serbia all'Alleanza
atlantica per i raid aerei della primavera 1999 - ma dobbiamo avere comprensione
per il processo di democratizzazione in atto''. L'Europa, ha aggiunto l'ammiraglio,
ha interesse a una regione balcanica stabile e integrata: ''dobbiamo guardare
al di la' delle potenzialita' immediate della cooperazione, partire da un'ottica
non utilitaristica: la vera partita strategica e' l'integrazione dell'area,
e l'Italia scommette sul futuro economico e politico di questa regione''.
A dimostrazione di questo interesse, Di Paola ricorda la forte presenza militare
italiana nelle zone calde dei Balcani, dai 3.200 uomini inviati in Kosovo
ai circa 1.000 presenti in Bosnia, ai contingenti operanti in Albania e in
Macedonia: ''un impegno oneroso, ma al quale abbiamo tenuto fede negli anni
con serieta', e al di la' delle alternanze di governo''. Nei Balcani ''oggi
nessuno puo' gestire da solo la sicurezza: la strada e' l'internazionalizzazione''.
(ANSA). OT
01/11/2004 17:42
SERBIA: PRINCIPE KARAGIORGEVIC ENTRA IN FORZE ARMATE
(ANSA) - BELGRADO, 11 OTT - Dopo oltre 60 anni, un principe della casa
reale Karagiorgevic torna nelle forze armate serbe: Djordje Karagiorgevic,
primogenito del principe Tomislav e nipote dell'erede al trono di Serbia
Aleksandar, e' entrato ieri nell'Accademia militare serbomontenegrina per
intraprendere la carriera militare nel suo paese di origine. Oltre
allo zio, che e' rientrato in patria all'indomani della caduta del regime
di Slobodan Milosevic, Djordje e' l'unico Karadjordjevic maschio ad aver
voluto riprendere la cittadinanza serba, rinunciando a quella britannica
lasciatagli dal padre, che aveva scelto Londra per l'esilio. ''Fino
a dieci anni fa - ha detto al quotidiano Blitz - non avrei potuto sognare
una cosa del genere, non mi era neanche permesso di entrare in Serbia.
Ora mi sento a casa, e voglio lavorare per il futuro del mio paese''.
Djordje ha portato con se' la fidanzata Kayla, una ragazza britannica
di 20 anni che ha deciso di dividere con lui l'avventura e si e' messa
a studiare la lingua serba. Per gli incerti della carriera militare, la
coppia lascia a Londra un business bene avviato: il principe era titolare
a Londra di una prospera agenzia turistica. Lo zio del neo-cadetto, Aleksandar,
ha anch'egli tre figli maschi: ma nessuno di loro per il momento sembra
intenzionato a vivere a Belgrado ne' ha chiesto la cittadinanza serba.
(ANSA). OT 11/10/2004 13:45
MONTENEGRO: SMANTELLATO SISTEMA DIFESA AEREA
(ANSA) - BELGRADO, 25 AGO - Le forze armate serbomontenegrine hanno smantellato
i due reggimenti di difesa aerea di stanza in Montenegro, ha annunciato il
capo del comando antiaereo Mirko Tomovic in una intervista al quotidiano
dell'esercito 'Vojska'.
La misura, ha spiegato Tomovic, e' stata dettata dalla mancanza di fondi
e dalla necessita' di ridistribuire le risorse e rafforzare altre unita'.
''Ma non e' in ballo un nostro ritiro dal Montenegro - ha precisato l'alto
ufficiale - la decisione e' stata presa dal Consiglio supremo di difesa (nel
quale sono rappresentate entrambe le repubbliche dell'unione, ndr) e non
c'e' spazio per speculazioni''.
La difesa aerea della piccola repubblica adriatica ora e' affidata alle
sole artiglierie antiaeree e ai missili a corta gittata dislocati a Podgorica,
nonche' al sistema radar che copre tutta la superficie di Serbia e Montenegro.
L'aviazione serbomontenegrina, sottolinea oggi l'agenzia Vip, e' in profonda
crisi, tanto da aver sospeso i voli di addestramento per mancanza del carburante
necessario. Della flotta aerea ex jugoslava, i Mig 29 sono costretti da tempo
a terra per mancata manutenzione, e solo alcuni vecchi Mig 21 sono in grado
di volare. (ANSA).
OT 25/08/2004 12:58
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La svendita dell'esercito serbomontenegrino
1. Le condizioni poste dalla NATO alla Serbia per l'entrata nella Partnership
for Peace
(da www.resistenze.org)
2. Dispacci ANSA/Manifesto (in ordine cronologico inverso):
- SERBIA: PIU' DELLA META' DEI SERBI RIFIUTA SERVIZIO MILITARE
- NATO: SERBIA-MONTENEGRO, MINISTRO INCONTRA AMBASCIATORI
- SERBIA-MONTENEGRO: CHIEDE ACCESSO A PARTENARIATO CON NATO
- VOLO «JUGOSLAVO» PER I SOLDATI ITALIANI
- ITALIA-SERBIA: A BELGRADO CAPO STATO MAGGIORE DI PAOLA
- SERBIA: PRINCIPE KARAGIORGEVIC ENTRA IN FORZE ARMATE
- MONTENEGRO: SMANTELLATO SISTEMA DIFESA AEREA
LINKS (EN FRANCAIS):
L?armée de Serbie-Monténégro aux portes de l?OTAN
(16 juin 2003) - L?armée de la nouvelle Union de Serbie et Monténégro piaffe
devant la porte de l?OTAN. Entretien avec le ministre de la Défense, Boris
Tadic, qui explique les raisons de ce rapprochement, et fait part de son
optimisme sur les réformes de l?amée et l?avenir du nouvel État...
http://www.balkans.eu.org/article3239.html
---
Après son retrait de Bosnie, l?OTAN se cherche de nouvelles missions
dans les Balkans
(5.12.2004) - Avec le retrait de la Force de Stabilisation de l?OTAN en
Bosnie-Herzégovine (SFOR), et son remplacement par la mission EUFOR de
l?Union européenne, le 2 décembre, une phase importante de l?engagement
de l?Alliance atlantique est révolue. Cependant, l?OTAN n?a pas encore
quitté les Balkans, et le Partenariat pour la Paix (PfP) attire tous les
pays de la région, notamment la Serbie...
http://www.balkans.eu.org/article4869.html
---
Aide financière et partenariat militaire des USA pour la Serbie et Monténégro
(11 juin 2005) - Le Département d?État a confirmé le déblocage financier
de l?aide américaine à la Serbie-Monténégro pour l?année 2005. De très importants
accords militaires sont également en vue, prévoyant une forte coopération
avec l?armée américaine. C?est un signal de la normalisation des relations
entre les deux pays...
http://www.balkans.eu.org/article5565.html
=== 1 ===
http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm
www.resistenze.org - popoli resistenti - serbia - 21-06-05
La Nato verso l'occupazione della Serbia
Il 10 giugno 1999, cessavano i bombardamenti sulla Repubblica Federale
Jugoslava e la criminale aggressione contro il suo popolo; venivano
stipulati gli accordi di pace a Kumanovo, e dopo 6 anni ecco che la
verità faticosamente si fa largo anche a livello ufficiale:...Altro
che "genocidi e fosse comuni mai trovate", "diritti umani negati" e
"pulizie etniche" mai avvenute, se non dopo l'occupazione della Nato,
e compiuta dalle bande criminali dell'UCK nei confronti di serbi, rom
e di tutte le minoranze non albanesi, oltre che contro gli albanesi
jugoslavisti.
A sei anni dalla fine dell'aggressione la verità lentamente emerge,
altro che "ingerenza umanitaria", ECCO a cosa miravano i criminali
bombardamenti "terapeutici" sulla Repubblica Federale Jugoslava. Erano
semplicemente mire imperialiste, soltanto che ora non lo diciamo solo
più noi, come facciamo dal 1999, adesso ci sono le prove e le
dimostrazioni.
Sotto trovate una cartina
[http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm%5d della Serbia
Montenegro, con indicati gli obiettivi e gli interessi che la Nato ha
richiesto all'attuale governo, docile vassallo dell'occidente, come
condizione per entrare nella lista d'attesa per la Partnership per
l'organizzazione atlantica e per poter aspirare ad entrare un giorno,
nell'Europa dei padroni.
La cartina vale forse più che tutte le analisi, ipotesi, disquisizioni
teoriche fin qui fatte, nella sua fredda sinteticità è come
l'esibizione dell'arma del delitto, tutte le menzogne, le falsità, gli
alibi degli aggressori, crollano come un castello di carte.
La cartina [http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm%5d (
per l'Italia è quasi uno scoop giornalistico ) è su ciò che si discute
tra i vertici Nato e il governo serbo montenegrino, in questi mesi;
rappresenta quelli che sono gli obiettivi e gli interessi ritenuti
"necessari" dall'Alleanza atlantica e dagli USA: porti, aeroporti,
caserme, siti logistici per installazioni radar, zone considerate
strategiche per basi, ecc. ecc.
Nella regione balcanica, ora che sono state portate la libertà e la
democrazia?occidentali, ovviamente, la situazione di agibilità e
sovranità, per i popoli e stati è sinteticamente questa:
in Ungheria l'ex base sovietica di Tasar è ora la principale base
militare americana fino alla Russia;
in Albania sono state posizionate le basi navali più grandi, oltre
all'aeroporto vicino a Tirana;
in Macedonia sono state occupate dalle truppe Nato le due più grandi
caserme del paese a Tetovo e a Kumanovo, oltre all'aeroporto di
Petrovac, Skoplije e al poligono militare di Krivolak;
la Bosnia Erzegovina è stata adibita per l'aviazione: l'aeroporto di
Dubrovac, Tuzla è diventato base aerea Nato, così come a Brcko e
Bratulac, sono state messe due basi terrestri;
i maggiori porti della Croazia sono stati adibiti per le unità navali,
mentre all'aeroporto vicino Pula c'è ora una base dell'Alleanza oltre
al poligono di Slunj vicino Djakova.
Dalla Romania è stata presa la base navale di Costanza, l'aeroporto
militare vicino a Bucarest, le basi terrestri vicino Timisoara, a
Costanza, Kluza e Vlaskoj, ma ne sono richieste altre tre per ultimare
il dislocamento delle truppe nella regione.
In Bulgaria è stata collocata una base navale a Varna e una terrestre
a Sarafovo Infine in Kosovo vi è Camp Bondstel a Urosevac e un'altra
base a Gnjlane.
Da questo scenario geo-militare dei Balcani una cosa salta
immediatamente all'occhio, in quest'elenco manca solamente un paese,
che ancora non risulta "occupato" da basi straniere, ed è la Serbia
Montenegro, ex Repubblica Federale Jugoslava; ecco svelato l'arcano
dei mille contorcimenti mass mediatici, inventati per giustificare
l'aggressione e lo smantellamento di quell'ultmo pezzo di Jugoslavia,
che aveva una gravissima colpa per questi tempi: quella di pretendere
e difendere la propria indipendenza e sovranità e quella di non volere
truppe straniere a casa propria. E questo nel ventunesimo secolo è una
colpa gravissima, perché si diventa un ostacolo "de facto" ai piano
geo-strategici dell'imperialismo americano, e non può essere ammesso.
O si accetta o si viene spazzati via, certo le motivazioni pro forma
vengono trovate e pianificate attraverso la disinformazione
strategica, c'è sempre un buono e sacro motivo democratico per
aggredire un popolo o un paese " non asservibile" con pressioni o
dollari. Qui come in Iraq, come in Palestina, Libano, Siria, Iran,
Cuba, Corea del Nord, Bielorussia, Zimbabwe ecc. ecc perché la lista è
continuamente suscettibile di cambiamenti o aggiornamenti, a seconda
degli eventi che accadono.
E così si può tranquillamente capire come, nelle trattative tra un
nuovo governo serbo montenegrino, creato, sponsorizzato e finanziato
per arrivare al potere, scalzando un governo di unità nazionale che
impediva questi scenari in terra serba, la discussione è come fosse
una riunione amministrativa di riscossione di quanto dovuto. Ai
"Quisling" locali il governo amministrativo, alla Nato ed agli Usa il
potere di decidere e comandare, a casa di altri.
Il ministro della difesa della SCG, P. Davinic nei colloqui di Londra
per poter entrare nella Partnership Nato ha ricevuto le seguenti
richieste, ritenute necessarie per "armonizzare" le relazioni tra la
nuova Serbia e l'occidente:
la stazione radar di Kopaonik, la più avanzata tecnologicamente
dell'esercito serbo ed anche strategica per qualsiasi minima
concezione difensiva del paese e quella di Pesterska;
basi aeree a Batajnica vicino Belgrado, Zlatibor, Kraljevo, Nis e
Visoravan:
basi terrestri a Novi Sad, Pancevo, e Nis;
le basi navali di Herceg Novi e Bar sulla costa montenegrina.
Oltre alla richiesta di una consistente riduzione degli effettivi
dell'esercito federale, a cui l'ossequiente nuovo governo "libero" ha
già risposto con una proposta di passare dagli attuali circa 70.000
militari a circa 35.000. Quindi trasformare quello che era l'esercito
più forte e organizzato di tutti i Balcani, in una poco più di milizia
territoriale, debole e quindi sottomessa e ubbidiente.
Già, perché una delle clausole presuppone anche la presenza di
"esperti militari" statunitensi nei vertici degli Stati Maggiori serbo
montenegrini.
E qualcuno osa chiamare tutto questo?libertà !?
Queste trattative e richieste sono la dimostrazione che le aggressioni
ai popoli e paesi "renitenti o resistenti", non cessano con il rumore
dei bombardamenti "intelligenti", ma proseguono con la distruzione
degli stati sociali, delle condizioni di vita dei lavoratori e della
popolazione, con le politiche di privatizzazioni e svendite delle
ricchezze nazionali, nell'immiserimento che investe la stragrande
maggioranza della società, ed ora con l'asservimento militare, ultimo
passaggio per annientare completamente qualsiasi inversione di
tendenza politica, essendo coscienti che il malessere e il disagio
sociali, prima o poi si trasformeranno in lotte e conflittualità.
Così saranno garanti della pace sociale e degli interessi di coloro,
che nel frattempo parallelamente, si sono formati ed arricchiti : le
borghesie "compradore" locali, veri e propri pirati e banditi in
doppiopetto, ma legati a doppio filo con gli interessi del capitale
straniero; che sono altro da quella borghesia nazionale che perlomeno,
aveva trovato un alleanza con le forze patriottiche e popolari, per
resistere all'invasione e asservimento economico, politico e sociale
del paese, in un ottica di interesse nazionale.
Questi gli obiettivi e le richieste della Nato, al governo della
Serbia Montenegro, per diventare ancora un po' di più? "democratici,
liberi ed europei":
http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose5f21.htm
Enrico Vigna ? Forum di Belgrado, Italia ? SOS Yugoslavia
=== 2 ===
(in ordine cronologico inverso)
SERBIA: PIU' DELLA META' DEI SERBI RIFIUTA SERVIZIO MILITARE
(ANSA) - BELGRADO, 4 LUG - Piu' del 50% dei coscritti serbi in giugno hanno
rifiutato di fare il servizio militare per scegliere quello civile o non
hanno risposto all'appello: lo scrive oggi il quotidiano belgradese 'Blic'
citando fonti del ministero della difesa. Nei ultimi tempi l'esercito serbo-montenegrino
e' stato colpito da una serie crisi finanziaria e da una serie di incidenti
nei quali una decina di soldati di leva hanno perso la vita. L'incidente
piu' serio e' accaduto nell'ottobre del 2004, quando due militari sono stati
uccisi in una caserma a Belgrado. Le circostanze della loro morte ancora
non sono state chiarite. Anche il dato del livello di fiducia nell'esercito,
in Serbia tradizionalmente sempre molto alto, ultimamente e' in costante
calo: secondo i sondaggi dal 72,2 % nel 2001 e' caduto a 44% nel 2005. (ANSA).
COR
04/07/2005 14:28
NATO: SERBIA-MONTENEGRO, MINISTRO INCONTRA AMBASCIATORI
(ANSA) - BRUXELLES, 4 MAG - Il ministro della difesa della Serbia-Montenegro,
Prvoslav Davinic, ha avuto avuto oggi un incontro bilaterale con il segretario
generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, e ha informato il Consiglio atlantico
sulla situazione nel suo paese. Davinic, secondo quanto si e' appreso da
fonti Nato, ha incassato un ''ampio sostegno'' per la riforma della sistema
della difesa del Paese intrapresa dal suo governo e una valutazione positiva
per l' ''accresciuta cooperazione'' con il Tribunale penale per la ex-Jugoslavia
(Tpi). ''Bisogna fare fare di piu''', e' stato pero' anche il messaggio degli
ambasciatori rappresentanti permanenti, alcuni dei quali hanno detto di voler
vedere presto Serbia-Montenegro nel programma di Partnership per la pace
(Pfp) e ''un giorno'' all'interno della Nato. ''La priorita''', ''l'imperativo'',
e' comunque constatare una ''piena cooperazione col tribunale dell'Aja''.
Il ministro, a questo proposito, ha sottolineato che ''il governo e unito
e sostiene in pieno una completa cooperazione'' con il Tpi. (ANSA). CAL
04/05/2005 20:11
SERBIA-MONTENEGRO: CHIEDE ACCESSO A PARTENARIATO CON NATO
(ANSA) - BRUXELLES, 2 MAG - La Serbia-Montenegro ha chiesto oggi all'Aja
l'ingresso ''immediato e senza condizioni'' nel Partenariato per la pace
della Nato, facendo leva sulla sua rinnovata collaborazione con il Tribunale
penale internazionale (Tpi) per la ex-Yugoslavia. ''Ci siamo avvicinati alle
esigenze europee, ma ora vogliamo un gesto supplementare di incoraggiamento,
l'integrazione immediata e senza condizioni nel Partenariato per la pace
della Nato'', ha detto il ministro degli esteri serbo-montenegrino, Vuk Draskovic,
dopo un incontro con il suo collega olandese Ben Bot. Draskovic ha chiesto
agli europei e alla Nato di sostenere la trasformazione dei servizi segreti
serbi nel quadro del partenariato, facendo capire che questo facilitera'
la cattura delle persone ancora ricercate dal Tpi. ''Sara' una condizione
che ci permettera' di adempiere agli obblighi rimanenti nei confronti dell'Aja'',
ha spiegato Draskovic. (ANSA). FEN
02/05/2005 18:44
VOLO «JUGOSLAVO» PER I SOLDATI ITALIANI
da Il Manifesto del 22/12/2004
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/22-Dicembre-2004/art22.html
È partito ieri dall'aeroporto di Napoli Capodichino l'aereo DC10 civile delle
Jugoslav Airlines diretto in Iraq con a bordo 214 persone, tra militari della
Brigata Garibaldi di stanza a Caserta e alcuni giornalisti e fotoreporter
accreditati. Il volo era programmato per lunedì, ma un guasto tecnico ad
una delle ruote del carrello e il diniego a sorvolare i cieli dell'Arabia
saudita avevano fatto slittare la partenza. A bordo dell'aereo c'era anche
il generale Usa Joseph Weber, comandante operativo delle forze di coalizione
in Iraq. E' il primo passo per portare soldati serbi in Iraq, come chiesto
a Belgrado dal Dipartimento di stato Usa?
ITALIA-SERBIA: A BELGRADO CAPO STATO MAGGIORE DI PAOLA
(ANSA) - BELGRADO, 1 NOV - Un segnale della forte attenzione e dell'incoraggiamento
con cui l'Italia guarda al processo di democratizzazione e di stabilizzazione
in Serbia e Montenegro e in generale nei Balcani: cosi' il capo di stato
maggiore della difesa italiana amm. Giampaolo Di Paola ha definito la sua
visita odierna a Belgrado, su invito del collega Branko Krga. Di Paola ha
incontrato fra gli altri il ministro della difesa Prvoslav Davinic, col quale
ha discusso di cooperazione bilaterale in campo militare e del processo di
riforma delle forze armate ex jugoslave, che proprio nei prossimi giorni,
ha sottolineato Davinic, verra' portato all'attenzione del parlamento. Belgrado
ha fra i suoi obiettivi prioritari l'ingresso in tempi brevi nel programma
Partnership for Peace della Nato. ''Nodi politici esistono a livello internazionale
- ha sottolineato Di Paola, alludendo a problemi come il Kosovo, il tormentato
rapporto di Belgrado con il Tribunale penale internazionale per i crimini
di guerra nella ex Jugoslavia o la causa che ancora oppone la Serbia all'Alleanza
atlantica per i raid aerei della primavera 1999 - ma dobbiamo avere comprensione
per il processo di democratizzazione in atto''. L'Europa, ha aggiunto l'ammiraglio,
ha interesse a una regione balcanica stabile e integrata: ''dobbiamo guardare
al di la' delle potenzialita' immediate della cooperazione, partire da un'ottica
non utilitaristica: la vera partita strategica e' l'integrazione dell'area,
e l'Italia scommette sul futuro economico e politico di questa regione''.
A dimostrazione di questo interesse, Di Paola ricorda la forte presenza militare
italiana nelle zone calde dei Balcani, dai 3.200 uomini inviati in Kosovo
ai circa 1.000 presenti in Bosnia, ai contingenti operanti in Albania e in
Macedonia: ''un impegno oneroso, ma al quale abbiamo tenuto fede negli anni
con serieta', e al di la' delle alternanze di governo''. Nei Balcani ''oggi
nessuno puo' gestire da solo la sicurezza: la strada e' l'internazionalizzazione''.
(ANSA). OT
01/11/2004 17:42
SERBIA: PRINCIPE KARAGIORGEVIC ENTRA IN FORZE ARMATE
(ANSA) - BELGRADO, 11 OTT - Dopo oltre 60 anni, un principe della casa
reale Karagiorgevic torna nelle forze armate serbe: Djordje Karagiorgevic,
primogenito del principe Tomislav e nipote dell'erede al trono di Serbia
Aleksandar, e' entrato ieri nell'Accademia militare serbomontenegrina per
intraprendere la carriera militare nel suo paese di origine. Oltre
allo zio, che e' rientrato in patria all'indomani della caduta del regime
di Slobodan Milosevic, Djordje e' l'unico Karadjordjevic maschio ad aver
voluto riprendere la cittadinanza serba, rinunciando a quella britannica
lasciatagli dal padre, che aveva scelto Londra per l'esilio. ''Fino
a dieci anni fa - ha detto al quotidiano Blitz - non avrei potuto sognare
una cosa del genere, non mi era neanche permesso di entrare in Serbia.
Ora mi sento a casa, e voglio lavorare per il futuro del mio paese''.
Djordje ha portato con se' la fidanzata Kayla, una ragazza britannica
di 20 anni che ha deciso di dividere con lui l'avventura e si e' messa
a studiare la lingua serba. Per gli incerti della carriera militare, la
coppia lascia a Londra un business bene avviato: il principe era titolare
a Londra di una prospera agenzia turistica. Lo zio del neo-cadetto, Aleksandar,
ha anch'egli tre figli maschi: ma nessuno di loro per il momento sembra
intenzionato a vivere a Belgrado ne' ha chiesto la cittadinanza serba.
(ANSA). OT 11/10/2004 13:45
MONTENEGRO: SMANTELLATO SISTEMA DIFESA AEREA
(ANSA) - BELGRADO, 25 AGO - Le forze armate serbomontenegrine hanno smantellato
i due reggimenti di difesa aerea di stanza in Montenegro, ha annunciato il
capo del comando antiaereo Mirko Tomovic in una intervista al quotidiano
dell'esercito 'Vojska'.
La misura, ha spiegato Tomovic, e' stata dettata dalla mancanza di fondi
e dalla necessita' di ridistribuire le risorse e rafforzare altre unita'.
''Ma non e' in ballo un nostro ritiro dal Montenegro - ha precisato l'alto
ufficiale - la decisione e' stata presa dal Consiglio supremo di difesa (nel
quale sono rappresentate entrambe le repubbliche dell'unione, ndr) e non
c'e' spazio per speculazioni''.
La difesa aerea della piccola repubblica adriatica ora e' affidata alle
sole artiglierie antiaeree e ai missili a corta gittata dislocati a Podgorica,
nonche' al sistema radar che copre tutta la superficie di Serbia e Montenegro.
L'aviazione serbomontenegrina, sottolinea oggi l'agenzia Vip, e' in profonda
crisi, tanto da aver sospeso i voli di addestramento per mancanza del carburante
necessario. Della flotta aerea ex jugoslava, i Mig 29 sono costretti da tempo
a terra per mancata manutenzione, e solo alcuni vecchi Mig 21 sono in grado
di volare. (ANSA).
OT 25/08/2004 12:58
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