From: "Jugoistrijan"
Date: Wed, 26 Oct 2005 12:23:10
To: primapagina @ rai.it
Subject: Risposta al generale italiano
Risposta al generale...
Risposta alle dichiarazioni del Generale italiano, impegnato nella
"salvaguardia di pace" nel Kosovo e Metohija, alla trasmissione di
Radio 3, oggi, 26 ottobre, verso le ore 9 di mattina, dopo la
trasmissione "Prima pagina". Dichiarazioni che non corrispondono alla
verità, per es.: "La decisione del Consiglio di sicurezza sullo
status del Kosovo (e Metohija) dovrà tener presente che nel Kosovo
vivono 2.000.000 (due milioni) di albanesi kosovari e soltanto qualche
decine di migliaia di serbi". E le altre etnie dove stanno?
Nemmeno prima del fuggi-fuggi, durante i bombardamenti, ce ne erano
tanti. Invero alla fine degli anni ottanta TUTTA la popolazione del
Kosmet (Kosovo e Metohija) superava appena i 2 milioni, e gli albanesi
kosovari (già schipetari, così volevano esser denominati), non
superavano i 900.000. Le altre popolazioni (cioè le nazionalità!)
erano quella serba, montenegrina, jugoslava (3.500), rom, musulmana,
turca, macedone, ed altra "ignota".
La popolazione del Kosovo e Metohija alla metà del 1998 era sui
1.378.980, di cui 917.000 albanesi (Dunque tutti rimasti dal 1990 in
poi!). Allora, esimio generale, da dove sbucano questi 2.000.000 da
lei citati?!
La dichiarazione che "ci sono estremisti sia da una sia dall'altra
parte", la dice lunga su quello che lei "vuole vedere"!
La storia si ripete, quella del 1941! O per dirla, parafrasando la
nota frase, "Il fascismo torna..."
La creazione del protettorato fascista: la "Grande Albania"
Dopo l'occupazione dell'Albania da parte dell' Italia fascista
nell'aprile del 1939, la propaganda congiunta albanese-italiana
sull'imminente creazione di una "nuova" e "grande" Albania, stimolò la
nascita di un movimento ben organizzato. Così, la maggioranza degli
albanesi cominciò a credere che il fascismo finalmente provvederà a
cambiare i confini dell'Albania. Con un tale spirito e aperto
entusiasmo la maggiroanza degli albanesi hanno accolto la caduta
politica e militare del Regno di Jugoslavia (1941) e della Grecia come
"una realizzazione degli obiettivi nazionali" che risultarono
nell'annessione da parte dell'Albania fascista il Kosovo e Metohija,
Macedonia occidentale e Montenegro orientale. (!!!)
Estratto da "Kosovo e Metohija, i fatti", Ed. del Segretariato
Federale dell'Informazione, Belgrado 1998
Date: Wed, 26 Oct 2005 12:23:10
To: primapagina @ rai.it
Subject: Risposta al generale italiano
Risposta al generale...
Risposta alle dichiarazioni del Generale italiano, impegnato nella
"salvaguardia di pace" nel Kosovo e Metohija, alla trasmissione di
Radio 3, oggi, 26 ottobre, verso le ore 9 di mattina, dopo la
trasmissione "Prima pagina". Dichiarazioni che non corrispondono alla
verità, per es.: "La decisione del Consiglio di sicurezza sullo
status del Kosovo (e Metohija) dovrà tener presente che nel Kosovo
vivono 2.000.000 (due milioni) di albanesi kosovari e soltanto qualche
decine di migliaia di serbi". E le altre etnie dove stanno?
Nemmeno prima del fuggi-fuggi, durante i bombardamenti, ce ne erano
tanti. Invero alla fine degli anni ottanta TUTTA la popolazione del
Kosmet (Kosovo e Metohija) superava appena i 2 milioni, e gli albanesi
kosovari (già schipetari, così volevano esser denominati), non
superavano i 900.000. Le altre popolazioni (cioè le nazionalità!)
erano quella serba, montenegrina, jugoslava (3.500), rom, musulmana,
turca, macedone, ed altra "ignota".
La popolazione del Kosovo e Metohija alla metà del 1998 era sui
1.378.980, di cui 917.000 albanesi (Dunque tutti rimasti dal 1990 in
poi!). Allora, esimio generale, da dove sbucano questi 2.000.000 da
lei citati?!
La dichiarazione che "ci sono estremisti sia da una sia dall'altra
parte", la dice lunga su quello che lei "vuole vedere"!
La storia si ripete, quella del 1941! O per dirla, parafrasando la
nota frase, "Il fascismo torna..."
La creazione del protettorato fascista: la "Grande Albania"
Dopo l'occupazione dell'Albania da parte dell' Italia fascista
nell'aprile del 1939, la propaganda congiunta albanese-italiana
sull'imminente creazione di una "nuova" e "grande" Albania, stimolò la
nascita di un movimento ben organizzato. Così, la maggioranza degli
albanesi cominciò a credere che il fascismo finalmente provvederà a
cambiare i confini dell'Albania. Con un tale spirito e aperto
entusiasmo la maggiroanza degli albanesi hanno accolto la caduta
politica e militare del Regno di Jugoslavia (1941) e della Grecia come
"una realizzazione degli obiettivi nazionali" che risultarono
nell'annessione da parte dell'Albania fascista il Kosovo e Metohija,
Macedonia occidentale e Montenegro orientale. (!!!)
Estratto da "Kosovo e Metohija, i fatti", Ed. del Segretariato
Federale dell'Informazione, Belgrado 1998