ALLO SBARAGLIO


KOSOVO: JACCHIA, INCREMENTO NOSTRA PRESENZA MILITARE?
(ANSA) - ROMA, 27 ott - ''La decisione delle Nazioni Unite di dare il
via a negoziati sul futuro politico del Kosovo ci interessa da vicino
soprattutto per quanto concerne la forza multinazionale di pace in
quel paese''. Lo sottolinea in una nota Enrico Jacchia, gia'
responsabile del controllo di sicurezza dell'UE. ''Il Kosovo, prosegue
Jacchia, e' da circa sei anni controllato, su mandato dell'Onu, da una
forza militare della Nato che ne garantisce la sicurezza. Il nostro
contingente, con circa tremila soldati, costituisce il maggior impegno
militare italiano all'estero, superiore al nostro contingente in Iraq
ed a quello (che pure e' di oltre duemila militari) attualmente in
Afghanistan. E' impossibile prevedere fin d'ora quale sara' il futuro
assetto del Kosovo. Mantenuto in condizioni di sicurezza interna
soddisfacenti dalle truppe multinazionali, versa in uno stato di
poverta' e stagnazione economica eccezionali. E questo, malgrado sia
un paese ricchissimo di risorse, soprattutto minerarie. L'incertezza
sul futuro frena gli investimenti e le imprese, in primo luogo
straniere''. ''La fase negoziale che si apre - dice Jacchia - prelude,
per il Kosovo, ad una soluzione che sara' lontana e che nel vicino
futuro potra' richiedere un maggior impegno militare per garantire
l'ordine. Il Kosovo e' per noi alla porta di casa e l'ordine in
quell'area ci concerne piu' che in altre piu' lontane, ad esempio
l'Afghanistan. I nostri soldati hanno saputo mantenervi la sicurezza e
sono ben visti dalla popolazione. Perche' non pensare - conclude
Jacchia - ad un incremento del nostro contingente di pace in quel
paese quando si assottigliera', come e' nelle previsioni della
maggioranza e dell'opposizione, il contingente in Iraq?'' (ANSA) BO
27/10/2005 15:17