Bosnia: Truppe di occupazione italiane uccidono donna, feriscono
figlio, catturano marito

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LINKS TO ARTICLES IN ENGLISH:

Our Friends, the Peacekeepers. Merry Christmas, EUFOR-Style
(January 12, 2006 - by Nebojsa Malic)

http://www.antiwar.com/malic/?articleid=8373

BOSNIA: ONE DEAD IN BATTLE WITH PEACEKEEPERS
(ADN Kronos International (Italy) - January 5, 2006)

http://groups.yahoo.com/group/yugoslaviainfo/message/6195
http://www.adnki.com/index_2Level.php?cat=Security&loid=8.0.246590932&par=0

Wife of Bosnia war crimes suspect killed in raid
(By Zeljko Debelnogic - Reuters - January 5, 2006)

http://groups.yahoo.com/group/yugoslaviainfo/message/6195
http://www.newkerala.com/news.php?action=fullnews&id=79799

Bosnian Serb president condemns EU peacekeepers after shootout
(AP, Jan 06, 2006 4:31 AM)

http://calibre.mworld.com/m/m.w?lp=GetStory&id=179186821

MANY OTHER DISPATCHES AT:

http://groups.yahoo.com/group/decani2/messages/

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http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5125/1/51/

Vittime di pace

11.01.2006 scrive Massimo Moratti
I carabinieri dell'Eufor uccidono in una sparatoria a Rogatica, in
Bosnia Erzegovina, la moglie di un ricercato per crimini di guerra.
Feriti il latitante e il figlio. Discordanti le versioni
sull'accaduto. Proteste delle autorità bosniache e della Republika
Srpska, le truppe internazionali parlano di legittima difesa


È finito in modo tragico il tentativo da parte delle forze [ITALIANE,
ndCNJ] della Missione di pace [SIC] di EUFOR di arrestare un presunto
criminale di guerra serbo-bosniaco a Rogatica, nella Republika Srpska
ad una settantina di chilometri da Sarajevo. Un morto e due feriti
gravi sono il risultato della sparatoria avvenuta il 5 gennaio scorso
tra le truppe internazionali e i membri della famiglia Abazovic, di
Rogatica. Su come siano andati i fatti, le versioni sono più che
discordanti. La persona morta è Rada Abazovic, di 46 anni, moglie del
sospetto criminale di guerra Dragomir Abazovic, 48 anni. I feriti sono
il figlio undicenne della coppia, Dragoljub e il sospetto criminale di
guerra, Dragomir. Rada Abazovic è morta per le ferite riportate nella
sparatoria con EUFOR, due ore dopo il suo ricovero all'ospedale di
Foca. Il figlio Dragoljub sembra non essere più in pericolo di vita.
Dragomir Abazovic, è stato trasferito all'ospedale di Sarajevo dove è
stato operato ed è stato preso in consegna dalla SIPA, l'agenzia di
polizia statale.

EUFOR ha emanato due comunicati stampa allo scopo di chiarire la
vicenda che sta suscitando notevoli polemiche in Bosnia e che è stata
ripresa da numerose testate giornalistiche in tutto il mondo [TRANNE
CHE IN ITALIA, ndCNJ]. Secondo quanto riportato da EUFOR, il
comandante di una pattuglia di carabinieri stava effettuando una
ricognizione allo scopo di identificare la posizione di Abazovic, per
il quale era stato emanato un mandato di arresto dal tribunale
cantonale di Sarajevo nel 2002. Il comandante della pattuglia di EUFOR
ha contattato la polizia della Republika Srpska affichè questa potesse
effettuare l'arresto. Abazovic, avendo scorto i veicoli dell'EUFOR, si
è dato alla fuga. Nel frattempo, sua moglie e il figlio avrebbero
aperto il fuoco su EUFOR con un kalashnikov. I soldati hanno poi
inseguito Dragomir Abazovic che, vistosi circondato, ha rivolto l'arma
contro di sè, ferendosi gravemente ed è stato poi arrestato. La moglie
di Abazovic, sempre secondo il comunicato stampa di EUFOR, ha
continuato a sparare sui soldati, consumando circa 4 caricatori. Alla
fine, sia lei che il figlio sono stati raggiunti dai colpi di EUFOR e
immobilizzati [SIC]. Poco dopo sono sopraggiunte sia la polizia che
un'ambulanza che hanno preso in consegna i feriti. Il comunicato di
EUFOR esprime rincrescimento per la perdita di vite umane, ma
ribadisce che i soldati hanno sparato per legittima difesa.

Le polemiche sono scoppiate immediatamente. La polizia della
Republika Srpska e la SIPA (State Information and Protection Agency,
una sorta di FBI della Bosnia, con i compiti di fermare il crimine
organizzato, proteggere le istituzioni e investigare crimini di
guerra) hanno smentito di aver partecipato all'azione, contrariamente
alle voci che si erano diffuse all'inizio.

La stampa locale ha poi riportato le dichiarazioni di un testimone
che contraddice la versione data da EUFOR. Un vicino e amico della
famiglia ha detto che, mentre assieme a Dragomir Abazovic stava
facendo i preparativi per il Natale ortodosso (che si celebra il 7
gennaio), hanno visto arrivare una jeep, dalla quale i soldati, senza
alcun avvertimento, hanno iniziato a sparare su di loro. Al che
Dragomir è fuggito in un campo vicino, mentre sua moglie era già stata
colpita. Il figlio invece, già ferito dai soldati, è stato l'unico a
sparare, ma alla fine è stato il vicino che lo ha disarmato.

Sul piano politico, il presidente della Republika Srpska Dragan Cavic
ha inviato una lettera di protesta al generale Gianmarco Chiarini, il
comandante di EUFOR, chiedendo che vengano chiarificate le circostanze
dell'uccisione di Rada Abazovic e del ferimento del figlio. Nella sua
lettera, Cavic dice che, nonostante il mandato dell'EUFOR in Bosnia ed
Erzegovina, nessuno ha il diritto di uccidere e che la sparatoria è
stata una brutale dimostrazione di forza. Cavic ha anche richiesto che
venga condotta un'investigazione su questi avvenimenti. Borislav
Paravac, il membro serbo della presidenza si è unito alla protesta di
Cavic, ribadendo che è giunta l'ora di porre fine a tali azioni dove
non viene dato peso alla perdita di vite di singoli individui. Il
ministro degli interni della Republika Srpska, Darko Matijasevic,
esprimendo lo shock per l'accaduto, ha detto che l'azione è stata
condotta in modo non professionale e che dopo che il Ministero degli
Interni della Republika Srpska avrà condotto la propria inchiesta vi
saranno delle "energiche discussioni" con EUFOR.

Non è la prima volta che l'azione delle truppe internazionali in
Bosnia ed Erzegovina (la missione EUFOR ha infatti ereditato il
mandato dalla missione NATO, SFOR) ha conseguenze letali per la
popolazione locale. Nel 1997 e 1999 due persone indiziate per crimini
di guerra dall'Aja (Simo Drljaca a Prijedor e Dragan Gagovic a Foca)
furono uccisi dalle truppe SFOR nel tentativo di arrestarli: Drljaca a
quel tempo sparò sulle truppe, mentre Gagovic cercò di investire [SIC]
i soldati francesi che avevano creato un posto di blocco [QUESTA
RICOSTRUZIONE DEI FATTI È NOTORIAMENTE FALSA, ndCNJ]. Nell'aprile
2004, poi, il pope ortodosso di Pale e suo figlio furono gravemente
feriti, nel tentativo andato a vuoto di arrestare Radovan Karadzic che
secondo fonti di intelligence, rivelatesi poi inesatte, si nascondeva
nella canonica. In quell'occasione, due inchieste sull'accaduto
condotte da SFOR e dalle autorità locali giunsero a risultati
completamente contraddittori. Nell'ottobre 2004, in un'azione a cui
parteciparono anche le forze di polizia locali, una persona indiziata
per crimini di guerra rimase ferito a Bileca.

L'anomalia di questo caso è che Dragomir Abazovic non è sulla lista
dei criminali di guerra del Tribunale dell'Aja, ma era stato il
tribunale cantonale di Sarajevo a ordinarne l'arresto per un mese nel
1999 e nel 2001 per crimini di guerra. Il caso è poi stato preso in
consegna dalla Camera per i Crimini di Guerra del Tribunale della
Bosnia ed Erzegovina che però, secondo quanto riporta la stampa
locale, non ha emanato nessun mandato d'arresto per Abazovic. Abazovic
è sospettato di crimini di guerra contro i musulmano-bosgnacchi
commessi a Rogatica, cittadina che nel corso del conflitto aveva
subito una pesante pulizia etnica da parte delle forze serbobosniache
[SIC].

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SI NOTINO LE DIVERSE VERSIONI DEI FATTI:

BOSNIA: CARABINIERI CATTURANO RICERCATO DOPO SPARATORIA

(ANSA) - SARAJEVO, 5 GEN - Nell'operazione di arresto di un serbo
bosniaco ricercato per crimini di guerra, condotta oggi, con il
sostegno della polizia locale dai carabinieri dell'Ipu (Integrated
police unit) dell'Eufor, la Forza di pace europea in Bosnia, sono
rimasti feriti il ricercato Dragomir Abazovic, la moglie Rada e il
figlio dodicenne Dragoljub. Lo ha reso noto oggi il comando di Eufor a
Sarajevo.
Appena i carabinieri hanno cominciato a schierarsi intorno alla casa
di Abazovic a Rogatica, cento chilometri circa a est di Sarajevo nella
Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di Bosnia), la
moglie Rada e il ragazzo hanno aperto il fuoco con un Kalasnikov
contro i militari italiani, mentre l'uomo ha tentato di fuggire nel
bosco dietro la casa. Nella sparatoria, sono rimasti feriti, sembra
non gravemente [SIC], la donna e il ragazzo.
Abazovic e' stato inseguito dai carabinieri e trovato nel bosco ferito
alla testa dopo che aveva tentato di suicidarsi [SIC] con la pistola
trovata accanto a lui. Non si sa ancora se sia ferito in modo grave.
L'intera famiglia e' stata trasportata all'ospedale di Foca.
La polizia locale sta effettuando i rilievi sul posto e sta esaminando
le armi usate dagli Abazovic, il kalasnikov e la pistola, e anche gli
automezzi colpiti dei carabinieri. Nella sparatoria nessun militare
italiano e' stato ferito.
Contro Abazovic c'e' un ordine di cattura del Tribunale di Sarajevo
del 2002 per omicidio plurimo perpetrato a Rogatica, durante la guerra
in Bosnia (1992-95).
L'Eufor, che nel dicembre del 2004 ha sostituito in Bosnia la Forza di
pace della Nato, Sfor, e' forte di circa 6.300 uomini e dallo scorso
dicembre e' comandato dal generale Gian Marco Chiarini. (ANSA) COR-GA
05/01/2006 15:53

BOSNIA: DECEDUTA DONNA FERITA IN SPARATORIA CON CARABINIERI

(ANSA) - SARAJEVO, 5 GEN - E' deceduta nell'ospedale di Foca, in
Bosnia orientale, Rada Abazovic, moglie del serbo bosniaco Dragomir,
rimasta ferita oggi in un conflitto a fuoco con i carabinieri dell'Ipu
(Integrated police unit) dell'Eufor, mentre il marito, ricercato per
crimini di guerra, cercava di sfuggire all'arresto. Lo hanno reso noto
i media richiamandosi a fonti mediche. Nella sparatoria e' rimasto
ferito anche il figlio dodicenne di Abazovic, Dragoljub, mentre il
ricercato, secondo fonti di Eufor, aveva tentato il suicidio
sparandosi alla testa. Entrambi sono ricoverati all'ospedale di Foca.
(ANSA) COR-GA
05/01/2006 17:07

BOSNIA: SPARATORIA ROGATICA, TESTIMONE CONTRADDICE EUROFOR

(ANSA-AFP) - BANJA LUKA, 87 GEN - Un testimone ha contraddetto la
versione data dall'Eurofor dell'uccisione della moglie di un ricercato
serbo bosniaco, giovedi' in una sparatoria a Rogatica, 60 km a est di
Sarajevo, nella Republika Srpska (Rs). Secondo la versione della Forza
di pace dell'Unione europea in Bosnia Erzegovina, ad aprire per prima
il fuoco contro i carabinieri dell'Eurofor giunti per arrestare il
marito accusato di crimini di guerra era stata la donna, Rada
Abazovic. La versione del testimone, un vicino di casa, e' riportata
oggi sul quotidiano indipendente Nezavisne Novine. ''Noi eravamo
davanti alla casa della famiglia Abazovic... quando una jeep si e'
fermata di colpo. Scesi dal veicolo, i militari si sono messi a
sparare contro di noi senza preavviso'', ha detto il testimone, Milkan
Cvijetic. L'uomo ha sostenuto che la donna e suo figlio Dragoljub, di
12 anni, sono stati feriti da questi spari. ''Ferito, il ragazzo e'
entrato in casa e ha preso un fucile a ha sparato sui soldati. Io sono
intervenuto per prendergli il fucile'', ha detto Cvijetic. Le sue
dichiarazioni contraddicono la versione dell'Eurofor, secondo la quale
la moglie del ricercato Dragomir Abazovic, armata di un kalashnikov,
ha aperto per prima il fuoco contro i soldati della Forza Ue, seguita
dal figlio. Secondo la versione dell'Eurofor, Dragomir Abatovic, 47
anni, incriminato dalla giustizia bosniaca per crimini di guerra
commessi durante la guerra bosniaca del 1992-95, ha poi cercato di
uccidersi sparandosi in testa. La donna e' morta in ospedale per le
ferite, mentre il marito e il figlio sono tuttora ricoverati.
(ANSA-AFP) LG
07/01/2006 16:25