Un fantasma si aggira per la Jugoslavia: è lo spettro della Jugoslavia
(...per forza: intere carriere politiche, accademiche, e fortune
personali sono state costruite sullo squartamento della Jugoslavia,
cioè sul dramma di una ventina di milioni di persone...)
---
"La Voce del Popolo", Rijeka - Fiume, 30 gennaio 2006
Il premier Ivo Sanader in merito alla proposta di Olli Rehn
«Mai più una nuova Jugoslavia»
ZAGABRIA La Croazia non potrà essere mai più coinvolta in una nuova
Jugoslavia. È stato categorico sabato scorso il primo ministro Ivo
Sanader nel sancire la propria riluttanza alla creazione di una zona
di libero scambio che coinvolga i paesi della penisola Balcanica. "È
escluso ha sottolineato il premier croato, reagendo all'idea
avanzata recentemente dal commissario europeo per l'allargamento Olli
Rehn che chiunque in ambito europeo possa tentare di creare una
nuova Jugoslavia o qualcosa di analogo".
Venerdì scorso era stato presentato in sede europea un documento nel
quale si auspica la creazione di una zona doganale unica comprendente
Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia-Montenegro, Macedonia e Albania.
Una proposta che Zagabria considera inaccettabile. Il capo del
governo, ha fatto presente che, appena venuto a conoscenza
dell'iniziativa, si era premurato di proporre una soluzione
alternativa già nel corso dello scorso mese di agosto. L'intenzione di
Sanader è di procedere all'allargamento dell'Accordo di libero scambio
dei paesi dell'Europa centrale (CEFTA). Il premier croato ha chiarito
di aver suggerito di far abbassare i criteri di adesione alla CEFTA in
modo da consentire l'integrazione di tutti i paesi interessati (Bosnia
ed Erzegovina, Serbia-Montenegro, Macedonia, Albania e Moldavia) a
prescindere dai requisiti essenziali quali l'apertura delle trattative
di adesione all'UE e la propria appartenenza all'Organizzazione
mondiale del commercio (WTO).
Il primo ministro croato ha spiegato che in questo modo si renderebbe
possibile il mantenimento della CEFTA anche successivamente
all'ingresso di Zagabria, Bucarest e Sofia nell'Unione europea.
Sanader ha chiarito di aver informato in merito a ciò il proprio
omologo austriaco, nonché presidente di turno della Commissione
europea, il cancelliere Wolfgang Schüssel. "La zona di libero scambio
non rappresenta una minaccia alla nostra indipendenza, ma
un'opportunità per le imprese nostrane ha puntualizzato Sanader di
diffondere con maggior facilità i propri prodotti sui mercati
dell'Europa Sud orientale, della Moldavia e perché no un domani pure
in Ucraina". Sanader ha anche espresso l'opinione che la CEFTA non
rappresenti un freno per l'avanzata della Croazia verso l'integrazione
nell'UE.
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Da Il Piccolo del 30/1/2006
Tensione a Zagabria per la possibile ricostituzione di un'area
balcanica doganale che ricalchi l'ex Federativa
No croato a una Jugoslavia del commercio
Il premier Sanader respinge con forza il progetto Ue del libero
scambio
ZAGABRIA In Croazia serpeggia la paura di dover assistere alla
creazione di una nuova Jugoslavia. Il timore si è materializzato
venerdì scorso quando la Commissione europea ha presentato la
proposta per l'istituzione della zona regionale di libero commercio
che coinvolgerebbe tutti i Paesi dei Balcani occidentali. Una
proposta molto seria poiché già oggi il disegno sarà inserito
nell'ordine del giorno dei ministri dell'UE a Bruxelles.
Il premier croato Ivo Sanader, appena appreso la notizia, ha
immediatamente convocato una conferenza stampa nella quale ha
respinto ogni possibilità che la Croazia venga costretta a far parte
di una nuova Jugoslavia. «La proposta può essere interpretata in
mille modi, però affermo in modo assolutamente categorico che
nessuno nei circoli europei intende dare vita a una creatura che
abbiamo ripudiato nel 1991». Il primo ministro ha spiegato che l'Ue
propone che gli attuali accordi sul libero commercio che la Croazia
ha stipulato con Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Albania e
Serbia/Montenegro, vengano trasformati in un unico accordo sulla
zona di libero commercio. Sanader ha spiegato che secondo il suo
parere «si tratta di un pacchetto assolutamente negativo. Perciò, lo
scorso agosto a Salisburgo, ho presentato la nostra controproposta
che prevede l'allargamento della Cefta (Accordo centroeuropeo di
libero scambio) della quale attualmente fanno parte Croazia, Romania
e Bulgaria. Anche nell'ambito di questo organismo i Paesi
dell'Europa centrale potrebbero prepararsi all'ingresso a pieno
titolo nell'Ue».
Sanader ha concluso esprimendo la sua convinzione che la proposta
croata e quella della Commissione europea si fonderanno in una
sola. «Al posto di cinque Paesi dei Balcani occidentali, della zona
di libero commercio farebbero parte otto Paesi finché non entreranno
in Europa». Non sono mancate nemmeno le reazioni delle altre forze
politiche croate. Così il leader degli ultranazionalisti del partito
dei diritti (Hsp), Anto Djapic, ha dichiarato che «la creazione di
una nuova Jugoslavia, anche solo a livello commerciale, deve essere
assolutamente respinta. Noi non vogliamo alcun collegamento
istituzionale con i Paesi balcanici».
b.s.
(...per forza: intere carriere politiche, accademiche, e fortune
personali sono state costruite sullo squartamento della Jugoslavia,
cioè sul dramma di una ventina di milioni di persone...)
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"La Voce del Popolo", Rijeka - Fiume, 30 gennaio 2006
Il premier Ivo Sanader in merito alla proposta di Olli Rehn
«Mai più una nuova Jugoslavia»
ZAGABRIA La Croazia non potrà essere mai più coinvolta in una nuova
Jugoslavia. È stato categorico sabato scorso il primo ministro Ivo
Sanader nel sancire la propria riluttanza alla creazione di una zona
di libero scambio che coinvolga i paesi della penisola Balcanica. "È
escluso ha sottolineato il premier croato, reagendo all'idea
avanzata recentemente dal commissario europeo per l'allargamento Olli
Rehn che chiunque in ambito europeo possa tentare di creare una
nuova Jugoslavia o qualcosa di analogo".
Venerdì scorso era stato presentato in sede europea un documento nel
quale si auspica la creazione di una zona doganale unica comprendente
Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia-Montenegro, Macedonia e Albania.
Una proposta che Zagabria considera inaccettabile. Il capo del
governo, ha fatto presente che, appena venuto a conoscenza
dell'iniziativa, si era premurato di proporre una soluzione
alternativa già nel corso dello scorso mese di agosto. L'intenzione di
Sanader è di procedere all'allargamento dell'Accordo di libero scambio
dei paesi dell'Europa centrale (CEFTA). Il premier croato ha chiarito
di aver suggerito di far abbassare i criteri di adesione alla CEFTA in
modo da consentire l'integrazione di tutti i paesi interessati (Bosnia
ed Erzegovina, Serbia-Montenegro, Macedonia, Albania e Moldavia) a
prescindere dai requisiti essenziali quali l'apertura delle trattative
di adesione all'UE e la propria appartenenza all'Organizzazione
mondiale del commercio (WTO).
Il primo ministro croato ha spiegato che in questo modo si renderebbe
possibile il mantenimento della CEFTA anche successivamente
all'ingresso di Zagabria, Bucarest e Sofia nell'Unione europea.
Sanader ha chiarito di aver informato in merito a ciò il proprio
omologo austriaco, nonché presidente di turno della Commissione
europea, il cancelliere Wolfgang Schüssel. "La zona di libero scambio
non rappresenta una minaccia alla nostra indipendenza, ma
un'opportunità per le imprese nostrane ha puntualizzato Sanader di
diffondere con maggior facilità i propri prodotti sui mercati
dell'Europa Sud orientale, della Moldavia e perché no un domani pure
in Ucraina". Sanader ha anche espresso l'opinione che la CEFTA non
rappresenti un freno per l'avanzata della Croazia verso l'integrazione
nell'UE.
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Da Il Piccolo del 30/1/2006
Tensione a Zagabria per la possibile ricostituzione di un'area
balcanica doganale che ricalchi l'ex Federativa
No croato a una Jugoslavia del commercio
Il premier Sanader respinge con forza il progetto Ue del libero
scambio
ZAGABRIA In Croazia serpeggia la paura di dover assistere alla
creazione di una nuova Jugoslavia. Il timore si è materializzato
venerdì scorso quando la Commissione europea ha presentato la
proposta per l'istituzione della zona regionale di libero commercio
che coinvolgerebbe tutti i Paesi dei Balcani occidentali. Una
proposta molto seria poiché già oggi il disegno sarà inserito
nell'ordine del giorno dei ministri dell'UE a Bruxelles.
Il premier croato Ivo Sanader, appena appreso la notizia, ha
immediatamente convocato una conferenza stampa nella quale ha
respinto ogni possibilità che la Croazia venga costretta a far parte
di una nuova Jugoslavia. «La proposta può essere interpretata in
mille modi, però affermo in modo assolutamente categorico che
nessuno nei circoli europei intende dare vita a una creatura che
abbiamo ripudiato nel 1991». Il primo ministro ha spiegato che l'Ue
propone che gli attuali accordi sul libero commercio che la Croazia
ha stipulato con Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Albania e
Serbia/Montenegro, vengano trasformati in un unico accordo sulla
zona di libero commercio. Sanader ha spiegato che secondo il suo
parere «si tratta di un pacchetto assolutamente negativo. Perciò, lo
scorso agosto a Salisburgo, ho presentato la nostra controproposta
che prevede l'allargamento della Cefta (Accordo centroeuropeo di
libero scambio) della quale attualmente fanno parte Croazia, Romania
e Bulgaria. Anche nell'ambito di questo organismo i Paesi
dell'Europa centrale potrebbero prepararsi all'ingresso a pieno
titolo nell'Ue».
Sanader ha concluso esprimendo la sua convinzione che la proposta
croata e quella della Commissione europea si fonderanno in una
sola. «Al posto di cinque Paesi dei Balcani occidentali, della zona
di libero commercio farebbero parte otto Paesi finché non entreranno
in Europa». Non sono mancate nemmeno le reazioni delle altre forze
politiche croate. Così il leader degli ultranazionalisti del partito
dei diritti (Hsp), Anto Djapic, ha dichiarato che «la creazione di
una nuova Jugoslavia, anche solo a livello commerciale, deve essere
assolutamente respinta. Noi non vogliamo alcun collegamento
istituzionale con i Paesi balcanici».
b.s.