Croazia, la strada per l'Europa è spianata!


CROAZIA: LICENZIATA PERCHE' STA DIVORZIANDO

(ANSA) - ZAGABRIA, 22 MAR - Una collaboratrice della tv pubblica
croata (Htv), interprete per i non-udenti al programma religioso, e'
stata licenziata perche' si e' saputo che sta per divorziare. Del
caso, che ha suscitato scalpore e un accesa polemica, scrive negli
ultimi giorni la stampa croata. ''Mi ha chiamato il redattore del
programma religioso, padre Tonci Trstenjak, spiegandomi che molti
telespettatori hanno protestato per il fatto che una persona che sta
divorziando interpreti le diretta della santa messa'', ha raccontato
ai giornali Dubravka Naumovski, che per quattro anni ha lavorato come
collaboratrice delle trasmissioni di contenuto religioso prodotte da
una redazione della Htv che in base a un accordo tra la direzione
della emittente e la Conferenza episcopale croata (Hbk) gode di una
larga liberta' rispetto alla politica della direzione. ''A me
personalmente non interessa la sua vita privata, ma lei e' un
personaggio pubblico ed e' inadeguato che una persona che sta
divorziando appaia nelle trasmissioni religiose'', ha spiegato il suo
gesto padre Trstenjak che, secondo il racconto di Naumovski, non
avrebbe problemi se del divorzio non si fosse saputo niente. ''Per la
pressione dei telespettatori ho dovuto fare qualcosa dato che loro si
aspettano che la messa venga interpretata ai non-udenti da una persona
che vive in accordo con i loro valori morali'', ha aggiunto il
redattore che, secondo la stampa, quattro anni fa avrebbe licenziato
dalla stessa posizione un altra collaboratrice, quella volta pare
perche' non era abbastanza attraente. Il direttore generale della Htv
Mirko Galic ha commentato con indignazione il comportamento di padre
Trstenjak, che non lo ha neanche informato del licenziamento. ''La tv
pubblica deve obbedire alle norme temporali, non quelle ecclesiastiche
e cio' vale anche per le trasmissioni del programma religioso, nessuno
puo' essere licenziato perche' ha deciso di divorziare'', ha detto
Galic, mentre altri alti dirigenti della emittente hanno annunciato
che con Naumovski verra' ristabilita la collaborazione. La donna nel
frattempo ha allarmato la stampa, l'ombudsman per la parita' dei sessi
e varie organizzazioni per la tutela dei diritti umani. ''In Croazia
il diritto al divorzio e' garantito dalle leggi ed e' assolutamente
inaccettabile il tentativo di imporre un principio di fondamentalismo
cristiano alla tv pubblica'', ha commentato in un comunicato il
Comitato Helsinki per i diritti umani in Croazia. (ANSA). COR
22/03/2006 16:15


ALTRI LINK E NOTIZIE BREVI (in ordine cronologico inverso):


Croazia: donne meno pagate nelle aziende straniere

(16 Marzo 2006) Diversi soggetti della società croata hanno analizzato
quale sia la situazione delle donne nel mondo economico del Paese e
quindi il livello di discriminazione che colpisce le lavoratrici. Il
quadro che ne emerge è critico: ampi divari tra uomini e donne nel
trattamento economico, nella possibilità di accedere a ruoli
dirigenziali, ma anche sul piano del trattamento pensionistico. Dato
allarmante è che le maggiori differenze vengono rilevate nelle aziende
di proprietà straniera

http://www.balcanicooperazione.it/notizie/croazia_donne_meno_pagate_nelle_aziende_straniere


Aumenta la povertà in Croazia

29.03.2005 [Drago Hedl] I Croati sono sempre più indebitati, e poveri.
Alle stelle i prezzi degli alimentari, mentre cominciano a farsi
sentire anche gli effetti del rinvio dei negoziati di adesione all'UE.
Il Paese ha superato la cifra di 30 miliardi di dollari di debito estero

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4044/1/51/


Croazia: meglio la YU che l'UE?

15.03.2005 - scrive Drago Hedl - Le autorità croate non hanno ancora
messo le mani sul generale Gotovina e sembra oramai difficile che il
17 marzo prossimo l'UE annunci l'inizio dei negoziati con la Croazia
per l'integrazione. Sia l'attuale governo che l'opposizione temono,
pur con sostanziali differenze, un futuro dalle forti incertezze...

<< ...Su muri in Croazia sono apparse scritte anti-europee e su di una
facciata di una scuola superiore di Spalato, la seconda città del
Paese, si può ora leggere "Meglio la YU che la UE"... >>

(Si noti come Osservatorio Balcani, a parte il caso Gotovina, abbia
evitato accuratamente di menzionare le altre, ben più valide ragioni
dell'euroscetticismo dei croati! D'altronde, è veramente stupido
legare insieme la "jugonostalgia" con la difesa di Gotovina. ndCNJ)

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4015/1/51/


CROAZIA: UN CROATO SU DUE EUROSCETTICO, SONDAGGIO

(ANSA) ZAGABRIA, 8 MAR La pressione dell'Unione europea sulla Croazia
per arrestare il generale Ante Gotovina, accusato di crimini di
guerra, e il sempre piu' probabile annuncio del rinvio dell'apertura
dei negoziati di adesione della Croazia all'Ue, hanno fatto crescere
sensibilmente nelle ultime settimane l'euroscettiscismo tra i croati.
Lo mostrano i risultati di un sondaggio condotto dall'agenzia Puls per
conto della Commissione europea secondo il quali il 49% dei croati si
oppone all'entrata del paese in Ue, mentre a favore si e' pronunciato
il 38% degli intervistati. Solo un anno fa la percentuale degli
euroscettici non superava il 30%. Bruxelles sta insistendo sulla piena
collaborazione della Croazia con il Tribunale penale dell'Aja (Tpi) e
sulla cattura di Gotovina come condizione per aprire i negoziati il 17
marzo prossimo. Zagabria sostiene di non poterlo arrestare dato che
non si trova piu' in patria dove da molti e' considerato un eroe della
guerra per l'indipendenza (1991-1995). (ANSA). COR
08/03/2005 15:55

(Si noti come l'ANSA, a parte il caso Gotovina, abbia evitato
accuratamente di menzionare le altre, ben più valide ragioni
dell'euroscetticismo dei croati! ndCNJ)


Problemi di comunicazione in Croazia

31.01.2005 Resi noti i dettagli dell'acquisizione da parte di Deutsche
Telekom del 51% della telefonia croata. Zagabria ha rinunciato ad
essere rappresentata nel consiglio di amministrazione e ha ceduto il
diritto di prelazione sulle vendite della restante quota azionaria. Da
parte tedesca pochi investimenti, molti licenziamenti. La nuova
Telecom intanto mantiene una posizione di monopolio e di alte tariffe »

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3849/1/51/