The original Letter by J. Bissett, entitled "Balkan realities", can be read at:


---


www.resistenze.org - popoli resistenti - serbia - 16-01-07 

Realtà dei Balcani: Chi è responsabile per i crimini di guerra nella vecchia Yugoslavia?
 
di James Bisset
 
Tod Lindberg ha ragione nel dire che l’Unione Europea e i paesi della Nato non dovrebbero girare la schiena ai paesi dei Balcani, che sperano di condividere la pace e la prosperità della nuova Europa. Comunque, egli si sbaglia ad affermare che furono le “politiche genocide” di Slobodan Milosevic che mandarono in fiamme i Balcani nei primi anni ’90, ed è anche sbagliato condannare la determinazione della Serbia a mantenere il Kosovo come parte integrante del suo territorio.
 (Dove ha dominato la macelleria di Milosevic” Op-Ed 11 luglio)

 

E’ diventato una moda incolpare Milosevic e la Serbia per tutto ciò che è andato male nella vecchia Yugoslavia e trascurare allo stesso tempo le preoccupazioni della popolazione Serbo Cristiana in Bosnia e in Kosovo di fronte alla torva prospettiva di dover vivere in Stati dominati da Musulmani.

 

Alia Izetbegovic, il leader dei musulmani bosniaci, era una estremista islamico che non fece nessun tentativo di nascondere i suoi piani per distruggere la presenza Cristiana in Bosnia, scrivendo : ”… Non ci può essere nessuna pace e nessuna coesistenza tra la Fede Islamista e le istituzioni non islamiste.” Così come per Agim Ceku, il cosiddetto primo ministro del Kosovo, i militari canadesi sanno di quali crimini è colpevole anche se il tribunale dell’Aia si rifiuta di accusarlo.

 

Nel 1993, il Signor Ceku comandò le forze croate che violarono il cessate il fuoco delle Nazioni Unite e attaccò tre villaggi serbi nella zona di Medac. Quando i Canadesi contrattaccarono e ripresero i villaggi bruciati, scoprirono che tutti gli abitanti e gli animali domestici erano stati massacrati. Il Signor Ceku più tardi, ordinò poi di attaccare altri villaggi serbi indifesi, in violazione delle regole di guerra, causando molte perdite tra la popolazione civile.

 

 Nel 2002, il Signor Ceku fu accusato dalla Serbia per le sue responsabilità come comandante dell’Esercito di Liberazione del Kosovo per l’assassinio di 669 Serbi e altri non Albanesi durante la guerra che scoppiò in Kosovo nel 1998. L’accusa comprende assassinio, rapimento, tortura e pulizia etnica contro la popolazione non albanese del Kosovo. Questo è l’uomo recentemente invitato a Washington per incontrare il Segretario di Stato Condoleeza Rice, ovviamente un incontro programmato per mostrare il sostegno americano all’indipendenza del Kosovo.

 

Per molti osservatori esterni, compreso chi scrive, il supporto continuo da parte degli Stati Uniti per l’indipendenza del Kosovo è incomprensibile. Permettere l’indipendenza del Kosovo sarebbe una grave violazione dell’integrità territoriale della Serbia, che è uno dei principi più forti della legge internazionale e che è sancita nella Carta delle Nazioni Unite. La violazione da parte degli Stati Uniti di questo principio avrebbe delle conseguenze di ampia portata per la struttura stessa della pace e della sicurezza internazionale.

 

L’indipendenza del Kosovo creerebbe inoltre uno stato terrorista e criminale nel cuore dei Balcani. Questa non è una prospettiva felice nel mondo di oggi.

 

L’indipendenza del Kosovo costituirebbe un precedente per gli altri gruppi etnici che aspirano ad uno status indipendente e destabilizzerebbe non solo i Balcani, ma molte altre parti del mondo. Inoltre segnerebbe un punto molto basso nella politica estera americana. E’ molto difficile essere considerati i campioni della difesa della legalità, della democrazia e della guerra globale al terrorismo, se si dà contemporaneamente sostegno ai criminali di guerra e ai terroristi.

 

James Bisset è stato ambasciatore Canadese in Yugoslavia negli anni ’90. E’ stato un critico durissimo delle politiche USA e NATO nei Balcani.
 
Da Washington Times , 20/07/2006

 

Traduzione a cura di C. Busto, per Forum Belgrado Italia