Sciopero della fame alla Zastava
Dalla sera del 27 agosto, 15 operai Zastava sono in sciopero della
fame per difendere il diritto al lavoro.
A questi operai va tutta la nostra solidarietà. Invitiamo i singoli e
le organizzazioni che intendano unirsi al movimento di solidarietà ad
inviarci i loro messaggi, che provvederemo a trasmettere a
Kragujevac, ed a farci pervenire le loro idee e progetti per
eventuali prossime iniziative di sostegno, di cui daremo diffusione.
(CNJ)
Sulle proteste operaie di questi giorni alla Zastava si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/5604
---
AGGIORNAMENTI DEL 28 AGOSTO
Da Belgrado scrive: D. Kovacevic
28/08/2007 - La protesta degli operai assieme con i rappresentanti
sindacali è continuata a Kragujevac ieri, 27 agosto, con un raduno di
migliaia di persone davanti al Municipio della città. Nel contempo,
sull'altra riva del fiume Lepenica, davanti alla vecchia sede
amministrativa dello storico gigante automobilistico, attendevano in
fila altri operai altrettanto tesi e furiosi, per poter ritirare le
liquidazioni con cui si risolve definitivamente il loro rapporto di
lavoro con l'Ente della Zastava per l'occupazione e la formazione
(Zastava zapošljavanja i obrazovanja - ZZO), nell'ultimo giorno della
sua attività. Il governo infatti non è venuto meno alla sua
intenzione di chiudere questo Ente alla data prevista del 27 agosto.
Nelle liste occupazionali di questo Ente si trovavano 4412 operai.
Secondo la Direttrice dell'Ente per l'occupazione più di 3000 operai
avrebbero aderito alla proposta di risoluzione del rapporto di lavoro
a fronte di queste liquidazioni, che ammontano a 250 euro per ogni
anno di anzianità. Secondo un'altra informazione giunta ieri sera
(27/8), e rilanciata anche stamane, sarebbero 4300 gli operai decisi
a riscuotere questo denaro.
L'intenzione del Sindacato Zastava Automobili era di chiedere una
proroga dell'attività dell'Ente per l'occupazione e la formazione
(ZZO) almeno fino alla fine di quest'anno, in modo che si potesse nel
frattempo trovare una occupazione o soluzione effettiva per gli
operai nelle liste - nell'amministrazione della città, nella
produzione, nel programma di sostegno sociale per i casi più
complessi. Intanto, il Sindacato "Resistenza operaia" dichiara in un
comunicato di non accettare la decisione del Governo sulla
risoluzione del rapporto di lavoro, e chiede il ritorno degli operai
in produzione. Sono queste due, piuttosto distinte, le posizioni
prevalenti.
Il Sindacato Zastava Automobili ha indetto comunque un raduno di
protesta davanti al Parlamento a Belgrado per giovedì 30 agosto.
Inoltre, alcuni operai hanno iniziato lo sciopero della fame, per
difendere il diritto al lavoro. Sostanzialmente, la coalizione tra
socialisti e radicali maggioritaria nella giunta comunale di
Kragujevac, assieme con il sindaco, appoggiano le richieste del
Sindacato Zastava e degli operai.
La strana difficoltà a stringere "joint ventures" con compagnie
straniere nella sfera della produzione automobilistica è un sintomo
eclatante dell'intenzione del Governo di dismettere le industrie di
grosse dimensioni, forti tanto economicamente quanto
nell'organizzazione dei lavoratori. E' difficile credere che così
tanti negoziati tra la Zastava e produttori stranieri dovessero
necessariamente finire nel nulla - perfino quelli sulla produzione
della "Lada", offerta dalla Togliatti (Russia), oppure quelli con la
Hyundai (*). Questo mentre, nelle zone circostanti, la produzione
automobilistica nei centri produttivi "storici", è continuata: la
Cimos a Capodistria, la Renault a Novo Mesto, la Dacia in Romania, la
Suzuki e la Audi in Ungheria... Ora sono in corso negoziati persino
con la Ford in Croazia, per la produzione vicino a Rijeka/Fiume.
La situazione diventerà ancora più critica per la Zastava Automobili
alla fine di quest'anno, quando il Governo inizierà la procedura per
la vendita ("tender") di questo complesso e la privatizzazione di
altri reparti dell'impresa. In tale occasione si teme che saranno
annunciati ulteriori esuberi con ulteriori licenziamenti, allo scopo
di "snellire" ulteriormente la forza lavoro, prima della procedura di
vendita.
(adattamento del testo a cura di AM per il CNJ)
---
(*) Rispetto agli accordi con le grandi ditte straniere, ricordiamo
che a metà luglio 2007 non era stato ancora definito alcun piano di
produzione per la Zastava10 (la vecchia Punto della FIAT), che dal
2007 doveva essere prodotta a Kragujevac (la linea di montaggio
doveva iniziare a funzionare il 16 luglio scorso). Più recentemente è
stato sottoscritto un accordo di massima con la General Motors, che
però non sarebbe operativo prima di un anno circa (vedi: http://
it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/5604 ). E'
verosimile che questi accordi avranno attuazione solo quando saranno
giunti ad una fase avanzata i processi di ristrutturazione in corso,
mirati a smembrare il gruppo statale, privatizzandone i comparti più
attivi, e riducendo la forza lavoro, privata di qualsiasi forza
contrattuale, allo stretto indispensabile. (ndAM)
Dalla sera del 27 agosto, 15 operai Zastava sono in sciopero della
fame per difendere il diritto al lavoro.
A questi operai va tutta la nostra solidarietà. Invitiamo i singoli e
le organizzazioni che intendano unirsi al movimento di solidarietà ad
inviarci i loro messaggi, che provvederemo a trasmettere a
Kragujevac, ed a farci pervenire le loro idee e progetti per
eventuali prossime iniziative di sostegno, di cui daremo diffusione.
(CNJ)
Sulle proteste operaie di questi giorni alla Zastava si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/5604
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AGGIORNAMENTI DEL 28 AGOSTO
Da Belgrado scrive: D. Kovacevic
28/08/2007 - La protesta degli operai assieme con i rappresentanti
sindacali è continuata a Kragujevac ieri, 27 agosto, con un raduno di
migliaia di persone davanti al Municipio della città. Nel contempo,
sull'altra riva del fiume Lepenica, davanti alla vecchia sede
amministrativa dello storico gigante automobilistico, attendevano in
fila altri operai altrettanto tesi e furiosi, per poter ritirare le
liquidazioni con cui si risolve definitivamente il loro rapporto di
lavoro con l'Ente della Zastava per l'occupazione e la formazione
(Zastava zapošljavanja i obrazovanja - ZZO), nell'ultimo giorno della
sua attività. Il governo infatti non è venuto meno alla sua
intenzione di chiudere questo Ente alla data prevista del 27 agosto.
Nelle liste occupazionali di questo Ente si trovavano 4412 operai.
Secondo la Direttrice dell'Ente per l'occupazione più di 3000 operai
avrebbero aderito alla proposta di risoluzione del rapporto di lavoro
a fronte di queste liquidazioni, che ammontano a 250 euro per ogni
anno di anzianità. Secondo un'altra informazione giunta ieri sera
(27/8), e rilanciata anche stamane, sarebbero 4300 gli operai decisi
a riscuotere questo denaro.
L'intenzione del Sindacato Zastava Automobili era di chiedere una
proroga dell'attività dell'Ente per l'occupazione e la formazione
(ZZO) almeno fino alla fine di quest'anno, in modo che si potesse nel
frattempo trovare una occupazione o soluzione effettiva per gli
operai nelle liste - nell'amministrazione della città, nella
produzione, nel programma di sostegno sociale per i casi più
complessi. Intanto, il Sindacato "Resistenza operaia" dichiara in un
comunicato di non accettare la decisione del Governo sulla
risoluzione del rapporto di lavoro, e chiede il ritorno degli operai
in produzione. Sono queste due, piuttosto distinte, le posizioni
prevalenti.
Il Sindacato Zastava Automobili ha indetto comunque un raduno di
protesta davanti al Parlamento a Belgrado per giovedì 30 agosto.
Inoltre, alcuni operai hanno iniziato lo sciopero della fame, per
difendere il diritto al lavoro. Sostanzialmente, la coalizione tra
socialisti e radicali maggioritaria nella giunta comunale di
Kragujevac, assieme con il sindaco, appoggiano le richieste del
Sindacato Zastava e degli operai.
La strana difficoltà a stringere "joint ventures" con compagnie
straniere nella sfera della produzione automobilistica è un sintomo
eclatante dell'intenzione del Governo di dismettere le industrie di
grosse dimensioni, forti tanto economicamente quanto
nell'organizzazione dei lavoratori. E' difficile credere che così
tanti negoziati tra la Zastava e produttori stranieri dovessero
necessariamente finire nel nulla - perfino quelli sulla produzione
della "Lada", offerta dalla Togliatti (Russia), oppure quelli con la
Hyundai (*). Questo mentre, nelle zone circostanti, la produzione
automobilistica nei centri produttivi "storici", è continuata: la
Cimos a Capodistria, la Renault a Novo Mesto, la Dacia in Romania, la
Suzuki e la Audi in Ungheria... Ora sono in corso negoziati persino
con la Ford in Croazia, per la produzione vicino a Rijeka/Fiume.
La situazione diventerà ancora più critica per la Zastava Automobili
alla fine di quest'anno, quando il Governo inizierà la procedura per
la vendita ("tender") di questo complesso e la privatizzazione di
altri reparti dell'impresa. In tale occasione si teme che saranno
annunciati ulteriori esuberi con ulteriori licenziamenti, allo scopo
di "snellire" ulteriormente la forza lavoro, prima della procedura di
vendita.
(adattamento del testo a cura di AM per il CNJ)
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(*) Rispetto agli accordi con le grandi ditte straniere, ricordiamo
che a metà luglio 2007 non era stato ancora definito alcun piano di
produzione per la Zastava10 (la vecchia Punto della FIAT), che dal
2007 doveva essere prodotta a Kragujevac (la linea di montaggio
doveva iniziare a funzionare il 16 luglio scorso). Più recentemente è
stato sottoscritto un accordo di massima con la General Motors, che
però non sarebbe operativo prima di un anno circa (vedi: http://
it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/5604 ). E'
verosimile che questi accordi avranno attuazione solo quando saranno
giunti ad una fase avanzata i processi di ristrutturazione in corso,
mirati a smembrare il gruppo statale, privatizzandone i comparti più
attivi, e riducendo la forza lavoro, privata di qualsiasi forza
contrattuale, allo stretto indispensabile. (ndAM)