TROPPE DOMANDE


http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/florida-arrestato/
florida-arrestato/florida-arrestato.html
Polemiche in Florida dopo la diffusione del video
Il portavoce dell'Università: "Era troppo nervoso"

Studente fa domande scomode a Kerry
Arrestato e immobilizzato col Taser

Gli agenti lo hanno bloccato con una pistola elettrica.

MIAMI - Arrestato perché faceva troppe domande al senatore John Kerry
e poi immobilizzato con una pistola elettrica. Andrew Meyer è il
21enne protagonista di un video-choc che sta sollevando molte
polemiche. Ieri, in occasione di un dibattito all'università della
Florida, Meyer, usando il microfono che era stato messo a
disposizione degli studenti, aveva iniziato a rivolgere una serie di
domande al democratico Kerry, sconfitto da George W. Bush nel 2004
nella corsa alle presidenziali. Alcune anche scomode: "Perché non ha
chiesto l'impeachment di Bush?", e ancora "Ha mai fatto parte della
società segreta Skull & Bones?" (ispirata a rituali massonici).

Il video mostra chiaramente che mentre Meyer sta parlando rivolto a
Kerry, due poliziotti intervengono per allontanarlo con energia dal
microfono. Di fronte alle resistenze e allo stupore del giovane, i
poliziotti, diventati 4, si fanno sempre più decisi e cercano di
farlo uscire dalla sala, tra gli sguardi degli altri universitari,
che restano seduti.

GUARDA IL VIDEO

Il ragazzo, ammanettato, continua ad urlare "aiuto, aiuto", e "cosa
ho fatto"?. La scena è ripresa da alcune televisioni locali, ma anche
da alcuni studenti. Dopo essere stato buttato in terra e ammanettato,
gli agenti minacciano di usare il potente Taser, in grado di
immobilizzare una persona. E' troppo tardi: il poliziotto schiaccia
il bottone, tra le urla del ragazzo. "Ha usato il tempo massimo a
disposizione, nonostante gli avessimo chiesto di terminare il suo
intervento - ha dichiarato il portavoce dell'università Steve Orlando
- Gli abbiamo dapprima tolto l'audio, poi ha iniziato a diventare
nervoso". In sottofondo, mentre il ragazzo viene ammanettato, si
sente il senatore che dice: "Va bene, fatemi rispondere alle sue
domande". Secondo quanto riferito dalla polizia, Meyer è stato
denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e disturbo della quiete.

L'università, da parte sua, ha avviato un'indagine interna:
"Cercheremo di capire se sono state seguite tutte le procedure del
caso, in particolare riguardo all'uso del Taser". Gli amici di Meyer,
attraverso il suo sito ufficiale ( http://www.theandrewmeyer.com/ ),
hanno invitato gli studenti a manifestare, per chiedere la sua
liberazione immediata.

(18 settembre 2007)

I VIDEO:

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=12680

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=12681


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http://www.esserecomunisti.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18241
Scontri polizia-manifestanti a pochi passi dal Campidoglio: duecento
persone arrestate

su altre testate del 16/09/2007

Sono almeno 200 le persone arrestate dalla polizia di Washington
durante la manifestazione di protesta contro la guerra in Iraq, che
ha richiamato migliaia di persone. Alcuni dimostranti sono stati
arrestati senza opporre resistenza dopo aver cercato di superare una
barriera nei pressi del Campidoglio, mentre altri si sono scontrati
con gli agenti dopo essere stati respinti con larghi scudi neri e
spray chimici.

I manifestanti hanno risposto lanciando i cartelli esposti durante il
corteo e urlando «vergogna». Partiti dalla Casa Bianca, i dimostranti
sono arrivati alla sede del congresso americano al grido «Cosa
vogliamo? Il ritiro delle truppe. Quando? Ora». La marcia si è svolta
tra i contro-manifestanti disposti ai lati della Pennsylvania Avenue,
con accesi scambi di battute tra le due parti. La dimostrazione
contro il conflitto è stata organizzata da "Answer Coalition" e altri
gruppi e ha visto la partecipazione di famiglie, studenti, veterani
di guerra e genitori dei soldati uccisi. «Stiamo occupando un popolo
che non ci vuole lì - ha detto all’Associated press un militare
rientrato dall’Iraq, Justin Cliburn, 25 anni - siamo qui per
dimostrare che non è un gruppo di vecchi hippies degli anni sessanta
ad essere contro la guerra». «Sono stato un anno e mezzo ad Abu
Ghraib e a Fallujah, fino al luglio 2006 - gli ha fatto eco Phil
Aliff, 21 anni - mi era stato detto che la nostra missione era quella
di aiutare a stabilizzare il paese. Ma sul posto non si ricostruiva
nulla e la popolazione ce l’aveva con noi».

Diana Santoriello ha perso il figlio Niel in Iraq, il 13 agosto 2004:
«Sono qua per chiedere al congresso di smetterla di finanziare questo
conflitto. Sono terrorizzata all’idea che possa iniziare un’altra
guerra contro l’Iran». La donna mostra con forza la fotografia del
figlio: «Me l’hanno ucciso. Aveva 25 anni». I manifestanti non hanno
risparmiato critiche ai democratici, oggi maggioranza al congresso,
accusandoli di «inerzia» di fronte alla guerra. «I democratici ci
hanno deluso - ha dichiarato Richard Gold, 62 anni, arrivato dallo
Stato della Pennsylvania per la manifestazione - non hanno fatto
abbastanza per fermare i finanziamenti alconflitto». Poi aggiunge:
«Sono abbastanza vecchio per ricordarmi la guerra del Vietnam e il
fatto che le truppe non furono ritirate in tempo. Occorre trarre
lezioni dal passato».

Altre 1.000 persone erano disposte ai lati della Pennsylvania Avenue
a sostegno della guerra, sventolando la bandiere americane. Un
colonnello in pensione, Robert «Buzz» Patterson, ha preso la parola
per mandare tre messaggi: «Al congresso, smettila di giocare con le
nostre truppe; ai terroristi, vi troveremo e vi uccideremo; e alle
nostre truppe, siamo con voi, vi sosteniamo».