Studio Avvocato Enzo Lepre
Corso Venezia, 12 – 20122 Milano – tel. 02.76013175



RACCOMANDATA RR

Al Direttore di Osservatorio Balcani
LUCA RASTELLO
Piazza S. Marco, 7
38068 Rovereto (TN)

 

Milano, 21 novembre 2008


Egregio Direttore,
prendo atto della sua lettera del 21 ottobre u.s. con le scuse della sua testata. Accetto che pubblichiate la mia lettera, la vostra risposta e la mia replica.
Apprezzo la vostra politica di favorire il dibattito aperto, quando questo, però, rimane nell’ambito dello scambio di opinioni e non si trasforma in un’aggressione personale, fantasiosa. Questa è una forma di reazione primitiva di fronte a tesi non conformi a quelle imposte ma pur sempre realistiche, parlo del Dossier Srebrenica da me tradotto. 
Ho letto Gente di Srebrenica di Azra Nuhefendić, da voi inviatomi. Questo articolo ha apparentemente scatenato la polemica e il commento punitivo nei miei confronti. Mi sento quindi autorizzata a commentarlo.
L’articolo, ovviamente soggettivo, ha un tono simile a quello che impiegherebbe un bosniaco serbo o un bosniaco croato. E’ triste che tredici anni dopo la fine della guerra civile in Bosnia gli animi siano ancora pieni di rancore e rabbia verso l’altro, quando in realtà sono stati tutti pedine di una politica imposta da fuori. 
Rilevo alcuni punti dell’articolo. Quando l’autrice parla del comandante Nenad, che ha abbandonato i Serbi di Ilijaš e si è comportato da profittatore di guerra, – curioso, è la stessa accusa fatta a me – dimentica che Naser Orić, comandante della 28a Legione Musulmana di stanza a Srebrenica ha abbandonato la città pochi giorni prima del fatidico 11 luglio 1995 con tutto il suo stato maggiore. La difesa di Srebrenica è stata lasciata ad ufficiali di grado inferiore spaventati ed impreparati. Orić vive felicemente a Tuzla o lì presso e non ha subito alcun giudizio per i circa 3500 civili serbi depredati e uccisi per suo ordine nei villaggi della regione dal 1992 al 1995.
L’autrice parla anche di fanatici ultrà serbi che sfilano per Srebrenica. E i gruppuscoli di violenti patrocinati dalla linea dura del SDA (Partito d’Azione Democratica di cui era presidente il defunto Aljia Izetbegović) come l’AIO (Aktivna Islamska Omladina - Gioventù Islamica Attiva)? E i wahabiti? E il sottogruppo dell’AIO chiamato Kvadrat formato da ragazzi orfani allenati alle tecniche d’assalto? 
Per ritornare a Srebrenica, sono convinta che, quando il vento della politica internazionale cambierà, avremo delle sorprese sulla storia di quel tragico avvenimento.
Nel maggio del 1996 fui io ad essere sorpresa. A Milići  gli americani della IFOR avevano arrestato dieci Musulmani armati, sospettati di aver trucidato tre Serbi. I dieci uomini erano stati consegnati alla polizia serba di Pale. Dato che non c’erano prove evidenti della loro colpevolezza vennero schedati e rilasciati. I dieci uomini risultarono appartenere a Laste, un gruppo di estremisti, e i nomi di otto di loro figuravano nella lista degli scomparsi di Srebrenica depositata dalla Croce Rossa Internazionale al Tribunale di Zvornik. Possiedo copia della documentazione.
Aggiungo che importanti uomini di governo come Haris Silajdžić e Hasan Muratović hanno dichiarato pubblicamente il loro proposito di trasformare la Bosnia-Erzegovina in uno stato islamico dalla Croazia alla Drina. Questo non contribuisce certo a tranquillizzare le altre due nazionalità presenti nel paese!
Come scrisse nel 1993 il giornalista francese Jacques Merlino Le verità jugoslave non sono tutte belle da raccontare e chi cerca di riportarle nel modo più oggettivo finisce per essere calunniato.

Con i miei migliori saluti.
Jean Toschi Marazzani Visconti




Il giorno 20/ott/08, alle ore 16:39, Coord. Naz. per la Jugoslavia ha scritto:


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LUCA RASTELLO                              
Piazza s. Marco, 7
38068 Rovereto (TN)
                                                            
Milano, 12 ottobre 2008

Egregio Direttore,
ho appreso casualmente un commento che tale Asra Nehufendic, a me sconosciuta, ha fatto su di me sulla sua testata il 16 maggio 2008 e tutt’ora in rete (*):

Autore: azra
Data e ora: 16.05.2008 14:18
gente di Srebrenica
Sulla credibilità di J. T.J. Visconti: T.Visconti fu pagata dai serbi Bosniaci per fare la propaganda per i loro scopi. Fu molto amica di Radovan Karadjic e Ratko Mladic e altri accusati per i crimini contro l'umanità. Girava per la Serbia e la parte occupata della Bosnia insieme con un giovane, un tale Daniel Shifer, che si presentava come "umanista". I loro "datori" di lavoro erano scontenti. Furono licenziati presto. Di loro due scriveva in modo peggiorativo persino la stampa Serba. I giornalisti italiani che "coprivano" la guerra in Bosnia, anche loro, ne sanno qualcosa su questi due "umanisti". J.T. Visconti non ha mai messo piede ne a Sarajevo, ne in nessun altra parte della Bosnia che non era controlatta dai Serbi. Questo tipo di gente, di solito, si definisce come approfittatori dalla guerra.

Reputo fuori luogo che la sua testata permetta simili sfoghi dettati da odio cieco ed ottuso verso qualcuno che ha semplicemente tradotto il Dossier Srebrenica dal francese, testo a sua volta tradotto dall’associazione Verité Justice dall’originale del gruppo di ricercatori statunitensi.
Ho scritto per diverse testate italiane ed estere fra cui Il Manifesto e Limes. Sono arrivata a Sarajevo la prima volta con Elie Wiesel nel novembre 1992.
Ritengo il contenuto dell’allegato altamente calunnioso e mendace.
Ho conferito mandato ai miei legali di procedere nelle sedi opportune contro la sua testata.
Attendo comunque scuse ufficiali per lettera e sull’Osservatorio Balcani da quanti si sono resi responsabili del commento in questione.

Jean Toschi Marazzani Visconti

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(*) http://www.osservatoriobalcani.org/forum/messagelist/9417

Sulla attività di saggista e giornalista di Jean Toschi Marazzani Visconti si veda ad esempio:

LA DISINFORMAZIONE in EX JUGOSLAVIA E IN KOSOVO
http://www.cnj.it/documentazione/jtmv06.htm

IL CORRIDOIO. Viaggio nella Jugoslavia in guerra
http://www.cnj.it/INIZIATIVE/jeantoschi.htm

Sul testo tradotto da Jean Toschi Marazzani Visconti
Il Dossier nascosto del "genocidio" di Srebrenica
si veda ad esempio:
http://www.cnj.it/documentazione/srebrenica.htm#dossier