8 aprile giornata dei diritti di Rom e Sinti
Posted By rino On 3 Aprile 2009 @ 12:24 am In Immigrazione, antifascismo | No Comments
L’8 aprile si celebra la giornata internazionale dei diritti di Rom e Sinti, in ricordo dell’8 aprile 1971 in cui si costituì l’Unione Romanì Internazionale (IRU), riconosciuta nel 1979, dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, come “organizzazione, non governativa e non territoriale, con potere di consultazione che rappresenta tutte le comunità romanès del mondo” (Alexian Santino Spinelli “Baro romano drom”, Meltemi editore 2005; pagg.7-87 : “La storia”).
Dal 1981, anche la Comunità Europea si è espressa affinché la pubblica amministrazione degli stati si attivasse contro le inadempienze politiche di cui il popolo rom è vittima. Purtroppo riguardo al popolo rom, nel panorama culturale e politico mondiale, la posizione italiana, spesso, senza distinzione tra destra e sinistra, appare arretrata e razzista. In ogni contesto italiano infatti, gli approcci alla storia e/o alla cultura romanì sono sempre correlati da un esplicito richiamo alle situazioni di degrado in cui parte della popolazione romanì vive, come peraltro accade a tutti i popoli del mondo, anche a quelli economicamente privilegiati come il nostro (mafia, camorra, delitti compiuti sul posto di lavoro per mancato rispetto delle norme di sicurezza, aberrazioni criminali e famigliari, ecc.). In ambito più squisitamente politico poi, ho riscontrato come anche le prese di posizione antirazziste, quando si riferivano ai Rom, per poter aggregare il maggior numero di adesioni, dovessero specificare che è fondamentale richiedere al popolo rom il rispetto dei “doveri” e delle norme giuridiche. Alcune riflessioni mi paiono d’obbligo sul messaggio che tale specifica comunica: certo siamo antirazzisti, ma sappiamo che molti Rom compiono reati. Mi chiedo se, alla luce di quanto è accaduto agli ebrei sotto il nazismo (che ha perseguitato analogamente Rom e Sinti mietendo oltre 500.000 vittime) avremmo il coraggio di approvare un messaggio che prima dell’olocausto comunicasse certo siamo antirazzisti, ma sappiamo che molti Ebrei sono usurai. Sul piano del rapporto tra fruizione dei diritti e rispetto dei doveri, mi pare evidente che soltanto se veramente si gode di diritti si è in grado di ottemperare ai doveri civili. Non sono certo forieri di diritti la ghettizzazione nei campi nomadi, gli ostacoli che impediscono un sereno approccio alla scolarizzazione (scuole lontane dal luogo in cui risiedono i Rom, bambini discriminati, guardati come “diversi”, costretti a lavarsi, seppure puliti, mentre un bimbo italiano, addirittura se è sporco, non riceve lo stesso trattamento), la diffidenza, fomentata anche dai giornali più illuminati, che crea ulteriori ostacoli ai rom nella ricerca di un posto di lavoro. . . In Italia, ingenti capitali (si tratta di milioni e milioni di euro, provenienti in genere da progetti della Comunità Europea) vengono spesi per gestire i campi nomadi (in cui, in realtà, le persone vivono in condizioni disumane) e per “educare” i rom ad essere “integrabili” nella nostra società (con suggerimenti su come vestirsi e porsi verso gli altri). In Jugoslavia ho conosciuto rom giornalisti, professori, chirurghi, farmacisti, ingegneri e nessuno di loro era nomade e/o stato “educato” con programmi di inserimento. Nella stessa Italia, d’altro canto, esistono Rom operai, professori, giornalisti, infermieri, albergatori, baristi, imprenditori, vigili urbani, dipendenti di banche e della Pubblica Amministrazione. La loro vita non è stata condizionata e/o facilitata da educatori non rom; certamente hanno sopportato maggiori discriminazioni degli italiani non rom e forse molti di loro, in condizioni normali, avrebbero potuto raggiungere posizioni sociali ancora più appaganti. E’ avvilente constatare che, seppure con i dovuti aggiornamenti, riguardo ai campi nomadi e alla necessità di educare i Rom al vivere civile, persista l’ideologia che, a partire dal 1899, ha fomentato in Germania il razzismo contro la popolazione romanì, dall’istituzione di centri di studio e monitoraggio - destinati ufficialmente alla raccolta di informazioni sui Rom, ma che in realtà li schedavano - alla redazione di tesi di genetica sull’esistenza, nei Rom, del gene del nomadismo, all’estromissione dei Rom dalle loro terre e dalle loro abitazioni fino all’ internamento nei campi. Piera Tacchino Scarica il volantino (clikka): http://www.lsmetropolis.org/wp-content/volantino-marcia-rom.pdf --- http://www.lsmetropolis.org/2009/03/8-aprile-di-rom-e-sinti/ 8 APRILE Giornata Internazionale dei diritti di Rom e Sinti Posted By rino On 27 Marzo 2009 @ 5:02 pm In Immigrazione, Internazionale | 1 Comment RITROVO:MERCOLEDI’ 8 APRILE ORE 16,30 a Torino IN PIAZZA PALAZZO DI CITTA’ (davanti al municipio) Le culture rom e sinti sono patrimonio dell’umanità; le premesse indispensabili per superare pregiudizi e stereotipi sono la conoscenza, le iniziative interculturali, una comunicazione che non alimenti sentimenti xenofobi, così come richiesto anche dal Parlamento europeo e dalle istituzioni internazionali. Desideriamo che l’occasione dell’8 aprile si trasformi in una dimostrazione di pace e nonviolenza per tutti, perché tutti ne hanno diritto. Facciamo un appello affinché le persone, associazioni, sindacati, chiese, realtà politiche intervengano in prima persona alla costruzione dell’iniziativa: appuntamento il 31marzo alle ore 20 presso la Casa Umanista di via Martini 4bis - Torino Ad oggi hanno aderito:Opera Nomadi, Ass. Romano Ilio, Cantieri di Pace, Comitato Promotore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Pastorale Migranti, Coordinamento antidiscriminazione Sa Phrala, AIZO, Terra del Fuoco Il comitato promotore 8 aprile Per informazioni: tel. 339.1360447 - 338.6152297 ---- Casale Monferrato (AL) Uff. Stampa Ass. SerydarthZINGARI, LA BELLEZZA DI UN POPOLO
tel.349.5250560
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