Jean Toschi Marazzani Visconti ci riporta alcuni aggiornamenti sul caso di Milorad Krnojelac.
Assieme ad alcuni altri (es. Jelisić, Nikolić) Krnojelac è tra i condannati dal Tribunale ad hoc dell'Aia per i crimini commessi sul territorio della ex Jugoslavia (TPYI) che stanno scontando la loro pena nelle carceri italiane.
Già professore di fisica e matematica, poi direttore del carcere di Foča nel corso della guerra in Bosnia-Erzegovina, Krnojelac è stato inizialmente condannato a 7 anni. Durante l'appello la pena è stata aumentata di altri 8 anni con l'accusa di genocidio.
Essendogli stato diagnosticato un cancro alla gola, Krnojelac all'Aja ha subito circa 90 pesanti sedute di chemioterapia. Da allora non può deglutire (è alimentato con un tubicino direttamente nello stomaco) ed è in condizioni fisiche molto precarie.
Il 24.05.2005 e il 4.09.2006 erano state inviate richieste al tribunale dell’Aja di scarcerazione per gravi condizioni di salute.
Le richiese sono state respinte.
E' dall'aprile 2006 che Krnojelac sta scontando la sua pena in Italia – prima a Padova, adesso ad Opera (Milano). Non parla la lingua italiana per cui è totalmente isolato. La sua condizione di salute è tuttora molto grave. Inizialmente è stato “parcheggiato” nell'infermeria del carcere e nutrito con la sonda. Dopo il secondo rifiuto di rilascio per grave stato di salute è stato spostato al carcere di Opera dove è stata ripresa la chemioterapia presso l'ospedale San Carlo. Il suo male non regredisce.
Di fatto, considerato anche il periodo di detenzione durante il processo, nel 2008 Krnojelac aveva già scontato i due terzi della pena. In base alla legge italiana, quando è scontata la metà della pena si ha diritto ai benefici previsti per questi casi.
La richiesta di remissione della pena datata 20.06.2008, rivolta ancora al TPYI, è stata impostata proprio sul fatto che il prigioniero ha scontato i due terzi della pena ed è in gravi condizioni di salute. Lo stesso TPYI ha risposto che secondo la legge italiana il prigioniero ha il diritto di uscire.
All’osservazione dell’Ufficio del Procuratore che sosteneva che Krnojelac non aveva mai collaborato, gli avvocati hanno ribadito che aveva volontariamente accettato di parlare con i procuratori del vecchio TPYI. Il presidente del Tribunale, Fausto Pocar, prima di lasciare l’incarico, ha comunicato che avrebbe chiesto al governo italiano le regole da applicare in questo caso. Il nuovo Presidente del TPYI, Patrick Robinson avrebbe nuovamente posto la questione al governo italiano il 17 novembre 2008.
Il TPYI attende ancora una risposta del governo italiano. Secondo gli accordi Italia-ONU, se le cose vanno a rilento si può chiedere in ritorno del prigioniero all’Aja.
Le ultime informazioni che Jean Toschi Marazzani Visconti ci trasmette sono state raccolte nel corso di un incontro avuto a Belgrado il 26 marzo 2009 nello studio dell’Avvocato Toma Fila con gli avvocati Mihajlo Bakrač e Milos Cvijic, che si stanno occupando del caso.
Alla pagina https://www.cnj.it/documentazione/IstanzaKrnojelac.pdf riproduciamo la traduzione in lingua italiana della più recente istanza presentata dall'avvocato Bakrač al TPYI, il 17 novembre 2008.
Il 22 aprile 2009 il caso di Krnojelac dovrebbe essere discusso a Milano. In Italia lo assiste l'avvocato Alessandra Trapella.
(aprile 2009)