Zastava Auto: Ultimo Atto

1) Report di Riccardo Pilato e Gilberto Vlaic
2) Zastava Auto chiude: a casa 1.600 operai. Il Lingotto ringrazia (Liberazione 7/1/2011)
3) Rajka Veljovic: «Lanciamo un appello dalla Serbia a tutti i lavoratori italiani» (Liberazione 7/1/2011)


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(I dati riportati di seguito contengono diverse precisazioni rispetto a quanto da noi diffuso in data 4/1/2011 "Oggi su JugoGlas: ZASTAVA-FIAT, BRUTTE SORPRESE DI CAPODANNO". NdCNJ)

Da: "Gilberto Vlaic" <gilberto.vlaic @ elettra.trieste.it>
Data: 08 gennaio 2011 11.43.37 GMT+01.00
Oggetto: Zastava Auto: Ultimo Atto

Care amiche, cari amici,
le notizie che ci sono giunte in questi giorni da Kragujevac sono pessime.

Ricorderete che la fabbrica di automobili Zastava era stata divisa a febbraio 2010 in due parti:
-la FIAT Auto Serbia (FAS), proprietaria degli stabilimenti di produzione delle auto, che aveva assunto con un nuovo contratto individuale circa 1000 operai
-la Zastava Auto, che risultava in pratica una scatola vuota, rimasta di proprietà pubblica a cui venivano affidati i restanti 1600 lavoratori non assunti dalla Fiat.

E’ il nuovo modello Marchionne: la creazione di una new company a cui conferire le produzioni e gli stabilimenti e una bad company su cui scaricare debiti e lavoratori in eccesso.

Il Governo serbo, a ridosso della fine dell’anno, attraverso il suo Ministro dell’economia, il tristemente noto Mladan Dinkic, ha improvvisamente dichiarato la chiusura totale della Zastava Auto e la conseguente messa in mobilità di tutti i lavoratori a partire dal 5 gennaio.

Nel documento intitolato
Zastava ultimo atto
che vi alleghiamo a questa mail
sono contenuti i dettagli di questa operazione; qualche numero potrà cambiare di qui alla fine di gennaio, ma la sostanza è quella indicata.

La situazione è pessima per tutti questi lavoratori, che si vanno ad aggiungere agli oltre 23.000 disoccupati censiti a Kragujevac.
E’ evidente che per loro ci sono pochissime speranze  di trovare una occupazione regolare e sono condannati ad una lunghissima situazione di precarietà.

Quando si sono sparse le prime voci i lavoratori hanno reagito immediatamente entrando in sciopero e effettuando un tentativo di occupazione del Comune di Kragujevac, ma non è servito a nulla.

La Fiat se ne è ovviamente lavata le mani, ha detto che era una questione che riguardava il Governo. In realtà ha ottenuto quello che le occorreva, la cancellazione del marchio Zastava, la proprietà degli impianti e un ampio serbatoio di lavoratori pagati pochissimo a cui attingere, a seconda del bisogno.

Tutti comprenderete che in queste condizioni la solidarietà concreta fino ad oggi espressa dalle nostre associazioni acquisisce un ancor più alto valore, sia sotto l’aspetto materiale che psicologico.

Ci appelliamo pertanto alla sensibilità di tutti voi per continuare l nostra campagna di affidi a distanza ed estendere il nostro aiuto a questi lavoratori e alle loro famiglie.

Riccardo Pilato
Associazione Zastava Brescia per la Solidarietà Internazionale ONLUS

Gilberto Vlaic
Non Bombe ma Solo Caramelle ONLUS

Brescia e Trieste, 7 gennaio 2011


ZASTAVA ULTIMO ATTO

Riccardo Pilato Brescia
Gilberto Vlaic Trieste


Intervista telefonica a Delic Radoslav, segretario generale del sindacato dei lavoratori del gruppo Zastava JEDINSTVENA SINDAKALNA ORGANIZCIJA

Queste sono le informazioni che siamo riusciti ad ottenere sulla situazione a Kragujevac al momento attuale

Fiat Auto Serbia al 31-12-2010: 1120 lavoratori

Zastava Auto (di proprietà pubblica) al 31-12-2010: 1592 lavoratori

Il Governo serbo ha deciso di chiudere Zastava Auto il 5 gennaio 2011 ed ecco come si presenta il destino di questi lavoratori, dopo un serrato confronto con il sindacato; la somma dei numeri successivi porta ad un totale di 1537 lavoratori; significa che per 55 non è ancora definito il gruppo di appartenenza.
Alcuni numeri presenti in questo documento potranno cambiare, ma la sostanza resta questa che descriviamo.

53 lavoratori passano a Fiat Auto Serbia

60 lavoratori (direttori vari e impiegati di alto livello) passano a ZASTAVA AD, che è la Direzione Generale che controlla le attività industriali ancora esistenti del gruppo Zastava, non ancora privatizzate, che gestisce il patrimonio immobiliare eccetera.

10 lavoratori vanno subito in pensione.
A due anni dalla pensione: sono 65 lavoratori; entreranno nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego e riceveranno il seguente trattamento economico:
9 mensilità del loro salario netto attuale come indennità di licenziamento
60% del salario medio netto serbo (circa 20.000 dinari/mese – 1 € uguale 106,5 dinari) fino alla pensione;
i loro contributi sanitari e pensionistici fino alla pensione saranno a carico del Governo

Fino a 5 anni dalla pensione: sono 249 lavoratori
Trattamento economico:
6 salari lordi come indennità di licenziamento (pagheranno loro le tasse) per circa 2500 euro a lavoratore.
Entreranno nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego
riceveranno un sussidio di circa 250 euro/mese netti ma dovranno pagarsi da soli i contributi (circa 60 euro/mese)

Ci sono inoltre 97 lavoratori con al massimo sei anni dalla pensione:
per questi il sindacato ha ottenuto che gli venga pagato il proprio salario lordo (su cui pagheranno i contributi) fino al raggiungimento del quinto anno dalla pensione, dopo di che rientreranno nel trattamento economico relativo ai lavoratori del gruppo precedente.

Lavoratori invalidi del lavoro: sono 65, passano all’azienda Zastava INPRO, che produce piccoli rimorchi per auto.

938 lavoratori non rientrano in nessuna delle categorie sopra elencate; riceveranno 300 euro di liquidazione per anno lavorato come indennità di licenziamento; entreranno nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego.
Riceveranno un sussidio di 22000 dinari/mese per un anno e 19.000 dinari/mese per un successivo secondo anno indipendentemente da anzianità e qualifica.
In questi due anni i contributi sanitari e pensionistici saranno pagati dal Governo.

Fiat Auto Serbia dovrebbe arrivare ad avere circa 2500 dipendenti alla fine del 2012; non ha pero’ nessun obbligo contattuale rispetto alla riassunzione di lavoratori Zastava in mobilità.


C’è stato un grande inganno sui test di ingresso che la Fiat aveva svolto su tutti i lavoratori del gruppo auto; sembrava che il passaggio a Fiat Auto Serbia fosse condizionato al superamento questo test di ingresso; si sa invece di lavoratori che non hanno passato il test e che sono già stati assunti così come di lavoratori espulsi che avevano passato il test. Per moltissimi lavoratori non sono mai stati comunicati i risultati dei test e non c’è mai stato su questi argomenti un confronto con il Sindacato.

Ed è su questo grande equivoco che il Ministro dell’economia Mladjan Dinkic ha giocato le sue carte per giustificare l’espulsione di questi lavoratori, come è riportato nelle sue dichiarazioni del 24 dicembre a Radio B92


Brescia e Trieste, 7 gennaio 2011


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Liberazione, venerdi 7 gennaio 2011
http://lettura-giornale.liberazione.it/

Il regalo del governo serbo in cambio di... niente

Zastava Auto chiude: a casa 1.600 operai. Il Lingotto ringrazia

La Zastava Auto chiude i battenti. Il governo della Serbia, che doveva aprire una trattativa con il sindacato sul destino di circa 1.600 lavoratori, ha improvvisamente comunicato la chiusura della società e il conseguente licenziamento di tutto l'organico. La notizia arriva direttamente da membri del sindacato Samostanli di Kragujevac, cittadina a poche decine di chilometri da Belgrado dove ha sede la Zastava. La Zastava fu bombardata dagli aerei della Nato durante la guerra del Kosovo con la scusa che nell'impianto si producevano armi. 
Il licenziamento è in qualche modo legato alla vicenda della Fiat in Serbia. La Zastava Auto, infatti, è quel che rimane della vecchia società che Sergio Marchionne ha deciso di prendersi nel tentativo di aprire un polo produttivo all'Est. Attualmente, quindi, le aziende sono due: Fiat Auto Serbia (Fas), cioè la parte acquisita dalla Fiat (tutti gli stabilimenti e 1000 lavoratori) e Zastava Auto (la "bad company", cioè quella parte dei lavoratori rimasti a carico del governo). I lavoratori Fas sono circa 1000, come prima, mentre in Zastava Auto sono circa 1600. La fabbrica al momento è un grande cantiere dove entrano sia lavoratori Fas che Zastava Auto. I lavoratori Fas assemblano la Punto nella unica linea rimasta, mentre gli altri lavorano sulla ricostruzione dei reparti. Il salario attuale medio per un lavoratore Fas è di 320 euro per un mese completo di lavoro, cosa che non accade mai (ottobre 2010). In Zastava Auto i salari medi sono di 250-260 euro al mese. La situazione anche in Fas è molto tesa. 
A ottobre il Sindacato ha chiesto un aumento dei salari in Fas e proclamato uno sciopero per il 19 ottobre. La Fiat ha risposto dichiarando il 19 ottobre giorno non lavorativo. Per il 2010 la Fas aveva previsto il montaggio di 30.000 Punto, ma la Fiat è ancora molto lontana dagli obiettivi per i quali ha preso molti soldi dal governo serbo. Per il 2010 c'è stato il bonus governativo di 1000 euro per vettura nuova; nulla si sa per il 2011. Comunque in relazione alla crisi economica sempre più forte sono calate anche le vendite e il governo ha abbassato le tasse sulla importazione di macchine usate, perchè la popolazione ha sempre meno risorse disponibili. 
Secondo il sindacato fino ad ora l'investimento reale della Fiat è stato pari a zero. Hanno versato 100 milioni, che sono in qualche conto di qualche banca, ma non sono stati usati per lo stabilimento; tutti gli investimenti attuati finora sono avvenuti con fondi del governo, il resto sono chiacchiere.


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Liberazione, sabato 8 gennaio 2011

Rajka Veljovic, sindacato della Zastava auto Samostalni in Serbia:

«Lanciamo un appello dalla Serbia a tutti i lavoratori italiani»

Fabio Sebastiani

«Lanciamo un appello a tutti i lavoratori italiani e alle loro organizzazioni sindacali perché ci siano vicini in questo drammatico momento». Rajka Veljovic è una lavoratrice e sindacalista della Zastava auto di Kragujevac. Il governo della Serbia ha messo la parola fine sull’azienda di automobili lasciando a casa centinaia di tute blu.
A febbraio scorso la Fiat era entrata in possesso degli stabilimenti della fabbrica Zastava per farne un polo produttivo per l’Est creando una nuova società la Fiat Auto Serbia (FAS) ed aveva assunto 1000 lavoratori (facendo firmare un contratto individuale) sul totale di 2600 che erano ancora in carico all’azienda. Il salario medio in FAS è di circa 320 euro.
Così si erano create due aziende, la FAS proprietaria degli stabilimenti e con 1000 dipendenti ed una azienda (chiamata Zastava Automobili), che risultava in pratica una scatola vuota, rimasta di proprietà pubblica a cui venivano affidati i restanti 1600 lavoratori. Stipendio medio 250 euro. E’ il nuovo modello Marchionne: la creazione di una new company a cui conferire le produzioni e gli stabilimenti e una bad company su cui scaricare debiti e lavoratori in eccesso. La scelta improvvisa è arrivata proprio nei giorni di ferie. In Serbia il Natale ortodosso si festeggia proprio in questi giorni. In poche parole, il Governo serbo ha fatto il classico “lavoro sporco” chiudendo la parte pubblica del gruppo Zastava. Per i 1600 lavoratori della Zastava Auto si sono spalancate le porte della disoccupazione. Circa 600 di loro, i più anziani, saranno ”accompagnati’’ verso la pensione con ammortizzatori economici molto deboli, ma circa 1000 riceveranno 300 euro di liquidazione per ogni anno lavorato e un sussidio di meno di 200 euro al mese per un anno e di meno di 150 per un secondo anno. Visto che in Serbia la disoccupazione viaggia sopra il 20% significa condannarli ad una condizione di precarietà che durerà per tutta la loro vita.

Che cosa è accaduto precisamente?

«E’ comparso un articolo sui giornali che parlava di circa 800 lavoratori della Zastava auto, che dovevano essere considerati in eccedenza. In realtà i dipendenti sono il doppio, quindi è come se gli altri 800 fossero stati cancellati.»

Come erano gli accordi con Fiat?

«Gli accordi erano che solo per far ripartire le produzioni avrebbe assorbito subito circa 1.000 lavoratori la cui selezione è avvenuta tramite un test di cui però non conosciamo i risultati. Quel programma ha avuto molti ritardi.»

Quando la Fiat avrà bisogno di altri lavoratori dove li prenderà? 

«Me lo chiedo anche io. Mi sono fatta una idea precisa, perché è già accaduto anche in altre parti della Serbia, che li prenderà attraverso l’Ufficio di collocamento pubblico e questo gli frutterà, da quello che abbiamo sentito, intorno ai 5000-7000 euro di contributo governativo per agni assunto. E’ chiaro il giochino? Adesso il governo della Serbia toglie alla Fiat la patata bollente e poi la premierà dando ulteriori contributi. Contributi che vanno ad aggiungersi a quelli già incassati.»

«Il vostro sindacato, il Samostalni, cosa ha detto?»

Per quello che ne so è stato preso alla sprovvista. Quando si sono sparse le prime voci abbiamo reagito prontamente entrando in sciopero e con un tentativo di occupazione del Comune di Kragujevac.

«La Fiat come ha reagito?

La Fiat se ne è lavata le mani, ha detto che era una questione che riguardava il Governo. In realtà ha ottenuto quello che le occorreva, la cancellazione del marchio Zastava, la proprietà degli impianti e un ampio serbatoio di lavoratori a cui attingere pagati pochissimo.»