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(orig. "Italian journalist claims NATO deposits toxic waste along Adriatic"
Croatian Times - November 22, 2010
or http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6973 )

Giornalista italiano afferma che la NATO deposita rifiuti tossici in Adriatico

(Croatian Times - 22 novembre 2010)

Un giornalista italiano avverte: “La NATO ha effettuato lo smaltimento di bombe e missili nel mare Adriatico, i cui rifiuti tossici possono potenzialmente raggiungere le coste croate e italiane.”

Gianni Lannes afferma che la NATO e il governo italiano non stanno dicendo la verità quando sostengono che questi materiali - bombe e missili non utilizzati nel corso delle missioni militari - sono depositati in sei zone pre-determinate. Lannes dice che in realtà, ci sono 24 di tali zone che si trovano non solo nelle acque internazionali, ma anche all'interno dei confini dello stato croato e di quello italiano. Queste zone coprono l'Adriatico da Trieste nel nord a Santa Maria di Leuca nel sud. L'articolo mette in guardia sull'esistenza di un grande arsenale a sole cinquanta miglia dalle coste istriane. Bombe della II^ Guerra mondiale e bombe utilizzate dalla NATO durante i bombardamenti sulla Serbia nel 1991 sarebbero state depositate lì. La concentrazione di gas mostarda, fosforo e altre sostanze chimiche tossiche è spaventosa, avverte Lannes. Egli chiama i depositi "arsenali di morte mobili" in quanto sono sensibili alle correnti marine. L'Italia ha recentemente notato un gran numero di morti di tartarughe e delfini. L'agenzia Statale italiana ICRAM - che ha tenuto sotto controllo il fenomeno - dice che molte delle carcasse trovate hanno ustioni e ferite profonde. Il libro di Lannes basato sulle sue indagini uscirà presto, scrive il quotidiano Jutarnji List.

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(orig. "Dangerous paradise: journalist claims Adriatic polluted by NATO waste"
RT - January 17, 2011 

Paradiso pericoloso, un giornalista sostiene: Adriatico inquinato da rifiuti NATO

(Russia Today, 17 gennaio 2011)

Spiagge di sabbia, dolce mare e affascinanti porti turistici: la costa adriatica in Italia può essere descritta come un paradiso per gli amanti del mare. Tuttavia, pochi sono consapevoli del fatto che tonnellate di rifiuti tossici smaltiti dalla NATO vengono accatastati sotto la superficie luminosa.

Secondo il giornalista investigativo Gianni Lannes, le acque che bagnano la costa della regione meridionale italiana della Puglia nascondono pericoli reali.

"Una quantità enorme di armi e rifiuti tossici è presente in queste acque: le bombe americane degli anni '40 e le armi NATO utilizzate nella guerra del 1999 contro la Serbia, comprese le munizioni all'uranio impoverito", ha dichiarato. "Queste armi contengono spesso sostanze tossiche, come lo zolfo, il gas mostarda e il fosforo.
I pescatori della zona dicono che la presenza di armi NATO mette gravemente a repentaglio la vita, costituendo una minaccia per l'ecosistema locale."
“Ci sono aree dove queste bombe tendono a finire nelle nostre reti ", ha detto il pescatore locale Vitantonio Tedeschi. "Noi cerchiamo di evitarle."
"Dopo la guerra, nel 1999, i pesci sono praticamente scomparsi dalle nostre acque ", ha aggiunto. "I prodotti chimici hanno influenzato la nostra salute, anche provocando eruzioni cutanee, visione offuscata e così via".
I pescatori hanno dovuto abbandonare il lavoro a causa della scarsità di pesce. La cooperativa di pesca nella cittadina marinara di Molfetta che una volta era composta da quasi 200 soci, ora ne conta solo cinque.
Sebbene la NATO dica che ci sono sei aree contaminate lungo la costa adriatica, Lannes afferma che quella è solo la punta di un iceberg.
"La NATO sta mentendo: 24 aree sono interessate, non sei," ha detto. "Le posizioni di queste aree non sono state ancora rese pubbliche. La popolazione viene tenuta all'oscuro."
I ripetuti tentativi di Lannes di sollevare il problema con il Ministro della Difesa italiano non hanno portato a nulla. Il portavoce dell'esercito Usa, colonnello Greg Julian, sostiene che l'esercito americano fa del suo meglio per eliminare tutte le armi pericolose dopo le sue campagne militari.
"Noi facciamo ogni cosa possibile, prima di tutto, rispettare le leggi ambientali, quando ci occupiamo di operazioni ed esercitazioni", ha detto. "Dopo le operazioni di smaltimento in mare, durante la campagna in Kosovo, abbiamo condotto operazioni di pulizia e fatto ogni cosa possibile per rimuovere i pericoli".
Tuttavia, Gianni Lannes ritiene che la NATO non abbia ancora confessato le proprie responsabilità.
"Ci dovrebbe essere una compensazione economica per le popolazioni colpite", ha detto. "L'Europa, la NATO e, soprattutto, gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili."

--- (trad. a cura di Dario di Comunisti Uniti FVG) ---