30 Luglio 2014 - Traduzione dal portoghese di Marx21.it | da www.avante.pt
Comunicato di 28 Partiti Comunisti e Operai
Per l'Italia hanno aderito PdCI e PRC
In occasione del 40° anniversario del colpo di Stato promosso dalla Giunta di Atene insieme al partito fascista EOKA B, che nel luglio 1974 aveva rovesciato il presidente eletto della Repubblica di Cipro, Makarios III, 28 Partiti Comunisti e Operai hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui affermano che la Turchia approfittò del golpe per “concretizzare le sue aspirazioni espansioniste a Cipro, invadendo illegalmente l'isola” e occupando il 37 per cento del suo territorio, e rilevano che tale situazione si mantiene e si aggrava, attraverso la “politica di colonizzazione massiccia”, in “flagrante violazione del diritto internazionale” e dei “diritti umani e le libertà del popolo di Cipro”.
“Il colpo di Stato e l'invasione”, le cui “tragiche conseguenze Cipro sta ancora sperimentando”, furono “preparati ed eseguiti con gli USA e la NATO”, si accusa pure nel testo, prima di sottolineare che “il problema di Cipro è, essenzialmente, un problema internazionale relativo ad un'invasione e a un'occupazione”.
Nel documento i partiti comunisti e operai denunciano “l'intransigenza politica della Turchia e della leadership turco-cipriota” e “l'inaccettabile tolleranza della “comunità internazionale” nei confronti di un'illegalità che dura da 40 anni”, ed esigono “la soluzione del problema di Cipro il più presto possibile, in base al Diritto Internazionale e alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
I firmatari rimarcano che “la soluzione deve ristabilire i diritti umani e le libertà nel quadro di una federazione bi-comunale e bi-zonale su un piano di uguaglianza politica”, sostengono che “la pace duratura permetterà, nella pratica, la riunificazione, l'indipendenza e la libertà per tutto il popolo di Cipro”, ed esigono che sia avviata un'inchiesta sul “destino degli scomparsi nella tragedia” ed “esprimono la loro completa solidarietà al popolo cipriota e alla sua lotta”.
Hanno firmato, fino ad ora:
Partito Comunista Portoghese, Partito Comunista del Bangladesh, Partito Comunista di Vallonia-Bruxelles (Belgio), Partito Comunista Tedesco, Partito Comunista in Danimarca, Partito Comunista della Gran Bretagna, Partito Comunista di Grecia, Partito Comunista della Finlandia, Partito Comunista Francese, Partito Comunista dell'India, Partito Comunista Iracheno, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista (Italia), Partito Comunista Libanese, Partito Comunista del Lussemburgo, Partito Comunista del Messico, Partito Comunista delle Filippine, Partito Comunista della Federazione Russa, Partito Comunista Sudafricano, Partito Comunista Siriano, Partito Comunista degli USA, Partito Comunista del Venezuela, Nuovo Partito Comunista della Gran Bretagna, AKEL di Cipro, Partito Comunista Unificato della Georgia, Partito dei Lavoratori Ungherese e Partito del Popolo Iraniano.
Oltre alle organizzazioni appartenenti alla lista Solidnet, ha sottoscritto il testo Die Linke della Germania.
Comunicato di 28 Partiti Comunisti e Operai
Per l'Italia hanno aderito PdCI e PRC
In occasione del 40° anniversario del colpo di Stato promosso dalla Giunta di Atene insieme al partito fascista EOKA B, che nel luglio 1974 aveva rovesciato il presidente eletto della Repubblica di Cipro, Makarios III, 28 Partiti Comunisti e Operai hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui affermano che la Turchia approfittò del golpe per “concretizzare le sue aspirazioni espansioniste a Cipro, invadendo illegalmente l'isola” e occupando il 37 per cento del suo territorio, e rilevano che tale situazione si mantiene e si aggrava, attraverso la “politica di colonizzazione massiccia”, in “flagrante violazione del diritto internazionale” e dei “diritti umani e le libertà del popolo di Cipro”.
“Il colpo di Stato e l'invasione”, le cui “tragiche conseguenze Cipro sta ancora sperimentando”, furono “preparati ed eseguiti con gli USA e la NATO”, si accusa pure nel testo, prima di sottolineare che “il problema di Cipro è, essenzialmente, un problema internazionale relativo ad un'invasione e a un'occupazione”.
Nel documento i partiti comunisti e operai denunciano “l'intransigenza politica della Turchia e della leadership turco-cipriota” e “l'inaccettabile tolleranza della “comunità internazionale” nei confronti di un'illegalità che dura da 40 anni”, ed esigono “la soluzione del problema di Cipro il più presto possibile, in base al Diritto Internazionale e alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
I firmatari rimarcano che “la soluzione deve ristabilire i diritti umani e le libertà nel quadro di una federazione bi-comunale e bi-zonale su un piano di uguaglianza politica”, sostengono che “la pace duratura permetterà, nella pratica, la riunificazione, l'indipendenza e la libertà per tutto il popolo di Cipro”, ed esigono che sia avviata un'inchiesta sul “destino degli scomparsi nella tragedia” ed “esprimono la loro completa solidarietà al popolo cipriota e alla sua lotta”.
Hanno firmato, fino ad ora:
Partito Comunista Portoghese, Partito Comunista del Bangladesh, Partito Comunista di Vallonia-Bruxelles (Belgio), Partito Comunista Tedesco, Partito Comunista in Danimarca, Partito Comunista della Gran Bretagna, Partito Comunista di Grecia, Partito Comunista della Finlandia, Partito Comunista Francese, Partito Comunista dell'India, Partito Comunista Iracheno, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista (Italia), Partito Comunista Libanese, Partito Comunista del Lussemburgo, Partito Comunista del Messico, Partito Comunista delle Filippine, Partito Comunista della Federazione Russa, Partito Comunista Sudafricano, Partito Comunista Siriano, Partito Comunista degli USA, Partito Comunista del Venezuela, Nuovo Partito Comunista della Gran Bretagna, AKEL di Cipro, Partito Comunista Unificato della Georgia, Partito dei Lavoratori Ungherese e Partito del Popolo Iraniano.
Oltre alle organizzazioni appartenenti alla lista Solidnet, ha sottoscritto il testo Die Linke della Germania.