dei magistrati Luca M. Baiada e Domenico Gallo, 21 marzo 2008
Ad inizio aprile dalle pagine del quotidiano britannico The Guardian, ha espresso critiche molto esplicite all'operato della missione europea in Kosovo e dell'International Civilian Office. Un punto di vista da tenere in considerazione dato che Andrea Lorenzo Capussela ha lavorato in Kosovo, sino alla primavera di quest'anno, proprio per l'ICO. Una nostra intervista…
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Kosovo/Kosovo-le-contraddizioni-della-presenza-europea-93864
In Kosovo, una società pubblica viene espropriata per assicurare all'American University in Kosovo (privata) gli spazi per costruire il proprio campus. Secondo Andrea Capussela, ex direttore dell'ufficio economico dell'ICO, l'operazione rappresenta "tutto ciò che non va nel Kosovo di oggi"…
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Kosovo/Kosovo-e-internazionali-trasparenza-cercasi-98951
Una débâcle UE: il caso della Banca centrale del Kosovo (di Andrea Lorenzo Capussela, 24 gennaio 2012)
L'11 gennaio i giudici Eulex hanno definitivamente accantonato le accuse di corruzione e abuso d'ufficio nei confronti dell'ex direttore della Banca centrale del Kosovo. Un caso che ha portato alla luce seri problemi nella gestione della giustizia da parte della missione europea. Le riflessioni di Andrea Lorenzo Capussela, già direttore dell'ufficio economico dell'ICO…
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Kosovo/Una-debacle-UE-il-caso-della-Banca-centrale-del-Kosovo-110879
Organ trafficking in Kosovo: the Marty report, the Medicus case and the first convictions. Some open questions on the Eulex conduct
http://www.balcanicaucaso.org/eng/Regions-and-countries/Kosovo/Has-Eulex-changed-its-policy-136615
Eulex: cambio di politica? (Andrea Lorenzo Capussela, 27 maggio 2013)
Lo scandalo EULEX che sta scuotendo l'Unione europea e il Kosovo ha colpito al cuore la credibilità della più grande missione estera dell'Unione. I retroscena e le reazioni dalla nostra corrispondente da Pristina…
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Kosovo/EULEX-lo-scandalo-corruzione-156961
Doveva eliminare la corruzione in Kossovo, missione Ue nella bufera per tangenti
Lanciata sei anni fa per aiutare i kossovari a combattere corruzione e illegalità, la missione "Eulex" è finita al centro della bufera mediatica per un caso di presunte tangenti che coinvolge alti funzionari di mezzo mondo
Lanciata sei anni fa per aiutare i kossovari a combattere corruzione e illegalità, la missione "Eulex" è finita al centro della bufera mediatica per un caso di presunte tangenti che coinvolge alti funzionari di mezzo mondo
Ivan Francese - Gio, 06/11/2014
Non è ancora passata una settimana dall'insediamento di Federica Mogherini come Alto rappresentante per la politica estera della Ue che già il neo "ministro degli esteri" dell'Unione si trova per le mani una bella patata bollente, forse la peggiore degli ultimi decenni di tutta la politica estera europea.
Si tratta dello scandalo di corruzione che ha travolto Eulex, missione avviata nel 2008 per assistere il cammino verso la democrazia del neonato Kosovo. Maria Bamieh, il procuratore britannico che ha svelato i numerosissimi casi di tangenti ed episodi di corruzione di cui sono accusati i più alti gradi di Eulex, è stata sollevata dal suo incarico. Il pubblico ministero britannico punta il dito contro quelli che chiama "due anni di mobbing, ispezioni e controlli", dovuti, secondo lei, alle accuse che aveva mosso contro i massimi responsabili della missione europea.
Nel mirino delle accuse della Bamieh è finito tra gli altri il magistrato italiano Francesco Florit, accusato di aver preso tangenti in cambio dell'insabbiamento di alcune indagini. Florit però sostiene che queste ipotesi siano "senza fondamento" e, pur accusando la Bamieh di essere "molto abile a relazionarsi con i media nonostante sia sotto indagine amministrativa da due anni", si dice contento che la questione venga esaminata fino in fondo. Con lui, tra gli altri, sono stati accusati anche il procuratore ceco Jaroslava Novotna e il magistrato anglo-canadese Jonathan Ratel.
Nel frattempo, lo scorso 24 ottobre la Bamieh è stata rimossa dal suo incarico a Pristina, capitale del Kosovo, per "cattiva condotta": Eulex ha fatto sapere che è sospettata di aver diffuso documenti riservati. La donna ha negato ogni accusa e continua a sostenere di essersi rivolta alla stampa solo dopo che le erano state contestate le accuse.
"È una vergogna che un'organizzazione che dovrebbe rappresentare la legge non sia essa stessa sottoposta alla legge - attacca la Bamieh parlando a The Guardian - Che messaggio stiamo mandando al Kosovo? È come se dicessimo al popolo kossovaro che se qualcuno dell'organizzazione criminale parla, bisogna prenderlo a calci nei denti. Stiamo dando l'impressione di non essere persone serie per quanto riguarda la corruzione, che l'istituzione chiamata a garantire la legalità si comporta in realtà in modo vergognoso."
Nel frattempo il nuovo responsabile di Eulex, Gabriele Meucci, assicura di "prendere molto sul serio" le accuse della Bamieh, ed anche la Mogherini ha annunciato, da Bruxelles, che una commissione legale indipendente ed esterna sarà inviata in Kosovo per monitorare la situazione. Una misura accolta con favore dalla diretta interessata: "Ben venga un'indagine indipendente, non mi fido di quelle interne", chiosa la Bamieh.
Eulex, costata più di un miliardo di euro, in sei anni ha lasciato il Kosovo, da cui aveva promesso di estirpare la corruzione, in condizioni ancora peggiori di quelle in cui si trovava all'inizio della missione. Analisti locali interpellati da The Guardianricostruiscono come il livello di criminalità organizzata e corruzione nel sistema politico del Paese siano notevolmente peggiorati dal 2008 ad oggi.
http://www.nkpj.org.rs/clanci-la/clanak_id=152.php
NACIONALISTIČKA PROVOKACIJA ALBANSKOG PREMIJERA
Nova komunistička partija Jugoslavije (NKPJ) najoštrije osuđuje nacionalističku provokaciju buržoaskog pro-imperijalističkog premijera Albanije Edija Rame, koji je drsko tokom posete Srbiji izjavio da je “nezavisnost Kosova neumitna i da mora biti poštovana”.
Znajući da uživa punu podršku zapadnog imperijalizma, kojem verno služi protivno interesima albanskog naroda, Rama je isprovocirao incident, sličan onome u čijem organizovanju je učestvovao njegov brat tokom odigravanja fudbalske utakmice Srbija – Albanija u Beogradu, kada je pušten dron sa zastavom fašističke tvorevine “Velike Albanije” iznad stadiona Partizana. NKPJ ističe da je nakon drske nacionalističke provokacije i mešanja Rame u unutrašnje stvari Srbije, dužnost republičke Vlade da mu otkaže gostoprimstvo i prekine njegovu posetu našoj zemlji.
NKPJ koristi i ovu priliku da izrazi žestok protest protiv pogubne politike buržoaske pro-imperijalističke Vlade Srbije na čelu sa Aleksandrom Vućićem koja vodi ka formalnom priznavanju “nezavisnosti” Kosova i ulasku Srbije u tamnicu naroda Evropsku uniju čiji je jedini cilj da bogati budu još bogatiji a siromašni još siromašniji. Zahtevamo da se odmah prekinu svi pregovori i kontakti sa marionetskim pro-imperijalističkim režimom u Prištini a da okupatorske trupe NATO, udarne pesnice zapadnog imperijalizma odmah napuste teritoriju južne srpske pokrajine Kosova i Metohije. NKPJ ističe da albanski i srpski narod na Kosovu neće moći da žive u miru i prosperitetu dok okupatorske trupe ne napuste teritoriju te pokrajine i dok se ona ne vrati u sastav matice Srbije. Za sve zločine i razaranja na Kosovu i Metohiji isključivi krivac je zapadni imperijalizam i njegove marionetske sluge u Prištini. NKPJ naglašava da Srbija i Albanija treba da žive u dobrosusedskim odnosima bez mešanja u unutrašnje poslove druge države. Građani Srbije i Albanije ne smeju da dozvole da ih svađa i uništava zapadni imperijalizam zarad svojih pljačkaških interesa. Radni narod u obe zemlje ima isti cilj a to je borba protiv buržoaske eksploatacije i isterivanje NATO imperijalista sa Balkana.
Sekretarijat Nove komunističke partije Jugoslavije
Beograd,
10. novembar 2014. godine
Visite d’Edi Rama en Serbie : « le Kosovo indépendant est une réalité »
Par Ph.B.
Les Premiers ministres serbe Aleksandar Vučić et albanais Edi Rama ont laissé éclater lundi devant les caméras leurs divergences sur le Kosovo.
« Je ne permettrai à personne d’humilier la Serbie à Belgrade. Le Kosovo-et-Métochie n’a rien à voir et n’aura jamais rien à voir avec l’Albanie », s’est offusqué Aleksandar Vučić. « Le Kosovo est serbe, comme l’indique la Constitution de notre pays. C’est la dure réalité et je suis heureux d’être en mesure de le répéter devant M. Rama. »
Contenant difficielement sa colère, Aleksandar Vučić s’est dit « désolé » que son homologue albanais ait mentionné le Kosovo lors d’une conférence de presse conjointe au Palais de Serbie, peu après leur rencontre en tête-à-tête, soulignant que le sujet ne figurait pas à l’agenda officiel des discussions. Il a cependant ajouté qu’il espérait que les entretiens avec le Premier ministre albanais allaient se poursuivre.
Auparavant, Edi Rama avait rappelé que Preševo était un « pont d’importance stratégique entre deux pays partageant le même destin européen ».
« Concernant le Kosovo, nous avons des opinions divergentes », a déclaré le Premier ministre albanais. « Mais la réalité est irréversible et doit être respectée. La reconnaissance du Kosovo par les États européens est d’une importance capitale. »
« L’indépendance du Kosovo a fait que les Balkans sont plus stables et pacifiques », a encore estimé le chef du gouvernement albanais.
La plus grande partie du discours d’Edi Rama a été retransmise en direct sur la RTS... sans être traduite de l’albanais. « Une erreur technique », s’est justifiée la chaîne nationale serbe.
Par ailleurs, le protocole dans les cérémonies a manifestement été « allégé », les drapeaux albanais étant bien peu visibles dans les rues de Belgrade ce lundi.
Nouveau départ ?
Plus tôt dans la journée, les deux Premiers ministres ont convenu d’élaborer un accord permettant aux citoyens d’Albanie et de Serbie de franchir les frontières simplement munis de leur carte d’identité. Quant aux projets d’infrastructure importants, « nous voulons d’abord adhérer à l’Union européenne avant d’aller plus loin », a déclaré Aleksandar Vučić .
L’entretien entre les deux hommes a davantage porté sur la coopération économique et les échanges commerciaux entre les deux pays. Les gouvernements d’Albanie et de Serbie ont également signé un accord sur l’assistance mutuelle en matière de prévention et de répression des infractions douanières.
Mardi, Edi Rama doit se rendre dans la Vallée de Preševo. Ce sera la première fois qu’un Premier ministre albanais se rend à titre officiel dans cette région à majorité albanaise négligée par les autorités de Belgrade. « Une visite historique », s’est félicité le maire de Preševo Mustafa Fahmi.
Trafic d’organes au Kosovo : les principaux suspects échappent toujours à Eulex
(Avec Balkan Insight) - Plus de huit mois après les premières condamnations dans l’affaire de trafic d’organes à la clinique Medicus, la mission Eulex a reconnu qu’elle ne disposait toujours pas d’informations lui permettant d’arrêter les deux principaux suspects.
Le médecin turc Yusuf Sönmez et l’Israélien Moshe Harel, accusés de trafic d’organes et de crime organisés sont en cavale depuis qu’ils ont officiellement été inculpés en juin 2011. Ils figurent pourtant sur les fichiers des criminels activement recherchés d’Interpol.
Le juge d’Eulex Malcolm Simmons s’est dit « inquiet que rien ou presque n’ait eu lieu depuis ». « Nous ne pouvons faire que le strict minimum tant que les accusés n’ont pas été arrêtés », a-t-il rappelé lors d’une audience qui s’est tenue à Pristina pour rendre compte de l’évolution de l’enquête sur le trafic d’organes.
Pour le procureur d’Eulex Allen Cansick, « Harel se trouve toujours en Israël », tandis que « la mission a des informations qui indiquent que Sönmez se déplace tout autour de la planète ». Le procureur se veut néanmoins optimiste : « il y a des chances qu’ils soient un jour conduits au Kosovo ».
Les accusés ne peuvent pas être jugés par contumace, de sorte qu’un éventuel futur procès dépend de leur extradition.
Le juge britannique d’Eulex Welford-Carroll a prononcé l’acquittement des quatre derniers accusés encore en procès dans l’affaire Kleçka, dont l’ancien Premier ministre Fatmir Limaj. Le principal témoin avait été retrouvé pendu en Allemagne en septembre 2011…
Tanjug News Agency, December 23, 2011
UNSC debates organ trade draft
NEW YORK: Consultations are ongoing in the UNSC on Serbia's resolution on human organ trafficking in Kosovo, the Serbian Mission to the UN told Tanjug on Friday.
Russia is presiding over the UN Security Council until the end of December and intensive consultations have taken place in recent days on the text of the resolution, which calls for the appointment of a special representative of the UN Secretary-General Ban Ki-moon to oversee the investigation, but UNSC member countries have yet to reach a compromise.
No agreement has been reached and the UNSC is not expected to meet before the New Year, but consultations are ongoing, Tanjug has learned from the Serbian Mission to the UN. But the UNSC will suspend its activities for the year on Friday, barring emergencies.
Western countries in the UNSC believe only EULEX should be in charge of an investigation into the allegations made in Council of Europe Rapporteur Dick Marty's report. Belgrade, on the other hand, is advocating an independent investigation under a UN mandate, as the crimes mentioned in the report are not contained to Kosovo alone.
Tanjug News Agency, December 30, 2011
West refuses to probe organ trafficking – Russian envoy
MOSCOW: Russian Ambassador to UN Vitaly Churkin says he does not understand why the West refuses to carry out an investigation into human organ trafficking in Kosovo.
“We are very upset over this fact. We do not understand why our western colleagues in the UN refuse to implement measures which would confirm legitimacy of the EULEX investigation in Kosovo and find perpetrators of these crimes,” he told Russia Today.
The Russian envoy stressed that the Serbian delegation in the UN in cooperation with Russian diplomats had drafted a relatively simple resolution which envisaged appointment of a special representative of the UN secretary general in charge of control of the EULEX mission and protection of witnesses.
“I believe that EULEX mechanism is insufficient for implementation of an appropriate investigation, protection of witnesses and reporting to the UN Security Council. I fear that after five or six years of confidential investigations they will announce that they were not able to discover anything, that witnesses are deceased or murdered in the meantime, and that everything is over,” Churkin explained.
He underlined that Russia did not want silence to wrap this monstrous crime, but that for some reason that were unknown to him, there was a certain resistance in his western colleagues regarding a full investigation into the crime contained in the report by Council of Europe Special Rapporteur Dick Marty.
“Nevertheless I think that we will continue to work in this direction in 2012 as well, and that this resolution will be accepted so that the crime would not be forgotten,” Churkin concluded.
Members and leaders of the ethnic Albanian KLA are suspected to be the perpetrators of the atrocities, targetting kidnapped Serb and other civilians in Kosovo in 1999 and 2000.
Modern Tokyo Times
KLA DETENTION CAMPS
In my late December essay in 2010 called Amorality of US Kosovo Policy: Friends with the Snake I have published reactions to the Council of Europe (CoE) 27-page report authored by the Swiss-Italian politician, senator and prosecuting lawyer Dick Marty. The report, after his two-year investigation, claimed that the Kosovo Liberation Army (KLA) thugs headed by the current Kosovo prime minister Hashim Thaci, known as the “Snake,” abducted mostly Kosovo Serbs but also some Albanian so called “collaborators,” transported them to northern Albania, murdered them, extracted their organs like the kidneys, and sold them on the black market. These macabre Nazi/Croatian Nazi style crimes were covered up by the leading international organizations such as the UN, NATO, OSCE as well as the governments of leading western countries. NATO’s secret documents as well as an UN report have been leaked out clearly demonstrating that both of those international organizations had full knowledge of these grisly crimes and opted to cover them up in addition to several western governments, the U.S. and Germany in particular. While a EULEX investigation is being launched, it will focus on the grisly crimes committed by the Snake and his thugs but will not include an investigation of those who enabled these crimes to be covered up for over a decade. In addition, it is doubtful if EULEX is capable of conducting an all-encompassing inquiry. Hence, the most important question needs to be posed: Is the justice going to be served.
CoE Session: 169:8 Votes
On January 25, the CoE supported Dick Marty’s resolution demanding investigation into organ harvesting macabre crimes with a vote of 169:8. The resolution calls for EULEX to continue its investigation. It also calls for the governments of Serbia, Albania and Kosovo institutions to fully co
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