(deutsch / italiano / english)
Farewell to Catalonia
1) Ein inoffizielles Plebiszit / An Unofficial Plebiscite (GFP 7.8.2015)
... the EU's currency, the Euro, can, in the long run, only be maintained within a uniform economic area. This would exclude Spain, but include a seceded Catalonia...
2) Risoluzione della Conferenza Nazionale del PCPC sulla questione nazionale (27/09/2014)
... Il Partito Comunista del Popolo di Catalogna chiama tutti i lavoratori e lavoratrici della Catalogna a non lasciarsi ingannare dal nazionalismo spagnolo e catalano...
Auch zu lesen:
Los von Madrid (Berliner Experten plädieren für Abspaltung Kataloniens – GFP 30.10.2014)
Kurz vor der unverbindlichen Abstimmung über die Abspaltung Kataloniens von Spanien am 9. November [2014] fordern Berliner Außenpolitik-Spezialisten Madrid zur Zustimmung zur Sezession auf. Die Loslösung Kataloniens, einer der wohlhabendsten Regionen des Landes, werde zwar zu gravierenden Problemen vor allem für die ärmeren Gegenden Spaniens führen und neue Spannungen im Sezessionsgebiet selbst auslösen, heißt es in einem aktuellen Papier aus der Deutschen Gesellschaft für Auswärtige Politik (DGAP). Dennoch solle die Abtrennung nicht verhindert werden. Der katalanische Separatismus, über Jahrzehnte gewachsen, erstarkt vor allem, seit die Finanzkrise im Jahr 2008 Spanien erfasst hat; gefördert wird er von dem Gedanken, den relativen Reichtum der Region nicht mehr für die Umverteilung an ärmere Gebiete Spaniens zur Verfügung stellen zu wollen. Auf kulturpolitischem Wege hat auch Deutschland den katalanischen Separatismus unterstützt. Ein Mitglied im Wissenschaftlichen Beirat des Wirtschaftsministeriums urteilt, die katalanische Sezession stärke "den wirtschaftspolitischen Wettbewerb" und sei deshalb zu befürworten...
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58980
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58980
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Ein inoffizielles Plebiszit (Wahlen in Katalonien als Sezessions-Referendum – GFP 07.08.2015)
Mit gemischten Gefühlen reagiert das deutsche Establishment auf die Ankündigung eines inoffiziellen Plebiszits zur Abspaltung Kataloniens von Spanien. Der katalanische Regierungschef Artur Mas hat die Regionalwahl am 27. September zum De-facto-Referendum über die Sezession des Gebiets erklärt. Erhält seine Einheitsliste die absolute Mehrheit, will er binnen acht Monaten die Trennung von Spanien verkünden. Die Bundesrepublik hat in der Vergangenheit immer wieder eine Abspaltung Kataloniens begünstigt; zuletzt haben sich einflussreiche deutsche Think-Tanks dafür ausgesprochen, der Sezession keine Steine in den Weg zu legen. Widerstände gibt es hingegen aus Wirtschaftskreisen. Katalonien ist ein zentraler Standort deutscher Unternehmen in Spanien, die ihre Geschäfte jedoch nicht auf die Region beschränkt sehen wollen, sondern auf den Handel mit ganz Spanien zielen; dafür wäre eine Loslösung des Gebiets von Madrid womöglich hinderlich. Regierungsberater halten die Probleme allerdings für lösbar. Manche Ökonomen wenden zudem mit Blick auf die EU-Währung ein, der Euro könne langfristig wohl nur in einem einheitlicheren Wirtschaftsgebiet erhalten bleiben. Dazu würde nach Lage der Dinge Spanien nicht gehören - möglicherweise aber ein abgespaltenes Katalonien, die stärkste Wirtschaftsregion der iberischen Halbinsel...
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/59178
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/59178
An Unofficial Plebiscite
2015/08/07
The Election as a Referendum
A Feast for Separatists
Spain's Economic Powerhouse
Spain's Market
Competition in Economic Policy
A Uniform Economic Culture
For more information on this topic: Language Struggle, Ethnic Europe, The German Ethnic Model (IV), Borderland Networks, and The Federal State - A Loss-Making Business (II).
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www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 30-09-14 - n. 513
Risoluzione della Conferenza Nazionale del PCPC sulla questione nazionale
Partito Comunista del Popolo di Catalogna (PCPC) | pcpc.cat
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
27/09/2014
Il Partito Comunista del Popolo di Catalogna, nel quadro della Conferenza Nazionale sulla questione nazionale e del cosiddetto processo "sovranista", prende posizione davanti alla consultazione convocata per il prossimo 9 novembre dalla maggioranza delle forze politiche del Parlamento catalano.
In primo luogo, il PCPC ribadisce che ha sempre difeso e sempre difenderà il diritto del popolo di Catalogna all'autodeterminazione, in virtù del carattere nazionale della Catalogna e pertanto del carattere di soggetto politico del popolo catalano.
In secondo luogo, il PCPC intende che il diritto all'autodeterminazione della Catalogna non è un diritto meramente formale, e che il suo esercizio non deve avere restrizioni politiche e temporali, e che pertanto, questo diritto include la capacità del popolo di Catalogna a rendersi indipendente dallo Stato spagnolo.
In terzo luogo, il PCPC chiama la classe operaia catalana a partecipare alla consultazione.
Infine, il PCPC, davanti al doppio quesito referendario e in generale davanti a tutto il processo sovranista, considera che esso sia funzione degli interessi della borghesia catalana al fine di far partecipare la Catalogna al polo imperialista europeo e alla NATO. La classe operaia catalana non ha nulla da guadagnare sotto il progetto della borghesia e dell'imperialismo, e pertanto chiama durante l'esercizio di voto in segno di protesta a introdurre schede che manifestino il rifiuto all'UE e alla NATO.
Nel capitalismo, all'interno delle strutture economiche, politiche e militari dell'imperialismo europeo e nord-americano non c'è sovranità. Non possiamo parlare di una Catalogna sovrana sotto lo stivale dell'imperialismo.
La classe operaia catalana dietro le bandiere della borghesia, non troverà altro che miseria, guerra e sfruttamento.
Il Partito Comunista del Popolo di Catalogna chiama tutti i lavoratori e lavoratrici della Catalogna a non lasciarsi ingannare dal nazionalismo spagnolo e catalano. C'è solo una classe internazionale e la classe operaia catalana troverà la libertà e la sovranità solo nel Socialismo ed esercitando l'internazionalismo proletario, archiviando il capitalismo nel passato.