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Manlio Dinucci sull'euro-NATO-nazismo ucraino

1) La «saggia leadership» di Petro (9.3.2015)
2) Dietro quelle foto di bambini (8.9.2015)
3) Offensiva sul fronte orientale (15.9.2015)
– NATO-Manöver Rapid Trident 2015 in der Ukraine: Bundeswehr trainiert mit ukrainischen Neo-Nazi-Bataillonen (RT, 22. Juli, 2015)


I seguenti articoli sono apparsi nella rubrica settimanale di Manlio Dinucci "L'arte della guerra" per il quotidiano Il Manifesto.
Una più vasta rassegna degli articoli di quella rubrica, tutti dedicati alle politiche guerrafondaie del nostro e degli altri paesi NATO, è raccolta nel volume:

Manlio Dinucci
L´ARTE DELLA GUERRA
Annali della strategia USA/NATO (1990-2015)
Francoforte: Zambon, 2015
14x20,5 cm, 552 pagg., 15,00 € – ISBN 978-88-98582-19-8
disponibile in libreria dal 2 ottobre.


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http://ilmanifesto.info/la-saggia-leadership-di-petro/

La «saggia leadership» di Petro

di Manlio Dinucci, su Il Manifesto del 9.3.2015


Kiev il pre­mier Renzi ha lodato la «lea­der­ship sag­gia» del pre­si­dente Poro­shenko, da lui con­fi­den­zial­mente chia­mato Petro. E l’amico Petro gli ha assi­cu­rato che gli impren­di­tori ita­liani potranno par­te­ci­pare agli ulte­riori pro­cessi di pri­va­tiz­za­zione in Ucraina (delo­ca­liz­zando così altre atti­vità pro­dut­tive a sca­pito dell’occupazione in Italia).
Di pri­va­tiz­za­zioni Poro­shenko se ne intende: negli anni Novanta, con lo sman­tel­la­mento dell’economia socia­li­sta, ottiene a prezzi strac­ciati o gra­tis la pro­prietà di diverse indu­strie dol­cia­rie già sta­tali, dive­nendo il «re del cioc­co­lato». Estende quindi il suo impero all’industria auto­mo­bi­li­stica, alla can­tie­ri­stica e ai media (è pro­prie­ta­rio dell’influente Canale 5).
Dopo essere stato il prin­ci­pale soste­ni­tore della «rivo­lu­zione aran­cione» del 2004, mini­stro degli esteri con la Tymo­shenko e del com­mer­cio con Yanu­ko­vic, sostiene e finan­zia il movi­mento Euro­Mai­dan, nato nel novem­bre 2013 come pro­te­sta al rifiuto del pre­si­dente Yanu­ko­vic di fir­mare gli accordi di asso­cia­zione con l’Unione euro­pea, e tra­sfor­ma­tosi in un vero e pro­prio putsch che rove­scia il pre­si­dente nel feb­braio 2014.
Usando quale forza d’assalto, sotto regia Usa/Nato, mili­tanti neo­na­zi­sti appo­si­ta­mente armati e adde­strati, come prova tra l’altro una docu­men­ta­zione foto­gra­fica di gio­vani di Uno-Unso adde­strati nel 2006 in Esto­nia da istrut­tori Nato. Subito dopo, nel marzo 2014, le for­ma­zioni neo­na­zi­ste ven­gono incor­po­rate nella Guar­dia nazionale.
Su que­sta scia diviene pre­si­dente della repub­blica, nel mag­gio 2014, l’oligarca Poro­shenko appog­giato da Washing­ton e Bru­xel­les («sag­gia scelta», com­menta Obama). Sotto la sua pre­si­denza, i bat­ta­glioni neo­na­zi­sti – come l’Azov, l’Aidar, il Dnepr – che costi­tui­scono la forza d’urto della Guar­dia nazio­nale, com­piono atro­cità, ampia­mente docu­men­tate da video e testi­mo­nianze, con­tro i civili di nazio­na­lità russa nell’Ucraina orien­tale. Gli stessi bat­ta­glioni ven­gono oggi adde­strati da cen­ti­naia di istrut­tori Usa della 173a divi­sione avio­tra­spor­tata, tra­sfe­riti da Vicenza in Ucraina dove reste­ranno almeno sei mesi, affian­cati da bri­tan­nici e altri mili­tari della Nato.
Ben sapendo, a Washing­ton e Bru­xel­les, che que­sti bat­ta­glioni hanno una chiara ideo­lo­gia nazi­sta. L’emblema del bat­ta­glione Azov, che opera sotto l’egida del mini­stero dell’interno ucraino, è lo stesso (rap­pre­sen­tato in modo spe­cu­lare) della divi­sione delle SS Das Reich della Ger­ma­nia nazi­sta. Men­tre in tuta mime­tica passa in ras­se­gna i bat­ta­glioni che si ispi­rano all’ideologia nazi­sta, il pre­si­dente Poro­shenko si muove per met­tere fuo­ri­legge l’ideologia comunista.
Dal Canale 5 di Poro­shenko, il mini­stro della giu­sti­zia Pavel Petrenko ha annun­ciato il 3 marzo la pre­sen­ta­zione di un pro­getto di legge che proi­bi­sce l’ideologia comu­ni­sta, in linea con leggi ana­lo­ghe in vigore in Polo­nia e nella Repub­blica Ceca. La legge, che pre­vede il divieto di qual­siasi sim­bolo e pro­pa­ganda comu­ni­sta, met­te­rebbe auto­ma­ti­ca­mente fuo­ri­legge il Par­tito comu­ni­sta di Ucraina.
Per la sua messa al bando è già stato avviato un pro­ce­di­mento giu­di­zia­rio, incep­pa­tosi quando lo scorso feb­braio è stato bloc­cato dai giu­dici di una corte di Kiev.
Nel frat­tempo, però, è stato impo­sto lo scio­gli­mento del gruppo comu­ni­sta in par­la­mento e oltre 300 mem­bri del par­tito sono stati incri­mi­nati, men­tre molti altri ven­gono sot­to­po­sti a vio­lenze e inti­mi­da­zioni. Sotto la pre­si­denza di Petro, che l’amico Mat­teo ha invi­tato a Roma. Dove c’è un gior­nale, «il mani­fe­sto», che se fosse a Kiev rischie­rebbe di spa­rire non per ragioni eco­no­mi­che, ma per­ché si defi­ni­sce «quo­ti­diano comunista».


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Sullo stesso tema / on the same issue:

NON SOLO ISIS. I BAMBINI UCRAINI "ADDESTRATI" DAI NAZISTI (Redazione Contropiano, 14 Agosto 2015)
Le immagini, pubblicate dall'inglese Daily mail, della “colonia estiva militare-patriottica” per bambini e ragazzi, organizzata dal battaglione neonazista Azov e dal suo leader, il deputato della Rada Andrej Biletskij nei pressi di Kiev, in cui i giovani, all'ombra delle svastiche, vengono istruiti all'uso delle armi...
http://contropiano.org/internazionale/item/32360-non-solo-isis-i-bambini-ucraini-addestrati-dai-nazisti

Wenn Kinder zu Soldaten gemacht werden (ARD, 18.08.2015 | 06:11 Min. | Quelle: MITTELDEUTSCHER RUNDFUNK)
Die ukrainische Organisation "Rechter Sektor" bringt Kindern den Umgang mit Kriegswaffen bei. Sie werden systematisch eingesetzt - mitten in Europa. Ein Zivilisationsbruch...
VIDEO: http://www.ardmediathek.de/tv/FAKT/Wenn-Kinder-zu-Soldaten-gemacht-werden/Das-Erste/Video?documentId=30160894&bcastId=310854


Military Training for Young Children at Ukraine’s “Neo-Nazi Summer Camp”. Recruitment of Ukraine’s “Child Soldiers” Financed by US “Nonlethal” Military Aid?
By Prof Michel Chossudovsky – Global Research, August 30, 2015

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En francais: Derrière ces photos d’enfants (par  Manlio Dinucci, il manifesto, 8 septembre 2015)
Alors que, selon les conventions internationales, l’enrôlement de mineurs dans des groupes armés constitue un crime de guerre, les alliés néonazis de l’Otan organisent des formations paramilitaires pour des enfants ukrainiens. Alors que le recours aux enfants dans les publicités occidentales est strictement règlementé, la photo posée d’un enfant syrien noyé sur une plage turque fait la une des quotidiens atlantistes...

L’arte della guerra
 
Dietro quelle foto di bambini 

Manlio Dinucci
  

Quando i bambini sono arrivati al campo estivo, in una zona boscosa presso Kiev, hanno ricevuto una bella T-shirt gialla su cui sono stampate due sagome di bambini armati di fucile, con l’emblema del battaglione Azov ricalcato da quello delle SS Das Reich, e sullo sfondo il «Sole Nero» del misticismo nazista. I bambini (anche di 6 anni) e ragazzi che hanno frequentato il campo a gruppi di 30-40 – riporta il quotidiano Kiev Post – «non hanno giocato ai soldati, ma hanno ricevuto un reale addestramento militare da istruttori del battaglione Azov». Ossia dai neonazisti che hanno compiuto atrocità contro i civili di nazionalità russa nell’Ucraina orientale. 

Questo e altri battaglioni neonazisti fanno parte della Guardia nazionale ucraina, legata da una partnership con la Guardia nazionale della California e addestrata da istruttori statunitensi e britannici per condurre l’«operazione anti-terrorismo» nel Donbass. Il campo estivo costituisce il primo stadio del reclutamento di bambini soldato, scrive Michel Chossudovsky in un documentato articolo corredato da foto (v. link  qui sotto). Oltre che a sparare, ai bambini insegnano a odiare: «Uccideremo tutti i russi», giura uno di loro. 

La foto di un bambino ucraino la cui vita è bruciata dal «Sole Nero» nazista non è meno tremenda di quella del bambino siriano la cui vita si è spenta nel Mediterraneo. Immagine, quest’ultima, che secondo la favola corrente avrebbe toccato il cuore dei massimi esponenti di quei governi responsabili  delle guerre e dei conseguenti terremoti sociali provocati negli ultimi decenni dalla strategia Usa/Nato. 

Guerre ed embarghi – dall’Iraq alla Jugoslavia, dall’Afghanistan alla Palestina, dalla Libia alla Siria e all’Ucraina – hanno provocato la morte di milioni di bambini (mezzo milione solo quelli uccisi dai dieci anni di embargo contro l’Itaq). Le loro foto non sono state però diffuse dai grandi media. E alle piccole vittime si aggiungono i bambini educati a odiare e uccidere da movimenti, come l’Isis e i battaglioni neonazisti ucraini, alla cui formazione hanno contribuito in modo determinante gli Usa e le potenze europee per scardinare dall’interno interi Stati. 

Si narra che il governo britannico abbia deciso di accogliere 15mila profughi siriani perché commosso dalla foto del piccolo siriano morto. Contemporaneamente, però, lo stesso governo ha annunciato di voler ottenere il via libera dal parlamento per una azione militare «contro il malvagio regime di Assad e l’Isis».  E il ministro degli esteri Gentiloni ha annunciato che, di fronte al dramma dei profughi, sta per iniziare la seconda fase della missione EuNavForMed  «contro i trafficanti di essere umani», il cui obiettivo finale è in realtà l’occupazione militare delle aree costiere libiche strategicamente ed economicamente più importanti. 

L’esodo dei profughi verso l’Europa, provocato dalle guerre, viene così usato a fini strategici: da Washington per mettere sotto pressione i paesi europei rafforzando l’influenza statunitense in Europa, usata come prima linea contro la Russia e base di lancio delle operazioni militari Usa/Nato in Medioriente e Nordafrica; dalle maggiori capitali europee per preparare l’opinione pubblica ad altre guerre spacciate per «missioni umanitarie di pace». 

Senza la consapevolezza politica delle cause reali e possibili soluzioni di tale esodo, può essere strumentalizzato anche il sostegno umanitario che molti cittadini europei danno ai profughi, e possono essere usati gli stessi profughi quale massa di manovra nei confronti dei paesi di provenienza. E altri bambini moriranno, quasi tutti senza foto.

(il manifesto, 8 settembre 2015) 


Articolo di Chossudovsky
http://www.globalresearch.ca/military-training-for-young-children-at-ukraines-neo-nazi-summer-camp-recruitment-of-ukraines-child-soldiers-financed-by-us-nonlethal-military-aid/5472801


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En francais: Offensive sur le front oriental (par  Manlio Dinucci, il manifesto, 15/9/2015)
En décrivant les actuelles manœuvres de l’Otan, Manlio Dinucci montre la manière dont l’Alliance étend progressivement son emprise sur l’Europe centrale et orientale...
http://www.voltairenet.org/article188703.html

L’arte della guerra

Offensiva sul fronte orientale 

L’Ucraina, dove la Nato addestra e arma da anni forze neonaziste (usate per il putsch di piazza Maidan e poi inquadrate nella Guardia nazionale) e ora anche le forze armate, parteciperà come partner alla Trident Juncture 2015.

Manlio Dinucci
  

Cinquecento extracomunitari stanno attraversando l’Europa: non sono profughi ma soldati statunitensi del 2° Reggimento di cavalleria che, con 110 mezzi corazzati, si stanno movendo dalla loro base in Germania all’Ungheria attraverso Repubblica Ceca e Slovacchia, per «assicurare gli alleati Nato che l’esercito degli Stati uniti è pronto, se necessario». 

Per assicurare che le forze dell’Alleanza possano «dispiegarsi nella regione orientale in modo rapido e prepararsi a successive operazioni» – annuncia il segretario generale della Nato Stoltenberg  – sono stati attivati sei nuovi quartieri generali in Lituania, Estonia, Lettonia, Polonia, Romania e Bulgaria. 

E mentre si conclude in Germania, Italia, Bulgaria e Romania la Swift Response, la più grande esercitazione Nato di forze aviotrasportate dalla fine della guerra fredda, inizia  nella Repubblica Ceca la Ample Strike in cui controllori di volo e piloti Nato si addestrano all’attacco aereo. 

Dalla base di Geilenkirchen in Germania decollano ogni giorno aerei radar Awacs per controllare non solo lo spazio aereo lungo i confini orientali dell’Alleanza, ma quello russo dato che possono «vedere» a oltre 400 km di distanza. Il Readiness Action Plan prevede una serie di attività terrestri, navali ed aeree sul fianco orientale della Nato,  tra cui la «missione di pattugliamento aereo sugli Stati baltici» alla quale partecipa l’Italia con cacciabombardieri Eurofighter Typhoon. 

Questo dispiegamento di forze sarà testato e rafforzato dall’esercitazione Trident Juncture 2015 (3 ottobre – 6 novembre). Vi parteciperanno, insieme a unità terrestri e navali,  oltre 180 aerei di 16 paesi Nato e 3 partner, tra cui aerei Awacs che opereranno da Trapani Birgi. Diretti dal Jfac (Joint Force Air Component)  italiano, la cui sede è a Poggio Renatico (Ferrara), dotato anche di «capacità dispiegabili» per operazioni aeree fuori dall’area Nato. 

Svolgerà un ruolo centrale nell’esercitazione il Jfc Naples, comando Nato (con uno staff di 800 militari al quartier generale di Lago Patria), che dirige tra le altre le operazioni navali nel Mar Nero in funzione anti-Russia. Diretto dall’ammiraglio Usa Ferguson – che è anche comandante delle Forze navali Usa in Europa, delle Forze navali Usa del Comando Africa e delle Forze Nato in Kosovo – il Jfc Naples, alternandosi annualmente con Brunssum (Olanda), svolge il ruolo di comando operativo della «Forza di risposta» Nato. 

Tutte queste forze e operazioni Nato dipendono dal Comandante supremo alleato in Europa, che è sempre un generale Usa nominato dal Presidente (attualmente il generale Breedlove). 

Sotto comando e impulso Usa, la Nato – che ha già inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, tre dell’ex Urss e due della ex Jugoslavia (demolita dalla Nato con la guerra ) – si muove per inglobarne altri. A tal fine stringe crescenti rapporti militari col Montenegro, dove navi da guerra Nato fanno spesso scalo nel porto di Bar, e con la Georgia, dove è stato aperto un centro di addestramento Nato. 

L’Ucraina, dove la Nato addestra e arma da anni forze neonaziste (usate per il putsch di piazza Maidan e poi inquadrate nella Guardia nazionale) e ora anche le forze armate, parteciperà come partner alla Trident Juncture 2015. E tra breve riceverà la visita del segretario Stoltenberg, alla quale Kiev attribuisce «grande valore simbolico». 

Così altri paesi dell’Est, agganciati alla Nato, vengono legati soprattutto agli Stati uniti che, con la loro politica del «divide et impera», stanno trasformando di nuovo l’Europa in prima linea di un confronto militare non meno pericoloso di quello della Guerra fredda. 

(il manifesto, 15 settembre 2015)   


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NATO-Manöver Rapid Trident 2015 in der Ukraine: Bundeswehr trainiert mit ukrainischen Neo-Nazi-Bataillonen

RT, 22. Juli, 2015

Seit dem 20. Juli läuft in der Westukraine das NATO-Manöver „Rapid Trident“ (Schneller Dreizack) mit deutscher Beteiligung. Auf ukrainischer Seite nimmt neben den regulären Armeeeinheiten auch die Nationalgarde an den Kriegsspielen teil. In dieser ist ein Großteil der Freiwilligenverbände wie das berüchtigte Asow-Bataillon zusammengefasst. Die deutschen Medien gehen auf Nummer sicher und berichten erst gar nicht von dem bisher größten NATO-Manöver in der Ukraine.

Im Rahmen des NATO-Programms „Partnerschaft für den Frieden“ nehmen insgesamt 1.800 Soldaten aus 18 Ländern an dem Militärmanöver in der Nähe des westukrainischen Stadt Lemberg teil.

Die offizielle Webseite der Nationalgarde verkündet stolz, dass die Ukraine mit 800 Mann an den Übungen beteiligt ist und  davon die Nationalgarde „ein Drittel“ des Kontingents stellt.

[PHOTO: Quelle: Screenshot ngu.gov.ua/en]
 
Zudem wird dargelegt,  dass das „Hauptobjektiv“ des Manövers die „Entwicklung und Stärkung der Kooperation mit bewaffneten Kräften anderer Länder“ darstellt, „bei der nicht nur Waffen und Kampffahrzeuge, sondern auch Flugzeuge zum Einsatz kommen“.

[VIDEO: Ukraine: Unter Beteiligung von 18 Ländern beginnt multinationale US-geführte Militärübung (RT Deutsch, 21 lug 2015)
Am Truppenübungsplatz in Jaworiw in der Oblast Lemberg hat gestern das multinationale US-geführte Militärmanöver „Rapid Trident“ [Schneller Dreizack] begonnen. Laut dem ukrainischen Verteidigungsministerium werden rund 2.000 Soldaten aus Europa, Nordamerika und der ehemaligen Sowjetunion an der 11-tägigen Übung teilnehmen und mit schwerem Kriegsgerät üben. Die Ukraine stellt dabei 800 und die USA 500 Mann, die Bundeswehr sei nur mit einzelnen Soldaten vertreten, hieß es aus dem deutschen Außenministerium...

Die ukrainische Nationalgarde besteht aus mehr als vierzig Bataillonen, darunter beispielsweise das Asow-, Donbass-, Dnipro- oder auch das Vaterlands-Bataillon von Julia Timoschenko. In seiner jetzigen Form wurde die Nationalgarde erst nach dem Maidan-Putsch 2014 wieder begründet, mit dem Ziel, die paramilitärischen Truppen zumindest formal dem ukrainischen Innenministerium zu unterstellen. De facto agieren diese jedoch noch immer unabhängig und fühlen sich nur sehr bedingt an die Weisungen aus Kiew gebunden.

[VIDEO: Die Geister die ich rief? Nationalgarde ruft zum Sturz von Poroschenko auf (RT Deutsch, 2 feb 2015)
Mitglieder der Nationalgarde demonstrieren seit mehreren Tagen gegen die Auflösung ihrer Einheiten. Dabei legten sie Feuer, griffen das Wachpersonal vor staatlichen Institutionen an und riefen zum Sturz des ukrainischen Präsidenten Petro Poroschenko auf. Derweil geht der Beschuss von Donezk ohne Unterbrechung weiter. In der Nacht vom Sonntag wurden das Dach einer Schule sowie das zentrale Busdepot von mehreren Mörsergranaten getroffen. Vor Ort berichtet RT Reporter Roman Kosarew...