RELAZIONE MANDELLI: SCIENZIATI O GIULLARI DI SUA MAESTA'?

Il testo completo della relazione della commissione governativa
sull'Uranio Impoverito, guidata dal prof. Mandelli, si puo' scaricare
dal sito del ministero della Difesa oppure, in formato PDF, alla URL:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/904

Di seguito riportiamo alcune note di Luca Nencini dell'ENEA sul metodo
ridicolo di analisi del campione usato dalla commissione Mandelli.
Chiunque puo' verificare direttamente dalle tabelle contenute nella
relazione che Mandelli e compagnia non si sono nemmeno presi la briga di
verificare i nomi delle localita' indicate come destinazione dei
militari-campione, che in vari casi risultano trascritte male. Inoltre,
molte di esse (circa un terzo) non hanno niente a che fare con i
bombardamenti della NATO, essendo situate addirittura in Croazia e
Macedonia.

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1. Conteggio incompleto dei malati.
Come ammettono gli stessi estensori della relazione, i casi presi in
considerazione "provengono in parte da segnalazioni spontanee". Inoltre
sono stati esclusi dal conteggio i casi ritenuti carenti di una
"diagnosi
documentata". Se ne deduce che i) l'esercito italiano non possiede i
dati
sanitari completi dei propri soldati e ii) il conteggio dei casi fatto
dalla commissione e' incompleto.

2. La durata delle missioni in Jugoslavia non viene presa in
considerazione. Infatti non e' stato adottato nessun criterio per
eliminare
(o pesare di meno) i casi di militari che hanno svolto missioni molto
brevi. Come risulta dal testo e dalla Tab. 10, militari che hanno svolto

missioni di un solo giorno (nessuno dei quali ovviamente si e'
ammalato!)
sono stati trattati alla stessa stregua di militari con tre anni di
permanenza in Jugoslavia.

3. Vengono presi in considerazione anche i casi di militari mandati in
missione in zone non contaminate.
Il problema della discriminazione fra aree bombardate dalla Nato e aree
non
bombardate non e' nemmeno discusso. Particolarmente scandalose appaiono
le
inclusioni nella lista delle missioni avvenute a Mostar, mai bombardata
perche' posta nella zona di conflitto croato-bosniaco, e Podgorica,
capitale del Montenegro!

4. Discussione evasiva dei risultati.
Non viene discusso il dato piu' appariscente che emerge dal loro lavoro:

il
contrasto fra i) il basso numero di tumori solidi conteggiati, pari a un

terzo di quelli attesi e ii) l'alto numero di leucemie e linfomi di
Hodgkin, pari a quasi il triplo di quelli attesi. Queste ultime due
patologie costituiscono da sole il 64% dei tumori osservati fra i
militari
italiani, mentre dovrebbero ammontare a meno del 10% (cfr. Tab. 9)! Per
quanto riguarda il basso numero di tumori solidi osservati, la
commissione
fa due ipotesi: i) il miglior stato di salute dei militari rispetto alla

popolazione civile e ii) la loro provenienza dalle regioni meridionali,
dove l'incidenza di tumori è minore (1). La possibilità che, come
abbiamo
visto all'inizio, questa discrepanza dipenda da un incompleto conteggio
dei
malati, non viene nemmeno presa in considerazione.

5. Tautologie.
Siccome il dato sui linfomi e' troppo appariscente per poter essere
eluso,
nella seconda parte della relazione la commissione cita una serie di
lavori
scientifici che escluderebbero la possibilità di correlare questa
malattia
con le radiazioni alfa. Il loro ragionamento e' una lampante tautologia:

i)
la commissione ha lo scopo dichiarato di accertare "i casi emersi e
venuti
all'attenzione in questi ultimi tempi di patologie tumorali nel
personale
militare", per verificare "se esista correlazione con il munizionamento
all'uranio impoverito"; ii) malgrado tutte le omissioni discusse la
commissione riscontra un'incidenza abnorme di linfomi; iii) di fronte a
questo dato la commissione cita la letteratura preesistente per negare
cio'
che essa stessa ha appena dimostrato, e cioe' la correlazione fra
linfomi
ed uranio.

Note

1) Consultando l'archivio delle cause di mortalita' dell'ISS
(http://web.iss.it/cmicd/Scripts/selcause.asp) e' possibile farsi
un'idea
di quanto pesi questa differenza Nord/Sud. Ad esempio, negli anni 90-94
fra
la Lombardia e la Sicilia c'e' stata una differenza di mortalita' per
tumore, nella classe di eta' 25-29 anni, pari a circa il 10% , molto
meno
della discrepanza osservata dalla commissione mandelli!


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