Oggetto: [interni JUGOCOORD] GRAVISSIMA CENSURA DEL "TEAM DI FACEBOOK".
Data: 23 marzo 2019 09:54:27 CET
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il seguente testo (in inglese) :
<< Dear Facebook support team,
I’m contacting you because few days ago you deleted “La nuova Alabarda”, an Italian journalistic page focused on antifascist themes. During the years La nuova Alabarda made a precious work inquiring fascist and nazi activities in our country and debunking old and new fascist narrations. Precisely because of this work the page and its autor, Claudia Cernigoi, found themselves under the attentions of fascist peoples and groups who made a constant reporting to the facebook team.
I would like to know why Facebook decided to delete this page and all his precious content and if is it possible to restore it. >>
Ringrazio chi vorrà contribuire... un caro saluto a tutte e tutti!
Claudia Cernigoi, 26.3..2019
EDITORIALE DI RIAPERTURA.
Dopo la cancellazione della pagina precedente siamo di nuovo in campo.
Vediamo finché dura.
Nel frattempo cerchiamo di ripubblicare un po' di materiale...
Colgo l'occasione per ringraziare tutt* coloro che hanno scritto esprimendomi solidarietà e si sono attivat* presso FB per chiedere venisse ripristinata la pagina.
Non ho molte speranze che FB ritorni sulla sua decisione, perciò mi riservo altro tipo di iniziative, che condividerà via via.
Buona lettura!
Claudia Cernigoi
Facebook ha cancellato la pagina dell’Associazione Marx XXI legata al sito www.marx21.it
Dopo la liquidazione (pilotata) della pagina "Con l'Ucraina antifascista", continuano gli attacchi contro l'attività del sito marx21.it, che è tra le principali voci che hanno denunciato il golpe di marca USA-NATO-UE in Ucraina e la repressione contro comunisti e antifascisti del regime di Poroshenko e dei governi reazionari al potere nei repubbliche dell’ex URSS e dei paesi che furono democrazie popolari fino al 1989.
È stato inviato un ricorso a Facebook, anche per poter conoscere le ragioni di questa censura, ma non c’è stata risposta alcuna, ed intanto i gestori della pagina non riescono più ad accedervi.
Tutti i comunisti, gli antifascisti, gli autentici democratici sono invitati a denunciare l’opera censoria di Facebook nei confronti del sito marx21.it e impedire che questa voce venga soffocata.
Marx21.it ha riaperto la sua pagina Facebook. Cliccate "mi piace" e fatela conoscere ai vostri contatti. Vigilate perché anche la nuova pagina non venga oscurata come la precedente. E intanto sostenete concretamente il sito con una donazione. E' la miglior risposta a chi vuole soffocare la sua voce. https://goo.gl/qLJi1K
Fonte: Argenpress
http://www.michelcollon.info/index.php?option=com_content&view=article&id=2091:facebook-appartient-il-a-la-cia-&catid=6:articles&Itemid=11
milioni di dollari.
A quel momento, il capitale di rischio investito dalla CIA sembrava avere ottenuto degli ottimi rendimenti, ma nel 2009 il “valore” di Facebook è andato ad aggiustarsi al suo valore reale e Zuckerberg è scomparso dalla graduatoria Forbes.
La bolla Facebook si è gonfiata quando William Gates, il titolare di Microsoft, vi acquisiva nell’ottobre 2007 una partecipazione dell’1.6%, per un ammontare di 240 milioni di dollari.
La questione di fondo è che Facebook esiste grazie ad un investimento di capitali di rischio della CIA. Nel 2009, i grandi mezzi di comunicazione non si sono risparmiati nel produrre “propaganda informativa” per rendere omaggio a Zuckerberg come paradigma del giovane imprenditore di successo, ma la diffusione reiterata di questa “informazione” non è stata in grado di indurre la rivista Forbes a mantenerlo nella sua graduatoria, versione 2009. (1) Il bambino prodigio spariva dalla lista, malgrado l’intensa campagna propagandistica della CNN e della grande stampa mondiale, che riflettevano gli interessi di Wall Street. La lista Forbes corrisponde ad un Premio Oscar dei grandi affari e fa gonfiare o sgonfiare il valore delle azioni.
Capitale di rischio della CIA
Il giornalista britannico Tom Hodgkinson ha lanciato un ben motivato segnale di allarme rispetto alla proprietà della CIA su Facebook in un articolo ben documentato, “With friends like these…”, pubblicato nel giornale londinese The Guardian, il 14 gennaio 2008 (3).
“E In-Q-Tel, in cosa si configura?” si domanda Hodgkinson. “Bene, che lo crediate o no,
Anche aggiungendo ancora acqua non potremo avere più limpidità, conclude Hodgkinson.
Note
(1) Rapporto Forbes 2009, a : http://www.forbes.com/lists/2009/10/billionaires-2009-richest-people_The-Worlds-Billionaires_CountryOfCitizen_18.html
(2) http://www.infragard.net/
(3) http://www.guardian.co.uk/technology/2008/jan/14/facebook
(4) http://www.iqt.org/about-iqt/history.html
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Di seguito, l’articolo del Guardian, che nel documento appena esaminato è stato evidenziato.
“With friends like these...”
L’entusiasmo della comunità spionistica di intelligence Statunitense per le innovazioni ad alta tecnologia dopo l’11 settembre 2001 è andato alle stelle, entusiasmo che aveva già catturato gli apparati di sicurezza degli Stati Uniti, visto che costoro avevano creato due anni prima, nel 1999, il fondo di capitali “In-Q-Tel”, per far fronte ad opportunità di investimenti a rischio nelle alte tecnologie.
Comunque Facebook mette in comunicazione effettivamente le persone? Piuttosto, non è che ci sconnetta, dato che al posto di fare qualcosa di godibile come passeggiare e mangiare e danzare e bere con i miei amici, meramente invio loro delle note sgrammaticate e mi diverto con fotografie nel ciberspazio, mentre sto incatenato alla mia scrivania? Un mio caro amico di recente mi ha confessato che ha passato un sabato notte da solo a casa su Facebook, bevendo al suo tavolo di computer. Quale malinconica immagine! Ben lontano da metterci in comunicazione, in realtà Facebook ci isola nelle nostre postazioni di lavoro.
Facebook fa ricorso ad una qualche forma di vanità e di alta opinione in noi stessi, fin troppo.
Si tratta di 59 milioni di creduloni, di potenziali vittime, molti dei quali hanno volontariamente fornito informazioni relative al loro documento di identità e alle loro preferenze come consumatori al sistema affaristico Americano, senza rendersi conto di nulla su questo. Giusto ora, ogni settimana 2 milioni di nuove persone si iscrivono. Al presente tasso di crescita, da ora fino al prossimo anno Facebook avrà più di 200 milioni di utenti attivi. Ed io potrei prevedere che, se mai, questo tasso di crescita vedrà una accelerazione nei prossimi mesi. Come il portavoce di Facebook Chris Hughes dichiara: “ Si è radicato tanto che non può altro che crescere , mentre sarà duro liberarsene.”
Tutto questo per me è sufficiente per farmi rigettare Facebook per sempre. Ma vi sono tante altre ragioni per averlo in odio. Veramente tante!
Sebbene il progetto sia stato inizialmente concepito dalla star delle copertine dei media Mark
Zuckerberg, il volto reale che sta dietro alle quinte di Facebook è quello del filosofo futurista Peter Thiel , un quarantenne capitalista di ventura della Silicon Valley.
Thiel è ampiamente riconosciuto nella Silicon Valley e nello scenario Statunitense dei capitali di rischio come un genio libertario. Egli è il co-fondatore e direttore generale del sistema bancario virtuale PayPal, che ha venduto a Ebay per 1.5 miliardi di dollari, guadagnando per sé 55 milioni di dollari. Inoltre, ha amministrato un fondo assicurativo di 3 miliardi di lire sterline, il Clarium Capital Management e un fondo di capitali a rischio denominato Founders Fund.
Di recente, la rivista Bloomberg Markets lo ha definito come “uno dei manager di maggior successo del paese nel campo dei fondi assicurativi”. Thiel ha fatto i soldi scommettendo sul rialzo dei prezzi del petrolio e prevedendo in modo giusto l’indebolimento del dollaro. Lui e i suoi amiconi assurdamente ricchi della Silicon Valley sono stati recentemente etichettati come “La Mafia di PayPal” dal periodico Fortune, e un giornalista della rivista ha per di più fatto osservare che Thiel impiega un maggiordomo in uniforme e possiede una superautomobile McLaren da 500.000 dollari. Per altro Thiel è anche un maestro di scacchi, decisivamente competitivo. In questo campo si è anche distinto per avere rovesciato con furia la scacchiera addosso agli altri giocatori, se perdente. E non si è mai scusato per questo atteggiamento iper-competitivo, affermando: “Mostratemi un buon perdente ed io mi dimostrerò perdente!”
Ma Thiel è ben più di un capitalista abile ed avido. È anche un filosofo futurista ed un attivista neocon.
“The Stanford Review”- motto: Fiat Lux (“Che venga la luce!”).
TheVanguard è diretto da un certo Rod D. Martin, un capitalista-filosofo grande ammiratore di Thiel. Sul sito Thiel dichiara: “Rod è una delle nostre menti guida della nazione nella creazione di nuove ed indispensabili idee per la politica pubblica. Ron è in possesso di una più che completa comprensione dell’America, più di quello che molti poteri esecutivi hanno dei loro affari.”
Questo piccolo assaggio dal loro sito web vi darà un’idea della loro visione del mondo: “TheVanguard.Org è una comunità online di Americani che credono nei valori della conservazione, del libero mercato e del governo limitato della cosa pubblica come i mezzi migliori per produrre aspettative ed opportunità per ognuno, specialmente per i più poveri fra noi.”
Allora, le politiche di Thiel non presentano dubbi di sorta. Cosa possiamo dire sulla sua filosofia? Io ho prestato ascolto ad un podcast [un podcast è un file (generalmente audio o video), messo a disposizione su Internet per chiunque si abboni ad una trasmissione periodica e scaricabile automaticamente da un apposito programma, chiamato aggregatore] sugli indirizzi che Thiel ha dato sulla sua visione del futuro. In breve, questa è la sua filosofia: dal secolo diciassettesimo, alcuni pensatori illuminati hanno sottratto il mondo da una esistenza legata a valori vecchi, costretta dallo stato di natura, e a questo proposito cita la famosa caratterizzazione di Thomas Hobbes sull’esistenza come “cattiva, brutale e caduca”, in favore di un nuovo mondo effettivo, in cui noi abbiamo conquistato la natura..
Attualmente, viene riposto valore nelle cose immaginarie. Thiel sottolinea come PayPal poneva le sue motivazioni su questa concezione: non si ripone valore su oggetti di produzione reale, ma nelle relazioni fra esseri umani. Quindi, PayPal costituiva una modalità di movimentare denaro in tutto il mondo senza alcuna limitazione. La rivista “Bloomberg Markets” si esprimeva così al riguardo: “Per Thiel, PayPal è tutto centrato sulla libertà: dovrebbe consentire alla gente di scansare i controlli monetari e movimentare denaro in tutto il mondo.”
Internet è estremamente attraente per i neocons come Thiel, visto che promette un certo tipo di libertà nelle relazioni umane e negli affari, libertà dalle fastidiose leggi nazionali, dai confini nazionali e da cose di tal fatta. Internet apre su un mondo di libero commercio e di espansione liberistica.
Se l’esistenza nel passato era cattiva, brutale e caduca, allora per il futuro Thiel desidera renderla molto più lunga, e per questo fine ha investito in un’impresa che sta esplorando tecnologie che procurino un allungamento della vita. Egli ha impegnato 3.5 milioni di sterline su Aubrey de Grey, un gerontologo con sede a Cambridge, che sta ricercando le chiavi dell’immortalità.
for Artificial Intelligence”. Estrapoliamo dal suo fantastico sito web: “L’istituto Singularity è la creazione tecnologica di un’intelligenza più acuta di quella umana. Esistono diverse tecnologie…che spingono in questa direzione…Intelligenza Artificiale…dirette interfacce cervello-computer…ingegneria genetica…differenti tecnologie che, se raggiungessero un livello percettivo di sofisticazione, dovrebbero consentire la creazione di un’intelligenza più acuta di quella dell’uomo.”
Dunque, per sua stessa ammissione, Thiel sta cercando di distruggere il mondo reale, che egli identifica con “natura”, per imporre al suo posto un mondo virtuale, ed è in questo contesto che noi dobbiamo considerare la nascita di Facebook.
Il terzo membro del consiglio direttivo di Facebook è Jim Breyer, un partner nell’impresa a capitale di rischio “Accel Partners”, che nell’aprile 2005 ha portato in Facebook 12.7 milioni di dollari. Breyer fa parte del consiglio di amministrazione di giganti Statunitensi del calibro di “Wal-Mart” e di “Marvel Entertainment”, ed inoltre è un ex presidente della “National Venture Capital Association (NVCA)”.
I creatori del sito devono fare ben poco, se non giocherellare con il programma. Principalmente, devono molto semplicemente stare a guardare e aspettare che milioni di fanatici intossicati da Facebook a titolo volontario inviino file con dettagliati i loro dati identificativi, le loro fotografie ed elenchi dei loro oggetti favoriti di consumo. Dopo avere assemblato questo enorme “database” di esseri umani, Facebook non ha altro da fare che vendere ad agenzie pubblicitarie le informazioni ricevute, o, come ha sottolineato Zuckerberg in un recente blog post, “di cercare di aiutare le persone a condividere informazioni con i loro amici su argomenti e cose che fanno sul web.” Ed infatti, è precisamente quello che sta avvenendo.
“Con Facebook Ads, il nostro marchio può diventare parte del modo in cui gli utenti comunicano ed interagiscono su Facebook,” ha affermato Carol Kruse, vice presidente della sezione marketing interagente mondialmente della Coca-Cola Company.
“Condividere”, questo il linguaggio di Facebook, per “reclamizzare”! Iscrivetevi a Facebook e diverrete gratuitamente pubblicisti rice-trasmittenti per Blockbuster o la Coca, decantanti le virtù di questi marchi ai vostri amici.
Ora, rispetto a Facebook, i quotidiani, ad esempio, cominciano ad apparire sorpassati senza speranza come modello produttivistico. Un giornale vende spazi pubblicitari alle imprese commerciali perché sembra vendere materiale di valore ai suoi lettori. Ma questo sistema è molto meno sofisticato di Facebook per due ragioni. Una è quella che i giornali devono affrontare la fastidiosa spesa per pagare i giornalisti che devono fornire i contenuti. Facebook fornisce questo servizio gratuitamente. L’altra è che Facebook può raggiungere l’obiettivo pubblicitario con una precisione molto più grande di quella di un quotidiano.
È vero che Facebook recentemente naviga in acque agitate, dato il suo programma pubblicitario Beacon. Degli utenti avevano fatto presente come uno dei loro amici aveva fatto un acquisto online presso alcuni esercizi commerciali pubblicizzati; 46.000 utenti hanno considerato che quel livello di pubblicità risultava intrusivo ed hanno firmato una petizione dal titolo “Facebook! Basta invadere la mia privacy!”, tanto per dire. Zuckerberg ha presentato le scuse presso il blog della compagnia, asserendo che ora il sistema era mutato da “opt-out” a “opt-in”.
Per di più, voi tutti, utenti di Facebook, avete letto effettivamente le norme che regolano la privacy? Questo vi sta a dimostrare che non avete molta privacy. Facebook pretende di essere un campione di libertà, ma in realtà non è forse un sistema virtuale totalitario, ideologicamente motivato, con una popolazione di utenti che va ben oltre a quella della Gran Bretagna?
Thiel e gli altri hanno creato un loro proprio paese, una nazione di consumatori.
Ora, come Thiel e gli altri nuovi proprietari di questo poetico cyberspazio, voi potrete trovare questo esperimento sociale anche tremendamente eccitante. Finalmente si è realizzata la condizione Illuminista tanto desiderata fin dai tempi dei Puritani del diciassettesimo secolo che hanno veleggiato verso il Nord America, un mondo dove ognuno è libero di esprimere se stesso come più gli aggrada. I confini nazionali sono una cosa del passato ed ognuno salterella insieme a ruota libera in uno spazio virtuale. La natura è stata conquistata tramite l’abilità inventiva illimitata dell’uomo. Sì. E come voi potete decidere di inviare al geniale investitore Thiel tutti i vostri denari, allora certamente dovreste impazientemente attendervi la costituzione pubblica di un sistema Facebook senza blocchi limitanti.
O potreste riflettere che veramente non potete desiderare di far parte di questo programma pesantemente finanziato per creare una arida repubblica virtuale globale, nella quale il vostro io e le relazioni con i vostri amici sono trasformati in merci da vendere ai marchi giganti mondiali.
Per parte mia, io non sono interessato al sistema Facebook, rimango quanto possibile senza strumenti elettronici e spendo il mio tempo che risparmio non per andare su Facebook, ma per fare qualcosa di utile come leggere qualche libro. Perché dovrei desiderare di sprecare il mio tempo su Facebook, quando non ho ancora letto il poema “Endimione” di John Keats? E quando vi sono ancora sementi da piantare nel mio giardino di casa? Non ho alcun desiderio di allontanarmi dalla natura, desidero ricongiungermi con essa. Maledetta l’aria condizionata! E se io desidero mettermi in rapporto con le persone che mi stanno attorno, farò riferimento ad un metodo tecnologico molto antico. Si tratta di un metodo libero, facile da usare e che trasmette una ineguagliabile esperienza individuale nel distribuire le informazioni: questo metodo viene denominato “parlare faccia-a-faccia con gli altri”.
2) Voi non potete cancellare o perdere nulla: “Quando volete aggiornare le informazioni, noi conserviamo di regola una copia registrata della versione originale per un ragionevole periodo di tempo in modo da rendere possibile la riacquisizione della primitiva versione di quelle informazioni.”
3) Ognuno può lanciare uno sguardo sulle vostre più personali confessioni: “... noi non possiamo garantire, e non lo facciamo, che il contenuto pubblicato sul sito da un utente non sarà visionato da persone non autorizzate. Noi non ci rendiamo responsabili per l’aggiramento di qualsiasi regolazione della privacy o delle misure di sicurezza presenti sul sito. Voi siete ben consapevoli che, anche dopo la rimozione, copie del contenuto dell’utente possono rimanere visibili in pagine conservate nelle memorie di archivio, o possono essere state copiate da altri utenti, che ne hanno conservato il contenuto.”
4) Il profilo di marketing che noi vi procuriamo sarà imbattibile: “Inoltre, Facebook ha la potenzialità di raccogliere informazioni su di voi da altre fonti, come giornali, blog, servizi che consentono di scambiare messaggi in tempo reale e da altri utenti del sistema Facebook mediante l’operatività del servizio (ad esempio, cartellini fotografici) in modo da fornire informazioni a vostro riguardo le più opportune e un curriculum più personalizzato.”
5) Decidere di ritirarsi non vuol dire “decidere di ritirarsi.”: “Facebook si riserva il diritto di mettere a disposizione i dati che vi concernono, anche se decidete di ritirarvi del tutto spontaneamente mediante comunicazioni via e-mail.”
6) La CIA può visionare tutto il materiale, quando ritiene opportuno farlo: “Diventando utenti di Facebook, voi acconsentite a che i vostri dati personali possano essere trasferiti ed elaborati negli Stati Uniti…Noi possiamo ricevere la richiesta di mettere a disposizione le informazioni su un utente conformemente ai requisiti e alle norme di legge, come mandati di comparizione o citazioni del tribunale, o in conformità alle applicazioni di norme legali. Noi non rendiamo pubbliche le informazioni fintanto che non riceviamo valide garanzie che le richieste di informazioni per imposizioni legali o per controversie private non corrispondano a consone modalità legali standard. Inoltre, noi possiamo condividere il materiale informativo quando pensiamo sia necessario in ottemperanza della legge, per proteggere i nostri interessi e le nostre proprietà, per prevenire frodi o altre attività illegali perpetrate tramite il servizio di Facebook o con l’utilizzo del marchio Facebook, o per impedire imminenti lesioni corporali. Questo può intendersi come condivisione di informazioni con altre compagnie, studi legali, magistrati, agenti o agenzie governative.”